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Sindacato Lavoratori Comunicazione
Roma, 13 Aprile 2016
Poste Italiane S.p.A.
Viale Europa,175
00144 Roma
c.a.
Dr. Bruschi
Dr. Nardone
Dr . Rosini
La sigla dell'accordo del 25/9/2015 relativa alla riorganizzazione della divisione PCL prevedeva una
serie di azioni che permettessero di migliorare l'efficienza e la qualità del servizio di recapito e,
contestualmente, attagliassero l'offerta di prodotti e servizi alle esigenze della clientela e
dell'utenza.
La successiva sigla dell'accordo di Febbraio 2016, quale ulteriore step di implementazione, de facto
comportava la preventiva verifica delle implementazioni già avvenute sul territorio, la eventuale
correzione delle distonie organizzative e la esplicitazione della struttura del modello metropolitano.
Una disamina dello stato organizzativo territoriale, supportata da relazioni specifiche e da verifiche
sul campo, e l'assenza di una massiccia e necessaria innovazione di prodotto e di processo ci
inducono a sostenere che, ad oggi, non si sono ancora create le condizioni previste dal piano
riorganizzativo.
È evidente che, essendo già oltre la fine del primo trimestre 2016, con un piano industriale che
dovrebbe vedere realizzati i suoi obbiettivi entro il 2019, lo stato odierno del recapito ingenera forti
preoccupazioni.
In questo quadro restiamo ancora in attesa di un piano di rilancio della logistica, peraltro
enfatizzato dall'Amministratore Delegato.
Crediamo che proseguire negli step di avvio di riorganizzazione sarebbe un errore in assenza di
verifica preventiva delle azioni necessarie per ovviare alle criticità rappresentate dalle OO.SS. sul
territorio sia negli incontri di verifica regionale sia con le azioni conflittuali previste dall'art 17 del
CCNL.
Dunque chiediamo con urgenza un incontro con il nuovo capo divisione, e, nelle more, la
sospensione degli step di implementazione prevista.
Sollecitiamo inoltre l'incontro previsto con l'Amministratore Delegato, perché si faccia il punto sulle
azioni di piano poste in essere e su quelle ancora prive di sostanziazione.
Diversamente saremmo costretti a fare sintesi della conflittualità diffusa, non per osteggiare un
progetto sottoscritto dalle parti ma per obbligare Poste Italiane al rispetto di quanto sottoscritto.
La Segreteria Nazionale Area Servizi