SlideShare a Scribd company logo
1 of 13
De Maso Francesco
Scritta da Goffredo Mameli e musicata da
Michele Novaro nel 1850 circa, quest’opera
musicale diventa, nel 1946, l’Inno della
Repubblica Italiana.
GOFFREDO MAMELI
Nato il 5 Settembre 1827 a Genova, il poeta viene istruito nelle
Scuole Pie della città natale. A 20 anni, durante la carriera di
docente presso il collegio di Carcare nei pressi di Savona, scrive il
Canto deli Italiani, è evidente in lui un forte talento letterario.
Viene catturato dal patriottismo e nei primi anni della giovinezza
partecipa a memorabili gesta tutt’oggi ricordate. Nel 1848, con
trecento uomini, corre in soccorso di Nino Bixio, l’eccellente
condotta di questa impresa è la ragione per cui svolge il ruolo di
capitano nell’esercito di Garibaldi. Il giovane Mameli conduce
una vita all’insegna di imprese ausiliarie di importanti personaggi,
a soli 21 anni, dopo esser stato ferito in battaglia, muore per
sopravvenuta infezione il 6 Luglio 1849.
MICHELE NOVARO
Michele Novaro. Nasce il 23 ottobre 1818 a Genova, dove studia composizione
e canto. Nel 1847 è a Torino, con un contratto di secondo tenore e maestro dei
cori dei Teatri Regio e Carignano. Convinto liberale, offre alla causa
dell'indipendenza il suo talento compositivo, musicando decine di canti
patriottici e organizzando spettacoli per la raccolta di fondi destinati alle imprese
garibaldine. Di indole modesta, non trae alcun vantaggio dal suo inno più
famoso, neanche dopo l'Unità. Tornato a Genova, fra il 1864 e il 1865 fonda una
Scuola Corale Popolare, alla quale dedica tutto il suo impegno. Muore povero, il
21 ottobre 1885, e lo scorcio della sua vita è segnato da difficoltà finanziarie e
da problemi di salute. Per iniziativa dei suoi ex allievi, gli viene eretto un
monumento funebre nel cimitero di Staglieno, dove oggi riposa vicino alla
tomba di Mazzini.
IL TESTO
Fratelli d’Italia
L’Italia s’è desta,
Dell’elmo di Scipio
S’è cinta la testa.
Compatrioti italiani
L’Italia è pronta
Ad indossare l’elmo
E combattere la guerra
Scipio è il riferimento a Publio Cornelio
Scipione, il generale romano che nel 202
a.C. sconfisse il cartaginese Annibale
nella celebre battaglia di Zama,
decretando la fine della seconda guerra
punica.
Dov’è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Giunga la dea Vittoria
Affinché i suoi lunghi capelli possano esser
tagliati,
Poiché sarà conquistata e sottomessa dal
popolo italiano
Così è deciso dal destino e non potrà esserci
futuro diverso.
La chioma o i lunghi capelli erano,
nell’antica Roma, il simbolo di distinzione tra
le donne libere e le schiave. L’intento è di
tagliare i capelli lunghi della dea Vittoria in
segno di sottomissione.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.
Presentiamoci senza indugio alle armi,
restiamo uniti e compatti
Disposti a morire per la liberazione dal
nemico oppressore
È necessario per il bene della Nazione
La coorte (cohors) era un’unità da
combattimento dell’esercito romano,
composta da 600 uomini: era la decima
parte di una legione.
Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un’unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l’ora suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.
Noi per molto tempo
Siamo stati sottomessi e presi in giro
Perché non siamo un popolo unito
Perché siamo divisi.
Uniamoci e raccogliamoci
Sotto un’unica bandiera e un’unica speranza
È arrivato il momento di unirci.
Uniamoci in battaglia
Siamo pronti a morire
È necessario per il bene della Nazione
La speme è il riferimento alla speranza di
unità e ideali condivisi da tutti gli abitanti
della penisola in modo tale da creare un unico
Stato.
Uniamoci, amiamoci,
l’Unione, e l’amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore;
Giuriamo far libero
Il suolo natìo:
Uniti per Dio
Chi vincer ci può?
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.
Uniamoci e amiamoci,
Questo connubio
È fonte di rivelazione al popolo
La via della giustizia;
Giuriamo di liberare dal nemico
La nostra terra natale:
Se siamo uniti da Dio,
Chi ci può sconfiggere?
Uniamoci in battaglia
Siamo pronti a morire
È necessario per il bene della Nazione.
In questa strofa viene interpretata la base politica della
«Giovine Italia», ossia l’unione degli Stati della penisola vista
come strumento di realizzazione della Repubblica.
L’espressione Per Dio è un francesismo che significa Da Dio,
visto come sostenitore dei popoli oppressi.
Dall’Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn’uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d’Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d’ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.
In tutto il territorio
C’è il desiderio di combattere il nemico come nella battaglia
di Legnano,
Ogni uomo è come il capitano Francesco Ferrucci,
I fanciulli sono come Balilla, il fanciullo che nel 1746 diede
inizio alla rivolta popolare di Genova,
Il suono delle campane
Come nella rivolta dei siciliani al dominio angioino.
Uniamoci in battaglia
Siamo pronti a morire
È necessario per il bene della Nazione.
Con Legnano si fa riferimento alla Battaglia di Legnano
combattuta nel 1176 in cui Alberto da Giussano con la Lega
Lombarda sconfisse Federico I di Svevia. Ferruccio è il
richiamo al capitano fiorentino Francesco Ferrucci
protagonista della resa della città al cospetto di Carlo V
d’Asburgo. Balilla è il soprannome del fanciullo genovese che
nel 1746, lanciando una pietra contro un ufficiale, diede inizio
alla rivolta della città. La squilla e la campana che rimanda
all’evento dei “Vespri Siciliani”: moto per cui la Sicilia insorse
dopo 16 anni di dominio angioino (francese) e si diede agli
aragonesi (spagnoli). All’ora dei vespri del lunedì di Pasqua
del 31 marzo 1282 tutte le campane si misero a suonare per
sollecitare il popolo di Palermo all’insurrezione contro i
francesi.
Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l’Aquila d’Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d’Italia,
Il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.
Le spade dei mercenari (austriaci)
Sono come canne che si piegano
L’aquila dell’Austria
Ha già perso le penne
L’Austria ha sparso il sangue dell’Italia
e, con l’aiuto della Russia,
anche il sangue della Polonia
ma (presto) morirà.
Uniamoci per la battaglia
Siamo pronti a morire
È necessario per il bene della Nazione.
L'Austria degli Asburgo (di cui l’aquila bicipite era il simbolo
imperiale) era in declino (le spade vendute sono le truppe
mercenarie di cui erano piene le file dell’esercito imperiale) e
Mameli chiama un’ultima volta a raccolta le genti italiche per
dare il colpo di grazia alla dominazione austriaca con un
parallelismo con la Polonia. Tra il 1772 e il 1795, l’Impero
austro-ungarico, assieme alla Russia (il “cosacco”) aveva
invaso la Polonia. Ma il sangue dei due popoli oppressi,
l’italiano e il polacco, può trasformarsi in veleno attraverso la
sollevazione contro l’oppressore straniero.
GRAZIE PER
LA CORTESE
ATTENZIONE

More Related Content

What's hot

LINEA DE TIEMPO GUERRA DE MANIOBRA Y SUS GENERACIONES.pptx
LINEA DE TIEMPO GUERRA DE MANIOBRA Y SUS GENERACIONES.pptxLINEA DE TIEMPO GUERRA DE MANIOBRA Y SUS GENERACIONES.pptx
LINEA DE TIEMPO GUERRA DE MANIOBRA Y SUS GENERACIONES.pptxJuandavidZaranteramo
 
Simboli della repubblica
Simboli della repubblicaSimboli della repubblica
Simboli della repubblicaEmilia Peatini
 
Nascita e storia del Tricolore
Nascita e storia del TricoloreNascita e storia del Tricolore
Nascita e storia del TricoloreSimona Martini
 
Venezia e la IV crociata
Venezia e la IV crociataVenezia e la IV crociata
Venezia e la IV crociataMarco Chizzali
 
La prima guerra mondiale
La prima guerra mondialeLa prima guerra mondiale
La prima guerra mondialeprofsimona
 
Unificazione italiana
Unificazione italianaUnificazione italiana
Unificazione italianadenise68
 
Storytelling: Inventafavole, carte di Propp e Tavola della Narrazione
Storytelling: Inventafavole, carte di Propp e Tavola della NarrazioneStorytelling: Inventafavole, carte di Propp e Tavola della Narrazione
Storytelling: Inventafavole, carte di Propp e Tavola della NarrazioneGianfranco Marini
 
Garibaldi e l'impresa dei mille
Garibaldi e l'impresa dei milleGaribaldi e l'impresa dei mille
Garibaldi e l'impresa dei milleAdriana Stanzione
 
Napoleone Bonaparte
Napoleone BonaparteNapoleone Bonaparte
Napoleone BonaparteLa Scuoleria
 
Giuseppe Garibaldi e la Spedizione dei Mille
Giuseppe Garibaldi e la Spedizione dei MilleGiuseppe Garibaldi e la Spedizione dei Mille
Giuseppe Garibaldi e la Spedizione dei MilleLuca Costigliolo
 
Gli stati regionali in italia nel Trecento-Guerre d'italia e Pace di Noyon-lu...
Gli stati regionali in italia nel Trecento-Guerre d'italia e Pace di Noyon-lu...Gli stati regionali in italia nel Trecento-Guerre d'italia e Pace di Noyon-lu...
Gli stati regionali in italia nel Trecento-Guerre d'italia e Pace di Noyon-lu...reportages1
 
Le crociate anna
Le crociate annaLe crociate anna
Le crociate annamitu
 

What's hot (20)

LINEA DE TIEMPO GUERRA DE MANIOBRA Y SUS GENERACIONES.pptx
LINEA DE TIEMPO GUERRA DE MANIOBRA Y SUS GENERACIONES.pptxLINEA DE TIEMPO GUERRA DE MANIOBRA Y SUS GENERACIONES.pptx
LINEA DE TIEMPO GUERRA DE MANIOBRA Y SUS GENERACIONES.pptx
 
L'Impero bizantino
L'Impero bizantinoL'Impero bizantino
L'Impero bizantino
 
Simboli della repubblica
Simboli della repubblicaSimboli della repubblica
Simboli della repubblica
 
Nascita e storia del Tricolore
Nascita e storia del TricoloreNascita e storia del Tricolore
Nascita e storia del Tricolore
 
The Battle of Austerlitz
The Battle of Austerlitz The Battle of Austerlitz
The Battle of Austerlitz
 
Venezia e la IV crociata
Venezia e la IV crociataVenezia e la IV crociata
Venezia e la IV crociata
 
La prima guerra mondiale
La prima guerra mondialeLa prima guerra mondiale
La prima guerra mondiale
 
Unificazione italiana
Unificazione italianaUnificazione italiana
Unificazione italiana
 
Storytelling: Inventafavole, carte di Propp e Tavola della Narrazione
Storytelling: Inventafavole, carte di Propp e Tavola della NarrazioneStorytelling: Inventafavole, carte di Propp e Tavola della Narrazione
Storytelling: Inventafavole, carte di Propp e Tavola della Narrazione
 
Garibaldi e l'impresa dei mille
Garibaldi e l'impresa dei milleGaribaldi e l'impresa dei mille
Garibaldi e l'impresa dei mille
 
Le crociate
Le crociateLe crociate
Le crociate
 
Napoleone Bonaparte
Napoleone BonaparteNapoleone Bonaparte
Napoleone Bonaparte
 
Giuseppe Garibaldi e la Spedizione dei Mille
Giuseppe Garibaldi e la Spedizione dei MilleGiuseppe Garibaldi e la Spedizione dei Mille
Giuseppe Garibaldi e la Spedizione dei Mille
 
Risorgimento
RisorgimentoRisorgimento
Risorgimento
 
Blitzkrieg
BlitzkriegBlitzkrieg
Blitzkrieg
 
Le crociate
Le crociateLe crociate
Le crociate
 
Gli stati regionali in italia nel Trecento-Guerre d'italia e Pace di Noyon-lu...
Gli stati regionali in italia nel Trecento-Guerre d'italia e Pace di Noyon-lu...Gli stati regionali in italia nel Trecento-Guerre d'italia e Pace di Noyon-lu...
Gli stati regionali in italia nel Trecento-Guerre d'italia e Pace di Noyon-lu...
 
Le crociate
Le crociateLe crociate
Le crociate
 
Le crociate anna
Le crociate annaLe crociate anna
Le crociate anna
 
Garibaldi
GaribaldiGaribaldi
Garibaldi
 

Similar to Inno di mameli

150° Unità d'Italia
150° Unità d'Italia150° Unità d'Italia
150° Unità d'Italiaicferrucci
 
16 - Festa Della Repubblica - Giugno 2
16 - Festa Della Repubblica - Giugno 216 - Festa Della Repubblica - Giugno 2
16 - Festa Della Repubblica - Giugno 2Istituto Comprensivo
 
Inni di-guerra-e-canti-patriottici-del-popolo-italiano-1915
Inni di-guerra-e-canti-patriottici-del-popolo-italiano-1915Inni di-guerra-e-canti-patriottici-del-popolo-italiano-1915
Inni di-guerra-e-canti-patriottici-del-popolo-italiano-1915Movimento Irredentista Italiano
 
Inno Di Mameli - il Risorgimento Italiano
Inno Di Mameli - il Risorgimento ItalianoInno Di Mameli - il Risorgimento Italiano
Inno Di Mameli - il Risorgimento ItalianoStilinski24
 
*US 13154 La Grande Guerra sul Carso. Segni di guerra..., luoghi di pace.
*US 13154 La Grande Guerra sul Carso. Segni di guerra..., luoghi di pace.*US 13154 La Grande Guerra sul Carso. Segni di guerra..., luoghi di pace.
*US 13154 La Grande Guerra sul Carso. Segni di guerra..., luoghi di pace.articolo9
 
Gli inni e il loro significato
Gli inni e il loro significatoGli inni e il loro significato
Gli inni e il loro significatoClaudio Donghi
 
L'inno e la bandiera
L'inno e la bandieraL'inno e la bandiera
L'inno e la bandieraInga Kalnina
 
*us13014 Una finestra aperta su
*us13014 Una finestra aperta su*us13014 Una finestra aperta su
*us13014 Una finestra aperta suarticolo9
 
150°unità d'italia
150°unità d'italia150°unità d'italia
150°unità d'italiamarylinca
 
*us13087 Taranta in piave
*us13087 Taranta in piave*us13087 Taranta in piave
*us13087 Taranta in piavearticolo9
 
Roma 150 ANNI Dell'Unione Italiana
Roma 150 ANNI Dell'Unione ItalianaRoma 150 ANNI Dell'Unione Italiana
Roma 150 ANNI Dell'Unione ItalianaClaudio Di Pietro
 

Similar to Inno di mameli (20)

150° Unità d'Italia
150° Unità d'Italia150° Unità d'Italia
150° Unità d'Italia
 
16 - Festa Della Repubblica - Giugno 2
16 - Festa Della Repubblica - Giugno 216 - Festa Della Repubblica - Giugno 2
16 - Festa Della Repubblica - Giugno 2
 
La canzone italiana
La canzone italianaLa canzone italiana
La canzone italiana
 
Mameli
MameliMameli
Mameli
 
Inni di-guerra-e-canti-patriottici-del-popolo-italiano-1915
Inni di-guerra-e-canti-patriottici-del-popolo-italiano-1915Inni di-guerra-e-canti-patriottici-del-popolo-italiano-1915
Inni di-guerra-e-canti-patriottici-del-popolo-italiano-1915
 
È scoppiato un quarantotto
È scoppiato un quarantottoÈ scoppiato un quarantotto
È scoppiato un quarantotto
 
Inno Di Mameli - il Risorgimento Italiano
Inno Di Mameli - il Risorgimento ItalianoInno Di Mameli - il Risorgimento Italiano
Inno Di Mameli - il Risorgimento Italiano
 
*US 13154 La Grande Guerra sul Carso. Segni di guerra..., luoghi di pace.
*US 13154 La Grande Guerra sul Carso. Segni di guerra..., luoghi di pace.*US 13154 La Grande Guerra sul Carso. Segni di guerra..., luoghi di pace.
*US 13154 La Grande Guerra sul Carso. Segni di guerra..., luoghi di pace.
 
Inno d'italia
Inno d'italiaInno d'italia
Inno d'italia
 
Gli inni e il loro significato
Gli inni e il loro significatoGli inni e il loro significato
Gli inni e il loro significato
 
L'inno e la bandiera
L'inno e la bandieraL'inno e la bandiera
L'inno e la bandiera
 
*us13014 Una finestra aperta su
*us13014 Una finestra aperta su*us13014 Una finestra aperta su
*us13014 Una finestra aperta su
 
150°unità d'italia
150°unità d'italia150°unità d'italia
150°unità d'italia
 
Inno mameli
Inno mameliInno mameli
Inno mameli
 
Gabriele D'Annunzio - Italia e vita (1920)
Gabriele D'Annunzio - Italia e vita (1920)Gabriele D'Annunzio - Italia e vita (1920)
Gabriele D'Annunzio - Italia e vita (1920)
 
*us13087 Taranta in piave
*us13087 Taranta in piave*us13087 Taranta in piave
*us13087 Taranta in piave
 
La Rivista Dalmatica (Marzo 1939)
La Rivista Dalmatica (Marzo 1939)La Rivista Dalmatica (Marzo 1939)
La Rivista Dalmatica (Marzo 1939)
 
Roma 150 ANNI Dell'Unione Italiana
Roma 150 ANNI Dell'Unione ItalianaRoma 150 ANNI Dell'Unione Italiana
Roma 150 ANNI Dell'Unione Italiana
 
Eugenio Coselschi - La Marcia di Ronchi (1929)
Eugenio Coselschi - La Marcia di Ronchi (1929)Eugenio Coselschi - La Marcia di Ronchi (1929)
Eugenio Coselschi - La Marcia di Ronchi (1929)
 
Giulio Benedetti - Profilo di Enrico Corradini (1922)
Giulio Benedetti - Profilo di Enrico Corradini (1922)Giulio Benedetti - Profilo di Enrico Corradini (1922)
Giulio Benedetti - Profilo di Enrico Corradini (1922)
 

Inno di mameli

  • 2. Scritta da Goffredo Mameli e musicata da Michele Novaro nel 1850 circa, quest’opera musicale diventa, nel 1946, l’Inno della Repubblica Italiana.
  • 3. GOFFREDO MAMELI Nato il 5 Settembre 1827 a Genova, il poeta viene istruito nelle Scuole Pie della città natale. A 20 anni, durante la carriera di docente presso il collegio di Carcare nei pressi di Savona, scrive il Canto deli Italiani, è evidente in lui un forte talento letterario. Viene catturato dal patriottismo e nei primi anni della giovinezza partecipa a memorabili gesta tutt’oggi ricordate. Nel 1848, con trecento uomini, corre in soccorso di Nino Bixio, l’eccellente condotta di questa impresa è la ragione per cui svolge il ruolo di capitano nell’esercito di Garibaldi. Il giovane Mameli conduce una vita all’insegna di imprese ausiliarie di importanti personaggi, a soli 21 anni, dopo esser stato ferito in battaglia, muore per sopravvenuta infezione il 6 Luglio 1849.
  • 4. MICHELE NOVARO Michele Novaro. Nasce il 23 ottobre 1818 a Genova, dove studia composizione e canto. Nel 1847 è a Torino, con un contratto di secondo tenore e maestro dei cori dei Teatri Regio e Carignano. Convinto liberale, offre alla causa dell'indipendenza il suo talento compositivo, musicando decine di canti patriottici e organizzando spettacoli per la raccolta di fondi destinati alle imprese garibaldine. Di indole modesta, non trae alcun vantaggio dal suo inno più famoso, neanche dopo l'Unità. Tornato a Genova, fra il 1864 e il 1865 fonda una Scuola Corale Popolare, alla quale dedica tutto il suo impegno. Muore povero, il 21 ottobre 1885, e lo scorcio della sua vita è segnato da difficoltà finanziarie e da problemi di salute. Per iniziativa dei suoi ex allievi, gli viene eretto un monumento funebre nel cimitero di Staglieno, dove oggi riposa vicino alla tomba di Mazzini.
  • 6. Fratelli d’Italia L’Italia s’è desta, Dell’elmo di Scipio S’è cinta la testa. Compatrioti italiani L’Italia è pronta Ad indossare l’elmo E combattere la guerra Scipio è il riferimento a Publio Cornelio Scipione, il generale romano che nel 202 a.C. sconfisse il cartaginese Annibale nella celebre battaglia di Zama, decretando la fine della seconda guerra punica.
  • 7. Dov’è la Vittoria? Le porga la chioma, Ché schiava di Roma Iddio la creò. Giunga la dea Vittoria Affinché i suoi lunghi capelli possano esser tagliati, Poiché sarà conquistata e sottomessa dal popolo italiano Così è deciso dal destino e non potrà esserci futuro diverso. La chioma o i lunghi capelli erano, nell’antica Roma, il simbolo di distinzione tra le donne libere e le schiave. L’intento è di tagliare i capelli lunghi della dea Vittoria in segno di sottomissione.
  • 8. Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte L’Italia chiamò. Presentiamoci senza indugio alle armi, restiamo uniti e compatti Disposti a morire per la liberazione dal nemico oppressore È necessario per il bene della Nazione La coorte (cohors) era un’unità da combattimento dell’esercito romano, composta da 600 uomini: era la decima parte di una legione.
  • 9. Noi siamo da secoli Calpesti, derisi, Perché non siam popolo, Perché siam divisi. Raccolgaci un’unica Bandiera, una speme: Di fonderci insieme Già l’ora suonò. Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte L’Italia chiamò. Noi per molto tempo Siamo stati sottomessi e presi in giro Perché non siamo un popolo unito Perché siamo divisi. Uniamoci e raccogliamoci Sotto un’unica bandiera e un’unica speranza È arrivato il momento di unirci. Uniamoci in battaglia Siamo pronti a morire È necessario per il bene della Nazione La speme è il riferimento alla speranza di unità e ideali condivisi da tutti gli abitanti della penisola in modo tale da creare un unico Stato.
  • 10. Uniamoci, amiamoci, l’Unione, e l’amore Rivelano ai Popoli Le vie del Signore; Giuriamo far libero Il suolo natìo: Uniti per Dio Chi vincer ci può? Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte L’Italia chiamò. Uniamoci e amiamoci, Questo connubio È fonte di rivelazione al popolo La via della giustizia; Giuriamo di liberare dal nemico La nostra terra natale: Se siamo uniti da Dio, Chi ci può sconfiggere? Uniamoci in battaglia Siamo pronti a morire È necessario per il bene della Nazione. In questa strofa viene interpretata la base politica della «Giovine Italia», ossia l’unione degli Stati della penisola vista come strumento di realizzazione della Repubblica. L’espressione Per Dio è un francesismo che significa Da Dio, visto come sostenitore dei popoli oppressi.
  • 11. Dall’Alpi a Sicilia Dovunque è Legnano, Ogn’uom di Ferruccio Ha il core, ha la mano, I bimbi d’Italia Si chiaman Balilla, Il suon d’ogni squilla I Vespri suonò. Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte L’Italia chiamò. In tutto il territorio C’è il desiderio di combattere il nemico come nella battaglia di Legnano, Ogni uomo è come il capitano Francesco Ferrucci, I fanciulli sono come Balilla, il fanciullo che nel 1746 diede inizio alla rivolta popolare di Genova, Il suono delle campane Come nella rivolta dei siciliani al dominio angioino. Uniamoci in battaglia Siamo pronti a morire È necessario per il bene della Nazione. Con Legnano si fa riferimento alla Battaglia di Legnano combattuta nel 1176 in cui Alberto da Giussano con la Lega Lombarda sconfisse Federico I di Svevia. Ferruccio è il richiamo al capitano fiorentino Francesco Ferrucci protagonista della resa della città al cospetto di Carlo V d’Asburgo. Balilla è il soprannome del fanciullo genovese che nel 1746, lanciando una pietra contro un ufficiale, diede inizio alla rivolta della città. La squilla e la campana che rimanda all’evento dei “Vespri Siciliani”: moto per cui la Sicilia insorse dopo 16 anni di dominio angioino (francese) e si diede agli aragonesi (spagnoli). All’ora dei vespri del lunedì di Pasqua del 31 marzo 1282 tutte le campane si misero a suonare per sollecitare il popolo di Palermo all’insurrezione contro i francesi.
  • 12. Son giunchi che piegano Le spade vendute: Già l’Aquila d’Austria Le penne ha perdute. Il sangue d’Italia, Il sangue Polacco, Bevé, col cosacco, Ma il cor le bruciò. Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte L’Italia chiamò. Le spade dei mercenari (austriaci) Sono come canne che si piegano L’aquila dell’Austria Ha già perso le penne L’Austria ha sparso il sangue dell’Italia e, con l’aiuto della Russia, anche il sangue della Polonia ma (presto) morirà. Uniamoci per la battaglia Siamo pronti a morire È necessario per il bene della Nazione. L'Austria degli Asburgo (di cui l’aquila bicipite era il simbolo imperiale) era in declino (le spade vendute sono le truppe mercenarie di cui erano piene le file dell’esercito imperiale) e Mameli chiama un’ultima volta a raccolta le genti italiche per dare il colpo di grazia alla dominazione austriaca con un parallelismo con la Polonia. Tra il 1772 e il 1795, l’Impero austro-ungarico, assieme alla Russia (il “cosacco”) aveva invaso la Polonia. Ma il sangue dei due popoli oppressi, l’italiano e il polacco, può trasformarsi in veleno attraverso la sollevazione contro l’oppressore straniero.