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L’ambulatorio di cardiologia endocrino metabolica un nyuovo approccio nella gestione e nel trattamento del cardiopatico diabetico
1. 72° CONGRESSO NAZIONALE http://www2.sicardiologia.it/wsc2011/eabstract/html/996.htm
72° CONGRESSO NAZIONALE
della Società Italiana di Cardiologia
Roma, 10 – 12 dicembre 2011
l’ambulatorio di cardiologia endocrino-metabolica: un nyuovo approccio nella gestione e nel
trattamento del cardiopatico diabetico
Eupremio Luigi Greco (a), Umberto Caracciolo (b), Luigi Cosentino (c), Antonio Francesco Amico (a)
(a) Struttura Complessa di Cardiologia-UTIC Ospedale di Copertino-Nardò ASL Lecce, (b) Distretto
Socio-Sanitario Nardò ASL Lecce, (c) Direzione Medica Ospedale Copertino-Nardò ASL Lecce
L’AMBULATORIO DI CARDIOLOGIA ENDOCRINO-METABOLICA: UN NUOVO
APPROCCIO NELLA GESTIONE E NEL TRATTAMENTO DEL CARDIOPATICO DIABETICO
La concomitante presenza di diabete e precedenti episodi cardiovascolari identifica una popolazione
ad elevato rischio di morte coronarica. L’aumento della mortalità cardiovascolare nei pazienti con
diabete risulta essere solo parzialmente spiegata dalla presenza concomitanti fattori di rischio
cardiovascolare, come dislipidemia, ipertensione arteriosa, obesità, fumo, ed è attribuibile anche
all’iperglicemia e al grado di compenso glicometabolico. Il diabete, infine, complica in maniera
significativa gli eventi cardiovascolari acuti: la prognosi dei pazienti diabetici ricoverati in Unità
coronarica è decisamente peggiore rispetto a quella dei pazienti non diabetici, malgrado i miglioramenti
nella gestione della Sindrome Coronarica Acuta e del diabete. Per tali motivi, le linee guida auspicano un
approccio cardiometabolico ma l’attuale gestione dei paziente diabetico cardiopatico è complicata dal
duplice coinvolgimento di competenze riservando al diabetologo il trattamento degli aspetti metabolici e
al cardiologo gli aspetti diagnostici e operativi della patologia cardiovascolare. Tale approccio,
sufficientemente valido in ambito di prevenzione primaria, non riesce però a rispondere in maniera
efficace, rapida e coordinata alle necessità dei pazienti già colpiti da un accidente cardiovascolare e
perciò ad elevato rischio di morte coronarica.
Per tale motivo presso la nostra struttura è stato avviato un "ambulatorio di cardiologia endocrino-
metabolica" col fine di seguire, in stretto contatto con la medicina territoriale, pazienti affetti da Diabete
Mellito con una coronaropatia documentata (pregressa diagnosi di sindrome coronarica acuta e/o
esecuzione di coronarografia con documentazione di coronaropatia). I pazienti con queste caratteristiche
vengono arruolati direttamente dai medici di medicina generale con prenotazione dedicata. La
popolazione studiata viene stratificata in 3 sottopopolazioni, in base al grado di compenso
glicometabolico ed emodinamico.( terapia antidiabetica orale - HbA1c < 7.0% - stabilità emodinamica
= basso rischio; terapia antidiabetica combinata - HbA1c compresa tra 7.5 e 8.5 % - stabilità
emodinamica = rischio intermedio; terapia antidiabetica complessa - HbA1c > 8.5 % - instabilità
emodinamica = alto rischio) inserite all’interno di percorsi diagnostico-terapeutici differenti,
caratterizzati da diverse scadenze temporali dei controlli e delle diagnostiche strumentali. Vengono
anche identificate particolari condizioni che prevedono l'accesso di urgenza all'ambulatorio nonché la
variazione di percorso diagnostico terapeutico del singolo paziente in occasione di predefinite variazioni
dei parametri valutativi metabolici e di condizione emodinamica. Nel protocollo è anche previsto un
counseling nutrizionale e incontri di rinforzo educazionale. La valutazione periodica dell'attività
dell'ambulatorio avverrà mediante 5 indicatori di processo e 9 indicatori di risultato. Allo stato attuale i
risultati già registrati sono: 1)i pazienti seguiti dall'ambulatorio hanno realizzato il vantaggio di poter
eliminare le prolungate attese tipiche delle liste dei centri unici di prenotazione; 2) sono stati
chiaramente definiti i compiti e i tempi di intervento di ogni singolo attore del processo per cui sia il
medico di medicina generale che lo specialista cardiologo ed endocrinologo trovano la giusta
collocazione senza ridondanze o sovrapposizioni fonti di frustrazione professionale ed inefficienza del
sistema.
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