1. COMITATO ELETTORALE
CLAUDIA PORCHIETTO PRESIDENTE
Torino, 12 maggio 2009
Comunicato Stampa
Infrangere il patto di stabilità? Lo spot elettorale continua
All’annuncio elettorale sulla volontà di sforare il patto di stabilità fatto dall’uscente presidente della
Provincia di Torino, ha subito fatto da spalla il segretario nazionale Pd, Dario Franceschini,
definendo tale atteggiamento come quello di “amministratore con la testa sulle spalle”. Ma se
davvero di rigore e saggezza si tratta, perché ci si ricorda di pagare i fornitori della Provincia di
Torino, le cui attese oggi scopriamo essere di ben 90 milioni di euro, solo in campagna elettorale?
Non potevano essere pagati prima, magari risparmiando su altri sfarzosi investimenti?
Questo in sintesi è il commento della candidata del centrodestra alla presidenza della provincia di
Torino, Claudia Porchietto, che aggiunge:
“La richiesta di pagare i servizi forniti dalle aziende private all’ente pubblico è sacrosanta, e sono
stata tra le prime a denunciare l’impellenza che tale debito venga estinto. Ma quali sono state le
scelte che hanno portato la Provincia a trovarsi bloccata dal patto di stabilità? Ricordiamo che i
limiti imposti da tale patto, che valgono per tutti gli enti italiani, non vanno considerati come un
ridimensionamento della possibilità di spesa, ma sono un’indicazione necessaria ad applicare il
massimo rigore nella destinazione delle risorse, che devono essere indirizzate alle reali competenze
dell’ente a cui fanno riferimento”.
“Suona davvero strano che solo in questi giorni il presidente uscente, spalleggiato dal leader
nazionale Pd, si ricordi delle aziende cui l’ente deve ben 90 milioni di euro. E’ solo perché siamo in
campagna elettorale? - domanda Claudia Porchietto –. Non è certo stato il patto di stabilità a
imporre alla giunta uscente di diminuire gli investimenti sull’edilizia scolastica di più del 50% dal
2004 a oggi, per impegnare, ad esempio, quasi 7 milioni di euro nella scatola vuota che è stata
l’acquisizione dei terreni Fiat in Tne, o per ripianare i debiti delle società partecipare, o per la
realizzazione della nuova sede della Provincia da più di 60 milioni di euro. Non è stato il patto a
obbligare il presidente uscente a impegnare ingenti risorse - superiori al milione e mezzo di euro
come rilevato dai consiglieri del centrodestra in Provincia alle cui richieste di spiegazione non è mai
stato dato risposta - nella comunicazione istituzionale con volantini e cartine diffusi un mese prima
della campagna elettorale.
Con una gestione più oculata degli investimenti, improntata a una vera soluzione dei problemi, si
sarebbe portato l’ente a non dover invocare, con un triste spot elettorale che ora ha curiosi riflessi
nazionali, la disobbedienza al patto di stabilità per pagare i debiti con i fornitori privati”.
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