1. Al Sindaco del Comune di Vercelli e, p.c.,
all’Assessore competente e
al Presidente del Consiglio comunale
OGGETTO: INTERROGAZIONE (con richiesta di risposta scritta)
I sottoscritti consiglieri comunali del Gruppi Vercelli Amica, Forza Italia e Lega Nord
PREMESSO che
- a seguito di una interrogazione presentata a luglio 2014 su come l’Amministrazione comunale di Vercelli
intendeva affrontare il problema delle scorie nucleari sul territorio vercellese, in data 18 settembre 2014 il
Sindaco ha risposto: “considerato che il sito SOGIN non è localizzato sul territorio cittadino e che la gestione
delle scorie e dei rifiuti radioattivi non necessariamente coinvolgerà il territorio comunale,
l’Amministrazione – qualora si rendesse necessario provvedere in merito – adotterà tutte le misure del
caso, previste e concordate con le competenti Prefettura e Provincia di Vercelli, Arpa e gli eventuali,
ulteriori soggetti cointeressati”.
OSSERVATO che
- una soluzione adeguata per la gestione in sicurezza dei rifiuti radioattivi italiani è attesa da lungo tempo
e con favore sono dunque da accogliersi i criteri per la localizzazione di un impianto di smaltimento
superficiale, e relativa relazione illustrativa, che l’ISPRA, nell’ambito delle funzioni e compiti di autorità di
regolamentazione competente per la sicurezza nucleare e la radioprotezione, ha reso noti ai primi di
giugno;
- si tratta dei requisiti che fanno rientrare o escludono un luogo dall’elenco dei siti potenzialmente adatti a
ospitare il deposito nazionale unico delle scorie nucleare e tra i requisiti di esclusione ci sono le aree fluviali,
fino alla fascia C, in cui rientrano Trino e Saluggia;
- inoltre nella relazione che accompagna il documento, ISPRA specifica che se è vero che per la
realizzazione di un impianto nucleare la disponibilità di acqua tra i criteri fondamentali, per un deposito di
stoccaggio dei rifiuti l’acqua è il pericolo maggiore, escludendo di fatto i siti vercellesi;
- il rapporto ISPRA parla di rifiuti a bassa e media attività , quelli ad alta attività (la III categoria) sono
esclusi, dove finiranno quelli che oggi sono a Trino e Saluggia? Dove finiranno quelli che torneranno dai
contratti di riprocessamento?
- il 9 settembre 2014 sul giornale LA STAMPA è stato pubblicato in prima pagina il seguente articolo: “La
Francia: basta scorie nucleari italiane”. In mancanza dell’individuazione del deposito nazionale delle scorie
nucleari, la Francia interrompe il riprocessamento e così le ultime 47 barre di combustibile nucleare
esaurito aspettano nella piscina della centrale Enrico Fermi e altre 13,2 tonnellate di combustibile irraggiato
giacciono all’Avogadro;
- il 10 ottobre sul giornale LA STAMPA è stato pubblicato il seguente articolo: “Alla Fermi saranno ricostruiti
i depositi temporanei di scorie” – la Sogin ha avanzato l’ipotesi di abbattere i depositi esistenti e di
ricostruire ex novo altri due. Dei nuovi progetti di Sogin si è parlato in data 9 ottobre in una riunione che si
è svolta presso la Direzione Ambiente della Regione Piemonte.
INTERROGANO
il Sindaco e l'Assessore competente per sapere come l’Amministrazione comunale di Vercelli intenda
2. intervenire per evitare che i due depositi di Trino e Saluggia diventino definitivi, tenuto conto che il
territorio vercellese è particolarmente a rischio e in caso di incidenti sarebbe coinvolta anche la città di
Vercelli.
Vercelli 13 ottobre 2014
Le firme
Enrico De Maria Valeria Barelli Stefano Pasquino Massimo Materi
Maurizio Randazzo Caterina Politi Alessandro Stecco Gianni Marino