I benefici che la pratica sportiva può dare a tutte le categorie di persone, in primis nella formazione individuale e sociale dell'essere umano, sono ormai noti, anche se spesso il valore attribuitogli sembra essere insufficente rispetto alle virtù sane e costruttive che esso può trasmettere alle nuove generazioni.
In queste poche slide tenterò di approfondire il mio pensiero sull'importanza della pratica motoria nell'educazione di primo grado, a partire dal valore che il corpo assume per il bambino su consideraioni psico-pedagogiche e passando attraverso il gioco, il pre-sport.
Perchè lo sport è educazione.
Progetto per il corso di Tecnologie Dell'Educazione presso IUSVE
XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
Sport Educativo - Il valore dell'attività motoria e sportiva nell'educazione di primo grado
1.
2. «Lo sport è educativo quando permette lo sviluppo
delle attitudini motorie della persona in relazione
ai suoi aspetti affettivi, cognitivi e sociali»
(Jean Le Boulch, 1991)
3. 1. INTRODUZIONE
Educazione = itinerario che l’educando compie verso un dover essere
attraverso l’arte, il lavoro, la natura… così lo sport
valenza pedagogica
particolare
Trasmette le regole fondamentali
della vita sociale ed è portatore di valori
educativi fondamentali come: tolleranza
rispetto
spirito di
squadra
lealtà
È importante che questi principi vengano dati al bambino quando il processo di maturazione psico-fisica
non è ancora giunto al termine e l’attività fisica può essere introdotta come chiave di lettura della vita
4. IMMANUEL KANT fu l’iniziatore di una rivoluzione nel campo
della ginnastica
ruolo fondamentale nel processo educativo
introduce il concetto di formazione integrale dell’uomo:
garantisce lo sviluppo di doti fisiche, intellettive e morali
Secondo lui l’attività motoria doveva essere praticata
fin dall’età evolutiva, per permettere al soggetto di
acquisire forza, abilità, velocità e sicurezza.
Scopo: approfondire la tematica dello sport all’interno della pratica
educativa nell’istituzione di primo grado, sia per favorire uno sviluppo
psico-fisico adeguato alla crescita del soggetto sia per promuovere
l’integrazione, l’uguaglianza, le pari opportunità fin dalla tenera età.
5. 2. IL CORPO: TRA PENSIERO E
MOVIMENTO
Completezza dell’uomo educazione = processo di forma-azione
guida l’individuo verso il proprio
PERFEZIONAMENTO INDIVIDUALE
che non deve trascurare il valore del
corpo e ciò che esso può esprimere
attraverso le manifestazioni sportive
Gardner: «accesso»
privilegiato al mondo
• è custode di sensi e significati
• rappresenta l’universo
interiore dell’uomo
• complesso di nozioni astratte
da utilizzare come strutture
intellettuali
• il bambino sviluppa il proprio
schema motorio in relazione
all’ambiente
Piaget: è mediante il gioco e lo sport che il
fanciullo forma il proprio schema corporeo
6. 3. LA NATURA PEDAGOGICA DELLA
CORPOREITA’
• Il corpo è un agire e un sentire personale
• Educare attraverso il corpo forma una «neuro-didattica»
delle scienze motorie
• Il corpo rappresenta la globalità dell’essere in quanto
fondato da azione e pensiero alimentato da sensazioni
muscolari e viscerali profonde
• L’attività motoria e l’uso del corpo favoriscono
l’interazione tra individui e bocciano le varie differenze
• Il coinvolgimento del bambino nella dimensione corporea
gli permette di scoprire e interagire attivamente con la
società, con i propri limiti e con le proprie potenzialità
7. 4. IL PRE-SPORT: IL GIOCO
Gioco «termine valigia» grande varietà di attività, non solo per
bambini ma anche per adulti
correre, saltare, imitare scherzi e scommesse
Il gioco quindi non è tipico
solo del bambino, ma caratterizza
anche la vita dell’adulto e dell’anziano.
«Il gioco è un’attività che accompagna
l’uomo in tutte le fasi della sua vita»:
ciò che varia sono le modalità.
Nelle società preistoriche veniva usato come forma di
acculturazione e per facilitare l’apprendimento e la
socializzazione.
Oggi è considerato il modo più autentico di vivere per
sviluppare tutte le funzioni vitali del bambino.
Viene usato dagli asili nido e dalle scuole dell’infanzia
per favorire la comprensione, ma anche dalle scuole
primarie «come gioco-lavoro, superando il dualismo tra
attività e svago».
8. La finalità principale del gioco per i bambini è imparare e rispettare le regole
dello stare con gli altri nell’avviamento allo sport è importante non
dimenticare l’elemento ludico chiave
È bene evitare di
annullare la motivazione
sprofondando in logiche
tecnicistiche
fare riferimento al gioco elemento
primario dell’idea stessa di sport
primo approccio ad ogni educazione
fisico-sportiva: offrire e creare per tutti
le basi per un’attività motoria aperta ad
ogni possibilità e ad ogni forma di
pratica
Lo sviluppo ed il miglioramento della personalità dell’individuo libero e non condizionato nelle sue
scelte resta l’obiettivo principale di gioco e sport le due attività educative per eccellenza
9. 5. SPORT È EDUCAZIONE
Attività motoria introdotta nelle scuole per sottolineare il ruolo
della corporeità come potenziale educativo
funzioni motorie, cognitive, affettive devono
operare progressivamente in modo sinergico
ora assume un ruolo e
una dignità autonoma
pari alle altre discipline • Contribuisce positivamente alla costruzione di un equilibrato
profilo psico-fisico dell’allievo
• Attiva il bisogno di fare, di conoscere, di sperimentare e di
reinventare la realtà (dimensione simbolica)
• Favorisce il dialogo corporeo bambino-mondo
• Costruisce il controllo motorio attraverso una personale armonia
• Consente al bambino di «approfondire e sistematizzare gli
apprendimenti e di avviare processi di simbolizzazione e
formalizzazione»
10. Apprendere per muoversi include l’apprendimento di abilità motorie e mimico-
gestuali, la conoscenza delle attività svolte per le
competenze motorie e lo sviluppo di capacità percettive,
coordinative e condizionali, secondo i personali livelli di
sviluppo (modello condiviso in ambito scolastico).
Muoversi per apprendere educazione fisica concepita quale contesto e mezzo per
apprendere, come le life skills.
competenze sociali e relazionali: consentono ai ragazzi di affrontare
in modo efficace i problemi emergenti nella vita quotidiana, avere
fiducia in se stessi, sapersi auto-valutare, riuscire a gestire
l’insuccesso ed a relazionarsi positivamente con gli altri