Il modello quantistico dell’atomo di idrogeno.pptx
Il Viandante e la sua ombra.docx
1. I colori della luce
Il testo de “Il Viandante e la sua ombra” fa parte del libro
“Umano, troppo umano”. Uno dei più celebri libri di Nietzsche. Il
testo inizia con il dialogo tra il viandante e la sua ombra, dialogo
che si divide in due parti: un’introduzione e un epilogo. Si tratta di
un dialogo surreale dove sin da subito l’ombra consiglia il modo
in cui comportarsi; dice infatti che è bene che entrambi siano
indulgenti verso loro stessi se per una volta la ragione tace, in
modo tale da non adirarsi se nel loro colloquio la parola dell’altro
suonerà incomprensibile. Il viandante, se in un primo momento
titubante dell’ombra, ben presto si renderà conto che quest’ultima
è importante tanto quanto lo è la luce.
La figura del viandante ha una storia lunga e consolidata, si
inserisce nella tradizione della metafora del viaggio, come
metafora della conoscenza e della formazione. Tra i viandanti
della tradizione e quello di Nietzsche ci sono tuttavia differenze. Il
viandante di Nietzsche è una figura priva di identità definita, che
non ha meta e che riesce a riconoscere i valori reali liberandosi
dalla struttura e dalla sovrastruttura della società. I viandanti
proposti dai classici hanno tutti un nome proprio, sono individuati
e tutti orientati a una meta. La meta li caratterizza al punto che
tendiamo a identificarli con essa: il ritorno a casa, la patria
lontana, un ideale, la fondazione di una città. Il viandante di
Nietzsche invece non ne ha una. Egli ha rinunciato allo scopo
perché accetta coraggiosamente la indecifrabilità del suo destino,
sceglie di abitare la casualità del presente.