Il parco vince una battaglia durata vent'anni: saranno finalmente rimosse le antenne sulla cima del Brich Burcina. Originariamente utilizzate per ponti radio di pubblica utilità, da tempo sono utilizzate da operatori privati.
"Parco Burcina, il mistero delle antenne" di Simona Perolo
1. | 11LUNEDÌ 11 DICEMBRE 2017 | Eco di Biella
AL CIRCOLO SOCIALE
La cena degli auguri
insieme a Federmanager
Sièrespirataarianuovaallacenadegliauguridi
Federmanager Biella al Circolo Sociale Biellese
perlapresenzadigiovanitalentibiellesinelcam-
podell’arteedellamusica,invitatidalpresidente
RenzoPennaperrenderepiùfestosal’atmosfera
della platea, composta da dirigenti in servizio e
pensionati, ancora una volta questi ultimi mor-
tificati dalla recente sentenza della Corte Co-
stituzionale in materia previdenziale, ampia-
mente illustrata dal presidente in apertura della
serata. Assolta la parte istituzionale il presidente
hachiamatoilgiovanenipoteRiccardoLeonesi,
brillante studente universitario alla Cattolica di
Milano a presentare i giovani artisti, che si sono
esibitinegliintervallidellacena,ainiziarealpia-
noforte dal Maestro Giovanni Carraria, diplo-
mato al Conservatorio di Torino con Master in
OlandaeinGermaniaadeseguiresplendidibra-
nidiShubert.E’stataquindilavoltadelMaestro
tenore Matteo Bertarelli e a fine cena il raffinato
balletto della maestra di danza Elisa Quaglino.
A chiudere in bellezza la serata è stata l’ese-
cuzione magistrale del celebre brano “ Nessun
dorma“dallaTurandotdiGiacomoPuccinida
parte del tenore Matteo Bertarelli.
IL CASO Il parco la spunta su un “batti e ribatti” che dura dal lontano 2001
Burcina, il “mistero” delle antenne
Servivanodapontiradio,oggisonoinmanoaoperatoricommerciali.Prestolarimozione
Cosa ci fanno due antenne
sulla cima di un parco, in uno
dei punti più panoramici del
Biellese? Se lo chiedono in
tanti, da anni, e se lo è chiesto
anche il nuovo Ente di Ge-
stione del parco, entrato in
carica all’inizio dello scorso
anno. Racconta il consigliere
Alessandro Ramella Pralun-
go: «Al momento non ho tro-
vato risposte: nessuno sem-
brava sapere a quale titolo e
perché quelle strutture, così
invasive e fuori luogo, si tro-
vassero lì. Eppure, accanto
all’antenna, il cellulare rileva
la presenza di una gran quan-
tità di reti: segno che viene
ampiamente utilizzata da
operatori commerciali. Così
abbiamo deciso di vederci
chiaro: insieme ai guardia-
parco, abbiamo formato una
squadra e abbiamo iniziato a
chiedere, a frugare negli ar-
chivi, a cercare una spiega-
zione a questo piccolo mi-
stero. E alla fine abbiamo tro-
vato una cartella che con-
teneva tutta la storia». E si
tratta di una lunga storia dai
contorni davvero poco chia-
ri.
Il mistero. Tutto inizia nel
1990, quando il Comune di
Biella chiede e ottiene dalla
Regione Piemonte l’autoriz-
zazione a collocare nel parco
un’antenna, da utilizzare co-
me ponte radio per la Polizia
Municipale. Da quel momen-
to, addirittura due antenne
vengono posizionate, gestite e
utilizzate da un’azienda pri-
vata, la Silbo srl di Gaglia-
nico, per servizi di pubblica
utilità ma anche per attività di
tipo commerciale. In base a
quale tipo di accordo o con-
venzione ciò sia avvenuto,
non è dato sapere, perché non
sono stati rinvenuti documen-
ti ufficiali in merito.
Al Parco però non la pren-
dono bene e la direttrice di
allora, Nicoletta Furno, già
nel 2000 chiede al Comune di
Biella di spostare le antenne
in un luogo dove abbiano un
minore impatto visivo. E in-
fatti nel 2001 i ponti radio
dell’amministrazione locale
vengono spostati al Traccio-
lino, ma le antenne e i relativi
pali rimangono lì.
Il Parco inizia allora - a colpi
di lettere e diffide - una lunga
battaglia con la Silbo per ri-
chiedere la rimozione delle
strutture, dal momento che
non svolgono più la funzione
di pubblica utilità per la quale
erano state autorizzate. Ma,
nonostante le ripetute richie-
ste, nonostante Comune e
Provincia affermino di non
servirsene, nonostante perfi-
no il Ministero delle Comu-
nicazioni suggerisca di chie-
derne la rimozione, i due pali
restano lì, coperti di antenne.
Antenne che però, a questo
punto, non riguardano più i
ponti radio originariamente
autorizzati, bensì emissioni in
tecnologia wireless a scopo
commerciale.
Nel 2009 la vicenda sembra
arrivata a una svolta: dopo
l’ennesima verifica con Co-
mune e Provincia, che danno
il via libera, il Parco invia una
diffida alla Silbo, chiedendo
di smantellare le antenne en-
tro 15 giorni. Ma poco dopo
arriva un nuovo colpo di sce-
na: il neo-eletto sindaco di
Biella Dino Gentile scrive al
parco, comunicando che
l’amministrazione intende
avvalersi della postazione per
una serie di “servizi necessari
alla popolazione biellese” e
dà disposizione alla Silbo di
non rimuovere le strutture.
Nel 2012, per di più, spostata
ad altro incarico la direttrice
Nicoletta Furno, la Burcina -
accorpata ad altre aree pro-
tette biellesi - piomba in un
periodo di abbandono e di
incuria. E nessuno si preoc-
cupa più delle antenne, che
restano lì e continuano ad
essere utilizzate da reti di ope-
ratori privati, senza che il par-
co ne riscuota alcun canone o
ne tragga alcun beneficio.
Finché, l’anno scorso, qual-
cosa cambia: la nuova am-
ministrazione del parco –
l’Ente di Gestione delle Aree
Protette del Ticino e del Lago
Maggiore - riparte alla carica,
segnalando al Comune di
Biella la necessità di rimuo-
vere le antenne, anche in re-
lazione al progetto di can-
didare la Burcina a sito Une-
sco. Per un po’ la questione
rimbalza da un ufficio all’al-
tro, finché, dopo un incontro
con tutta la task force del
parco, l’amministrazione
biellese finalmente affronta la
questione: verificata la situa-
zione, contatta la Silbo, che
accetta, seppure obtorto col-
lo, di smantellare le strutture.
Commenta il vicesindaco
Diego Presa: «La storia di
quelle antenne va vista in un
contesto in cui, a fronte di
crescenti richieste nel campo
delle telecomunicazioni, po-
che erano le aziende pioniere
in grado di fornire determi-
nati servizi. Oggi il mondo è
cambiato, esistono soluzioni
diverse per le esigenze di pro-
tezione civile e video-sorve-
glianza, come pure per le reti
di comunicazione. Quindi og-
gi per noi è prioritario ri-
portare il parco alla sua in-
tegrità, soprattutto in relazio-
ne alla candidatura Unesco.
Si tratta di una opportunità
importante, perché andrebbe
ad agganciarsi, rafforzandoli,
agli altri due siti Unesco pre-
senti sul territorio - il Sacro
Monte di Oropa e il sito pa-
lafitticolo di Viverone - col-
locando così il Biellese in una
posizione significativa dal
punto di vista dell’attrattività
turistica».
Così, il 23 novembre scorso, è
stata inviata alla Silbo la ri-
chiesta ufficiale di rimozione
delle strutture entro trenta
giorni. E se, come pare, que-
sta fosse finalmente la volta
buona, per il parco biellese
sarebbe un bel regalo di Na-
tale.
l Simona Perolo
“MISSIONE
UNESCO”
I due pali
in questione
sono ciò che
resta delle
antenne
spostate al
Tracciolino.
La candi-
datura della
Burcina a
sito Unesco
potrebbe
esserne in-
fluenzata
LA GIORNATA Due classi dell’Iis “Gae Aulenti” hanno approfondito la cura e salvaguardia di specie arboree particolari
Le “menti verdi” dell’Agrario studiano al parco
Dopo anni di assenza, l’istituto
Agrario di Biella torna al Parco
Burcina: lunedì scorso, due clas-
si dell’Istituto “Gae Aulenti”,
accompagnate dai rispettivi pro-
fessori, sono state accolte dal
consigliere delegato, Alessandro
Ramella Pralungo, e dal guar-
daparco, Giuseppe De Santo,
per la prima giornata di un la-
boratorio didattico all’aperto
sulla cura del verde sostenibile.
La giornata si inserisce nel pro-
getto “Burcina’s Green Minds”
che, con il contributo della Fon-
dazione della Cassa Risparmio
di Biella, punta a fare del parco
biellese - oltre che una meta tu-
ristica di qualità - anche un cen-
tro didattico: un’aula verde di 57
ettari,apertaatuttelescuole,alle
università e ai ricercatori, con lo
scopodicreareeformare“menti
verdi”, capaci di immaginare un
futuro sostenibile per il nostro
territorio. Una iniziativa in linea
con la mission istituzionale del-
l’enteeconlafilosofiaUnesco,al
cui riconoscimento il parco am-
bisce a candidarsi. Il progetto,
messo a punto da Monica Per-
roni, responsabile della valoriz-
zazione territoriale dell’Ente, ha
già visto attuarsi una prima tap-
pa, con l’allestimento - presso la
Cascina Emilia - di un’aula di-
dattica multimediale. La giorna-
ta del 4 dicembre ha dato avvio
allapartepiùoperativa,cheoffre
agli studenti la possibilità di im-
pratichirsinellacuraesalvaguar-
dia di specie particolari.
BIELLA