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Levi Fracasso Portfolio Eng
- 2. Heyhello! Somethingaboutme: Hello! My name is Levi Fracasso. I’m a very rational person, but not cold indeed. I approach creativity in a particular way, as a logical consequence of an irrational process. I have always loved to draw everything, from landscapes to typography, because it gives me the opportunity to see something that does not yet exist. I get inspired by everything I see, indeed I like to be inspired by what shouldn’t. I have a particular path, given that I have a degree in product design and in interior design, but I am a graphic design lover. This is because I like to approach things from as many points of view as possible. About: I live in Milan, Italy. Born 01/12/1995 in Arzignano (VI) Phone: +39 347 3793836 E-mail: levifracasso2@gmail.com IG: @le.do_htyt/ Perks: unorthodoxy / creativity / critical thinking / awareness / multidisciplinarity / visual language / oratory / diplomacy Languages: Italian, English B2
- 3. Experiences Education Works Skills Graduated at Politecnico di Milano (2021) InteriorDesign Via Giuseppe Candiani, 72, 20158 Milano Graduated at Università di Ferrara (2017) IndustrialProductDesign Via Quartieri, 8, 44121 Ferrara High school diploma (2014) Scientific-technologicalcourse ISS Leonardo Da Vinci Via Fortis A., 3, 36071 Arzignano VI Internship at Pride (2017) GraphicdesignerandcreativeatPride (2018) Contrà San Marco, 35/1, 36100 Vicenza Freelance graphic designer (logos,posters,branding,albumdesing,socialmedia) Waiter at Bar Castello (2017-2019) Piazzale della Vittoria 13, 36071 Arzignano VI Adobe Photoshop Blender Adobe Illustrator Rhinoceros Adobe AfterEffect Cinema4D Adobe InDesign Autocad Adobe Premiere High School (2014) First graduation (2017) Freelance year (2018) Second graduation (2021)
- 4. Iconoclast editorial design graphic design A close friend of mine asked me to help him in the production of a short fanzine, which would serve as a portfolio for his career in movies and television production. He proposed the material to be inserted, I selected it and took care of the graphic composition. Iconoclast was printed in limited series and exhibited in some independent bookstores such as Volume in Milan and Igor in Bologna.
- 6. editorial design graphic design non/Voluti The design of an exhibition with a technological-artistic theme was required for the Interior Design Laboratory. “non/Voluti” talks about the relationship between man and technology through the concept of wanted children, such as artificial intelligences and robots, and unwanted children, such as computer viruses or bugs. What you see is the exhibition catalog mainly curated by me.
- 7. non/Voluti NON/VOLUTI 4 TEMA Rapporto uomo- macchina 4 6 8 Indice/Contenuto INDICE ARTISTI 10 12 14 16 18 20 21 22 24 26 28 30 32 34 36 37 Refik Anadol Sougwen Chung Aidan Meller Christian Mio Loclair Iris Xinru Long Andy Cavatorta Sam Lavigne Ben Snell Daniel Canogar Lev Manovich William Basinski Melanie Willhide Jehad Nga Joseph Nechvatal Claudia Rohrmoser Florian Kühnle È stato incluso nell’elenco di “25 persone che modellano il futuro del design” nel 2013 e nell’elenco di “50 persone più interessanti che costruiscono il futuro” nel 2014. Manovich è professore presidenziale nel corso di dottorato in Informatica presso il Graduate Center, CUNY. Inoltre è fondatore e direttore del Cultural Analytics Lab, laboratorio che ha aperto la strada all’analisi della cultura visiva utilizzando metodi computazionali; ha creato progetti per Museum of Modern Art (NYC), New York Public Library, Google e altri clienti. Il suo ultimo libro “Cultural Analytics” sarà pubblicato da The MIT Press nell’autunno 2020. Timeline - 2009 NON/VOLUTI 6 Tema NON/VOLUTI 42 Qual è stata la svolta più significativa nei suoi progetti? Poter creare progetti in loco, e in particolare utilizzando spazi pubblici, mi ha decisamente cambiato la vita. L’arte deve avere qualcosa a che vedere con il luogo che la circonda, quindi ho cominciato a “localizzare” le mie opere. Oggi progetto istallazioni per luoghi pubblici di città come Londra, Dubai, Seoul, New York, Boston, Istanbul, Los Angeles e San Francisco. Posso dire quindi che ciò che è cambiato significativamente è l’idea stessa e il fatto che sia più “localizzata”. Ha creato numerose opere sperimentando diversi scenari tra cui luoghi pubblici, festival, edifici, gallerie, musei. Quale di questi la ispira maggiormente? Gli spazi pubblici hanno un significato importante per me. Uno spazio pubblico non ha porte, né soffitti, né pavimenti. Non c’è inizio e non c’è fine. È un’idea aperta a tutti in qualsiasi momento. Si deve cercare di dare vita a un’idea che sia capace di essere indipendente da ogni circostanza ma, allo stesso tempo, essere cosciente di ciò che la circonda, un’idea che spinga la gente a porsi delle domande e a interagire. Si definisce un “data artist”? Sì, oggi mi chiamano anche “AI Artist” per le mie opere con intelligenza artificiale o “Data Sculptor”. Penso che entrambe le definizioni siano limitanti, è per questo che preferisco il termine “media artist”, perché suona più completo e significativo. Collego le mie opere al cinema, per la loro somiglianza. Lavorando con l’intelligenza artificiale in numerosi progetti, come valuta l’impatto dell’IA sull’umanità? Penso che sia meglio ricordare a noi stessi, come umani, di quando abbiamo scoperto per la prima volta il fuoco, con cui abbiamo cucinato, ma con cui abbiamo anche creato armi. La stessa cosa vale per l’IA. Con la stessa tecnologia, con un codice a linea singola possiamo trovare una cura al cancro e con quello stesso codice possiamo anche creare l’invenzione più diabolica del mondo. Ci sono relazioni simili fra l’IA e invenzioni precedenti. La domanda è: “Dove ti vuoi trovare nello spettro? Vuoi creare quell’invenzione diabolica, o vuoi cercare le idee che miglioreranno la capacità cognitiva con creatività? Io mi trovo dalla parte degli ottimisti. Ci sono progetti in arrivo riguardo l’uso di tecnologie AR/VR per il settore della salute? Stiamo conducendo tre studi al momento. Con la UCSF (San Francisco), la UCLA (Los Angeles) e UC Berkeley. Al momento, stiamo ufficialmente facendo ricerche scientifiche. Riguardano le emozioni e i ricordi. Cerchiamo di comprendere entrambi gli aspetti. L’intelligenza artificiale è il metodo più veloce per fare qualcosa con i big data. I prossimi due anni saranno molto entusiasmanti. Nuovi progetti sono in arrivo. Intervista tratta da Digicult. Sulla fusione tra tecnologie, arti audiovisive e architettura, RefikAnadol continua a porsi nuove domande, esplorando le possibilità che l’utilizzo dell’intelligenza artificiale offre sulla digitalizzazione della memoria istituzionale e i possibili usi in altri settori, dalla sanità alla storia dell’arte. Intervista/2 NON/VOLUTI 10 REFIK ANADOL Refik Anadol è un media artist e regista nato a Istanbul, in Turchia nel 1985. Attualmente vive e lavora a Los Angeles, in California. È docente e ricercatore presso il Dipartimento di Design Media Arts dell’UCLA. Sta lavorando nei settori dell’arte pubblica site specific con l’approccio parametrico alla scultura di dati e le performance audio/visive dal vivo con un approccio di installazione immersiva; in particolare i suoi lavori esplorano lo spazio tra entità digitali e fisiche creando una relazioneibrida tra architettura e arti multimediali intelligenza artificiale. Come artista multimediale, designer e pensatore spaziale, Refik Anadol è incuriosito dai modi in cui la trasformazione del soggetto della cultura contemporanea richiede un ripensamento della nuova estetica, tecnica e percezione dinamica dello spazio. 58 non/voluti_catalogo_figli voluti NON/VOLUTI NARCISS CHRISTIAN MIO LOCLAIR 2018 Narciss è un robot, costruito per analizzare la propria incarnazione fisica. Il suo design utilizza un linguaggio visivo ridotto con un’alta densità di associazioni previste. I due componenti opposti, uno specchio circolare (O) e un computer (I), sono progettati per simboleggiare la dualità di input e output (I / O). Si relazionano l’uno con l’altro in un ciclo infinito di rappresentazione e interpretazione, poiché a nessuna entità esterna è concesso l’accesso per influenzare l’input o l’output. Di conseguenza, la natura di Narciss è quella di indagare solo su se stesso. L’osservatore umano è escluso da questo ciclo interno, eppure invitato a partecipare come giudice superiore. Il braccio meccanico che collega i due elementi si sporge sul tavolo e presenta il corpo come un tutto unificato. Lo specchio è attaccato al braccio esteso, come se l’installazione fosse attiva, ma non liberata. Narciss ritrae questi infiniti tentativi di autointerpretazione su uno schermo montato sul retro del suo corpo, invitandoci a una performance infinita di narrazione autobiografica e un esperimento di ricerca su modelli di autocoscienza sintetica. Mentre osserviamo un’intelligenza artificiale il cui unico scopo è investigare se stessa, assistiamo a un modello sintetico di autocoscienza, un frammento di narcisismoartificialeeunpersonaggioimmaginario nelle sue stesse narrazioni autobiografiche. 79 NON/VOLUTI Attraverso l’opera Omnia per Omnia l’artista Sougwen Chung reinventa la tradizione della pittura di paesaggio come una collaborazione tra l’artista, uno sciame robotico e il flusso dinamico di una città. Il progetto prevede la raccolta delle registrazioni di diversi momenti di una giornata tipo di una città tramite le telecamera pubbliche di sorveglianza; questi dati vengono poi trasmessi ai robot tramite un Motion Engine, che funge da mediatore visivo tra la Chung e lo sciame robotico abbattendo la complessità della città. Attraverso una performance di disegno collaborativo tra l’artista e i suoi robot creati su misura, il progetto esplora la poetica delle varie modalità di rilevamento: uomo e macchina, organico e sintetico, improvvisazione e computazionale. NON/VOLUTI 5 50 52 54 56 58 60 62 64 “Machine Hallucinations” “Archive Dreaming” “Drawing Operations” “Ai.Da.” “Narciss” “Lying Sophia and Mocking Alexa” “Deep Swamp” “Dio” 48 FIGLI VOLUTI 38 INTER- VISTE FIGLI NON VOLUTI 66 40 42 44 46 68 70 72 74 76 78 80 82 84 88 Sougwen Chung Refik Anadol Lev Manovich Christian Mio Loclair “Sikka Ingentium” “Small Data” “One Million Manga Pages” “Phototrails” “The Disintegration Loops” “Omnia per Omnia” “To Adrian Rodriguez, with love” “Green Book Study” “viral attaque: amoR foRti” “viral attaque: burst and ravished” “viral attaque: flambOyant designatiOn” “DIN” NON/VOLUTI 13 Le opere di Sougwen Chung sono state esposte in gallerie e musei di tutto il mondo, tra cui il MAMCO a Ginevra, in Svizzera e l’Akbank Sanat di Istanbul. L’artista è inoltre membro di NEW INC, il primo museo guidato dalla tecnologia fondato in collaborazione con The New Museum. Secondo il World Science Festival 2018, è un’artista residente presso i Bell Labs che esplora nuove forme di disegno nella realtà virtuale, con biometria, apprendimento automatico e robotica. Untitled 01, Preparatory Gesture - 2018 NON/VOLUTI 7 RAPPORTO UOMO-MACCHINA “NON/VOLUTI” si propone di indagare sul rapporto fra uomo e macchina approcciandolo attraverso l’idea della tecnologia come figlia dell’uomo, uomo che produce figli voluti e cercati come l’intelligenza artificiale e le sue declinazioni, ma che produce anche moltissimi errori, figli non voluti, elementi superflui o destinati a cessare di essere utili molto presto. L’esposizione si costruirà sul confronto fra questi figli accuditi o abbandonati attraverso un doppio percorso complementare. TRA ARTE E SCIENZA NON/VOLUTI 43 NON/VOLUTI 13 Untitled 01, Preparatory Gesture - 2018 59 NON/VOLUTI editorial design graphic design
- 8. I’dLovetoTurnYouOn “I’d Love to Turn You On” is my degree thesis for Politecnico’s Interior Design course. It is the project of an exhibition that, through the music of the Beatles, tells the change in sociality linked to music through three phases, solid, liquid and aeriform. editorial design graphic design
- 10. Le.do_rec “Le.do_rec” is a fictional music label with which I enjoy designing album and playlist covers, as well as producing the covers for my own records. Musicplaysafundamental roleinmylifeandthecreationofcoversisone oftheareasthatIenjoymostingraphicdesign. graphic design album design
- 11. Le.do_rec
- 12. Le.do_htyt “Le.do_htyt” is the name of the Instagram page (and my pseudonym) where I publish all the works that I find representative of my person. It is a project that I have been carrying out for the past 4 years and acts both as an artistic travel diary and a social portfolio. graphic design poster design type design