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Premio	FORUM	PA	2017:	10x10	=	cento	progetti	per	cambiare	la	PA	
	
Documentazione	di	progetto	della	soluzione:	Piano	Firenze	Digitale:	collaborare	in	digitale	
	
INDICE	(da	seguire	come	traccia	guida)	
1. Descrizione	progetto;		
2. Descrizione	del	team	e	delle	proprie	risorse	e	competenze;	
3. Descrizione	dei	bisogni	che	si	intende	soddisfare;		
4. Descrizione	dei	destinatari	della	misura;		
5. Descrizione	della	tecnologia	adottata;		
6. Indicazione	dei	valori	economici	in	gioco	(costi,	risparmi	ipotizzati,	investimenti	necessari);	
7. Tempi	di	progetto.	
	
Titolo:	Piano	Firenze	Digitale:	collaborare	in	digitale	
Integrazione	di	dati,	strumenti	e	risorse	al	servizio	della	città	
	
1. Descrizione	progetto;		
Introduzione:	Dal	protocollo	operativo	“Manifesto	digitale	di	Firenze”	approvato	dal	Comune	di	
Firenze	nel	2014	e	dallo	spirito	collaborativo	sotteso	alla	sottoscrizione	dello	stesso,	discende	il	
Piano	Firenze	Digitale	che	rappresenta	una	esperienza	operativa	sfidante	di	lavoro	congiunto	e	
sinergia	tra	soggetti	che	si	occupano	di	erogare	servizi	pubblici	nell’area	fiorentina	con	l’obiettivo	di	
mettere	a	sistema	dati,	strumenti	e	risorse	per	promuovere	servizi	digitali	più	funzionali,	efficienti	
ed	accessibili,	migliorando	la	vita	dei	cittadini	e	dando	benefici	(organizzativi,	economici,	gestionali)	
a	tutti	i	soggetti	coinvolti,	in	una	logica	win-win.		La	principale	forza	del	progetto,	quindi,	risiede	in	
una	condivisione	del	sistema	open	città,	nella	conseguente		ottimizzazione	delle	risorse	che	già	
esistono	e	nella	collaborazione	tra	soggetti	diversi	che,	con	un	importante	sforzo	di	coordinamento	
e	comunicazione,	si	impegnano	a	condividere	il	loro	patrimonio	di	dati,	assets	e	know	how,	
superando	la	classica	organizzazione	a	compartimenti	verticali,	per	metterlo	al	servizio	della	città	e	
dei	city	users,	secondo	il	principio	DO	MORE	WITH	LESS.		Al	Piano	Firenze	Digitale	partecipano,	oggi,	
soggetti	molto	diversi	tra	loro,	con	differenti	aree	di	competenza	tra	cui:	Regione	Toscana,	Comune	
di	Firenze,	Camera	di	Commercio	Firenze	e	Confservizi	Cispel	Toscana,	Associazione	di	categoria	che	
si	occupa	del	coordinamento	del	progetto	e	rappresenta	le	Aziende	Partecipate	di	servizio	pubblico	
coinvolte,	responsabili	ad	esempio	della	gestione	dei	rifiuti,	della	sosta,	dell’illuminazione	pubblica,	
dell’acqua,	della	distribuzione	di	energia,	dell’edilizia	residenziale	pubblica	(Quadrifoglio	Spa,	Silfi	
Spa,	Linea	Comune	Spa,	Firenze	Parcheggi	Spa,	Ataf	Gestioni	e	Patrimonio,	Sas	Spa,	Publiacqua	Spa,	
Toscana	Energia	Spa,	Casa	Spa,	Farmacie	Fiorentine	AFAM	spa).	I	soggetti	elencati	rappresentano,	
per	l’area	fiorentina,	una	squadra	di	player	d’eccezione	con	cui	la	trasformazione	della	città	per	un	
nuovo	Rinascimento,	digitale	e	sostenibile,	in	una	logica	di	Smart	City,	prende	vita.
Sviluppo	del	progetto:	L’idea	del	Piano	vede	le	sue	origini	nel	2014	quando	Confservizi	Cispel	
Toscana	realizza	una	ricerca	dal	titolo	“Smart	City	&	Utilies”,	un’indagine	all’interno	delle	Aziende	
Partecipate	di	servizio	pubblico	con	l’intento	di	mappare	i	progetti	particolarmente	innovativi,	
realizzati	o	in	programma.	Dall’analisi	emerge	che	esistono	molteplici	risorse	gestite	dalle	Aziende,	
sia	materiali	(videocamere,	totem	pagamento,	pannelli	messaggio	variabile	ecc.)	che	immateriali	
(dati	e	informazioni,	sistemi	informativi	territoriali,	strumenti	di	monitoraggio	e	comunicazione	ecc.)	
che	possono	essere	messe	a	sistema,	tra	le	Aziende	stesse	o	con	la	PA,	ottimizzando	i	servizi,	che	
perfettamente	si	allinea	all’evoluzione	di	pensiero	che	accompagna	l’Amministrazione	comunale	
stessa	e	con	cui	Cispel	si	interfaccia	da	subito,	diventando	non	solo	promotore	ma	anche	portatore	
d’interesse	primario.		Nel	2015	viene	quindi	realizzata	una	serie	di	incontri	1:1	tra	i	Responsabili	
della	Direzione	Servizi	Informativi	del	Comune	Firenze,	i	Referenti	ICT	delle	Aziende	Partecipate	di	
Servizio	Pubblico	e	Confservizi	Cispel	Toscana,	grazie	ai	quali	nasce	una	mappatura	degli	asset	
scambiabili	e	delle	rispettive	necessità,	relative	anche	a	Regione	Toscana	e	Camera	di	Commercio	di	
Firenze,	che	infine	dà	origine	a	delle	schede-progetto	tematiche	basate	sulla	collaborazione	tra	i	
soggetti	partecipanti.		Nel	2016	le	schede-progetto	vengono	messe	a	sistema	e	nel	giugno	2016	
viene	firmato	il	Protocollo	“Piano	Firenze	Digitale	2016-18”	tra	Regione	Toscana,	Comune	di	
Firenze,	Camera	di	Commercio	Firenze	e	Confservizi	Cispel	Toscana,	che	dà	ufficiale	avvio	ai	lavori.	
Ratio	e	contenuti:	Il	Piano	Firenze	Digitale,	come	accennato,	nasce	da	una	considerazione	
imprescindibile:	la	molteplicità	di	assets,	materiali	ed	immateriali,	(dati,	infrastrutture,	device,	
strumenti	di	gestione,	controllo,	analisi	e	comunicazione,	ecc.)	a	disposizione	dei	soggetti	coinvolti	
nel	progetto	risultano	per	il	territorio	un	patrimonio	importante	spesso	sottoutilizzato.	Il	limite	più	
evidente	alla	valorizzazione	di	queste	risorse	è	dato	dalla	mancata	capacità	di	aggregarle,	di	
metterle	a	valore	integrandole	all’interno	di	strategie	comuni	per	il	raggiungimento	di	obiettivi	di	
lungo	periodo.	Questo	comporta	inefficienze	e	sprechi	con	ricadute	sui	costi	e	sulla	qualità	dei	
servizi	offerti	ai	cittadini,	sulla	capacità	di	analisi	e	di	aggiornamento,	sul	rapporto	tra	PA	e	cittadino,	
tra	Utility	e	cittadino	e	conseguentemente	sulla	vivibilità	della	città	e	sulla	sua	capacità	attrattiva.	Il	
Piano	Firenze	digitale	(Piano	triennale	2016-2018,	contenente	linee	d’indirizzo)	si	propone	quindi	
come	uno	strumento	di	pianificazione	in	grado	di	intercettare	questa	criticità	e	proporre	soluzioni	e	
progetti	concreti.	Si	articola	su	Piani	d’Azione	annuali	che	stabiliscono,	per	ogni	anno,	le	azioni	da	
realizzare	in	maniera	conseguente	per	il	raggiungimento	degli	8	obiettivi	d’indirizzo	previsti,	in	linea	
con	le	priorità	dell’amministrazione	pubblica,	ossia:	
1.Integrazione	delle	banche	dati	cittadine	
2.Smart	Mobility	per	persone	e	merci	
3-	Pianificazione	e	gestione	integrata	dei	cantieri	stradali	
4-	Piattaforma	digitale	unica	cittadina	
5-Informazione	digitale	in	tempo	reale	alla	città	
6-Estensione	rete	FirenzeWifi	
7-	Promozione	Competenze	digitali
8-	Disseminazione	del	Progetto	
Si	tratta	quindi	di	un	Piano	articolato	su	una	complessità	di	materie	e	per	rendere	più	chiaro	di	cosa	
si	occupi	effettivamente	sono	riportati	a	seguito	alcuni	esempi	indicativi	
	Dai	progetti	realizzati	nel	2016:	Ottimizzare	i	servizi	in	città	
Come	suggerisce	il	primo	obiettivo,	grande	importanza	è	data	all’integrazione	delle	banche	dati	
cittadine	ed	al	loro	allineamento,	con	ricadute	su	tutti	gli	altri	obiettivi,	soprattutto	a	seguito	di	
alcune	considerazioni:	Cosa	accade	infatti	se	Aziende	Partecipate	e	Comune	non	condividono	lo	
stesso	patrimonio	informativo	o,	ad	esempio,	la	stessa	cartografia?		Accade	che	le	utenze	possono	
essere	disallineate,	che	il	cittadino	può	ricevere	notifiche	a	un	indirizzo	sbagliato,	che	le	
informazioni	su	alcune	agevolazioni	a	cui	il	cittadino	aveva	diritto	non	possono	essere	comunicate	in	
maniera	veloce	e	diretta	agli	interessati	mancando	la	possibilità	di	unire	i	dati	in	modo	corretto.	
Accade	che	la	Utility	di	un	servizio	pubblico,	ad	esempio	dei	rifiuti,	invia	mezzi	in	una	strada	e	si	
ritrova	una	carreggiata	chiusa	ed	il	mezzo	banalmente	non	riesca	a	passare,	e	solo	perché	la	
cartografia	della	Utility	ed	i	sistemi	di	gestione	del	traffico	cittadino	non	erano	allineati.	Accade		che	
una	Azienda	Partecipata	debba	fare	uno	scavo	in	un’area	della	città	dove	poco	dopo	la	stessa	PA	
aveva	già	pianificato	uno	scavo,	senza	quindi	razionalizzare	gli	interventi,	raddoppiando	il	disagio	
del	cantiere,	ed	aumentando	anche	i	costi	stessi	dell’operazione	che	poteva	essere	sostenuta	
congiuntamente.	Si	rende	quindi	evidente	la	necessità	di	condividere	in	maniera	strutturata,	
continua	e	razionale	il	patrimonio	informativo	del	Comune,	della	Regione,	delle	Agenzie	sul	
territorio	(come	l’Agenzia	delle	Entrate	per	i	dati	catastali)	e	delle	Utility	per	ottimizzare	i	servizi	in	
città.	In	questa	logica	l’allineamento	delle	cartografie	fra	tutti	i	soggetti	è	uno	dei	task	più	difficili,	
sfidanti,	e	impegnativi	per	i	soggetti	coinvolti	in	Firenze	Digitale.	In	questa	direzione	nel	2016	sono	
state	svolte	alcune	prove	di	allineamento	del	grafo	stradale	di	una	Utility	con	quello	del	Comune,	
proveniente	da	quello	della	Città	Metro	e	della	Regione	(grafo	Iter.Net),	permettendo	così	all’Utility	
di	avere	una	base	informativa	continuamente	aggiornata	su	cui	integrare	i	propri	dati	per	metterli	a	
sistema	con	tutte	le	altre	Utilities	coinvolte,	arricchendo	la	conoscenza	della	mobilità	cittadina.	Nel	
lungo	periodo	la	condivisione	di	informazioni,	anche	real	time,	riguardanti	in	primis	la	mobilità	
saranno	messe	a	sistema	per	fornire	una	base	dati	completa		da	aggregare	nella	strutturare	nella	
centrale	di	controllo	del	traffico	cittadina.	Inoltre,	per	quanto	riguarda	l’allineamento	delle	
informazioni	sul	sottosuolo,	da	una	parte	le	Utilities	stanno	già	dialogando	con	la	Regione	Toscana	
per	stabilire	come	scambiare	i	dati	per	il	Catasto	regionale	delle	infrastrutture	di	rete,	dall’altra	la	
Direzione	Mobilità	del	Comune	di	Firenze	sta	individuando	metodi	e	strumenti	operativi	per	
sistematizzare	buone	pratiche	di	produzione,	scambio	e	condivisione	del	dato	geografico	relativo	ad	
uno	scavo	stradale,	prendendo	a	riferimento	ciò	che	già	è	in	Opendata	e	rendendo	di	fatto	
operativo	il	concetto	di	dato	as	a	service.Metodi	e	strumenti	saranno	inevitabilmente	ed	
obbligatoriamente	condivisi	sia	dalle	aziende	esterne,	sia	dalle	Utilities,	che	dagli	uffici	e	direzioni			
del	Comune	che	svolgono	lavori	pubblici.		Ed	ancora,	grazie	ad	operazioni	di	ETL	e	data-matching	
geografico,	oltre	200.000	numeri	civici	sono	stati	“qualificati”	fra	Comune	e	Utilities	procedendo
nella	direzione	dell’allineamento	dei	dati	tra	diversi	soggetti.	Infine,	anche	i	dati	camerali	possono	
essere	messi	a	sistema:	grazie	all’intervento	di	Regione	Toscana	e	Camera	di	Commercio	è	stato	
scoperto	che	un	inestimabile	patrimonio	informativo	può	essere	messo	a	frutto	fra	i	comuni	
metropolitani	e	le	public	utilities	cittadine	per	ottimizzarne	i	servizi	a	cittadini,	professionisti	e	
imprese,	e	i	processi	interni.	Nel	2016	infatti	i	dati	camerali	“arricchiti”	sono	già	stati	analizzati,	ne	è	
già	stato	riconosciuto	un	significativo	passo	avanti	rispetto	ai	dati	camerali	attualmente	usati	dagli	
Enti,	e	si	sta	progettando	con	Regione	e	CCIA		il	loro	inserimento	a	sistema	nel	territorio.	
Dai	progetti	realizzati	nel	2016:	Migliorare	la	comunicazione	con	la	città
Aspetto	fondamentale	di	una	smart	city	riguarda	la	comunicazione	con	i	propri	cittadini	e	city	users	
che	deve	essere	sempre	più	facile,	veloce,	massiva,	efficiente,	accessibile	in	una	logica	di	
partecipazione,	co-design	ed	inclusione	sociale.	Nel	2016,	per	quanto	riguarda	la	comunicazione	
non	specificatamente	rivolta	ai	residenti,	durante	la	conferenza	annuale	sull’innovazione	della	rete	
europea	Major	Cities	of	Europe,	tenutasi	a	Firenze	a	maggio,	è	stato	offerto	ai	partecipanti	il	“box	
Firenze	smart	city”.	Un	pacchetto	“fisico”	(un	box	di	cartone	promo	dei	servizi	in	città	come	la	
bottiglietta	per	utilizzare	l’acqua	dei	20	fontanelli	d’acqua	pubblici	e	gratuiti	in	città,	la	Firenze	card	
per	i	turisti,	etc)	ed	un	pacchetto	“esperienziale”	(una	serie	di	tour	guidati	alla	Firenze	smart	city	
della	mobilità,	dei	trasporti,	dei	rifiuti,	etc	con	visite	guidate	ai	rispettivi	centri	di	controllo	delle	
utilities	competenti)	che	ha	permesso	di		toccare	con	mano	l’innovazione	e	di	vedere		sistemi	e	
soluzioni	in	essere	usati	sia	dai	cittadini	che	dai	tecnici	delle	utilities	che	dai	soggetti	pubblici.		
Inoltre,	per	chi	vive	sempre	la	città,	è	stata	realizzata	una	piattaforma	digitale	ed	un	modello	
organizzativo	denominato	Firenze	Semplice,	il	cui	scopo	è	fornire	al	cittadino	informazioni	integrate,	
uscendo	dalla	logica	del	“non	è	di	mia	competenza”	poter	quindi	ricevere	una	risposta	puntuale	ad	
un	quesito,	ad	una	richiesta	di	informazione.	Oggi	il	cittadino	di	Firenze,	attraverso	la	piattaforma	
web	(www.firenzesemplice.it)	può	chattare	in	tempo	reale	con	un	operatore	del	contact	center	
055055	e	chiedere	informazioni	di	primo	livello	sui	servizi	del	Comune,	della	Camera	di	Commercio,	
e	delle	Utilities,	ad	esempio,	sul	servizio	pubblico	di	illuminazione,	sulle	farmacie	comunali,	sul	
servizio	di	pulizia	strade.	Questo	sistema	agisce	anche	come	un	tavolo	di	colloquio	costante	fra	i	
referenti	della	comunicazione	ed	i	manager	di	tutti	i	soggetti	coinvolti	per	promuovere	i	rispettivi	
servizi	alla	città,	per	pubblicizzarli	anche	sui	canali	di	comunicazione	altrui,	massimizzando	così	la	
visibilità	del	servizio	all’intera	città,	e	permettendo	ad	un	maggior	numero	di	cittadini	di	cercare	ma	
soprattutto	trovare	ciò	di	cui	hanno	bisogno	velocemente.	Inoltre,	per	massimizzare	l’accessibilità	e	
la	fruizione	ai	servizi	digitali	per	cittadini	e	city	users,	da	una	parte,	alcuni	assets	fisici	dei	soggetti	
coinvolti	sono	stati	usati	come	hotspot	per	la	rete	wifi	cittadina	con	accesso	libero	e	dall’altra,	sono	
stati	realizzati	alcuni	incontri	con	le	imprese	locali,	all’interno	del	progetto	Eccellenze	in	Digitale	di	
CCIA,	per	la	promozione	dei	nuovi	servizi	e	la	diffusione	delle	competenze	digitali.	
2. Descrizione	del	team	e	delle	proprie	risorse	e	competenze;	
Il	team	di	Direzione	del	Piano	è	composto	dai	Referenti	Unici	di	Progetto	di	Regione	Toscana,	Comune	
di	Firenze,	Camera	di	Commercio	Firenze	e	Confservizi	Cispel	Toscana,	che	concordano	le	azioni
annuali	del	Piano,	si	aggiornano	sulla	sulla	base	di	riunioni	periodiche	e	collaborano	mettendo	a	
disposizione	proprie	risorse	(materiali	ed	immateriali	–	dati,	sistemi,	assets	fisici	ecc)	e	competenze	
(personale,	know	how	ecc).	Tra	i	firmatari	Confservizi	Cispel	Toscana	si	occupa	del	coordinamento	e	
del	project	management	complessivo.	A	seconda	dello	specifico	progetto,	si	creano	inoltre	gruppi	di	
lavoro	 tematici	 che	 coinvolgono	 risorse	 e	 competenze	 dei	 quattro	 firmatari	 e	 delle	 Aziende	
Partecipate	 di	 servizio	 pubblico	 coinvolte	 sulla	 specifica	 materia	 (responsabili	 ICT,	 responsabili	
comunicazione	ecc).	Si		dà	quindi	vita	a	gruppi	di	lavoro	multi-ente	che	permettono	il	dialogo	e	la	
condivisione	di	esperienze,	spesso	in	maniera	inedita	a	livello	cittadino,	e	che	portano	all’affinamento	
dei	servizi	digitali	esistenti	ed	alla	creazione	di	nuove	sinergie	ed	idee	progettuali.	
3. Descrizione	dei	bisogni	che	si	intende	soddisfare;		
Trattandosi	di	un	progetto	integrato,	articolato	su	più	tematiche,	risponde	a	specifiche	esigenze	e	
bisogni	,	tutti	riconducibili	però	alla	necessità	di	minimizzare	la	frammentarietà	di	soluzioni,	sistemi	e	
metodi	di	gestione	della	città,	con	la	vision	comune	di	rompere	lo	schema	di	competenze	verticali	e	
facilitare		la	collaborazione	e	comunicazione	inter-ente,	soprattutto	tra	diversi	livelli	di	governo	del	
territorio	 e	 tra	 diversi	 attori	 che	 si	 occupano	 di	 servizi	 pubblici,	 facilitando	 così	 la	 creazione	 di	
innovativi	servizi	digitali	frutto	della	sistematizzazione	delle	risorse.	
4. Descrizione	dei	destinatari	della	misura;		
I	primi	destinatari	sono	cittadini	e	city	users,	ai	quali	si	rivolgono	i	nuovi	servizi	digitali	in	una	logica	di	
maggiore	vivibilità	e	fruibilità	della	città,	ma	il	progetto	si	rivolge,	dando	benefici	quantificabili	sia	
organizzativi	che	economici	che	gestionali,	anche	a	tutti	i	soggetti	partecipanti	(aziende	partecipate,	
Pubbliche	amministrazioni	ecc)	in	una	logica	win-win	e	di	scalabilità.	
5. Descrizione	della	tecnologia	adottata;		
Il	Piano	non	prevede	l’utilizzo	di	una	specifica	tecnologia	ma,	grazie	al	confronto	continuo	tra	tecnici	
ICT	e	responsabili	della	gestione	dei	diversi	servizi	pubblici,	cerca	di	individuare	le	migliori	soluzioni	
esistenti	e	di	modellizzarle	promuovendo	l’adozione	di	sistemi	informativi	e	linguaggi	comuni	ed	
interoperabili	per	facilitare	l’interazione	e	la	collaborazione	tra	diversi	soggetti,	fermo	restando	il	
necessario	collegamento	con	i	sistemi	esistenti	e	la	ricerca	quindi	di	protocolli	di	comunicazione	per	
l’interscambio	e	l’aggiornamento	reciproco	dei	dati	ed	informazioni	
6. Indicazione	dei	valori	economici	in	gioco	
Il	Piano	Firenze	Digitale	richiede	di	per	sé	un	budget	molto	contenuto	basandosi	sulla	somma	dei	
contributi	messi	a	disposizione	da	ciascun	soggetto,	e	che	non	supera	un	totale	i	80	K/anno,	
dedicato	al	project	management	ed	al	coordinamento	operativo	di	tutte	le	attività	integrate.	Il	
budget	può	essere	scalato	per	adattarsi	alle	diverse	realtà,	unici	prerequisiti	sono	apertura,	
collaborazione	e	volontà.	
7. Tempi	
Si	tratta	di	un	progetto	già	in	essere	di	durata	triennale	(2016-18)	che	dimostra	però	possibili	ulteriori	
sviluppi	 sia	 a	 livello	 cittadino	 che	 a	 livello	 regionale,	 per	 il	 quale	 è	 già	 stata	 proposta	 una	
modellizzazione	e	replicabilità	in	altre	città,	per	ora,	della	regione	toscane.

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