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Ente Bilaterale Territoriale del Terziario
di Genova e provincia
OSSERVATORIOTERZIARIO
Focus Settore Ortofrutticolo
Ricerca 2011
dell’Ente Bilaterale del Terziario di Genova e provincia Via Cesarea, 8/4 - 16121 Genova
Tel. 010.55201 - 010/5520211 Fax 010.582207 - 010/5761547 info@ebterge.it www.ebterge.it
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Ente Bilaterale Territoriale del Terziario
di Genova e provincia
OSSERVATORIO TERZIARIO
Focus settore ortofrutticolo
Ricerca 2011
Genova, marzo 2012
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Presentazione ricerca
L’osservatorio del Terziario 2011, commissionato dall’Ente Bilaterale del Ter- L’osservazione precisa ed approfondita delle variabili esterne all’impresa e alle
ziario di Genova, ha lo scopo di dare una visione su imprese, occupa e anda- sue risorse umane, che tenga presente, da un lato, aspe quali mobilità, in-
mento del seore, a Genova e provincia, valutando l’evoluzione del mercato, frastruure, promozione locale delle avità del seore, poliche di servizio
le dinamiche imprenditoriali ed occupazionali, nonché le competenze profes- alla clientela, strategie di ricerca di qualità e prezzo conveniente delle merci
sionali ed i bisogni formavi delle risorse umane. offerte, dall’ altro, il finanziamento alle aziende, lo snellimento burocraco,
La crisi che ha investo il nostro Paese, dal 2008 ad oggi, si riflee più o meno le possibilità di finanziamento pubblico o privato per la formazione dei lavo-
nello stesso modo anche nel comparto del commercio, a livello nazionale, re- ratori del seore, deve necessariamente coniugarsi con strumen che diano
gionale e in provincia di Genova. Dal 2006 (pre-crisi) al 2009, in termini reali, ruolo e dignità a imprese e lavoratori.
i consumi in Liguria sono scesi del 3.1% rispeo al valore nazionale -3.8% Le disposizioni del recente decreto “Salva Italia” del governo Mon, con le
(da Unioncamere Liguria 2011). Inoltre, la variazione percentuale rispeo al conseguen liberalizzazioni degli orari commerciali e dell’iniziava d’impresa,
numero delle imprese del commercio a Genova, tra il 2005 e il 2010, è – 2.9%, troppo spesso non conducono al giusto equilibrio tra struure ed offerte com-
in Liguria – 3.6% nello stesso periodo. Ciò si riflee in maniera proporzionale merciali differen, in un’oca d’intelligente di programmazione territoriale,
sull’occupazione con - 12.5% sul numero occupa terziario e commercio nel di salvaguardia dei tempi di vita e di lavoro, con sviluppo di poliche di conci-
periodo 2000 – 2010; il trend occupa commercio, anni 2000 – 2010, passa liazione e condivisione adeguate, di rispeo delle norme sulla sicurezza, di tu-
da 112.000 del 2000, con una punta di 120.000 nel 2003, fino ad arrivare a tela dell’ambiente, del patrimonio culturale ed arsco delle cià del nostro
98.000 nel 2010. Sono aumentate le ore di cassa integrazione nel commercio Paese.
in provincia di Genova da 24.600 del 2005 a 309.601 del 2010. Infine, una riflessione ed un augurio: auspichiamo che il lavoro svolto da que-
Per contro, nel seore del terziario, che occupa il 69% delle avità economi- sto osservatorio, e dall’Ente Bilaterale del Terziario di Genova nel corso degli
che in Liguria, si riflee, tra il 2005 e il 2010, un aumento in altri compar, anni 2011-2012, sia l’inizio di una fava collaborazione con altri En territo-
come i servizi, e il seore hotel, ristorazione, catering (HORECA), con un au- riali, per collegare in rete i risulta prodo dalle ricerche di comparto e pro-
mento nel loro insieme del 31%. durre le necessarie sintesi, ae a monitorare e valorizzare sempre più il seore
Grazie alla crescita dei servizi, le imprese del terziario sono aumentate del del terziario.
5,7% a Genova nel periodo 2005-2010, contro il 4.9% della Liguria stesso pe- All’interno della presente ricerca è stato inoltre realizzato un “focus”, studio
riodo. “ad hoc”, sulle imprese commerciali al deaglio e all’ingrosso del seore or-
Ed è proprio la fotografia di ques da che mostra come nell’ambito della bi- tofrua, alla luce della recente apertura del mercato ortofrucolo di Genova
lateralità gli osservatori provinciali possano essere un omo strumento per Bolzaneto, rilevando un deciso miglioramento delle avità commerciali là
monitorare l’occupazione in relazione all’andamento del seore, all’evoluzione comprese, in riferimento a faori quali l’accessibilità dell’impianto, l’approv-
del mercato del lavoro, nei suoi aspe qualitavi e quantavi. Tali studi pos- vigionamento delle merci e la compevità dell’area.
sono essere un valido supporto nei processi decisionali in ambito terziario,
soprauo in un periodo in cui occorre fronteggiare crisi e cambiamen socio- La Presidente
economici repenni. I da ci consentono di trovare soluzioni araverso l’ana- Ente Bilaterale Terziario di Genova
lisi delle richieste di una clientela sempre più esigente, di faori compevi Crisna D’Ambrosio
sempre più mutevoli, con le conseguen necessità d’innovazione, di bisogni Il Vice Presidente
formavi, sviluppando un’ aenta e necessaria ricerca di sinergia tra imprese, Ente Bilaterale Terziario di Genova
lavoratori, istuzioni, anche in un’oca di valorizzazione del territorio. Oscar Caaneo
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Premessa
Presentazione della ricerca da parte della Presidenza e Vicepresidenza dell’Ente
Indice
Cap. 1 - L’osservatorio: obievi e metodologie pag. 4
Cap. 2 - Il seore del terziario a Genova e provincia pag. 6
2.1 Dinamica imprenditoriale
2.2 Dinamica occupazionale
Cap. 3 - Le imprese dell’ortofrua a Genova ed il focus di ricerca pag. 17
Cap. 4 - Profilo aziendale pag. 25
Cap. 5 - Occupazione pag. 31
Cap. 6 - Profilo della clientela pag. 37
Cap. 7 - Mercato, servizi e compevità pag. 41
Cap. 8 - Invesmen pag. 47
Cap. 9 - Acquis pag. 50
Cap. 10 - Formazione e competenze pag. 56
Cap. 11 - Mercato di Bolzaneto pag. 60
Cap. 12 - Considerazioni conclusive pag. 62
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Cap. 1 - L’osservatorio: obiettivi e metodologia
In linea con quanto previsto dal CCNL (Contrao Collevo Nazionale di Lavoro) L’auale ricerca, infa, ha avuto come obievo anche quello di monitorare il
e dalla proposta di revisione degli statu degli En Bilaterali Territoriali, mol con- seore dopo la realizzazione e apertura del Mercato Generale di Bolzaneto e, in
tra territoriali s’impegnano a costuire, nell’ambito della bilateralità, Osserva- parcolare, per quanto riguarda il commercio al deaglio specializzato, di raffron-
tori provinciali al fine di monitorare l’occupazione in relazione all’andamento del tare una serie di indicatori imprenditoriali da un punto di vista temporale fra la
seore e alla evoluzione del mercato del lavoro nei suoi aspe qualitavi e quan- situazione odierna e quella antecedente l’apertura del mercato e facente riferi-
tavi. mento ad un’analoga ricerca di seore sullo specifico comparto del deaglio rea-
lizzata dall’Osservatorio dell’Ente nel 2008.
Inoltre, è demandata a ques Osservatori una valutazione del seore che con-
senta alle par sociali di avere ulteriori elemen conoscivi al fine di definire una La metodologia di ricerca è stata basata su due fasi di lavoro principali:
serie di parametri sulla cui base procedere all’erogazione salariale di secondo li-
vello. A. Analisi generale delle dinamiche imprenditoriali e occupazionali del ter-
ziario e del commercio a Genova e provincia;
In questa nuova fase, quindi, lo strumento dell’Osservatorio diventa necessario
all’azione della bilateralità nelle sue componen e in modo più estensivo può rap- B. Analisi generale del comparto ortofrua a Genova e riferimen di con-
presentare un valido supporto ai processi decisionali in ambito terziario. testo del mercato;
E’, infa, importante capire, in provincia di Genova, quali sono le dinamiche del C. Indagine sul campo (realizzata nel periodo autunno-inverno 2011-2012,
comparto, come reagiscono le imprese a fronte della congiuntura sfavorevole, araverso somministrazione di un quesonario) ad un campione ragio-
quali indicatori socio-economici mostrano e che incidenza rivestono sui bilanci nato e significavo d’imprese del focus di ricerca (ortofrua al deaglio
delle imprese, sui processi produvi e sull’occupazione. e all’ingrosso).
Il modello di ricerca realizzato ha consento all’Ente Bilaterale di costuire l’Os-
servatorio provinciale di seore che ha risposto in primo luogo agli obievi pre- Infa, il metodo ha previsto, da un lato, la raccolta da varie fon e l’elaborazione
de, araverso un monitoraggio connuo di aspe quali: di una serie di da quantavi e qualitavi delle imprese del seore e, dall’altro,
la realizzazione di un’indagine sul campo, auata con la somministrazione di un
- l’evoluzione del mercato; quesonario (“di persona”, araverso incontri fissa) da parte di operatori di ri-
- la dinamica imprenditoriale; cerca ad un campione ragionato e significavo di imprese stesse per reperire da,
- la dinamica occupazionale; informazioni e opinioni di processo, di metodo e di tendenza.
- i fabbisogni formavi.
Inoltre, l’analisi ha consento di comprendere le strategie, gli strumen e i metodi Nello specifico, la principale definizione del campione di ricerca è stata quella -
in favore dell’occupazione e del posizionamento compevo delle imprese ge- pologica, idenficando e definendo:
novesi del commercio specializzato di ortofrua sia al deaglio sia all’ingrosso.
cap.1 L’osservatorio: obiettivi e metodologia 4
6. interno 2_Layout 1 14/05/12 15.59 Pagina 5
- le imprese del commercio specializzato di ortofrua ed in parcolare dei seg-
men:
Commercio al deaglio nei negozi priva tradizionali
Commercio al deaglio nei merca e ambulante
Commercio all’ingrosso presso il Mercato Generale di Bolzaneto
Al termine sono sta elabora e integra sia i risulta dell’indagine sul campo sia
i da quan-qualitavi raccol da altre fon.
Questo consente ora, presso la bilateralità, di avere:
- una ‘fotografia’ precisa del seore a livello provinciale rispeo alle tema-
che di competenza dell’Ente individuate per lo specifico segmento di avità
(focus);
- una banca da di sistema i cui da oggevi ‘a libreria’ sono consultabili e
interpretabili da parte delle varie componen sociali e istuzionali.
5 L’osservatorio: obiettivi e metodologia cap.1
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Cap. 2 - Il settore del terziario a Genova e provincia
Quando parliamo di seore terziario dobbiamo ricordare che abbraccia una serie
arcolata di avità, un universo non sempre riconducibile e rispondente a dina-
miche omogenee e che costuisce il primo seore dell’economia provinciale per
2.1 Dinamica imprenditoriale
avità, imprese e lavoratori. In primo luogo fra le avità terziarie bisogna disn-
guere fra il terziario di mercato, espressione di sogge economici che operano Graf. 2.1 - N. imprese totali - Genova, 2011
nel seore (le imprese) e terziario di servizio pubblico, nel quale sogge non eco-
nomici svolgono in genere avità a favore della collevità (es. pubbliche ammi-
nistrazioni, forze di polizia, forze armate, servizi sociali, pubblica istruzione,
servizio sanitario nazionale, ecc.). Compito della bilateralità è, però, quello di rap-
presentare le componen del terziario di mercato, cioè imprese e lavoratori e il
nostro macroambito di ricerca è posto all’interno di questo quadro.
Diciamo macroambito poiché, in realtà, la bilateralità promotrice dell’Osservato-
rio Terziario rappresenta sì le imprese e i lavoratori del terziario di mercato ma di
seori e segmen di avità che rientrano nel Contrao Collevo Nazionale di
Lavoro (CCNL) del seore terziario (in parcolare commercio e servizi).
Da ques seori e segmen, quindi, è stato generato il focus della presente ri-
cerca, che ha riguardato, come ricordato nel capitolo precedente, il commercio
specializzato di ortofrua al deaglio e i grossis di ortofrua che operano nel
Mercato Generale di Bolzaneto.
Fonte: elaborazione RVConsulng da da CCIAA di Genova
Nel graf. 2.1 si vede come, in valore assoluto, il numero delle imprese del terziario
in provincia di Genova sia ampiamente maggioritario rispeo agli altri macroset-
tori. Nel 2011, infa, su un totale di 72.089 imprese ave presso il registro im-
prese, risultano ben 49.781 imprese rientran nelle avità del terziario, suddivise
tra 22.247 imprese del commercio, 21.571 dei servizi e 5.963 dell’ho.re.ca. (hotel,
ristoran e catering), mentre 13.526 sono imprese di costruzioni, 6.491 sono del-
l’industria e 2.291 dell’agricoltura.
cap.2 Il settore del terziario a Genova e provincia 6
8. interno 2_Layout 1 14/05/12 15.59 Pagina 7
Graf. 2.2 - Quota percentuale imprese totali - Genova, 2011 Graf. 2.3 - Trend 2005-2010 percentuale imprese totali suddivise
per seore - Genova, 2011
Fonte: elaborazione RVConsulng da da CCIAA di Genova Fonte: elaborazione RVConsulng da da CCIAA di Genova
In termini percentuali il terziario rappresenta ben il 69% delle imprese iscrie alla In termini percentuali (graf. 2.3) l’andamento 2005-2011 è più comprensibile in
Camera di Commercio di Genova, quelle industriali il 28% e quelle dell’agricoltura tua la sua entà. Su una crescita totale del numero di imprese del 4% registrata
il 3%. in provincia, è il seore ho.re.ca. (hotel, ristoran e catering), con una crescita
del 31%, quello che manifesta la migliore performance. Anche le costruzioni non
vanno male (in termini di numero di imprese) e vedono un aumento del 18%. I
servizi aumentano, ma in minore entà, con un + 10%. I seori agricolo, indu-
striale e commerciale, invece, contano perdite rispevamente del 22%, del 16%
e del 3%, con l’ulmo dato, quello del commercio, in controtendenza rispeo agli
altri seori del terziario.
7 il settore del terziario a genova e provincia cap.2
9. interno 2_Layout 1 14/05/12 15.59 Pagina 8
Graf. 2.4 - N. imprese totali suddivise per seore e per area - Ge- Graf. 2.5 - N. imprese terziario - Genova, 2011
nova, 2011
!
Fonte: elaborazione RVConsulng da da CCIAA di Genova Fonte: elaborazione RVConsulng da da CCIAA di Genova
Nel graf. 2.4 abbiamo operato, sul totale imprese, una suddivisione per seori Le imprese che fanno parte del terziario in provincia di Genova al 2011 (graf. 2.5)
omogenei di avità e per area, disnguendo tra Genova metropolitana e il resto sono ben 49.781, suddivise in 22.247 imprese del commercio, seguite dai servizi
del territorio provinciale. con 21.571 unità e da 5.963 imprese del seore ho.re.ca. (hotel, ristoran e ca-
La provincia di Genova conta 72.089 imprese ave al 2011, di cui 2.291 apparte- tering).
nen all’agricoltura (che comprende anche l’agricoltura di mare), 20.017 all’in-
dustria (che comprende anche il seore delle costruzioni) e ben 49.781 unità
appartenen al terziario di mercato. Territorialmente le imprese sono concentrate
prevalentemente nel comune di Genova, dove troviamo 36.543 imprese del ter-
ziario contro le 13.238 della provincia, 12.240 dell’industria a fronte delle 7.777
del resto della provincia e solo 490 dell’agricoltura che trova una maggiore distri-
buzione fuori Genova con 1.801 unità ave.
cap.2 Il settore del terziario a Genova e provincia
8
10. interno 2_Layout 1 14/05/12 15.59 Pagina 9
Graf. 2.6 - N. imprese terziario per categoria - Genova, 2011 Graf. 2.7 - Distribuzione areale delle imprese totali suddivise per
seore - Genova, 2011
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Fonte: elaborazione RVConsulng da da CCIAA di Genova Fonte: elaborazione RVConsulng da da CCIAA di Genova
Nel graf. 2.6 si vede bene come le 49.781 imprese del terziario siano divise tra le Provvedendo ad analizzare la distribuzione areale delle imprese totali, disnte
varie categorie (Cod. Ateco). E’ interessante notare, come si diceva in premessa, nei seori che le compongono, è in evidenza la massiccia concentrazione delle
la variegata pologia di avità di queste imprese: dal commercio (il numero più avità a Genova. Infa, nel comune hanno sede oltre i due terzi delle imprese
rilevante con 22.247 unità), alle avità immobiliari, a quelle finanziarie, ecc. totali della provincia, per l’esaezza il 68% e ben il 73% delle imprese del terziario.
Ognuno di ques segmen, infa, è soggeo a differen dinamiche di mercato Tra queste le imprese dei servizi con sede a Genova toccano il 76% delle imprese,
e questo pone il fao di come sia di difficile interpretazione, se non talvolta poco seguite da quelle del commercio con il 73%. Unica eccezione le imprese del set-
produvo ai fini di specifiche analisi, il voler ricondurre il tuo a un unico quadro tore ho.re.ca. (hotel, ristoran e catering), dove Genova deene “solo” il 63%
comune. contro un 37% della provincia, grazie all’effeo della zona del Tigullio e del Golfo
Paradiso.
9 il settore del terziario a genova e provincia cap.2
11. interno 2_Layout 1 14/05/12 15.59 Pagina 10
Graf. 2.8 - Variazione percentuale n. imprese terziario in Liguria Graf. 2.9 - Variazione percentuale n. imprese commercio in Liguria
(2005-2011) (2005-2011)
Fonte: elaborazione RVConsulng da da Infocamere Fonte: elaborazione RVConsulng da da Infocamere
Per avere un quadro di contesto nel quale inserire i da della dinamica impren- Interessante vedere l’andamento percentuale di ogni seore e, in parcolare,
ditoriale del seore terziario genovese è ule fare un confronto con le altre pro- quello che riguarda il commercio (graf. 2.9). La Liguria mostra un dato negavo
vince liguri, in termini di variazione percentuale riportata fra il 2005 e il 2011 (graf. con una diminuzione del 4,2%. Andando, poi, a verificare l’andamento nelle varie
2.8). province, si nota che tue registrano una perdita dello stock delle imprese nel
Si può notare che, a fronte di un incremento del 4,9% registrato in Liguria, la pro- periodo considerato, ma se Genova perde il 3,2%, meno della media regionale,
vincia di Genova registra un incremento maggiore di quasi un punto percentuale Imperia il 4,0%, Savona il 5,1%, è la provincia di La Spezia che registra il decre-
realizzando una crescita del 5,7%, seguita da Savona che incrementa del 4,3% mento più accentuato con un -7,7% delle imprese.
mentre La Spezia e Imperia crescono entrambe del 3,6%.
cap.2 Il settore del terziario a Genova e provincia 10
12. interno 2_Layout 1 14/05/12 15.59 Pagina 11
Graf. 2.10 - Variazione percentuale n. imprese servizi in Liguria Graf. 2.11 - Variazione percentuale n. imprese ho.re.ca. in Liguria
(2005-2011) (2005-2011)
Fonte: elaborazione RVConsulng da da Unioncamere Liguria e ISTAT Liguria Fonte: elaborazione RVConsulng da da Unioncamere Liguria e ISTAT Liguria
Di tu’altra tendenza, invece, la variazione del numero delle imprese del seore Per meglio comprendere la dinamica di cer fenomeni, abbiamo inserito (graf.
servizi (graf. 2.10). La Liguria vede un incremento del 9,4% rispeo al 2005, di- 2.11) anche il dato riguardante l’andamento delle imprese del cosiddeo seore
stribuito in tue le province con il dato più elevato a Genova (10,1%) e quello mi- ho.re.ca. (hotel, ristoran e catering), nel quale si nota una notevole crescita delle
nore a Imperia (5,9%). Savona e La Spezia sono in linea con la media regionale unità nel periodo 2005-2011 in tue le province liguri, che portano il dato regio-
con un posivo +9,4%. nale a un +24,9%. Genova e La Spezia realizzano un risultato superiore alla media
regionale con una crescita, rispevamente, del 31,3% e del 27%. Le altre due
province, Imperia e Savona, crescono in misura minore 19,8% l’una e 17,1% l’altra.
11 il settore del terziario a genova e provincia cap.2
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2.2 Dinamica occupazionale Graf. 2.13 - Trend occupa commercio - Liguria 2000-2010
Graf. 2.12 - Trend occupa terziario - Liguria 2000-2011
Fonte: elaborazione RVConsulng da ISTAT Liguria
Approfondendo i da del macroseore e passando dal generale al parcolare,
Fonte: elaborazione RVConsulng da da ISTAT Liguria
l’analisi circa l’andamento dell’occupazione nel commercio in Liguria indica una
diversa performance rispeo al macroseore terziario ligure.
Il grafico 2.12 mostra l’andamento dell’occupazione nel seore terziario in Liguria Gli occupa nel commercio, infa, (graf. 2.13) evidenziano un andamento alta-
dal 2000 al 2011. lenante di crescita e decrescita fino al 2007 quando passano, con decisione, da
Gli occupa, in termini assolu, crescono passando da 434.000 unità nel 2000 a 113.000 unità a 98.000 nel 2010.
500.000 nel 2011, esibendo una progressione di crescita connua. La variazione percentuale dal 2000 al 2010 è -12%.
La variazione percentuale dal 2000 al 2011 è stata +15%.
cap.2 Il settore del terziario a Genova e provincia
12
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Graf. 2.14 - Variazione percentuale occupa terziario e commercio, Graf. 2.15 - Totale occupa commercio e ho.re.ca., Genova 2005-
Liguria 2000-2010 2010 )
Fonte: elaborazione RVConsulng da ISTAT Liguria Fonte: elaborazione RVConsulng da ISTAT Liguria
In termini di variazione percentuale dell’occupazione, il grafico 2.14, espone la L’andamento degli occupa nel commercio e ho.re.ca. (hotel, ristoran e catering)
variazione percentuale nel lungo periodo (2000-2010) e nelle fasi intermedie sud- a Genova dal 2005 al 2010 è, come emerge dal grafico 2.15, piuosto costante
divise in trienni o quadrienni, raffrontando l’andamento dell’occupazione tra ma- sebbene tra il 2005 e il 2010 si registri una perdita occupazionale del 4%.
croseore terziario e seore commercio. Nel lungo periodo (2000-2010) gli
occupa nel terziario crescono del 14,1% e nel commercio diminuiscono del
12,5%.
13 il settore del terziario a genova e provincia cap.2
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Graf. 2.16 - Totale occupa commercio, Genova 2007-2010 Graf. 2.17 - Numero ore CIG autorizzate commercio, Genova 2005-
2010
Fonte: elaborazione RVConsulng da da Inps Fonte: elaborazione RVConsulng da da Inps
Il grafico 2.16 mostra, in valori assolu, il numero degli occupa totali e suddivisi Le ore autorizzate di cassa integrazione guadagni nel seore del commercio [Com-
per pologia, dipenden e indipenden, nel comparto commercio a Genova, nel mercio, manutenzione e riparazione di autoveicoli e motocicli; vendita al deaglio
2007 e nel 2010. di carburan per autotrazione; Commercio all'ingrosso e intermediari del com-
Nel periodo considerato predomina la stabilità, infa, gli occupa dipenden nel mercio, autoveicoli e motocicli esclusi; Commercio al deaglio (escluso quello di
quadriennio sono cresciu del 2,7% (da 29.039 a 29.813 unità), gli indipenden autoveicoli e di motocicli); riparazione di beni personali e per la casa], a Genova,
diminui dello 0,1% (da 20.439 a 20.410 unità) e gli occupa totali nel commercio diminuiscono dal 2005 al 2007 per poi crescere in maniera iperbolica fino al 2011.
a Genova sono aumenta dell’1,5% (da 49.478 a 50.223 unità). Il grafico 2.17 esprime il numero delle ore in valore assoluto, dal 2005 al 2011
l’incremento percentuale è del 1475%.
cap.2 Il settore del terziario a Genova e provincia
14
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Graf. 2.18 - Numero occupa per seore - Genova, 2010 Graf. 2.19 - Indice di occupazione per seore - Genova, 2010
!
Fonte: elaborazione RVConsulng da da ISTAT Liguria Fonte: elaborazione RVConsulng da da ISTAT Liguria
Il grafico 2.18 propone la fotografia 2010 dell’occupazione con valori assolu in Il grafico 2.19 soolinea, soo il profilo occupazionale, ancora una volta, la ter-
provincia di Genova suddivisa per seori: agricoltura, costruzioni, industria, com- ziarizzazione dell’economia genovese a raffronto con il processo di deindustria-
mercio e ho.re.ca., servizi. lizzazione e deruralizzazione contemporaneo.
Gli occupa totali a Genova sono 357.000 unità, quindi, l’incidenza percentuale Nel 2010, infa, su 100 occupa a Genova 79 (il 79%) lavorano nel terziario, il
del seore agricoltura è 0,8% sul totale occupazione, quello delle costruzioni è 20,1%, invece, nell’industria/costruzioni e lo 0,8% nell’agricoltura.
6,7%, industria 13,4%, commercio e ho.re.ca 20,2%, servizi 58,8%.
15 il settore del terziario a genova e provincia cap.2
17. interno 2_Layout 1 14/05/12 15.59 Pagina 16
Graf. 2.20 - Occupa dipenden e indipenden per avità di set-
tore - Genova, 2010
!
Fonte: elaborazione RVConsulng da da ISTAT Liguria
L’occupazione dipendente, nella provincia di Genova, prevale in tu i seori con
l’eccezione dell’agricoltura, come esposto dal grafico 2.20.
Nel 2010, per esempio, su 357.000 occupa totali, i dipenden sono 261.000
unità (266.000 nel 2007) e rappresentano il 73,1% contro le 96.000 unità degli
indipenden (88.000 nel 2007) che rappresentano il 26,9% del totale occupa-
zione.
cap.2 Il settore del terziario a Genova e provincia
16
18. interno 2_Layout 1 14/05/12 15.59 Pagina 17
Cap. 3 - Le imprese dell’ortofrutta a Genova ed il focus di ricerca
Per inquadrare meglio il contesto di mercato nel quale opera l’ortofrua geno-
vese esaminiamo, in questo capitolo, alcuni elemen e da essenziali che ci fanno
Graf. 3.2 - Acquis di ortofrua delle famiglie italiane: evoluzione
2000-2005-2010
capire meglio la realtà commerciale in termini di evoluzione della domanda e
della rete di distribuzione.
Graf. 3.1 - Spesa alimentare delle famiglie in Italia (rif. 2010)
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Fonte: elaborazione RVConsulng da da CSO
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L’evoluzione degli acquis di ortofrua delle famiglie italiane (graf. 3.2), in termini
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quantavi (da in migliaia di tonnellate), mostra nel decennio 2000-2010 un
calo complessivo del 13%, passando da 9.522 mila a 8.280 mila tonnellate. Gli ac-
quis di verdura evidenziano il calo più sensibile (-16%) e quelli della frua un
Fonte: elaborazione RVConsulng da da CSO decremento del 10%.
In primo luogo, se osserviamo la spesa alimentare delle famiglie in Italia (graf.
3.1), l’ortofrua rappresenta complessivamente il 16,7%, suddivisa fra il 10% di
ortaggi e patate e il 6,7% di frua.
17 Le imprese dell’ortofrutta a Genova ed il focus di ricerca cap.3
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Graf. 3.3 - Canale commerciale dell’ortofrua delle famiglie ita- Graf. 3.4 - Distribuzione numero pun vendita alimentari in Liguria
liane: evoluzione 2000-2005-2010 (rif. 2010)
Fonte: elaborazione RVConsulng da da CSO Fonte: elaborazione RVConsulng da da Osservatorio Regionale Commercio (Regione Liguria)
Nel giro di un decennio il peso dei prodo ortofrucoli distribui araverso i In Liguria i negozi tradizionali rappresentano il 95,6% (in praca la totalità) del
canali commerciali di acquisto ha subito un’evoluzione (graf. 3.3). Nel 2000, infa, numero dei pun vendita alimentari (graf. 3.4) e il 4,4% è GDO.
la quantà di prodoo che le famiglie italiane acquistavano nei vari pun vendita
della grande distribuzione organizzata (ipermerca, supermerca, discount e mi-
nimerca) rappresentava il 36% del totale complessivo venduto, mentre nel 2010
questa quota si è aestata al 55% del totale stesso (un aumento di ben 19 pun
percentuali). In questo seore i supermerca hanno fao registrare la migliore
performance, passando da una quota del 23% nel 2010 ad una del 34% nel 2010.
Di converso, le altre forme distribuve (ambulan/merca, negozi alimentari, ne-
gozi specializza, altre forme di vendita) sono passate da una quota di mercato
di quantà venduta pari al 64% nel 2000 ad una quota del 45% nel 2010. In par-
colare, il segmento specifico che ha perso maggiormente è quello degli ambu-
lan/merca che vendeva il 40% della merce nel 2000 e ne ha venduto il 25% nel
2010. Anche i negozi specializza hanno subito, seppur in minor misura rispeo
al commercio ambulante e nei merca, una riduzione della quota di venduto, pas-
sando nel decennio in considerazione dal 20% al 17% del totale.
cap.3 Le imprese dell’ortofrutta a Genova ed il focus di ricerca 18
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Graf. 3.5 - Distribuzione superficie pun vendita alimentari in Ligu- Graf. 3.6 - Imprese del commercio in provincia di Genova (rif.
ria (rif. 2010) 2011)
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Fonte: elaborazione RVConsulng da da Osservatorio Regionale Commercio (Regione Liguria) Fonte: elaborazione RVConsulng da da CCIAA di Genova
In termini di superficie (graf. 3.5), però, il 4,4% dei pun vendita della GDO copre Le 22.247 imprese del commercio ave in provincia di Genova, sono segmentate
il 44% della superficie commerciale per il seore alimentare in Liguria. in differen compar (graf. 3.6) e il commercio al deaglio rappresenta, con le
sue 8.634 imprese, la fea più importante.
19 Le imprese dell’ortofrutta a Genova ed il focus di ricerca cap.3
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Graf. 3.7 - Pun vendita specializza del commercio al deaglio di Graf. 3.8 - Composizione pun vendita del commercio al deaglio
ortofrua in provincia di Genova: evoluzione 2007-2009-2011 di ortofrua in provincia di Genova: evoluzione 2007-2009-2011
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Fonte: elaborazione RVConsulng da da CCIAA di Genova Fonte: elaborazione RVConsulng da da CCIAA di Genova
Il numero di pun vendita del deaglio di ortofrua a Genova e provincia è, nel In termini percentuali, nella composizione dei pun vendita (graf. 3.8), i negozi
complesso, aumentato negli ulmi anni (graf. 3.7). Da 964 pun vendita nel 2007 tradizionali rappresentano il 74% del totale nel 2007 e il 79% nel 2011.
a 955 nel 2009, per giungere a 1.005 nel 2011. Nello specifico, nello stesso pe-
riodo, i pun vendita in sede fissa privata (i negozi specializza) sono cresciu,
passando da 718 unità nel 2007 a 797 nel 2011, mentre i merca/ambulan sono
diminui, passando da 246 unità nel 2007 a 208 unità nel 2011.
cap.3 Le imprese dell’ortofrutta a Genova ed il focus di ricerca 20
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Graf. 3.9 - Variazione pun vendita del commercio al deaglio di Graf. 3.10 - Composizione percentuale pun vendita del commercio al det-
taglio di ortofrua in provincia di Genova per macroarea (rif. 2011)
ortofrua in provincia di Genova: evoluzione 2007-2009-2011
Fonte: elaborazione RVConsulng da da CCIAA di Genova Fonte: elaborazione RVConsulng da da CCIAA di Genova
In termini percentuali la variazione dei pun vendita (graf. 3.9) mostra, nel pe- Analizzando la distribuzione percentuale dei pun vendita per macroarea (graf.
riodo 2007-2011, un incremento del totale pari al 4% come risultato di due con- 3.10), emerge che i negozi specializza sono sempre prevalen ma, a Genova me-
trapposte tendenze: da un lato un incremento dei negozi tradizionali dell’11% e tropolitana, rappresentano l’81% del totale e nel resto del territorio provinciale
dall’altro una diminuzione dei merca/ambulan del 15% in linea, quest’ulma, la loro quota è del 70%.
con quanto avvenuto nel lungo periodo a livello nazionale.
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Graf. 3.11 - Distribuzione pun vendita del commercio al deaglio Graf. 3.12 - Imprese specializzate del commercio al deaglio di or-
di ortofrua in Liguria per provincia (rif. 2011) tofrua in provincia di Genova: evoluzione 2007-2009-2011
Fonte: elaborazione RVConsulng da da CCIAA di Genova, Unioncamere Liguria e ISTAT Liguria Fonte: elaborazione RVConsulng da da CCIAA di Genova
A livello regionale (graf. 3.11) la provincia di Genova rappresenta il 64% di tu i Il numero di imprese del deaglio di ortofrua a Genova e provincia è, nel com-
pun vendita specializza di ortofrua al deaglio in Liguria. Il restante è distri- plesso, aumentato negli ulmi anni (graf. 3.12). Erano 803 le imprese nel 2007,
buito fra la provincia di Savona (14% dei pun vendita), quella di La Spezia (12%) sono passate a 789 nel 2009, per giungere a 822 nel 2011. Nello specifico, nello
e infine quella di Imperia (10%). stesso periodo, le imprese in sede fissa privata (i negozi specializza) sono cre-
sciute, passando da 606 unità nel 2007 a 654 nel 2011, mentre i merca/ambu-
lan hanno visto un decremento, passando da 197 unità nel 2007 a 168 unità nel
2011.
Come si può notare, il numero di imprese segue l’andamento del numero di pun
vendita e questo anche perché, nel deaglio dell’ortofrua genovese, il rapporto
fra numero d’imprese e numero di pun vendita è quasi pariteco: ad ogni im-
presa, infa, corrisponde 1,2 pun vendita.
cap.3 Le imprese dell’ortofrutta a Genova ed il focus di ricerca
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Graf. 3.13 - Composizione imprese del commercio al deaglio di Graf. 3.14 - Variazione imprese del commercio al deaglio di orto-
ortofrua in provincia di Genova: evoluzione 2007-2009-2011 frua in provincia di Genova: evoluzione 2007-2009-2011
Fonte: elaborazione RVConsulng da da CCIAA di Genova Fonte: elaborazione RVConsulng da da CCIAA di Genova
Nella composizione percentuale delle imprese (graf. 3.13) i negozi tradizionali In termini percentuali la variazione delle imprese (graf. 3.14) ha registrato, nel
rappresentano il 75% del totale nel 2007 e nel 2011 questa quota sale all’80%. periodo 2007-2011, un incremento totale del 2% quale esito di due contrapposte
tendenze: da un lato un incremento dei negozi tradizionali dell’8% e dall’altro una
diminuzione dei merca/ambulan del 15%, perfeamente in linea quest’ulma
con quanto avvenuto nello stesso periodo per i pun vendita.
23 Le imprese dell’ortofrutta a Genova ed il focus di ricerca cap.3
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Graf. 3.15 - Variazione dei pun vendita del commercio al deaglio
di ortofrua in Liguria per provincia: confronto 2007-2011
Fonte: elaborazione RVConsulng da da CCIAA di Genova, Unioncamere Liguria e ISTAT Liguria
A livello regionale, nel periodo 2007-2011, la variazione percentuale del numero
dei pun vendita specializza di ortofrua al deaglio (graf. 3.15) ha registrato
per la provincia di Genova un incremento del 4% di tu i pun vendita mentre
le altre province hanno segnato un decremento: Savona con -4%, Imperia con
-12% e La Spezia con -19%. Questo ha determinato, complessivamente, un dato
regionale di perdita di pun vendita nel periodo del -2%.
cap.3 Le imprese dell’ortofrutta a Genova ed il focus di ricerca
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