3. Se vuoi, poni un rimedio a questa peste che è in contrasto
con tutte le leggi dell’onestà, schiaccia gli stampatori.
Costoro persistono nei loro vizi malati, stampando Tibullo,
mentre la fanciulla legge Ovidio, venendo educata alla
nefandezza. Grazie a questi strumenti i giovani e le innocenti
ragazze imparano qualunque cosa corrompa la purezza
della mente e della carne, immacolata senza il fetido
peccato.
UNA TECNOLOGIA PERICOLOSA
LA PAROLA A FILIPPO DA STRADA
4. Se vuoi, poni un rimedio a questa peste che è in contrasto
con tutte le leggi dell’onestà, schiaccia gli stampatori.
Costoro persistono nei loro vizi malati, stampando Tibullo,
mentre la fanciulla legge Ovidio, venendo educata alla
nefandezza. Grazie ai libri a stampa i giovani e le innocenti
ragazze imparano qualunque cosa corrompa la purezza
della mente e della carne, immacolata senza il fetido
peccato.
UNA TECNOLOGIA PERICOLOSA
LA PAROLA A FILIPPO DA STRADA
5. La scrittura è, certamente, degna di venerazione e deve
essere ritenuta più nobile di tutti i beni che l’oro ammassa
per noi, a patto che non abbia subito brutture nel postribolo
delle stampe. Essa è pura, se praticata con la penna, è
meretrice, quando viene stampata. Così fanno i libri
stampati: corrompono i cuori di chi legge, avendo separato i
sentimenti dalla verità e dai costumi onesti."
UNA TECNOLOGIA PERICOLOSA
LA PAROLA A FILIPPO DA STRADA
7. LA PAROLA A BRANDI WILLIAMS
LASCIA UN PO’ DI LIBERTÀ
“Devi accettare di non avere il controllo su tutto: dai un compito, dai
delle linee guida, e loro ti stupiranno. Il risultato potrebbe non essere
esattamente ciò che ti aspettavi, ma va bene comunque.”
NON SI RIPARTE DA ZERO
“Non devi cestinare tutte le lezioni su cui hai lavorato per 5, 10 o 15
anni. Si tratta di incorporare la tecnologia in quelle stesse lezioni per
migliorarle, per entrare in relazione con gli studenti e fare in modo
che la tua materia prenda vita davanti ai loro occhi. E non è tanto
per fare: le responsabilità rimangono, c’è sempre un programma da
seguire e ci sono obiettivi da raggiungere.”
8. GLI STUDENTI NON SONO VASI DA RIEMPIRE MA FIACCOLE
DA ACCENDERE PER ILLUMINARE I SECOLI A VENIRE
PLUTARCO
20. La Storia è percepita come una materia “noiosa” e lontana dagli
interessi dei ragazzi.
Come è possibile avvicinare Clio ai ragazzi?
“Rendendola viva, mostrando che le strade in cui camminano tutti
i giorni sono pavimentate di Storia.”
GLI STUDENTI E CLIO
PRIMA DI TUTTO UNA DOMANDA…
21. Cosa accomuna l’Arena di Verona e l’anno 1117?
GLI STUDENTI E CLIO
PRIMA DI TUTTO UNA DOMANDA…
22. La classe è stata divisa in quattro gruppi corrispondenti ad
altrettante aree tematiche:
• Verona prima del terremoto;
• l’edificio Arena, storia e utilizzo;
• il nord Italia in età romana;
• il terremoto dal punto di vista fisico e scientifico.
GLI STUDENTI E CLIO
UNA QUESTIONE DI METODO…
23. Ogni gruppo formato dagli studenti è
stato chiamato ad interrogarsi sul
problema presentato.
Sono state utilizzate varie risorse reperite
in rete: testuali, iconografiche e
multimediali.
L’approccio scelto lascia lo studente
libero di ricercare e di porsi ulteriori
domande sul problema, in relazione con
le proprie esperienze e interessi.
GLI STUDENTI E CLIO
UNA QUESTIONE DI METODO…
24. Nella seconda parte dell’esperienza si è
preferito uscire dall’aula e recarsi in un
open space.
In questo modo l’esperienza di autonomia
si completa, separando l’attività di
apprendimento dal luogo topico della
scuola rappresentato dall’aula.
Il docente, oltre al ruolo classico, assume
qui una nuova fisionomia di coordinatore.
GLI STUDENTI E CLIO
UNA QUESTIONE DI METODO…
25. FIGURE RETORICHE
SIMILITUDINE
Agisce sul piano dei significati stabilendo un confronto con altro concetto o altra
immagine attraverso connettivi quali “come”, “così... come”, “simile a”, oppure verbi
quali “pare”, “sembra”. Consiste quindi in una comparazione i cui termini sono esibiti.
Esempio:
• “Lasciatemi così / come una / cosa posata / in un angolo / e
dimenticata” (Giuseppe Ungaretti, Natale);
• “Come d'autunno si levan le foglie / l’una appresso de l'altra, fin che 'l ramo /
vede a la terra tutte le sue spoglie, / similemente il mal seme d’Adamo / gittansi di
quel lito ad una ad una, / per cenni come augel per suo richiamo” (Inferno, III, 112
- 117);
• “Sei come un fiume in piena”;
• “Leggero come una piuma”.