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La biblioteca digitale:
interrogazione e gestione degli oggetti
                digitali

                             SAPIENZA UNIVERSITA’ DI ROMA
     DIPARTIMENTO DI SCIENZE DOCUMENTARIE, LINGUISTICO-FILOLOGICHE E GEOGRAFICHE
                SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN BENI ARCHIVISTICI E LIBRARI
                               Anno accademico 2012-2013


               Insegnamento: INFORMATICA PER GLI ARCHIVI E LE BIBLIOTECHE
                                 Prof. Giovanni Solimine


                                   Modulo integrativo
                            INFORMATICA PER LE BIBLIOTECHE
                                 Prof. Maurizio Caminito
                                                                                   1
LA BIBLIOTECA DIGITALE E IL WEB
                      IPERTESTO
             Insieme di documenti messi in
             relazione tra loro per mezzo di parole
             chiave.

             Può essere visto come una rete:
             i documenti ne costituiscono i nodi.

             IPERTESTO = CAPACITA’ CONNETTIVA
             IPERTESTO = FACILITA’ DI ACCESSO AI
                         DOCUMENTI DIGITALI

                                                    2
COME FUNZIONA IL WEB
                        CLIENT
                       (utente)

                         SERVER
            (recupero documenti digitali da
                   vari repositories)

                          WEB
             (sistema di intermediazione)



                                              3
IL REPOSITORY
                Non un semplice archivio di dati

                    Server che contengono
                        dati e software

                 Repository = archivi software

            Un repository è un "deposito" online di
            software dal quale attingere, ad es., dei
            programmi per un'installazione
            semplificata.



                                                        4
IL REPOSITORY (definizione)
                                                   Un Repository
                                          (ital. deposito o ripostiglio)
                                          è un ambiente di un sistema
                                                    informativo
                                       in cui vengono gestiti i metadati,
                                         attraverso tabelle relazionali;
                                   l'insieme di tabelle, regole e motori di
                                       calcolo tramite cui si gestiscono i
                                                      metadati
                                               si chiama metabase.

Si tratta di qualcosa di più sofisticato del mero dizionario dati, ed è un ambiente
che può essere implementato attraverso numerose piattaforme hardware
e sistemi di gestione dei database (o DBMS, acronimo di DataBase Management Systems).
                                                                                5
RAPPORTO TRA LA BD E IL WEB
            Web = tecnologia per la trasmissione
            dei dati

            Web = tecnologia «editoriale». Modo di
            organizzare e pubblicare i dati
            all’interno della Biblioteca Digitale.
            (SISTEMA DI REFERENCE IPERTESTUALE)

            Web = formattazione dei dati
                  (.pdf, .html, .doc)



                                                   6
GLI STANDARD DEL WEB
                        HTML
             (Hyper-Text Markup Language)

                         URL
              (Uniform Resource Locator)

                         HTTP
             (Hyper-Text Transfer Protocol)



                                              7
HTML
                       HTML è l'acronimo di 
                  Hyper Text Markup Language 
          ("Linguaggio di contrassegno per gli Ipertesti") 
                con cui sono scritte le pagine web.
       Attraverso dei marcatori, detti "tag", indica 
       come disporre gli elementi all'interno di una 
       pagina web: 
       •che sfondo applicare alla pagina
       •che carattere e grandezza usare per il testo
       •dove disporre le immagini
       •dove inserire tabelle e liste
       •porre dei collegamenti ad altre parti 
       all'interno della pagina o del sito stesso o a 
                                                              8
       risorse esterne
XHTML

        Necessità di soluzioni grafiche 
        sempre più sofisticate?

        Solo la struttura delle pagine è 
        definita tramite TAG.
        Le specifiche grafiche sono 
        realizzate tramite i CSS 
        (o FOGLI DI STILE)


                                            9
CSS
                I fogli di stile o CSS 
      (acronimo di Cascading Style Sheets) 
      sono uno strumento di formattazione 
      delle pagine web che consente di 
      personalizzare l'aspetto della pagina 
      senza agire direttamente sul codice 
      HTML della stessa.
      Grazie ai CSS è possibile:
      •definire i margini del documento;
      •definire lo stile dell testo;
      •dare l'allineamento al testo;
      •gestire lo sfondo della pagina o di singoli
      elementi;
      •gestire elementi testuali e d'immagine;
      •creare effetti di transizione;
      •rendere dinamici i link


                                                     10
Dall’HTML all’XML
             XML (eXtensible Markup Language)
             nasce dall’intento di applicare il
             paradigma dei tag in campi diversi
             dalla presentazione di ipertesti
             •Si basa sul markup in modo simile
             ad HTML
             •XML è pensato per descrivere dati
             •I tag XML non sono predefiniti
             •XML non è un linguaggio, ma un
             insieme di regole per costruire
             linguaggi (metalinguaggio)

                        
                                              11
URL
              L'Url, acronimo di 
         Uniform Resource Locator, 
         è una sequenza di caratteri 
           che identifica l'indirizzo 
          di una risorsa su Internet
        (collocazione del documento 
            all’interno del server)
       
       SI:  http://www.google.it
      NO:  «404 Object Not Found»
                            

                                         12
URI = URL + URN
                          URL
               (Uniform Resource Locator)
                           +
                          URN
                (Uniform Resource Name)
                            =
                          URI
             (Uniform Resource Identificator)
                             


                                            13
HTTP
       L'Hyper Text Transfer Protocol
       (HTTP) e' un protocollo di 
       comunicazione utilizzato per il 
       trasferimento delle pagine web 
       in internet. 
       Esso viene utilizzato durante la 
       navigazione in rete attraverso i 
       piu' comuni browser (Internet 
       Explorer, Firefox, Safari e simili) 

                  
                                         14
Protocollo Z39.50
              Z39.50 = Protocollo specifico per
                 l’INFORMATION RETRIEVAL
              (recupero informazioni tra server
                           in rete):

              •L’informazione bibliografica
              viene strutturata in un formato
              standard (UNIMARC)

              •Sessione di lavoro

                                           15
Il protocollo Z39.50. Caratteristiche
Il protocollo Z39.50 è uno standard dell’American National
Standards Institute. E' mantenuto dalla Library of Congress e
detta le regole per la ricerca ed il recupero delle informazioni
(Information Retrieval). La sua funzione e la sua struttura sono
nate per facilitare l' interoperabilità tra sistemi in rete.
Rende possibile consultare le basi dati di qualsiasi biblioteca (ma
è usato anche per basi dati non bibliografiche, quali quelle
multimediali), indipendentemente da quale sia il suo sistema di
database.
Le potenzialità di questo protocollo stanno nel consentire
la consultazione di basi dati molto diverse tra loro attraverso
    un
unico linguaggio di interrogazione e con un'unica interfaccia.
                                                                 16
HTTP Vs Z39.50

     STATELESS contro SESSIONE DI RICERCA

Anche se nella ricerca Web è possibile navigare
(browsing) all'interno dei campi della registrazione
bibliografica verso altre registrazioni bibliografiche in
una navigazione virtualmente infinita.
Questa operazione non è effettuata in un ambiente
basato su Z39.50, che utilizza invece una logica di tipo
booleano.

                                                            17
Z39.50: Origin e Target
               Il protocollo è basato
        sull'architettura CLIENT/SERVER
Specifica le strutture dei dati e le regole di
scambio, che permettono ad un sistema client
(chiamato Origin) di effettuare ricerche nelle
basi dati di un sistema server (chiamato Target)
e poter consultare i records risultanti.

                                               18
I punti di accesso
              al SERVER SBN Z39.50
L'utente che effettua ricerche su server Z39.50,
può scegliere per ciascuno dei punti di accesso
le modalità di ricerca che ritiene più funzionali.
    Il profilo SBN offre una serie di opzioni.
Alcune di queste opzioni sono state definite come valori di
default, nel senso che, se l'utente non seleziona la modalità di
ricerca, il sistema ne sceglie automaticamente una
preimpostata.
I canali di ricerca sono: (1=nome personale, 4=titolo, etc.),
mentre gli attributi di struttura specificano il tipo di ricerca
(6=lista parole, 1=frase, etc.): SEMANTICS.                        19
Opzioni di accesso al SERVER
                  SBN Z39.50
Frase (1) La frase consiste di uno o più gruppi di caratteri separati da spazi
vuoti. Il valore può essere cercato esattamente come appare nel termine di
ricerca rispettando l'ordine delle parole e l'adiacenza.
Parola (2) Una parola consiste in un gruppo di caratteri. Specifica che la
parola è da ricercare esattamente, a meno che non sia esplicitamente
troncata. Il termine parola non contiene spazi vuoti.
Anno (4) Una ricerca per anno consiste in un termine numerico composto da
4 caratteri.
Data normalizzata (5) Il giorno, mese, anno e ora in cui una transazione o
evento si è svolto.
Lista parole (6) Una lista di parole consiste in una o più parole separate da
spazi vuoti. Non è considerato l'ordine delle parole. Ogni singola parola può
essere troncata.
Stringa (108) Il termine di ricerca è trattato come una stringa, una sequenza
o un insieme di parole singole.                                                20
La struttura della richiesta

La richiesta si costruisce utilizzando degli operatori booleani
(AND, OR, AND-NOT), e degli operandi.
Un operando è formato dal termine di ricerca, che può essere
una parola, un numero, una frase, un gruppo di parole, e da un
attributo riferito al termine. Ad esempio nella stringa
"autore=Rossi", "autore" è l'attributo, "Rossi" il termine.
Gli attributi possono essere di vari tipi, bibliografici (ad esempio
"autore persona", "titolo"), di relazione (ad esempio "maggiore
di"), di posizione (ad esempio "prima posizione nel campo"), di
struttura (ad esempio "frase", "parola"), di troncamento (ad
esempio "troncamento a destra"), di completezza (ad esempio
"sottocampo parziale")
                                                                   21
Interrogare un server z39.50




                               22
«In altre parole alla risposta finale si potrà arrivare attraverso
approssimazioni successive perché successive richieste
del client possono basarsi sulle precedenti risposte ottenute
dal server, che vengono riutilizzate dal server stesso. E’
questa una tradizionale funzione dell'information retrieval:
per ciascuna richiesta vengono creati dei gruppi (sets) di
registrazioni che soddisfano la richiesta e questi gruppi
costituiscono la base per ulteriori elaborazioni. Da questo
punto di vista Z39.50 è senz'altro uno strumento più potente
e raffinato per eseguire ricerche bibliografiche.»


Antonio Scolari, World Wide Web e Z39.50: standard per la
ricerca a confronto, Bollettino AIB, Vol 36, N° 4 (1996)
(Versione online all’indirizzo
http://bollettino.aib.it/article/view/8181/)

                                                                     23
IL PROTOCOLLO Z39.50. UN DIALOGO IMMAGINARIO

“OK, let's try explaining it with an example...

Simplifying, Init might be seen as a greeting from the Origin ("Hello, do you
speak English?") and a related response from the Target ("Hello. Yes, I do.
Let's talk"). Without this positive two-way dialogue, the session cannot
proceed.

A Search request is then transmitted from the Origin ("OK — can I have
everything you've got about a place called 'Bath'?"), and is responded to by
the Target ("I've got 25 records matching your request, and here are the
first five. As you didn't specify anything else, I've sent them to you in
MARC format, so I hope that's OK").

Finally, the Origin uses Present to ask for the data they want ("25, eh? Can
I have the first ten, please. Oh, and I don't really like MARC. If you can
send me some Dublin Core that would be great, and if not I'll settle for
some unstructured text (SUTRS)"), resulting in the transmission of the
records themselves from the Target.
                                                                                24
AH... NOW I UNDERSTAND...»
Riferimenti bibliografici
- Alberto Salarelli, Anna Maria Tammaro, La
  biblioteca digitale, Nuova ed., Milano,
  Bibliografica, 2006.
- Susanna Peruginelli, Metadati descrittivi e
  biblioteca digitale, 2006
  (http://www.rinascimento-
  digitale.it/eventi/seminari2006/metadati/MetadatiDescrittivi-
  BD-Peruginelli.pdf)

- Claudio Gnoli, Il tavolino di Ranganathan
 (http://didattica.spbo.unibo.it/bibliotime/num-iii-3/gnoli.htm )
                                                                    25

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2b. lezione ss biblioteca digitale org

  • 1. La biblioteca digitale: interrogazione e gestione degli oggetti digitali SAPIENZA UNIVERSITA’ DI ROMA DIPARTIMENTO DI SCIENZE DOCUMENTARIE, LINGUISTICO-FILOLOGICHE E GEOGRAFICHE SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN BENI ARCHIVISTICI E LIBRARI Anno accademico 2012-2013 Insegnamento: INFORMATICA PER GLI ARCHIVI E LE BIBLIOTECHE Prof. Giovanni Solimine Modulo integrativo INFORMATICA PER LE BIBLIOTECHE Prof. Maurizio Caminito 1
  • 2. LA BIBLIOTECA DIGITALE E IL WEB IPERTESTO Insieme di documenti messi in relazione tra loro per mezzo di parole chiave. Può essere visto come una rete: i documenti ne costituiscono i nodi. IPERTESTO = CAPACITA’ CONNETTIVA IPERTESTO = FACILITA’ DI ACCESSO AI DOCUMENTI DIGITALI 2
  • 3. COME FUNZIONA IL WEB CLIENT (utente) SERVER (recupero documenti digitali da vari repositories) WEB (sistema di intermediazione) 3
  • 4. IL REPOSITORY Non un semplice archivio di dati Server che contengono dati e software Repository = archivi software Un repository è un "deposito" online di software dal quale attingere, ad es., dei programmi per un'installazione semplificata. 4
  • 5. IL REPOSITORY (definizione) Un Repository (ital. deposito o ripostiglio) è un ambiente di un sistema informativo in cui vengono gestiti i metadati, attraverso tabelle relazionali; l'insieme di tabelle, regole e motori di calcolo tramite cui si gestiscono i metadati si chiama metabase. Si tratta di qualcosa di più sofisticato del mero dizionario dati, ed è un ambiente che può essere implementato attraverso numerose piattaforme hardware e sistemi di gestione dei database (o DBMS, acronimo di DataBase Management Systems). 5
  • 6. RAPPORTO TRA LA BD E IL WEB Web = tecnologia per la trasmissione dei dati Web = tecnologia «editoriale». Modo di organizzare e pubblicare i dati all’interno della Biblioteca Digitale. (SISTEMA DI REFERENCE IPERTESTUALE) Web = formattazione dei dati (.pdf, .html, .doc) 6
  • 7. GLI STANDARD DEL WEB HTML (Hyper-Text Markup Language) URL (Uniform Resource Locator) HTTP (Hyper-Text Transfer Protocol) 7
  • 8. HTML HTML è l'acronimo di  Hyper Text Markup Language  ("Linguaggio di contrassegno per gli Ipertesti")  con cui sono scritte le pagine web. Attraverso dei marcatori, detti "tag", indica  come disporre gli elementi all'interno di una  pagina web:  •che sfondo applicare alla pagina •che carattere e grandezza usare per il testo •dove disporre le immagini •dove inserire tabelle e liste •porre dei collegamenti ad altre parti  all'interno della pagina o del sito stesso o a  8 risorse esterne
  • 9. XHTML Necessità di soluzioni grafiche  sempre più sofisticate? Solo la struttura delle pagine è  definita tramite TAG. Le specifiche grafiche sono  realizzate tramite i CSS  (o FOGLI DI STILE) 9
  • 10. CSS I fogli di stile o CSS  (acronimo di Cascading Style Sheets)  sono uno strumento di formattazione  delle pagine web che consente di  personalizzare l'aspetto della pagina  senza agire direttamente sul codice  HTML della stessa. Grazie ai CSS è possibile: •definire i margini del documento; •definire lo stile dell testo; •dare l'allineamento al testo; •gestire lo sfondo della pagina o di singoli elementi; •gestire elementi testuali e d'immagine; •creare effetti di transizione; •rendere dinamici i link 10
  • 11. Dall’HTML all’XML XML (eXtensible Markup Language) nasce dall’intento di applicare il paradigma dei tag in campi diversi dalla presentazione di ipertesti •Si basa sul markup in modo simile ad HTML •XML è pensato per descrivere dati •I tag XML non sono predefiniti •XML non è un linguaggio, ma un insieme di regole per costruire linguaggi (metalinguaggio)      11
  • 12. URL L'Url, acronimo di  Uniform Resource Locator,  è una sequenza di caratteri  che identifica l'indirizzo  di una risorsa su Internet (collocazione del documento  all’interno del server)    SI:  http://www.google.it NO:  «404 Object Not Found»      12
  • 13. URI = URL + URN URL (Uniform Resource Locator) + URN (Uniform Resource Name) = URI (Uniform Resource Identificator)   13
  • 14. HTTP L'Hyper Text Transfer Protocol (HTTP) e' un protocollo di  comunicazione utilizzato per il  trasferimento delle pagine web  in internet.  Esso viene utilizzato durante la  navigazione in rete attraverso i  piu' comuni browser (Internet  Explorer, Firefox, Safari e simili)       14
  • 15. Protocollo Z39.50 Z39.50 = Protocollo specifico per l’INFORMATION RETRIEVAL (recupero informazioni tra server in rete): •L’informazione bibliografica viene strutturata in un formato standard (UNIMARC) •Sessione di lavoro 15
  • 16. Il protocollo Z39.50. Caratteristiche Il protocollo Z39.50 è uno standard dell’American National Standards Institute. E' mantenuto dalla Library of Congress e detta le regole per la ricerca ed il recupero delle informazioni (Information Retrieval). La sua funzione e la sua struttura sono nate per facilitare l' interoperabilità tra sistemi in rete. Rende possibile consultare le basi dati di qualsiasi biblioteca (ma è usato anche per basi dati non bibliografiche, quali quelle multimediali), indipendentemente da quale sia il suo sistema di database. Le potenzialità di questo protocollo stanno nel consentire la consultazione di basi dati molto diverse tra loro attraverso un unico linguaggio di interrogazione e con un'unica interfaccia. 16
  • 17. HTTP Vs Z39.50 STATELESS contro SESSIONE DI RICERCA Anche se nella ricerca Web è possibile navigare (browsing) all'interno dei campi della registrazione bibliografica verso altre registrazioni bibliografiche in una navigazione virtualmente infinita. Questa operazione non è effettuata in un ambiente basato su Z39.50, che utilizza invece una logica di tipo booleano. 17
  • 18. Z39.50: Origin e Target Il protocollo è basato sull'architettura CLIENT/SERVER Specifica le strutture dei dati e le regole di scambio, che permettono ad un sistema client (chiamato Origin) di effettuare ricerche nelle basi dati di un sistema server (chiamato Target) e poter consultare i records risultanti. 18
  • 19. I punti di accesso al SERVER SBN Z39.50 L'utente che effettua ricerche su server Z39.50, può scegliere per ciascuno dei punti di accesso le modalità di ricerca che ritiene più funzionali. Il profilo SBN offre una serie di opzioni. Alcune di queste opzioni sono state definite come valori di default, nel senso che, se l'utente non seleziona la modalità di ricerca, il sistema ne sceglie automaticamente una preimpostata. I canali di ricerca sono: (1=nome personale, 4=titolo, etc.), mentre gli attributi di struttura specificano il tipo di ricerca (6=lista parole, 1=frase, etc.): SEMANTICS. 19
  • 20. Opzioni di accesso al SERVER SBN Z39.50 Frase (1) La frase consiste di uno o più gruppi di caratteri separati da spazi vuoti. Il valore può essere cercato esattamente come appare nel termine di ricerca rispettando l'ordine delle parole e l'adiacenza. Parola (2) Una parola consiste in un gruppo di caratteri. Specifica che la parola è da ricercare esattamente, a meno che non sia esplicitamente troncata. Il termine parola non contiene spazi vuoti. Anno (4) Una ricerca per anno consiste in un termine numerico composto da 4 caratteri. Data normalizzata (5) Il giorno, mese, anno e ora in cui una transazione o evento si è svolto. Lista parole (6) Una lista di parole consiste in una o più parole separate da spazi vuoti. Non è considerato l'ordine delle parole. Ogni singola parola può essere troncata. Stringa (108) Il termine di ricerca è trattato come una stringa, una sequenza o un insieme di parole singole. 20
  • 21. La struttura della richiesta La richiesta si costruisce utilizzando degli operatori booleani (AND, OR, AND-NOT), e degli operandi. Un operando è formato dal termine di ricerca, che può essere una parola, un numero, una frase, un gruppo di parole, e da un attributo riferito al termine. Ad esempio nella stringa "autore=Rossi", "autore" è l'attributo, "Rossi" il termine. Gli attributi possono essere di vari tipi, bibliografici (ad esempio "autore persona", "titolo"), di relazione (ad esempio "maggiore di"), di posizione (ad esempio "prima posizione nel campo"), di struttura (ad esempio "frase", "parola"), di troncamento (ad esempio "troncamento a destra"), di completezza (ad esempio "sottocampo parziale") 21
  • 23. «In altre parole alla risposta finale si potrà arrivare attraverso approssimazioni successive perché successive richieste del client possono basarsi sulle precedenti risposte ottenute dal server, che vengono riutilizzate dal server stesso. E’ questa una tradizionale funzione dell'information retrieval: per ciascuna richiesta vengono creati dei gruppi (sets) di registrazioni che soddisfano la richiesta e questi gruppi costituiscono la base per ulteriori elaborazioni. Da questo punto di vista Z39.50 è senz'altro uno strumento più potente e raffinato per eseguire ricerche bibliografiche.» Antonio Scolari, World Wide Web e Z39.50: standard per la ricerca a confronto, Bollettino AIB, Vol 36, N° 4 (1996) (Versione online all’indirizzo http://bollettino.aib.it/article/view/8181/) 23
  • 24. IL PROTOCOLLO Z39.50. UN DIALOGO IMMAGINARIO  “OK, let's try explaining it with an example... Simplifying, Init might be seen as a greeting from the Origin ("Hello, do you speak English?") and a related response from the Target ("Hello. Yes, I do. Let's talk"). Without this positive two-way dialogue, the session cannot proceed. A Search request is then transmitted from the Origin ("OK — can I have everything you've got about a place called 'Bath'?"), and is responded to by the Target ("I've got 25 records matching your request, and here are the first five. As you didn't specify anything else, I've sent them to you in MARC format, so I hope that's OK"). Finally, the Origin uses Present to ask for the data they want ("25, eh? Can I have the first ten, please. Oh, and I don't really like MARC. If you can send me some Dublin Core that would be great, and if not I'll settle for some unstructured text (SUTRS)"), resulting in the transmission of the records themselves from the Target. 24 AH... NOW I UNDERSTAND...»
  • 25. Riferimenti bibliografici - Alberto Salarelli, Anna Maria Tammaro, La biblioteca digitale, Nuova ed., Milano, Bibliografica, 2006. - Susanna Peruginelli, Metadati descrittivi e biblioteca digitale, 2006 (http://www.rinascimento- digitale.it/eventi/seminari2006/metadati/MetadatiDescrittivi- BD-Peruginelli.pdf) - Claudio Gnoli, Il tavolino di Ranganathan (http://didattica.spbo.unibo.it/bibliotime/num-iii-3/gnoli.htm ) 25