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PREMIO 

ITALIA 

GIOVANE
in collaborazione con
Cerchiamo giovani eccellenze che si impegnano
ogni giorno per migliorarsi e per migliorare il Paese
U N P R O G E T T O D I
CAPOLAVORI
DI#ECCELLENZA
www.premioitaliagiovane.it
a cura di
Gianluca Agresta
Gianni D’Agostini
in collaborazione con
Premio Italia Giovane
info@premioitaliagiovane.it
INDICE
Premessa Edizione 2016
Medaglia di Rappresentanza
del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Introduzione
Italia che vola di Andrea Chiappetta
Sintesi di selezione
Il premio
Comitato d’Onore
Comitato Promotore
Messaggio del Presidente Franco Frattini
Premiati 2016
TANIA DI MARIO
FRANCESCA BONAITA
LEONARDO QUATTRUCCI
OLIVER PAGE
CLAUDIO RAIMONDI
SAMUELE MARIA GIORGIO
MARIA GNARRA
DAVIDE DATTOLI
SIMONE LA TORRE
GIOVANNI DI PINO
BRUNA CORRADETTI
Menzioni speciali 2016
CARLO ALBERTO MINASI
MANUELA BOTTIGLIERI
CARLO MOLFETTA
CHIARA FRANCO
SELENE BIFFI
Premiati Edizioni precedenti
Incontriamo ALESSIO RUPALTI
Incontriamo NICOLA LIGUORI
Incontriamo LIA STAROPOLI
Incontriamo LUIGI CANTAMESSA
Incontriamo ALESSANDRA BRUNI
Incontriamo ALESSANDRO GOLKAR
Incontriamo GIANLUCA FERRARI
Incontriamo JACOPO MELE GUEDADO
Incontriamo DAVID CLEMENTONI
Incontriamo GIANNI CUOZZO
Incontriamo FRANCESCA ROMANA REINERO
con il patrocinio di
con il supporto di
in collaborazione con
Nella prima edizione, all’interno del Consiglio Nazionale
dell’Economia e del Lavoro (CNEL), con il workshop dal titolo “I
giovani che partecipano al cambiamento dell’Italia” sono stati
premiati i primi dieci giovani italiani. Oggi, con il titolo “L’Italia che
vola“ si vuole dare continuità ad un progetto che intende
confrontarsi con partner istituzionali, imprenditoriali ed
accademici di tutta Italia.
Nel 2014, il Presidente emerito della Repubblica Italiana Giorgio
Napolitano ha conferito all’Associazione Giovani per Roma la
Medaglia di Alta Rappresentanza quale suo segno di
rappresentanza al fine di sostenere l’iniziativa Premio Italia
Giovane. Questa medaglia è stata rinnovata nel 2015 dal Presidente
Sergio Mattarella.
Con questa missione, Premio Italia Giovane vuole ricordare
l’importanza delle nuove generazioni, dello sguardo al futuro e
della condivisione e coesione generazionale in particolar modo:
riconoscendo ai giovani il loro ruolo di protagonisti per lo sviluppo
e la crescita dell’Italia; sottolineando i meriti di coloro che
apportano un valore aggiunto; premiando chi ha fatto del senso di
responsabilità e delle proprie passioni uno stile di vita;
incentivando i premiati a fare ancora di più, nei rispettivi campi di
azione; fornendo ai giovani l’occasione di confrontarsi; sostenendo
lo scambio culturale e professionale; creando dinamismo
associativo e istituzionale; chiedendo a coloro che hanno acquisito
esperienza e conoscenza indicazioni sulle vie da percorrere;
offrendo riflessioni capaci di stimolare l’intraprendenza delle nuove
generazioni; rinnovando la coesione generazionale del futuro.
Premessa Edizione 2016
9
Medaglia di Rappresentanza
del Presidente della Repubblica
Sergio Mattarella
Il Presidente emerito della Repubblica
Giorgio Napolitano per sostenere l’iniziativa
Premio Italia Giovane - Workshop: Giovani al
Servizio del Paese - ha conferito nel 2014 a
‘Giovani per Roma’ una medaglia quale Suo
premio di Rappresentanza.
Questa onorificenza è stata rinnovata nel 2015
e nel 2016 dal Presidente della Repubblica
Sergio Mattarella.
10
Premio Italia Giovane è giunto alla terza edizione: questo ci
rende particolarmente fieri: un altro anno di storie di persone
che ridefiniscono il concetto di “orgoglio italiano”.
In questi primi 3 anni abbiamo raccolto oltre 150 candidature:
al comitato promotore e d’onore è servito molto tempo nel
leggerle, studiarle e commentarle, fino ad individuare i profili
dei vincitori.In questi tra anni sono nate opportunità di ricerca,
di lavoro, si è creato un “club” informale di giovani che si
confrontano, si migliorano a vicenda, nel più sano principio
della condivisione. A questo gruppo si è aggregato un
foltissimo seguito di ragazzi che seguono con attenzione gli
sviluppi del Premio, ma soprattutto dei Premiati, che sono l’
esempio di come si possa fare per raggiungere i traguardi che
ci si è prefissi. La premiazione istituzionale è una volta l’anno,
ma le nostre persone vivono nel principio della condivisione e
dell’eccellenza ogni giorno.
Premio Italia Giovane è un progetto nato per dare risalto a
coloro che “nonostante” l’età fanno la differenza, che si
trovano in posizioni apicali, persone le cui scelte sono
fondamentali per scegliere una strada piuttosto che un'altra.
Le nostre storie toccano i settori più diversi: dall’università
all’innovazione tecnologica, dalla politica alla cultura.
Insomma, il made in Italy nel suo significato più pieno e
completo.
Possiamo vantarci di aver nel nostro “albo” giovani che in
tempi non sospetti rispondevano a quelle che oggi sono le
tematiche principali dei prossimi anni, ovvero Digital
Transformation, Spazio, Cyber Sicurezza, Stampa 3D,
Intelligenza Artificiale, Block Chain e molto altro ancora.
Andrea
Chiappetta
Presidente del Comitato Promotore
Premio Italia Giovane
L’Italia
che vola
11
Tutto riconducibile al cambiamento tecnologico, che si applica
indistintamente al singolo, alle imprese e ai governi. Un processo
complesso, che richiede competenze e conoscenze qualificate
che se colte miglioreranno la qualità della vita, dei servizi ma
soprattutto la competitività che oggi si combatte sul filo dei
secondi, quelli in cui viene pubblicata una sentenza, avviata una
azienda, richiesto un certificato.
I singoli possono, e devono, dare il loro contributo, ma le loro idee
non possono essere solo “per il Paese”, le loro idee devono essere
“nel Paese”, un Paese che deve essere pronto a poterle accogliere,
tutelare, far prosperare: la realizzazione di un Paese più innovativo
e più equo dipende dall’efficacia della pubblica amministrazione,
nella capacità di rispondere alla esigenze di un mercato che
cambia, al desiderio di garantire sinergia tra pubblico e privato.
In quest’ottica Premio Italia Giovane si propone come “incubatore”
di esperti, di idee, di italiani che sono al servizio del proprio Paese,
o, a volte, di altri Paesi: mi piace immaginare un futuro in cui tutti
loro lavorino, insieme, al servizio di un’unica idea.
Il Comitato d’Onore e il Comitato Promotore
nel 2016 riconosce a Tania di Mario,
Francesca Bonalta, Leonardo Quattrucci,
Oliver Page, Claudio Raimondi, Samuele
Maria Giorgio, Maria Gnarra, Davide Tattoli,
Simone La Torre, Giovanni Di Pino e Bruna
Corradetti, il Premio Italia Giovane 2016.
12
Sintesi selezione
La terza edizione del Premio Italia Giovane ha raccolto un elevato
numero di partecipanti, che conferma l'animo dell’iniziativa,
raccogliere, coinvolgere e promuovere giovani eccellenze, che
danno lustro al nostro Paese. Le candidature indicano come le
nuove generazioni abbiano una forte vocazione internazionale sia
dal punto di vista formativo (diversi corsi di specializzazione, PhD,
Erasmus) sia da quello delle esperienze lavorative (stage,
trasferimenti etc), confermando, quindi, che in un contesto
globalizzato, le nuove tecnologie consentono l’accesso a maggiori
informazioni, maggiore conoscenza e possibilità di formazione DO
IT YOUR SELF tramite tutorial e piattaforme MOOC ma anche
imparando sul campo LEARNING BY DOING.
Sono 11 i settori professionali individuati dagli skills delle
candidature ricevute.
Emerge chiaramente come ricerca e innovazione siano il leitmotiv
delle nuove generazioni, che si trovano a dover dare risposte ad un
mondo che cambia, sempre più velocemente. Dove il
cambiamento tecnologico, skill-based, è orientato alle abilità,
richiede quindi una elevata e migliore istruzione, che non vuole
dire esclusivamente voti alti, ma che debbono essere sviluppate
anche competenze non cognitive , come la motivazione, empatia
e autocontrollo.
Introduzione
13
Franco Frattini Giorgia Abeltino Paolo Messa
Lorenzo Leuzzi Franco Massi
Fabio Fortuna
Carmelo Ursino
Francesco Castanò Mario Alì
Gennaro Terracciano
Comitato d’Onore
Franco Pavoncello
Valerio De Molli
Piero Sandulli
Patrizia Rutigliano
Vito Cozzoli
Franco Frattini
Già Ministro della Funzione Pubblica, Ministro degli
Esteri, Commissario Europeo per la Giustizia, la
Libertà e la Sicurezza. Attualmente giudice dell’Alta
corte di giustizia del CONI, Presidente della Società
Italiana per l’Organizzazione Internazionale e
Presidente di sezione del Consiglio di Stato.
Presidente del Comitato d’Onore di Premio Italia
Giovane.
Quando si parla di giovani italiani – e specialmente quando si parla di
giovani italiani di talento – troppe volte il discorso finisce tristemente
sulla mancanza di prospettive, sulla fuga dei cervelli, sul doversene
andare all'estero. Siamo talmente abituati a leggere, vedere e sentire
le storie di tanti nostri giovani connazionali che si sono trovati senza
alternative al fare i bagagli e a portare in qualche altro Paese i propri
talenti ed il proprio sapere nella speranza di trovare un posto dove
farli fruttare al meglio, che ormai anche noi lo accettiamo come un
fatto compiuto, quasi facesse parte di un qualche recondito ma
inflessibile ordine naturale: se sei giovane, bravo e preparato in Italia
per te semplicemente non c'è posto.
Ora, non che tutto questo sia totalmente privo di fondamento: quella
dei giovani costretti ad andare a cercare fortuna all'estero è ahimè
una realtà, e l'Italia, purtroppo, spesso non ha mancato occasione per
dimostrarsi inadeguata ad offrire ai talenti delle nuove generazioni le
opportunità che meriterebbero.
Un circolo vizioso che si autoalimenta ed in cui alla fine perdono
tutti: i giovani che non trovano il modo di esprimere appieno le
proprie potenzialità, ma anche il sistema-Paese, che in virtù di
questa continua ed apparentemente inarrestabile emorragia di
talento diventa ogni giorno meno competitivo, meno attrezzato,
meno dinamico.
Se questo problema esiste, ed anche se lo fa nelle proporzioni
drammatiche che si sono viste, non è però un buon motivo per
arrendersi e pensare che non esista un rimedio, che non sia possibile
invertire la tendenza, che si debba in fin dei conti accettare
supinamente questo stato di cose come se fosse immutabile e
inemendabile.
15
Vero che la sfida decisiva in questo senso si vince sui terreni della
politica e dell'economia, ma vero anche che per iniziare a
combatterla serve prima di ogni altra cosa uno sforzo a livello di
visione, di mentalità. Uno sforzo di volontà. Una volta che ci si mette
in testa che non esistono cose che non possono essere cambiate e
che non ci sono errori impossibili da raddrizzare, si è già fatto un
passo in avanti decisivo. Un passo senza il quale nulla di ciò che viene
dopo può essere compiuto.
È per questo motivo che iniziative come il “Premio Italia Giovane”
vanno accolte con il massimo favore. Non perché costituiscano in sé la
soluzione al problema – magari bastasse dare un premio per arrestare
la fuga dei cervelli! - ma perché rappresentano un messaggio, una
speranza, un segnale forse piccolo, ma sicuramente inestimabile.
Cercare il merito, riconoscerlo, premiarlo. In questo senso possiamo
affermare che gli organizzatori del “Premio Italia Giovane” stiano
dando un esempio a tutta l'Italia: un esempio a non arrendersi, a non
rassegnarsi all'idea che tra i nostri giovani non ci sia nessuno di
meritevole, nessuno sulla cui idea valga la pena di investire, nessuno
in cui credere.
Ecco, io credo che lo spirito del premio sia proprio questo: un atto di
fiducia, un'apertura di credito, in un certo senso una scommessa. Non
tanto individuare il talento, quanto riconoscerlo ed in un certo senso
sancirlo. Creare insomma una specie di rapporto reciproco tra chi il
talento ce l'ha e chi lo cerca: premianti e premiati sono come non mai
sulla stessa strada e tendono come non mai allo stesso obiettivo,
quello di individuare e premiare l'eccellenza, affinché da questo
primo passo si possa sviluppare un percorso, una visione,
un'intraprendenza.
E che i protagonisti di questo processo virtuoso siano i giovani, alla
fine, è un dettaglio di primaria importanza: è infatti ai giovani che
bisogna rivolgersi per far capire che esiste un'altra Italia, un'Italia in
grado di dimostrarsi attenta e partecipe. Un'Italia che finalmente si
rende conto del patrimonio immenso che si ritrova davanti e della
necessità di sfruttarlo a fondo. Un'Italia cosciente dei rischi che si
corrono e dei fallimenti cui si va incontro quando si resta ciechi e
sordi dinnanzi alle proprie eccellenze. Un'Italia che, finalmente, si
rende conto che continuare a respingere i talenti che si ritrova in casa
fa male a se stessa prima che ai respinti. Un'Italia che, prima di vedersi
scappare anche solo un altro giovane meritevole, ha deciso che vale la
pena di provarle tutte, ma proprio tutte, per non fargli venire
nemmeno l'idea di doversene andare.
16
Il premioDescrizione
Premio Italia Giovane è il primo premio in Italia, e forse anche a
livello internazionale, ad essere ideato e realizzato completamente
in 3D.
Dopo il successo della prima edizione, fu chiaro che il progetto
dovesse avere una grafica ed un simbolo capace d i
rappresentare appieno le finalità della
premiazione e di permettere una maggiore
riconoscibilità dell’iniziativa stessa.
Clutech, in qualità di agenzia di
comunicazione e partner dell’iniziativa ha
elaborato il nuovo simbolo e un nuovo
concept grafico che esprimessero al meglio
gli obiettivi del Premio Italia Giovane. La
creazione in 3D del logo così creato e il progetto di s t a m p a è
stato eseguito dal 3D Digital Designer Gabriele Giglio (IMAGO3D).
Classe ‘79, ha maturato la sua passione per la grafica e la stampa 3D
sin dagli studi specialistici apprezzando soprattutto le diverse
modalità di utilizzo nel campo artistico, scientifico e commerciale.
Dopo diverse collaborazioni con aziende nazionali ed internazionali,
Gabriele ha deciso di lavorare come libero professionista dedicandosi
in particolar modo allo sviluppo e alla ricerca delle applicazioni della
stampa 3D. Quando ha conosciuto Premio Italia Giovane, Gabriele
ha messo a disposizione la sua professionalità modellando
tridimensionalmente la Colomba tricolore stampata in 3D per la
seconda edizione in un numero limitato di riproduzioni.
Ha prototipato inoltre una base in plexiglass fresato, in modo che la
colomba potesse “volare”, dando quindi risalto allo slancio che essa
rappresenta. Il Comitato Promotore ha sin da subito apprezzato
l’idea e la grafica della “colomba” ritrovando nel disegno tutti i valori
propri del progetto.
17
Gabriele Giglio
3D Digital Designer di Premio Italia Giovane
“Ideando il premio del 2016 ho
voluto esprimere il concetto di
velocità nella connessione di
rete, intesa non come web, bensì
come rete di impresa, rete
neurale, rete di cervelli, reti di
eccellenze.
Una struttura trasparente perché
n o n h a s e g r e t i e n o n s i
preoccupa di esporsi”.
L’idea sviluppata da Clutech intorno al concept della “colomba”
rappresenta al meglio l’energia che i giovani
hanno nel voler e saper “spiccare il volo”,
partendo dalle cose semplici, come il piegare
un foglio di carta. La colomba, dalle forme ad
“origami” richiama la manualità, ovvero
l’attenzione alle cose belle, la ricerca metodica
del miglioramento, per ottenere un oggetto
unico e particolare.
Con l’obiettivo di diffondere buone notizie e
storie di eccellenze tutte italiane il simbolo di questa missione non
poteva altro che essere quindi una mite ma elevata colomba
italiana, capace di portare un messaggio positivo ed
incoraggiante a tutte le nuove generazioni.
Questo modello è stato trasformato per la terza edizione con
l’obiettivo di dare dinamicità al progetto e per sottolineare sempre
più l’idea di cielo e di volo, quindi di altezza e distanza, per indicare
le molteplici possibilità che si hanno da giovani e le numerose
realizzazioni capaci di andare lontano nella cultura, nell’innovazione,
nella ricerca e nell’arte.
18
Andrea
Chiappetta
Claudio
Mazza
Arturo
Palma
Gianluca
Agresta
Comitato Promotore
Andrea
Betrò
Federica
Chiappetta
Fabrizio
Cristallo
Benedetta
Picano
Gianni
D’Agostini
Arianna
Norcini Pala
Fabio
Palombi
Filippo
Macchini
Riccardo
Acampora
Domenico
Mastrolitto
Benedetta
Romagnoli
Andrea
Lauro
20
Valentina
Cefalù
Nicoletta
Milone
CAPOLAVORI
DI#ECCELLENZA
partner Premio Italia Giovane
22
Società IT per lo sviluppo di piattaforme software e applicazioni mobile.
Agenzia per la Comunicazione, Marketing e Web Design.
Progettazione di reti wireless per le telecomunicazioni.
Clutech Techical Partner di
23
Tania Di Mario
Da capocannoniere e miglior giocatrice del torneo ha regalato
all’Italia, nel 2000 a Sydney, il primo successo femminile a
squadre dello sport Olimpico azzurro e, da capitano, ha guidato
il Setterosa alla medaglia d’argento nelle piscine di Rio 2016 in
quella che è stata l’ultima partita di una carriera esaltante.
Nella carriera di Tania ha avuto un ruolo importante anche lo
studio, che ha continuato fino ad ottenere una laurea in
Economia e Commercio presso l'Università degli Studi di
Catania.
Tania Di Mario rimane agli occhi di tutti gli amanti dello sport
come un esempio di talento, forza di volontà, mentalità vincente
ed altruismo.
S i m b o l o d e l l a p a l l a n u o t o
femminile, Tania ha scritto la storia
del Setterosa essendo protagonista
dei più grandi successi della
Nazionale Italiana.
La sua carriera si è divisa tra Roma e
Catania, ma è più che mai a tinte
azzurre: due medaglie Olimpiche,
tre podi mondiali (con un oro nel
2001) e tre allori europei non
bastano a descrivere quello che
Tania ha rappresentato per la
pallanuoto e lo sport italiano in
generale.
24
Francesca Bonalta
Francesca è nata a Milano
nel Giugno 1997, si è
d i p l o m a t a a s o l i
diciassette anni con il
massimo dei voti e lode,
presso il Conservatorio G.
Verdi di Milano, sotto la
guida di Gabriele Baffero,
ottenendo il prestigioso
Premio Pina Carmirelli
quale miglior diplomata
i n v i o l i n o d e l l ’ a n n o
accademico.
Si perfeziona con il violinista russo Sergej Krylov, ammessa
al Master of Arts in Music Performance presso il
Conservatorio di Lugano, Scuola Universitaria di Musica e
prosegue gli studi umanistici alla Facoltà di Lettere, Scienze
dell’Antichità dell’Università degli Studi di Milano, vincitrice
della borsa di studio Exploit your talent 2015-2016.
Dal 2014 studia all’Accademia Internazionale Walter Stauffer
di Cremona, allieva di Salvatore Accardo, di cui frequenta i
Corsi di Perfezionamento all’Accademia Chigiana di Siena.
Ha partecipato a numerosi masters d’interpretazione e
prassi violinistica, vincitrice di molti premi in numerosi
concorsi internazionali.
25
Leonardo Quattrucci
Dicono che già da bambini maturiamo le
nostre aspirazioni più profonde. Poi le
dimentichiamo troppo spesso e troppo
facilmente. Leonardo ne continua a
coltivare una: il servizio pubblico come
valore di gratitudine, responsabilità ed
equità.
Forse non è un caso che Leonardo sia il più giovane consigliere
politico dello European Political Strategy Centre: il servizio di
strategia e analisi del Presidente della Commissione europea. Lì
coordina sei squadre di esperti che lavorano per un'agenda
positiva, pragmatica e innovativa con l'obiettivo di migliorare le vite
di 500 e più milioni di europei.
Per "il giovane che disegna l'Europa del futuro", come definito da
alcuni, il servizio pubblico è da sempre l'ago della bilancia delle
scelte. Contro i pronostici – troppo giovane, dicevano – persegue il
sogno di entrare alla School of Government di Oxford. Ne diventa il
primo italiano a conseguire un Master in Public Policy. Ottiene la
sua prima laurea alla John Cabot University a Roma dove riceve
riconoscimenti per i sui contributi d'eccellenza alla comunità e agli
studi internazionali.
Forbes Magazine lo nomina tra i 30 Under 30 europei che sono
esempio e promessa di leadership. Ma se Leonardo pensa globale
di professione, continua comunque ad agire locale per vocazione: è
a capo del gruppo di Bruxelles dei Global Shaper del World
Economic Forum, che riunisce talenti da ogni settore per l'impegno
volontario.
26
Oliver Page
Dopo il sul primo anno presso l'università di Lancaster in Gran
Bretagna e stato accettato a alla Draper University of Heroes, la
scuola per imprenditori fondata da Tim Draper. Durante il
programma ha fondato una nuova startup che ha vinto il
primo posto del Investor Day ricevendo un investimento di
$50.000 dallo stesso Tim Draper.
Dopo due anni di lavoro e esperienza in Silicon Valley e San
Francisco nasce l’dea di Scooterino, e Oliver ha deciso di
ritornare in Italia per iniziare la sua nuova startup,
Scooterino che ha ottenuto un investimento di €50.000
dall'Agenzia Spaziale Europea nel 2014, e sta ora chiudendo
un altro investimento di €500,000. Oliver ora ha 23 anni.
Ha fondato la sua prima
startup a 17 anni, la NutKase
Accessories una azienda B2B
che disegna e produce
accessory per tablet e PC e
vende prodotti nel settore
educazione.
Unilever uno dei suoi clienti
più importanti lo ha anche
assunto come consulente
per la loro rollout di tablet
Europeo.
27
Claudio Raimondi
Claudio Raimondi è General Manager
di eBay in Italia.
Claudio è entrato a far parte di eBay
nell’aprile del 2013 in qualità di Head
of Consumer in Italia, responsabile
della strategia, ricoprendo poi lo
stesso incarico anche per Francia e
Spagna.
Claudio ha rafforzato con successo il posizionamento di
eBay come punto di riferimento per i consumatori,
assicurando un’esperienza d’acquisto multicanale sempre
più unica e innovativa.
Prima di lavorare in eBay, Claudio ha ricoperto diversi ruoli,
dalle operation al marketing, in aziende multinazionali
come Vodafone e Pirelli, sia in Italia che all’estero.
28
Samuele Maria Giorgio
Samuele Maria Giorgio, Ufficiale del
Corpo del Genio Aeronautico,
Ingegnere Elettronico, Master di II
livello in System Engineering,
Specializzazione in Telecomunicazioni,
e una sfrenata passione per il suo
lavoro.
L'Italia gli ha dato tanto formandolo
come Ufficiale, professionista,
dirigente. Crede molto nel futuro e
crede molto nelle capacità della Forza
Armata, per questo si batte affinché
ogni singolo minuto del suo tempo sia
dedicato al Progresso Aeronautico e
allo sviluppo delle capacità operative
dei suoi uomini.
Tra i progetti seguiti si possono annoverare lo sviluppo del
laboratorio di manutenzione per apparati Multi-Information
Distribution System, il primo in Italia, l’attuazione delle
metodologie di Supporto Logistico Integrato per i sistemi
RADAR della Difesa Aerea Nazionale, l’implementazione e
l’arricchimento del Sistema di Gestione della Qualità della
Brigata presso la quale presta servizio.
Crede anche, però, che un Ufficiale non debba fermarsi a
questo: deve dare qualcosa in più alla comunità che lo ospita.
Da anni collabora infatti con varie Associazioni per la
creazione di iniziative che siano di beneficio per tutta la
comunità latinense.
29
Maria Gnarra
E’ stata la piu’ giovane, e prima Italiana, a vincere il prestigioso
William Weston Research Award della Society for Pediatric
Dermatology questo segna l’inizio della sua esperienza presso
l’Harvard Medical School a Boston, grazie anche alla Fellowship
dell’Eugenio Litta Foundation. Seguono un conseguirsi di
numerosi premi nazionali e internazionali quali L’Oreal-
UNESCO Italia for Women in Science, prima in Italia a vincere il
premio Europeo Research Grant in Dermatology della
LaRochePosay, IBSA Fellowship in Dermatology.
Completa il suo dottorato presso la Columbia University
Medical center in New York e la University College of London
conseguendo la menzione di Joint PhD con l’Universita’
Statunitense e il Doctor Europeaus per i suoi risultati di ricerca
in UK.
Tra le sue passioni vi e’ l’insegnamento in particolare
trasmettere le conoscenze di ricerca di base ai giovani medici
reso possibile grazie all’Excellence in Education Award della
Galderma.
Nonostante la giovane eta’, Maria Gnarra e’ stata recentemente
nominata come Dermatology Advisory Consultant nel Scientific
Board di una prestigiosa compagnia biotecnologica
statunitense; ed e’ attivamente coinvolta in diversi brevetti di
campo biomedico.
Maria Gnarra, laureata summa cum
laude in Medicina e Chirurgia presso
l’Universita’ Cattolica del Sacro Cuore
di Roma, dal 2012 si dedica alla
ricerca in dermatologia pediatrica
per la cura di gravi malattie cutanee
n e i b a m b i n i i n t ra p r e n d e n d o
D o t t o r a t o i n D e r m a t o l o g i a
Oncologica.
30
Davide Dattoli
Nel 2012 fonda Talent Garden, il più grande network
europeo di coworking focalizzato sul digitale che
comprende attualmente 17 sedi in Europa e più di 1300
membri ospitati nei vari campus.
È mentor di Virgin Startup, l'acceleratore basato a Londra
voluto da Richard Branson, e nel board di Digital Magics, il
più grande Venture Incubator in Italia, Digital Champions
Association e ItaliaStartup. Dal 2012 segue per l'Italia
StartupWeekend, una organizzazione no-profit della
fondazione Kaufmann che si occupa di stimolare la
nascita di nuove imprese in giro per il mondo.
Davide inizia il suo percorso
professionale nel 2009 come
consulente per varie aziende
dove si occupa di strategie
d i g i t a l i c o n u n f o c u s
particolare in social media
marketing e mondo mobile.
Nel 2010 approda in Condé
Nast dove segue il marketing
digitale del gruppo.
31
Simone La Torre
Nel Settembre 2013, Simone lascia l’ESA e si unisce al colosso globale
di telecomunicazioni satellitari SES, con sede principale in
Lussemburgo. Dalla fine del 2014, grazie alle riconosciute
competenze tecniche e capacità diplomatiche, Simone ha l’onore (e
certamente anche l’onere) di rappresentare ufficialmente SES ed il
Lussemburgo all’International Telecommunication Union (ITU),
agenzia dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) specializzata
nel coordinamento delle frequenze di radiocomunicazione a livello
globale.
Tuttavia, nonostante le numerosissime sfide e soddisfazioni
professionali, Simone é spinto da una personalità imprenditoriale
che si rivela praticamente impossibile da contenere e, trovando
terreno fertile in Lussemburgo, diventa co-organizzatore e co-
fondatore di uno dei principali network europei per mettere in
contatto investitori ed imprenditori, al fine di offrire supporto alle
startup piú innovative e promettenti.
Simone ha fondato diverse startup, ha collezionato investimenti
significativi e si é recentemente lanciato in una nuova sfida
imprenditoriale in qualità di CEO e co-fondatore di Wafer Inc.,
startup internazionale responsabile della creazione di Wafer
Messenger, rivoluzionaria piattaforma di messaggistica per
smartphone, riconosciuta come una delle 500 startup del 2016 a piú
alto potenziale del mondo.
Dopo aver conseguito una Laurea
Magistrale in Ingegneria Spaziale,
all’Università Sapienza di Roma, ed un
Master in Business Management,
all’International Space University di
Strasburgo, Simone si trasferisce in
Olanda per una breve esperienza
all’Agenzia Spaziale Europea (ESA),
l a v o r a n d o n e l d i p a r t i m e n t o
“Meccanismi e Strutture Spaziali”.
32
Giovanni Di Pino
Giovanni era anche uno sportivo, istruttore di arti marziali, e un brutto
sabato pomeriggio del 2004, subisce un incidente sportivo con lesione
midollare e conseguentemente tetraplegia. Costretto a dover reinventare la
propria vita, personale e professionale, inizia a guardar con estremo
interesse, oltre che alle classiche neuroscienze di pura estrazione biologica,
alla forte spinta innovativa della tecnologia e delle sue applicazioni al
mondo della biomedica. Nelle Brain Computer Interface, connessioni
dirette tra sistema nervoso, macchine e mondo digitale, vede una possibile
futura soluzione alle disabilità.
Nel 2010 completa il Dottorato di Ricerca in Ingegneria Biomedica con il
massimo dei voti e nel 2015 la specializzazione clinica in Neurologia.
Oggi si occupa di Neurofisiologia e Neuroingegneria e di tutti i loro possibili
punti di contatto. Si dedica soprattutto allo sviluppo di interfacce neurali
per il controllo di protesi cibernetiche sensorizzate, con particolare
attenzione alla plasticità cerebrale indotta dal loro uso, e allo sviluppo di
nuovi metodi per la neuromodulazione cerebrale non invasiva.
Giovanni ha pubblicato nelle piu’ importanti riviste scientifiche
internazionali, ed e’ stato parte del gruppo che per primo ha permesso ad
un amputato di controllare diversi movimenti di una mano protesica e di
riconoscere la forma e la rigidità di vari oggetti tramite piccolissimi elettrodi
impiantati nei nervi periferici.
Nel 2015, Giovanni vince l’ERC starting Grant, il piu’ prestigioso bando
scientifico della Comunita’ Europea con un progetto quinquennale che
mira a sviluppare una nuova protesi cibernetica di mano che l’amputato
possa sentire come parte integrante del proprio corpo. Oggi Giovanni
insegna Fisiologia Umana ed e’ responsabile dell’unita’ di ricerca di
“Neurofisiologia e Neuroingegneria dell’interazione Uomo-Tecnologia”
all’Universita’ Campus Biomedico di Roma. Nel 2015, la prestigiosa rivista
statunitense Wired lo annovera tra i 50 personaggi da tener d’occhio negli
anni a venire.
Giovanni ama i cani e alleva Rottweiler.
M e d i c o t e c n o l o g o c h e c e r c a
nell’intersezioni tra scienze biologiche,
ingegneria e medicina clinica sentieri
sperimentali poco battuti che portano
al miglioramento della qualità di vita
del paziente.
Nato a Catania nel 1979, si si laurea in
Medicina e Chirurgia all’Universita’
Campus Bio-Medico di Roma.
33
Bruna Corradetti
Nel 2013 si trasferisce a Houston dove ha lavorato sotto la
supervisione del Prof. Mauro Ferrari allo sviluppo di un
progetto finanziato dal Dipartimento della Difesa
Americano per lo sviluppo di materiali "intelligenti" per la
rigenerazione degli arti dei soldati in Afghanistan.
Rientrata in Italia svolge l'attività di Ricercatore con onore
e passione. Questo percorso è stato "spinto" da una grande
dose di curiosità, unita ad entusiasmo e dedizione, oltre
che all'intraprendenza e propensione alla collaborazione.
Valori che quotidianamente trasmette agli studenti
durante le lezioni. Da giovane ricercatrice le piace
raccontare che trovare la propria strada è complicato ma
non impossibile. Nel suo ruolo di docente si sente onorata
di poter interagire con le nuove generazioni, restituire loro
la speranza di un’Italia che si batte per migliorarsi e che si
apre al mondo con curiosità. Li sprona ad aver fiducia
nelle proprie potenzialità e ricorda loro che si può
raggiungere un obiettivo se si è mossi dalla passione per
ciò che si fa.
Consegue il dottorato in Scienze
Biomolecolari presso l'Università
Politecnica delle Marche, la stessa
università in cui oggi svolge la sua
attività di ricerca. Nel 2011 ha lavorato
presso lo Scottish Centre for
Regenerative Medicine alla messa a
punto una strategia innovativa in
grado di controllare il potenziale
rigenerativo delle cellule staminali in
collaborazione con la Yale University.
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W W W . B I O A G R I C O L A T R A I A N O . I T
BioAgricola Traiano
Via Portuense 2380, 00054 Fiumicino (RM)
ALLEVAMENTO ITTICO
BIOLOGICO
ACQUACOLTURA
Carlo Alberto Minasi nato a Gioia Tauro nel 1991 ha frequentato
a Venezia il liceo scientifico della Scuola Navale Militare
“Francesco Morosini”. La voglia di frequentare il “Morosini” era
nata sia da un forte interesse verso il mondo militare che da uno
spiccato spirito patriottico. Successivamente si è trasferito a
Milano dove ha frequentato il triennio in Economia e Finanza
all’Università Luigi Bocconi. Iscritto al Master in International
Business presso la Hult International business School ha studiato
nelle tre città più dinamiche e innovative al mondo Londra, New
York e San Francisco e di collaborare con società multinazionali
in progetti d’innovazione.
Il forte interesse verso le tematiche di innovazione e strategia
aziendale lo ha portato ad intraprendere una nuova esperienza
nel mondo della consulenza strategica come analista in Monitor
Deloitte. Grazie ad una competizione lanciata da Deloitte sul
tema “Il Benessere di Domani” ha sviluppato un progetto
finalizzato al taglio degli gli sprechi di alimentari proponendo
una soluzione tecnologica integrata per tutta la filiera
agroalimentare.
Menzione Speciale 2016
Il progetto dopo aver vinto la competizione,
ha ottenuto dal board di Deloitte i
finanziamenti necessari per il suo sviluppo ed
ha successivamente trovato il supporto di
altre società come Carrefour e GS1 Italy
Ha frequentato un Executive Master presso la
Singularity University (Silicon Valley –
California). Rientrato in Italia dopo
l’esperienza alla Singularity University è a
capo del team che dovrà testare il progetto
ed iniziare uno studio pilota in una grande
catena di distribuzione alimentare.
36
Manuela Bottiglieri è nata a Napoli l’ 11 marzo del 1986, sposata e
madre di due bimbi Alessandro Raffaele e Diletta, rispettivamente di 5
anni e 2 anni.
Come le sorelle maggiori, fin da piccola nutre una forte passione per il
mare e, dopo aver conseguito il diploma in studi classici con la
votazione di 100/100, nel 2009 si è laureata con 110 e lode in
Giurisprudenza presso l’Università "LUISS" di Roma con una tesi in
Diritto Privato Comparato dal titolo “il Charter Party”, conseguendo
anche nel 2010 il Certificate in Marine Claims presso la Lloyd’s Maritime
Academy di Londra.
Agli studi universitari affianca la formazione marittima frequentando a
Londra la “Shipping Law Summer School” e la “Maritime Law School”
presso la Lloyd’s Maritime Academy . Ha conseguito il titolo di Avvocato
nel settembre 2014.
Nel Febbraio 2005 Manuela è stata nominata Consigliere di
Amministrazione della società di famiglia Giuseppe Bottiglieri
Shipping Company S.p.A. e dal Novembre 2009 è responsabile del
settore legale della società stessa e dal Febbraio 2014 Manuela è stata
nominata Amministratore Delegato .
Menzione Speciale 2016
Dal Giugno 2015 è membro di WISTA Italia-
“Women International Shipping and
Trading Association”. Dal Settembre 2012 è
membro del Propeller Club Port of Naples.
Dal Gennaio 2012 è membro dell’AIDIM
“Associazione Italiana di Diritto Marittimo”.
Dal Febbraio 2010 è membro del Gruppo
Giovani di Confindustria di Napoli .
Dall’Aprile 2010 è membro della London
Shipping Law Center. Nel 2002 ha
partecipato alla rifondazione dell’Interact
Torre del Greco Comuni Vesuviani,
ricoprendo la carica di Presidente per
l’anno 2003-2004.
37
Carlo Molfetta, un nome scritto in oro nel libro dei grandi dello
sport Italiano. Oro come la medaglia, storica, vinta a Londra 2012
nel taekwondo nella categoria +80 kg, arrivata dopo un percorso
entusiasmante e ricco d’emozioni, riuscendo lì dove nessun
atleta azzurro era mai riuscito.
Uno sportivo a tutto tondo, ama e segue tutti gli sport ed ha
praticato anche calcio, pallacanestro e ginnastica artistica,
preferendo poi il taekwondo. Quest’ultimo gli ha dato anche
qualche amarezza, sulle quali poi Carlo ha costruito i suoi più
grandi successi. Come l’assenza forzata causa infortunio dalle
Olimpiadi di Pechino 2008, delusione dalla quale “The Wolf” ha
trovato le motivazioni e la forza per diventare campione
Olimpico 4 anni dopo e scrivere la storia.
Menzione Speciale 2016
Il successo di Molfetta, capitano della
Nazionale, ha avvicinato tantissimi
giovani al suo sport, che cercavano in
lui l’esempio da seguire per capire
l’importanza di fare sacrifici e non
mollare mai di fronte alle difficoltà.
Carlo è un atleta formidabile che ha
in sua moglie e nella sua famiglia il
suo punto di forza; ha saputo farsi
amare da colleghi e compagni per il
suo sorriso e la sua disponibilità.
38
Menzione Speciale 2016
Chiara Franco è nata a Torino nel 1990. Ha conseguito una
laurea triennale in Scienze Politiche all'Università di Pisa e
una laurea magistrale in International and European
Studies all'Università di Trento. Inoltre, è stata per cinque
anni allieva della Scuola Sant'Anna di Pisa, istituto
universitario pubblico d’eccellenza.
Ha trascorso periodi di studio e ricerca a Parigi e Istanbul e
svolto stage all'Istituto Affari Internazionali a Roma e alla
Rappresentanza d'Italia all'ONU a New York.
Dopo aver frequentato il Master in Studi Diplomatici della
SIOI, si è classificata prima al concorso diplomatico ed ha
intrapreso la carriera diplomatica presso il Ministero degli
Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
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Selene Biffi nasce a Monza nel 1982, e' imprenditrice sociale e esperta
di social innovation.
Già fondatrice di diverse organizzazioni no-profit dinamiche e
innovative come Youth Action for Change e Forgotten Diaries. A
seguito di sei mesi passati in Afghanistan, nel 2010 crea Plain Ink,
organizzazione attiva in Italia e India che si occupa di comunicare
strategie e soluzioni alla povertà e all’esclusione sociale tramite storie,
fumetti e libri per bambini.
Nel 2013 torna a Kabul per aprire The Qessa Academy, prima scuola ad
insegnare a ragazzi disoccupati il mestiere di cantastorie. Più
recentemente lancia Spillover – startup che trasforma la ricerca
scientifica e le scoperte più attuali in video games – e Bibak,
organizzazione che si occupa di creare tecnologia per lo sminamento
a supporto dello sviluppo rurale in Afghanistan.
E' stata consulente, trainer e speaker per organizzazioni quali ONU,
Banca Mondiale, OSCE, Consiglio d'Europa, Microsoft e molti altri. Nel
biennio 2007-2009 viene eletta per coordinare il Major Group on
Children and Youth alla Commissione ONU per lo Sviluppo Sostenibile
(UN-CSD).
Menzione Speciale 2016
Siede nel Consiglio di Amministrazione della
Fondazione per l'Innovazione del Terzo
Settore (FITS) di Banca Prossima (gruppo
Banca Intesa) e ha fatto parte della Task
Force per le Startup Innovative del Ministro
per lo Sviluppo Economico On. Corrado
Passera, curando la parte relativa alle startup
a vocazione sociale per il Decreto Legge
179/2012 (in seguito Legge 221/2012).
Già Testimonial per il Terzo Settore per il
Ministro della Gioventù On. Giorgia Meloni e
Ambasciatrice Italiana per l’Anno Europeo
del Volontariato della Commissione
Europea, ha ricevuto oltre 50 premi e
fellowship per il suo lavoro. Dal 2009 è
Young Global Leader al World Economic
Forum e, più recentemente, le vengono
assegnati l’Intercultural Innovation Award
delle Nazione Unite e il Rolex Awards for
Enterprise (Young Laureate).
40
Sustainable Energy Company
w w w . d e l t a c a n t i e r i . i t
Raccontaci la tua storia
Premio Italia Giovane non è solo un workshop annuale dove
giovani eccellenze italiane sono premiate per i loro meriti
professionali, scientifici o artistici. E’ anche un luogo di incontro
intergenerazionale dove le storie personali prendono forma,
vengono condivise e raccontante.
Con l’obiettivo di conoscere giovani e di diffondere il loro
entusiasmo ed intraprendenza, nel sito ufficiale di Premio Italia
Giovane è possibile raccontare la propria storia attraverso la
sezione dedicata“Raccontaci la tua storia”.
In questo spazio si vuole offrire la possibilità di raccontare la
ricerca, l’innovazione, gli studi e le imprese tramite le proprie
esperienze, le proprie parole.
Da questa sezione prendono vita articoli e interviste come
quelle riportate nelle pagine precedenti.
Raccontare la propria storia è importante. Crea inizialmente
partecipazione, confronto ed empatia che si trasforma poi, nel
lungo periodo, in crescita, sviluppo e coesione necessaria non
solo ad ognuno di noi ma all’intero Sistema Paese.
www.premioitaliagiovane.it
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Premiati 2014
Alessandra Bruni
Dirigente
Giovanni Farese
Docente universitario
Jacopo Sipari Di Pescasseroli
Maestro d’Orchestra
Luigi Cantamessa
Direttore Fondazione
FS Italiane
Marco Capasso
Architetto
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Diana Attianese
Imprenditrice
Agricoltura
Pasquale Vittorio D’Avino
Francesco De Falco
Imprenditori
Moda
Jacopo Mele
Digital Life Coach
Nicola Liguori
Cinema
Gianluca Callipo
Amministratore Pubblico
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Premiati 2015
Alessandro Golkar
Assistant Professor centro spaziale Skoltech
Lia Staropoli
Giornalista
Orlando Maria Merone
Imprenditore POS Virtuale “SOLO”
Gianni Cuozzo
Imprenditore
CyberWarfare &
CyberIntelligence
Francesca Romana Reinero
Biologa
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Matteo Pippa
Musicista
Gianluca Ferrari
Shareholder Value
Management
Alessio Rupalti
Regista
David Clementoni
Imprenditore Moda
Mariano Maffei
Biologo molecolare
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Ricordo molto bene quando misi la mia valigia e la mia telecamera in
auto. Quando affrontai quel viaggio da solo per andare a prendermi
quel sogno a Roma.
Mi sono chiesto più volte se sarebbe stato meglio prendere un volo
per andare via dall’Italia, invece che decidere d’investire sul mio Paese.
Oggi credo di aver fatto la scelta giusta, quel giorno.
Negli anni successivi al mio trasferimento, infatti, ho avuto spesso
l’occasione di andare all’estero grazie ai numerosi festival
internazionali ai quali ho preso parte con il mio cortometraggio
“Cercavo qualcos’altro”, realizzato proprio nel mio primo anno
romano.
Grazie a questi viaggi, ho imparato a cogliere l’essenza dell’Italia.
Quell’essenza che spesso, da dentro i nostri confini, passa inosservata.
Ecco perché ho fatto bene a investire sul mio Paese: per quell’essenza!
Perché l’Italia fa regali a tutti e cinque i nostri sensi. E lo fa ogni
singolo giorno. Un grande architetto, mio conterraneo, ha detto in
un’intervista: “Il mio consiglio ai giovani? Partire e imparare, per poi
tornare”. Il nostro è un Paese umanamente e artisticamente fertile e
mi piace credere che prima o poi si tornerà a valorizzare davvero
quella cultura che, per secoli, ha contribuito a rendere l’Italia uno dei
luoghi più belli e amati al mondo.
L’Italia ha avuto un ruolo fondamentale anche nella mia formazione
artistica. Sin da piccolo ho sempre mostrato un forte interesse per
tutto ciò che è “immagine”, passione che con gli anni mi ha avvicinato
sempre di più al Cinema. Durante le scuole medie, la professoressa
d’italiano dedicava un pomeriggio intero alla settimana per mostrare
a me e ai miei compagni di classe dei capolavori del nostro Cinema.
Fu in quelle occasioni che vidi i miei primi film di Fellini, De Sica e
Rossellini: in quegli anni iniziai a capire che cosa avrei voluto fare nella
vita. Il mio sogno cominciava a prendere forma.
Crescendo, iniziai a passare il mio tempo libero dentro i cinema: mi
interessavo a tutte le novità, dai film d’autore a quelli più commerciali.
I miei amici andavano al mare? E io invece mi rifugiavo nel buio della
sala cinematografica! Ricordo l’espressione di quei signori alla cassa
che mi guardavano perplessi quando chiedevo: “Un biglietto per…”. E
loro rispondevano: “Solo uno?!”.
		
incontriamo
Alessio Rupalti
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A Genova ho cominciato a mettere in pratica quello che per anni
avevo solo rubato con gli occhi: lì ho realizzato i miei primi
cortometraggi. Fu dopo i primi riconoscimenti ottenuti - tra i quali il
premio di “Giovane Talento Ligure” - che decisi di andare a vivere a
Roma.
Nella Capitale, tra le tante esperienze fatte e i riconoscimenti ottenuti,
si è consolidato il mio amore per la settima arte. Il “Premio Italia
Giovane”, per esempio, è stato un riconoscimento che ha dato un
valore aggiunto a questo mio percorso.
La strada che ho scelto non è stata e non è facile. Per poter investire
sulla mia passione, infatti, mi sono ritrovato e mi ritrovo a dover
svolgere anche lavori che niente hanno a che fare con il Cinema. Ma
con il tempo ho compreso questo: che ogni sogno ha, sì, il suo prezzo.
Ma che avere un vero Sogno non ha prezzo. E che, per il mio, io sarei
stato disposto a spendere tutte le mie forze.
Per raggiungere i propri obiettivi non esistono formule magiche.
Credo che siano solo due gli ingredienti fondamentali. E, tra me e me,
ripeto spesso ciò che mi disse un grande Maestro anni fa:
“Determinazione e umiltà, Rupalti! Ricorda sempre: determinazione e
umiltà!”.
48
incontriamo
Nicola Liguori
L'Italia del domani è un Paese dove chi ha un'idea, un progetto
trova un interlocutore adatto e attento a recepire. Ciò che
manca oggi è forse proprio questo. Non sempre menti brillanti
riescono a farsi notare in quanto non riescono a trovare il
tramite giusto. Per far si che il nostro spessore venga sempre
più riconosciuto nel mondo abbiamo bisogno di più ascolto,
concentrazione e professionalità.
A ciò si deve aggiungere da parte nostra e dei nostri futuri figli
una sempre più maggiore preparazione, dedizione,
concentrazione nel superare eventuali ostacoli e professionalità.
Stiamo vivendo in un mondo dove tutto corre veloce, tutto è
globalizzato. Non c'è tempo per rimanere indietro. Bisogna
essere pronti alle nuove sfide che ci vengono presentate in
ambito internazionale.  Ed ecco che è sempre più importante
conoscere noi stessi, la nostra nazione con le sue tradizioni e
peculiarità, ma anche chi ci sta vicino, dall'Europa agli altri
continenti cercando di raggiungere una visione sempre più
mirante all'internazionalità.
Senza dimenticare l'apporto che oggi viene dall'unione delle
forze: ogni singolo progetto per essere vincenti ha bisogno di
menti eccellenti che lavorino ognuna per il proprio campo. Non
è più il momento della persona sola, ma dell'unione, della
squadra.
Sono certo che solo così con questo insieme di fattori
potremmo continuare in futuro a rendere protagonista l'Italia
in tutti gli ambiti in cui oggi è Regina indiscussa.
49
incontriamo
Lia Staropoli
“L’Italia che vola” è costituita da persone animate da
quell’entusiasmo che supporta la genialità degli italiani, mentre
intendono affrontare le proprie sfide. Con determinazione, coraggio
e con una straordinaria preparazione, gli italiani possono diventare
eccellenze in ogni campo. Operando scelte talvolta rischiose ma
necessarie, senza accettare compromessi, i nostri ragazzi si
affermano in tutti i settori superando tantissime difficoltà e talvolta,
anche i propri limiti distinguendosi.
 
  Il nostro Paese oggi rappresenta un’eccellenza nella Sicurezza e
nella Difesa, in questo campo abbiamo gli operatori migliori al
mondo, con competenze riconosciute e richieste anche all’estero,
l’acume investigativo dei nostri investigatori è motivo di orgoglio per
il nostro Paese, i nostri operatori sono addestrati a portare a termine
le più complesse operazioni antimafia e antiterrorismo, nonostante
tutte le difficoltà inerenti i tagli agli investimenti e le conseguenti
carenze di personale e di equipaggiamenti. Ma qui in Italia manca
ancora il coraggio di riconoscerlo, e molto più  frequentemente si
tenta di negarlo,   tutto questo mortifica fortemente gli operatori
delle Forze dell’Ordine, delle Forze Armate e dell’Intelligence, e
disincentiva i cittadini a denunciare e a segnalare, soprattutto nelle
zone interessate dalla criminalità organizzata, dove prevale l’omertà
e la reticenza. Delegittimare gli uomini e le donne delle Forze
dell’Ordine significa legittimare ogni forma di criminalità. Dobbiamo
educarci a formare al rispetto per la Sicurezza e per la Difesa,
altrimenti non si può parlare di legalità.
Gli ideatori del premio “Italia Giovane”, hanno il
merito selezionare e di divulgare, le storie di giovani
che nei campi più disparati sono riusciti “a volare”,
tracciando un percorso nuovo che potrebbe servire
da esempio per gli altri.
50
Quell’Italia che vola in alto, anche quando teme di non avere
alternative, l’ho riconosciuta tante volte, nel coraggio di coloro
che in una zona ad altissima densità criminale scelgono di stare
dalla parte della legalità, senza guadagnarci nulla, l’ho
riconosciuta nel valore di coloro che hanno giurato di difenderla
in quelle stesse zone, o in altri territori a rischio. Queste scelte le
ho raccontate in un progetto editoriale, nel quale ho cercato di
riassume un impegno costante, che mi è valso l’onore di ricevere
il premio Italia Giovane edizione 2015. Ma che non credo ancora
di meritare.
L’associazione che ho fondato, “ConDivisa” si propone di
promuovere la legalità, gratuitamente, attraverso i valori che
trasmettono gli uomini e le donne delle Forze dell’Ordine delle
Forze Armate e dell’Intelligence. Un percorso che si origina in
Calabria insieme ai ragazzi del Movimento Antimafia
“AmmazzateciTutti” , fin da giovanissimi, dal 2005, tanto da a
diventare la più grande associazione antimafia giovanile italiana.
Una scelta non priva di rischi in una terra controllata dalla
criminalità organizzata,  in un periodo nel quale si aveva paura
persino di pronunciarla la parola ‘ndrangheta. Ma con le nostre
due associazioni, siamo diventati l’unica Italia che racconta la
legalità attraverso i sacrifici che compiono ogni giorno coloro che
la difendono, gli uomini e le donne delle Forze dell’Ordine, delle
Forze Armate e dell’Intelligence, che per noi, rappresentano
l’unica, autentica antimafia.
Ho avuto il privilegio di ricevere il “Premio Italia Giovane” subito
dopo la pubblicazione della seconda edizione del mio libro “La
Santa Setta” – Il potere della ‘ndrangheta sugli affiliati e il
consenso sociale sul territorio – Edito da LA RUFFA,   con
l’occasione ho conosciuto nove ragazzi eccezionali, in particolare
un ragazzo che fin da giovanissimo si è contraddistinto per le sue
geniali abilità informatiche il Dr. Gianni Cuozzo, originario di
Valva in provincia di Salerno, massimo esperto in Cyber Defence,
consulente diretto della Difesa e dell’Intelligence di ben 5 Paesi
NATO ma operativo in modo diretto e indiretto su diversi fronti in
difesa delle ragioni democratiche della Alleanza Atlantica. Nella
terza edizione del mio libro ho parlato anche del suo impegno.
Ho avuto l’onore di presentare questa edizione, qualche mese fa,
insieme al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio
del Sette, a Vibo Valentia.
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Nel descrivere il nostro Paese molto spesso si è fatto ricorso alla
metafora dell’Italia delle cento città. Immagine suggestiva che
richiama alla mente un lungo passato di autonomie cittadine, di
particolarità e localismi radicati nei secoli: una storia che affonda le
radici nel Medioevo e si sviluppa poi nell’Età rinascimentale
continuando con caratteristiche originali sino alle soglie della
contemporaneità.
E’ la secolare e complessa vicenda di un paese che è stato per secoli
al centro della cultura europea e mediterranea e che ha plasmato i
suoi caratteri scolpendoli in maniera permanente nel territorio, negli
uomini e nelle collettività. Una storia che ha lasciato tracce indelebili
anche nel paesaggio e nelle forme delle città, dei borghi e delle
abitazioni.
Si tratta di una immensa eredità di culture, espressioni artistiche e
tradizioni che hanno prodotto una civiltà originale, feconda, nutrice di
eccellenze artistiche, architettoniche e artigianali.
Dalle terre lambite dai ghiacciai alpini alle assolate contrade
dell’estremo sud, nei territori di questa Italia delle cento città, si è
sedimentata anche una cultura materiale, ricca, elaborata ed
estremamente diversificata. Una cultura fatta di tradizioni, usi,
costumi ma anche prodotti della terra e dell’ingegno umano. E’ da
questa cultura che provengono i cibi, gli oggetti, i manufatti tessili e
artigianali che caratterizzano le produzioni dei nostri paesi e delle
nostre campagne.
Accanto all’Italia delle antiche città e delle opere d’arte più ricche e
famose esiste quindi un’Italia dei territori più nascosti, meno
conosciuti ma non per questo meno ricchi di attrattive, di tesori; una
terra tutta da scoprire, dai paesaggi mozzafiato, inattesi, spesso
ancora miracolosamente intatti nelle caratteristiche eco ambientali:
un mix di opere dell’uomo e della natura che si apre raramente alla
vista del viaggiatore frettoloso.
incontriamo
Luigi Cantamessa
52
Questa Italia, che non si vede né dall’autostrada né dall’aereo,
che rimane lontana dalle rotte compulsive del turismo “mordi
e fuggi”, che risulta invisibile a chi si sposta frettolosamente tra
i grandi centri urbani, è l’Italia attraversata dai tanti treni delle
nostre ferrovie.
Al contrario degli altri mezzi di trasporto che comprimono
spazi e tempi sorvolando o superando in velocità luoghi e
contrade, infatti, il treno ricompone e interpreta gli spazi,
riconnette legami, accompagna dolcemente il viaggiatore tra
le destinazioni ponendolo in colloquio diretto con il paesaggio.
La ferrovia, insomma, come un filo che ricuce la fitta trama di
un Paese reale, vero e genuino in grado di offrire al viaggiatore
quel di più di cultura locale, tradizioni e sensazioni che
attraggono sempre di più un turismo consapevole, dal palato
fine, alla ricerca di esperienze e suggestioni nuove. Un bacino
di utenza in crescita, un target che oggi può fare la differenza
nella competizione del mercato turistico.
E’ questo il dato che emerge dall’esperienza sin qui condotta
dalla Fondazione FS Italiane con i suoi treni storici e turistici.
Dalla Lombardia alla Toscana, dall’Abruzzo alla Sicilia tutte le
iniziative realizzate nei territori toccati dai nostri treni sono
state un successo di pubblico e di accoglienza. Non solo, in
molte località il ritorno del treno ha sollecitato anche iniziative
commerciali, ha consentito a privati, aziende e associazioni di
proporre una variegata offerta di prodotti, ha riempito
ristoranti ed alberghi. Come sempre è avvenuto nella storia
delle ferrovie, il treno si è rivelato portatore di benessere, di
movimento umano e commerciale, ha restituito a molti
territori la speranza di essere parte di una rete, ha rotto
isolamenti, ha restituito identità.
E’ un movimento in crescita che ha segnato nel 2015 e 2016 un
forte incremento e sollecitato aspettative e nuove richieste da
parte di comunità locali, associazioni e singoli interessati ad
organizzare treni turistici e proporre nuovi itinerari.
53
Ecco alcuni elementi sulla consistenza attuale delle linee affidate
alla Fondazione e dedicate ad attività di carattere storico-turistico
con i primi dati sull’andamento delle attività svolte nel corso del
2015 e 2016:
Linee
Le linee gestite dalla Fondazione all’interno del progetto “Binari
senza tempo” erano, originariamente, la “Ferrovia del Lago” (da
Palazzolo sull’Oglio a Paratico/Sarnico sulle rive del Lago d’Iseo); la
“Ferrovia della Val D’Orcia” (da Asciano a Monte Antico lungo
l’incantevole paesaggio delle “Crete Senesi”); la “Ferrovia del Parco”
detta anche “Transiberiana d’Italia” (da Sulmona a Carpinone, la
seconda ferrovia più alta d’Italia - dopo il Brennero - passando per
Roccaraso e i boschi della Majella); la “Ferrovia dei Templi” (da
Agrigento Bassa a Porto Empedocle, tra i templi della Magna Grecia,
patrimonio Unesco). Nel corso del 2015 e 2016 a queste linee si sono
aggiunte la “Ferrovia della Valsesia” (da Novara a Varallo Sesia ai piedi
del massiccio del Monte Rosa); la “Ferrovia del Tanaro” (da Ceva a
Ormea nell’alta valle del Tanaro in provincia di Cuneo) e la “Ferrovia
Rocchetta-Santa Venere” (nel cuore dell’Irpinia).
Risultati 2015-2016
Nell’anno 2015 sono stati effettuati 166 viaggi di cui 23 per eventi ed
iniziative pubbliche e 143 con convogli noleggiati da associazioni e
privati. In totale sono stati trasportati 45 mila viaggiatori con un
incremento del 60% sul 2014. L’attività ha interessato ben 13 regioni.
Nell’anno in corso, periodo gennaio-settembre, sono già stati
realizzati 155 convogli con la partecipazione di oltre 35.000
viaggiatori.
Infrastrutture
La nostra attività ha permesso il recupero di diverse infrastrutture
ferroviarie che giacevano in stato di abbandono tra cui: la stazione di
Pietrarsa-San Giorgio a Cremano (porta d’accesso al Museo
Nazionale Ferroviario di Pietrarsa gestito dalla Fondazione), la
stazione di Varallo Sesia con l’annessa Rimessa locomotive, la
stazione di Porto Empedocle Succursale.
54
incontriamo
Alessandra Bruni
Nel contesto di crisi e di sfiducia che ha coinvolto il nostro Paese
qualsiasi iniziativa volta a dimostrare il contrario – va considerata un
fondamentale punto di partenza e, in quanto tale, incentivata.
Non vi è maggiore esempio che si possa dare che quello del
“riuscire” grazie alla valorizzazione delle potenzialità del capitale
umano, direttamente in Italia; senza ovviamente sottovalutare
l’importanza della struttura morale e professionale portata
dall’esperienza.
La dimostrazione del “riuscire”, la testimonianza attraverso risultati
concreti, non possono che essere uno stimolo alla crescita. A “ampio
raggio”, i risultati dei giovani e le prospettive che ne derivano
possono senz’altro fornire un energico impulso alla ripresa. L’energia
è portata dai giovani, per definizione, con motori grintosi e brillanti,
idonei a coprire l’impegno richiesto a chi la struttura professionale
se la deve costruire in un contesto senz’altro difficile. Non va infatti
tralasciato che, nel bene e nel male, le nuove generazioni (e, come
in ogni epoca, le “nuove generazioni” del periodo) si trovano ad
operare portando sulle spalle il fardello dei risultati conseguiti da chi
le ha precedute.
55
Ma in un contesto difficile la “crisi” non è solamente un concetto
negativo. Il termine “crisi”, infatti, deriva direttamente dal verbo
greco krino, che significa “separare”. Questa doppiezza semantica
è la caratteristica principale di “crisi”, un dualismo che si applica a
tutto. Nel vedere quindi l’altra faccia della medaglia si può
attribuire alla “crisi” l’occasione per l’evoluzione e la svolta.
L’opportunità di condividere e rendere visibili storie di successo
può essere da apripista al cambiamento; il confronto di
esperienze positive può creare sinergie che normalmente fanno
da moltiplicatore ai risultati dei singoli in quanto tali.
La speranza è che i premiati non siano più casi isolati, eroi della
quotidianità, eccezione e rarità tali da meritare riconoscimenti.
L’augurio è che il “successo professionale dei giovani” sia la
consuetudine di un contesto che non può più fare a meno di
certe professionalità, nato quale elemento di discontinuità del
tessuto sociale, culturale ed economico del nostro paese.
56
incontriamo
Alessandro Golkar
Le statistiche parlano chiaro: il numero di Italiani che si
trasferisce all’estero, misurato con il numero di iscrizione alla
Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE), è in netto
aumento. Nel solo 2015 l’emigrazione ha sfiorato quota 108,000,
in aumento di oltre il 6% rispetto all’anno precedente; più della
metà di tale flusso migratorio è rappresentato dalla generazione
dei millennials, persone nella fascia di età tra i 20 ed i 40 anni.
Molti di loro rappresentano profili altamente qualificati, con un
titolo di laurea o dottorato, talvolta qualche esperienza
lavorativa fatta in Italia.
La stampa nostrana parla quotidianamente della fuga dei
cervelli, il dramma quotidiano di poveri giovani costretti a
lasciare il proprio Paese alla ricerca di un future migliore, che
spesso trovano sfogo in interventi sui periodici dai toni risentiti
ed altamente critici verso chi non ha dato loro spazio di crescita
professionale.
Trovo questa retorica altamente fuorviante e deleteria. L’Italia
che immagino per il mio domani e per quello delle nuove
generazioni è un Paese che non dia adito a lamentii fini a sè
stessi, e piuttosto affronti la realtà conscia delle opportunità che
ha di fronte e continui a darsi da fare per migliorarla.
Credo di poter parlarne a pieno titolo, avendo lasciato l’Italia a
23 anni dopo gli studi universitari e ad oggi, dopo quasi nove
anni di vita e di carriera accademica tra Stati Uniti e Russia, non
mi sento rappresentato dal luogo comune del cervello in fuga.
57
La nostra generazione non è costretta ad emigrare. I nuovi
emigrati non viaggiano su grandi navi passeggere in traversate
lunghe mesi alla volta di Ellis Island o dell’Australia, con la
consapevolezza di non poter più tornare al paese di origine.
Non sono alla ricerca di lavori umili nella speranza di una vita
migliore.
Per la nostra generazione, andare a studiare e lavorare nel
mondo è una opportunità, non una costrizione. È una scelta
personale, indipendente, volta a soddisfare ambizioni
personali ed a cogliere le tante, belle opportunità che il
mondo sa offrire.
È una occasione di arricchimento personale, quando si fanno
amicizie che poi rimangono per la vita, in tutto il mondo. È
una fortuna non da poco! Nel mondo globalizzato, con la forte
riduzione dei costi dei biglietti aerei e con Skype, le distanze
nel mondo si son poi notevolmente accorciate, se non
annullate.
La nuova emigrazione Italiana all’estero, temporanea o
permanente che sia, è un Tesoro per il Paese. L’Italia che
immagino per il mio domani e per le future generazioni è una
Italia in grado di sfruttare con maggiore efficacia questa
risorsa inestimabile, coinvolgendo gli Italiani all’estero nel
promuovere il Sistema Italia nel mondo.
Il che non significa necessariamente far rientrare tutti quanti;
di fatto, può significare usare tale risorsa per attrarre Talento,
di qualsiasi nazionalità, ad investire, lavorare, e vivere in Italia.
58
Certamente, emigrare comporta sacrifici per alcuni. La
famiglia Italiana è tradizionalmente restia a vedere i propri figli
girare per il mondo. Sovviene una metafora divertente di un
amico imprenditore Italiano, che vive a New York, che dà
scherzosamente la colpa alle mamme Italiane per non essere
in grado di assumere i talentuosi figli (la premura delle nostre
mamme è celebre nel mondo, con affetto per tutte!) Nella mia
esperienza professionale ho riscontrato un fenomeno simile,
avendo fallito qualche volta nell’assumere persone di talento
con rifiuti motivati da ‘motivi familiari,’ vedasi premurosi
mamma e papa desiderosi nel vedere il proprio ragazzo o
ragazza ‘sistemarsi’ con il clasico.. ‘posto fisso’!
Per l’Italia del domani mi auguro una visione più globale e
dinamica del mondo, senza paura di viaggiare e senza farne
drammi inventati. Immaginiamoci se non avessimo nessuna
opportunità di uscire dal nostro Paesi per periodi più o meno
brevi, come succede in alcune delle nazioni meno fortunate
del mondo – siamo sicuri che ci piacerebbe? Siamo sicuri che
al Paese gioverebbe non avere a disposizione un bacino di
futuri leaders con esperienza maturata in ambito mondiale,
per alimentare la propria classe dirigente?
Ciò detto, auguro al mio Paese di creare sempre più
opportunità nei propri confini, per gli Italiani ma non solo: per
i Talenti da tutto il mondo che vorranno approdare nel nostro
Paese per contribuirne con il loro talento, la loro dedizione, e
le loro ambizioni.
Sogno il giorno in cui in Italia fioriranno startups guidati da
fondatori Americani, Indiani, Cinesi… ed Italiani, ovviamente!
L’innovazione e le startups sono congeniali al DNA del nostro
Paese, la cui economia è stata sempre mossa dalla piccola e
media impresa (per l’appunto..) Auguro a me ed ai miei figli
una Italia che coniughi l’eccellenza accademica all’abilità
imprenditoriale, ed alla capacità di fare innovazione in tutti i
campi.
Mi auguro infine una Italia che non parli più di fuga dei
cervelli, ma di Italiani leaders nel mondo. Ad majora!
59
incontriamo
Gianluca Ferrari
60
La mia relazione con l’Italia è durata undici anni; dal mio arrivo dagli
USA alla mia partenza verso la Germania. Arrivai ch’ero ancora
ragazzo e subito m’innamorai di un paese ricco non solo di storia,
arte, cibo e moda, ma un paese ricco d’amore: un amore per la vita
che mi ha subito rubato il cuore. Nonostante gli innumerevoli difetti
del nostro paese, l’amor di vivere ci rende resilienti e ci da la forza di
superare l’impossibile.
Gli ultimi anni sicuramente non sono stati i migliori per noi Italiani.
Siamo un popolo che paga il prezzo di errori altrui. Per ogni cinque
miei coetanei che cercano lavoro, due non ne troveranno. Dei tre
che ne troveranno, almeno uno non potrà aspettarsi più di un lavoro
part-time o sottopagato. La nostra è una generazione entrata
nell’età adulta respirando aria di pessimismo. Ci siamo laureati a
suon di parole come “spread” e “crisi” e abbiamo visto fallire le
aziende dei nostri genitori e dei loro amici. Siamo entrati nella realtà
adulta quando la realtà non ci voleva.
Eppure siamo sempre qui, ad amare la vita e a tirare avanti.
Sarà pur vero che i macigni del passato cadono sulle nostre spalle,
ma piangere sul passato non ci ridarà il futuro, soltanto noi
possiamo riprenderlo e dobbiamo farlo. Per noi, e per le generazioni
che verranno, dobbiamo ridare speranza al nostro paese. Gli ultimi
anni, che per noi rappresentano l’intera età adulta, sono soltanto il
singhiozzo di un ciclo economico molto più grande. Le crisi, per
quanto difficili, sono fenomeni che permettono un sistema
economico di liberarsi dal marcio e di crescere in maniera sana. Ci
saranno crisi future come ci sono state crisi passate, ed ogni crisi
sarà un’opportunità per fare un passo indietro, scuotersi di dosso
quel che è di troppo, e ripartire. Non è la nostra abilità di evitare una
crisi che lascerà il segno sul futuro, ma da quel che ne facciamo
delle macerie.
Molto probabilmente le crisi future saranno più frequenti e più
marcate rispetto al passato. Per questo, dobbiamo lasciare alle
spalle tutto quello a cui pensavamo di avere diritto – il posto fisso, le
pensioni che molto probabilmente non avremo, i giorni di ferie, ecc.,
e ripartire su una nuova base solida e moderna. Non possiamo
continuare a proteggere i diritti di una economia arcaica se
vogliamo prosperare in un’economia dinamica. Dobbiamo scegliere
le nostre battaglie non sulla base di quel che appare giusto o
sbagliato perché così è ci è stato insegnato, ma di quel che è
pragmaticamente giusto per il futuro del nostro paese, visto in un
contesto economico internazionale e non soltanto europeo.
Ho la fortuna di guardare l’Italia con gli occhi da straniero, ma
sempre con il cuore Italiano, e posso testimoniare che il nostro
amato paese non ha nulla da invidiare al resto del mondo. Quel che
scarseggia è adeguatamente compensato dal nostro amore per il
“viver bene”, che ci rende unici nel mondo. Siamo un paese
d’intellettuali, scrittori, artisti, inventori e creativi, e abbiamo la base
per creare un futuro meraviglioso. Ciò nonostante, non possiamo
perdere d’occhio il futuro, altrimenti l’unica cosa che ci rimarrà è il
“saper viver bene”, che non potremo più fare.
La mia relazione con l’Italia è terminata tre anni fa quando mi sono
trasferito in Germania, ma tengo sempre un piede nel belpaese non
solo per nostalgia, ma perché ci credo. Sono ottimista sul futuro:
l’Italia ha le ali, ora deve soltanto trovare il coraggio di spiccare il
volo.
61
partner Premio Italia Giovane
w w w . e n g e l v o e l k e r s . c o m
incontriamo
Jacopo Mele Guedado
63
Il volo è il difficile staccarsi da terra, abbandonare i pregiudizi, la
retorica, le consuetudini non necessarie, i modelli desueti, soprattutto
il coraggio del nuovo.
So che un colpo di vento improvviso lo rende difficile. Volo è una
metafora bellissima ma anche coscienza della realtà dolorosa dello
staccarsi da qualcosa che sembra familiarmente facile e ci impedisce
di allontanarci.
Per questo avvertiamo gioia nel conoscere persone nuove che ci
sorprendono nell'allontanarsi dalla quotidianità assumendo distanza
dalle cose che amano per poterle capire e non lasciarsene affascinare
(né sbigottire). I giovani sono più adatti degli altri a sentirsi corpo
sociale in continuo rinnovamento: di cui la moneta di scambio è una
fiducia non limitata dalla paura e dall'egoismo, dallo sguardo corto e
dalla pigrizia. Ascolteremo musica classica andando su Marte, e
continueremo a studiare i filosofi greci invasi dalla stupefatta
ebbrezza di quella elettronica.
Per la loro capacità di superare il dolore, le donne mostrano un
vantaggio nell'avvicinarsi al volo. Sebbene tutte quelle che incontro
mantengano radici salde con la realtà, riescono a disegnare il paese
nuovo di cui stiamo parlando.
Ma questo inevitabile grande progetto si scontra con la continua
violenza che prosciuga i nostri mari e ne fa un deserto: ma è la sfida
cui l'Occidente è costretto, la rinuncia a sentire il proprio predominio
storico come un destino, e accettare la mutua appartenenza col resto
del mondo: il cielo nel quale dobbiamo volare non si lascia dividere in
riquadri, in dolorosi stretti confini. Già parlando di web, e lavorando
per esso, dobbiamo farlo rassomigliare a quella libertà che sta in alto,
oltre la nostra testa, per non ripetere le divisioni che abitiamo.
Un'utopia? Quando le classi sociali erano poco capaci di sottrarsi alla
loro storia, totalmente impedite di comunicare tra loro, questo era
utopia, oggi è urgente (necessaria) trasformazione.
Oltre questo, c'è la rassegnazione alla catastrofe.
incontriamo
David Clementoni
A livello internazionale le vetrine del lusso hanno forte necessità di
offrire ai propri clienti, sempre più consapevoli ed esigenti, prodotti
di qualità della migliore manifattura di tradizione. Viene da sé la
potenzialità che si apre al Made in Italy, come alternativa sempre più
ricercata in opposizione alla produzione industrializzata di massa,
che - qualora fosse ancora in parte manuale - va spesso a scapito dei
lavoratori stessi.
Molto spesso però i piccoli artigiani che da decenni preservano il
Made In Italy, non riescono ad avere la giusta visibilità sul mercato
internazionale che ora più che mai è alla ricerca di tutto quello che
proprio loro avrebbero da offrire. La scarsa conoscenza delle pratiche
commerciali internazionali e le barriere linguistiche hanno fino ad
ora tenuto questi due mondi - i buyer internazionali da una parte e
gli artigiani dall’altra - lontani tra loro, seppur bisognosi l’un
dell’altro.
Consapevole di questa grande lacuna di mercato e delle enormi
potenzialità che si potevano creare, l’11 giugno del 2013 ho deciso di
lasciare l’ azienda di famiglia (www.clementoni.com), per dedicarmi
ad una nuova avventura imprenditoriale, nell’intento di aiutare
l'internazionalizzazione e la digitalizzazione delle PMI del Made in
Italy.
Questa è la storia di come è nata Italian Artisan, piattaforma creata
per semplificare ed agevolare l'interazione tra buyer internazionali e
le PMI italiane operanti nel lusso e nella moda.
64
Con Italian Artisan le trattative tra le parti diventano
eccezionalmente efficienti, efficaci e veloci. In primo luogo, i buyer
possono scegliere tra una vasta gamma dei migliori prodotti Made
In Italy — rigorosamente artigianali. Possono addirittura definire
dei prodotti o linee esclusive e mandarle in produzione in tre
semplici passaggi.
In secondo luogo, i piccoli artigiani aumentano loro visibilità a
livello internazionale, avendo la possibilità di continuare a fare
quello che sanno fare meglio - il prodotto - mentre Italian Artisan
si occupa di tutto il resto.
In terzo luogo, buyer e artigiani possono usufruire del fast-track, in
modo da ridurre drasticamente i tempi di comunicazione e
completando le transazioni maniera semplice ed efficace.


In breve Italian Artisan nasce per facilitare la digitalizzazione e
l’internazionalizzazione delle PMI italiane, fornendo strumenti
digitali intuitivi e facili da usare. Ma nasce anche per offrire agli
acquirenti internazionali l'opportunità di accedere a una vasta
gamma di prodotti artigianali di alta qualità, mettendo a loro
disposizione una piattaforma che consente la gestione
semplificata dei processi produttivi, nonché il monitoraggio in
tempo reale della produzione.


In un periodo così poco favorevole per l'economia italiana, dove i
consumi interni continuano a diminuire e le PMI a soffrire, è
fondamentale avere un partner che agevoli la competitività delle
nostre piccole imprese sui mercati internazionali e che ne faciliti
la digitalizzazione, accompagnandole passo dopo passo verso un
percorso di crescita sostenibile e di lungo termine.
65
incontriamo
Gianni Cuozzo
66
Nel corso della mia vita, ho sempre pensato che essere italiano
non fosse solo una questione culturale o geografica, bensì fosse
una grossa responsabilità oltre che un onore.
Sulle nostre spalle portiamo il peso di un popolo che da millenni
stupisce ed ispira il mondo, portiamo il peso delle magnificenze
degli imperi di Augusto, portiamo la bellezza della Firenze
rinascimentale, portiamo la scienza della Napoli ottocentesca e
portiamo sulle spalle il miracolo economico del Nord-Est, per
secoli le genti del mondo hanno guardato al nostro bel paese in
cerca di ispirazioni, per secoli il nostro paese è stato terra di
pellegrinaggio delle più eccelse menti del globo in cerca di
risposte a domande complesse.
Da un paio di decenni la nostra nazione sembra aver smarrito il
suo ruolo, la costante entropia del nostro popolo ha causato un
lento deterioramento della rilevanza strategica del nostro paese,
una politica assente e troppo impegnata a combattere guerre
interne e a dare mancette elettorali è stata complice di questa
lenta ma inesorabile uscita di scena del nostro paese dalla scena
internazionale.
Oggi ci troviamo in un mondo ancora più connesso e
globalizzato, un mondo in cui le opportunità sono ancora più
veloci da cogliere, ma anche un mondo in cui le minacce sono
globalizzate, oggi ancora una volta la nostra posizione geografica
strategica ci espone ancora di più a queste opportunità ma anche
ai rischi che ne conseguono, abbiamo perso nel corso della storia
recente molte battaglie economiche e strategiche, il cyberspace è
una battaglia che non possiamo permetterci di perdere, ormai la
dimensione reale e quella cybernetica sono facce della stessa
medaglia dato che nel tempo è crollata la divisione di questi
domini.




67
Un paese “ponte” come il nostro deve avere il compito di essere
faro ed esempio nella stessa in sicurezza di questo dominio, da
Italiano mi sento ancora una volta la responsabilità di lavorare
duro per onorare il nostro glorioso passato, che spero possa
essere anche un giorno un futuro, rifiuto l’idea di un’Italia che
possa vivere solo sfruttato le glorie passate, questo
qualificherebbe la nostra generazione come buoni a nulla
capaci di vivere solo grazie all’impegno dei propri avi, come
rampolli scialacquatori di ricca famiglia nobiliare e da
professionista della sicurezza sento ancora più mia la sfida di un
Italia fortezza del dominio informatico pronta a cogliere le mille
opportunità del mondo iperconnesso, capace di competere a
livello internazionale, capace di dare fiducia ai mercati, capace
di essere ancora una volta faro e non nave in burrasca, invito la
mia generazione a non risparmiarsi battaglie e sacrifici
arrabbiandosi anche quando deve, invito al duro lavoro per
riprenderci il nostro posto internazionale e per rispondere
orgogliosamente ancora una volta “Italy!” alla domanda “Where
are you from?”
incontriamo
Francesca Romana Reinero
Ho fatto della mia passione per il mare e per gli squali la mia vita. Ho
conseguito due lauree con lode all’università della Sapienza di Roma
in Scienze Naturali e del Mare concentrando tutte le mie energie sullo
studio degli squali bianchi e degli squali dello Zambesi in Sud Africa e
altrove.
Grazie ai miei viaggi ho avuto la possibilità di sostenere numerosi
congressi sulla biologia marina, redigere numerosi articoli su riviste
scientifiche e scrivere un libro, Ocean life, interamente dedicato alla
fotografia subacquea. Sogno di scoprire la cura del cancro della pelle
e del pancreas mediante lo studio dello squalene, una sostanza
contenuta nel fegato degli squali.
La vittoria del Premio Italia Giovane nel settore scienza e natura, nel
2015, mi ha dato la possibilità di esprimere il mio talento nel campo
marino, di sensibilizzare la salvaguardia e la tutela di questi pesci e,
soprattutto, di raccontare le esperienze vissute all’estero.
Ritengo che questo premio aiuti i giovani di oggi a esprimere, ognuno
con i propri talenti, le tematiche di ricerca future, le innovazioni in
campo tecnologico e le passioni che ciascuno di noi coltiva.
Credere nelle proprie potenzialità, attualmente, è un dono che hanno
in pochi ma il futuro appartiene solo a coloro che ancora credono
nella bellezza dei propri sogni, proprio come me.
68
Rotaract	
Rotary	Club	Partner	
ROMA	NORD
partner Premio Italia Giovane
69
APPUNTI
72
APPUNTI
APPUNTI
in collaborazione con
Premio Italia Giovane
info@premioitaliagiovane.it
CAPOLAVORI
DI#ECCELLENZA
www.premioitaliagiovane.it

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Premio italia giovane 2016

  • 1. PREMIO 
 ITALIA 
 GIOVANE in collaborazione con Cerchiamo giovani eccellenze che si impegnano ogni giorno per migliorarsi e per migliorare il Paese
  • 2. U N P R O G E T T O D I CAPOLAVORI DI#ECCELLENZA www.premioitaliagiovane.it a cura di Gianluca Agresta Gianni D’Agostini
  • 5.
  • 6. INDICE Premessa Edizione 2016 Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella Introduzione Italia che vola di Andrea Chiappetta Sintesi di selezione Il premio Comitato d’Onore Comitato Promotore Messaggio del Presidente Franco Frattini Premiati 2016 TANIA DI MARIO FRANCESCA BONAITA LEONARDO QUATTRUCCI OLIVER PAGE CLAUDIO RAIMONDI SAMUELE MARIA GIORGIO MARIA GNARRA DAVIDE DATTOLI
  • 7. SIMONE LA TORRE GIOVANNI DI PINO BRUNA CORRADETTI Menzioni speciali 2016 CARLO ALBERTO MINASI MANUELA BOTTIGLIERI CARLO MOLFETTA CHIARA FRANCO SELENE BIFFI Premiati Edizioni precedenti Incontriamo ALESSIO RUPALTI Incontriamo NICOLA LIGUORI Incontriamo LIA STAROPOLI Incontriamo LUIGI CANTAMESSA Incontriamo ALESSANDRA BRUNI Incontriamo ALESSANDRO GOLKAR Incontriamo GIANLUCA FERRARI Incontriamo JACOPO MELE GUEDADO Incontriamo DAVID CLEMENTONI Incontriamo GIANNI CUOZZO Incontriamo FRANCESCA ROMANA REINERO
  • 8. con il patrocinio di con il supporto di in collaborazione con
  • 9.
  • 10. Nella prima edizione, all’interno del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL), con il workshop dal titolo “I giovani che partecipano al cambiamento dell’Italia” sono stati premiati i primi dieci giovani italiani. Oggi, con il titolo “L’Italia che vola“ si vuole dare continuità ad un progetto che intende confrontarsi con partner istituzionali, imprenditoriali ed accademici di tutta Italia. Nel 2014, il Presidente emerito della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano ha conferito all’Associazione Giovani per Roma la Medaglia di Alta Rappresentanza quale suo segno di rappresentanza al fine di sostenere l’iniziativa Premio Italia Giovane. Questa medaglia è stata rinnovata nel 2015 dal Presidente Sergio Mattarella. Con questa missione, Premio Italia Giovane vuole ricordare l’importanza delle nuove generazioni, dello sguardo al futuro e della condivisione e coesione generazionale in particolar modo: riconoscendo ai giovani il loro ruolo di protagonisti per lo sviluppo e la crescita dell’Italia; sottolineando i meriti di coloro che apportano un valore aggiunto; premiando chi ha fatto del senso di responsabilità e delle proprie passioni uno stile di vita; incentivando i premiati a fare ancora di più, nei rispettivi campi di azione; fornendo ai giovani l’occasione di confrontarsi; sostenendo lo scambio culturale e professionale; creando dinamismo associativo e istituzionale; chiedendo a coloro che hanno acquisito esperienza e conoscenza indicazioni sulle vie da percorrere; offrendo riflessioni capaci di stimolare l’intraprendenza delle nuove generazioni; rinnovando la coesione generazionale del futuro. Premessa Edizione 2016 9
  • 11. Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella Il Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano per sostenere l’iniziativa Premio Italia Giovane - Workshop: Giovani al Servizio del Paese - ha conferito nel 2014 a ‘Giovani per Roma’ una medaglia quale Suo premio di Rappresentanza. Questa onorificenza è stata rinnovata nel 2015 e nel 2016 dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. 10
  • 12. Premio Italia Giovane è giunto alla terza edizione: questo ci rende particolarmente fieri: un altro anno di storie di persone che ridefiniscono il concetto di “orgoglio italiano”. In questi primi 3 anni abbiamo raccolto oltre 150 candidature: al comitato promotore e d’onore è servito molto tempo nel leggerle, studiarle e commentarle, fino ad individuare i profili dei vincitori.In questi tra anni sono nate opportunità di ricerca, di lavoro, si è creato un “club” informale di giovani che si confrontano, si migliorano a vicenda, nel più sano principio della condivisione. A questo gruppo si è aggregato un foltissimo seguito di ragazzi che seguono con attenzione gli sviluppi del Premio, ma soprattutto dei Premiati, che sono l’ esempio di come si possa fare per raggiungere i traguardi che ci si è prefissi. La premiazione istituzionale è una volta l’anno, ma le nostre persone vivono nel principio della condivisione e dell’eccellenza ogni giorno. Premio Italia Giovane è un progetto nato per dare risalto a coloro che “nonostante” l’età fanno la differenza, che si trovano in posizioni apicali, persone le cui scelte sono fondamentali per scegliere una strada piuttosto che un'altra. Le nostre storie toccano i settori più diversi: dall’università all’innovazione tecnologica, dalla politica alla cultura. Insomma, il made in Italy nel suo significato più pieno e completo. Possiamo vantarci di aver nel nostro “albo” giovani che in tempi non sospetti rispondevano a quelle che oggi sono le tematiche principali dei prossimi anni, ovvero Digital Transformation, Spazio, Cyber Sicurezza, Stampa 3D, Intelligenza Artificiale, Block Chain e molto altro ancora. Andrea Chiappetta Presidente del Comitato Promotore Premio Italia Giovane L’Italia che vola 11
  • 13. Tutto riconducibile al cambiamento tecnologico, che si applica indistintamente al singolo, alle imprese e ai governi. Un processo complesso, che richiede competenze e conoscenze qualificate che se colte miglioreranno la qualità della vita, dei servizi ma soprattutto la competitività che oggi si combatte sul filo dei secondi, quelli in cui viene pubblicata una sentenza, avviata una azienda, richiesto un certificato. I singoli possono, e devono, dare il loro contributo, ma le loro idee non possono essere solo “per il Paese”, le loro idee devono essere “nel Paese”, un Paese che deve essere pronto a poterle accogliere, tutelare, far prosperare: la realizzazione di un Paese più innovativo e più equo dipende dall’efficacia della pubblica amministrazione, nella capacità di rispondere alla esigenze di un mercato che cambia, al desiderio di garantire sinergia tra pubblico e privato. In quest’ottica Premio Italia Giovane si propone come “incubatore” di esperti, di idee, di italiani che sono al servizio del proprio Paese, o, a volte, di altri Paesi: mi piace immaginare un futuro in cui tutti loro lavorino, insieme, al servizio di un’unica idea. Il Comitato d’Onore e il Comitato Promotore nel 2016 riconosce a Tania di Mario, Francesca Bonalta, Leonardo Quattrucci, Oliver Page, Claudio Raimondi, Samuele Maria Giorgio, Maria Gnarra, Davide Tattoli, Simone La Torre, Giovanni Di Pino e Bruna Corradetti, il Premio Italia Giovane 2016. 12
  • 14. Sintesi selezione La terza edizione del Premio Italia Giovane ha raccolto un elevato numero di partecipanti, che conferma l'animo dell’iniziativa, raccogliere, coinvolgere e promuovere giovani eccellenze, che danno lustro al nostro Paese. Le candidature indicano come le nuove generazioni abbiano una forte vocazione internazionale sia dal punto di vista formativo (diversi corsi di specializzazione, PhD, Erasmus) sia da quello delle esperienze lavorative (stage, trasferimenti etc), confermando, quindi, che in un contesto globalizzato, le nuove tecnologie consentono l’accesso a maggiori informazioni, maggiore conoscenza e possibilità di formazione DO IT YOUR SELF tramite tutorial e piattaforme MOOC ma anche imparando sul campo LEARNING BY DOING. Sono 11 i settori professionali individuati dagli skills delle candidature ricevute. Emerge chiaramente come ricerca e innovazione siano il leitmotiv delle nuove generazioni, che si trovano a dover dare risposte ad un mondo che cambia, sempre più velocemente. Dove il cambiamento tecnologico, skill-based, è orientato alle abilità, richiede quindi una elevata e migliore istruzione, che non vuole dire esclusivamente voti alti, ma che debbono essere sviluppate anche competenze non cognitive , come la motivazione, empatia e autocontrollo. Introduzione 13
  • 15. Franco Frattini Giorgia Abeltino Paolo Messa Lorenzo Leuzzi Franco Massi Fabio Fortuna Carmelo Ursino Francesco Castanò Mario Alì Gennaro Terracciano Comitato d’Onore Franco Pavoncello Valerio De Molli Piero Sandulli Patrizia Rutigliano Vito Cozzoli
  • 16. Franco Frattini Già Ministro della Funzione Pubblica, Ministro degli Esteri, Commissario Europeo per la Giustizia, la Libertà e la Sicurezza. Attualmente giudice dell’Alta corte di giustizia del CONI, Presidente della Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale e Presidente di sezione del Consiglio di Stato. Presidente del Comitato d’Onore di Premio Italia Giovane. Quando si parla di giovani italiani – e specialmente quando si parla di giovani italiani di talento – troppe volte il discorso finisce tristemente sulla mancanza di prospettive, sulla fuga dei cervelli, sul doversene andare all'estero. Siamo talmente abituati a leggere, vedere e sentire le storie di tanti nostri giovani connazionali che si sono trovati senza alternative al fare i bagagli e a portare in qualche altro Paese i propri talenti ed il proprio sapere nella speranza di trovare un posto dove farli fruttare al meglio, che ormai anche noi lo accettiamo come un fatto compiuto, quasi facesse parte di un qualche recondito ma inflessibile ordine naturale: se sei giovane, bravo e preparato in Italia per te semplicemente non c'è posto. Ora, non che tutto questo sia totalmente privo di fondamento: quella dei giovani costretti ad andare a cercare fortuna all'estero è ahimè una realtà, e l'Italia, purtroppo, spesso non ha mancato occasione per dimostrarsi inadeguata ad offrire ai talenti delle nuove generazioni le opportunità che meriterebbero. Un circolo vizioso che si autoalimenta ed in cui alla fine perdono tutti: i giovani che non trovano il modo di esprimere appieno le proprie potenzialità, ma anche il sistema-Paese, che in virtù di questa continua ed apparentemente inarrestabile emorragia di talento diventa ogni giorno meno competitivo, meno attrezzato, meno dinamico. Se questo problema esiste, ed anche se lo fa nelle proporzioni drammatiche che si sono viste, non è però un buon motivo per arrendersi e pensare che non esista un rimedio, che non sia possibile invertire la tendenza, che si debba in fin dei conti accettare supinamente questo stato di cose come se fosse immutabile e inemendabile. 15
  • 17. Vero che la sfida decisiva in questo senso si vince sui terreni della politica e dell'economia, ma vero anche che per iniziare a combatterla serve prima di ogni altra cosa uno sforzo a livello di visione, di mentalità. Uno sforzo di volontà. Una volta che ci si mette in testa che non esistono cose che non possono essere cambiate e che non ci sono errori impossibili da raddrizzare, si è già fatto un passo in avanti decisivo. Un passo senza il quale nulla di ciò che viene dopo può essere compiuto. È per questo motivo che iniziative come il “Premio Italia Giovane” vanno accolte con il massimo favore. Non perché costituiscano in sé la soluzione al problema – magari bastasse dare un premio per arrestare la fuga dei cervelli! - ma perché rappresentano un messaggio, una speranza, un segnale forse piccolo, ma sicuramente inestimabile. Cercare il merito, riconoscerlo, premiarlo. In questo senso possiamo affermare che gli organizzatori del “Premio Italia Giovane” stiano dando un esempio a tutta l'Italia: un esempio a non arrendersi, a non rassegnarsi all'idea che tra i nostri giovani non ci sia nessuno di meritevole, nessuno sulla cui idea valga la pena di investire, nessuno in cui credere. Ecco, io credo che lo spirito del premio sia proprio questo: un atto di fiducia, un'apertura di credito, in un certo senso una scommessa. Non tanto individuare il talento, quanto riconoscerlo ed in un certo senso sancirlo. Creare insomma una specie di rapporto reciproco tra chi il talento ce l'ha e chi lo cerca: premianti e premiati sono come non mai sulla stessa strada e tendono come non mai allo stesso obiettivo, quello di individuare e premiare l'eccellenza, affinché da questo primo passo si possa sviluppare un percorso, una visione, un'intraprendenza. E che i protagonisti di questo processo virtuoso siano i giovani, alla fine, è un dettaglio di primaria importanza: è infatti ai giovani che bisogna rivolgersi per far capire che esiste un'altra Italia, un'Italia in grado di dimostrarsi attenta e partecipe. Un'Italia che finalmente si rende conto del patrimonio immenso che si ritrova davanti e della necessità di sfruttarlo a fondo. Un'Italia cosciente dei rischi che si corrono e dei fallimenti cui si va incontro quando si resta ciechi e sordi dinnanzi alle proprie eccellenze. Un'Italia che, finalmente, si rende conto che continuare a respingere i talenti che si ritrova in casa fa male a se stessa prima che ai respinti. Un'Italia che, prima di vedersi scappare anche solo un altro giovane meritevole, ha deciso che vale la pena di provarle tutte, ma proprio tutte, per non fargli venire nemmeno l'idea di doversene andare. 16
  • 18. Il premioDescrizione Premio Italia Giovane è il primo premio in Italia, e forse anche a livello internazionale, ad essere ideato e realizzato completamente in 3D. Dopo il successo della prima edizione, fu chiaro che il progetto dovesse avere una grafica ed un simbolo capace d i rappresentare appieno le finalità della premiazione e di permettere una maggiore riconoscibilità dell’iniziativa stessa. Clutech, in qualità di agenzia di comunicazione e partner dell’iniziativa ha elaborato il nuovo simbolo e un nuovo concept grafico che esprimessero al meglio gli obiettivi del Premio Italia Giovane. La creazione in 3D del logo così creato e il progetto di s t a m p a è stato eseguito dal 3D Digital Designer Gabriele Giglio (IMAGO3D). Classe ‘79, ha maturato la sua passione per la grafica e la stampa 3D sin dagli studi specialistici apprezzando soprattutto le diverse modalità di utilizzo nel campo artistico, scientifico e commerciale. Dopo diverse collaborazioni con aziende nazionali ed internazionali, Gabriele ha deciso di lavorare come libero professionista dedicandosi in particolar modo allo sviluppo e alla ricerca delle applicazioni della stampa 3D. Quando ha conosciuto Premio Italia Giovane, Gabriele ha messo a disposizione la sua professionalità modellando tridimensionalmente la Colomba tricolore stampata in 3D per la seconda edizione in un numero limitato di riproduzioni. Ha prototipato inoltre una base in plexiglass fresato, in modo che la colomba potesse “volare”, dando quindi risalto allo slancio che essa rappresenta. Il Comitato Promotore ha sin da subito apprezzato l’idea e la grafica della “colomba” ritrovando nel disegno tutti i valori propri del progetto. 17
  • 19. Gabriele Giglio 3D Digital Designer di Premio Italia Giovane “Ideando il premio del 2016 ho voluto esprimere il concetto di velocità nella connessione di rete, intesa non come web, bensì come rete di impresa, rete neurale, rete di cervelli, reti di eccellenze. Una struttura trasparente perché n o n h a s e g r e t i e n o n s i preoccupa di esporsi”. L’idea sviluppata da Clutech intorno al concept della “colomba” rappresenta al meglio l’energia che i giovani hanno nel voler e saper “spiccare il volo”, partendo dalle cose semplici, come il piegare un foglio di carta. La colomba, dalle forme ad “origami” richiama la manualità, ovvero l’attenzione alle cose belle, la ricerca metodica del miglioramento, per ottenere un oggetto unico e particolare. Con l’obiettivo di diffondere buone notizie e storie di eccellenze tutte italiane il simbolo di questa missione non poteva altro che essere quindi una mite ma elevata colomba italiana, capace di portare un messaggio positivo ed incoraggiante a tutte le nuove generazioni. Questo modello è stato trasformato per la terza edizione con l’obiettivo di dare dinamicità al progetto e per sottolineare sempre più l’idea di cielo e di volo, quindi di altezza e distanza, per indicare le molteplici possibilità che si hanno da giovani e le numerose realizzazioni capaci di andare lontano nella cultura, nell’innovazione, nella ricerca e nell’arte. 18
  • 20.
  • 23. partner Premio Italia Giovane 22
  • 24. Società IT per lo sviluppo di piattaforme software e applicazioni mobile. Agenzia per la Comunicazione, Marketing e Web Design. Progettazione di reti wireless per le telecomunicazioni. Clutech Techical Partner di 23
  • 25. Tania Di Mario Da capocannoniere e miglior giocatrice del torneo ha regalato all’Italia, nel 2000 a Sydney, il primo successo femminile a squadre dello sport Olimpico azzurro e, da capitano, ha guidato il Setterosa alla medaglia d’argento nelle piscine di Rio 2016 in quella che è stata l’ultima partita di una carriera esaltante. Nella carriera di Tania ha avuto un ruolo importante anche lo studio, che ha continuato fino ad ottenere una laurea in Economia e Commercio presso l'Università degli Studi di Catania. Tania Di Mario rimane agli occhi di tutti gli amanti dello sport come un esempio di talento, forza di volontà, mentalità vincente ed altruismo. S i m b o l o d e l l a p a l l a n u o t o femminile, Tania ha scritto la storia del Setterosa essendo protagonista dei più grandi successi della Nazionale Italiana. La sua carriera si è divisa tra Roma e Catania, ma è più che mai a tinte azzurre: due medaglie Olimpiche, tre podi mondiali (con un oro nel 2001) e tre allori europei non bastano a descrivere quello che Tania ha rappresentato per la pallanuoto e lo sport italiano in generale. 24
  • 26. Francesca Bonalta Francesca è nata a Milano nel Giugno 1997, si è d i p l o m a t a a s o l i diciassette anni con il massimo dei voti e lode, presso il Conservatorio G. Verdi di Milano, sotto la guida di Gabriele Baffero, ottenendo il prestigioso Premio Pina Carmirelli quale miglior diplomata i n v i o l i n o d e l l ’ a n n o accademico. Si perfeziona con il violinista russo Sergej Krylov, ammessa al Master of Arts in Music Performance presso il Conservatorio di Lugano, Scuola Universitaria di Musica e prosegue gli studi umanistici alla Facoltà di Lettere, Scienze dell’Antichità dell’Università degli Studi di Milano, vincitrice della borsa di studio Exploit your talent 2015-2016. Dal 2014 studia all’Accademia Internazionale Walter Stauffer di Cremona, allieva di Salvatore Accardo, di cui frequenta i Corsi di Perfezionamento all’Accademia Chigiana di Siena. Ha partecipato a numerosi masters d’interpretazione e prassi violinistica, vincitrice di molti premi in numerosi concorsi internazionali. 25
  • 27. Leonardo Quattrucci Dicono che già da bambini maturiamo le nostre aspirazioni più profonde. Poi le dimentichiamo troppo spesso e troppo facilmente. Leonardo ne continua a coltivare una: il servizio pubblico come valore di gratitudine, responsabilità ed equità. Forse non è un caso che Leonardo sia il più giovane consigliere politico dello European Political Strategy Centre: il servizio di strategia e analisi del Presidente della Commissione europea. Lì coordina sei squadre di esperti che lavorano per un'agenda positiva, pragmatica e innovativa con l'obiettivo di migliorare le vite di 500 e più milioni di europei. Per "il giovane che disegna l'Europa del futuro", come definito da alcuni, il servizio pubblico è da sempre l'ago della bilancia delle scelte. Contro i pronostici – troppo giovane, dicevano – persegue il sogno di entrare alla School of Government di Oxford. Ne diventa il primo italiano a conseguire un Master in Public Policy. Ottiene la sua prima laurea alla John Cabot University a Roma dove riceve riconoscimenti per i sui contributi d'eccellenza alla comunità e agli studi internazionali. Forbes Magazine lo nomina tra i 30 Under 30 europei che sono esempio e promessa di leadership. Ma se Leonardo pensa globale di professione, continua comunque ad agire locale per vocazione: è a capo del gruppo di Bruxelles dei Global Shaper del World Economic Forum, che riunisce talenti da ogni settore per l'impegno volontario. 26
  • 28. Oliver Page Dopo il sul primo anno presso l'università di Lancaster in Gran Bretagna e stato accettato a alla Draper University of Heroes, la scuola per imprenditori fondata da Tim Draper. Durante il programma ha fondato una nuova startup che ha vinto il primo posto del Investor Day ricevendo un investimento di $50.000 dallo stesso Tim Draper. Dopo due anni di lavoro e esperienza in Silicon Valley e San Francisco nasce l’dea di Scooterino, e Oliver ha deciso di ritornare in Italia per iniziare la sua nuova startup, Scooterino che ha ottenuto un investimento di €50.000 dall'Agenzia Spaziale Europea nel 2014, e sta ora chiudendo un altro investimento di €500,000. Oliver ora ha 23 anni. Ha fondato la sua prima startup a 17 anni, la NutKase Accessories una azienda B2B che disegna e produce accessory per tablet e PC e vende prodotti nel settore educazione. Unilever uno dei suoi clienti più importanti lo ha anche assunto come consulente per la loro rollout di tablet Europeo. 27
  • 29. Claudio Raimondi Claudio Raimondi è General Manager di eBay in Italia. Claudio è entrato a far parte di eBay nell’aprile del 2013 in qualità di Head of Consumer in Italia, responsabile della strategia, ricoprendo poi lo stesso incarico anche per Francia e Spagna. Claudio ha rafforzato con successo il posizionamento di eBay come punto di riferimento per i consumatori, assicurando un’esperienza d’acquisto multicanale sempre più unica e innovativa. Prima di lavorare in eBay, Claudio ha ricoperto diversi ruoli, dalle operation al marketing, in aziende multinazionali come Vodafone e Pirelli, sia in Italia che all’estero. 28
  • 30. Samuele Maria Giorgio Samuele Maria Giorgio, Ufficiale del Corpo del Genio Aeronautico, Ingegnere Elettronico, Master di II livello in System Engineering, Specializzazione in Telecomunicazioni, e una sfrenata passione per il suo lavoro. L'Italia gli ha dato tanto formandolo come Ufficiale, professionista, dirigente. Crede molto nel futuro e crede molto nelle capacità della Forza Armata, per questo si batte affinché ogni singolo minuto del suo tempo sia dedicato al Progresso Aeronautico e allo sviluppo delle capacità operative dei suoi uomini. Tra i progetti seguiti si possono annoverare lo sviluppo del laboratorio di manutenzione per apparati Multi-Information Distribution System, il primo in Italia, l’attuazione delle metodologie di Supporto Logistico Integrato per i sistemi RADAR della Difesa Aerea Nazionale, l’implementazione e l’arricchimento del Sistema di Gestione della Qualità della Brigata presso la quale presta servizio. Crede anche, però, che un Ufficiale non debba fermarsi a questo: deve dare qualcosa in più alla comunità che lo ospita. Da anni collabora infatti con varie Associazioni per la creazione di iniziative che siano di beneficio per tutta la comunità latinense. 29
  • 31. Maria Gnarra E’ stata la piu’ giovane, e prima Italiana, a vincere il prestigioso William Weston Research Award della Society for Pediatric Dermatology questo segna l’inizio della sua esperienza presso l’Harvard Medical School a Boston, grazie anche alla Fellowship dell’Eugenio Litta Foundation. Seguono un conseguirsi di numerosi premi nazionali e internazionali quali L’Oreal- UNESCO Italia for Women in Science, prima in Italia a vincere il premio Europeo Research Grant in Dermatology della LaRochePosay, IBSA Fellowship in Dermatology. Completa il suo dottorato presso la Columbia University Medical center in New York e la University College of London conseguendo la menzione di Joint PhD con l’Universita’ Statunitense e il Doctor Europeaus per i suoi risultati di ricerca in UK. Tra le sue passioni vi e’ l’insegnamento in particolare trasmettere le conoscenze di ricerca di base ai giovani medici reso possibile grazie all’Excellence in Education Award della Galderma. Nonostante la giovane eta’, Maria Gnarra e’ stata recentemente nominata come Dermatology Advisory Consultant nel Scientific Board di una prestigiosa compagnia biotecnologica statunitense; ed e’ attivamente coinvolta in diversi brevetti di campo biomedico. Maria Gnarra, laureata summa cum laude in Medicina e Chirurgia presso l’Universita’ Cattolica del Sacro Cuore di Roma, dal 2012 si dedica alla ricerca in dermatologia pediatrica per la cura di gravi malattie cutanee n e i b a m b i n i i n t ra p r e n d e n d o D o t t o r a t o i n D e r m a t o l o g i a Oncologica. 30
  • 32. Davide Dattoli Nel 2012 fonda Talent Garden, il più grande network europeo di coworking focalizzato sul digitale che comprende attualmente 17 sedi in Europa e più di 1300 membri ospitati nei vari campus. È mentor di Virgin Startup, l'acceleratore basato a Londra voluto da Richard Branson, e nel board di Digital Magics, il più grande Venture Incubator in Italia, Digital Champions Association e ItaliaStartup. Dal 2012 segue per l'Italia StartupWeekend, una organizzazione no-profit della fondazione Kaufmann che si occupa di stimolare la nascita di nuove imprese in giro per il mondo. Davide inizia il suo percorso professionale nel 2009 come consulente per varie aziende dove si occupa di strategie d i g i t a l i c o n u n f o c u s particolare in social media marketing e mondo mobile. Nel 2010 approda in Condé Nast dove segue il marketing digitale del gruppo. 31
  • 33. Simone La Torre Nel Settembre 2013, Simone lascia l’ESA e si unisce al colosso globale di telecomunicazioni satellitari SES, con sede principale in Lussemburgo. Dalla fine del 2014, grazie alle riconosciute competenze tecniche e capacità diplomatiche, Simone ha l’onore (e certamente anche l’onere) di rappresentare ufficialmente SES ed il Lussemburgo all’International Telecommunication Union (ITU), agenzia dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) specializzata nel coordinamento delle frequenze di radiocomunicazione a livello globale. Tuttavia, nonostante le numerosissime sfide e soddisfazioni professionali, Simone é spinto da una personalità imprenditoriale che si rivela praticamente impossibile da contenere e, trovando terreno fertile in Lussemburgo, diventa co-organizzatore e co- fondatore di uno dei principali network europei per mettere in contatto investitori ed imprenditori, al fine di offrire supporto alle startup piú innovative e promettenti. Simone ha fondato diverse startup, ha collezionato investimenti significativi e si é recentemente lanciato in una nuova sfida imprenditoriale in qualità di CEO e co-fondatore di Wafer Inc., startup internazionale responsabile della creazione di Wafer Messenger, rivoluzionaria piattaforma di messaggistica per smartphone, riconosciuta come una delle 500 startup del 2016 a piú alto potenziale del mondo. Dopo aver conseguito una Laurea Magistrale in Ingegneria Spaziale, all’Università Sapienza di Roma, ed un Master in Business Management, all’International Space University di Strasburgo, Simone si trasferisce in Olanda per una breve esperienza all’Agenzia Spaziale Europea (ESA), l a v o r a n d o n e l d i p a r t i m e n t o “Meccanismi e Strutture Spaziali”. 32
  • 34. Giovanni Di Pino Giovanni era anche uno sportivo, istruttore di arti marziali, e un brutto sabato pomeriggio del 2004, subisce un incidente sportivo con lesione midollare e conseguentemente tetraplegia. Costretto a dover reinventare la propria vita, personale e professionale, inizia a guardar con estremo interesse, oltre che alle classiche neuroscienze di pura estrazione biologica, alla forte spinta innovativa della tecnologia e delle sue applicazioni al mondo della biomedica. Nelle Brain Computer Interface, connessioni dirette tra sistema nervoso, macchine e mondo digitale, vede una possibile futura soluzione alle disabilità. Nel 2010 completa il Dottorato di Ricerca in Ingegneria Biomedica con il massimo dei voti e nel 2015 la specializzazione clinica in Neurologia. Oggi si occupa di Neurofisiologia e Neuroingegneria e di tutti i loro possibili punti di contatto. Si dedica soprattutto allo sviluppo di interfacce neurali per il controllo di protesi cibernetiche sensorizzate, con particolare attenzione alla plasticità cerebrale indotta dal loro uso, e allo sviluppo di nuovi metodi per la neuromodulazione cerebrale non invasiva. Giovanni ha pubblicato nelle piu’ importanti riviste scientifiche internazionali, ed e’ stato parte del gruppo che per primo ha permesso ad un amputato di controllare diversi movimenti di una mano protesica e di riconoscere la forma e la rigidità di vari oggetti tramite piccolissimi elettrodi impiantati nei nervi periferici. Nel 2015, Giovanni vince l’ERC starting Grant, il piu’ prestigioso bando scientifico della Comunita’ Europea con un progetto quinquennale che mira a sviluppare una nuova protesi cibernetica di mano che l’amputato possa sentire come parte integrante del proprio corpo. Oggi Giovanni insegna Fisiologia Umana ed e’ responsabile dell’unita’ di ricerca di “Neurofisiologia e Neuroingegneria dell’interazione Uomo-Tecnologia” all’Universita’ Campus Biomedico di Roma. Nel 2015, la prestigiosa rivista statunitense Wired lo annovera tra i 50 personaggi da tener d’occhio negli anni a venire. Giovanni ama i cani e alleva Rottweiler. M e d i c o t e c n o l o g o c h e c e r c a nell’intersezioni tra scienze biologiche, ingegneria e medicina clinica sentieri sperimentali poco battuti che portano al miglioramento della qualità di vita del paziente. Nato a Catania nel 1979, si si laurea in Medicina e Chirurgia all’Universita’ Campus Bio-Medico di Roma. 33
  • 35. Bruna Corradetti Nel 2013 si trasferisce a Houston dove ha lavorato sotto la supervisione del Prof. Mauro Ferrari allo sviluppo di un progetto finanziato dal Dipartimento della Difesa Americano per lo sviluppo di materiali "intelligenti" per la rigenerazione degli arti dei soldati in Afghanistan. Rientrata in Italia svolge l'attività di Ricercatore con onore e passione. Questo percorso è stato "spinto" da una grande dose di curiosità, unita ad entusiasmo e dedizione, oltre che all'intraprendenza e propensione alla collaborazione. Valori che quotidianamente trasmette agli studenti durante le lezioni. Da giovane ricercatrice le piace raccontare che trovare la propria strada è complicato ma non impossibile. Nel suo ruolo di docente si sente onorata di poter interagire con le nuove generazioni, restituire loro la speranza di un’Italia che si batte per migliorarsi e che si apre al mondo con curiosità. Li sprona ad aver fiducia nelle proprie potenzialità e ricorda loro che si può raggiungere un obiettivo se si è mossi dalla passione per ciò che si fa. Consegue il dottorato in Scienze Biomolecolari presso l'Università Politecnica delle Marche, la stessa università in cui oggi svolge la sua attività di ricerca. Nel 2011 ha lavorato presso lo Scottish Centre for Regenerative Medicine alla messa a punto una strategia innovativa in grado di controllare il potenziale rigenerativo delle cellule staminali in collaborazione con la Yale University. 34
  • 36. W W W . B I O A G R I C O L A T R A I A N O . I T BioAgricola Traiano Via Portuense 2380, 00054 Fiumicino (RM) ALLEVAMENTO ITTICO BIOLOGICO ACQUACOLTURA
  • 37. Carlo Alberto Minasi nato a Gioia Tauro nel 1991 ha frequentato a Venezia il liceo scientifico della Scuola Navale Militare “Francesco Morosini”. La voglia di frequentare il “Morosini” era nata sia da un forte interesse verso il mondo militare che da uno spiccato spirito patriottico. Successivamente si è trasferito a Milano dove ha frequentato il triennio in Economia e Finanza all’Università Luigi Bocconi. Iscritto al Master in International Business presso la Hult International business School ha studiato nelle tre città più dinamiche e innovative al mondo Londra, New York e San Francisco e di collaborare con società multinazionali in progetti d’innovazione. Il forte interesse verso le tematiche di innovazione e strategia aziendale lo ha portato ad intraprendere una nuova esperienza nel mondo della consulenza strategica come analista in Monitor Deloitte. Grazie ad una competizione lanciata da Deloitte sul tema “Il Benessere di Domani” ha sviluppato un progetto finalizzato al taglio degli gli sprechi di alimentari proponendo una soluzione tecnologica integrata per tutta la filiera agroalimentare. Menzione Speciale 2016 Il progetto dopo aver vinto la competizione, ha ottenuto dal board di Deloitte i finanziamenti necessari per il suo sviluppo ed ha successivamente trovato il supporto di altre società come Carrefour e GS1 Italy Ha frequentato un Executive Master presso la Singularity University (Silicon Valley – California). Rientrato in Italia dopo l’esperienza alla Singularity University è a capo del team che dovrà testare il progetto ed iniziare uno studio pilota in una grande catena di distribuzione alimentare. 36
  • 38. Manuela Bottiglieri è nata a Napoli l’ 11 marzo del 1986, sposata e madre di due bimbi Alessandro Raffaele e Diletta, rispettivamente di 5 anni e 2 anni. Come le sorelle maggiori, fin da piccola nutre una forte passione per il mare e, dopo aver conseguito il diploma in studi classici con la votazione di 100/100, nel 2009 si è laureata con 110 e lode in Giurisprudenza presso l’Università "LUISS" di Roma con una tesi in Diritto Privato Comparato dal titolo “il Charter Party”, conseguendo anche nel 2010 il Certificate in Marine Claims presso la Lloyd’s Maritime Academy di Londra. Agli studi universitari affianca la formazione marittima frequentando a Londra la “Shipping Law Summer School” e la “Maritime Law School” presso la Lloyd’s Maritime Academy . Ha conseguito il titolo di Avvocato nel settembre 2014. Nel Febbraio 2005 Manuela è stata nominata Consigliere di Amministrazione della società di famiglia Giuseppe Bottiglieri Shipping Company S.p.A. e dal Novembre 2009 è responsabile del settore legale della società stessa e dal Febbraio 2014 Manuela è stata nominata Amministratore Delegato . Menzione Speciale 2016 Dal Giugno 2015 è membro di WISTA Italia- “Women International Shipping and Trading Association”. Dal Settembre 2012 è membro del Propeller Club Port of Naples. Dal Gennaio 2012 è membro dell’AIDIM “Associazione Italiana di Diritto Marittimo”. Dal Febbraio 2010 è membro del Gruppo Giovani di Confindustria di Napoli . Dall’Aprile 2010 è membro della London Shipping Law Center. Nel 2002 ha partecipato alla rifondazione dell’Interact Torre del Greco Comuni Vesuviani, ricoprendo la carica di Presidente per l’anno 2003-2004. 37
  • 39. Carlo Molfetta, un nome scritto in oro nel libro dei grandi dello sport Italiano. Oro come la medaglia, storica, vinta a Londra 2012 nel taekwondo nella categoria +80 kg, arrivata dopo un percorso entusiasmante e ricco d’emozioni, riuscendo lì dove nessun atleta azzurro era mai riuscito. Uno sportivo a tutto tondo, ama e segue tutti gli sport ed ha praticato anche calcio, pallacanestro e ginnastica artistica, preferendo poi il taekwondo. Quest’ultimo gli ha dato anche qualche amarezza, sulle quali poi Carlo ha costruito i suoi più grandi successi. Come l’assenza forzata causa infortunio dalle Olimpiadi di Pechino 2008, delusione dalla quale “The Wolf” ha trovato le motivazioni e la forza per diventare campione Olimpico 4 anni dopo e scrivere la storia. Menzione Speciale 2016 Il successo di Molfetta, capitano della Nazionale, ha avvicinato tantissimi giovani al suo sport, che cercavano in lui l’esempio da seguire per capire l’importanza di fare sacrifici e non mollare mai di fronte alle difficoltà. Carlo è un atleta formidabile che ha in sua moglie e nella sua famiglia il suo punto di forza; ha saputo farsi amare da colleghi e compagni per il suo sorriso e la sua disponibilità. 38
  • 40. Menzione Speciale 2016 Chiara Franco è nata a Torino nel 1990. Ha conseguito una laurea triennale in Scienze Politiche all'Università di Pisa e una laurea magistrale in International and European Studies all'Università di Trento. Inoltre, è stata per cinque anni allieva della Scuola Sant'Anna di Pisa, istituto universitario pubblico d’eccellenza. Ha trascorso periodi di studio e ricerca a Parigi e Istanbul e svolto stage all'Istituto Affari Internazionali a Roma e alla Rappresentanza d'Italia all'ONU a New York. Dopo aver frequentato il Master in Studi Diplomatici della SIOI, si è classificata prima al concorso diplomatico ed ha intrapreso la carriera diplomatica presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. 39
  • 41. Selene Biffi nasce a Monza nel 1982, e' imprenditrice sociale e esperta di social innovation. Già fondatrice di diverse organizzazioni no-profit dinamiche e innovative come Youth Action for Change e Forgotten Diaries. A seguito di sei mesi passati in Afghanistan, nel 2010 crea Plain Ink, organizzazione attiva in Italia e India che si occupa di comunicare strategie e soluzioni alla povertà e all’esclusione sociale tramite storie, fumetti e libri per bambini. Nel 2013 torna a Kabul per aprire The Qessa Academy, prima scuola ad insegnare a ragazzi disoccupati il mestiere di cantastorie. Più recentemente lancia Spillover – startup che trasforma la ricerca scientifica e le scoperte più attuali in video games – e Bibak, organizzazione che si occupa di creare tecnologia per lo sminamento a supporto dello sviluppo rurale in Afghanistan. E' stata consulente, trainer e speaker per organizzazioni quali ONU, Banca Mondiale, OSCE, Consiglio d'Europa, Microsoft e molti altri. Nel biennio 2007-2009 viene eletta per coordinare il Major Group on Children and Youth alla Commissione ONU per lo Sviluppo Sostenibile (UN-CSD). Menzione Speciale 2016 Siede nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione per l'Innovazione del Terzo Settore (FITS) di Banca Prossima (gruppo Banca Intesa) e ha fatto parte della Task Force per le Startup Innovative del Ministro per lo Sviluppo Economico On. Corrado Passera, curando la parte relativa alle startup a vocazione sociale per il Decreto Legge 179/2012 (in seguito Legge 221/2012). Già Testimonial per il Terzo Settore per il Ministro della Gioventù On. Giorgia Meloni e Ambasciatrice Italiana per l’Anno Europeo del Volontariato della Commissione Europea, ha ricevuto oltre 50 premi e fellowship per il suo lavoro. Dal 2009 è Young Global Leader al World Economic Forum e, più recentemente, le vengono assegnati l’Intercultural Innovation Award delle Nazione Unite e il Rolex Awards for Enterprise (Young Laureate). 40
  • 42. Sustainable Energy Company w w w . d e l t a c a n t i e r i . i t
  • 43. Raccontaci la tua storia Premio Italia Giovane non è solo un workshop annuale dove giovani eccellenze italiane sono premiate per i loro meriti professionali, scientifici o artistici. E’ anche un luogo di incontro intergenerazionale dove le storie personali prendono forma, vengono condivise e raccontante. Con l’obiettivo di conoscere giovani e di diffondere il loro entusiasmo ed intraprendenza, nel sito ufficiale di Premio Italia Giovane è possibile raccontare la propria storia attraverso la sezione dedicata“Raccontaci la tua storia”. In questo spazio si vuole offrire la possibilità di raccontare la ricerca, l’innovazione, gli studi e le imprese tramite le proprie esperienze, le proprie parole. Da questa sezione prendono vita articoli e interviste come quelle riportate nelle pagine precedenti. Raccontare la propria storia è importante. Crea inizialmente partecipazione, confronto ed empatia che si trasforma poi, nel lungo periodo, in crescita, sviluppo e coesione necessaria non solo ad ognuno di noi ma all’intero Sistema Paese. www.premioitaliagiovane.it 42
  • 44. Premiati 2014 Alessandra Bruni Dirigente Giovanni Farese Docente universitario Jacopo Sipari Di Pescasseroli Maestro d’Orchestra Luigi Cantamessa Direttore Fondazione FS Italiane Marco Capasso Architetto 43
  • 45. Diana Attianese Imprenditrice Agricoltura Pasquale Vittorio D’Avino Francesco De Falco Imprenditori Moda Jacopo Mele Digital Life Coach Nicola Liguori Cinema Gianluca Callipo Amministratore Pubblico 44
  • 46. Premiati 2015 Alessandro Golkar Assistant Professor centro spaziale Skoltech Lia Staropoli Giornalista Orlando Maria Merone Imprenditore POS Virtuale “SOLO” Gianni Cuozzo Imprenditore CyberWarfare & CyberIntelligence Francesca Romana Reinero Biologa 45
  • 47. Matteo Pippa Musicista Gianluca Ferrari Shareholder Value Management Alessio Rupalti Regista David Clementoni Imprenditore Moda Mariano Maffei Biologo molecolare 46
  • 48. Ricordo molto bene quando misi la mia valigia e la mia telecamera in auto. Quando affrontai quel viaggio da solo per andare a prendermi quel sogno a Roma. Mi sono chiesto più volte se sarebbe stato meglio prendere un volo per andare via dall’Italia, invece che decidere d’investire sul mio Paese. Oggi credo di aver fatto la scelta giusta, quel giorno. Negli anni successivi al mio trasferimento, infatti, ho avuto spesso l’occasione di andare all’estero grazie ai numerosi festival internazionali ai quali ho preso parte con il mio cortometraggio “Cercavo qualcos’altro”, realizzato proprio nel mio primo anno romano. Grazie a questi viaggi, ho imparato a cogliere l’essenza dell’Italia. Quell’essenza che spesso, da dentro i nostri confini, passa inosservata. Ecco perché ho fatto bene a investire sul mio Paese: per quell’essenza! Perché l’Italia fa regali a tutti e cinque i nostri sensi. E lo fa ogni singolo giorno. Un grande architetto, mio conterraneo, ha detto in un’intervista: “Il mio consiglio ai giovani? Partire e imparare, per poi tornare”. Il nostro è un Paese umanamente e artisticamente fertile e mi piace credere che prima o poi si tornerà a valorizzare davvero quella cultura che, per secoli, ha contribuito a rendere l’Italia uno dei luoghi più belli e amati al mondo. L’Italia ha avuto un ruolo fondamentale anche nella mia formazione artistica. Sin da piccolo ho sempre mostrato un forte interesse per tutto ciò che è “immagine”, passione che con gli anni mi ha avvicinato sempre di più al Cinema. Durante le scuole medie, la professoressa d’italiano dedicava un pomeriggio intero alla settimana per mostrare a me e ai miei compagni di classe dei capolavori del nostro Cinema. Fu in quelle occasioni che vidi i miei primi film di Fellini, De Sica e Rossellini: in quegli anni iniziai a capire che cosa avrei voluto fare nella vita. Il mio sogno cominciava a prendere forma. Crescendo, iniziai a passare il mio tempo libero dentro i cinema: mi interessavo a tutte le novità, dai film d’autore a quelli più commerciali. I miei amici andavano al mare? E io invece mi rifugiavo nel buio della sala cinematografica! Ricordo l’espressione di quei signori alla cassa che mi guardavano perplessi quando chiedevo: “Un biglietto per…”. E loro rispondevano: “Solo uno?!”. incontriamo Alessio Rupalti 47
  • 49. A Genova ho cominciato a mettere in pratica quello che per anni avevo solo rubato con gli occhi: lì ho realizzato i miei primi cortometraggi. Fu dopo i primi riconoscimenti ottenuti - tra i quali il premio di “Giovane Talento Ligure” - che decisi di andare a vivere a Roma. Nella Capitale, tra le tante esperienze fatte e i riconoscimenti ottenuti, si è consolidato il mio amore per la settima arte. Il “Premio Italia Giovane”, per esempio, è stato un riconoscimento che ha dato un valore aggiunto a questo mio percorso. La strada che ho scelto non è stata e non è facile. Per poter investire sulla mia passione, infatti, mi sono ritrovato e mi ritrovo a dover svolgere anche lavori che niente hanno a che fare con il Cinema. Ma con il tempo ho compreso questo: che ogni sogno ha, sì, il suo prezzo. Ma che avere un vero Sogno non ha prezzo. E che, per il mio, io sarei stato disposto a spendere tutte le mie forze. Per raggiungere i propri obiettivi non esistono formule magiche. Credo che siano solo due gli ingredienti fondamentali. E, tra me e me, ripeto spesso ciò che mi disse un grande Maestro anni fa: “Determinazione e umiltà, Rupalti! Ricorda sempre: determinazione e umiltà!”. 48
  • 50. incontriamo Nicola Liguori L'Italia del domani è un Paese dove chi ha un'idea, un progetto trova un interlocutore adatto e attento a recepire. Ciò che manca oggi è forse proprio questo. Non sempre menti brillanti riescono a farsi notare in quanto non riescono a trovare il tramite giusto. Per far si che il nostro spessore venga sempre più riconosciuto nel mondo abbiamo bisogno di più ascolto, concentrazione e professionalità. A ciò si deve aggiungere da parte nostra e dei nostri futuri figli una sempre più maggiore preparazione, dedizione, concentrazione nel superare eventuali ostacoli e professionalità. Stiamo vivendo in un mondo dove tutto corre veloce, tutto è globalizzato. Non c'è tempo per rimanere indietro. Bisogna essere pronti alle nuove sfide che ci vengono presentate in ambito internazionale.  Ed ecco che è sempre più importante conoscere noi stessi, la nostra nazione con le sue tradizioni e peculiarità, ma anche chi ci sta vicino, dall'Europa agli altri continenti cercando di raggiungere una visione sempre più mirante all'internazionalità. Senza dimenticare l'apporto che oggi viene dall'unione delle forze: ogni singolo progetto per essere vincenti ha bisogno di menti eccellenti che lavorino ognuna per il proprio campo. Non è più il momento della persona sola, ma dell'unione, della squadra. Sono certo che solo così con questo insieme di fattori potremmo continuare in futuro a rendere protagonista l'Italia in tutti gli ambiti in cui oggi è Regina indiscussa. 49
  • 51. incontriamo Lia Staropoli “L’Italia che vola” è costituita da persone animate da quell’entusiasmo che supporta la genialità degli italiani, mentre intendono affrontare le proprie sfide. Con determinazione, coraggio e con una straordinaria preparazione, gli italiani possono diventare eccellenze in ogni campo. Operando scelte talvolta rischiose ma necessarie, senza accettare compromessi, i nostri ragazzi si affermano in tutti i settori superando tantissime difficoltà e talvolta, anche i propri limiti distinguendosi.     Il nostro Paese oggi rappresenta un’eccellenza nella Sicurezza e nella Difesa, in questo campo abbiamo gli operatori migliori al mondo, con competenze riconosciute e richieste anche all’estero, l’acume investigativo dei nostri investigatori è motivo di orgoglio per il nostro Paese, i nostri operatori sono addestrati a portare a termine le più complesse operazioni antimafia e antiterrorismo, nonostante tutte le difficoltà inerenti i tagli agli investimenti e le conseguenti carenze di personale e di equipaggiamenti. Ma qui in Italia manca ancora il coraggio di riconoscerlo, e molto più  frequentemente si tenta di negarlo,   tutto questo mortifica fortemente gli operatori delle Forze dell’Ordine, delle Forze Armate e dell’Intelligence, e disincentiva i cittadini a denunciare e a segnalare, soprattutto nelle zone interessate dalla criminalità organizzata, dove prevale l’omertà e la reticenza. Delegittimare gli uomini e le donne delle Forze dell’Ordine significa legittimare ogni forma di criminalità. Dobbiamo educarci a formare al rispetto per la Sicurezza e per la Difesa, altrimenti non si può parlare di legalità. Gli ideatori del premio “Italia Giovane”, hanno il merito selezionare e di divulgare, le storie di giovani che nei campi più disparati sono riusciti “a volare”, tracciando un percorso nuovo che potrebbe servire da esempio per gli altri. 50
  • 52. Quell’Italia che vola in alto, anche quando teme di non avere alternative, l’ho riconosciuta tante volte, nel coraggio di coloro che in una zona ad altissima densità criminale scelgono di stare dalla parte della legalità, senza guadagnarci nulla, l’ho riconosciuta nel valore di coloro che hanno giurato di difenderla in quelle stesse zone, o in altri territori a rischio. Queste scelte le ho raccontate in un progetto editoriale, nel quale ho cercato di riassume un impegno costante, che mi è valso l’onore di ricevere il premio Italia Giovane edizione 2015. Ma che non credo ancora di meritare. L’associazione che ho fondato, “ConDivisa” si propone di promuovere la legalità, gratuitamente, attraverso i valori che trasmettono gli uomini e le donne delle Forze dell’Ordine delle Forze Armate e dell’Intelligence. Un percorso che si origina in Calabria insieme ai ragazzi del Movimento Antimafia “AmmazzateciTutti” , fin da giovanissimi, dal 2005, tanto da a diventare la più grande associazione antimafia giovanile italiana. Una scelta non priva di rischi in una terra controllata dalla criminalità organizzata,  in un periodo nel quale si aveva paura persino di pronunciarla la parola ‘ndrangheta. Ma con le nostre due associazioni, siamo diventati l’unica Italia che racconta la legalità attraverso i sacrifici che compiono ogni giorno coloro che la difendono, gli uomini e le donne delle Forze dell’Ordine, delle Forze Armate e dell’Intelligence, che per noi, rappresentano l’unica, autentica antimafia. Ho avuto il privilegio di ricevere il “Premio Italia Giovane” subito dopo la pubblicazione della seconda edizione del mio libro “La Santa Setta” – Il potere della ‘ndrangheta sugli affiliati e il consenso sociale sul territorio – Edito da LA RUFFA,   con l’occasione ho conosciuto nove ragazzi eccezionali, in particolare un ragazzo che fin da giovanissimo si è contraddistinto per le sue geniali abilità informatiche il Dr. Gianni Cuozzo, originario di Valva in provincia di Salerno, massimo esperto in Cyber Defence, consulente diretto della Difesa e dell’Intelligence di ben 5 Paesi NATO ma operativo in modo diretto e indiretto su diversi fronti in difesa delle ragioni democratiche della Alleanza Atlantica. Nella terza edizione del mio libro ho parlato anche del suo impegno. Ho avuto l’onore di presentare questa edizione, qualche mese fa, insieme al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio del Sette, a Vibo Valentia. 51
  • 53. Nel descrivere il nostro Paese molto spesso si è fatto ricorso alla metafora dell’Italia delle cento città. Immagine suggestiva che richiama alla mente un lungo passato di autonomie cittadine, di particolarità e localismi radicati nei secoli: una storia che affonda le radici nel Medioevo e si sviluppa poi nell’Età rinascimentale continuando con caratteristiche originali sino alle soglie della contemporaneità. E’ la secolare e complessa vicenda di un paese che è stato per secoli al centro della cultura europea e mediterranea e che ha plasmato i suoi caratteri scolpendoli in maniera permanente nel territorio, negli uomini e nelle collettività. Una storia che ha lasciato tracce indelebili anche nel paesaggio e nelle forme delle città, dei borghi e delle abitazioni. Si tratta di una immensa eredità di culture, espressioni artistiche e tradizioni che hanno prodotto una civiltà originale, feconda, nutrice di eccellenze artistiche, architettoniche e artigianali. Dalle terre lambite dai ghiacciai alpini alle assolate contrade dell’estremo sud, nei territori di questa Italia delle cento città, si è sedimentata anche una cultura materiale, ricca, elaborata ed estremamente diversificata. Una cultura fatta di tradizioni, usi, costumi ma anche prodotti della terra e dell’ingegno umano. E’ da questa cultura che provengono i cibi, gli oggetti, i manufatti tessili e artigianali che caratterizzano le produzioni dei nostri paesi e delle nostre campagne. Accanto all’Italia delle antiche città e delle opere d’arte più ricche e famose esiste quindi un’Italia dei territori più nascosti, meno conosciuti ma non per questo meno ricchi di attrattive, di tesori; una terra tutta da scoprire, dai paesaggi mozzafiato, inattesi, spesso ancora miracolosamente intatti nelle caratteristiche eco ambientali: un mix di opere dell’uomo e della natura che si apre raramente alla vista del viaggiatore frettoloso. incontriamo Luigi Cantamessa 52
  • 54. Questa Italia, che non si vede né dall’autostrada né dall’aereo, che rimane lontana dalle rotte compulsive del turismo “mordi e fuggi”, che risulta invisibile a chi si sposta frettolosamente tra i grandi centri urbani, è l’Italia attraversata dai tanti treni delle nostre ferrovie. Al contrario degli altri mezzi di trasporto che comprimono spazi e tempi sorvolando o superando in velocità luoghi e contrade, infatti, il treno ricompone e interpreta gli spazi, riconnette legami, accompagna dolcemente il viaggiatore tra le destinazioni ponendolo in colloquio diretto con il paesaggio. La ferrovia, insomma, come un filo che ricuce la fitta trama di un Paese reale, vero e genuino in grado di offrire al viaggiatore quel di più di cultura locale, tradizioni e sensazioni che attraggono sempre di più un turismo consapevole, dal palato fine, alla ricerca di esperienze e suggestioni nuove. Un bacino di utenza in crescita, un target che oggi può fare la differenza nella competizione del mercato turistico. E’ questo il dato che emerge dall’esperienza sin qui condotta dalla Fondazione FS Italiane con i suoi treni storici e turistici. Dalla Lombardia alla Toscana, dall’Abruzzo alla Sicilia tutte le iniziative realizzate nei territori toccati dai nostri treni sono state un successo di pubblico e di accoglienza. Non solo, in molte località il ritorno del treno ha sollecitato anche iniziative commerciali, ha consentito a privati, aziende e associazioni di proporre una variegata offerta di prodotti, ha riempito ristoranti ed alberghi. Come sempre è avvenuto nella storia delle ferrovie, il treno si è rivelato portatore di benessere, di movimento umano e commerciale, ha restituito a molti territori la speranza di essere parte di una rete, ha rotto isolamenti, ha restituito identità. E’ un movimento in crescita che ha segnato nel 2015 e 2016 un forte incremento e sollecitato aspettative e nuove richieste da parte di comunità locali, associazioni e singoli interessati ad organizzare treni turistici e proporre nuovi itinerari. 53
  • 55. Ecco alcuni elementi sulla consistenza attuale delle linee affidate alla Fondazione e dedicate ad attività di carattere storico-turistico con i primi dati sull’andamento delle attività svolte nel corso del 2015 e 2016: Linee Le linee gestite dalla Fondazione all’interno del progetto “Binari senza tempo” erano, originariamente, la “Ferrovia del Lago” (da Palazzolo sull’Oglio a Paratico/Sarnico sulle rive del Lago d’Iseo); la “Ferrovia della Val D’Orcia” (da Asciano a Monte Antico lungo l’incantevole paesaggio delle “Crete Senesi”); la “Ferrovia del Parco” detta anche “Transiberiana d’Italia” (da Sulmona a Carpinone, la seconda ferrovia più alta d’Italia - dopo il Brennero - passando per Roccaraso e i boschi della Majella); la “Ferrovia dei Templi” (da Agrigento Bassa a Porto Empedocle, tra i templi della Magna Grecia, patrimonio Unesco). Nel corso del 2015 e 2016 a queste linee si sono aggiunte la “Ferrovia della Valsesia” (da Novara a Varallo Sesia ai piedi del massiccio del Monte Rosa); la “Ferrovia del Tanaro” (da Ceva a Ormea nell’alta valle del Tanaro in provincia di Cuneo) e la “Ferrovia Rocchetta-Santa Venere” (nel cuore dell’Irpinia). Risultati 2015-2016 Nell’anno 2015 sono stati effettuati 166 viaggi di cui 23 per eventi ed iniziative pubbliche e 143 con convogli noleggiati da associazioni e privati. In totale sono stati trasportati 45 mila viaggiatori con un incremento del 60% sul 2014. L’attività ha interessato ben 13 regioni. Nell’anno in corso, periodo gennaio-settembre, sono già stati realizzati 155 convogli con la partecipazione di oltre 35.000 viaggiatori. Infrastrutture La nostra attività ha permesso il recupero di diverse infrastrutture ferroviarie che giacevano in stato di abbandono tra cui: la stazione di Pietrarsa-San Giorgio a Cremano (porta d’accesso al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa gestito dalla Fondazione), la stazione di Varallo Sesia con l’annessa Rimessa locomotive, la stazione di Porto Empedocle Succursale. 54
  • 56. incontriamo Alessandra Bruni Nel contesto di crisi e di sfiducia che ha coinvolto il nostro Paese qualsiasi iniziativa volta a dimostrare il contrario – va considerata un fondamentale punto di partenza e, in quanto tale, incentivata. Non vi è maggiore esempio che si possa dare che quello del “riuscire” grazie alla valorizzazione delle potenzialità del capitale umano, direttamente in Italia; senza ovviamente sottovalutare l’importanza della struttura morale e professionale portata dall’esperienza. La dimostrazione del “riuscire”, la testimonianza attraverso risultati concreti, non possono che essere uno stimolo alla crescita. A “ampio raggio”, i risultati dei giovani e le prospettive che ne derivano possono senz’altro fornire un energico impulso alla ripresa. L’energia è portata dai giovani, per definizione, con motori grintosi e brillanti, idonei a coprire l’impegno richiesto a chi la struttura professionale se la deve costruire in un contesto senz’altro difficile. Non va infatti tralasciato che, nel bene e nel male, le nuove generazioni (e, come in ogni epoca, le “nuove generazioni” del periodo) si trovano ad operare portando sulle spalle il fardello dei risultati conseguiti da chi le ha precedute. 55
  • 57. Ma in un contesto difficile la “crisi” non è solamente un concetto negativo. Il termine “crisi”, infatti, deriva direttamente dal verbo greco krino, che significa “separare”. Questa doppiezza semantica è la caratteristica principale di “crisi”, un dualismo che si applica a tutto. Nel vedere quindi l’altra faccia della medaglia si può attribuire alla “crisi” l’occasione per l’evoluzione e la svolta. L’opportunità di condividere e rendere visibili storie di successo può essere da apripista al cambiamento; il confronto di esperienze positive può creare sinergie che normalmente fanno da moltiplicatore ai risultati dei singoli in quanto tali. La speranza è che i premiati non siano più casi isolati, eroi della quotidianità, eccezione e rarità tali da meritare riconoscimenti. L’augurio è che il “successo professionale dei giovani” sia la consuetudine di un contesto che non può più fare a meno di certe professionalità, nato quale elemento di discontinuità del tessuto sociale, culturale ed economico del nostro paese. 56
  • 58. incontriamo Alessandro Golkar Le statistiche parlano chiaro: il numero di Italiani che si trasferisce all’estero, misurato con il numero di iscrizione alla Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE), è in netto aumento. Nel solo 2015 l’emigrazione ha sfiorato quota 108,000, in aumento di oltre il 6% rispetto all’anno precedente; più della metà di tale flusso migratorio è rappresentato dalla generazione dei millennials, persone nella fascia di età tra i 20 ed i 40 anni. Molti di loro rappresentano profili altamente qualificati, con un titolo di laurea o dottorato, talvolta qualche esperienza lavorativa fatta in Italia. La stampa nostrana parla quotidianamente della fuga dei cervelli, il dramma quotidiano di poveri giovani costretti a lasciare il proprio Paese alla ricerca di un future migliore, che spesso trovano sfogo in interventi sui periodici dai toni risentiti ed altamente critici verso chi non ha dato loro spazio di crescita professionale. Trovo questa retorica altamente fuorviante e deleteria. L’Italia che immagino per il mio domani e per quello delle nuove generazioni è un Paese che non dia adito a lamentii fini a sè stessi, e piuttosto affronti la realtà conscia delle opportunità che ha di fronte e continui a darsi da fare per migliorarla. Credo di poter parlarne a pieno titolo, avendo lasciato l’Italia a 23 anni dopo gli studi universitari e ad oggi, dopo quasi nove anni di vita e di carriera accademica tra Stati Uniti e Russia, non mi sento rappresentato dal luogo comune del cervello in fuga. 57
  • 59. La nostra generazione non è costretta ad emigrare. I nuovi emigrati non viaggiano su grandi navi passeggere in traversate lunghe mesi alla volta di Ellis Island o dell’Australia, con la consapevolezza di non poter più tornare al paese di origine. Non sono alla ricerca di lavori umili nella speranza di una vita migliore. Per la nostra generazione, andare a studiare e lavorare nel mondo è una opportunità, non una costrizione. È una scelta personale, indipendente, volta a soddisfare ambizioni personali ed a cogliere le tante, belle opportunità che il mondo sa offrire. È una occasione di arricchimento personale, quando si fanno amicizie che poi rimangono per la vita, in tutto il mondo. È una fortuna non da poco! Nel mondo globalizzato, con la forte riduzione dei costi dei biglietti aerei e con Skype, le distanze nel mondo si son poi notevolmente accorciate, se non annullate. La nuova emigrazione Italiana all’estero, temporanea o permanente che sia, è un Tesoro per il Paese. L’Italia che immagino per il mio domani e per le future generazioni è una Italia in grado di sfruttare con maggiore efficacia questa risorsa inestimabile, coinvolgendo gli Italiani all’estero nel promuovere il Sistema Italia nel mondo. Il che non significa necessariamente far rientrare tutti quanti; di fatto, può significare usare tale risorsa per attrarre Talento, di qualsiasi nazionalità, ad investire, lavorare, e vivere in Italia. 58
  • 60. Certamente, emigrare comporta sacrifici per alcuni. La famiglia Italiana è tradizionalmente restia a vedere i propri figli girare per il mondo. Sovviene una metafora divertente di un amico imprenditore Italiano, che vive a New York, che dà scherzosamente la colpa alle mamme Italiane per non essere in grado di assumere i talentuosi figli (la premura delle nostre mamme è celebre nel mondo, con affetto per tutte!) Nella mia esperienza professionale ho riscontrato un fenomeno simile, avendo fallito qualche volta nell’assumere persone di talento con rifiuti motivati da ‘motivi familiari,’ vedasi premurosi mamma e papa desiderosi nel vedere il proprio ragazzo o ragazza ‘sistemarsi’ con il clasico.. ‘posto fisso’! Per l’Italia del domani mi auguro una visione più globale e dinamica del mondo, senza paura di viaggiare e senza farne drammi inventati. Immaginiamoci se non avessimo nessuna opportunità di uscire dal nostro Paesi per periodi più o meno brevi, come succede in alcune delle nazioni meno fortunate del mondo – siamo sicuri che ci piacerebbe? Siamo sicuri che al Paese gioverebbe non avere a disposizione un bacino di futuri leaders con esperienza maturata in ambito mondiale, per alimentare la propria classe dirigente? Ciò detto, auguro al mio Paese di creare sempre più opportunità nei propri confini, per gli Italiani ma non solo: per i Talenti da tutto il mondo che vorranno approdare nel nostro Paese per contribuirne con il loro talento, la loro dedizione, e le loro ambizioni. Sogno il giorno in cui in Italia fioriranno startups guidati da fondatori Americani, Indiani, Cinesi… ed Italiani, ovviamente! L’innovazione e le startups sono congeniali al DNA del nostro Paese, la cui economia è stata sempre mossa dalla piccola e media impresa (per l’appunto..) Auguro a me ed ai miei figli una Italia che coniughi l’eccellenza accademica all’abilità imprenditoriale, ed alla capacità di fare innovazione in tutti i campi. Mi auguro infine una Italia che non parli più di fuga dei cervelli, ma di Italiani leaders nel mondo. Ad majora! 59
  • 61. incontriamo Gianluca Ferrari 60 La mia relazione con l’Italia è durata undici anni; dal mio arrivo dagli USA alla mia partenza verso la Germania. Arrivai ch’ero ancora ragazzo e subito m’innamorai di un paese ricco non solo di storia, arte, cibo e moda, ma un paese ricco d’amore: un amore per la vita che mi ha subito rubato il cuore. Nonostante gli innumerevoli difetti del nostro paese, l’amor di vivere ci rende resilienti e ci da la forza di superare l’impossibile. Gli ultimi anni sicuramente non sono stati i migliori per noi Italiani. Siamo un popolo che paga il prezzo di errori altrui. Per ogni cinque miei coetanei che cercano lavoro, due non ne troveranno. Dei tre che ne troveranno, almeno uno non potrà aspettarsi più di un lavoro part-time o sottopagato. La nostra è una generazione entrata nell’età adulta respirando aria di pessimismo. Ci siamo laureati a suon di parole come “spread” e “crisi” e abbiamo visto fallire le aziende dei nostri genitori e dei loro amici. Siamo entrati nella realtà adulta quando la realtà non ci voleva. Eppure siamo sempre qui, ad amare la vita e a tirare avanti. Sarà pur vero che i macigni del passato cadono sulle nostre spalle, ma piangere sul passato non ci ridarà il futuro, soltanto noi possiamo riprenderlo e dobbiamo farlo. Per noi, e per le generazioni che verranno, dobbiamo ridare speranza al nostro paese. Gli ultimi anni, che per noi rappresentano l’intera età adulta, sono soltanto il singhiozzo di un ciclo economico molto più grande. Le crisi, per quanto difficili, sono fenomeni che permettono un sistema economico di liberarsi dal marcio e di crescere in maniera sana. Ci saranno crisi future come ci sono state crisi passate, ed ogni crisi sarà un’opportunità per fare un passo indietro, scuotersi di dosso quel che è di troppo, e ripartire. Non è la nostra abilità di evitare una crisi che lascerà il segno sul futuro, ma da quel che ne facciamo delle macerie.
  • 62. Molto probabilmente le crisi future saranno più frequenti e più marcate rispetto al passato. Per questo, dobbiamo lasciare alle spalle tutto quello a cui pensavamo di avere diritto – il posto fisso, le pensioni che molto probabilmente non avremo, i giorni di ferie, ecc., e ripartire su una nuova base solida e moderna. Non possiamo continuare a proteggere i diritti di una economia arcaica se vogliamo prosperare in un’economia dinamica. Dobbiamo scegliere le nostre battaglie non sulla base di quel che appare giusto o sbagliato perché così è ci è stato insegnato, ma di quel che è pragmaticamente giusto per il futuro del nostro paese, visto in un contesto economico internazionale e non soltanto europeo. Ho la fortuna di guardare l’Italia con gli occhi da straniero, ma sempre con il cuore Italiano, e posso testimoniare che il nostro amato paese non ha nulla da invidiare al resto del mondo. Quel che scarseggia è adeguatamente compensato dal nostro amore per il “viver bene”, che ci rende unici nel mondo. Siamo un paese d’intellettuali, scrittori, artisti, inventori e creativi, e abbiamo la base per creare un futuro meraviglioso. Ciò nonostante, non possiamo perdere d’occhio il futuro, altrimenti l’unica cosa che ci rimarrà è il “saper viver bene”, che non potremo più fare. La mia relazione con l’Italia è terminata tre anni fa quando mi sono trasferito in Germania, ma tengo sempre un piede nel belpaese non solo per nostalgia, ma perché ci credo. Sono ottimista sul futuro: l’Italia ha le ali, ora deve soltanto trovare il coraggio di spiccare il volo. 61
  • 63. partner Premio Italia Giovane w w w . e n g e l v o e l k e r s . c o m
  • 64. incontriamo Jacopo Mele Guedado 63 Il volo è il difficile staccarsi da terra, abbandonare i pregiudizi, la retorica, le consuetudini non necessarie, i modelli desueti, soprattutto il coraggio del nuovo. So che un colpo di vento improvviso lo rende difficile. Volo è una metafora bellissima ma anche coscienza della realtà dolorosa dello staccarsi da qualcosa che sembra familiarmente facile e ci impedisce di allontanarci. Per questo avvertiamo gioia nel conoscere persone nuove che ci sorprendono nell'allontanarsi dalla quotidianità assumendo distanza dalle cose che amano per poterle capire e non lasciarsene affascinare (né sbigottire). I giovani sono più adatti degli altri a sentirsi corpo sociale in continuo rinnovamento: di cui la moneta di scambio è una fiducia non limitata dalla paura e dall'egoismo, dallo sguardo corto e dalla pigrizia. Ascolteremo musica classica andando su Marte, e continueremo a studiare i filosofi greci invasi dalla stupefatta ebbrezza di quella elettronica. Per la loro capacità di superare il dolore, le donne mostrano un vantaggio nell'avvicinarsi al volo. Sebbene tutte quelle che incontro mantengano radici salde con la realtà, riescono a disegnare il paese nuovo di cui stiamo parlando. Ma questo inevitabile grande progetto si scontra con la continua violenza che prosciuga i nostri mari e ne fa un deserto: ma è la sfida cui l'Occidente è costretto, la rinuncia a sentire il proprio predominio storico come un destino, e accettare la mutua appartenenza col resto del mondo: il cielo nel quale dobbiamo volare non si lascia dividere in riquadri, in dolorosi stretti confini. Già parlando di web, e lavorando per esso, dobbiamo farlo rassomigliare a quella libertà che sta in alto, oltre la nostra testa, per non ripetere le divisioni che abitiamo. Un'utopia? Quando le classi sociali erano poco capaci di sottrarsi alla loro storia, totalmente impedite di comunicare tra loro, questo era utopia, oggi è urgente (necessaria) trasformazione. Oltre questo, c'è la rassegnazione alla catastrofe.
  • 65. incontriamo David Clementoni A livello internazionale le vetrine del lusso hanno forte necessità di offrire ai propri clienti, sempre più consapevoli ed esigenti, prodotti di qualità della migliore manifattura di tradizione. Viene da sé la potenzialità che si apre al Made in Italy, come alternativa sempre più ricercata in opposizione alla produzione industrializzata di massa, che - qualora fosse ancora in parte manuale - va spesso a scapito dei lavoratori stessi. Molto spesso però i piccoli artigiani che da decenni preservano il Made In Italy, non riescono ad avere la giusta visibilità sul mercato internazionale che ora più che mai è alla ricerca di tutto quello che proprio loro avrebbero da offrire. La scarsa conoscenza delle pratiche commerciali internazionali e le barriere linguistiche hanno fino ad ora tenuto questi due mondi - i buyer internazionali da una parte e gli artigiani dall’altra - lontani tra loro, seppur bisognosi l’un dell’altro. Consapevole di questa grande lacuna di mercato e delle enormi potenzialità che si potevano creare, l’11 giugno del 2013 ho deciso di lasciare l’ azienda di famiglia (www.clementoni.com), per dedicarmi ad una nuova avventura imprenditoriale, nell’intento di aiutare l'internazionalizzazione e la digitalizzazione delle PMI del Made in Italy. Questa è la storia di come è nata Italian Artisan, piattaforma creata per semplificare ed agevolare l'interazione tra buyer internazionali e le PMI italiane operanti nel lusso e nella moda. 64
  • 66. Con Italian Artisan le trattative tra le parti diventano eccezionalmente efficienti, efficaci e veloci. In primo luogo, i buyer possono scegliere tra una vasta gamma dei migliori prodotti Made In Italy — rigorosamente artigianali. Possono addirittura definire dei prodotti o linee esclusive e mandarle in produzione in tre semplici passaggi. In secondo luogo, i piccoli artigiani aumentano loro visibilità a livello internazionale, avendo la possibilità di continuare a fare quello che sanno fare meglio - il prodotto - mentre Italian Artisan si occupa di tutto il resto. In terzo luogo, buyer e artigiani possono usufruire del fast-track, in modo da ridurre drasticamente i tempi di comunicazione e completando le transazioni maniera semplice ed efficace. 
 In breve Italian Artisan nasce per facilitare la digitalizzazione e l’internazionalizzazione delle PMI italiane, fornendo strumenti digitali intuitivi e facili da usare. Ma nasce anche per offrire agli acquirenti internazionali l'opportunità di accedere a una vasta gamma di prodotti artigianali di alta qualità, mettendo a loro disposizione una piattaforma che consente la gestione semplificata dei processi produttivi, nonché il monitoraggio in tempo reale della produzione. 
 In un periodo così poco favorevole per l'economia italiana, dove i consumi interni continuano a diminuire e le PMI a soffrire, è fondamentale avere un partner che agevoli la competitività delle nostre piccole imprese sui mercati internazionali e che ne faciliti la digitalizzazione, accompagnandole passo dopo passo verso un percorso di crescita sostenibile e di lungo termine. 65
  • 67. incontriamo Gianni Cuozzo 66 Nel corso della mia vita, ho sempre pensato che essere italiano non fosse solo una questione culturale o geografica, bensì fosse una grossa responsabilità oltre che un onore. Sulle nostre spalle portiamo il peso di un popolo che da millenni stupisce ed ispira il mondo, portiamo il peso delle magnificenze degli imperi di Augusto, portiamo la bellezza della Firenze rinascimentale, portiamo la scienza della Napoli ottocentesca e portiamo sulle spalle il miracolo economico del Nord-Est, per secoli le genti del mondo hanno guardato al nostro bel paese in cerca di ispirazioni, per secoli il nostro paese è stato terra di pellegrinaggio delle più eccelse menti del globo in cerca di risposte a domande complesse. Da un paio di decenni la nostra nazione sembra aver smarrito il suo ruolo, la costante entropia del nostro popolo ha causato un lento deterioramento della rilevanza strategica del nostro paese, una politica assente e troppo impegnata a combattere guerre interne e a dare mancette elettorali è stata complice di questa lenta ma inesorabile uscita di scena del nostro paese dalla scena internazionale. Oggi ci troviamo in un mondo ancora più connesso e globalizzato, un mondo in cui le opportunità sono ancora più veloci da cogliere, ma anche un mondo in cui le minacce sono globalizzate, oggi ancora una volta la nostra posizione geografica strategica ci espone ancora di più a queste opportunità ma anche ai rischi che ne conseguono, abbiamo perso nel corso della storia recente molte battaglie economiche e strategiche, il cyberspace è una battaglia che non possiamo permetterci di perdere, ormai la dimensione reale e quella cybernetica sono facce della stessa medaglia dato che nel tempo è crollata la divisione di questi domini.
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 67 Un paese “ponte” come il nostro deve avere il compito di essere faro ed esempio nella stessa in sicurezza di questo dominio, da Italiano mi sento ancora una volta la responsabilità di lavorare duro per onorare il nostro glorioso passato, che spero possa essere anche un giorno un futuro, rifiuto l’idea di un’Italia che possa vivere solo sfruttato le glorie passate, questo qualificherebbe la nostra generazione come buoni a nulla capaci di vivere solo grazie all’impegno dei propri avi, come rampolli scialacquatori di ricca famiglia nobiliare e da professionista della sicurezza sento ancora più mia la sfida di un Italia fortezza del dominio informatico pronta a cogliere le mille opportunità del mondo iperconnesso, capace di competere a livello internazionale, capace di dare fiducia ai mercati, capace di essere ancora una volta faro e non nave in burrasca, invito la mia generazione a non risparmiarsi battaglie e sacrifici arrabbiandosi anche quando deve, invito al duro lavoro per riprenderci il nostro posto internazionale e per rispondere orgogliosamente ancora una volta “Italy!” alla domanda “Where are you from?”
  • 69. incontriamo Francesca Romana Reinero Ho fatto della mia passione per il mare e per gli squali la mia vita. Ho conseguito due lauree con lode all’università della Sapienza di Roma in Scienze Naturali e del Mare concentrando tutte le mie energie sullo studio degli squali bianchi e degli squali dello Zambesi in Sud Africa e altrove. Grazie ai miei viaggi ho avuto la possibilità di sostenere numerosi congressi sulla biologia marina, redigere numerosi articoli su riviste scientifiche e scrivere un libro, Ocean life, interamente dedicato alla fotografia subacquea. Sogno di scoprire la cura del cancro della pelle e del pancreas mediante lo studio dello squalene, una sostanza contenuta nel fegato degli squali. La vittoria del Premio Italia Giovane nel settore scienza e natura, nel 2015, mi ha dato la possibilità di esprimere il mio talento nel campo marino, di sensibilizzare la salvaguardia e la tutela di questi pesci e, soprattutto, di raccontare le esperienze vissute all’estero. Ritengo che questo premio aiuti i giovani di oggi a esprimere, ognuno con i propri talenti, le tematiche di ricerca future, le innovazioni in campo tecnologico e le passioni che ciascuno di noi coltiva. Credere nelle proprie potenzialità, attualmente, è un dono che hanno in pochi ma il futuro appartiene solo a coloro che ancora credono nella bellezza dei propri sogni, proprio come me. 68
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