La Liguria di Ponente presenta molti itinerari da poter esplorare in mountain bike, dalle valli dianesi a S. Bernardo di Conio. Stretto arco montuoso, è da sempre la porta d'accesso del Mediterraneo all'Europa Continentale.
1. ITINERARI MTB VALLI DIANESI E ENTROTERRA
La Liguria di Ponente presenta molti itinerari da poter esplorare in
mountain bike, dalle valli dianesi a S. Bernardo di Conio. Stretto arco
montuoso, è da sempre la porta d'accesso del Mediterraneo all'Europa
Continentale. La sua parte occidentale presenta un'eccezionale
geomorfologia che motiva, tra l'altro, lo stretto legame culturale tra i tre
versanti alpini, uniti dai pascoli montani e dalle vie di comunicazione che
confluiscono sui pochi valichi agibili.
Tra queste direttrici viarie un posto di primo piano spetta alla Strada
Marenca, vale a dire la Strada del Mare, ricordata nei documenti
d'archivio già nel 1207, ma certamente già frequentata dalla preistoria. Su
di essa convergevano i percorsi che risalivano le valli liguri tra Alassio e
Sanremo, per poi discendere a ventaglio lungo le valli cuneesi e
monregalesi. Nella seconda metà del XVI secolo, dopo l'acquisto sabaudo
delle valli del Maro di Oneglia e Prelà, la Strada Marenca assunse una
particolare importanza per il commercio dell'olio di oliva tra il Ponente
Ligure e il Piemonte Occidentale.
2. Infatti, essendo l'olio sottoposto a dazio, questa strada permetteva di
evitare il passaggio da Pieve di Teco, quindi anche il pedaggio richiesto in
quel luogo dal governo genovese. Di contro questa arteria presentava
l'inconveniente dell'alta quota nel tratto alpino che rendeva difficile il
transito nei mesi invernali. Ancor oggi è possibile fruire della Strada
Marenca: un percorso che dal mare ci conduce in Piemonte ricalcando
antichi spettacolari percorsi naturali.
Anche le comunità delle valli di Diano fruirono della Strada Marenca per
con-durre le greggi ai pascoli alpini. Più complessi e articolati furono poi i
percorsi mercantili e in primo luogo quelli determinati dal commercio
dell'olio, in grande quantità prodotto nei frantoi delle valli dianesi. Dalle
valli dianesi i percorsi storici che si elevano a settentrione verso la Strada
Marenca convergono sul passo di San Giacomo. Nei primi secoli del
secondo millennio il valico e il territorio circostante era presidiato a
meridione da una torre eretta al vertice del Pizzo d'Evigno e, a
settentrione, dal Castello di Montarosio. Quest'ultimo dominava su un
ampio territorio esteso tra le alte valli Impero e Merula. Dal passo di San
Giacomo la via prosegue per il Colle di San Bartolomeo, dove si unisce agli
altri percorsi di crinale che risalgono le valli tra Capo Santa Croce (Alassio)
e Capo Berta (Imperia). Sul Colle di San Bartolomeo si interseca la Strada
Regia (o del Sale) che dalla sabauda Oneglia conduceva a Torino, oggi in
gran parte ricalcata dalla Strada Statale 28 del Colle di Nava. La Strada
Marenca proseguiva sino a S. Bernardo del Conio, altro storico nodo
viario. Da qui si discende a nord nella valle di Rezzo e a sud nelle valli
Argentina, del Maro e di Prelà. Nelle valli Impero, Maro e Prelà è
impossibile delineare "una Strada Marenca": l'elevata antropizzazione ha
reso estremamente articolato il percorso. Le strade storicamente più
significative sono quelle che discendono le valli in direzione dei vecchi
castelli dei Conti di Ventimiglia di Conio, del Mara, d'Aurigo. di Lucinasco,
di Torria e di Prelà; tutti posti nei luoghi più opportuni per il controllo
strategico della strada e del territorio.