1. BIOLOGIA: lo sviluppo sostenibile
Gli alunni:
⢠Bennardo Ciddio Erika
⢠Cuore Francesca
⢠Plastino Marika
⢠Fouad Fatima
⢠Suriano Alessandro
2. ⢠Lo sviluppo sostenibile è in grado di
soddisfare i bisogni delle generazioni
attuali senza compromettere la
possibilitĂ che le generazioni future
riescano a soddisfare i propri.
⢠Parliamo del concetto di salute, di cibo,
dellâacqua, istruzione, sicurezza,
ambiente, rifiuti, lavoro, uguaglianza e
paritĂ di genere.
3. ⢠Lo sviluppo sostenibile, inoltre è una
forma di sviluppo economico compatibile
con la salvaguardia dell'ambiente e dei
beni liberi per le generazioni future, che
ha dato vita all'economia
sostenibile, appoggiandosi almeno in
parte alla cosiddetta economia verde
⢠Come indica il WWF nel suo âLiving
Planet Reportâ, vuol dire imparare a
vivere nei limiti di un solo pianeta
4. Per ottenere uno sviluppo delle societĂ umane che
sia sostenibile è necessario che:
ďś lâintervento umano sia limitato entro le capacitĂ di
carico dei sistemi naturali conservandone la loro
vitalitĂ e la loro resilienza;
ďś il progresso tecnologico per la produzione di beni
e servizi venga indirizzato allâincremento
dellâefficienza piuttosto che allâincremento del
flusso di energia e materie prime;
ďś i livelli di prelievo delle risorse non rinnovabili
ecceda le loro capacitĂ rigenerative;
ďś lâemissione di scarti e rifiuti (solidi, liquidi e
gassosi) dovuti al metabolismo dei sistemi sociali
non ecceda la capacitĂ di assimilazione dei
sistemi naturali.
5. ⢠Inoltre lo sviluppo sostenibile
racchiude 3 dimensioni:
ďśEconomica
ďśAmbientale
ďśSociale
Conosciamo anche le 5 P dello sviluppo
sostenibile: pianeta, persone, prosperitĂ ,
pace, partnership
6.
7. ⢠Le scelte strategiche che ha fatto lâItalia
nellâarea pianeta sono:
1. Arrestare la biodiversitĂ
2. Garantire una gestione sostenibile
delle risorse naturali
3. Creare comunitĂ e territori resilienti
4. Custodire i paesaggi e i beni
culturali
9. Lo stato di nutrizione è la condizione biologica data dal rapporto
tra il fabbisogno di nutrienti e la loro assunzione e utilizzo. Si
parla di equilibrio cioè enutrizione (buona nutrizione) , se
lâequilibrio è alterato si hanno le malnutrizioni.
ďś Le malnutrizioni possono essere:
La nutrizione dovrebbe garantire la crescita, lâefficienza psichica e
fisica e lâ aspettativa di vita di un individuo . Valutando lo stato di
nutrizione sia individuale che generale è possibile avere elementi
utili per programmare interventi di recupero nel caso di
malnutrizione.
I metodi per rilevare lo stato di nutrizione possono essere:
Per difetto, ossia
iponutrizione, che
può essere globale o
di vitamine e minerali
Per eccesso o
iponutrizione
ďś Diretto; attraverso lâaltezza, il peso le
analisi del sangue e delle urine,
valutando la capacitĂ di produrre
anticorpi
ďś Indiretti; attraverso la
raccolta di dati sui
consumi alimentari, sui
bilanci alimentari nazionali
etc.
10. ObesitĂ
Obesità ho malnutrizione è frequente nei paesi ricchi e quelli di emergenti;
un eccesso di massa grassa è alla basa di varie patologie come la cardio patia
coronaria, diabete, cancro e ipertensione . lâ obesitĂ Il rischio aumenta con
lâaumentare del peso e varia in base alla distribuzione del grasso nel corpo
LâobesitĂ a mela è la piĂš
pericolosa per la salute,
si riscontra nellâuomo e
nella donna dopo la
menopausa ed è
caratterizzata
dallâaccumulo di grasso
intorno alla vita đ
LâobesitĂ a forma di pera
è tipica delle donne
giovani, il grasso si
distribuisce sui fianchi,
sul fondoschiena e sulle
cosce đ
11. ⢠Lâobesità è causata da fattori genetico-costituzionali e ambientali; oltre a questi, la vita
sedentaria e la riduzione dei bisogni energetici concorrono a incrementare lâaumento di peso.
LâobesitĂ comportamentale si riscontra nei bambini , negli adolescenti ma soprattutto nelle
donne che rappresentano un anello critico è piÚ vulnerabile degli uomini alla malnutrizione,
essendo di costituzione piĂš piccola, hanno bisogno di diete meno energetiche, necessitano di
quantitĂ uguali o maggiori di nutrienti, e quindi di nutrirsi con piĂš alta proporzione di apporti
nutritivi. Nella gravidanza e nel parto la malnutrizione fa correre alle donne rischi piĂš gravi,
complicazioni e morte. Fattori legati alla gravidanza sono la causa principale di morte tra donne
di etĂ compresa tra 15 e 19 anni, perchĂŠ con un fisico non ancora sviluppato e spesso con
deficienze nutritive, corrono un rischio di morte piĂš alto rispetto a quello di madri con etĂ da
20 a 24 anni. La malnutrizione minaccia anche i loro bambini. Ogni anno, la morte di oltre la
metĂ di 12 milioni di bambini è legata alla malnutrizione, spesso dovuta allâinsufficiente
alimentazione della madre durante la gravidanza, a che aumenta la vulnerabilitĂ delle malattie
dei bambini, come ritardo dello sviluppo, malattie dellâapparato respiratorio ma per fortuna le
deficienze micro nutritive possono facilmente essere bloccate con unâadeguata dieta.
12. Malnutrizioni vitaminiche
Le malnutrizioni vitaminiche per difetto sono
piuttosto diffuse in alcune aree del mondo; si
definisce: Avitaminosi,
carenza totale
di vitamine
Ipovitaminosi, carenza
parziale con sintomi palesi
o non manifesti
Vitamina A
è un costituente del
pigmento visivo; la sua
mancanza causa cecitĂ
notturna, alterazione
nella visione dei colori,
prosciugamento della
mucosa
Vitamina K
Essenziale
per la
coagulazion
e del
sangue
Vitamina E
che protegge le
membrane
cellulari causa
anemia, dovuta
alla fragilitĂ dei
globuli rossi
Vitamina D
che controlla il
metabolismo del
calcio, dovuto a una
scarsa esposizione
al sole
Le vitamine liposolubili si suddividono in
13. Le vitamine idrosolubili si suddividono in
La carenza di
Vitamina B1
causa il beri-beri
dovuta dal consumo
di cereali raffinati
caratterizzato da
dimagrimento e
debolezza La carenza di
Vitamina PP
provoca la pellagra,
La malattia nel secolo
scorso era molto
diffusa nelle zone in
cui lâalimentazione era
basata quasi
esclusivamente sul
mais
La Vitamina B9 o
Acido Folico è
facilmente inattivata
dal calore e dallâaria,
per cui la sua carenza
è molto diffusa
La mancanza di
Vitamina C
dovuta a una dieta
priva di frutta e
verdura fresca
14. Malnutrizioni saline
I sali minerali sono sostanze essenziali
e devono quindi essere introdotti con
gli alimenti; una dieta varia ed
equilibrata ne soddisfa il fabbisogno.
Le eventuali carenze possono essere
dovute ad un ridotto assorbimento di
calcio e di ferro.
Il Calcio è un costituente delle ossa; una sua carenza causa
osteoporosi, malattia metabolica caratterizzata dalla
riduzione della massa ossea con conseguente aumento della
fragilitĂ e predisposizione alle fratture. Oltre ad un
insufficiente apporto alimentare, la carenza di calcio può
essere dovuta a diete troppo ricche di proteine, che ne
aumentano lâeliminazione urinaria, e a un ridotto tenore di
vitamina D.
La carenza di Ferro causa
anemia in quanto è un
componente dellâemoglobina,
la proteina dei globuli rossi del
sangue che trasporta
lâossigeno ai tessuti.
15. Malattie
correlate
allâalimentazione
La carenza o lâeccesso di uno o piĂš nutrienti possono
rappresentare un
fattore di rischio per le malattie cardiovascolari, e abbiamo:
I
infarto
Ă data dalla morte dei tessuti della
parete del cuore, causata dal ridotto
afflusso di sangue per lâocclusione di
unâarteria coronaria
Ictus
è invece un infarto o una
emorragia cerebrale provocati
dallâocclusione o dalla rottura
di unâarteria
Ipercolesterolemia
ossia elevati livelli di colesterolo nel sangue, può
essere prevenuta riducendo nella dieta la
presenza di grassi saturi a favore dei mono e
polinsaturi.
Ipertensione
Lâipertensione, altro fattore di
rischio per le malattie
cardiovascolari, è dovuta tra lâaltro
ad unâelevata quantitĂ di sale d
17. Il lavoro
⢠lâeconomia è una forma di vita: il valore economico è
il prodotto di storie, di persone che si impegnano e si
collegano per produrre significati utili, il valoreÂť.
Queste sono le prime parole del ÂŤil capitalismo
personaleÂť di A. Bonomi e E. Rullani. Essi dicono che
lâeconomia sia frutto del lavoro delle varie comunitĂ ,
che non è una cosa che riguarda in singolo individuo,
ma che è lâinsieme delle storie e delle esperienze di
imprenditori, artigiani, operai⌠ogni persona, infatti,
possiede capacitĂ differenti e che devono essere
inserite in contesti e ambiti specifici per consentire loro
di portare produttivitĂ alla societĂ .
18. Il lavoro, oggi
⢠Al giorno dâoggi, le tecnologie moderne non hanno
cancellato lâimportanza del lavoro artigianale fatto di
creativitĂ e precisione. Oggigiorno il lavoro ha cambiato la
propria prospettiva fornendo anche leggi che tutelano le
donne giovani e madri, ma alcune di queste leggi si
possono adattare anche ai giovani lavoratori. Purtroppo
anche se le tecnologie avanzano, sul lavoro son presenti
ancora numerosi infortuni, però le ditte per esempio
forniscono protezioni per i lavoratori come: casco, cinture e
scarpe adatte, però continuano ad esserci numerosi
infortuni. Oggi ci si basa su molto lavoro di squadra, infatti i
migliori progetti sono frutto del lavoro di squadra, inoltre è
in forte crescita il settore cosiddetto terziario.
19. Il lavoro nella storia
⢠Il lavoro diventa fondamentale giĂ allâinizio della storia dellâumanitĂ . Lâuomo, grazie
al lavoro fisico e intellettuale è riuscito ad abbattere le varie difficoltà che trovava
nel sopravvivere. Lâuomo si distingue dagli altri animali per lâuso di strumenti che
diventeranno sempre piĂš complessi con lâavanzare della storia. Lâuomo inoltre,
riesce a trarre vantaggio dalla natura che ha imparato a modificare in modo
propedeutico. Con lâavanzare della storia, lâumanitĂ imparerĂ a coltivare i campi e
allevare bestiame, grazie a questo progresso si potrĂ arrivare al punto di avere
scorte per tutto lâanno, inoltre nascerĂ lo scambio che porterĂ un cambiamento
radicale, cioè ormai lâuomo non aveva piĂš bisogno di produrre qualcosa ma poteva
scambiarla con altre societĂ , nascerĂ il mercato. Con la nascita del mercato nascerĂ
anche la moneta, che non diminuirĂ il baratto. Lâuomo troverĂ necessitĂ nel
lavorare in gruppo, nasce il lavoro organizzato, nasceranno le civiltĂ organizzate, si
formeranno gruppi in cui ognuno contribuisce alla produzione di un dato bene,
ognuno con le proprie capacitĂ , strumenti e materie prime di cui dispone, nasce
lâartigianato che ancora oggi rappresenta un lavoro autonomo fatto da mani
esperte, ai tempi alcuni lavori erano retribuiti, cioè ricevevano un compenso in
base al lavoro svolto. Le persone che avevano una stessa dote formavano le
cooperative, nasce allora lâimpresa, cioè unâattivitĂ organizzata per scambiare
qualsiasi tipo di bene o servizio.
20. Il lavoro nellâera moderna
⢠Oggi le imprese sono capitanate da un imprenditore,
egli stabilisce che cosa vuole mettere in commercio e
che cosa vuole produrre, egli acquista i mezzi di
produzione e le materie prime. Lâimprenditore non
svolge il lavoro, ma viene svolto da persone che
ricevono un compenso a fine dellâopera, lâimprenditore
assume gli operai, che sono lavoratori dipendenti che
possono essere licenziati a scadenza del contratto e
che ricevono un salario mensile. Il mondo della
produzione è governato dalla necessità di creare
profitto per progredire nel bene della societĂ .
21. I diritti dei lavoratori
⢠Numerosi sono i diritti del lavoratore, a cui corrispondono
specularmente altrettanti obblighi a carico del datore di
lavoro. Possiamo, anzitutto, dividerli in due categorie:
Diritti patrimoniali
Rientra in questa categoria il diritto del lavoratore a
percepire un corrispettivo per la sua prestazione lavorativa:
il diritto alla retribuzione. Il lavoratore, infatti, ha diritto a
percepire una retribuzione che sia proporzionata alla
quantitĂ (tempo di lavoro) e qualitĂ (mansioni svolte) del
suo lavoro e che sia sufficiente ad assicurare a sĂŠ e alla sua
famiglia unâesistenza libera e dignitosa. I contratti nazionali
di categoria o di settore stabiliscono quale deve essere il
livello minimo vincolante per tutti i rapporti di lavoro
rientranti in quella categoria o settore. Il lavoro svolto nelle
giornate festive (quali domenica, Natale, Pasqua), peraltro,
dĂ diritto ad una maggiorazione retributiva rispetto allo
stesso lavoro svolto nei giorni feriali.
22. Diritti personali
Diritto alla salute e alla sicurezza delle condizioni di lavoro. Tra i
diritti del lavoratore quello piĂš importante concerne la sicurezza sul
lavoro, considerato che la salute è un diritto fondamentale
dellâindividuo ed interesse della collettivitĂ . Di converso, il datore di
lavoro ha lâobbligo di adottare tutte le misure che, secondo la
particolaritĂ del lavoro, si rendono necessarie al fine di preservare
lâintegritĂ fisica e la personalitĂ morale del lavoratore. Il datore
deve garantire condizioni di lavoro sicure e non eccessivamente
stressanti ovvero un ambiente di lavoro non nocivo per la salute
dei lavoratori. Da non trascurare i diritti dei dipendenti al riposo e
alle ferie retribuite. Il lavoratore ha diritto a undici ore di riposo
consecutivo ogni ventiquattro ore. Qualora lâorario di lavoro ecceda
le sei ore giornaliere è prevista una pausa per il recupero delle
energie psico-fisiche e la consumazione del pasto. Il lavoratore
dipendente ha lâirrinunciabile diritto al riposo settimanale: ogni
sette giorni deve fruire di un riposo di almeno ventiquattro ore
consecutive, che di regola coincide con la domenica. Altro
irrinunciabile diritto del lavoratore riguarda il godimento di un
periodo annuale di ferie retribuite, la cui durata minima è stabilita
in quattro settimane, elevabili dai contratti collettivi
23. Diritto alla maternitĂ e alla paternitĂ
Tutte le lavoratrici hanno diritto a godere di un periodo
di maternitĂ senza subire alcuna ritorsione da parte del
datore di lavoro o rischiare addirittura di perdere il
posto. Ă previsto, infatti, che la donna possa chiedere
di astenersi dal lavoro nei due mesi precedenti la data
presunta del parto e fino ai tre mesi successivi al parto
medesimo. La futura mamma, peraltro, ha diritto a
permessi retribuiti per effettuare visite mediche o
esami specialistici.
Diritto di adempiere a funzioni pubbliche
Un altro diritto del lavoratore dipendente concerne la
conservazione del posto di lavoro per lâintera durata
del mandato politico o amministrativo. In altri termini,
chi svolge funzioni pubbliche o riveste cariche sindacali
viene collocato in un periodo di aspettativa pari alla
durata del mandato senza erogazione della
retribuzione.
24. Diritti sindacali
I diritti sindacali sono diritti dei lavoratori dipendenti, che
trovano una loro disciplina specifica nello Statuto dei
lavoratori. Ecco brevemente quali sono:
1. diritto di costituire associazioni sindacali, di aderirvi e di
svolgere attivitĂ sindacale nei luoghi di lavoro
2. diritto di assemblea, cioè di riunirsi allâinterno dellâunitĂ
produttiva
3. diritto ad indire un referendum per vagliare lâopinione
del singolo su materie inerenti lâattivitĂ sindacale
4. diritto a raccogliere contributi e svolgere opera di
proselitismo per la loro organizzazione sindacale
Una considerazione speciale merita il diritto dei lavoratori
dipendenti di interrompere la loro attivitĂ in modo
continuativo e collettivo per perseguire un interesse
comune: il cd. diritto di sciopero.
Tutti i dipendenti, pubblici e privati, possono esercitare tale
diritto, conservando il posto di lavoro e non percependo
alcuna retribuzione per le giornate di sciopero.