Il modello quantistico dell’atomo di idrogeno.pptx
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1. DonatoSantoro 5E
Il lavoro del futuro
Comprensione e analisi
Il brano seguente è tratto dal libro” Il lavoro del futuro” del
giornalistaeconomico Luca De Biase.
In questo breve passo, l’autore del libro espone il suo pensiero in
merito al lavoro del futuro e come la società di oggi considera
l’innovazione tecnologica.L’autore conduce un’accurata analisi e
riporta il suo punto di vista, affrontando in particolareil dilemma
se lo sviluppo tecnologicoe le conseguenti trasformazioni
economiche favoriscano oppure no le prospettive di lavoro oggi e
nel prossimo futuro. L’autore identifica due differenti pensieri
che si contrappongono:c’è chi sostiene che la potenza degli
strumenti tecnologici non sarà in grado di stare al passo con i
problemi che nasceranno di conseguenza allacrescita
esponenzialedella tecnologia,e chi invece crede che tali
problemi saranno risolti proprio dalleversioni future della
tecnologia.
La posizione dell’autoreè chiara ed è a sostegno dello sviluppo
tecnologico e crede nelle innovazioniad esso conseguenti.
Lo scrittore ricorre spesso all’usodi antitesi, che successivamente
smentisce o chiarisce a favore della propria tesi. Il lessico
utilizzato dall’autorerisulta di facile comprensione. E’ ancora di
più semplificato dalladivisionedel testo in aree semantiche
(tecnologia, umanità)e dall’usodi connettivi quali:poiché,
mentre, quindi,perché, affinché, in realtà, mentre, da una parte,
di certo, ma.
Riporto alcune considerazionieffettuate dalloscrittore: È noto
che attualmente la velocità con cui nascono i problemi relativi
2. DonatoSantoro 5E
allo sviluppotecnologicoè superiore rispetto alle relative
soluzioni;tuttavia questa è la situazionead oggi, ma ciò non vuol
dire che in futuro la situazione non si possa ribaltare.
E’ anche vero che l’innovazioneconsuma i mestieri legati alle
tecnologie obsolete ma è pur vero che contribuisce allacreazione
di nuove opportunitàe di nuovi mestieri che ad oggi non ci
aspetteremmo mai.
Verso la fine del brano, l’autore propone delle soluzioni per i
problemi riscontrati dall’indaginesul futuro del lavoro. Il
problema principaleè che una gran parte di noi non comprende
in parte o totalmentele macchine e le innovazioni tecnologiche.
La soluzione proposta nel testo consiste nell’investirenella
formazione degli individui affinchésappianocomprendere in
primo luogo le macchine di oggi ed in seguito crearne di nuove,
distribuirlee adattarleper gli scopi dell’umanità.
Produzione
“Il futuro è la conseguenza dellastoria che si scrive nel presente”,
questa è la frase di apertura del brano scelta dal giornalista.
Consiglioveramente a tutti di soffermarsi su questa frase, di
rileggerla più volte fino a comprendere tutte le varie implicazioni
ad essa relativa perché la frase non si limita a descrivere solo il
secolo in cui viviamo.
Un esempio calzante è il secolo scorso, scosso dalle Guerre
mondiali e dall’avventodiun’umanitàche non si poteva più
definire tale. Cosa sarebbe successo se i nostri antenati non
avessero investito nelle nuove tecnologie? Avrebbero mai
costruito la mitica macchina del matematico Alan Turing che ha
contribuitoalla distruzione del nazismo?
3. DonatoSantoro 5E
Per ovvie ragioni, le risposte a queste domande non le possiamo
avere, ma una cosa sappiamo di per certo: l’innovamento
tecnologico ha avuto un ruolo fondamentale per l’umanità.
Oltre ad aver permesso la creazione dellamacchina che ha posto
fine al nazismo, ha permesso all’umanitàdi arrivare sulla luna, di
creare nuovimestieri alloraimpensabili,di creare nuove reti di
comunicazioneper rendere le trattative di pace più rapide ed
efficaci.
Dunque, se nel passato le persone hanno creduto nel progresso
tecnologico nonostantele tensioni delle guerre, qualemotivo
avremmo noi nel non crederci? Perché dovremmo fermare il
dilagare delle innovazioni?
Il lavoro non è qualcosadi statico, ma è in continua evoluzione.
In futuro il lavoro potrebbe essere meno faticoso, e potrebbe
radicalmentecambiare la nostra vita in meglio: i mestieri che ad
oggi consideriamo più pesanti e pericolosi potrebbero essere
svolti semplicemente dallemacchine ed essere perfino
automatizzati.
Nell’ultimoannodi liceo scientifico, la mia professoressa di
Informatica ci ha proposto la lettura di un libro riguardante
l’intelligenzaartificiale con lo scopo di farci capire come questo
tema sia talmente attuale, che in un futuro prossimo 9 mestieri
su 10 prevederanno una collaborazioneuomo – intelligenza
artificiale. Il libro in questione è “Intelligenza artificiale.L'impatto
sulle nostre vite, diritti e libertà” scritto da Alessandro Longo e
Guido Scorza. Ad un certo punto del testo, l’autore individua
all’internodellanostra società il motore, o il cervello, dellaquarta
rivoluzioneindustriale in atto dal 2016: L’intelligenza artificiale.
4. DonatoSantoro 5E
Pertanto, la tecnologia non si limita a creare servizi ma ha le
potenzialitàdi stravolgere totalmente l’economia che
conosciamo, come le hanno avute le precedenti rivoluzioni
industriali.
A causa dellacrescita esponenzialedella complessità di gestione
dell’AI (intelligenzaartificiale), alcuniesperti hanno individuato il
rischio dellaconcentrazione di questi nuovi sviluppitecnologici
nelle mani di pochi colossi mondiali quali Tesla, Amazon, Google,
unici in grado di “addestrare” le intelligenzeartificiali. Ma una
soluzione esiste ed è molto concreta: dedicare parte
dell’economianellaformazione dell’individuoe soprattutto dare
l’opportunitàa tutti di accedere alle nuove tecnologie.
In ultima analisi,la tesi che sostiene che le innovazioni
tecnologiche non favoriscano le prospettive di lavoro, non ha basi
su cui poggiare ed inoltre rifiutare un qualsiasiaiuto derivante
dallosviluppotecnologico rappresenterebbe un modo per
limitare le potenzialità dell’umanità.Gli stessi esperti affermano
che tali innovazionisono già in atto e che ben presto ognuno di
noi avrà modo di sfruttarle nel proprio ambiente lavorativo.