108 - Azione per l’amore nei rapporti con le altre persone
1. L’AZIONE DI GESÙ PER FONDARE SULL’AMORE I RAPPORTI CON LE PERSONE
Gesù innova anche questo tipo di rapporti: il legame di sangue per Lui è secondario; conta
soltanto quel che sente per le persone indipendentemente da parentela, amicizia, conoscenza,
senza distinzione di sesso, razza, popolo, lingua, religione, fedi politiche o altre condizioni
personali e sociali. Gesù considera ogni persona come un essere speciale e lo dimostrò
chiaramente nei rapporti con i lebbrosi.
Anche nel caso dei discepoli la sua scelta non cadde su persone altolocate e fu guidata da
un senso interiore che si incontrava con l’Essenza intima dell’altro e lo valutava istantaneamente,
anche se l’altro non ne era consapevole. Mi pare che questa sensibilità derivi dalla Coscienza o
dallo Spirito che lo animava ovvero da Dio stesso; tale sensibilità aveva riscontro nella coscienza e
nell’Anima o Spirito degli esseri umani.
Perciò si può dire anche che le scelte di Gesù non furono alterate da interessi umani per
alcune ragioni:
la prima è che Gesù, il Figlio dello Spirito di Dio e di Maria di Nazareth era in contatto continuo
con il Padre;
la seconda è che lo Spirito del Padre suggeriva a Gesù le persone da scegliere e allo stesso
tempo suggeriva alle persone di unirsi a Gesù 1
;
la terza è che Gesù era il Messia, la Divinità in terra, il Dio che si era fatto uomo, come ci insegna
la Madonna da Medjugorje 2
; il Messia era ben consapevole del Suo ruolo di Redentore e
Salvatore dell’Umanità 3
, tantoché disse: “ E quando sarò innalzato dalla terra ( Mia nota:
alludendo alla crocefissione ) attirerò a me tutti gli uomini 4
( Mia nota: non disse tutti i miei
discepoli o Cristiani che dir si voglia ) .
la quarta è che Gesù era padrone assoluto della sua mente e dei suoi pensieri, con una sola
eccezione: circa due ore di angoscia nell’orto del Getsemani; per il resto della Sua vita fu l’Uomo
dal pensiero positivo.
Alla radice del rapporto intimo di Gesù con le persone – tra cui le donne, scarsamente considerate
dai Giudei - c’era l’Amore universale e incondizionato di Dio che permeava l’essenza dell’Uomo-
Dio. Si tratta di uno stato d’essere e quindi anche di un’Energia 5
capace di operare incredibili
miracoli istantanei, quali ad esempio, guarire i lebbrosi o raddrizzare le ossa ad un paralitico. Tale
Energia era disponibile per tutti poiché il Cristo venne nel mondo per salvarlo, non per condannarlo
6
; venne infatti per chiamare quelli che si sentivano peccatori 7
; soltanto se si sentiva rifiutato il
1
Giovanni 6, 43-45 e 6, 65
2
Maria di Nazareth, Messaggi da Medjugorje, Messaggio del 25 Aprile, MIR
3
Giovanni, capitolo 10 ; Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 24 e 25 Dicembre, Amrita ; Cerchio Firenze 77,
Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagina 160, Mediterranee
4
Giovanni 12, 30 - 33
5
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 13 Febbraio, Amrita
6
Giovanni 3, 16 - 21
7
Matteo 9, 10-13
1
2. Signore interrompeva la Sua innata propensione alla redenzione e alla salvezza degli individui che
incontrava per rispettare la volontà dell’uomo che deve essere libera per volontà di Dio 8
.
Faccio un esempio: la luce è incompatibile con le tenebre; dove arriva la luce le tenebre
spariscono. La luce significa sapienza, ma bisogna volerla; per questo il Cristo disse che sono
Suoi amici quelli che mettono in pratica la Sua Dottrina 9
,ma se l’uomo preferisce vivere
egoisticamente è libero di farlo. Ma chi è nelle tenebre rifiuta il rapporto con Gesù; in tal caso Lui
si ritrae immediatamente perché Dio ha dato all’uomo il libero arbitrio 10
e perciò deve essere
rispettato nel suo volere.. Ma poi chi rifiuta di vivere altruisticamente, o meglio evangelicamente,
deve scontare le pene per le sue malefatte in base alla legge karmica o di causa ad effetto che
premia con pace e serenità chi fa il bene e punisce con pene e angosce il male 11
.
Ricordiamoci cosa disse Gesù agli Apostoli quando li mandò a predicare: “ Quando arrivate
in una città o in un villaggio, informatevi se c’è qualcuno disposto a ospitarvi restate da lui fino a
quando partirete da quel luogo. Entrando in una casa dite: La pace sia con Voi ! Se quelli che vi
abitano vi accolgono bene, la pace che avete augurato venga su di loro; se invece non vi
accolgono bene, il vostro augurio di pace rimanga senza effetto. Se qualcuno non vi accoglie e
non ascolta le vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete via la polvere dai
vostri piedi. Io vi assicuro che nel giorno del giudizio gli abitanti di Sodoma e Gomorra saranno
trattati meno severamente degli abitanti di tale città 12
“ . ( Mia nota: E’ la giusta severità divina per
chi rifiuta la sapienza della Dottrina cristica per continuare a praticare la religione formale dei
farisei ).
<< Il Signore Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché
il mondo sia salvato per mezzo di lui 13
>> . Il rifiuto ha gravi conseguenze; Gesù disse infatti: <<
Chi crede nel Figlio non è condannato. Chi non crede, invece, è già condannato, perché non ha
creduto nell’unico Figlio di Dio. E questo è il motivo della loro condanna: che la luce è venuta nel
mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché fanno il male. Chi fa il male odia
la luce e ne sta lontano perché la luce non faccia conoscere le sue opere a tutti. Invece, chi
ubbidisce alla verità viene verso la luce, perché la luce faccia vedere a tutti che le sue opere sono
compiute con l’aiuto di Dio 14
>>.
La luce di Gesù è il Suo Vangelo e il Vangelo è la Sua dottrina per noi, dottrina che ha
spiegato il Decalogo nei suoi significati 15
. La Sua Dottrina è un atto d’amore verso Dio e gli
uomini.
8
Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 106 e ss, Armenia
9
Giovanni 15, 10
10
Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 106 e ss, Armenia.
11
Cerchio Firenze 77, Le grandi verità ricercate dall’uomo, pagina 49, Mediterranee
12
Matteo 10, 11 - 15
13
Giovanni 3, 17
14
Giovanni 3, 18 - 21
15
Maria Valtorta, L’Evangelo come mi è stato rivelato, Vol. VII, pagina 123 e ss, CEV srl, 03036 Isola del Liti
( Frosinone )
2
3. L’amore di Gesù è un amore divino e quindi un sentimento insuperabile,
un’inclinazione/dedizione profonda e fortemente sentita per il prossimo, che ha - come limite auto
impostosi - la libera scelta dell’uomo di accettarlo o meno come Messia.
L’amore di Gesù è un sentimento senza condizioni e non ha motivi e ragioni se non
nell’amore stesso che è causa e fonte di questo affetto e propensione per l’altro. Questo tipo di
affetto induce chi lo sente a donare quello che ha, qualunque cosa sia, per essere utile. Nel caso
di Gesù, Egli era indotto a insegnare, a guarire, a sostenere, a rallegrare e via e via, fino a
risuscitare i morti, senza che questa propensione abbia avuto alcunché di interessato, perché
l’Amore Divino è una compartecipazione viva e attiva alle necessità spirituali e materiali degli
uomini senza eccezioni, tranne quella del rifiuto ad accogliere Gesù. In ogni caso si può dire che il
Signore fondava sull’amore i Suoi rapporti con tutte le persone, salvo ritirarsi se l’essere umano
non voleva accoglierlo, rispettando il dono divino del libero arbitrio.
Di Dio Padre si può anche dire che è Colui che ama, Colui che dona, Colui che comprende,
corregge, giustifica e perdona. E del Figlio,si può dire la stessa cosa. La Madonna da Medjugorje
ci ha detto (io penso con intimo gaudio): Gesù è Amore 16
; tutta la vita ha avuto origine dall’amore
di Dio per i Suoi figli 17
.
Anche l’amore umano quand’è vero, cioè altruista, è stupendo, ma è nelle donne che
l’amore umano si esalta.
Chi ama è per natura disinteressato e per natura pensa e cerca soltanto il tornaconto/bene
dell’altro. L’amore è gratuità, disponibilità, servizio; è un dare per il piacere di dare e basta, senza
sperare o attendersi riconoscimento. E’ un dare e un servire abbinato alla dimenticanza perché si
considera l’altro come se stessi 18
.
Ad alti livelli l’amore ha in sé la potenza di unire gli esseri umani e anche di mettere in
azione le leggi misericordiose della vita, capaci di modificare anche la materia fisica per il piacere
di donare, guarire, lenire i dolori, infondere la pace e la gioia di vivere.
Gesù è l’esempio più alto della storia dell’uomo in fatto d’amore; dopo di Lui ricordo la B.V.
Maria, San Francesco D’Assisi e dei contemporanei Madre Teresa di Calcutta tra le donne e San
Pio da Pietrelcina tra gli uomini. Quest’ultimo è l’esempio più recente di santo amato dalle folle che
anche dopo morto richiama milioni di persone all’anno in un piccolo paese del Gargano. Tuttavia
nella storia della Chiesa cattolica ci sono molti altri splendidi esempi di santi o sante da imitare
che non posso qui elencare.
Chi ama - e le madri ne sono uno splendido esempio - non ha bisogno di avere; chi ama non
cerca gratificazioni, compensi e consensi, anche se ha un desiderio forte di essere corrisposto,
perché l’altro è l’oggetto delle sue attenzioni, e non sente sacrifici, né si offende o si altera se l’altro
non si comporta bene come accade spesse volte tra i figli di mamme eroiche che trovano in ogni
16
Maria di Nazareth, Messaggi da Medjugorje, Messaggio del 25 Giugno 1988, MIR
17
Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 157 e ss, Armenia
18
Matteo 7, 12 ; Giovanni 13, 34 - 35
3
4. circostanza un motivo per comprenderli e giustificarli. E’ anche per queste ragioni che mi spiego la
predilezione di Gesù per l’amicizia con le donne, perché “ sentiva “ il loro amore più simile al suo,
che essendo divino è paterno e materno insieme. Ma anche amicale. Infatti il Signore Gesù disse
<< Il mio comandamento è questo: amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un
amore più grande di questo: morire per i propri amici. Voi siete miei amici se fate quello che io vi
comando… >>. Il Signore parlava ai Suoi discepoli di duemila anni fa in Palestina, ma in realtà si
rivolgeva agli uomini di tutte le epoche che si convertono alla Sua dottrina in qualunque piano di
vita del Cosmo 19
e quindi sia nell’Aldilà che sulla Terra a qualunque religione o popolo
appartengano perché Gesù è il Redentore – Salvatore di tutti gli esseri umani 20
.
La sua misericordia era infinita, tanto che dalla croce disse al Padre: “perdonali perché non
sanno quello che fanno”, nonostante le ingiustizie e le sofferenze subite perché in terra era l’amore
21
e fu l’Incompreso del popolo ebreo.
Si può perciò affermare che la fiducia degli uomini in Gesù può e deve essere totale e che
dobbiamo cercare imitarlo 22
se vogliamo ampliare la nostra coscienza.
In una società come la nostra, dove il livello della moralità è precipitato a livelli minimi, è
molto difficile fidarsi degli uomini perché non obbediscono ai dodici Comandamenti (quelli del
Decalogo e quelli dell’amore 23
). Il Signore Gesù ci dette un comandamento nuovo, che si
fondava su quello del Padre di Levitico 19, 18. Di tale comandamento riferisce l’Evangelista
Giovanni: “Amatevi gli uni gli altri; Amatevi come io vi ho amato ! Da questo tutti sapranno che
siete miei discepoli: se vi amate gli uni gli altri 24
”).
Questo comandamento ha fondamentale importanza perché è il comandamento della carità;
le cronache e la situazione del mondo con miliardi di uomini che soffrono per fame, sete e malattie
delle quali è responsabile l’uomo per le sue brame di guadagno, di dominio e di potere 25
,
dimostrano quanto fondata sia l’opinione che è importante convertirsi al Vangelo dell’amore sul
piano individuale perché l’unico modo sicuro che ha l’uomo per migliorare il mondo è quello di
migliorare se stesso.
Infatti, ciascuno di noi, se si esamina obiettivamente, scopre che commette giornalmente uno
o più peccati contro la carità, che poi si dimentica di confessare. Nel valutare noi stessi sulla base
del comandamento della carità, scopriremo anche quanto poco siamo inclini al perdono.
Dovremmo quindi imitare Gesù anche sotto questo aspetto, consapevoli che se ci pentiamo e ci
convertiamo il Signore non ci abbandonerà mai perché il suo perdono è assicurato, se mettiamo in
pratica i Suoi comandamenti 26
.
19
Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio pagina 65, Mediterranee
20
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 24 e 25 Dicembre, Amrita ; Cerchio Firenze 77, Le grandi verità
ricercate dall’uomo, pagina 160, Mediterranee
21
Maria di Nazareth, Messaggi da Medjugorje, Messaggio del 25 Giugno 1988, MIR
22
Tommaso da Kempis, l’Imitazione di Cristo, San Paolo
23
Levitico 19, 18 ; Deuteronomio 6, 4 - 9
24
Giovanni 13, 34 - 35
25
Jakob Lorber, Il Signore parla , pagina 133 e ss, Armenia
26
Giovanni 15, 14
4
5. Chi ama tende ad identificarsi con l’altro pur rimanendo se stesso più e meglio di prima. In
questa identificazione non c’è pretesa di dominio né annullamento, ma propensione all’unione del
meglio che si ha in piena ed autonoma libertà. Questa tendenza all’identificazione con l’altro si
fonda su rilevanti caratteristiche spirituali, ma anche di indole e/o carattere che si hanno con
l’identità di un’altra persona.
Si tratta di un tentativo di fusione/comunione terrena di tipo gesuatico, particolarmente
diffuso tra le mamme.
Gesù ci spiegò questi concetti con poche parole: “Le mie pecore si riconosceranno”. Ma è
come se avesse aggiunto perché sono simili, il che esclude che esse siano identiche per una
ragione divina: ciascuno di noi ha una caratteristica che lo rende diverso da qualunque altro essere
umano nonostante la similarità.
Nel riconoscersi, nello stare spiritualmente insieme, perché le persone/ Coscienze /Anime
sono simili come essenza/energia, è escluso l’annullamento di uno in un altro per la ragione divina
di cui ho detto sopra, ma che non ho spiegato.
La spiegazione dovrebbe essere questa: l’Essere Infinito, che ci è Padre-Madre-Dio allo
stesso tempo 27
, ha infinite e innumerevoli qualità positive/spirituali fondamentali, che mantiene
unite in Se stesso, ma, per un miracolo che non so spiegare, ha anche frantumato o frazionato
virtualmente tali qualità per donarle, ad una ad una, come qualità peculiare o primaria o
fondamentale a ciascun figlio, per farlo prezioso e necessario per completare quello straordinario
mosaico spirituale che chiamiamo Dio 28
. Ma per ragioni che non so spiegare bene, tranne che
con il voler distinguerli gli uni dagli altri e per renderli più adatti alla vita che faranno sulla Terra, il
Padre Celeste ha dotato ciascuno di essi con altre qualità caratteriali e mentali, diverse da
individuo a individuo, per farne di ognuno un essere più completo, anche se è la singola qualità
spirituale ( qualità peculiare o primaria ) che fa di ciascun uomo un individuo/essere unico e
irripetibile.
Simili,dunque, siamo e tendenzialmente portati all’unione tra noi in Terra e nel Piano Divino,
ma non siamo identici. Sono queste qualità e caratteristiche più o meno spiccate che Gesù
percepisce interiormente alla semplice vista delle persone. E’ un riconoscimento interiore quello
consente a Gesù di valutare ogni persona, il riconoscimento operato dallo Spirito di Dio.
In un modo simile, in Palestina, le singole persone - in particolare i discepoli scelti dal
Signore - intuirono la Sua Divinità perché era ed è la Presenza Divina nell’uomo, il Cristo in noi 29
;
è come dire che il Signore Gesù fa parte di noi nel nostro intimo mondo, ma dobbiamo comportarci
evangelicamente, se vogliamo che emerga 30
.
27
Eileen Caddy, La Voce di Dio a Findhorn, pagine 103/104, Mediterranee
28
Cerchio Firenze 77, La Fonte preziosa, pagina 267, Mediterranee
29
Eileen Caddy, La Voce di Dio a Findhorn, pagina 144, Mediterranee
30
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 29 Maggio e del 15 Dicembre, Amrita
5
6. E’ l’intuito dell’Amore o dello Spirito di Dio 31
che guida Gesù nelle sue scelte, nei rapporti e
nelle amicizie con le persone; agli Apostoli bastò incontrarLo per convertirsi e seguirLo, anche loro
ispirati dallo Spirito di Dio.
Il Messia, il Verbo di Dio 32
non scelse i potenti come ben sappiamo per apostoli, ma umili
pescatori e addirittura un gabelliere 33
considerato immondo in Israele; a Lui con fiducia, per intimo
sapere, si rivolsero servi e soldati, prostitute e donne straniere, ammalati o sani, ricchi o poveri,
Giudei e pagani, peccatori e giusti, bambini, giovani, adulti e vecchi .
Puri e impuri per Lui pari furono, perché non è alle sembianze, alla cultura, alle forme, alle
vesti o al mestiere o al censo che Lui guardava. Il Messia mirava soltanto ed esclusivamente al
cuore delle persone ed è con l’istinto del cuore che le riconosce istintivamente ed immediatamente
per aiutarle a convertirsi 34
.
Una volta che Gesù instaurava il rapporto amichevole con un essere umano, si instaurava
anche il rapporto, attraverso Gesù, tra l’essere umano incontrato e il Padre Celeste con il Suo
Spirito Santo, perché Gesù è il tramite, la via e contemporaneamente il capo del Corpo Mistico (o
la coscienza cosmica, come lo chiamano gli orientali), che riassume in sé uomini, animali, vegetali
e atomi di materia. In altri termini il Signore Gesù è la Presenza Divina nell’uomo, il Cristo in noi 35
che era Uno con Dio, anche duemila anni fa in Palestina, così come disse tante volte dicendo “ Io
e il Padre siamo una cosa sola 36
“, oppure “ Il Padre è in me e io sono nel Padre 37
“ .
Questo rapporto amicale con i discepoli Gesù, il Re del cosmo, non lo tiene soltanto con chi
conobbe in Palestina, ma con tutti gli altri esseri umani delle epoche post Palestina 38
e con quelli
precedenti la vita del Messia in Terra Santa 39
.
Allora come oggi, così come nel futuro, Cristo Gesù è il tramite per incontrare il Padre
Celeste. Ciascun uomo – dopo l’incontro con Gesù, previo un processo di
pentimento/conversione/ascesi/purificazione che si completa più per la Grazia dello Spirito Santo
che per i nostri meriti – si unirà a Cristo con le nozze mistiche (come noi cattolici le definiamo) o
con la fusione della nostra coscienza nella Sua, così come altri definiscono tale unione 40
.
E’ in tale occasione che l’uomo nasce spiritualmente, perché prima, lontano o non troppo
vicino a Dio, era come morto, pur continuando a vivere sul pianeta terra. E’ in tale occasione (la
fusione della nostra piccola coscienza con quella del Cristo, la coscienza cosmica, o mediante le
31
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 28 Marzo e del 17 Luglio, Amrita
32
Il Corano, trad. L. Bonelli, sura III 40, U. Hoepli
33
Matteo, un pubblicano
34
Matteo 4, 17
35
Eileen Caddy, La Voce di Dio a Findhorn, pagina 144, Mediterranee ; Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del
24 e 25 Dicembre, Amrita
36
Giovanni 10,30
37
Giovanni 10, 38
38
Matteo 28, 16 – 20 ; Luca 24, 44 - 53
39
Matteo 27, 45 - 56
40
I Maestri del Cerchio Firenze 77, Le grandi verità, pag. 263, Edizioni Mediterranee e Dizionario del Cerchio, pagina
123, Mediterranee
6
7. nozze mistiche che dir si voglia 41
) che si entra nella comunione dei Santi (o degli esseri). Il
ritornello di un canto liturgico esprime bene questo concetto: “(… Nella tua messa la nostra messa,
nella tua vita la nostra vita …) ” .
E’ bene dire, però, che tra noi e Gesù ci sono molti esseri, i Giusti e poi i Santi, a noi
sovraordinati, e la B.V. Maria, prima fra tutti 42
. Ciò significa che l’unione o fusione o comunione
con la coscienza del Signore Gesù è preceduta da altre unioni/fusioni/comunioni 43
con le
coscienze di uomini più avanti di noi nella graduatoria del sentire di coscienza. Successivamente ci
sarà fusione con le coscienze dei Giusti e poi con quelle dei Santi sovraordinati ai predetti uomini
nella Gerarchia (o nel sentire di coscienza). Poi, infine, con quella di Gesù e della Madonna che
sono Uno 44
.
I sentire di coscienza del Cosmo 45
si possono rappresentare con un triangolo isoscele, al
cui vertice c’è Gesù, la cui coscienza contiene e assomma tutte quelle degli altri Esseri. Quando ci
uniremo con la Madonna e poi con Gesù, per mezzo di lui ci uniremo con l’Essere Supremo Dio e
ci identificheremo in Lui, l’Assoluto 46
. Anche noi quindi saremo un giorno del tempo/non tempo
eterno Uno con Dio, l’Essere/Coscienza Assoluta 47
. Tuttavia, tutti e tutto siamo anche ora in Dio
– e lo siamo sempre stati - perché l’Assoluto 48
– in quanto tale – non può aver alcun limite e
quindi nessun essere e nessuna cosa, neanche un granello di sabbia può essere al di fuori di Lui,
perché - se lo fosse - l’ Assoluto ne risulterebbe limitato.
Ne consegue che Dio è la nostra meta sublime – anche se in effetti, Lui non si separa mai
da noi 49
; perciò ha ben ragione San Paolo a sperare nella salvezza di tutti, poiché Dio non solo
per il suo amore, ma anche per il suo essere l’ Assoluto è il nostro Destino, buoni o cattivi che si
sia stati; è per questo scopo celestiale che noi viviamo molteplici volte nel pianeta terra 50
per
circa cinquantamila anni 51
e ogni volta ampliamo la nostra coscienza in forza della Legge
dell’Evoluzione 52
, poiché il Dio assoluto che ci è Padre e Madre 53
ha previsto la nostra
riunificazione in Lui dopo un lunghissimo processo di purificazione, la cui durata effettiva dipende
dalle nostre scelte di agire bene o male.
Tutta la nostra vita, ogni singolo attimo di ogni nostra esistenza terrena, è strumentale a
tale scopo divino; sono strumentali anche il Male e il Maligno. Come questo possa accadere non lo
sappiamo, tranne ipotizzare che tutto sia previsto nella Legge dell’Evoluzione e in altre leggi ad
41
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 24 e 25 Dicembre, Amrita
42
Maria Valtorta, L’Evangelo come mi è stato rivelato, Vol. I°, pagina 119, CEV srl, 03036 Isola del Liri, Frosinone
43
Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 257, Mediterranee
44
Maria Valtorta, L’Evangelo come mi è stato rivelato, Vol. I°, pagina 119, CEV srl, 03036 Isola del Liri, Frosinone
45
Cerchio Firenze 55, Dizionario del Cerchio, pagina 65, Mediterranee
46
Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagine 133/134, Mediterranee
47
Cerchio Firenze 77, La Fonte Preziosa, pagina 267 e Dizionario del Cerchio, pagina 63, Mediterranee
48
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggi del 13 Febbraio, 28 Marzo, del 29 Maggio e del 17 Luglio, Amrita
49
Eileen Caddy, Le porte interiori, Messaggio del 29 Maggio, Amrita
50
Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 184, Armenia ; Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio, pagina 238,
Mediterranee
51
Cerchio Firenze 77, Oltre l’Illusione, pagina 185, Mediterranee
52
Cerchio Firenze 77, Per un mondo migliore, pagine 205, 208, 210, 214
53
Eileen Caddy, La Voce di Dio a Findhorn, pagine 103/104, Mediterranee
7
8. essa collegate; lasciamo la spiegazione ad altre Rivelazioni perché, ne sono convinto, il Signore
Dio parla direttamente o indirettamente a noi in tutte le epoche 54
.
Le catechesi e i miracoli di Cristo Gesù in Palestina furono parte essenziale del Progetto di
Salvezza divino perché la vita ideata da Dio si fonda sull’amore ed è stata fatta anche per salvare
gli Angeli ribelli oltreché l’uomo 55
, quando questi si sono pentiti e convertiti; a tal fine l’Altissimo si
incarnò nell’Uomo Gesù e si fece uomo 56
per infrangere la materia e ciò spiega il Mistero
dell’incarnazione del Cristo 57
.
Dall’Incarnazione in poi si è diffusa nel mondo la pratica di fondare sull’amore i rapporti tra
le persone; il Cristianesimo è il mezzo principale di tale diffusione.
Si veda l’azione di Gesù per le donne; qui ricordo la condanna dell’atto di ripudio mosaico
58
.
54
Il Corano, trad. L. Bonelli, sura XIII 38, U. Hoepli
55
Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 157 e ss, Armenia
56
Maria di Nazareth, Messaggi da Medjugorje, Messaggio del 25 Aprile 1988, MIR
57
Jakob Lorber, Il Signore parla, pagina 162, Armenia
58
Matteo 5, 31-32
8