Due Diligence: cosa cambierà nel commercio del legno italiano (Sherwood 2011)
Il presente e il futuro delle nostre foreste e della filiera forestale def
1. IL PRESENTE E IL FUTURO DELLE NOSTRE
FORESTE E DELLA FILIERA FORESTALE
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PATRIMONIO FORESTALE ITALIANO
40% del territorio nazionale coperto da Foreste
Copertura Forestale aumentata di 3 volte in poco più
di un secolo
Il nostro Paese utilizza un quarto dell’incremento
annuo
Gap tra la domanda interna di materie prime e le
attività produttive
80% della materia importata. Non solo di qualità ma
anche massa di legname per uso energetico : nel
2015 l’Italia 1° importatore mondiale di legna da
ardere (0,8 Mt) e il 4° di pellet (1,6 Mt)
3. STATO DELL’ARTE SETTORE FORESTALE E DELLA FILIERA LEGNO
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Tavolo Filiera Legno
Direzione Generale Foreste
Testo Unico Forestale
Decreti attuativi
4. SOSTENIBILITÀ & BOSCO
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Servizi ecosistemici
Come la Fissazione
carbonio e carbon
stock
Certificazioni Forestali
Green public procurement
CAM Edilizia e Arredo
Urbano
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L’IMPATTO DI VAIA SUL MERCATO DEL LEGNO
8.6 milioni di m3 di volume di legname (7
volte il volume medio annuale di raccolta di
legname industriale in Italia)
Domanda significativa di legname a basso
valore unitario
Prezzi 10 – 25 €/m3 tronchi in bosco
Parte dei flussi verso Cina.
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IL LEGNO DI VAIA PRESENTE ALLA TRIENNALE MILANO TEATRO
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In Italia troviamo comunque delle soluzioni virtuose capaci di
affrontare il problema VAIA?
Mi piace citare la frase del nostro ex Ministro delle Politiche forestali, il Senatore Gianmarco Centinaio: “I nostri boschi, come componente del Capitale naturale nazionale e come bene di rilevante interesse pubblico, assumono per il nostro Paese un ruolo strategico, e rappresentano il nostro passato, la nostra identità, e il futuro che stiamo costruendo.”
Quindi le foreste, il settore forestale e quello che va dalla prima trasformazione del legno fino alla sua distribuzione, rappresentano una componente imprescindibile del nostro Paese, in termini paesaggistici, ambientali ed economici.
Il 38 % del territorio nazionale è coperto da superficie boschiva (media europea 33%), per una superficie complessiva di 11,8 milioni di ettari (stessa superficie forestale della Germania).
Negli ultimi 70 anni la superficie forestale italiana è più che raddoppiata, purtroppo principalmente per incuria ed abbandono. Nel 1950 la superficie forestale italiana era infatti pari a 5,5 milioni di ettari.
Il prelievo annuale dalle foreste italiane è pari al 39% della crescita naturale annuale. Lo stesso dato è 47% in Francia, 51% nel Regno Unito, 80% in Germania, 88% in Svezia. La media europea è 66%. Il rapporto in Italia è il più basso in Europa, anche meno di Cipro o dei Paesi Bassi.
L’80 % della materia prima è importata il ché implica numerose problematiche di natura ambientale, economica e sociale, sia nel mercato domestico che in quello oltre il confine nazionale.
In un periodo in cui c’è un forte problematica riguardante la mobilizzazione forestale, quindi il forte gap tra domanda di prodotti forestali e l’offerta di materia prima, occorre mettere in atto tutti quegli strumenti legislativi che possano tutelare e valorizzare il patrimonio forestale, quello nazionale e concorrere con le cooperazioni per il rafforzamento delle governance europee e internazionali
Con DPCM n. 143 del 17 luglio 2017, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 3 ottobre 2017, venne ufficialmente istituita la DIREZIONE FORESTE che si articola in 4 uffici e svolge ad esempio della tutela degli interessi forestali nazionali in sede europea e internazionale, coordinamento delle politiche forestali nazionali e regionali; elaborazione e coordinamento delle politiche della filiera del legno e certificazioni in materia di commercio internazionale e di detenzione di esemplari di fauna e di flora.
TESTO UNICO IN MATERIA DI FORESTE E FILIERE FORESTALI (D.lgs. 3 aprile 2018, n. 34), pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 20 Aprile 2018, abroga il D.lgs. di settore n. 227 del 2001 “Orientamento e modernizzazione del settore forestale”. Il testo Unico fornisce disposizioni per il coordinamento normativo per e tra le Regioni e le Province Autonome e i Ministeri. Ma non solo, si parla di “gestione attiva e sostenibile” del patrimonio forestale, di indirizzi comuni minimi nazionali, di pianificazione e programmazione forestale, di competenze e professionalità, di certificazioni e di valorizzazione dei servizi ecosistemici
È in corso la redazione e ultimazione dei DECRETI MINISTERIALI ATTUATIVI previsti dal TUFF che sono 9, che hanno come obiettivo la definizione di criteri minimi nazionali e saranno concertati tra i Ministeri competenti e la Conferenza Stato-Regioni. Federlegno è coinvolta come importante stakeholder attraverso il Tavolo di filiera legno, che per chi non lo sapesse è stato istituito il 14 Settembre 2018 e la cui funzione è quella di creare confronto e coordinamento tra le componenti della filiera foresta-legno e le diverse politiche di settore nazionali e regionali. La nuova Strategia Forestale Nazionale e la Viabilità forestale sono tavoli a cui Federlegno porta un contributo attivo.
Federlegno modella la sua Vision anche in funzione della Strategia Forestale Nazionale ed Europea e sta investendo molto nei servizi ecosistemici per la valorizzazione delle Foreste e della loro multifunzionalità sia per essere parte attiva nella definizione di Buone Pratiche da estendere a tutto il territorio nazionale sia per fornire un valido strumento alle proprie imprese per una loro strategia futura, in linea con gli accordi di Parigi sui cambiamenti climatici, sia per la valorizzazione delle filiere locali. La tutela ambientale e legale delle foreste dove avviene il prelievo, la sua gestione attiva per avere prelievi che non superino il tasso naturale di crescita e quello della fissazione della CO2 sono battaglie e obiettivi che Federlegno sta portando avanti. Questo nuovo approccio coinvolge gestori forestali, aziende di trasformazione del legno, Enti Governativi Regionali, Università ed Enti di Ricerca, Associazioni ambientaliste ma anche sponsor finanziari, acquirenti di servizi ambientali, retailer e aziende che vogliono investire. Valutazione del carbon stock nei prodotti legnosi di lunga durata, come quelli edili e la loro possibile traduzione in un sistema di crediti
Il mercato dell’arredamento richiede sempre più frequentemente una certificazione forestale dei prodotti finiti a base legno.
Anche nel mondo dei prodotti incollati per l’industria delle costruzioni ci sarà una crescente richiesta di prodotto certificato in quanto rientrante nei requisiti delle certificazioni di sostenibilità degli edifici e dei CAM edilizia.
La Cina è attualmente il secondo importatore di legno al mondo, dopo gli Stati Uniti. Ed è ovviamente anche il secondo importatore mondiale di legno tenero.
Per un esportatore italiano, i vantaggi nel mercato cinese dei tronchi di conifere sono misure standardizzate, qualità richiesta non eccessiva, costi di trasporto competitivi, possibilità di fornire anche specie miste.
Al contrario, gli acquirenti cinesi richiedono una garanzia di approvvigionamento di grandi volumi e pertanto devono essere risolti complessi problemi logistici, fitosanitari e doganali.