1. Casa Templaria, 24 aprile 2012
Due uomini
C’era una volta, in una città molto bella e piena di
vita, c’erano bambini che ridevano sempre, animali
giocherelloni, cagnolini, gatti, pecore e la gente era
molto felice. Le due famiglie di questa città ebbero due
maschi, belli, eleganti, intelligenti e sempre sorridenti.
Andarono a scuola e uno di essi volle studiare
letteratura e arte e fu molto brillante, tutti lo
ammiravano, le ragazze gli correvano sempre dietro per
vedere per chi erano quei sorrisi, scriveva poesie ed era
sempre circondato da moltissima gente. Lui lo sapeva e sorrideva.
Al suo amico costava fatica studiare, per lui non era facile né la matematica, né la fisica e chimica.
E studiò come aiuto architetto e le costruzioni stradali, e fu sempre “secondo” nel suo lavoro.
Aveva gli stessi amici e amiche, le ragazze guardavano anche lui, però era un’altra cosa, con un
sorriso diverso rispetto a quello del suo amico poeta.
Crebbero, si sposarono, ebbero una moglie
perfetta, dei figli bellissimi e l’amicizia era
intoccabile. Quello che si dedicava a costruire case,
strade, rientrava sempre molto tardi dalla sua
famiglia, siccome gli chiedevano sempre consigli e
gli chiedevano sempre aiuto, e per questo motivo
stava molte ore fuori casa. Sua moglie lo amava ed
anche i suoi figli, però gli dicevano sempre, papà
perchè non fai come il tuo amico? Il poeta sta
sempre in casa, e le domeniche va a pescare, va a pensare, va in mezzo alla natura e quando è in
mezzo a una piazza o un museo, osserva l’arte e tutti lo ammirano, e tu aiuti sempre tanta gente,
offri dei servizi, perchè non stai più tempo in casa? Sua moglie sorrideva, sapeva molto bene che
l’educazione dei figli spetta sempre alla madre, che il lavoro della moglie è aiutare senza
dimenticare che è complementare al marito; tra di loro regnava sempre l’amore.
Andavano alle feste. Al poeta tutti venivano a chiedergli un autografo, una foto con lui, ed era
molto bello.
Ed il suo amico lo venivano a cercare perchè un figlio aveva tirato il pallone su un tetto, o si era
rotta un’altalena, perchè qualcosa non funzionava e lui lo andava sempre a sistemare.
Così passarono gli anni ed arrivarono al momento in cui dovettero lasciare il pianeta Terra per
andarsene in Paradiso; fu lo stesso giorno, la stessa ora, casualità del destino; i due furono
cremati, e quando arrivò il momento di dar loro l’ultimo saluto, l’anima del poeta vide che non
c’era nessuno ad accompagnarlo nel suo ultimo viaggio, che non c’erano nemmeno i suoi figli,
2. nè sua moglie, assolutamente solo. Sicché gli venne il panico e
pensò: dov’è tutta quella gente che mi ammirava, che mi
voleva bene, che mi sorrideva... e guardò di fianco e vide il suo
amico, l’anima del suo amico, e vedendolo disse: ah meno
male! Ho paura, sono disperato perchè sono tanto solo, e vide
che l’amico stava sorridendo felice, perchè lui sì che l’avevano
accompagnato, i suoi figli, sua moglie, tutta la famiglia e tutta
la città. E gli chiese: cos’hai più di me? Cos’hai fatto più di me?
Cos’hai avuto più di me? Il suo amico sorrideva soltanto e gli
diceva: calmati, guardati attorno, hai le tue Guide, i tuoi Angeli
e la tua Stella, però guarda ed osserva ciò che ti stanno insegnando, e così il poeta vide che, pur
stando in casa, non aiutò i suoi figli a fare i compiti, né li portò fuori a giocare, né ad una partita di
baseball o di football. Si rese conto che sua moglie era al suo fianco solo perchè lui aveva gli
indumenti puliti, asciutti e stirati. Se andava a pescare era per stare solo, se andava al museo era
per ammirarsi come un narciso, e passò tutta la sua vita isolato in mezzo a tutti, senza aiutare
nessuno.
Aveva delle qualità, conoscenza e saggezza, e mai volle condividerla, nemmeno fare una
Sofrologia, che pur aveva appreso, aveva i suoi diplomi sulla parete di casa. Si rese conto che,
quando i suoi genitori morirono, furono i suoi fratelli che li seppellirono. Lui era assente, sempre
con le sue scuse, poichè il narciso vive solo per se stesso. Tutte quelle ragazze che facevano urla
d’ammirazione quando lo vedevano, erano con il suo amico! Com’è possibile? Ed il suo amico gli
disse: Tutto è causa e effetto, ciò che semini, raccogli. Venivano sempre a disturbarmi, se il
cagnolino cadeva ed aveva male alla zampa, correvo a mettergli una stecca, lo aiutavo o lo portavo
dal veterinario. Se al pastore gli si ammalavano le pecore, gli compravo le medicine. Se cadeva il
tetto, correvo a salire sulla scala. Ovviamente i miei
figli mi vedevano poco, però nel tempo che passai con
loro, li aiutai tanto che oggi sono brillanti, laboriosi.
Oggi piangono! Guardali! Però è un pianto d’allegria,
d’orgoglio per sapere che ho lasciato loro un buon
patrimonio, una buona cultura e basi molto solide, il
rispetto per gli animali, il rispetto della natura e
l’amore della loro famiglia e del prossimo. Agiscono
allo stesso modo in cui lo feci io. E mia moglie, anche se
non potetti comprarle i diamanti, smeraldi, rubini, ha
sempre conservato il primo anello che le regalai, non
ricordo esattamente se lo comprai in un bazar o se lo
vinsi alla lotteria, però per lei fu il diamante più grande. Solo il suo cuore sa che la amai sempre,
che la protessi ed oggi è una nonna felice. Ti chiederai perchè non venivo con te alle feste, nei
musei e a pescare, perchè ero sempre occupato. Non mi pento, perchè oggi sono nella gloria, e
così come tu hai i tuoi Angeli, anch’io ho i miei e sono venuti a cercarmi e c’è una Luce molto
grande e vedo una mano tesa verso di me, così le do la mia, e la Luce sparì.
3. Per il nostro caro poeta, le sue guide gli dissero: preparati di
nuovo, devi tornare e ricominciare e dovrai scegliere un paese
dove la vita sarà difficile, dove non ti daranno regali, e dove
dovrai servire gli altri ed essere tu lo schiavo.
Miei semi è la risposta, che ciò che non si fa oggi, domani
bisogna farlo, vi amo tanto, desidererei con tutta la mia anima
che leggeste mille volte questo messaggio, che state
preparando questa vita per quella di domani.
Accettate tutte le prove! Aiutate ed allontanatevi dal narciso e
poeta, perchè domani voi starete nella gloria e in un Pianeta straordinario e non dovrete tornare.
Per quelli che non credono nella reincarnazione, il mio più alto rispetto e vi amo.
Non fate soffrire le persone che stanno al vostro fianco, mariti o mogli, o quelli che vivono con un
compagno o compagna, non fate pagare loro il vostro malumore, la vostra rabbia, i vostri
problemi, perchè non ne hanno alcuna colpa, uscite fuori, respirate, urlate, perchè quelle persone
che condividono la vostra vita vi amano e vi aiutano, che non vi pentiate più tardi, il perdono è
anche una grazia di Dio,
Con tutto il mio amore
La Jardinera