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FUTURO E DIVERSA OCCUPAZIONE
CULTURA
Uno dei temi più sentiti dei nostri tempi è sicuramente la
disoccupazione, in particolare quella giovanile. I dati sono
particolarmente allarmanti: a dicembre 2015 il tasso di disoc-
cupazione in Italia si attesta al 11,9%. Ancora più drammatico
il dato relativo ai giovani: alla stessa data il tasso di disoccu-
pazione sfiorava il 38%. Tutto ciò impone una riflessione ed
una analisi su quali possano essere le vie di uscita, se voglia-
mo che le giovani generazioni possano avere un futuro.
Da una attenta analisi risulta che, accanto a lavori non più
richiesti, con persone che, quindi, perdono il posto di lavoro,
vi siano realtà in cui la situazione è completamente ribaltata.
Sembra proprio che vi siano lavori alla ricerca di lavoratori!
Ma quali sono questi lavori? L’Unione Europea ci viene in
aiuto: da uno studio emerge che i posti di lavoro nell’ambito
digitale non coperti in Europa nel periodo 2016-2020 saranno
900.000. Secondo Confindustria, tali ruoli salirebbero addirit-
tura a un milione e mezzo nello stesso settore.
Ma quali sono queste “posizioni digitali”? Si tratta specialisti
di analisi dei dati, tecnici per la robotica, sviluppatori di
software e programmatori. Sono tutte posizioni nate con
internet e con il mondo digitale, con le quali ci dobbiamo
confrontare sin da oggi.
Allora non resta che cercare di trasformare un punto di debo-
lezza in punto di forza. E’ proprio per questo che Bancadria
ha voluto sperimentare un primo percorso legato alle profes-
sioni digitali e lo ha fatto coinvolgendo i soggetti più ricettivi
rispetto alle novità: i giovanissimi. Per tre pomeriggi un decina
di ragazzi ha avuto modo di avere un primo approccio con il
mondo legato alla programmazione ed alla robotica, mondo
che potrebbe offrire ai giovani l’opportunità di completare il loro
percorso di studio con competenze che li pongono in posizione
di vantaggio rispetto ai coetanei. Nel corso delle tre giornate, i
corsisti, supportati dalla cooperativa “ La Fucina delle Scienze”,
hanno creato dei semplici videogiochi e nella giornata conclusi-
va, in un staffetta generazionale che ha visto coinvolti anche i
nonni, hanno spiegato come si costruisce e si programma un
robot. I risultati sono stati sorprendenti ed ora questi stessi
ragazzi sono pronti ad assumere il ruolo di “tutor” dei coetanei
che parteciperanno alle prossime edizioni dei corsi tenuti con
professionalità ed entusiasmo da Marco Picarella e Alfonso
D’Ambrosio (miglior docente innovatore per il 2016).
La ricaduta sul territorio può essere di non poco conto. Le
nuove professioni digitali, infatti, hanno la caratteristica di
poter essere svolte a distanza e questo può consentire ai
lavoratori digitali di non spostarsi per lavorare se non in
occasioni limitate. Questo consente anche di riappropriasi del
territorio e viverlo, con la possibilità, nel contempo, di operare
in un contesto internazionale. Quale migliore opportunità per
un territorio fragile come il nostro che può diventare un punto di
attrazione per la qualità della vita che offre.
E’ stata siglata tra le parti (Bancadria e la Cooperativa
“Fucina delle Scienze”) una convenzione tutta rivolta ai
“nativi digitali” cioè quei ragazzi (dai 6 ai 14 anni) che
compongono l’ultima generazione ed ai quali vengono
fatti conoscere i prodotti offerti dalla più moderna tecno-
logia.
Un’ idea nata dal Professor Alfonso D’Ambrosio presente
alla conferenza stampa assieme al Presidente della Coo-
perativa Marco Picarella oltre ai rappresentanti di Banca-
dria dal Presidente Giovanni Vianello, al Vice Presidente
Emilio Trevisan, al Direttore Generale Antonio Biasioli ed
al Consigliere Riccardo Crestani.
Alfonso D’Ambrosio, docente ricercatore “innovativo”,
collaboratore della Cooperativa, ambasciatore italiano
dell’innovazione, ha detto: “Proponiamo il saper lavorare
in gruppo con tecnologie e valori che la scuola non ha
dato. Educare per i prossimi cinque anni i giovani del
territorio con corsi di formazione. Noi aggiungiamo alla
cultura “nuovi occhi” per guardare oltre, condividendo e
collaborando, utilizzando le nuove tecnologie che sono
un mezzo e non un fine. La nostra è una scuola di com-
petenze”.
di Riccardo Crestani*
(* Docente di Finanza Aziendale - Scuola di Economia e Scienze Politiche
Università degli Studi di Padova - Componente CdA Bancadria )

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  • 1. 6 FUTURO E DIVERSA OCCUPAZIONE CULTURA Uno dei temi più sentiti dei nostri tempi è sicuramente la disoccupazione, in particolare quella giovanile. I dati sono particolarmente allarmanti: a dicembre 2015 il tasso di disoc- cupazione in Italia si attesta al 11,9%. Ancora più drammatico il dato relativo ai giovani: alla stessa data il tasso di disoccu- pazione sfiorava il 38%. Tutto ciò impone una riflessione ed una analisi su quali possano essere le vie di uscita, se voglia- mo che le giovani generazioni possano avere un futuro. Da una attenta analisi risulta che, accanto a lavori non più richiesti, con persone che, quindi, perdono il posto di lavoro, vi siano realtà in cui la situazione è completamente ribaltata. Sembra proprio che vi siano lavori alla ricerca di lavoratori! Ma quali sono questi lavori? L’Unione Europea ci viene in aiuto: da uno studio emerge che i posti di lavoro nell’ambito digitale non coperti in Europa nel periodo 2016-2020 saranno 900.000. Secondo Confindustria, tali ruoli salirebbero addirit- tura a un milione e mezzo nello stesso settore. Ma quali sono queste “posizioni digitali”? Si tratta specialisti di analisi dei dati, tecnici per la robotica, sviluppatori di software e programmatori. Sono tutte posizioni nate con internet e con il mondo digitale, con le quali ci dobbiamo confrontare sin da oggi. Allora non resta che cercare di trasformare un punto di debo- lezza in punto di forza. E’ proprio per questo che Bancadria ha voluto sperimentare un primo percorso legato alle profes- sioni digitali e lo ha fatto coinvolgendo i soggetti più ricettivi rispetto alle novità: i giovanissimi. Per tre pomeriggi un decina di ragazzi ha avuto modo di avere un primo approccio con il mondo legato alla programmazione ed alla robotica, mondo che potrebbe offrire ai giovani l’opportunità di completare il loro percorso di studio con competenze che li pongono in posizione di vantaggio rispetto ai coetanei. Nel corso delle tre giornate, i corsisti, supportati dalla cooperativa “ La Fucina delle Scienze”, hanno creato dei semplici videogiochi e nella giornata conclusi- va, in un staffetta generazionale che ha visto coinvolti anche i nonni, hanno spiegato come si costruisce e si programma un robot. I risultati sono stati sorprendenti ed ora questi stessi ragazzi sono pronti ad assumere il ruolo di “tutor” dei coetanei che parteciperanno alle prossime edizioni dei corsi tenuti con professionalità ed entusiasmo da Marco Picarella e Alfonso D’Ambrosio (miglior docente innovatore per il 2016). La ricaduta sul territorio può essere di non poco conto. Le nuove professioni digitali, infatti, hanno la caratteristica di poter essere svolte a distanza e questo può consentire ai lavoratori digitali di non spostarsi per lavorare se non in occasioni limitate. Questo consente anche di riappropriasi del territorio e viverlo, con la possibilità, nel contempo, di operare in un contesto internazionale. Quale migliore opportunità per un territorio fragile come il nostro che può diventare un punto di attrazione per la qualità della vita che offre. E’ stata siglata tra le parti (Bancadria e la Cooperativa “Fucina delle Scienze”) una convenzione tutta rivolta ai “nativi digitali” cioè quei ragazzi (dai 6 ai 14 anni) che compongono l’ultima generazione ed ai quali vengono fatti conoscere i prodotti offerti dalla più moderna tecno- logia. Un’ idea nata dal Professor Alfonso D’Ambrosio presente alla conferenza stampa assieme al Presidente della Coo- perativa Marco Picarella oltre ai rappresentanti di Banca- dria dal Presidente Giovanni Vianello, al Vice Presidente Emilio Trevisan, al Direttore Generale Antonio Biasioli ed al Consigliere Riccardo Crestani. Alfonso D’Ambrosio, docente ricercatore “innovativo”, collaboratore della Cooperativa, ambasciatore italiano dell’innovazione, ha detto: “Proponiamo il saper lavorare in gruppo con tecnologie e valori che la scuola non ha dato. Educare per i prossimi cinque anni i giovani del territorio con corsi di formazione. Noi aggiungiamo alla cultura “nuovi occhi” per guardare oltre, condividendo e collaborando, utilizzando le nuove tecnologie che sono un mezzo e non un fine. La nostra è una scuola di com- petenze”. di Riccardo Crestani* (* Docente di Finanza Aziendale - Scuola di Economia e Scienze Politiche Università degli Studi di Padova - Componente CdA Bancadria )