1. Le “perle” ancora attuali
della Grande Depressione
Il futuro del lavoro
2. Nel 1930 Keynes scrisse un articolo intitolato
“Le possibilità economiche dei nostri pronipoti”
in cui immaginava uno stadio mediano tra
rivoluzione e stagnazione che avrebbe lasciato i
pronipoti molto più ricchi dei loro nonni ma con
un percorso tortuoso e non senza pericoli
6. Secondo altri «esperti» la crescita della
produttività avrebbe aumentato le
entrate grazie al risparmio sulla
manodopera
7. Questa maggiore ricchezza avrebbe generato
domanda di nuovi prodotti/servizi con cui
sarebbero stati creati nuovi posti di lavoro
per i lavoratori in difficoltà
8. La paura fece proseliti con il Luddismo,
fenomeno di ribellione nel tessile
in cui i lavoranti si misero a distruggere
i telai meccanici
che avevano “rubato” il loro lavoro
9. Dal 1570 all’inizio
dell’era tecnologica
il PIL Britannico aveva
a malapena
raddoppiato
per poi triplicare dal
1570 al 1875
e più che triplicare
ancora nei successivi
100 anni
10. L’industrializzazione
non eliminò la
necessità della
manodopera
umana, al contrario
creò opportunità di
impiego sufficienti
a nutrire le
necessità
dell’esplosione
demografica
del 20° secolo
(continua su Manager.it)