1. Olympia
Artista: Édouard Manet, pittore
francese
Luogo: Museo d'Orsay
Tecnica: olio su tela
Dimensioni: 130,5×190 cm
Data: realizzato nel1863
Ubicazione: conservato al Musée
d'Orsay, Parigi
Periodi: Impressionismo, Arte
moderna, Realismo
2. Confronti con altre opere
Durante il viaggio in Italia del 1857, ebbe
l'occasione di copiare la Venere di Urbino di
Tiziano, tradizionale simbolo dell'avvenenza
femminile e della fedeltà domestica, e qui già
pensava all'olympia.
La seconda fonte dalla quale prese ispirazione
per la schiettezza del personaggio è la Maja di
Francisco Goya, della quale opera fece una copia,
partendo dalle varie stampe che circolavano nella
Parigi dell'Ottocento.
3. Analisi del dipinto
La tela raffigura una figura femminile nuda mollemente adagiata su un letto
sgualcito. Nulla lascia dubitare che si tratti di una prostituta, infatti il nome,
Olympia, era assai diffuso tra le prostitute parigine dell'epoca. Anche la posa
(con la mano che si copre il pube, l'oggetto del suo mercato), ricorda le
immagini che iniziavano clandestinamente a circolare nei salotti Parigini. I
dettagli che rimandano al mondo della prostituzione sono molteplici:
l'orchidea rosa che le adorna i capelli fulvi, Il braccialetto dorato,
Gli orecchini di perle, Le pantofole da cortigiani,
Il malizioso nastrino di raso nero che le percorre il collo.
4. Analisi del dipinto
Da sinistra sopraggiunge una corpulenta serva di
colore, simbolo molto radicato nell'ambito
pittorico relativo alla prostituzione, che porge a
Olympia un variopinto mazzo di fiori avvolto nella
carta, omaggio di qualche galante habitué in
attesa nell'anticamera dietro il tendaggio verde.
Per la medesima logica iconografica l'amorevole
cane della Venere di Tiziano, nell'Olympia viene
sostituito da un inquietante gatto nero che,
rizzandosi ai piedi della donna, sembra quasi
scomparire nell'oscurità dello sfondo. Mentre il
cagnolino addormentato della Venere è un
simbolo della fedeltà coniugale, questo gatto
esalta l'amore mercenario e allude alla vita
licenziosa condotta da Olympia.
5. Manet preparò con grande cura e
dedizione la stesura del dipinto,
con il quale probabilmente
ambiva alla celebrità.
La donna rappresentava una
prostituta, e ciò fu giudicato
scandaloso dalla critica del
tempo, tanto che il dipinto suscitò
immediatamente uno scandalo di
proporzioni enormi, forse ancora
più virulento di quello suscitato
dalla Colazione sull'erba