10. Strabone parlando del golfo di Napoli,così si esprime:
«Tutto il golfo è trapunto da città, edifici, piantagioni, così uniti fra loro, da
assumere l’aspetto di un’unica metropoli… Sovrasta questi luoghi il monte
Vesuvio, ricoperto di bellissimi campi, tranne che in cima…» (Geografia 5,4,8)
Cicerone, lo definisce «crater ille delicatus» (Epistulae ad Atticum II 8, 2),
Tutti i grandi personaggi, come Mario, Silla, Crasso, Cesare, Pompeo,
Ortensio, Cicerone – e successivamente anche gli imperatori con le loro corti
– ebbero proprietà nella zona.
11. Strabone (64 a.C. - 24 d.C.), Geografia
V-4-8
…Sopra questi luoghi si leva il monte Vesuvio, interamente
occupato tutt'intorno, salvo che alla sommità, da campi
bellissimi. La sommità stessa è per buona parte piana, ma del
tutto sterile, dall'aspetto cinereo; essa mostra delle cavità con
fessure, che si aprono su rocce fuligginose in superficie come
fossero state divorate dal fuoco. Così uno potrebbe supporre
che questo luogo precedentemente bruciasse e avesse crateri
di fuoco e che poi si estinsero, una volta venuta meno la materia
da ardere … Il suolo è ricco infatti di sostanza grassa e di terra
bruciata anch'essa atta a produrre frutti. Pertanto, quando la
terra è sovrabbondante di grasso, è adatta a prendere fuoco,
come ogni sostanza solforosa e dopo che si è inaridita e spenta,
trasformata in cenere, diviene adatta alla produzione…
19. Capri
Villa Jovis
In epoca romana, l’isola fu
particolarmente gradita ad
Augusto e soprattutto
all’imperatore Tiberio, che
vi si stabilì nel 26 d.C. e da
qui governò l’impero
romano per oltre dieci anni,
fino alla morte. In questo
periodo, egli fece edificare
numerose ville sull’isola,
delle quali Villa Jovis è
quella meglio conservata, e
domina dall’alto il golfo di
Napoli.
20.
21. Villa Damecuta
Situata su di uno sperone roccioso posto quasi sulla Grotta Azzurra, ed a
circa trenta minuti di cammino dal centro di Anacapri, la Villa Damecuta è
una delle dodici ville imperiali romane volute dall’imperatore Tiberio.
Di essa restano pochi ruderi, portati alla luce negli scavi tra il 1937 ed il
1948, che permettono comunque di risalirne alla struttura.
22.
23. Villa Palazzo a mare
Facilmente raggiungibile dal porto di Marina Grande, è il Palazzo a Mare, villa
costruita per il volere dell’imperatore Augusto. Si trattava di una villa marittima
formata da più ambienti e arricchita da un grande parco; del palazzo oggi si
possono ammirare solo le rovine, di cui un piccolo ninfeo e un bacino portuale.
24. Villa Imperiale di Gradola
Ingresso della Grotta Azzurra
Come tutti gli impianti di ville
marittime, anche villa Gradola, posta
immediatamente al di sopra della
Grotta Azzurra, si caratterizzava per
una serie di ambienti disposti a
festone e a terrazze, in posizione
panoramica, lungo il pendio.
La scoperta nei fondali della grotta di
alcune statue raffiguranti Tritoni e il
dio Poseidone ha confermato l’uso
della grotta come ninfeo della villa.
26. Minori
Fu costruita per volontà di patrizi
campani, se non romani, di cui
però null’altro si sa di certo che il
loro gusto di classe. Si può
considerare come una sorta di
“casa vacanza” di qualche potente
patrizio dell’epoca, molto ben
introdotto nella corte imperiale.
Aperta anche agli ospiti in tutti i
mesi dell'anno, questa villa - come
il Palazzo a mare di Augusto a
Capri - sorse marittima e
originariamente doveva specchiarsi
nel Tirreno e liberamente mostrarsi
ai naviganti.
27. Strutturalmente la Villa è circondata
da un vasto cortile su un’area di
2500 metri quadri. Era costituita da
due piani comunicanti tramite una
scala, parzialmente conservata, di 29
scalini, che andava allargandosi
progressivamente verso la base.
Originariamente vi era al centro una
piscina circondata da un portico su
tre lati nel quale è visibile lo
stupendo impianto idraulico. Sul
quarto lato si affacciava un “ninfeo”,
salone riccamente ornato di affreschi
sulle pareti e stucchi a rilievo nella
volta a botte.
29. Positano
Sotto il pavimento della Cripta Superiore della Chiesa di Santa
Maria Assunta sono stati scoperti strutture murarie e i tetti crollati
di una villa marittima romana costruita nel I sec. a.C., danneggiata
nel terremoto del 62 d.C. e definitivamente ricoperta dalle ceneri e
dalle pomici dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. I materiali
eruttivi che avevano portato devastazione e abbandono,
hanno consentito la perfetta conservazione di portici, del peristilio,
dei vari ambienti, degli affreschi e degli stucchi. . I colori sgargianti
con cui sono dipinti un ippocampo, un’aquila su globo e un pegaso
e le forme di due puttini a bassorilievo, presenti tutti sulla stessa
parete, sono la testimonianza di un mondo raffinato e vivo.
35. Stabia
Una stanza di Villa San Marco
Villa San Marco
Villa San Marco è una
villa imperiale che
prende il nome da
quello di una cappella
vicina, dedicata a
questo Santo. La villa è
famosa per l’ampio
quartiere termale con
calidarium, tepidarium
e frigidarium. L’atrio
presenta un larario
decorato in finto
marmo.
40. Stabia
Villa Arianna
Parte iniziale del percorso della Villa Arianna
La Villa Arianna prende il nome dal
quadro mitologico principale del
grandioso Triclinium estivo, che
rappresenta il mito di Arianna
abbandonata da Teseo sull’isola di
Nasso nel momento in cui alla
fanciulla, che sta dormendo tra le
braccia di Hypnos, il dio del sonno,
appare Dioniso alato e coronato di
edera, mentre Eros illumina la
scena con la fiaccola dell’Amore.
48. Dopo la battaglia di Anzio,
l’equite Publio Vedio Pollione
decise di trascorrere gli ultimi
suoi giorni in quello splendido
scorcio situato tra la Gaiola e la
Baia di Trentaremi, Pausilypon
cioè “sollievo dal dolore”.
Accanto alla villa fece costruire
anche un teatro di 2000 posti, un
odeon per piccoli spettacoli, un
ninfeo e un complesso termale.
Alla sua morte, la Villa, grazie
alla sua posizione molto ambita,
divenne residenza imperiale di
Augusto e di tutti i suoi
successori.
52. La villa, risalente al I sec.
a.c., ed ampliata in età
claudia, è attribuita a
Poppea Sabina, seconda
moglie di Nerone, grazie
all’iscrizione un “Secundo
Poppeae”, cioè a “Secondo
liberto di Poppea”, di
un’anfora rinvenuta nella
villa; inoltre un dolio reca
iscritto il nome di L.
Arrianus Amphionis, che
riporta ad Arriana figlia di
Poppea.
53. Calidarium : sala da bagno riscaldata ad aria
calda proveniente dalle pareti e dal pavimento;
l’affresco raffigura il mito di Ercole nel
Giardino delle Esperidi
Villa di
Poppea
56. Ercolano
Villa dei Papiri
Sontuosa villa d’otium
appartenuta ad un
importante e colto
esponente della nobilitas
romana, la cui
denominazione deriva dal
rinvenimento di una ricca
biblioteca di rotoli di
papiro, costituita soprattutto
da testi greci
64. Sorrento
Villa di Agrippa Postumo
Discesa dalla villa al mare
Della villa rimangono solo i resti
dei ninfei e delle peschiere.
L’impianto marittimo della villa
costituiva l’elemento più
importante ed è composto da un
ninfeo maggiore, rivestito
interamente da schiuma di lava, e
da un ninfeo minore, rivestito da
mosaico vitreo, entrambi situati
nel costone tufaceo sotto l'attuale
Villa Pompeiana ed accessibili
solo via mare.