My research considers all the themes related to Structural Engineering as Safety and Reliability, Performance-based Design, Computer Aided Structural Design, Identification and Optimization, Dynamics and Control, Nonlinear Analysis, Uncertainty Analysis. There is always a strong commitment toward real applications for reinforced concrete and steel constructions, bridges, tall buildings, special structures and innovative concepts, also under extreme and accidental situations.
Costruzioni Metalliche - Ponti: seminario Ing. Luca ROMANOFranco Bontempi
Slide del seminario dell'Ing. Luca Romano nell'ambito del Corso di Costruzioni Metalliche della Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale dell'Universita' degli Studi di Roma La Sapienza, 5 dicembre 2013.
repertorio di ponti in cemento armato.
solo per Allievi dei corsi di Teoria e Progetto di Ponti - Gestione di Ponti e Grandi Strutture, Prof. Ing. Franco Bontempi, Sapienza Università di Roma.
Connessioni in Acciaio - Lezione 14 dicembre2012Franco Bontempi
Lezione del 14 dicembre 2012 dell'Ing. Chiara Crosti - Corso di Costruzioni Metalliche del Prof. Ing. Franco Bontempi presso la Facolta' di Ingegneria della Universita' di Roma La Sapienza
Tecnica delle costruzioni - UNIONI acciaio - Parte 1Franco Bontempi
Slide delle esercitazioni di tecnica delle costruzioni per il corso di Ingegneria Civile tenuto dal prof. Franco Bontempi alla Sapienza di Roma - Prima esercitazione sulle UNIONI
PGS - lezione 03 - IMPALCATO DA PONTE E PIASTRE.pdfFranco Bontempi
Appunti su piastre per impalcati di ponti e viadotti.
Corso di GESTIONE DI PONTI E GRANDO STRUTTRE, prof. ing. Franco Bontempi, Sapienza Universita' di Roma
Elaborato di Riccardo Giorgi per il Corso di Progettazione Strutturale Antincendio del prof. ing. Franco Bontempi, Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale, Sapienza Universita' di Roma, A.A. 2015/16.
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio, Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale, Universita' degli Studi di Roma La Sapienza - Franco Bontempi.
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Il presente volume affronta l’impostazione della progettazione e delle verifiche prestazionali e di
sicurezza per le costruzioni in acciaio secondo le Nuove Norme Tecniche e gli Eurocodici strutturali.
A una prima lettura, le normative europee e ora la normativa nazionale potrebbero sembrare piuttosto
complesse e a volte poco intuitive ma una volta fatti propri i concetti di base e chiarite le procedure di
calcolo, ci si rende conto che il loro utilizzo è meno difficile di quello che può sembrare.
Il presente testo propone un approccio elementare ma innovativo adatto a superare le difficoltà legate
a un primo utilizzo delle normative. Tale impostazione è stata concretizzata in una serie di diagrammi
di flusso che sintetizzano in forma ordinata le procedure di calcolo delle azioni sulle costruzioni e le
verifiche degli elementi strutturali in acciaio.
Per familiarizzare con le normative è inoltre importante svolgere dei calcoli a mano. A questo
proposito, nella parte applicativa del volume sono riportati nel dettaglio i calcoli relativi al
dimensionamento di un edificio multipiano in acciaio. Si fa comunque notare che in questa sede gli
argomenti sono presentati in forma elementare e richiedono studi e approfondimenti successivi.
I contenuti del presente testo sono destinati sia a studenti delle facoltà di Ingegneria e Architettura sia
ai tecnici professionisti che vogliano aggiornare le proprie competenze.
Il ruolo dell'agronomia territoriale e dell'ecologia del paesaggio a support...Davide Rizzo
Introduzione – La comprensione e il miglioramento delle interazioni tra agricoltura e risorse naturali richiedono l'analisi della configurazione dei diversi patterns che compongono un territorio. Analogamente all'ecologia del paesaggio, che studia le relazioni tra mosaici ambientali e processi ecologici su larga scala, l'agronomia territoriale propone un ampliamento dello studio delle pratiche agricole con l'obiettivo di mettere in relazione le scelte che l'agricoltore effettua a scala di campo o dell'azienda con il sistema territoriale di cui fa parte. In tal modo l'agricoltura viene contestualizzata tra le differenti dinamiche antropiche che competono o convergono nell'uso di risorse quali suolo, acqua e biodiversità. Obiettivo di questo lavoro è proporre uno stato dell’arte delle sinergie tra agronomia e ecologia a supporto della gestione integrata delle aree rurali.
Casi di studio – L’approccio territoriale, complementare alle competenze dell’agronomia aziendale (Cavazza, 1996), ha mostrato nuove potenziali applicazioni con la collocazione nel campo della landscape research (Benoît, Rizzo et al. 2013). La nostra proposta è partire da alcuni esempi emblematici – superando in tal modo l’eterogeneità delle parole chiave di una ricerca bibliografica – per definire un quadro concettuale di riferimento per successive analisi (Fig. 1).
Da un punto di vista agronomico, importanti spunti sono forniti anzitutto dal rapporto FAO per lo sviluppo di sistemi agricoli climate-smart basati sull’approccio paesaggistico (FAO 2013) e dall’applicazione di tale approccio nella gestione di rischi produttivi, ecologici e sociali dei bacini di approvvigionamento di alcune grandi industrie agroalimentari internazionali (Kissinger et al. 2013). Da un punto di vista dell’ecologia, l’esempio più rilevante è costituito dalla valutazione dei servizi agro-ecosistemici richiesta dalle recenti evoluzioni delle politiche agricole europee (García-Feced et al. 2014). Una convergenza tra i vari approcci settoriali potrebbe essere fornita dal paradigma dei corridoi diffusi, che propongono di coniugare attività agricole e conservazione della biodiversità (Padoa-Schioppa et al. 2009).
Conclusioni e prospettive – Le sfide che una più ampia interfaccia tra agronomia ed ecologia del paesaggio pone riguardano la riformulazione degli obiettivi di ricerca e l'integrazione di dati e informazioni eterogenee. Per l’agronomia l’identificazione di un quadro interdisciplinare condiviso può facilitare: (1) la valutazione della componente territoriale delle problematiche agro-ambientali (es., dinamiche spaziali, interazioni con altri settori produttivi); (2) lo sviluppo di competenze professionali a supporto delle politiche territoriali.
Bibliografia: cf http://bit.ly/43SIA
My research considers all the themes related to Structural Engineering as Safety and Reliability, Performance-based Design, Computer Aided Structural Design, Identification and Optimization, Dynamics and Control, Nonlinear Analysis, Uncertainty Analysis. There is always a strong commitment toward real applications for reinforced concrete and steel constructions, bridges, tall buildings, special structures and innovative concepts, also under extreme and accidental situations.
Costruzioni Metalliche - Ponti: seminario Ing. Luca ROMANOFranco Bontempi
Slide del seminario dell'Ing. Luca Romano nell'ambito del Corso di Costruzioni Metalliche della Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale dell'Universita' degli Studi di Roma La Sapienza, 5 dicembre 2013.
repertorio di ponti in cemento armato.
solo per Allievi dei corsi di Teoria e Progetto di Ponti - Gestione di Ponti e Grandi Strutture, Prof. Ing. Franco Bontempi, Sapienza Università di Roma.
Connessioni in Acciaio - Lezione 14 dicembre2012Franco Bontempi
Lezione del 14 dicembre 2012 dell'Ing. Chiara Crosti - Corso di Costruzioni Metalliche del Prof. Ing. Franco Bontempi presso la Facolta' di Ingegneria della Universita' di Roma La Sapienza
Tecnica delle costruzioni - UNIONI acciaio - Parte 1Franco Bontempi
Slide delle esercitazioni di tecnica delle costruzioni per il corso di Ingegneria Civile tenuto dal prof. Franco Bontempi alla Sapienza di Roma - Prima esercitazione sulle UNIONI
PGS - lezione 03 - IMPALCATO DA PONTE E PIASTRE.pdfFranco Bontempi
Appunti su piastre per impalcati di ponti e viadotti.
Corso di GESTIONE DI PONTI E GRANDO STRUTTRE, prof. ing. Franco Bontempi, Sapienza Universita' di Roma
Elaborato di Riccardo Giorgi per il Corso di Progettazione Strutturale Antincendio del prof. ing. Franco Bontempi, Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale, Sapienza Universita' di Roma, A.A. 2015/16.
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio, Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale, Universita' degli Studi di Roma La Sapienza - Franco Bontempi.
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Il presente volume affronta l’impostazione della progettazione e delle verifiche prestazionali e di
sicurezza per le costruzioni in acciaio secondo le Nuove Norme Tecniche e gli Eurocodici strutturali.
A una prima lettura, le normative europee e ora la normativa nazionale potrebbero sembrare piuttosto
complesse e a volte poco intuitive ma una volta fatti propri i concetti di base e chiarite le procedure di
calcolo, ci si rende conto che il loro utilizzo è meno difficile di quello che può sembrare.
Il presente testo propone un approccio elementare ma innovativo adatto a superare le difficoltà legate
a un primo utilizzo delle normative. Tale impostazione è stata concretizzata in una serie di diagrammi
di flusso che sintetizzano in forma ordinata le procedure di calcolo delle azioni sulle costruzioni e le
verifiche degli elementi strutturali in acciaio.
Per familiarizzare con le normative è inoltre importante svolgere dei calcoli a mano. A questo
proposito, nella parte applicativa del volume sono riportati nel dettaglio i calcoli relativi al
dimensionamento di un edificio multipiano in acciaio. Si fa comunque notare che in questa sede gli
argomenti sono presentati in forma elementare e richiedono studi e approfondimenti successivi.
I contenuti del presente testo sono destinati sia a studenti delle facoltà di Ingegneria e Architettura sia
ai tecnici professionisti che vogliano aggiornare le proprie competenze.
Il ruolo dell'agronomia territoriale e dell'ecologia del paesaggio a support...Davide Rizzo
Introduzione – La comprensione e il miglioramento delle interazioni tra agricoltura e risorse naturali richiedono l'analisi della configurazione dei diversi patterns che compongono un territorio. Analogamente all'ecologia del paesaggio, che studia le relazioni tra mosaici ambientali e processi ecologici su larga scala, l'agronomia territoriale propone un ampliamento dello studio delle pratiche agricole con l'obiettivo di mettere in relazione le scelte che l'agricoltore effettua a scala di campo o dell'azienda con il sistema territoriale di cui fa parte. In tal modo l'agricoltura viene contestualizzata tra le differenti dinamiche antropiche che competono o convergono nell'uso di risorse quali suolo, acqua e biodiversità. Obiettivo di questo lavoro è proporre uno stato dell’arte delle sinergie tra agronomia e ecologia a supporto della gestione integrata delle aree rurali.
Casi di studio – L’approccio territoriale, complementare alle competenze dell’agronomia aziendale (Cavazza, 1996), ha mostrato nuove potenziali applicazioni con la collocazione nel campo della landscape research (Benoît, Rizzo et al. 2013). La nostra proposta è partire da alcuni esempi emblematici – superando in tal modo l’eterogeneità delle parole chiave di una ricerca bibliografica – per definire un quadro concettuale di riferimento per successive analisi (Fig. 1).
Da un punto di vista agronomico, importanti spunti sono forniti anzitutto dal rapporto FAO per lo sviluppo di sistemi agricoli climate-smart basati sull’approccio paesaggistico (FAO 2013) e dall’applicazione di tale approccio nella gestione di rischi produttivi, ecologici e sociali dei bacini di approvvigionamento di alcune grandi industrie agroalimentari internazionali (Kissinger et al. 2013). Da un punto di vista dell’ecologia, l’esempio più rilevante è costituito dalla valutazione dei servizi agro-ecosistemici richiesta dalle recenti evoluzioni delle politiche agricole europee (García-Feced et al. 2014). Una convergenza tra i vari approcci settoriali potrebbe essere fornita dal paradigma dei corridoi diffusi, che propongono di coniugare attività agricole e conservazione della biodiversità (Padoa-Schioppa et al. 2009).
Conclusioni e prospettive – Le sfide che una più ampia interfaccia tra agronomia ed ecologia del paesaggio pone riguardano la riformulazione degli obiettivi di ricerca e l'integrazione di dati e informazioni eterogenee. Per l’agronomia l’identificazione di un quadro interdisciplinare condiviso può facilitare: (1) la valutazione della componente territoriale delle problematiche agro-ambientali (es., dinamiche spaziali, interazioni con altri settori produttivi); (2) lo sviluppo di competenze professionali a supporto delle politiche territoriali.
Bibliografia: cf http://bit.ly/43SIA
CALCOLO DELLE STRUTTURE DI SUPPORTO DELLE TURBINE OFFSHORE - OFFSHORE WIND T...StroNGER2012
Nella presente relazione sono:
a) definiti i principi di progettazione delle strutture di supporto delle turbine offshore di un Parco Eolico del Golfo di Manfredonia;
b) individuate le azioni e conseguentemente definiti i carichi;
c) sviluppate le analisi strutturali su configurazioni preliminari;
d) verificate le configurazioni finali.
La presente relazione e’ basata sulle altre relazioni specialistiche del progetto complessivo, e particolarmente:
a) relazione sulle condizioni geofisiche e geologiche;
b) relazione sulle condizioni geotecniche;
c) relazione sulla caratterizzazione sismica;
d) relazione sulla caratterizzazione meteo-marina.
In considerazione delle non usuali caratteristiche dei sistemi strutturali considerati, la presente relazione farà spesso riferimento alla letteratura scientifica e tecnica pertinente, richiamando gli aspetti principali.
ELEMENTI DI INGEGNERIA FORENSE IN CAMPO STRUTTURALEFranco Bontempi
Corso CISM, Udine 15 e 16 febbraio 2017.
Il presente corso vuole introdurre in maniera elementare i concetti, i metodi e gli strumenti della ingegneria forense nei casi riguardanti le strutture, facendo riferimento a casi concreti e specifici.
Indice degli argomenti trattati nella esercitazione 4 del corso di Tecnica delle Costruzioni - Ingegneria Civile - Sapienza Università di Roma - docente Prof. Bontempi
INFRASTRUTTURE CRITICHE_sicurezza fisica nelle fasi progettuali, costruttive ...Marco Lucidi
Argomento di ricerca nel campo della Difesa delle Infrastrutture Critiche. Il documento vuole essere una analisi della situazione nazionale attuale, e un tavolo di confronto per condividere conoscenze sull'argomento.
Tecnica delle Costruzioni A.A. 2013/14 BontempiFranco Bontempi
Il corso ha per oggetto la progettazione strutturale, attraverso la traduzione dei principi e delle teorie della meccanica strutturale in modelli, metodi e criteri adeguati a definire il comportamento strutturale delle costruzioni e a eseguire la verifica della sicurezza e delle capacità prestazionali delle opere e degli elementi in acciaio, in conglomerato armato e in conglomerato armato precompresso. Alla fine del corso, lo Studente: 1) acquisirà le conoscenze teoriche e metodologiche fondamentali per l’analisi strutturale e la progettazione e 2) avrà le competenze per concepire, progettare e verificare costruzioni ordinarie; acquisirà capacità 3) di giudizio e di 4) comunicazione di idee, informazioni, dati, problemi e soluzioni relativi alle costruzioni tipiche dell’Ingegneria Civile, sia singole, come edifici, sia componenti di reti infrastrutturali; 5) potrà successivamente estendere le conoscenze e le competenze su tutti i temi specialistici relativi all’Ingegneria Strutturale.
Consigli e indicazioni su come fare una tesi di laurea con la cattedra di Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi e Sociologia dei Media Digitali (Università di Catania, Dipartimento di Scienze Umanistiche)
Seminario Area Tecnica su "DEMOLIZIONI E SICUREZZA" Studio Amati Architetti_M...Marco Lucidi
Panoramica su come la normativa sulla sicurezza interviene in un comparto rischioso quale quello delle demolizioni.
Questo per fornire a tutti i collaboratori dello Studio che si trovano ad operare all'interno dei cantieri di varie dimensioni e tipologie, gli strumenti normativi e tecnici adeguati.
ntesi degli argomenti trattati nella esercitazione 7 (parte 1) del Corso di Tecnica delle Costruzioni tenuto presso la Facoltà di Ingegneria Civile della Sapienza di Roma
Lezione del 4 dicembre 2014 dell'Ing. Luca Romano al Corso di Costruzioni Metalliche, Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale, Universita' degli Studi di Roma La Sapienza.
Il corso considera i problemi di concezione, di progettazione, di analisi strutturale e di tecnologia delle costruzioni metalliche, con particolare riguardo a quelle in acciaio. Alla fine del corso, lo Studente: 1) completerà ed estenderà le conoscenze teoriche e i procedimenti operativi per l’analisi ed il progetto delle costruzioni metalliche; 2) avrà competenze per concepire, progettare e verificare costruzioni complesse, in particolare edifici alti; acquisirà capacità 3) di giudizio e di 4) comunicazione di idee, informazioni, dati, problemi e soluzioni relativi alle costruzioni metalliche; inoltre, 5) potrà sviluppare attività di ricerca su temi piu' moderni e specialistici relativi alle costruzioni metalliche.
Informazioni sui pericoli d’incendio in luoghi di lavoro ad uso ufficio. I problemi relativi agli impianti di alimentazione elettrica, agli apparecchi elettrici, alle carenze di vigilanza, manutenzione e formazione. Le attività soggette a rilascio di CPI.
Informazioni sui pericoli d’incendio in luoghi di lavoro ad uso ufficio. I problemi relativi agli impianti di alimentazione elettrica, agli apparecchi elettrici, alle carenze di vigilanza, manutenzione e formazione. Le attività soggette a rilascio di CPI.
Informazioni sui pericoli d’incendio in luoghi di lavoro ad uso ufficio. I problemi relativi agli impianti di alimentazione elettrica, agli apparecchi elettrici, alle carenze di vigilanza, manutenzione e formazione. Le attività soggette a rilascio di CPI.
Piano aria risposta assessore lobello a interrogazione la rocca pag 73 74 75 ...Pino Ciampolillo
ANZA’,TOLOMEO,SANSONE,GULLO,INTERLANDI,ITALCEMENTI,ZUCCARELLO,D’ANGELO,ANGELA BIANCHETTI, ELETTRODOTTO, ENEL, Erin Brockovich, Gianluca Rossellini, Giusy Pollino, induzione magnetica, ITALCEMENTI, Luigi Maximilian Caligiuri, PACE DEL MELA, SACELIT, TRALICCI, TUMORI,BRUNO, CUTINO, ENEA,ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2009, BODY CENTER,ISOLA DELLE FEMMINE,LUCIDO MARIA STELLA, LOTTIZZAZIONE LA PALOMA, LUCIDO, MAFIA, PALAZZOTTO, POMIERO, PORTOBELLO, RISO, UFFICIO TECNICO COMUNALE,VOTO DI SCAMBIO,AIELLO MARIA,AIELLO PAOLO,BATTAGLIA ROSALIA,CARDINALE,CUTINO MARCELLO,GIUCASTRO,GUTTADAURO,LUCIDO SALVATORE,BOLOGNA, PAL_azzotto,PELOSO,CALTANISETTA,PORTOBELLO,Riso Napoleone,Riso Rosaria,ISOLA DELLE FEMMINE,REGGIO CLABRIA,SCIOGLIMENTO CONSIGLIO COMUNALE,MAFIA,INFILTRAZIONI MAFIOSE,COPACABANA,POMIERO,BRUNO
Roberto Cappelletti, LUCIDO ANTONINO RISO NAPOLEONE LUCIDO MARIA STELLA BODY CENTER ENEA CIMITERO DECADENZA AREA LOTTO 7 A DETERMINA DEL 3 SETTORE N.40, LUCIDO ANTONINO RISO NAPOLEONE LUCIDO MARIA STELLA BODY CENTER ENEA CIMITERO DECADENZA AREA LOTO 7 A DET DEL 1 SETT N.157
SENTENZA 864 2013,BRUNO FRANCESCO,BRUNO PIETRO,MOROSINI,STEFANO GALLINA,ENEA VINCENZO,ISOLA DELLE FEMMINE,SAN LORENZO 1,SAN LORENZO 2,LO BONO VINCENZO,RENAULT 18/TL,8 GIUGNO 1982,TAORMINA GIUSEPPE,ENEA PIETRO,ISOLA DELLE FEMMINE, FIAT 124 BIANCA,D’AGOSTINO BENEDETTO BENNY,MUTOLO,NAIMO,ONORATO,PROCEDIMENTO PENALE 4538 1993 R.G.N.R.,LO PICCOLO,RICCOBONO,MICALIZZI,BRUNO PIETRO,ADDIO PIZZO 5,COPACABANA,BADALAMENTI,VASSALLO GIUSEPPE,TROJA ANTONINO,BRUNO GIUSEPPE, SCALICI SALVATORE,COSTA CORSARA,AIELLO GIUSEPPE BENITO,ALIMENA GIUSEPPALO CICERO,POMIERO GIUSEPPE,LUCIDO,CATALDO,CARDINALE,B.B.P.,BRUNO GIOVANNI FACIAMACCHIATA,D’AGOSTINO VINCENZO,CARDINALE GIUSEPPA,RICCOBONO CATERINA,UVA MARIA,IMPASTATO GIOVANNI,CONIGLIO MARIA CONCETTA,
Piano aria risposta assessore lobello a interrogazione la rocca pag 73 74 75 ...Pino Ciampolillo
CONDIZIONI ECONOMICHE DEL COMUNE E GESTIONE DEL PATRIMONIO
Dagli elementi raccolti nel corso dell’accesso si ricava che il Comune di Isola delle Femmine versa in una situazione economico-finanziaria piuttosto difficile, in parte dovuta alla progressiva riduzione dei trasferimenti provenienti dallo Stato e dalla Regione Siciliana, che ha determinato il ricorso ad anticipazioni di cassa dalla banca che gestisce il servizio di tesoreria comunale, ed in parte dalla inefficienza di tutto il sistema di riscossione dei tributi che ha determinato, tra l’altro, anche il consolidarsi di un crescente indebitamento nei confronti della societa’ che gestisce il servizio di raccolta e trasferimento in discarica dei rifiuti solidi urbani per conto dell’ATO PA1 al quale il Comune appartiene.
Le criticita’ del funzionamento del servizio di riscossione dei tributi, inoltre, sono state ascritte - secondo ripetute e convinte dichiarazioni dei funzionari responsabili del Comune - all’esito negativo del rapporto gia’ instaurato con la societa’ TRIBUTI ITALIA s.p.a. - la cui condotta criminale ha avuto peraltro notazioni di rilievo nazionale
Tratto da Relazione allegata al decreto di Scioglimento del Consiglio Comunale di Isola delle Femmine Gazzetta Ufficiale 279 29 novembre 2012 da pag 55 a pagina 60
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.com/2012/11/relazione-prefettizia-dellacommissione.html
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2013/11/la-corte-dei-conti-la-relazione-di.html
Piano aria risposta assessore lobello a interrogazione la rocca pag 73 74 75 ...Pino Ciampolillo
ANZA’,TOLOMEO,BARBARO,PARMALIANA,SANSONE,GULLO,INTERLANDI,ITALCEMENTI,ZUCCARELLO,D’ANGELO,ANGELA BIANCHETTI, ELETTRODOTTO, ENEL, Erin Brockovich, Gianluca Rossellini, Giusy Pollino, induzione magnetica, ITALCEMENTI, Luigi Maximilian Caligiuri, PACE DEL MELA, SACELIT, TRALICCI, TUMORI,BRUNO, CUTINO, ENEA,ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2009, BODY CENTER,ISOLA DELLE FEMMINE,LUCIDO MARIA STELLA, LOTTIZZAZIONE LA PALOMA, LUCIDO, MAFIA, PALAZZOTTO, POMIERO, PORTOBELLO, RISO, UFFICIO TECNICO COMUNALE,VOTO DI SCAMBIO,AIELLO MARIA,AIELLO PAOLO,BATTAGLIA ROSALIA,CARDINALE,CUTINO MARCELLO,GIUCASTRO,GUTTADAURO,LUCIDO SALVATORE,BOLOGNA, PAL_azzotto,PELOSO,CALTANISETTA,PORTOBELLO,Riso Napoleone,Riso Rosaria,ISOLA DELLE FEMMINE,REGGIO CLABRIA,SCIOGLIMENTO CONSIGLIO COMUNALE,MAFIA,INFILTRAZIONI MAFIOSE,COPACABANA,POMIERO,BRUNO
Roberto Cappelletti, LUCIDO ANTONINO RISO NAPOLEONE LUCIDO MARIA STELLA BODY CENTER ENEA CIMITERO DECADENZA AREA LOTTO 7 A DETERMINA DEL 3 SETTORE N.40, LUCIDO ANTONINO RISO NAPOLEONE LUCIDO MARIA STELLA BODY CENTER ENEA CIMITERO DECADENZA AREA LOTO 7 A DET DEL 1 SETT N.157
SENTENZA 864 2013,BRUNO FRANCESCO,BRUNO PIETRO,MOROSINI,STEFANO GALLINA,ENEA VINCENZO,ISOLA DELLE FEMMINE,SAN LORENZO 1,SAN LORENZO 2,LO BONO VINCENZO,RENAULT 18/TL,8 GIUGNO 1982,TAORMINA GIUSEPPE,ENEA PIETRO,ISOLA DELLE FEMMINE, FIAT 124 BIANCA,D’AGOSTINO BENEDETTO BENNY,MUTOLO,NAIMO,ONORATO,PROCEDIMENTO PENALE 4538 1993 R.G.N.R.,LO PICCOLO,RICCOBONO,MICALIZZI,BRUNO PIETRO,ADDIO PIZZO 5,COPACABANA,BADALAMENTI,VASSALLO GIUSEPPE,TROJA ANTONINO,BRUNO GIUSEPPE, SCALICI SALVATORE,COSTA CORSARA,AIELLO GIUSEPPE BENITO,ALIMENA GIUSEPPA,LO CICERO,POMIERO GIUSEPPE,LUCIDO,CATALDO,CARDINALE,B.B.P.,BRUNO GIOVANNI FACCIA MACCHIATA,D’AGOSTINO VINCENZO,CARDINALE GIUSEPPA,RICCOBONO CATERINA,UVA MARIA,IMPASTATO GIOVANNI,CONIGLIO MARIA CONCETTA
Progettazione Strutturale Antincendio - A.A.2014/15
Facolta' di Ingegneria - Universita' di Roma La Sapienza
Prof. Ing. Franco Bontempi
Ing. Giordana Gai
Elaborato di Luigi Trinchieri
ANALISI DEL RISCHIO PER LA SICUREZZA NELLE GALLERIE STRADALI.Franco Bontempi
SOMMARIO
Il tema della sicurezza, quando si parla di gallerie stradali, assume ancora più importanza, dato che un banale incidente o un guasto di un veicolo possono degenerare in uno scenario che causa un elevato numero di vittime. Ad esempio, il 24 marzo 1999, 39 persone sono rimaste uccise quando un mezzo pesante che trasportava farina e margarina prese fuoco all’interno del Tunnel del Monte Bianco. Nella prima parte dell’articolo vengono spiegate le fasi logiche che un modello messo a disposizione dalla PIARC/OECD, il Quantitative Risk Assessment Model (QRAM) [1-2], segue nel processo di Assegnazione del Rischio, e come esso ricava i valori dei relativi indicatori. Nella seconda parte dell’articolo, invece, viene mostrata un’applicazione di tale modello su una galleria esistente che si trova nel sud Italia, accompagnata da un’analisi di sensitività sui parametri che influenzano maggiormente il livello di rischio.
RISK ANALYSIS FOR SEVERE TRAFFIC ACCIDENTS IN ROAD TUNNELSFranco Bontempi
IF CRASC’15
III THIRD CONGRESS ON FORENSIC ENGINEERING
VI CONGRESS ON COLLAPSES, RELIABILITY AND RETROFIT OF STRUCTURES
SAPIENZA UNIVERSITY OF ROME, 14-16 MAY 2015
Appunti sulle modellazioni discrete per ponti e viadotti.
Corso di GESTIONE DI PONTI E GRANDI STRUTTURE, prof. ing. Franco Bontempi, Sapienza Universita' di Roma
Demolizione Controllata con Esplosivo - Tesi di laurea magistrale di Marco Lucidi
1. TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo”
FACOLTA’ di INGEGNERIA
CORRELATORE: Dott. Danilo Coppe
LAUREANDO: Marco Lucidi
Matr. 781044
ANNO ACCADEMICO
2011 -2012
RELATORE: Ch.moProf. Ing. Franco Bontempi
I 1
I 2
3. pag.39
pag.40
SCHEMA OBIETTIVI………………………………………………….
I FASE –INTRODUZIONE…………………………………………...
ESPLOSIVO……………………………………………………………….......……..
Impiego…………………………………………………...............…………..
Deflagranti………………………………………………................…….
Detonanti……………………………………….…………………………..
Accessori da Mina……………………………......…....……………….
DINAMICA ESPLOSIVA……………………………………………………………..
DEMOLIZIONI…………………………………………………………………………
Operazione…………………………………………………………………..….
Tecniche di Demolizione Controllata………………………………………
Tecniche di Demolizione Tradizionale…………………………………….
DINAMICA dei CROLLI……………………………………………………………..
Calcolo a Rottura………………………………………………………………
Fenomeno Scatenante…………………………………………………………
Punti di Forza della Struttura……………………………………………….
SIMULAZIONE………………………………………………………………………...
DEMOLIZIONI con ESPLOSIVO…………………………………………………….
Approccio Sicurezza………………………………………………………….
Azione………………………………………………………………………..
Conoscenza Teorica………………………………………………..
Dinamica del Crollo………………………………………………………
Stato di Fatto………………………………………………………..
Transitorio…………………………………………………………..
Dinamica del Crollo………………………………………………..
Tecnica Operativa…………………………………………………………
Disposizione Esplosivo……………………………………………..
Collegamenti e Temporizzazione……………………………….
Dispositivi atti ad agevolare la dinamica del crollo………...
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
pag.9
pag.9
pag.9
pag.10
pag.10
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pag.16
pag.19
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pag.23
pag.8
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pag.25
pag.26
pag.27
pag.28
pag.28
pag.30
pag.31
pag.33
pag.35
pag.37
pag.37
INDICE
3
4. II FASE –APPLICAZIONE……………………………………………..
CAMPI di APPLICAZIONE nell’USO CIVILE degli ESPLOSIVI…………………
Strutture Civili………………………………………………………………….
Emergenza………………………………………………………………………
Strutture Civili –Case History………………………………………………
Strutture che si sviluppano in elevazione……………………………
Monodimensionali………………………………………………….
1.“Chicago, Illinois –demolizione di una ciminiera in muratura”
Tridimensionali……………………………………………………..
2.“CoralGables, Florida –demolizione di un edificio storico in struttura mista acciaio/cls”
Strutture che si sviluppano in orizzontale…………………………..
Monodimensionali…………………………………………………..
3.“Bismarck, North Dakota –demolizione di un ponte in acciaio”
Tridimensionali……………………………………………………..
4.“Charlotte, North Carolina –demolizione di uno stadio coperto”
Emergenza –Case History…………………………………………………..
Prevenzione…………………………………………………………………
Alluvioni “Great Floodof’11 –Mississippi River”
Eruzioni Vulcaniche “Eruzione Etna 1983”
Frane “Protezione Civile S.S. 18”
Incendi “Incendio Boschivo Cagliari –esplosivo antincendio”
“Incendio Pozzi di Petrolio –Iraq”
Valanga………………………………………………………………
Evento…………………………………………………………..
Monitoraggio Fenomeno……………………………………
Allarme e Protezione Civile………………………………..
Intervento con Esplosivo……………………………………
INDICE
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
pag.41
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pag.43
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pag.45
pag.50
pag.56
pag.56
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pag.70
pag.71
pag.77
pag.77
pag.78
pag.79
pag.84
4
5. Protezione…………………………………………………………………..
Soccorso in Acqua………………………………………………….
Effetti
Soccorso in Grotta………………………………………………….
Tecnica
Soccorso in Strutture Pericolanti e Pericolose………………..
Tecnica
III FASE –ANALISI QUALITATIVA dei RISCHI……………………
RISCHIO STRUTTURALE………………………………………………………….
Pre–demolizione
In –demolizione
Post –demolizione
RISCHIO ESPLOSIVO………………………………………………………………
Pre–demolizione
In –demolizione
Post –demolizione
RISCHI COMUNI……………………………………………………………………
Rischio Vibrazioni
Rischio Sovrappressioni
Rischio Proiezioni
Rischio Polveri……………………………………………………………….
Effetti che determinano il rischio……………………………………
Cause che determinano il rischio……………………………………
Prescrizioni a norma di legge………………………………………..
Procedure di sicurezza…………………………………………………
RISCHI IMPIEGO ESPLOSIVO……………………………………………………..
Rischio Trasporto Esplosivo……………………………………………….
Rischio Stoccaggio Esplosivo………………………………………………
Rischio Uso Esplosivo……………………………………………………….
Colpi Mancati…………………………………………………………………
INDICE
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
pag.89
pag.90
pag.94
pag.99
pag.101
pag.103
pag.104
pag.105
pag.106
pag.106
pag.107
pag.108
pag.109
pag.110
pag.111
pag.112
pag.114
pag.118
5
6. RISCHIO DEMOLIZIONI……………………………………………………………
Danni Sottoservizi…………………………………………………………..
Crollo Accidentale…………………………………………………………..
Comprensione funzionamento statico……………………………..
Comprensione tipologica dei materiali……………………………..
RISCHI ESPLOSIVI nelle EMERGENZE…………………………………………..
Lavori in Parete………………………………………………………………
Lavori Subacquei…………………………………………………………….
Lavori in Grotta……………………………………………………………...
RISCHI METEOROLOGICI…………………………………………………………
Vento…………………………………………………………………………..
Fulmini…………………………………………………………………………
PIANO di DEMOLIZIONE………………………………………………………….
Punti Chiave Stesura……………………………………………………….
Valutazione dei Rischi………………………………………………………
Stesura del Piano di Demolizione………………………………………..
Procedure di Comunicazione……………………………………………..
Procedure di Emergenza…………………………………………………..
Requisiti delle Imprese……………………………………………………..
PROGETTAZIONE della DEMOLIZIONE…………………………………………
SECURITY……………………………………………………………………………
Deposito Esplosivo…………………………………………………………..
Trasporto Esplosivo…………………………………………………………
RISCHIO INCENDIO e PIANO di EMERGENZA…………………………………
IV FASE –ANALISI QUANTITATIVA dei RISCHI…………………..
SCHEMA CAUSE/TEMPO/AZIONI…………………………………………………
Rischio Esplosivo e Rischio Strutturale…………………………………
Progetto delle Demolizioni vs Investigativo –Cause del
Fallimento…………………………………………………………………………
INDICE
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
pag.120
pag.121
pag.122
pag.123
pag.124
pag.125
pag.126
pag.127
pag.128
pag.129
pag.130
pag.131
pag.132
pag.133
pag.137
pag.138
pag.138
pag.139
pag.139
pag.140
pag.142
pag.143
pag.149
pag.152
pag.157
pag.157
pag.159
pag.160 6
7. CROLLO ACCIDENTALE TOTALE/PARZIALE –ALBERO degli EVENTI……..
Dopo Apertura Cantierizzazione………………………………………..
Durante Attuazione del Progetto di Demolizione…………………….
Dopo Apertura Cantierizzazione: quantità……..…………………….
Per Eventi Naturali: quantità……………………………………………..
Durante Attuazione del Progetto di Demolizione: quantità……….
Per Incoerenza Progetto/Edificato………………………………………
Per Uso Sbagliato dell’Esplosivo………………………………………….
Per Incoerenza Progetto/Edificato: quantità….………………………
Per Uso Sbagliato dell’Esplosivo: quantità……………………………….
EVENT TREE: PreDemolizione, Rischio Demolizione…………………
NON CROLLO o CROLLO PARZIALE INATTESO –ALBERO degli EVENTI…
Per Colpi Mancati……………………………………………………………
Per Errato Progetto di Demolizione……………………………………..
Per Incoerenza Progetto/Edificato………………………………………
Per Colpi Mancati: quantità………………………………………………
Per Errato Progetto di Demolizione: quantità………………………..
EVENT TREE: PostDemolizione, Rischio Demolizione Esplosivo……
EVENT TREE: PostDemolizione, Non Crollo, Non Conoscenza della Causa, Rischio Demolizione Esplosivo……………………….………….
EVENT TREE: PostDemolizione, Non Crollo, Tutte le Cause, Rischio Demolizione Esplosivo……………………………………………..
EVENT TREE: PostDemolizione, Non Crollo, Ipotesi Peggiore, Rischio Demolizione Esplosivo…………………………………….………
EVENT TREE: PreDemolizione, Calibrazione del Modello……………
EVENT TREE: PostDemolizione, Non Crollo, Non Conoscenza della Causa, Confronto Comparto Demolizioni……………………………….
EVENT TREE: PostDemolizione, Non Crollo, Tutte le Cause, Confronto Comparto Demolizioni…………………………………………….
EVENT TREE: PostDemolizione, Non Crollo, Ipotesi Peggiore, Rischio Demolizione Esplosivo…………………………………………….
INDICE
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
pag.161
pag.162
pag.162
pag.163
pag.164
pag.167
pag.168
pag.168
pag.169
pag.170
pag.171
pag.173
pag.173
pag.173
pag.174
pag.175
pag.176
pag.177
pag.178
pag.179
pag.180
pag.181
pag.182
pag.183
pag.172
7
8. CONCLUSIONI………………………………………………………….
GRAFICI e FIGURE………………………………………………………
IMMAGINI………………………………………………………………..
MULTIMEDIALI………………………………………………………….
TESTI……………………………………………………………………..
PUBBLICAZIONI e ARTICOLI………………………………………….
TESI e DISSERTAZIONI………………………………………………..
NORME……………………………………………………………………
INDICE
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
pag.184
pag.186
pag.188
pag.190
pag.191
pag.194
pag.196
pag.197
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9. DEMOLIZIONI con ESPLOSIVO
DEMOLIZIONI
ESPLOSIVI
SAFETY
TECNOLOGIA
DINAMICA dei CROLLI
DINAMICA delle ESPLOSIONI
TIPOLOGIA
SECURITY
SAFETY
TECNICA
DINAMICA delle ESPLOSIONI con ESPLOSIVO
USO degli ESPLOSIVI per la DEMOLIZIONE
COLLASSO PROGRESSIVO
PROIEZIONE DETRITI
URTO con il TERRENO
VOLUME INGOMBRO MACERIE
DIMENSIONAMENTO CARICHE
LINEA di TIRO
DETONATORI
P.O.S.
P.S.C.
CONTROLLATA
TRADIZIONALE
CONFINATA
SEMICONFINATA
NON CONFINATA
DETONANTI
DEFLAGRANTI
TRASPORTO
INGRESSO non AUTORIZZATO in CANTIERE/CAVA
DEPOSITO
STABILITA’ dei PENDII
SOCCORSO ALPINO SPELEOLOGICO
SPEGNIMENTO INCENDI
TESI di LAUREA
M 1_“Demolizione Controllata con Esplosivo”
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio
Dr.-Ing.Franco Bontempi
Ph.D., P.E., Professor of Structural Analysis and Design
LAUREA MAGISTRALE in INGEGNERIA della SICUREZZA e della PROTEZIONE CIVILE
La Sapienza, UniversityofRome
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10. ESPLOSIVO
I FASE -INTRODUZIONE
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
IMPIEGO
1600ca:leprimeapplicazionicivilidocumentate
POLVERENERA:deflagranteconvelocitàtra200e600m/s
POLVERENERAGASPRODOTTI
innesco
Miscugliodipolveridinitratodipotassio,dizolfoedicarbone
NITROGLICERINA:detonanteconvelocitàtra2000e8000m/s
NITROGLICERINAGASPRODOTTI
innesco
Unionediglicerina,acidonitricoedacidosolforico
1846:scopertadalpiemonteseAscanioSobrero
StabilizzazionedellaNitroglicerinaassorbendolanelcotonecollodio
1867:scopertadaAlfredNobel
DINAMITE
DEFLAGRANTI
PolvereNera
DETONANTI
Gelatine
Slurry
Pulvirolenti
ANFO
Emulsioni
Unaesplosioneèun’ondadishockaccompagnatadaunosviluppoigas,conproduzionedielevatetemperature.
Neidetonantiprevalel’energiadishock,neideflagrantilapotenzasviluppatadaigasprodotti.
I 4
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11. Sidistinguonoperstabilità,efficaciaeversatilità.Caricamentodaautopompedirettamenteinmina,comepergliANFO.Alcuninomi: “Nitram”,“Premex”,“Riomex”.Miscelatradueliquidiimmiscibili.Sonopresentiduefasidicuiunaossidanteeunacombustibile…entrambeliquide.Lasensibilizzazioneavvieneattraversomeccanismifisici. ESPLOSIVO
I FASE -INTRODUZIONE
DEFLAGRANTI
PolvereNera
DETONANTI
Gelatine
Slurry
Pulvirolenti
ANFO
Emulsioni
Esplosivigelatinatidetonanti,derivantidalledinamiti.Cisiabbinalanitrocellulosa,sostanzeinerti,additivimineralienitratod’ammonio. Moltousatenelledemolizioni.
Utilizziprevalentisubacquei,nondeterminanocefaleeonauseenell’operatore.TNTenitratod’ammonioinsoluzionesaturad’acqua, componentimineraliesensibilizzazioneconnitratodimonometilammina...possonoconteneresalid’alluminio.
Misceleabasedinitratod’ammonioadaltotitolod’azotoconaggiuntediTNT(trinitotoluene)eadditividivarianaturaancheminerali.Nonadattipersubacquei.
AmmoniumNitrateFuelOil,quindinitratod’ammonioconoliocombustibile.Il1°èin“prilled”,ossiapiccolesferecaveingradodialloggiareil2°.Usatoconaltriesplosivicome“caricadicolonnaocaricalineare”,piuttostodi“caricadifondo”.
Deflagrantepereccellenza.Dettaanchepiricaodasparo,èusatoancheperscopibellici.Classicamenteè:75%nitratodipotassio,15%carbonedilegnae10%zolfo. Sensibileall’umiditàèmoltousatonelsettoreestrattivoperlapidei..serveper“spostare” iblocchitagliatimeccanicamente.
Vieneusataancheperlaproduzionedellamicciaalentacombustione.
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
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12. Innescospecificoperesplosividetonanti.Capsuleinalluminioorame,contenenteunacaricaingradodiinnescareildetonante.Siinnescanoacomando,conimpulsididiversanatura:
-Sensibilealcaloreintenso,abbinatoconmicciaalenta.Carica1^azotoidratodipiombo(deflag)e2^pentrite(deton);
-Cambialasorgentedicalore..resistenzaelettrica:
a)Abassaintensità–0,75A
b)Adaltaintensità–25A
Perentrambe:
1.Istantantei
2.Ritardati:siaquesticheiseguentihannounelementoaggiuntivotratestinainfiammabileecarica1^…
3.Microritardati:…questoèdetto”elementodiritardoesfasal’esplosionerispettoallafornituradienergia.
Leritardatesfasanodalquartoalmezzosecondo,glialtritrai20ei30millisecondi.
-Mettonoadisposizionefinoa200ritardidifferenti.Usatinellosmooth-blasting.Nelbossolo,alpostodelritardo,c’èunmicrochip.Altamentesicuro.
ACCESSORI da MINA
Miccia a Lenta Combustione
Pirea
Micce Detonanti
Detonatori
-A fuoco
-Elettrici
-Elettronici
-Ad urto
-NPED
Relais
Boosters
Esploditori
JupiterESPLOSIVO
I FASE -INTRODUZIONE
Micciadisicurezzaoordinaria.Trasmettelafiammaperlapolvereneraoildetonatoreafuoco.Animainpolverenera,estratidifilatiimpregnatidisostanzeimpermeabilizzanti.Unapieganettaritardalacombustione.
Spezzonedimicciaalenta,circa10cm,cheproduceundardodifuococondurata1’. E’piùlentaesiusaperpiùspezzonidimiccia.Stessaguaina,mapiùrigida.
Animadetonante,ormaisolopentrite(oRDX).Daconsiderarsicomeunmezzoditrasmissionetradetonatoreedesplosivo,adistanzaperunadetonazionepersimpatia.Risentedell’umiditàedellatemperatura.
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
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13. ESPLOSIVO
I FASE -INTRODUZIONE
ACCESSORI da MINA
Miccia a Lenta Combustione
Pirea
Micce Detonanti
Detonatori
-A fuoco
-Elettrici
-Elettronici
-Ad urto
-NPED
Relais
Boosters
Esploditori
Jupiter
-Sibasasullatrasmissionedell’impulsodiinnescoincanalandounamicroesplosioneinuntubicinodiplasticaalpostodellatestinaelettrica.Alsuointernol’esplosivodetonaa2000m/s.E’comunquepresenteilritardo.
-NotPrimaryExplosiveChargeDetonator…cioèprivodicaricaprimaria.Sisostituiscel’azotoidratodipiomboconuninnescoparticolare.DDTDeflagrationtoDetonationTransitiontramitediversitipidipentrite.Spariscelasensibilitàadurtiecalore.
Capsulacondoppiaaperturacheinterrompeper20-50millisecondilamicciadetonante,determinandounosfasamentoalparideimicroritardi.E’consideratoundetonatoreatuttiglieffetti.
Carichedaconsiderarsicomeelementomigliorativonell’innesco,usatoperesplosivipocosensibili:ANFO,pulverulenti,watergeledemulsioni.
Apparatiomologatiperprodurrecorrenteperuninnescoefficace…comeprevistoperlegge.Hannounamanovelladicaricoolostartersmontabile,chevamontatosoloavolatapronta,efinoaquelpuntotenutoseparatoecontrollato.Nasceperchéèfondamentale,inpresenzadidetonatorielettrici,fornireenergiaincorrentecontinuaimmediatamenteall’istantedesiderato.
Sistemadirilevamentodicampielettriciemagnetici,diradiofrequenze,emissioniluminoseepotenzialispontanei.Analizzaconprecisionel’entitàditaligrandezze, attraversosensoriintegrati,conrilevamento3Ddeicampiinavvicinamentoalsistema.
Strumentocompletamenteelettronico,conmicroprocessoredigrandecapacitàedaltaaffidabilità.Progettatoperl’usoincondizionidisagevoliambientali.
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
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14. DINAMICA ESPLOSIVA
I FASE -INTRODUZIONE
F1_Figura3.2.A-BPressure-timehistoryetipicaconfigurazioneditest-vesselperpolvericombustibili(Genova,Silvestrini“DinamicadelleReazioniEsplosive”)
F2_Figura3.3Evoluzionedellasovrappressioneinesplosionisemiconfinatediaria-gas(Genova, Silvestrini“DinamicadelleReazioniEsplosive”)
A –Fase di esplosione confinata
B –Fase di rimozione della copertura dello sfogo (vent)
C –Fase di sfogo della sovra - pressione (venting)
D –Massima superficie di fiamma possibile e deflusso dei gas combusti
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
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15. DINAMICA ESPLOSIVA
I FASE -INTRODUZIONE
SOVRAPPRESSIONESIDE-ONINFUNZIONEDELLADISTANZAPERESPLOSIVI
F4_Fig.3.44Piccodisovrappressione(side-on)infunzionedelladistanzaridottaperesplosionidiTNT
(Genova,Silvestrini“DinamicadelleReazioniEsplosive”)
Forniscel’andamentodellasovrappressioneeilrelativodannoinfunzionedelladistanzaridottaperleesplosioniditrinitrotoluene.
ESPLOSIONECONFINATA
F3_Fig.3.24SimulazioneNumericaconCodici
(Genova,Silvestrini“DinamicadelleReazioniEsplosive”)
Evidenzial’idoneitàdellaeq.necubicaneldescrivereleesplosionialmenonellafaseiniziale.
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
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16. DEMOLIZIONI
I FASE -INTRODUZIONE
OPERAZIONE
Tecnicheperoperareinprecisione,conestremarapiditàdiesecuzionepercontenereicosti.Utensileriaaldiamantechetagliaeforaconglomeratieferri.Glistrumentigarantiscono:
-Assenzadipercussioni
-Assenzadivibrazioni
-Assenzasollevamentopolveri
-Rumorositàcontenuta
-Precisionediesecuzione
In passato si usavano tecnologie per niente o scarsamente controllate: martello demolitore, sfera metallica, ecc..
Attualmente per edifici e strutture speciali si possono riassumete in:
-Demolizione selettiva
-Demolizione mediante l’uso di microcariche esplosive
Bisogna valutare caso per caso il metodo più idoneo. In almeno due casi, ovvero altezze superiori a 12-15m, o quando è fondamentale la sequenza temporale, il mezzo più sicuro ed efficace e con l’impiego di esplosivo.
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
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17. DEMOLIZIONI
I FASE -INTRODUZIONE
TECNICHE di DEMOLIZIONE CONTROLLATA
AGENTIMECCANICIESPANSIVI
SPACCAROCCIAaSPARO
MALTEESPANSIVE
UTENSILERIAalDIAMANTE
TRONCATRICIMANUALI
SEGHEaBINARIO
SEGHETAGLIAGIUNTI
SEGHEaCATENA
SEGHEaFILODIAMANTATO
CAROTATRICI
IDROSCARIFICA E IDRODEMOLIZIONE
Glispaccarocciaazionatiidraulicamentesfruttanoilprincipiodelcuneo, creandodellelineedifratturaprefissate.Questidivaricanoconforzefinoa250t,concentralinefinoan-8divaricatoriconspintedi2000t. Usatiperl’abbattimentosecondariosustrutturegiàdemolite.
Demolitoreportatilecheusacartuccecalibro8o12.Vienerealizzatoprimaunforociecoda40mmelunghezzavariabile,dariempirediacqua.Quindisiesplodeall’internoconildemolitore,conpressionida100a200MPa.Sipuòaumentarel’effettomettendodellecarichesommersecheesplodonopersimpatia.
Inunaseriediforididimensionivariabilivienemessadellamaltaespansiva,seguendodellegeometriestudiate.Lemalte,crackingagents,sonodi:materiainorganica,silicatieadditiviinsoluzione.Nellapresaeindurimentoaumentanodivolumegenerandopressionidi40- 90MN/mq.Sonopiùomenofluide,hannolegantipiùomenorapidi, coneffettisimiliaquellidell’esplosivo.
Leprincipalitecnichedidemolizioneimpieganoutensilidiamantatiraffreddatiadacqua.Ildiamanteindustrialehasostituitoilcarburodisilicio.E’possibilescegliereperognimaterialedatagliareoforare:dimensioni,formeeleghespecialidicobalto,ferro,bronzoetungsteno,ecc..Vengoutilizzatidischiefili.
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
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18. DEMOLIZIONI
I FASE -INTRODUZIONE
TECNICHE di DEMOLIZIONE CONTROLLATA
AGENTIMECCANICIESPANSIVI
SPACCAROCCIAaSPARO
MALTEESPANSIVE
UTENSILERIAalDIAMANTE
TRONCATRICIMANUALI
SEGHEaBINARIO
SEGHETAGLIAGIUNTI
SEGHEaCATENA
SEGHEaFILODIAMANTATO
CAROTATRICI
IDROSCARIFICA E IDRODEMOLIZIONE
Ifrulliniomole,utensilididimensioniridottetra8e15kg.Fornitodiundiscodiamantatoalwidia,concentralinaidraulicaseparataperimodellipiùcomplessiepesovicinoalquintale.Idischihannodimensionidi350mmdidia.,pertaglida250mm.Vengonocomunqueusatiperpiccoleoperazioni.
Montatosuunarotaiachepermetteanchetagliinverticale.Montadischidiamantaticondia.tra300e1800mm,conprofonditàmedieditagliodi75cm.Utilizzateperpraticaretaglidielevataprecisione,comeaperturavani,rimozionepareti,sezionisuscaleeascensori.
Dischidiamantatiraffreddatiadacquaoasecco,susupportiaruoteadavanzamentoautomaticoomanuale,sisezionanostrade,solai,giuntistrutturalisupavimentiindustriali.Dia.variabilitrai300ei1200mm, perprofonditàfinoa60cm.Ilpesodellamacchinaèda30a2000kg, conguidalaserpertaglirettilineidiprecisione.
Macchinediderivazionepertagliodimarmiincava,concateneinwidiamontatesuunsistemadialimentazioneeguida,ovverobinari.Iltagliohalarghezzatra6e15mm,conprofonditàfinoa1mperquellaabinario,finoa3-4mconattrezzaturaspeciale.
Lapiùrecentetecnologiaperutensilidiamantatiperdemolizioniparzialiototalidimanufattisoprattuttoinc.a.. Riesceacrearetaglidell’ordinedelcmmaconprofonditàpotenzialmenteillimitate.Daevitarei“colpidifrusta”delfiloacausadirotturaimprovvisa,conutilizzodischermidilegno.Sipossonoeffettuaretagliastrappoetagliatuffo. Ilfilodeveviaggiareavelocitàcompresetra20e50m/seraffreddatoconacqua.
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
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19. DEMOLIZIONI
I FASE -INTRODUZIONE
TECNICHE di DEMOLIZIONE CONTROLLATA
AGENTIMECCANICIESPANSIVI
SPACCAROCCIAaSPARO
MALTEESPANSIVE
UTENSILERIAalDIAMANTE
TRONCATRICIMANUALI
SEGHEaBINARIO
SEGHETAGLIAGIUNTI
SEGHEaCATENA
SEGHEaFILODIAMANTATO
CAROTATRICI
IDROSCARIFICA E IDRODEMOLIZIONE
Usateperlacreazionediforipassanti,chesovrappostitraloro, predispongonoiltaglio.Peruntagliodiprecisioneènecessariofissarlecondeitasselliaespansioneoventoseavuotopneumatico.Questoserveperagevolareildistaccodallesuperficiafineimpiego.Foridadia.100a200mm,finoalmetro.Servonoperleaperturedivani,perl’estrazionedicaroteperlaboratorio.L’acquaraffreddaedeliminalepolveri.
Nuovatecnicachepermettedieliminare:
-Rimozionesimultaneadiclsbuonoeammalorato;
-Danniallestrutturedavibrazionigenerate;
-Inglobamentonelclsdicloruripresentialsuointerno;
-Eccessivosviluppodirumoreepolvere.
Nascel’idroscarificaproprioperridurretaliincovenienti,conasportazionedelclsdisuperficietramitegettid’acquaadaltapressione.Lemotopompesviluppanopressionitra1200e1500bar, conportatecompresetra20e35l/min,equindipotenzedi90-110KW. Aumentandolepotenzesiarrivaalleidrodemolizioni,arrivandoa350KW,con1300bare130l/min.
L’azionedistruttivadipendedalmaterialeinteressato
GARANTISCE:1)rapiditàdeitempidiesecuzione;2)buonariuscitadell’interventoinassenzadidannistrutturalisucuisiopera;3)sicurezzaperglioperatori.
SVANTAGGI:1)ènecessariodisporrediampispazioperativi;2)èrichiestamanodoperaaltamentespecializzata;3)l’usodellelancemanualièlimitatodallapossibilitàdicontrollodelleforzedireazione.
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20. DEMOLIZIONI
I FASE -INTRODUZIONE
TECNICHE di DEMOLIZIONE TRADIZIONALE
PerTRAZIONEoperSPINTA
USOdiSFEREMETALLICHE
MARTELLIDEMOLITORI
PINZEECESOIE
SELETTIVA
FLYINGDEMOLITIONSYSTEM
Indisuso,peredificidimodestaaltezza,perportareaterraresiduidialtretecnichedemolitorie.Controcrolliimprovvisisiagiscesuelementiisolatistrutturalmente,medianteazionilenteeprogressive.Vietatoeseguiretrazioniamenodi1,5voltel’altezza.Perlosclazamentoalpiedeusaremezzidistabilizzazione(opereprovvisionali,puntelli, sbatacchiature)daeliminareconfuni.
PocousatainItalia,sfruttalapercussionefacendooscillareoprecipitareunasferadiacciaio(5-50KN)montatasulbracciodiunmezzomeccanicosemovente.Finoai15mdialtezzasisfruttal’oscillazione,dai15ai30mlacadutada+3-5m.
Metodotradizionalepiùusato,conmartelliadariacompressa,idraulicooelettopneumatico.L’arcodidistaccoèassimilabileaunarcodicerchiotangenteall’assedisimmetriadellapunta(modellodiEvans)…larotturaavvienepercedimentoatrazionedelmaterialelungotalesuperficie.
MANUALE:pesivariabilitra10e30kg,con1000-1500colpiminuto;
MARTELLONI:pesiedenergiesviluppatemoltomaggiori,edipocoinferiorealmigliaiodicolpiminuto.Disolitoattaccatialbracciodiunescavatore.Levibrazionipossoarrecaredanninonvisibilidovutiallevibrazionisullestrutture.Inoltreemissionedirumore,sollevamentopolveriepocaprecisione,sonoigrandilimiticherendonolatecnicanoncontrollabile.Inuovimartellonisistannosviluppandoperfarfronteataliinconvenienti,marimanesempreunatecnicaconunottimorapportocosti/benefici.
LaPinzaèfornitadi2robusteganascemobiliperdemolizioneprimaria(frantumatoriseunarimanefissaperdemolizioneaterra).Moltousataperlaseparazionedell’acciaionelc.a.Ancheperlecesoieesistono3tipidibraccio:1)bracciomunitodimonoliticodirittoeavambracciolungo;2)braccioarticolatocontreelementi;3)braccioprincipalesnodatoconcilindriausiliarieavambracciolungo.
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21. DEMOLIZIONI
I FASE -INTRODUZIONE
TECNICHE di DEMOLIZIONE TRADIZIONALE
PerTRAZIONEoperSPINTA
USOdiSFEREMETALLICHE
MARTELLIDEMOLITORI
PINZEECESOIE
SELETTIVA
FLYINGDEMOLITIONSYSTEM
Finalizzatoalraccoglimentodifrazionidiunicomaterialechesiprestinoaltrattamentoinappositiimpiantidiriciclaggio.Quantoèpiùomogeneoilmaterialetantoèpiùaltalaqualitàdelriciclo.Ilpatrimonioedilizio“vecchio”siprestapocoinquantononconcepitodasubitoperconsentireunagevoledisassemblaggiofinale.
Cisono2diversimomentiperintervenireallaripartizione:
-Laseparazioneall’origineconstoccaggiodelmaterialeincontenitoriselettivi,primadellademolizioneveraepropria;
-Lacernitaall’internodeicumulideimaterialiancoraseparabili.
E’unsistemainnovativo,impiegatoinstrutturemoltoalte,sfruttandolapotenzadiunaunitàdidemolizioneindipendente,attaccatoalbracciodiautogrùsemoventiodeltipoatorre.L’adattabilitànecaratterizzal’estremaversatilitàrispettoall’areadidemolizioneerispettoallealtezzeoperative,funzionedelsolobracciosucuil’attrezzaturaèposta.
Laseparazioneall’originerichiedel’ausilioditecnichedidecostruzionechevengonoindicatecondemolizioneselettiva.Larealtàitalianaèlaseguente:
-Produzionediscartipococontrollata;
-Carenzadiimpiantiditrattamento;
-Mancanzadiincentiviperilrecuperointerminidicostidellediscariche;
-Tassedismaltimento;
-Distanzedellediscarichedagliimpiantiditrattamento;
-Assenzadiunaregolamentazionecheprevedalacernitaincantiere;
-Riciclaggioobbligatoriodialcunefrazioni,p.es.lafrazioneminerale,einserimentonelCapitolatod’Appalto;
-Assenzadistrumentidicontrollo,qualiipermessididemolizione.
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22. DINAMICA dei CROLLI
I FASE -INTRODUZIONE
Logica prestazionale:
Si definisce fallimento strutturale un’inaccettabile differenza tra prestazione attesa e realizzata.
DissestiStrutturali/ Crolli
Analisi dei fallimenti strutturali
Individuazione delle cause e delle responsabilità
Ottimizzazione della progettazione futura
Ènecessariochelostudiodeidissestistrutturaliedeicrollisiasupportatodaunapproccioditipometodologico.
LA MASSIMA AMPLIFICAZIONE DEL DISSESTO E’ IL CROLLO
Necessitàdiverificarelasicurezzaalcrollodellastrutturanellenuovecondizionidiequilibrio
Calcolo a rottura
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
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23. DINAMICA dei CROLLI
I FASE -INTRODUZIONE
CALCOLO A ROTTURA
Ipotesi:
•Materialeelasticoperfettamenteplastico;
•Ipotesidipiccolispostamenti(teoriadelprimoordine);
•Modelloaplasticitàconcentrata(cernieraplastica).
Ilcalcoloarotturaconsenteladeterminazionedelmoltiplicatoredeicarchidicollassosel’individuazionedelmeccanismodirottura
TIPOLOGIE di COLLASSO per PLASTICIZZAZIONE del MATERIALE
Carichi statici
Carichi variabili
Collasso statico
Collasso incrementale
Collasso per plasticizzazionealternata
(Collasso istantaneo per la formazione di un meccanismo)
(Collasso per la formazione di un meccanismo differito nel tempo)
(Collasso localizzato per fatica plastica)
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
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24. DINAMICA dei CROLLI
I FASE -INTRODUZIONE
PUNTIdiFORZAdellaSTRUTTURA
POSSIBILITA’ di PERCORSI di CARICHI ALTERNATIVI
ELEVATA RESISTENZA LOCALE
Travature continue con luci piccole
Staffature molto fitte nei pilastri
Continuità delle armature inferiori nei nodi
Orizzontamenti ed elementi verticali progettati per un carico molto superiore a quello di esercizio
Elevato grado di iperstaticità
Efficienza dei collegamenti
Possibilità di sviluppare grosse deformazioni plastiche
Possibilità di sopportare il carico trasmesso dagli elementi danneggiati e amplificato dall’effetto dinamico
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
I 11
24
25. DINAMICA dei CROLLI
I FASE -INTRODUZIONE
FENOMENOSCATENANTE
Danneggiamentoqualsiasi
IMPREVEDIBILITA’dell’AZIONEdiCALCOLO
NONèPOSSIBILEASSICURARElaSTRUTTURARISPETTOadunPRECISOEVENTO
LaPROGETTAZIONEDEVEGARANTIREunaRISPOSTAELASTICAinCONDIZIONIdiSERVIZIOel’ATTINGIMENTOdiRISERVEANELASTICHEinCONDIZIONISTRAORDINARIE
APPROCCI PROGETTUALI VOLTI alla MITIGAZIONE del COLLASSO PROGRESSIVO
Alternate loadpath(percorsi di carico alternativi)
Incrementare la resistenza locale
Migliorare le connessioni tra gli elementi
Aumentare il grado di iperstaticitàe garantire un’adeguata capacità di ridistribuzione delle sollecitazioni
Sovradimensionamento degli elementi critici
Eliminazione del meccanismo di rottura fragile della connessione, garantendo il totale ripristino della resistenza
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
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26. SIMULAZIONE
I FASE -INTRODUZIONE
M 2_http://antiblastsystems.com/AntiBlastSystems-02-EngineeringServices.htm
M 3_Rio Hospital Comparison…http://www.demolitionanalysis.com/
Modellazione dell’Azione
Modellazione del Crollo
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27. DEMOLIZIONICon ESPLOSIVOTRADIZIONALI
Comuniatutteledemolizionicisono
leseguentiproblematicheinerentilasicurezza:
SAFETY:
1.Vibrazioni
2.ProiezionediDetriti
3.Polveri
4.CrolliAnticipati
5.OperatoriinCantiere..nellenormalimansionicheliinteressano
SECURITY:
1.IngressiaiNonAddetti(perscopidifurtoe/omanomissione
---solopergliesplosivi---
2.TrasportofinoalCantiere
3,Controlloall’IngressoinCantiere
4.StoccaggioinCantiere
PROTEZIONE CIVILE:
1.Microcariche Soccorso Speleo;
2.Microcariche Recupero persone all’interno di Strutture;
3. Soppressione Incendi in Pozzi di Estrazione Petrolio;
4. Creazione Controllata di Valanghe e Slavine;
5. Stabilità dei Pendii.
I FASE -INTRODUZIONE
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
27
28. AZIONE:
Conoscenza teorica
DINAMICA del CROLLO:
Stato di fatto
Transitorio
Dinamica del Crollo
TECNICA OPERATIVA:
Disposizione esplosivo
Collegamenti e
temporizzazione
Dispositivi atti ad
agevolare la dinamica
del crollo (funi di acciaio, contrappesi, ecc..)
Modellazione dell’azione
Reperimento Informazioni Modellazione
Work in Progress,
Modellazione
Dopo l’Esplosione,
Simulazione
Su Elementi Strutturali, Confinamento o non
Scelta dei Tempi e Calcolo Progressione
Scelta delle Forze che agevolano il Crollo
Rischi correlati che vincolano la scelta
Analisi di Rischio, fase preliminare
Analisi di Rischio,
fase transitoria
Analisi di Rischio,
fase esecutiva
Maneggio esplosivo,
sorgenti d’innesco
Potenziali inesplosi
Ostacoli nell’area di
Cantiere +
Dispositivi per attutire la caduta
Dispositivi contro la proiezione dei detriti
Dispositivi contro l’innalzamento delle polveriApproccio STRUTTURALEApproccio SICUREZZA
I FASE -INTRODUZIONE
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
28
29. AZIONE
Conoscenza teorica Rischi correlati che vincolano la scelta
Giàinfasedidefinizionedell’azionebisogna,conoscendoilcomportamentoelapotenzadetonantedell’esplosivoimpiegato,faredellevalutazionisullasicurezza, analizzandoseilcontestoincuisioperapermettequeltipodisceltadiinterventoconqueltipodiesplosivo.
Giàlafasedimodellazionedell’azionepuòconsentirelavalutazionedell’impattodell’ondasonoranellevicinanzedell’interventodidemolizione,sapendocosì,conl’utilizzodelleleggidell’acustica,comesipuòpropagareilsuonoeserientraneilimititollerabiliinriferimentosiaalcontestourbanoperlanaturadellostessoeperl’orarioincuitaleinterventovienemessoinatto.Inoltrelanaturaimpulsivadell’esplosionedeterminaanchedellevibrazionianch’esseinfluenzabililascelta.
Questeconsiderazionipossonovincolaresialasceltadell’esplosivo,sialasceltadelmetododidemolizione.
I FASE -INTRODUZIONE
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
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31. Structuralhazards
Identifyingstructuralhazards
Identificationofstructuralformand features
Structuralcondition
Stabilitysensitive structuresand elements
Structuralforceswhichmaycause instability
Assessmentofconmdition
Examinationofstructuralcondition
General
Concrete
Steel and ironwork
Timber
Masonry
F 5_Figura 5.1
Diagramma di flusso per la verifica di sicurezza strutturale (adattato da HSE Department–UK)
Occorreosservarechelademolizionenonnecessariamentemiraadeliminarecompletamenteunastrutturamapuòesserelimitataadunaporzionediessaepertantonondeveesserefontediconseguenzesproporzionaterispettoagliobiettivi
…
I FASE -INTRODUZIONE
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
DINAMICA del CROLLO 31
36. Dinamica del Crollo Analisi di Rischio. Fase Esecutiva
Acrolloavvenutosipotrebbeavereilproblemalegatooalnoncompletocrollodellastrutturaoggettodell’interventodidemolizione,nelqualcasosidovràinterveniredinuovosullastrutturamaincondizionimoltopiùrischiosediprima,oppureuncrollononconformealleaspettativecosìcomestudiatenellamodellazioneenellaprevisionedell’andamentodelcrollo.
Illivellodirischioinquesticasièmoltoalto,soprattuttonelprimoincuicitroviamodavantiadunastrutturaparzialmentedemolitaeavolteincondizionidiestremainstabilità.Oltrealfattochebisogneràindagaresulperchénonècrollatacompletamente,seperquestionidicattivaprogettazionedellademolizione,oseperproblemidicaricheinesplose,osepermalfunzionamentodellalineaditiro(peresempiomalfunzionamentodeidetonatori,dell’impiantoelettricoodellemicce, ecc…).
Ilprimoproblemaèproprioinriferimentoall’indaginecheprevedeunsopralluogodapartedelprogettistapercapirelacausadelfallimentodellademolizione.Giàinquestomomentoilrischiovaquantificatomaèmoltoalto.Daquelmomentoinpoideveripartiretuttalaproceduradianalisidelrischionellevariefasi,partendopropriodaeventualiconsolidamentidamettereinattoperlasciareoperaregliaddettialsopralluogo.
I FASE -INTRODUZIONE
DINAMICA del CROLLO
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39. I FASE -INTRODUZIONE
RICORDACHECONGLIESPLOSIVISIPUO’SBAGLIARE, MAE’DIFFICILERIPETEREL’ERROREPIU’DIUNAVOLTA.
Disposizione Esplosivo Maneggio esplosivo, sorgenti d’innesco
TECNICA OPERATIVA
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
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41. Dispositivi atti ad agevolare la dinamica del crollo Ostacoli nell’area di cantiere
Moltospessonelpianodidemolizionecongliesplosivi,cisiavvaledidispositiviaperdereutilizzatiperfacilitareladinamicadelcrollo,magariagevolandodeiribaltamentiodeicedimentipreferenziali.
E’quellochesuccedequandovengonoposizionatideicaviinacciaiochedurantel’esplosionepossonofungeredatirantiinunadirezionepreferenziale,oppuredeicontrappesicheassicurinoilribaltamentoquandoc’èilrischiochelastrutturadademolireèmoltovicinoadun’altraeloscalzamentoalpiededurantelacadutapotrebbearrecaredanniproprioall’edificioinadiacenza.
E’importanteconsideraretaliinterventi,sicuramenteimportantiaifinidellademolizioneconesplosivo,unostacolonellenormalioperazionidilavoronell’esecuzionedelpianodidemolizione,perchéostacolanoilnormalemovimentodimezziepersonenell’areadicantiere.Perquestosipotrebbeintervenireconunaadeguatasegnalazionedelrischio,oppurenonpermettendol’ingressoinquellearee. Bisognasicuramentefareunostudioapprofonditosulleinterferenzenellelavorazioni.
I FASE -INTRODUZIONE
TECNICA OPERATIVA
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42. II FASE -APPLICAZIONE
CAMPI di APPLICAZIONE nell’USO CIVILE degli ESPLOSIVI
STRUTTURE che si SVILUPPANO in ELEVAZIONE
STRUTTURE che si SVILUPPANO in ORIZZONTALE
EMERGENZA
PROGETTO
Per quanto siano complesse le strutture su cui si interviene, è possibile sviluppare in progetto di demolizione che preveda il vincolo tempo solo per problemi di carattere economico.
Obiettivo: che le strutture crollino come da progetto, senza effetti collaterali
URGENZA
Per quanto ci piacerebbe intervenire mettendo in campo tutte le conoscenze teorico-ingegneristiche, NON è possibile sviluppare un progetto dettagliato di demolizione in quanto il vincolo tempo è legato a problemi anche di rischio di morte.
Obiettivo: messa in sicurezza nel minor tempo possibile, senza effetti collaterali
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43. II FASE -APPLICAZIONE
STRUTTURE che si SVILUPPANO in ELEVAZIONE
STRUTTURE che si SVILUPPANO in ORIZZONTALE
1 D: Strutture assimilabili ad uno sviluppo monodirezionale verticale. Rappresentazione strutturale di tipo a mensola (ciminiere, tralicci, ecc..)
3D: Direzione predominante sempre in altezza, ma ci sono complicazioni strutturali (vani scale e/o ascensori, lame di irrigidimento, solai con particolari caratteristiche strutturali, ecc..)..grattacieli!
1 D: Strutture assimilabili ad uno sviluppo monodirezionale orizzontale. Un esempio classico è il ponte
3D: Direzione predominante sempre una delle orizzontali, ma ci sono complicazioni strutturali (strutture irrigidenti controvento, tecnologie avanzate per garantire grandi luci, ecc..)..capannoni industriali!
INTRO: Demolizione
Strutture
Civili
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44. II FASE -APPLICAZIONE
EMERGENZA
PREVENZIONE
Uso dell’esplosivo ad evento in corso.
Obiettivo: limitare i soccorsi
PROTEZIONE
Uso dell’esplosivo ad evento concluso.
Obiettivo: evitare i danni
•Distruzione di blocchi di roccia pericolanti
•Modellazione dei Versanti
FRANE
•Distaccamento di masse di neve e ghiaccio pericolanti in località sciistiche
VALANGHE e SLAVINE
•Demolizione di argini e di manufatti parzialmente crollati
•Liberazione di alvei sbarrati e di strade
ALLUVIONI
•Spegnimento di pozzi petroliferi
•Spegnimento incendi boschivi
INCENDI
•Modellazione del tragitto lavico
ERUZIONI VULCANICHE
Recuperi inambienti ostili con persone imprigionate in GROTTA
Recuperi inambienti ostili con persone imprigionate in ACQUA
Recuperi inambienti ostili con persone imprigionate in STRUTTURE PERICOLANTI e PERICOLOSE
SOCCORSO
Eventi naturali e non, che possono generare potenziali pericoli per la vita umana, di solito legati o a errore umano nella valutazione del rischio o per la sua eccezionalità (tempistica in riferimento ai tempi di sviluppo dell’evento)
Situazioni in cui sono coinvolte delle persone che rischiano la vita.
La preoccupazione è in riferimento alla salvaguardia della vita delle persone che sono state soggette all’evento dannoso. Vanno stabilizzate le funzioni vitali e portate nei presidi ospedalieri (tempistica in riferimento ai tempi di sopravvivenza umana)
SAF CNVVF: in azione in un recupero
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45. II FASE -APPLICAZIONE
STRUTTURE che si SVILUPPANO in ELEVAZIONE
STRUTTURE che si SVILUPPANO in ORIZZONTALE
1 D: 1-Ciminiere in Illinois(tecnologia costruttiva c.a. e muratura)
3D: 2 -Edificio Storico in Florida(tecnologia costruttiva mista acciaio/cls)
1 D: 3 -Ponte in North Dakota(tecnologia costruttiva acciaio)
3D: 4 -Stadio coperto in North Carolina(tecnologia costruttiva acciaio/cls) CASE HISTORY
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
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46. II FASE -APPLICAZIONE
STRUTTURE che si SVILUPPANO in ELEVAZIONE
1 D: Strutture assimilabili ad uno sviluppo monodirezionale verticale. Rappresentazione strutturale di tipo a mensola (ciminiere, tralicci, ecc..)
1-Ciminiera( tecnologia costruttiva muratura )
Episode11 : Chicago, Illinois
The Detonators
particolarità: nella 1^ la precisione della demolizione vista il rischio di caduta su strutture vicine, la 2^ demolizione cade molto vicino alle costruzioni limitrofe, creando dei danni
Pietrafitta(PG)–Enel-SIAG
Unaciminieradi145metridialtezzaconunabasedi16metrièstataabbattutadallaSiagnellacentraleENELdiPietrafitta(PG).Unprimatovolumetricoenotevolidifficoltàambientalidatalapresenzadistrutturedasalvaguardaretuttointorno.
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
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47. II FASE -APPLICAZIONE
1. CHICAGO, ILLINOIS –Demolizione di una ciminiera in muratura
LOCATION
LaciminierasorgeinunpaesechesichiamaVillaParknellaperiferiadiChicago.E’statacostruita,insiemeatuttoilcomplessoindustrialedell’epoca, nel1925edècompostadi150.000mattonidilateriziorefrattario.Attualmentesitrovaalcentrodiunazonaresidenzialeformatadaappartamenti.Vennelasciatalasolaciminieracomesefosseunmonumentostorico.Sidecisel’abbattimentoperproblemidiinstabilitàeperlasicurezzadelleabitazionivicine.Laciminierasitrovaalcentrodiunapiazzatotalmentecircondatadaedifici.
Ilprogettistaammettedinonavermaidemolitociminiereinmuratura.
M 4_LOCATION: Chicago, Illinois
M 5_PROGETTO: Chicago, Illinois
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
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48. II FASE -APPLICAZIONE
PROGETTO
Progettista:JohnKoehler
Ilprogettoprevedeunaesplosionecheprividell’appoggiolaciminiera,inmodochequestapossacollassaresusestessa.Dandounoscartodiunsecondotral’esplosionesulsemicilindrocheaffacciasugliappartamentipiùvicinieilsemicilindrodellaparteopposta,sièipotizzatodiriuscireadarelospuntoaffinchélaciminierapotessecrollaredistanziandosialmenodall’edificiopiùvicino.L’esplosioneatuttaaltezzaprevedelaprivazionedellaparteallabasedellaciminieradicirca5mdialtezza.
Perverificarel’implosione,sièprovvedutoallasimulazioneconilcalcolatore.
Lagrigliadeiforiperl’esplosivoèamagliasfalsataconintervallitrarigheecolonnedicirca40-50cm.
E’statorealizzatoancheunesperimentoall’UniversityofScienceandTechnologyofMissouri-EsperimentalMine-MiningandEngineering,conilDr.BradenLusk(UniversityofKentucky)eilProf.PaulWorsey(MissouriUniv. ofScienceandTechnology).Vienerealizzatounmodellodituboinmattoniemalta,epersimularel’esplosionedellabasedellaciminiera,lasciandochelarestantepartevadaincadutalibera,sièpensatodiriempireilmodellocondell’acquafinoadunadeterminataaltezza,equindifaresplodereunacaricaimmersa.
1. CHICAGO, ILLINOIS –Demolizione di una ciminiera in muratura
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
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49. II FASE -APPLICAZIONE
PROGETTO
L’esplosionesitrasmetteràatuttaaltezzanellivellod’acquapresenteall’interno,realizzandodellepressioniaraggierachesitrasmetterannosututtoilcilindrod’acqua.Adesplosioneavvenutailmodellodellaciminierasifrantumaquasitotalmente,ancheseapparentementeladinamicadicrollosembraquellasperata.
ESECUZIONE
Durantelacadutaversoterra,lapartecherimanedopol’esplosionesispezzaametà,conlospezzonechetoccaterraperprimochemantieneunospuntoindirezioneoppostaallacadutaprevista.
Lademolizionenonvàcomedaprogettoepartedelmonconechetoccaterraperprimo,crollasuunpalazzo.Ilpezzoalto,proseguendolasuacadutaverticale,spostailpezzoaldisottoversol’edificio.Siromponosologliingressiaigaragealpianoterra,mentreilrestoèsalvo.
1. CHICAGO, ILLINOIS –Demolizione di una ciminiera in muratura
M 6_ESECUZIONE: Chicago, Illinois
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
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50. II FASE -APPLICAZIONE
COMMENTI
Ilcomportamentodiunastrutturainmuraturanonpensochesiastatocaratterizzatobenenéinfasedimodellazioneconilcalcolatore,nétantomenoquandosièprocedutoall’esperimentoall’università.
Nonpossosaperechetipodimodellazioneèstatafattaconilcalcolatore,maosservandoilmodelloinmuratura,sembraevidentechenoneraingradodisimulareunastrutturamoltosnellaincadutalibera,qualequellachesarebberimastaunavoltafattacaderedacirca5metrisusestessa.Nell’esperimentoèmancatatotalmenteladinamicadicadutadellapartesuperiore,infattiilmodelloèesplosocompletamente,elepochefiledimattonicherimangonohannoaddiritturaunmovimentoversol’altoprimadicadereaterra.
Altramancanzaèstatanelritardodell’esplosione,chenellarealtàeraprevistoperevitareilcrollosull’edificiopiùvicino.Questaasimmetriadiscoppiopotrebbeaverinnescatolospezzamentodellaparteincaduta.L’esplosioneinlaboratorioèstatainveceomogeneaecontemporanea.
Forseunamodellazioneinscala,siadeglielementigeometrici,chedellecariche,avrebbepotutoportareinluceunproblemaqualequellochesièverificatonellarealtà.
Interessantecomestudiodicomportamentodellestruttureinmuratureoncadutalibera..anchese,dall’analisidialtredemolizionidistruttureanaloghe,sivedelapropensioneallospezzamentoinduetronconi!
1. CHICAGO, ILLINOIS –Demolizione di una ciminiera in muratura
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51. II FASE -APPLICAZIONE
STRUTTURE che si SVILUPPANO in ELEVAZIONE
3 D: Direzione predominante sempre in altezza, ma ci sono complicazioni strutturali (vani scale e/o ascensori, lame di irrigidimento, solai con particolari caratteristiche strutturali, ecc..)..grattacieli!
2 -Edificio Storico( tecnologia costruttiva mista acciaio/cls)
Episode2 : CoralGables, Florida
The Detonators
particolarità: nella 1^ ci sono delleconsiderazioni di tipo atmosferico e struttura molto particolare, la 2^ riporta un errore di calcolo per cui bisogna rintervenirein situazione molto rischiosa
Genova(GE)-CasermaVigilidelFuoco-SIAG
Èstatodefinitoillavoro“simbolo”delleColombiane.Lademolizionedell’ExCasermadeiVigilidelFuocodiGenova,giàExAlbergodeiMigranti.
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
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52. II FASE -APPLICAZIONE
2.CORALGABLES,FLORIDA–Demolizionediunedificiostoricoinstrutturamistaacciaio/cls
LOCATION
Lacostruzionehailseguentenome:“TorrePoncedeLeon”.E’alto139,33piediedhaunpesocomplessivodi3500t,dicui1000tdiclse2500tdiacciaio.Infattisitrattadiunastrutturamistaacciaio/cls,chealloggiavadegliufficierealizzatanel1969.
CitroviamoinCoralGables,Miami,Florida.Siprocedeallademolizioneinquantoèfinitalasuavitautile.
Lastrutturaèmoltocomplessa,èasviluppoverticaleerisultaesserelacostruzionecheall’epocadellasuacostruzioneeralapiùalta,compostada14piani,consolaiinprofilidiacciaioelamieraconsolettacollaborante,pilastri, scalaantincendioesternaecontroventatureinacciaio,corpoascensorecentraleelamaportascalaantincendioinc.a..
M 7_LOCATION: CoralGables, Florida
M 8_PROGETTO: CoralGables, Florida
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53. II FASE -APPLICAZIONE
PROGETTO
Progettista:JimRedyke
Normalmentelestruttureinacciaiosifannocaderepersbandamento,mentrequelleinc.a.sifannoimplodere.
Nellasimulazionenumericasievidenzialadifficoltàdiavereunastrutturainc.a.cheirrigidiscecomeilvanoascensorecentrale.
Ilprogettistaammettecheèlaprimavoltain35annidiattivitàcheglicapitaunastrutturamistafattainquestamaniera.
Laprimapartedellademolizionesiconcentreràsull’acciaio,incuisipartiràdaipilastriinacciaio,conunasequenzadimicroritardicheprocedonodalbassoversol’altoacuneo,converticesulvanoascensore,chesipropagaall’internodellastrutturapassandosimmetricamentelungoilatidelvanoascensore.
Questodovrebbeimprimerelospuntoalnucleocentraleinc.a.perladirezionedicaduta.
Vengonoliberatedalclstuttelecolonnedelprimolivellocheeranostateresecircolariinglobandoiprofiliinacciaio.Questolivellosembraesserequellodiunparcheggio,forselasceltaeraperrenderlopassivamenteantincendio.
Ilcorpocentralevieneabbattutocomesefosseunaciminieraeperquestorimarràunasolapareteinc.a.sullatooppostoaquellodicadutaperiprimin.2piani.
2.CORALGABLES,FLORIDA–Demolizionediunedificiostoricoinstrutturamistaacciaio/cls
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
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54. II FASE -APPLICAZIONE
PROGETTO
Pergarantirelastabilitàsidemolisconoconmezzimeccaniciin.3settiinmodochesivenganoacrearedeipilastriinc.a.
Vistalavicinanzadialtrestruttureedellastrada,sideveridurrealmassimolaproiezionedeidetriti.
Ilprogettistaammettediaverpaurachelastrutturainacciaiononsolonondialospuntoperportarsidietroilcorpocentraleinc.a.,maanzichelofermi.Diquestovengonopresentatamoltesimulazioninumeriche.
Vieneanchefattaunesperimentoall’UniversityofScienceandTechnologyofMissouri-EsperimentalMine-MiningandEngineering,conilDr.BradenLusk(UniversityofKentucky)eilProf.PaulWorsey(MissouriUniv.ofScienceandTechnology),incuivienefattounmodellonotevolmenteapprossimatoconunoscaffaleinacciaiocaricatocondeimassialdisopra;poiapartevienedemolitaunacolonnainc.a.
Perilprimolacadutaècomeprevisto,perilsecondocade,manonnelladirezionescelta,causalatorsionecreatadallebarrediarmatura.
2.CORALGABLES,FLORIDA–Demolizionediunedificiostoricoinstrutturamistaacciaio/cls
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
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55. II FASE -APPLICAZIONE
ESECUZIONE
Durantelacadutasembrachelastrutturainacciaioabbracciquellainc.a.cherimaneinpiedipericolosamentesbilanciatainavanti.
Vengonoeffettuatideilavoridiindebolimentodirettamentesottoillatoinclinatodicaduta.
Inlaboratorio,all’universitàsiprocedeallasimulazionedellacadutadaindurrenellanuovaconfigurazioneinstabile,percapireseminandoisolipilastrifrontalièpossibileavereilcrollodellarestanteparte.
Nellapreparazionedellastrutturadaabbattere,siprocedeaddiritturaall’indebolimentodelsettodelvanoascensorenellatodicaduta,dentrolastruttura,aprendon.2grandivaniealtriduelungoifianchiaformatriangolare.
2.CORALGABLES,FLORIDA–Demolizionediunedificiostoricoinstrutturamistaacciaio/cls
M 9_ESECUZIONE: CoralGables, Florida
M 10_COMMENTI: CoralGables, Florida
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56. II FASE -APPLICAZIONE
COMMENTI
Lasequenzadalbassoversol’altodelcuneofrontalenellasequenzadiesplosione,chedovevaaprireilcorridoioperlacadutadellastrutturaincementoarmato,pensochesiastatalasceltasbagliata.
Osidovevaritardarel’esplosionenellaparteinc.a.dopochelapartedistrutturainacciaiostavaesplodendolungoilatidelvanoascensore,oppureilcuneocentralesidovevaaprirecontemporaneamenteatuttaaltezza.
Ilrischiopoteva,oforseèstato,cheesplodendoprimainbasso,tuttalastrutturainacciaioinalto,cambiandoladistribuzionedeicarichi,hasorrettolapartealtadelc.a.primacheladetonazionenellastrutturainacciaiopassasselungoambolepartilateralidelvanoinc.a.
Vienesicuramentemessainluceladifficoltàdiinterpretazionedelletecnologiecostruttivenonconvenzionali,odelledifficoltàdellademolizionedellestrutturein3Dchehannodelledinamichemoltopiùcomplessenelcrollo.LatecnologiachesivieneastudiareincontestiincuilaprogettazionedellestruttureavvenivaperfarfronteadeventicalamitosifrequenticomeinFlorida,haportatoiprogettistianniprimaaabbondareeventualmentesulleiperstaticitàosulleridistribuzionideicariche.Maanchesemplicementesulsovradimensionamentodeisingolielementi.
E’comunqueimportantelasceltadidemolireallafinedellavitautile,prassiusatainUSA,epococoncretainunpaesecomel’Italia.
2.CORALGABLES,FLORIDA–Demolizionediunedificiostoricoinstrutturamistaacciaio/cls
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
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57. II FASE -APPLICAZIONE
STRUTTURE che si SVILUPPANO in ORIZZONTALE
3 -Ponte( tecnologia costruttiva acciaio )
Episode9 : Bismarck, North Dakota
The Detonators
particolarità: cura dell’impatto sulla viabilità e vento forte.
1 D: Strutture assimilabili ad uno sviluppo monodirezionale orizzontale. Un esempio classico è il ponte
INTRO: demolizione strutture lunghe
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
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58. II FASE -APPLICAZIONE
3.BISMARCK,NORTHDAKOTA–Demolizionediunaponteinacciaio
LOCATION
LibertyMemorialBridgeèunponteinacciaioatrecampatesulfiumeMissouri. Pesaintotale3200tonnellate,èlungo2500piediedèstatocostruitonel1922. Vieneabbattutoinquantodismessodopolacostruzionediunnuovoponteinc.a.checorreparallelamenteaquestoconasseE-Wechedistapochedecinedimetri.Ilponteèadaltotransitoequestoèilmotivopercuiilvecchioponteinacciaioèstatodemolitosolodopoaverrealizzatoilnuovo.
Lungolespondecisonodellepiccolevillecheaffaccianosulfiume,conrischiodirotturavetriemuri,eunaltrorischioèlaestremavicinanzadelnuovoponte.
Altroproblemaèdinaturameteorologica,inquantolademolizioneavvieneinottobre,cheinNorthDakotacoincideconilperiododiavversecondizionimeteorologiche,conventichesoffianoanchea180miglia/h.Questocomplicherànonpocoleoperazionidipropedeuticaall’esplosione.
C’èanchelapresenzadeltrafficofluvialeintensoequindinonsaràpossibileeffettuarelademolizioneinun’unicavolta.
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
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59. II FASE -APPLICAZIONE
3.BISMARCK,NORTHDAKOTA–Demolizionediunaponteinacciaio
M 11_LOCATION: Bismarck, North Dakota
M 12_PROGETTO: Bismarck, North Dakota
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
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60. II FASE -APPLICAZIONE
3.BISMARCK,NORTHDAKOTA–Demolizionediunaponteinacciaio
PROGETTO
Progettista:ScotteCodyGustafson
Sicominciaadeciderealmenolasequenzadiabbattimentodellecampate,econilcalcolatorevienesimulataunprimoabbattimentoapartiredallacampatadellaspondaovest.Poi,incontemporanea,verrannodemolitela2^e3^ campata,nonappenaverràliberatoilfiumedeirottamidellaprimacampataormaiinacqua.Iltemponecessarioallapuliziaverràimpiegatoperprepararelalineaditiroperlaseguentedetonazione.
Essendounpontetotalmenteadimpalcatoinacciaiovengonousatelecarichecavetipicheconprofiloa“V”,chepermettonoiltagliodeiprofilimetallici.
Ilprogettoprevedeiltagliolungo13lineeverticali,chedallamezzeriaarrivanoallepileinmanierasimmetrica,tagliandotuttiiprofilichesitrovanolungolevarieverticali.Iltuttodovràavvenireallostessotempo.
Itaglipiùdifficiliepericolosiperglioperatorichelavoranoconlafiammaossidrica,sonoquellisuicorrentisuperioriobliqui.Ilprogettistaammettechenell’usodellafiammasisenteanchelavibrazionedellastrutturasferzatadalvento.
Lasequenzadiscoppioseguiràl’andamentodaovestversoest.Sitemecheilfabbricatodicivileabitazionepiùvicinosullacostaest,possaavereimaggioriproblemi.
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61. II FASE -APPLICAZIONE
3.BISMARCK,NORTHDAKOTA–Demolizionediunaponteinacciaio
PROGETTO
Infattilasequenzadetonanteagevolalospostamentod’ariaprincipalmenteinquelladirezione,versoest,eperattutirel’ondaimpulsivasidecidedicoprireipuntid’esplosione.Questecopertureovviamenteostacolanoanchelaproiezionedelleschegge.
Vieneanchefattaunesperimentoall’UniversityofScienceandTechnologyofMissouri-EsperimentalMine-MiningandEngineering,conilDr.BradenLusk(UniversityofKentucky)eilProf.PaulWorsey(MissouriUniv.ofScienceandTechnology),ilcuiscopoèquellodistudiarecomesipropagalospostamentod’aria.
Giàalcalcolatoresifavedereinchemanierasonolegateledistanzedidetonazionedall’ostacoloconl’energiad’impattosullostesso.
L’esperimentoserviràperproporzionareladistanzaidealeaffinchénonsirompanoivetri,conlaquantitàdiesplosivoimpiegatoetenutoinsospensionedauntelaietto.
Quindicoprendolesezionicheesplodono,oltrealimitarelaproiezionedeidetriti,siattutisconoleondedipressioneinquantoquestoprimoostacolomoltovicinoassorbiràlamaggiorpartedienergia.Sidecideinoltredicoprirecondeiteliivetripiùarischio.
VienecondottoancoraunesperimentoinunlaboratoriodellastessaUniveritàsumenzionata.
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
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62. II FASE -APPLICAZIONE
3.BISMARCK,NORTHDAKOTA–Demolizionediunaponteinacciaio
PROGETTO
Loscopoèquellodivederequantosiaimportantechelecaricheditagliosullostessoprofiloagiscanonellostessotemposenzaalcunmicroritardooriducendoloilpiùpossibile.Lastessacosaèstatafattaconilcomputer.
L’esperimentoconsistenell’inserireundetonatoreperognimela,tutteincastratesudeibastoni,everificaseesplodonotutteinsiemecontemporaneamente.
Vieneutilizzataunatelecameraa500fotogrammialsecondo,eperseguirebenevienedatounritardodi6seconditraesploditoreedetonatori.Loscartotradetonatoreedetonatoreèdell’ordinedimilionesimidisecondo,maesiste.
Nelnostrocasorealedelponte,l’esplosionedovràesserecontemporanealungotuttalasezioneverticaledellen.13presenti,epertuttalalarghezzadelponte(diciamonellasezionetrasversale).Lanoncontemporaneitàsullostessoprofilopotrebbecompromettereiltagliodellacaricacavacheesplodeconritardo.Perevitareciòsimetteundetonatorefissatocondelnastroisolanteallabiforcazionedelcavodetonante,propriodovesisdoppiasulprofilonelleduecarichecaveaddettealtaglio(unaperognialadatagliaredellostessoprofilo, ovveroperlen.2animeperiprofiliaccoppiati).
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
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63. II FASE -APPLICAZIONE
3.BISMARCK,NORTHDAKOTA–Demolizionediunaponteinacciaio
PROGETTO
Mettendoildetonatoreinprossimitàdellecarichedaesploderecontemporaneamentesiriduceulteriormentel’inconvenientestudiatoconlemeleinlaboratorio.
Allafinedellaprimademolizionesidecidechedevonocaderecontemporaneamentelen.2campaterimastedelponte,elen.2pileinc.a.inmezzoalfiume.
M 13_ESECUZIONE: Bismarck, North Dakota
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64. II FASE -APPLICAZIONE
ESECUZIONE
Laprimademolizione,quelladellacampataovest,nonsolononportaallarotturadinessunvetrodellefinestredellecasepresentisuentrambelesponde, mal’impalcatoinacciaiovienetagliatoperfettamenteneipuntiprevisti, lasciandoinacquaisolipezzidarecuperare.
Stessasortenonètoccataperlealtreduecampate.Unadelleduepilenonvacompletamenteinfrantumi,macosaancorapiùgraveèchenellacampatacentralelalineaditirodelcorrentesuperiorenondetonaaffatto.Lastrutturacadeinacquapraticamenteinteraesidovràdemolireinquellaposizionedirettamenteconimezzimeccanici.
COMMENTI
Nelvideononsientrainmeritoallemotivazionichehannoportatoallanondetonazionedituttaunalineaditiro,maforseilproblemapotrebbeesserelegatoadunerratocontrollofinaleprimadellademolizione.
Nellostessovideononvienedescrittaaffattolaproceduraconcuisisonominateleduepile,percuièdifficilecapirequalipotrebberoesserestatelemancanzeinquellafase.Sicuramenteinteressantesialostudiosucomefararrivareincontemporanealadetonazionesun.2carichedisposteinvicinanza, chetuttigliaspettidisicurezzapubblicacheinvestonounademolizioneconesplosivo,comeadesempiolapossibilitàdirompereivetridellecasevicine.
3.BISMARCK,NORTHDAKOTA–Demolizionediunaponteinacciaio
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65. II FASE -APPLICAZIONE
3.BISMARCK,NORTHDAKOTA–Demolizionediunaponteinacciaio
COMMENTI
InquestoinUSAsonostatifattimoltipassiavantiinunapraticacosìdiffusa(noncomeinItalia)perevitarerichiestedidannidapartedegliabitantinellevicinanze.
Importanteanchelostudiosullaviabilità,siastradalechefluviale,cheavevacomeobbiettivoquellodiimpattareilmenopossibile,creandomenoinconvenientipossibiliallautenzadelleretiinfrastrutturali.Quindilostudiodidemolireinsequenzalecampateperiltrafficofluviale,easpettarelapienaoperativitàdelnuovoponteprimadidemolireilvecchio.
M 14_FINALE: Bismarck, North Dakota
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66. II FASE -APPLICAZIONE
STRUTTURE che si SVILUPPANO in ORIZZONTALE
4 -Stadio coperto ( tecnologia costruttiva acciaio/cls)
Episode12 : Charlotte, North Carolina
The Detonators
particolarità: ha la complicazione di una copertura enorme.
3 D: Direzione predominante sempre una delle orizzontali, ma ci sono complicazioni strutturali (strutture irrigidenti controvento, tecnologie avanzate per garantire grandi luci, ecc..)..capannoni industriali!
ConcordiasulSerchia(MO)–Esplodem
Capannoneindustrialisupilastriinc.a.perimplosione.Distanzadaifabbricati70m,295microcaricheadinnescoatempo,43kgdigelatina1,contiroelettrico
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67. II FASE -APPLICAZIONE
4.CHARLOTTE,NORTHCAROLINA–Demolizionediunostadiocoperto
LOCATION
LostadiodifootballCharlotteColiseuminNorthCarolina,costruitonel1986, conlacapacitàdi24042posti,haospitatoancheconcertiimportanti,sidecidediabbatterloperterminedellapropriavitautile.
Lostadiohaunamoledi465tonnellatedicarpenteriametallica.
Lazonaincuisorgetalestadioèarischiotempeste.
Lacaratteristicastrutturalepiùimportantedituttolostadioèovviamenteunaimponentecopertura,anch’essatotalmenteinacciaio.
M 15_LOCATION: Charlotte, NC
M 16_PROGETTO: Charlotte, NC
M 17_ESECUZIONE: Charlotte, North Carolina
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68. II FASE -APPLICAZIONE
PROGETTO
Progettista:JimRedyke
Ilprimopassoèstatoquellodiportareallalucetuttiiprofilidicarpenteriametallicachesicelavanodietroleapparenticolonnetondeinc.a..Inquestomodosiprocedeallademolizioneconletipichecarichecaveusateperiltagliodeiprofiliinacciaio.
Nellasecondafasesiprocedeaminaretuttiipilastridelperimetroesterno,perpoipassareaipilastridisostegnodeglispalti.
Lostadiopresentaancheunacoperturainacciaioimponenteemoltospeciale, ancheperchéèstatastudiatapernonaverestruttureintermediediappoggio, maappoggiaresolosulperimetroesterno.
Ilprogettistaconlungaesperienzanelsettore,nonhamaivistounastrutturadicoperturadelgenere,infattinelvideovienenominatacome“thespaceroof”.
L’ideaèdifarcrollareilprimapossibileiltettoall’internodellostadio,cadendosulleattualimacerieottenutedallademolizionedelcalcestruzzodellecolonneeammassatoall’internodell’areadellostadio.
Lasimulazionenumericadescriveilprogettoincuisiprocedefacendodetonareiprimiduepilastrifrontalisulperimetroesterno,econunritardodiunsecondolapartecentraledellacopertura
4.CHARLOTTE,NORTHCAROLINA–Demolizionediunostadiocoperto
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69. II FASE -APPLICAZIONE
PROGETTO
Aunsecondodall’ultimaesplosionepartonoinmanierasimmetricaeinsequenza,apartiredalleduecolonnecentralidellaesplosioneiniziale,tuttalaseriedelleesplosionideipilastriperimetrici.Finoallachiusuradell’ovaledellostadionelpuntooppostorispettoall’iniziodell’esplosione.
Conilcrollodellapartecentraledellacoperturacisiaspettailcrollodell’interacopertura,inquantoindebolitanellasuapartecritica,venendoamancarelachiavecheequilibravatuttelepartispingenti.
Siipotizzachetuttalademolizionedovrebbeconcludersiinalmassimo30secondidall’azionesull’esploditore.
Lamattinadell’esplosione,dopoicontrollifinali,cominciaapiovereesialzailvento.Dopotresettimanedicielotersononseloaspettavano.
Sistaavvicinandounatempestaeinunarassegnastampadelprogettistaaigiornalistiedalpubblicoaccorsocomespettatoredell’evento,siavvisacheilbollettinometeodelvicinoaeroportononèincoraggiante.
Sorgecosìilproblemapococonfortantecheperorelastrutturaèrimastacaricadiesplosivoprontoadetonare.
Nonostantetutto,quandol’attesacominciaadesserelunga,sidecidedifarbrillarel’esplosivo.
4.CHARLOTTE,NORTHCAROLINA–Demolizionediunostadiocoperto
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
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70. II FASE -APPLICAZIONE
ESECUZIONE
Lostadioimplodecompletamentesusestessocomeprevisto.Inoltreleretimesseaprotezionenelledirezionipiùarischiodirotturavetriperl’ondadipressione,hannofattoillorolavoro.
COMMENTI
Unaspettoimportanterisultaesserestatalacorrettacomunicazionedicosastavasuccedendoinsitosiaalcittadinocheallastampa.Questohapermessochenoncifosserorischidimalainterpretazionedeglieventiinatto.
Anchelamessainattodelleprocedureprevisteincasodirischiopercausenaturali,comeleavversecondizionimeteorologiche,risultanoessererispettate.
Interminitecnicirisultafondamentalenelladinamicadicrollo,l’indebolimentodellacoperturaequindil’abbattimentoinsequenzadellestruttureperimetralicheevitarischidiinterferenzenellacaduta.
4.CHARLOTTE,NORTHCAROLINA–Demolizionediunostadiocoperto
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
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71. II FASE -APPLICAZIONE
EMERGENZA
PREVENZIONE
Uso dell’esplosivo ad evento in corso.
Obiettivo: limitare i soccorsi
PROTEZIONE
Uso dell’esplosivo ad evento concluso.
Obiettivo: evitare i danni
-Alluvioni
-Eruzioni Vulcaniche
-Frane
-Incendi
-Valanghe
-Soccorso in ACQUA
-Soccorso in GROTTA
-Soccorso in STRUTTURE PERICOLANTI e PERICOLOSE CASEHISTORY
CNSAS: Esercitazione Cucco 2010
VVF: Incendio Pozzo petrolifero a Malvaglio, 26 marzo 2012
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
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72. II FASE -APPLICAZIONE
EMERGENZA
PREVENZIONE
Uso dell’esplosivo ad evento in corso.
Obiettivo: limitare i soccorsi
EVENTO
(per esempio Valanghe)
MONITORAGGIO
del fenomeno
ALLARME
con mobilitazione della Protezione Civile
Intervento con l’esplosivo
RISCHIO:
-Sviluppodelfenomeno(metodidimonitoraggio);
-Segnaliosogliediallarme(causeperlamobilitazionediProtezioneCivile);
-Tecnicadiinterventoconesplosivo;
-Esempio(sceltadelloscenario:ointerventorealeoesercitazione);
-Conclusioni
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73. II FASE -APPLICAZIONE
EMERGENZA
ESEMPIO(GreatFloodof’11-MississippiRiver)
ALLUVIONI
M 18_ARMY CORPS ofENGINEERS: Esplosione argine Mississippi
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
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74. ESEMPIO (Eruzione Etna 1983)
II FASE -APPLICAZIONE
EMERGENZA
M 19_Eruzione Etna 1983
ERUZIONI VULCANICHE
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
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75. II FASE -APPLICAZIONE
EMERGENZA
ESEMPIO (Protezione Civile S.S. 18
FRANE
M 20_DPC: Masso pericoloso sulla SS18
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
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76. II FASE -APPLICAZIONE
EMERGENZA
ESEMPIO (Incendio Boschivo Cagliari –Esplosivo Antincendio)
Organizzataunaeccezionalesperimentazionecontrounincendionellapartecentro-meridionaledellaSardegna.L’operazioneprevedevaleripresadirettadellaRAI.Unfrontedifuocodi50metriall’internodellamacchiamediterraneapiùtipicaèstatodomatosenzadifficoltàdainuovisistemiesplosividiantincendiobrevettatidallaSiagincollaborazioneconlaSocietàEsplosiviIndustrialidiGhedi.
INCENDI
PC: Incendio boschivo in provincia di Trapani
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
M 21_Incendio Boschivo Cagliari
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77. ESEMPIO (Incendio Pozzi di Petrolio -Iraq)
Questointerventoavvienemediantegrucingolate,munitedibracciotelescopico,sottouncontinuogettodiacquacheraffreddailmezzo.Ulteriorigettid’acquaomiscelespecialivengonoindirizzativersoilpozzopercercareditenereunpo’basseletemperature.Nellasecondafaselostessocingolatoposizionainsospensionelacaricaesplosivainnescataelettronicamente.Dopol’esplosione,chedeveavvenirenelminotempopossibile,altrettantorapidamentesiposizionaunnuovo“AlberodiNatale”(ChristmasTree),ossiaunatubazionericcadivalvole,allasommitàdelpozzo.
II FASE -APPLICAZIONE
EMERGENZA
M 22_LARRY FLACK: Pozzi di petrolio in fiamme durante la prima guerra del Golfo
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
INCENDI
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78. II FASE -APPLICAZIONE
EMERGENZA
EVENTO
Inquestiultimi25annisulleAlpisonomorteinvalangamediamenteuncentinaiodipersoneastagioneinvernale,traqueste,unaventinasulversanteitaliano.GliscialpinistieglisciatorifuoripistasonoglisportivipiùcoinvoltisiainItaliasianelrestodelleAlpiconil60-70%deidecessi.Leattivitàsullanevealdifuoridegliambiticontrollaticomprensorisciistici)sonosemprepiùinespansioneeconesseanchegliincidentieglieventitragici;fortunatamente, all’aumentopercentualedeipraticantiregistratoinquestiultimi25anni,noncorrispondeunaegualeespansionedegliincidenti.Lestatistichemostranoancheunadiminuzionedellevittimeneiterritorisoggettiacontrollo(centriabitati,viedicomunicazione,attivitàlavorativestabilisulterritorio), conseguenzaquestadeinotevoliinvestimentieffettuatiinoperediprotezionestabili(barrierefermaneve,gallerie,cuneidideviazione,ecc.).Tuttaviainverniparticolarmentenevosiosituazioninivometeorologicheparticolari,comelastagione1999-2000sulleAlpisettentrionali,possonodeterminaredellenuovesituazionidipericolo,chepossonointeressareciòchel’uomoritenevasicuro.Èimportantesottolinearecheseidecessiperstagioneinvernalenonsonotantiquantelevittimedellastrada(6000circaall’annoinItalia),l'incidenteinvalangaconta56decessiogni100incidenti,controi3degliincidentistradali.Eccoquindicheilproblemaassumeunadimensionediversa,aldilàdelvaloredeipiccolinumeri.
VALANGA
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
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80. II FASE -APPLICAZIONE
EMERGENZA
ALLARMEEPROTEZIONECIVILE
Attualmenteiltestpiùutilizzatoèquellofunzionaleadelineareuncosiddettoprofilopenetrometricodelmantonevoso;sitrattadiunamisuraditipooggettivodella“durezza”dellaneveevieneeffettuatamediantel’utilizzodiunasondaapercussione(chiamataanche“sondabattage”)costituitadaun’astaprovvistadiscalacentimetrataediunapuntaaconostandard(diametro=40mmeangoloallapunta=60°).
DurantelaprovavienefattocadereunpesoperinfiggerelapuntadellostrumentonellacoltrenevosaelaresistenzaRallapenetrazionesidetermina mediantelaformula:
R=T+H+nfp
dove:
Tèilpesodelleasteutilizzate,
Hèilpesodelmagliousatoperl’infissione(ingenereparia5o10N),
nèilnumerodicolpiinfertidalmaglioincaduta,
fèl’altezzadicadutadelmaglioincentimetri,
pèlapenetrazionedellapuntaconicaincentimetri.
Unprofilopenetrometricoottenutodaunaprovaconsondaapercussionesiconfiguracomeundiagrammaagradiniemostralaresistenzaallasonda,R, riportatasull’assedelleascisseinfunzionedell’altezzadelmantonevoso.
VALANGA
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81. II FASE -APPLICAZIONE
EMERGENZA
ALLARMEEPROTEZIONECIVILE
Essoèpienamenterappresentativodellasezioneverticaledelmantonevosoenedisegnalosviluppo,partendodalpianocampagna,finoallasuperficie.
Ilprofilopenetrometricorisultaallafineessereunadelleimportantitesserechecostituisconounmosaicochiamatoosservazionenivometeorologica: implementatoinfatticonaltridatiqualilecoordinatespazio-temporali,lecondizionimeteo,latemperaturadell’ariaeidatieolici,ladensitàelatemperaturadellaneveneisingolistratidelmantoesoprattuttol’attentaosservazionedelleformecristallinepresentiinquesti,risultaesserelostrumentofondamentaleperimportanzaedimprescindibileperprioritànellapianificazionedioperazionididistaccoartificiale.
Inparalleloallaprovameccanica“insitu”,cherestituiscevalutazioniditipoquantitativo,cisiproponediiniziareinfuturoadeffettuareprovediprospezionegeoradar.
Quandosiverificaunelevatolivellodipericoloaseguitodieventidiparticolareentitàqualifortinevicate,fenomenidinotevoleescursionetermicaoppurepresenzadiventifortiepersistenti,vengonogeneralmenteapplicatedueformedidifesatemporanea.
Laprincipaleconsistenell’evacuazionediedificienellachiusuraaltrafficodistradeepistedascitramiteprovvedimentistraordinaridelleAutoritàcompetentiinmateriadisicurezza.
VALANGA
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
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83. II FASE -APPLICAZIONE
EMERGENZA
ALLARMEEPROTEZIONECIVILE
P.I.S.T.E.(PianodiInterventoperlaSospensioneTemporaneadegliEsercizi)
Identificalezonearischiodistacco,definisceleprocedureelesoglieperdefinirelecondizionidistabilitàeinstabilitàdelmantonevoso,indicagliinterventiperilripristinodellasicurezzaancheinrelazioneasuperficisciabiliraggiungibiliindiscesadallasommitàdegliimpiantie“abitualmentecompresenelterminegenericodifuoripista”.
P.I.D.A.V.(PianodiInterventoperilDistaccoArtificialediValanghe)
Definisceinsintesilezonedelcomprensoriointeressatedalleoperazioniditiroedidistacco,scorrimentoedarrestodellemassenevoseinstabili,lefigureincaricatedelleoperazioni(usodiesplosiviconvenzionaliodiinstallazionifissediesploditoriabasedimiscelegassose),leprocedureperilpersonaleincaricatodelleoperazionididistacco,lemisuredisicurezzaperglioperatorieperiterzi.
IlDirettoredellePisteinparticolare:verificalecondizionidistabilitàdelmantonevoso,seguelesituazionidiallarme,decidelachiusuradipistaediimpiantisemancanolecondizionidisicurezza,vigilasullaeffettivachiusuradegliimpiantiedellepiste(conlarelativasegnaletica)esullapresenzadisciatoriimpegnatiinpercorsifuoripista,decidedieventualiinterventididistaccoartificialeconformementealP.I.D.A.V.,controllailrispettodellemisuredisicurezzaadottate,avvialemisuredisoccorsoincasodiincidente,decidelariaperturadipisteedimpiantiasicurezzaripristinata.
VALANGA
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84. II FASE -APPLICAZIONE
EMERGENZA
ALLARMEEPROTEZIONECIVILE
L’Osservatoreniveo-meteoinparticolare:svolgeleosservazionigiornaliereeperiodiche(compresequellesulleastenivometricheprossimeallezonedidistacco)trascrivendoidatisull’appositomodello,tienesottoosservazioneiversantisovrastantilepistedisciperrilevareeventualidistacchiealtriindizidiinstabilitàdelmantonevoso,ovedisponibile“siavvaledispecificoprogrammainformaticoperdeterminareillivellodistabilità-instabilitàdelmantonevoso”, informaquotidianamenteilDirettoredellepistesulleproprieosservazionievalutazioni.
VALANGA
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
M 23_Distacco con esplosivo via aerea
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85. II FASE -APPLICAZIONE
EMERGENZA
INTERVENTOconESPLOSIVO
RIEPILOGODELLEDISPOSIZIONIORGANIZZATIVEEDISICUREZZA
(daP.I.D.A.PianodiinterventodavalangautilizzatoepromossodaA.I.NE.VA.diAosta)
Disposizionifondamentali
Verificarel’estensioneoriginariadellazonadidistacco,garantendolasicurezzadellapropriaposizionealriparoedefinendounalargazonadidivieto;
Dopointirosenzarisultato,poichéaumentanolepossibilitàdidistaccoaccidentaledellazonainteressatanonsidevonoeffettuareattraversamenti;
Verificarelìestensioneoriginaledellazonadiaccumulo,limitandogliinterventinelmomentoincuilostratodinevefrescaraggiungeunlimitedefinibile.
Misuredisicurezzaraccomandate
Limitareecomunquegarantirelasicurezzadeglispostamentipressolazonadidistacco(sceltadelmezzo,materiali,..);
Fareattenzionecheipartecipantiabbiano,preliminarmente,unabuonaconoscenzadellatopografiadeiluoghiedellatecnicadaadottare;
Fareattenzionecheicollegamentiradiosianoadatti,diqualità,efficienti, affidabiliedinregola;
Assicurareunbuoncoordinamentoconglialtriservizieconilpubblico;
Individuareglierrori,itirimancati,evitareleimprovvisazioniefareevolvereleproceduresullabasedelleesperienzematurate.
VALANGA
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86. II FASE -APPLICAZIONE
EMERGENZA
INTERVENTOconESPLOSIVO
Mezzispecificidautilizzare
Esplosivodetonante,nondeflagrante,convelocitàdidetonazionetra2000e6000m/s,pocosensibileall’umidità,conimballoadatto,pocosensibilealfreddo,antigelocomeledinamiti,glislurryeseinitratiadimballostagno;
Innescoelettricocondetonatoriantistaticiodetonatorimediaedaltaintensità, tenendocontodelpesomaggioredell’esploditore;ireoforivannotenuticortocircuitati;
Innescoafuococonspezzonidimicciamaiinferioriad1metrodilunghezzaedaccesiconappositiaccenditoricomedaleggidiP.S.
Metodidaimpiegare
E’benechel’esplosionesiaaerea:nonall’internodelmantonevoso;almassimoappoggiatainsuperficie;meglioda2a4metrialdisopra(da2a5kgdidinamite);posizionamentomoltoavalledellacresta,30metricircaaldisottodellalineadirotturaprobabile(moltedecinedimetriavalledellacresta).Contecnichediverse,interruzionesuammassirocciosilimitrofi,osulfondodellostratonevoso.
VALANGA
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87. INTERVENTOconESPLOSIVO
Tecnichediposizionamentopossibili
Amano:tirodivicinanza
Lanciodicarica
Scivolatadicarica
Daunimpiantodirisalita
Conunapparecchio:tiroadistanza
ConCA.T.EX.(cabletransporteurd’explosif)
ConAVALANCHEUR:lanciatorepneumaticodifrecciaesplosiva(doveammessodallalegge)
Consganciodaelicottero(doveammessodallalegge)
GAS-EX(nonesplosivo).
Regoledisicurezzageneraledaricordare
Conoscerelaconsegnaditiro,averlaconsé,seguirlaneldettagliofinoaltiroeincasoditiromancato,nonimprovvisare;
Assicurareunaguardiapermanentedegliapparecchidisparoedegliesplosivi;
Assicurarsichenoncisianessunonellazonavietata(guardandopersonalmente,prendendocontattoconlevedette)pensandoagliaiutantiartificieri,allealtresquadrediintervento,allevedette,aglisciatorieagliescursionisti;
II FASE -APPLICAZIONE
EMERGENZA
VALANGA
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88. II FASE -APPLICAZIONE
EMERGENZA
INTERVENTOconESPLOSIVO
L’innescodeveesserefattoimmediatamenteprimadeltiro(salvotiroconelicottero);
Rendereimmediatamentecontoaldirettoredelleoperazionidiqualsiasiincidente.
Regoledisicurezzaparticolaridarispettare
Tuttiimetodiutilizzatisiadimessaapunto,siadiinnesco,devonoessereesplicitamenteprevistinelP.I.D.A.;
Assicurarsichenoncisianessunaltroesplosivooartifiziochequellistrettamentenecessari,nellazonainteressatadall’esplosioneedallavalanga;
Sepossibile,intuttasicurezza,controllarelostatodelmantonevosonellazonadidistacco;
Idetonatoripossonoessereserratisullemiccelenteeinseguitotrasportati(nonprevistodallaleggeitaliana),masononecessaricontenitoriadattiperproteggerlidashocksebisognaprestareattenzioneallepieghepossibilidellamiccia;
Raccomandabileildoppioinnescoadetonatoriuniti;
Minimizzareilrischididisinnescoinvolontario,fissandobeneallacaricasialamiccialenta,siaifilideldetonatore,sialamicciadetonante;
L’innescodevesemprerestaresuperficiale;
VALANGA
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89. INTERVENTOconESPLOSIVO
Prevedereunrecuperodellecaricheincasodimancataesplosione;
Trombadiavviso.
Influenzadelleesplosioni
Ladetonazionediunacaricaesplosivaprovocanell’atmosferaunafasediaumentodipressione,seguitaimmediatamentedaunafasedidiminuzionedellapressione,rispettoalvalorebase.
L’ondadipressione:
1.aumentailcaricogravantesuglistratipiùdebolidelmantonevosoeperricadutadeimaterialiproiettati;
2.modificalaformadeicristallidineve(metamorfismomeccanico) cambiandonegliangolidiattrito;
3.provocavibrazioninelmantonevoso,cioèprovocaunpassaggiodaattritostaticoadattritocinetico.
Sommatealtretensioniinternenelmantonevoso,questeulterioriforzepossonocondurreallarotturadell’equilibrioinunpuntodelmantonevoso. Esamedeisingolieffettidiunaesplosione:
1.AUMENTODIPRESSIONE
a.Esplosionenelmezzo“neve”;
b.Esplosioneinsuperficie;
c.Esplosioneinaria.
II FASE -APPLICAZIONE
EMERGENZA
VALANGA
TESI di LAUREA “Demolizione Controllata con Esplosivo” Ing. Marco LUCIDI
2.METAMORFISMOMECCANICO
3.VIBRAZIONI
a.Nellaneve;
b.Nelsuolo;
c.Nell’aria.
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90. II FASE -APPLICAZIONE
EMERGENZA
PROTEZIONE
Uso dell’esplosivo ad evento concluso.
Obiettivo: evitare i danni
EVENTO
(per esempio Soccorso in GROTTA)
TECNICA
EFFETTI
-Ambiente
-Soccorritori
-Feriti
INTERVENTO:
-Tecnica;
-Effettidell’usodell’esplosivosu
a.Ambiente
b.Soccorritori
c.infortunato
-Esempio(sceltadelloscenario:ointerventorealeoesercitazione);
-Conclusioni
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91. II FASE -APPLICAZIONE
EMERGENZA
EFFETTI
Ilprogettistadiunavolatasubacqueadovràanchetenerecontodellasovrappressionedovutaallevibrazionicausatedalbrillamento.
Questasiestraedallaseguenteregolafisica:
Dovep=sovrappressionedovutaallosparoinkilopascal;
d=distanzascalatainmetri/kgc
q=pesodell’esplosivoinkilogrammi
Logicamenteselacarica,anzichéall’internodiunforo,èsospesa,ivaloridipressionesarannoregolatidaequazionidiverse:
-Sovrappressionedovutaalbrillamento
-Sovrappressionedovutaal2°impulso
Parametro di sicurezza per carica sospesa
SOCCORSO in ACQUA
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92. II FASE -APPLICAZIONE
EMERGENZA
EFFETTI
Illanciodimaterialeadistanzadirischioèrilevantesolopercarichesuperficialiomoltovicineallasuperficie.Sonopiùprobabiliilancidovutiall’usonegligentedicarichecave.
Perquantoriguardalecaricheinforoladistanzamassimadilanciosiricavada:
Mentreildiametrodelmassocollegatoallarelazioneprecedenteèdatoda:
ATTENUAZIONEDELLESOVRAPPRESSIONI
Lecostruzionipossonoaveredanneggiateleloropartiinacquadirettamentedallapressioniprodottedalladetonazionedellecariche,oppureessereeccessivamentesollecitatedallevibrazionitrasmesseallelorofondazionidalsismachesegueloscoppio.Ciòèpossibileancheselecarichenonsonodirettamentepoggiatesulfondale.Infatti,lasovrappressioneinacqua,generatadalloscoppio,èriflessaparzialmentedalfondoesitrasmettenelterrenoproducendoun’ondasismicachesidiffondeconcentricamente,interessandoglistratisuperficialidelterrenoedattenuandosialcresceredelladistanzadalcentrod’esplosione.Questogenerediattenuazionegeometricasipuòspiegareosservandoche,anchesemoltogrande,l’energiatrasmessaalterrenodalloscoppiohaunvalorefinitoedessavieneutilizzatapermettereinmovimentounamassasemprepiùgrande.
SOCCORSO in ACQUA
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