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Linee programmatiche e di governo nella X Legislatura
afferenti all’ambito sociale e sociosanitario del PRS
Milano, 29 maggio 2013
Terza Commissione – Sanità e politiche sociali
Incontro con l’Assessore regionale
alla Famiglia, Solidarietà Sociale e Volontariato
2
Riepilogo del percorso evolutivo del sistema welfare per la X Legislatura
• Il documento ha lo scopo di illustrare il percorso evolutivo del sistema di welfare definito
ed avviato con la X Legislatura, partendo da un richiamo sul contesto epidemiologico e
del sistema di offerta esistente.
• La DGR n° 37/2013 individua le prime linee programmatiche per la redazione del
Programma Regionale di Sviluppo della X Legislatura in ambito sociale e socio-sanitario
• La DGR individua i temi principali di sviluppo del sistema di welfare lombardo, poi ripresi e
declinati nel PRS, parte Area Sociale, approvato con Deliberazione di Giunta n° 113/2013,
ora in fase di consultazione per il passaggio in Consiglio
• Secondo le priorità individuate nelle azioni previste dal PRS per il 2013, la Direzione
Generale Famiglia, Solidarietà Sociale e Volontariato ha assunto alcuni importanti
provvedimenti, in particolare:
―DGR n° 45/2013 Differimento applicativo della DGR n° IX/4879 del 21/2/2013 e disposizioni
per assicurare continuità dell'erogazione delle prestazioni
―DGR n° 116/2013 Determinazioni in ordine all'istituzione del fondo regionale a sostegno
della famiglia e dei suoi componenti fragili: atto di indirizzo
―DGR n° 144/2013 Determinazioni per l’attuazione di interventi e misure a favore dei
genitori separati con figli minori, con particolare riferimento alle situazioni di fragilità
3
Il quadro epidemiologico
PERSONE ANZIANE
► Nel 2012 gli anziani (dai 65 anni in su) sono oltre 2 milioni, ovvero il 21% della popolazione residente. Gli
over-75enni rappresentano il 10% della popolazione (circa 970.000 persone)
► Le persone anziane non autosufficienti e/o fragili si stima siano circa 380.000
► L’indice di vecchiaia, ovvero il rapporto tra la popolazione anziana (dai 65 in su) e la popolazione più
giovane (0 - 14 anni) è pari a 141,1
► L’indice di dipendenza, ovvero il rapporto tra la popolazione in età non attiva (0-14 anni e 65 anni e più)
e quella in età attiva (15-64 anni) è pari al 30,5%
PERSONE CON DISABILITA’
► Le persone con disabilità con meno di 65 anni che vivono in famiglia o in struttura nel 2011 si stima siano
circa 310.000, pari al 3,1% della popolazione residente, di cui circa 26.000 minori
► Rispetto al totale delle persone con disabilità, il numero di persone con grave/gravissima disabilità è
stimabile, sulla base dei dati INPS, in 37.825 di cui 4.831 minori
PERSONE CON PROBLEMI DI USO/ABUSO/DIPENDENZA
► In Lombardia hanno avuto accesso ai servizi ambulatoriali per le dipendenze circa 30.000 utenti e altri
3.000 persone sono state prese in carico dalla Comunità
PERSONE IN STATO TERMINALE
► La persone in stato terminale sono circa 22.500
4
Il quadro socio-economico
FAMIGLIE
► Le famiglie lombarde nel 2011 sono oltre 4,1 milioni, di cui circa 1,2 milioni sono famiglie composte da
persone sole. C’è stato un profondo cambiamento, se si pensa che nel 2001 le famiglie lombarde erano
circa 3,5 milioni, di cui 850 mila composte da una sola persona
► Esistono più famiglie con almeno un anziano (33% con almeno un anziano) che famiglie con almeno un
minore (27,1% con almeno un minore)
► La popolazione relativamente povera è pari al 4,2% nel 2011 (+0,2%)
► Tra gli effetti della crisi, l’analisi ISTAT rileva che il 35,8% delle famiglie nel 2011 ha diminuito la quantità
e/o la qualità dei prodotti alimentari acquistati rispetto al 2010
► L'incidenza degli sfratti tra il 2007 e il 2010 è più che raddoppiata (il rapporto sfratti ogni 100.000 famiglie
è passato da 153 a 326)
► Il numero di famiglie deprivate (Eurostat) è passato dal 6,7% (2006) al 9,0% (2010)
5
L’offerta sociosanitaria e sociale in Regione Lombardia 2012
Servizi per Anziani
 RSA: 650 strutture accreditate, 57.483 posti accreditati
 CDI: 291 strutture accreditate, 5.961 posti accreditati
 ADI: 210 strutture per 72.000 anziani over 65 anni
 Alloggi Protetti: 23 strutture, 405 posti autorizzati
 Centro Diurno: 73 strutture, 4.526 posti autorizzati
 SAD: 22.078 utenti
Servizi per Disabili
 RSD: 87 strutture accreditate, 3.753 posti accreditati
 CDD: 261 strutture accreditate, 6.552 posti accreditati
 CSS: 176 strutture accreditate, 1.395 posti accreditati
 Comunità Alloggio: 200 strutture (di cui 176 anche con
accreditamento sociosanitario - CSS - per ogni persona con
grave disabilità), 1.727 posti autorizzati
 CSE: 166 strutture, 3.460 posti autorizzati
 SFA: 91 strutture, 2.091 posti autorizzati
 ADI: 210 strutture di cui 24.000 utenti con disabilità di cui
circa 800 minori di 18 anni
 SAD-H: 4.242 utenti
Servizi di Riabilitazione
 Degenza piena, DH, Diurno continuo: 79 strutture con
3.014 posti accreditati DO, 145 posti accreditati DH e 1.250
posti accreditati diurno continuo
Servizi Area dipendenze
 SMI: 10 strutture
 SERT: 83 strutture
 Comunità per dipendenze: 140 strutture, 2.609 posti
Servizi per malati terminali
 Hospice: 30 strutture, 331 posti accreditati
Consultori
 Consultori: 152 strutture pubbliche, 90 strutture private,
quasi circa 400.000 utenti
Servizi per i minori
 Comunità educative: 409 strutture, 3.397 posti autorizzati
 Comunità famigliari: 60 strutture, 323 posti autorizzati
 Servizi per l’infanzia: 2.440 strutture, 62.613 posti
autorizzati
 Servizi semiresid. per minori (centri aggregazione,
alloggi, centri ricreativi): 1.670 strutture, 150.575 posti
autorizzati
6
PRS – Direzione Generale Famiglia, Solidarietà Sociale e Volontariato
• Ulteriore sviluppo della Legge regionale sulla famiglia
• Riorganizzazione della funzione dei consultori in Centri per la famiglia
• Valutazione degli esiti della sperimentazione del Fattore Famiglia Lombardo
• Istituzione di uno specifico fondo a sostegno delle famiglie fragili
Interventi per le
famiglie
• Sviluppo e rafforzamento delle politiche inclusive, con specifica attenzione
alle situazioni di povertà, anche conseguenti alla crisi economica
• Istituzione di uno specifico fondo per la realizzazione di interventi e programmi
di reinserimento sociale
Interventi per i soggetti
a rischio di esclusione
sociale
• Ottimizzazione degli interventi di tutela dei minori e di quelli, anche economici,
di sostegno alla natalità, alla maternità e alla paternità, nonché la
valorizzazione dei Centri di Aiuto alla Vita
Interventi per l’infanzia,
i minori e per gli asilo
nido
• Prosecuzione nell’attuazione del Piano d’Azione Regionale 2010-2020 per le
persone con disabilità con particolare attenzione ai minori e alle fragilità
psichiche
Interventi per la
disabilità
7
PRS – Direzione Generale Famiglia, Solidarietà Sociale e Volontariato
• Differenziazione della rete d’offerta sociale e sociosanitaria secondo criteri di
intensità assistenziale, appropriatezza delle prestazioni e dei costi con
conseguente marginalizzazione delle inappropriatezze
• Sviluppo di azioni nell’area delle cure intermedie e potenziati gli interventi
domiciliari
• Sviluppo di iniziative per prevenire e limitare il dilagare del fenomeno delle
ludopatie
• Creazione di uno Sportello Unico per il Welfare
Programmazione e
governo della rete dei
servizi sociosanitari e
sociali
• Potenziamento del Terzo Settore
• Introduzione di strumenti innovativi per la gestione del servizio civile
• Sviluppo di interventi finalizzati alla protezione, cura e sostegno delle vittime di
violenza, con particolare riguardo alle donne e ai minori
Cooperazione ed
associazionismo
Il coinvolgimento di Comuni, ASL, Terzo Settore, Associazionismo, Parti Sociali nell’attuazione del PRS è
fondamentale per realizzare il percorso di evoluzione verso un welfare efficiente, efficace, competitivo e
inclusivo e per dare centralità al bisogno della famiglia nelle politiche regionali
La costruzione del percorso prevede i passaggi dovuti nei Tavoli previsti dalla LR 3/2008
8
Azioni PRS 2013
Descrizione Coinvolgimento del territorio
• INTERVENTI PER L’INFANZIA: Approvazione del programma
delle Intese Famiglia 2012 relativamente ai minori e definizione
dei criteri di assegnazione dei fondi
• Comuni per la presa in carico delle
famiglie in difficoltà e il miglioramento
qualitativo offerta infanzia
• TUTELA DEI MINORI: Adozione delle linee guida per la tutela
dei minori
• Raccordo tra Comuni, ASL e
Tribunale minorenni per l’attuazione
delle linee guida, in fase di
adozione
• PERMANENZA DEI MINORI CON DISABILITA’ NEL PROPRIO
CONTESTO DI VITA FAMILIARE: Prosecuzione degli interventi in
corso, anche sperimentali, di sostegno sociale e sociosanitario
alle famiglie con bambini disabili per facilitare i percorsi di
crescita nel proprio contesto di vita
• Comuni e ASL per la gestione
delle risorse assegnate da
Regione, monitoraggio degli
interventi in corso sul territorio
• SOSTEGNO ALLA DOMICILIARITA’ DELLE PERSONE CON
GRAVISSIME DISABILITA’ : Prosecuzione degli interventi, anche
di tipo economico, per consentire alle persone con gravissime
disabilità di rimanere nel proprio contesto di vita
• Comuni e ASL per la gestione
delle risorse assegnate da
Regione, monitoraggio degli
interventi in corso sul territorio
• DIFFERENZIARE LA RETE DELLE UNITÀ D’OFFERTA SOCIALE E
SOCIOSANITARIA PER LE PERSONE ANZIANE: Prosecuzione di
interventi in corso, anche sperimentali, di sostegno sociale e
sociosanitario alle persone anziane e alle loro famiglie
• ASL: monitoraggio
sperimentazioni DGR 3239/2012
attraverso le cabine territoriali,
composte anche da Parti Sociali
e Comuni
9
Descrizione
• FONDO PER LE FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ: Creazione di un nuovo
Fondo Regionale per il sostegno alle Famiglie in difficoltà
(“Fondo Famiglia”)
• Partecipazione di Comuni, ASL e
Terzo Settore nella costruzione dei
progetti personalizzati e nella
presa in carico integrata
• SEMPLIFICARE L’ACCESSO AI SERVIZI: Individuazione delle
realtà territoriali di sperimentazione dello sportello unico di
accesso ai servizi
• Collaborazione con ASL, Comuni
e realtà del territorio per attivare
sperimentazioni integrate
• POTENZIAMENTO DEGLI INTERVENTI DOMICILIARI: Estensione a
tutte le Asl degli strumenti di valutazione del bisogno definito
per l’assistenza domiciliare
• Partecipazione alle sperimentazioni
in corso, in collaborazione tra ASL e
Ambiti, supporto alla valutazione
degli esiti
• INTERVENTI A SOSTEGNO DELL’INCLUSIONE E DELLA COESIONE
SOCIALE: Emanazione linee di indirizzo per gli interventi a
favore delle persone soggette a provvedimenti dell’autorità
giudiziaria
• Programmazione ed esame dei
progetti in collaborazione tra
ASL, Comuni e Terzo Settore
Coinvolgimento del territorio
Azioni PRS 2013
10
Descrizione
• FATTORE FAMIGLIA LOMBARDO: Valutazione della
sperimentazione del Fattore Famiglia Lombardo e
presentazione degli esiti alla III Commissione (si rimanda alla
scheda dedicata)
• Comuni e Parti Sociali per
supporto alla realizzazione della
sperimentazione, coinvolgimento
nella valutazione degli esiti
• TURISMO ASSISTITO E DI SOLLIEVO PER LE PERSONE FRAGILI:
Sviluppo del turismo assistito per le persone fragili e le loro
famiglie per offrire opportunità di sollievo e vacanza
• Comuni e gestori di servizi sociali
e sociosanitari nell’attuazione
delle iniziative
Coinvolgimento del territorio
• CONCILIAZIONE FAMIGLIA - LAVORO: Ottimizzazione degli
interventi territoriali e sostegno alle reti di imprese che offrono
servizi di conciliazione
• Reti territoriali costituite da Province,
Comuni, ASL, Camera di
Commercia per la costruzione del
piano territoriale di conciliazione
• NEGOZIAZIONE RISORSE SOCIOSANITARIO: Definizione degli
indici di fabbisogno per la rete residenziale destinata a
persone non autosufficienti anziane e con disabilità
• ASL per la raccolta di dati su
domanda e offerta, simulazione
impatti del nuovo sistema di
indicatori
• CONTROLLI DI APPROPRIATEZZA: Promozione di una maggiore
qualità dei servizi sociosanitari (marginalizzazione delle
inappropriatezze), attraverso la messa a sistema degli
indicatori per i controlli di appropriatezza
• ASL ed erogatori sociosanitario
per la sperimentazione degli
indicatori di appropriatezza e
valutazione degli esiti
Azioni PRS 2013
11
Descrizione
• DIFFERENZIARE L’OFFERTA DI SERVIZI E INTERVENTI:
Valutazione degli esiti delle sperimentazioni sociosanitarie e
sociali in corso, ai fini dell’evoluzione del sistema di offerta
• ASL per il monitoraggio delle
sperimentazioni e Tavoli LR
3/2008 per la messa a sistema
• SOSTEGNO DEI GENITORI SEPARATI: Attuazione di misure ed
interventi di sostegno e accompagnamento dei coniugi
separati, volti a sviluppare l’esercizio del ruolo genitoriale ed a
sostenere il genitore in difficoltà economica
• ASL e Comuni per il supporto
all’attuazione delle misure e
degli interventi previsti in DGR
144/2013
Coinvolgimento del territorio
• SOSTEGNO ALLE VITTIME DI VIOLENZA: Primi interventi attuativi
della legge regionale sulla violenza alle donne
• ASL (con particolare riferimento ai
consultori), Comuni, Associazioni,
MMG e Pronto Soccorso per azioni
coordinate di prevenzione e presa
in carico integrata delle vittime di
violenza
Azioni PRS 2013
12
DGR n° 45/2013 – Programmazione sociosanitaria
• E’ stata differita all'1/1/2014 l'applicazione della n. DGR IX/4879 del 21/2/2013, relativa all’adozione di
nuovi indici di programmazione, da adottare per l’assegnazione delle risorse
• Un gruppo di lavoro sta rivedendo, integrando e adeguando gli indicatori precedentemente proposti,
nella prospettiva di una loro adozione per il 2014
• In particolare, per supportare il processo in atto a livello regionale, alle ASL viene richiesto di:
• raccogliere e sistematizzare dei dati sotto il profilo sia della domanda che dell’offerta, al fine di rivedere
gli indicatori proposti
• partecipare ad una simulazione a livello territoriale, di prima applicazione del nuovo sistema di
indicatori di programmazione con dati aggiornati, per confronto sull’applicazione della metodologia.
13
DGR n° 116/2013 – Fondo a sostegno delle fragilità
• La Giunta Regionale ha approvato l’istituzione di un Fondo innovativo per le famiglie lombarde
attraverso cui realizzare interventi e programmi di sostegno rivolti ai suoi componenti fragili, con
particolare riguardo alle persone in condizioni di non autosufficienza, a persone con gravi disabilità, a
quelle affette da ludopatie ed alle vittime di violenza
• L'istituzione del Fondo a sostegno della famiglia e dei suoi componenti fragili è un passaggio decisivo del
percorso di riforma del welfare lombardo in quanto va a costituire il secondo pilastro del sistema che
sviluppa solidarietà e protezione dei lombardi più fragili e bisognosi, sia riadeguando l’attuale sistema di
offerta sia costruendo progressivamente risposte innovative ai bisogni emergenti. E’ un percorso che
valorizza il ruolo delle Istituzioni Locali (Comuni e ASL) a garanzia di appropriatezza e completezza delle
prestazioni/servizi.
• La valutazione degli esiti delle sperimentazioni in corso di Unità d’Offerta innovative ai sensi della DGR n°
3239/2012 fornirà elementi utili per la fase di adeguamento dell’attuale sistema di offerta. L’attività di
monitoraggio effettuata dalle ASL nell’ambito delle cabine di regia territoriali e regionali è pertanto
fondamentale
• Alle ASL viene richiesto di avviare almeno 2 azioni che vanno ad inserirsi nel quadro evolutivo del
sistema di welfare disegnato dalla DGR 116/2013 (Es.: Sportello unico per il welfare, RSA diurna,
intervento domiciliare innovativo per i più bisognosi, riprogettazione del piano di zona per integrazione
interventi sociali e socio-sanitari )
14
DGR n° 116/2013 – Le aree di intervento per la costruzione del secondo pilastro del
welfare lombardo
• Gli interventi in favore di persone con grave disabilità e anziani non autosufficienti prevedono di:
• Realizzare percorsi di presa in carico integrata e flessibile, prevedendo la possibilità di attivare,
nell’ambito dei servizi residenziali in una logica di centro multiservizi, progetti centrati sulla
“persona” e sulle sue aspettative ottimizzando il complesso delle risorse e delle competenze
presenti
• Potenziare le funzioni consultoriali con l’apertura di uno spazio dedicato alle famiglie e alle persone
fragili
• Realizzare nuovi interventi, per favorire la permanenza delle persone a domicilio, in modo da
rispondere al recente trend evolutivo della domanda, sempre meno rivolta ai tradizionali servizi di
RSA e RSD
• Rivedere i vincoli attualmente previsti a livello di “strutture fisiche” in ottica estensiva, rendendo
possibile la fruizione di una varietà di servizi aggiuntivi
• Favorire percorsi di auto mutuo aiuto capaci di sostenere i famigliari
• Servizi specifici per persone con disabilità grave e gravissima
• Incrementare o riorganizzare l’attuale rete dell’offerta residenziale e diurna prevedendo servizi
dedicati a specifiche problematiche e attivare unità d’offerta residenziali e semiresidenziali
dedicate ai minori, in grado di rispondere al criterio inclusivo delle problematiche familiari
• Potenziare le risposte domiciliari in termini quali - quantitativi capaci di rispondere non solo ai
bisogni di cura, ma anche di supporto e sostegno alle famiglie
• Potenziare la rete di riabilitazione, attivando unità d’offerta dedicate ai minori disabili gravi e
gravissimi
15
DGR n° 116/2013 – Le aree di intervento per la costruzione del secondo pilastro del
welfare lombardo
• Ludopatie
• Attivare interventi di prevenzione costituiti da azioni educative efficaci nei confronti della fascia di
età adolescenziale e giovanile, secondo modelli validati scientificamente ed indicatori di risultato.
• Realizzare attività dedicate alla presa in carico delle persone affette da ludopatie, basate sul
sostegno ai famigliari del giocatore d’azzardo e che prevedano la consulenza legale e finanziaria
• Formare in modo specifico gli operatori dei servizi ambulatoriali
• Vittime di violenza
• Minori: accreditare strutture di carattere sociosanitario che possono ed intendono accogliere i
minori vittime di violenza / abuso / maltrattamento
• Donne: definire e mettere a regime nuove unità d’offerta, quali case rifugio e strutture alloggiative
di sostegno alle vittime di violenza. Formare gli operatori e promuovere il raccordo di questi con i
centri antiviolenza
• Gli interventi sopra descritti rivolti al sistema di offerta si inseriscono e si integrano in quadro più
ampio di lotta contro la violenza di Regione Lombardia, che vede nella LR 3/2012 la sua cornice di
riferimento e nella prevenzione, svolta attraverso i consultori ed i centri antiviolenza, la sua
principale risorsa
16
DGR n° 116/2013 – Il percorso
• Il percorso di attuazione della DGR 116/2013 verrà condiviso con i soggetti previsti all’art. 3 della L.R.
3/2008, in particolare: soggetti istituzionali, terzo settore, organizzazioni sindacali, etc
• La fase di attuazione prevede la definizione dei seguenti aspetti: progettazione dei servizi, definizione dei
criteri di accesso, modello operativo (valutazione multidimensionale, erogazione titoli, etc), sistema di
remunerazione
• L’accesso alle risorse, attraverso la valutazione multidimensionale del bisogno, sarà gestito dalle ASL,
che dovranno attivare collaborazioni con i Comuni al fine di garantire una presa in carico integrata
delle famiglie e dei suoi componenti fragili
• Le risorse previste per il Fondo sono aggiuntive rispetto alla attuale disponibilità del bilancio
dell’Assessorato (composto da quota sociosanitaria del Fondo Sanitario Regionale definita nella
Delibera delle Regole 2013 e Fondo Sociale Regionale)
17
DGR n° 144/2013 – Attuazione di interventi e misure a favore dei genitori separati con
figli minori
• Le azioni che Regione Lombardia intende promuovere, riguardano sia interventi di sostegno sociale e
psicologico alle famiglie con figli, in fase di separazione o già separate, sia misure di sostegno
economico rivolte al genitore che, a seguito della separazione, si trova in situazione di grave e
comprovato disagio economico
• La DGR n° 144/2013 mette a disposizione della realizzazione degli interventi economici a sostegno dei
genitori separati, risorse per euro 1.000.0000, che saranno destinate nella misura massima di euro 2.400
per ogni progetto personalizzato di aiuto, della durata massima di 6 mesi
• Gli interventi alle famiglie in fase di separazione o già separate/divorziate con figli prevedono un ruolo
centrale delle ASL per la realizzazione sia delle azioni di supporto che delle misure economiche:
• I Consultori saranno chiamati in causa per il supporto all’orientamento, alla consulenza legale,
psicologica, sociale, educativa, favorendo incontri di gruppo, reti di auto mutuo aiuto, etc
• Le ASL dovranno definire ed attuare il progetto personalizzato in stretta collaborazione ed integrazione
con il Comune di residenza e il soggetto beneficiario, che dovrà sottoscrivere con la stessa ASL, un patto
di corresponsabilità per la realizzazione del progetto personalizzato
• Le ASL dovranno inoltre rendicontare alla Direzione Generale Famiglia, trimestralmente, gli interventi
realizzati e le risorse assegnate.

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  • 1. Linee programmatiche e di governo nella X Legislatura afferenti all’ambito sociale e sociosanitario del PRS Milano, 29 maggio 2013 Terza Commissione – Sanità e politiche sociali Incontro con l’Assessore regionale alla Famiglia, Solidarietà Sociale e Volontariato
  • 2. 2 Riepilogo del percorso evolutivo del sistema welfare per la X Legislatura • Il documento ha lo scopo di illustrare il percorso evolutivo del sistema di welfare definito ed avviato con la X Legislatura, partendo da un richiamo sul contesto epidemiologico e del sistema di offerta esistente. • La DGR n° 37/2013 individua le prime linee programmatiche per la redazione del Programma Regionale di Sviluppo della X Legislatura in ambito sociale e socio-sanitario • La DGR individua i temi principali di sviluppo del sistema di welfare lombardo, poi ripresi e declinati nel PRS, parte Area Sociale, approvato con Deliberazione di Giunta n° 113/2013, ora in fase di consultazione per il passaggio in Consiglio • Secondo le priorità individuate nelle azioni previste dal PRS per il 2013, la Direzione Generale Famiglia, Solidarietà Sociale e Volontariato ha assunto alcuni importanti provvedimenti, in particolare: ―DGR n° 45/2013 Differimento applicativo della DGR n° IX/4879 del 21/2/2013 e disposizioni per assicurare continuità dell'erogazione delle prestazioni ―DGR n° 116/2013 Determinazioni in ordine all'istituzione del fondo regionale a sostegno della famiglia e dei suoi componenti fragili: atto di indirizzo ―DGR n° 144/2013 Determinazioni per l’attuazione di interventi e misure a favore dei genitori separati con figli minori, con particolare riferimento alle situazioni di fragilità
  • 3. 3 Il quadro epidemiologico PERSONE ANZIANE ► Nel 2012 gli anziani (dai 65 anni in su) sono oltre 2 milioni, ovvero il 21% della popolazione residente. Gli over-75enni rappresentano il 10% della popolazione (circa 970.000 persone) ► Le persone anziane non autosufficienti e/o fragili si stima siano circa 380.000 ► L’indice di vecchiaia, ovvero il rapporto tra la popolazione anziana (dai 65 in su) e la popolazione più giovane (0 - 14 anni) è pari a 141,1 ► L’indice di dipendenza, ovvero il rapporto tra la popolazione in età non attiva (0-14 anni e 65 anni e più) e quella in età attiva (15-64 anni) è pari al 30,5% PERSONE CON DISABILITA’ ► Le persone con disabilità con meno di 65 anni che vivono in famiglia o in struttura nel 2011 si stima siano circa 310.000, pari al 3,1% della popolazione residente, di cui circa 26.000 minori ► Rispetto al totale delle persone con disabilità, il numero di persone con grave/gravissima disabilità è stimabile, sulla base dei dati INPS, in 37.825 di cui 4.831 minori PERSONE CON PROBLEMI DI USO/ABUSO/DIPENDENZA ► In Lombardia hanno avuto accesso ai servizi ambulatoriali per le dipendenze circa 30.000 utenti e altri 3.000 persone sono state prese in carico dalla Comunità PERSONE IN STATO TERMINALE ► La persone in stato terminale sono circa 22.500
  • 4. 4 Il quadro socio-economico FAMIGLIE ► Le famiglie lombarde nel 2011 sono oltre 4,1 milioni, di cui circa 1,2 milioni sono famiglie composte da persone sole. C’è stato un profondo cambiamento, se si pensa che nel 2001 le famiglie lombarde erano circa 3,5 milioni, di cui 850 mila composte da una sola persona ► Esistono più famiglie con almeno un anziano (33% con almeno un anziano) che famiglie con almeno un minore (27,1% con almeno un minore) ► La popolazione relativamente povera è pari al 4,2% nel 2011 (+0,2%) ► Tra gli effetti della crisi, l’analisi ISTAT rileva che il 35,8% delle famiglie nel 2011 ha diminuito la quantità e/o la qualità dei prodotti alimentari acquistati rispetto al 2010 ► L'incidenza degli sfratti tra il 2007 e il 2010 è più che raddoppiata (il rapporto sfratti ogni 100.000 famiglie è passato da 153 a 326) ► Il numero di famiglie deprivate (Eurostat) è passato dal 6,7% (2006) al 9,0% (2010)
  • 5. 5 L’offerta sociosanitaria e sociale in Regione Lombardia 2012 Servizi per Anziani  RSA: 650 strutture accreditate, 57.483 posti accreditati  CDI: 291 strutture accreditate, 5.961 posti accreditati  ADI: 210 strutture per 72.000 anziani over 65 anni  Alloggi Protetti: 23 strutture, 405 posti autorizzati  Centro Diurno: 73 strutture, 4.526 posti autorizzati  SAD: 22.078 utenti Servizi per Disabili  RSD: 87 strutture accreditate, 3.753 posti accreditati  CDD: 261 strutture accreditate, 6.552 posti accreditati  CSS: 176 strutture accreditate, 1.395 posti accreditati  Comunità Alloggio: 200 strutture (di cui 176 anche con accreditamento sociosanitario - CSS - per ogni persona con grave disabilità), 1.727 posti autorizzati  CSE: 166 strutture, 3.460 posti autorizzati  SFA: 91 strutture, 2.091 posti autorizzati  ADI: 210 strutture di cui 24.000 utenti con disabilità di cui circa 800 minori di 18 anni  SAD-H: 4.242 utenti Servizi di Riabilitazione  Degenza piena, DH, Diurno continuo: 79 strutture con 3.014 posti accreditati DO, 145 posti accreditati DH e 1.250 posti accreditati diurno continuo Servizi Area dipendenze  SMI: 10 strutture  SERT: 83 strutture  Comunità per dipendenze: 140 strutture, 2.609 posti Servizi per malati terminali  Hospice: 30 strutture, 331 posti accreditati Consultori  Consultori: 152 strutture pubbliche, 90 strutture private, quasi circa 400.000 utenti Servizi per i minori  Comunità educative: 409 strutture, 3.397 posti autorizzati  Comunità famigliari: 60 strutture, 323 posti autorizzati  Servizi per l’infanzia: 2.440 strutture, 62.613 posti autorizzati  Servizi semiresid. per minori (centri aggregazione, alloggi, centri ricreativi): 1.670 strutture, 150.575 posti autorizzati
  • 6. 6 PRS – Direzione Generale Famiglia, Solidarietà Sociale e Volontariato • Ulteriore sviluppo della Legge regionale sulla famiglia • Riorganizzazione della funzione dei consultori in Centri per la famiglia • Valutazione degli esiti della sperimentazione del Fattore Famiglia Lombardo • Istituzione di uno specifico fondo a sostegno delle famiglie fragili Interventi per le famiglie • Sviluppo e rafforzamento delle politiche inclusive, con specifica attenzione alle situazioni di povertà, anche conseguenti alla crisi economica • Istituzione di uno specifico fondo per la realizzazione di interventi e programmi di reinserimento sociale Interventi per i soggetti a rischio di esclusione sociale • Ottimizzazione degli interventi di tutela dei minori e di quelli, anche economici, di sostegno alla natalità, alla maternità e alla paternità, nonché la valorizzazione dei Centri di Aiuto alla Vita Interventi per l’infanzia, i minori e per gli asilo nido • Prosecuzione nell’attuazione del Piano d’Azione Regionale 2010-2020 per le persone con disabilità con particolare attenzione ai minori e alle fragilità psichiche Interventi per la disabilità
  • 7. 7 PRS – Direzione Generale Famiglia, Solidarietà Sociale e Volontariato • Differenziazione della rete d’offerta sociale e sociosanitaria secondo criteri di intensità assistenziale, appropriatezza delle prestazioni e dei costi con conseguente marginalizzazione delle inappropriatezze • Sviluppo di azioni nell’area delle cure intermedie e potenziati gli interventi domiciliari • Sviluppo di iniziative per prevenire e limitare il dilagare del fenomeno delle ludopatie • Creazione di uno Sportello Unico per il Welfare Programmazione e governo della rete dei servizi sociosanitari e sociali • Potenziamento del Terzo Settore • Introduzione di strumenti innovativi per la gestione del servizio civile • Sviluppo di interventi finalizzati alla protezione, cura e sostegno delle vittime di violenza, con particolare riguardo alle donne e ai minori Cooperazione ed associazionismo Il coinvolgimento di Comuni, ASL, Terzo Settore, Associazionismo, Parti Sociali nell’attuazione del PRS è fondamentale per realizzare il percorso di evoluzione verso un welfare efficiente, efficace, competitivo e inclusivo e per dare centralità al bisogno della famiglia nelle politiche regionali La costruzione del percorso prevede i passaggi dovuti nei Tavoli previsti dalla LR 3/2008
  • 8. 8 Azioni PRS 2013 Descrizione Coinvolgimento del territorio • INTERVENTI PER L’INFANZIA: Approvazione del programma delle Intese Famiglia 2012 relativamente ai minori e definizione dei criteri di assegnazione dei fondi • Comuni per la presa in carico delle famiglie in difficoltà e il miglioramento qualitativo offerta infanzia • TUTELA DEI MINORI: Adozione delle linee guida per la tutela dei minori • Raccordo tra Comuni, ASL e Tribunale minorenni per l’attuazione delle linee guida, in fase di adozione • PERMANENZA DEI MINORI CON DISABILITA’ NEL PROPRIO CONTESTO DI VITA FAMILIARE: Prosecuzione degli interventi in corso, anche sperimentali, di sostegno sociale e sociosanitario alle famiglie con bambini disabili per facilitare i percorsi di crescita nel proprio contesto di vita • Comuni e ASL per la gestione delle risorse assegnate da Regione, monitoraggio degli interventi in corso sul territorio • SOSTEGNO ALLA DOMICILIARITA’ DELLE PERSONE CON GRAVISSIME DISABILITA’ : Prosecuzione degli interventi, anche di tipo economico, per consentire alle persone con gravissime disabilità di rimanere nel proprio contesto di vita • Comuni e ASL per la gestione delle risorse assegnate da Regione, monitoraggio degli interventi in corso sul territorio • DIFFERENZIARE LA RETE DELLE UNITÀ D’OFFERTA SOCIALE E SOCIOSANITARIA PER LE PERSONE ANZIANE: Prosecuzione di interventi in corso, anche sperimentali, di sostegno sociale e sociosanitario alle persone anziane e alle loro famiglie • ASL: monitoraggio sperimentazioni DGR 3239/2012 attraverso le cabine territoriali, composte anche da Parti Sociali e Comuni
  • 9. 9 Descrizione • FONDO PER LE FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ: Creazione di un nuovo Fondo Regionale per il sostegno alle Famiglie in difficoltà (“Fondo Famiglia”) • Partecipazione di Comuni, ASL e Terzo Settore nella costruzione dei progetti personalizzati e nella presa in carico integrata • SEMPLIFICARE L’ACCESSO AI SERVIZI: Individuazione delle realtà territoriali di sperimentazione dello sportello unico di accesso ai servizi • Collaborazione con ASL, Comuni e realtà del territorio per attivare sperimentazioni integrate • POTENZIAMENTO DEGLI INTERVENTI DOMICILIARI: Estensione a tutte le Asl degli strumenti di valutazione del bisogno definito per l’assistenza domiciliare • Partecipazione alle sperimentazioni in corso, in collaborazione tra ASL e Ambiti, supporto alla valutazione degli esiti • INTERVENTI A SOSTEGNO DELL’INCLUSIONE E DELLA COESIONE SOCIALE: Emanazione linee di indirizzo per gli interventi a favore delle persone soggette a provvedimenti dell’autorità giudiziaria • Programmazione ed esame dei progetti in collaborazione tra ASL, Comuni e Terzo Settore Coinvolgimento del territorio Azioni PRS 2013
  • 10. 10 Descrizione • FATTORE FAMIGLIA LOMBARDO: Valutazione della sperimentazione del Fattore Famiglia Lombardo e presentazione degli esiti alla III Commissione (si rimanda alla scheda dedicata) • Comuni e Parti Sociali per supporto alla realizzazione della sperimentazione, coinvolgimento nella valutazione degli esiti • TURISMO ASSISTITO E DI SOLLIEVO PER LE PERSONE FRAGILI: Sviluppo del turismo assistito per le persone fragili e le loro famiglie per offrire opportunità di sollievo e vacanza • Comuni e gestori di servizi sociali e sociosanitari nell’attuazione delle iniziative Coinvolgimento del territorio • CONCILIAZIONE FAMIGLIA - LAVORO: Ottimizzazione degli interventi territoriali e sostegno alle reti di imprese che offrono servizi di conciliazione • Reti territoriali costituite da Province, Comuni, ASL, Camera di Commercia per la costruzione del piano territoriale di conciliazione • NEGOZIAZIONE RISORSE SOCIOSANITARIO: Definizione degli indici di fabbisogno per la rete residenziale destinata a persone non autosufficienti anziane e con disabilità • ASL per la raccolta di dati su domanda e offerta, simulazione impatti del nuovo sistema di indicatori • CONTROLLI DI APPROPRIATEZZA: Promozione di una maggiore qualità dei servizi sociosanitari (marginalizzazione delle inappropriatezze), attraverso la messa a sistema degli indicatori per i controlli di appropriatezza • ASL ed erogatori sociosanitario per la sperimentazione degli indicatori di appropriatezza e valutazione degli esiti Azioni PRS 2013
  • 11. 11 Descrizione • DIFFERENZIARE L’OFFERTA DI SERVIZI E INTERVENTI: Valutazione degli esiti delle sperimentazioni sociosanitarie e sociali in corso, ai fini dell’evoluzione del sistema di offerta • ASL per il monitoraggio delle sperimentazioni e Tavoli LR 3/2008 per la messa a sistema • SOSTEGNO DEI GENITORI SEPARATI: Attuazione di misure ed interventi di sostegno e accompagnamento dei coniugi separati, volti a sviluppare l’esercizio del ruolo genitoriale ed a sostenere il genitore in difficoltà economica • ASL e Comuni per il supporto all’attuazione delle misure e degli interventi previsti in DGR 144/2013 Coinvolgimento del territorio • SOSTEGNO ALLE VITTIME DI VIOLENZA: Primi interventi attuativi della legge regionale sulla violenza alle donne • ASL (con particolare riferimento ai consultori), Comuni, Associazioni, MMG e Pronto Soccorso per azioni coordinate di prevenzione e presa in carico integrata delle vittime di violenza Azioni PRS 2013
  • 12. 12 DGR n° 45/2013 – Programmazione sociosanitaria • E’ stata differita all'1/1/2014 l'applicazione della n. DGR IX/4879 del 21/2/2013, relativa all’adozione di nuovi indici di programmazione, da adottare per l’assegnazione delle risorse • Un gruppo di lavoro sta rivedendo, integrando e adeguando gli indicatori precedentemente proposti, nella prospettiva di una loro adozione per il 2014 • In particolare, per supportare il processo in atto a livello regionale, alle ASL viene richiesto di: • raccogliere e sistematizzare dei dati sotto il profilo sia della domanda che dell’offerta, al fine di rivedere gli indicatori proposti • partecipare ad una simulazione a livello territoriale, di prima applicazione del nuovo sistema di indicatori di programmazione con dati aggiornati, per confronto sull’applicazione della metodologia.
  • 13. 13 DGR n° 116/2013 – Fondo a sostegno delle fragilità • La Giunta Regionale ha approvato l’istituzione di un Fondo innovativo per le famiglie lombarde attraverso cui realizzare interventi e programmi di sostegno rivolti ai suoi componenti fragili, con particolare riguardo alle persone in condizioni di non autosufficienza, a persone con gravi disabilità, a quelle affette da ludopatie ed alle vittime di violenza • L'istituzione del Fondo a sostegno della famiglia e dei suoi componenti fragili è un passaggio decisivo del percorso di riforma del welfare lombardo in quanto va a costituire il secondo pilastro del sistema che sviluppa solidarietà e protezione dei lombardi più fragili e bisognosi, sia riadeguando l’attuale sistema di offerta sia costruendo progressivamente risposte innovative ai bisogni emergenti. E’ un percorso che valorizza il ruolo delle Istituzioni Locali (Comuni e ASL) a garanzia di appropriatezza e completezza delle prestazioni/servizi. • La valutazione degli esiti delle sperimentazioni in corso di Unità d’Offerta innovative ai sensi della DGR n° 3239/2012 fornirà elementi utili per la fase di adeguamento dell’attuale sistema di offerta. L’attività di monitoraggio effettuata dalle ASL nell’ambito delle cabine di regia territoriali e regionali è pertanto fondamentale • Alle ASL viene richiesto di avviare almeno 2 azioni che vanno ad inserirsi nel quadro evolutivo del sistema di welfare disegnato dalla DGR 116/2013 (Es.: Sportello unico per il welfare, RSA diurna, intervento domiciliare innovativo per i più bisognosi, riprogettazione del piano di zona per integrazione interventi sociali e socio-sanitari )
  • 14. 14 DGR n° 116/2013 – Le aree di intervento per la costruzione del secondo pilastro del welfare lombardo • Gli interventi in favore di persone con grave disabilità e anziani non autosufficienti prevedono di: • Realizzare percorsi di presa in carico integrata e flessibile, prevedendo la possibilità di attivare, nell’ambito dei servizi residenziali in una logica di centro multiservizi, progetti centrati sulla “persona” e sulle sue aspettative ottimizzando il complesso delle risorse e delle competenze presenti • Potenziare le funzioni consultoriali con l’apertura di uno spazio dedicato alle famiglie e alle persone fragili • Realizzare nuovi interventi, per favorire la permanenza delle persone a domicilio, in modo da rispondere al recente trend evolutivo della domanda, sempre meno rivolta ai tradizionali servizi di RSA e RSD • Rivedere i vincoli attualmente previsti a livello di “strutture fisiche” in ottica estensiva, rendendo possibile la fruizione di una varietà di servizi aggiuntivi • Favorire percorsi di auto mutuo aiuto capaci di sostenere i famigliari • Servizi specifici per persone con disabilità grave e gravissima • Incrementare o riorganizzare l’attuale rete dell’offerta residenziale e diurna prevedendo servizi dedicati a specifiche problematiche e attivare unità d’offerta residenziali e semiresidenziali dedicate ai minori, in grado di rispondere al criterio inclusivo delle problematiche familiari • Potenziare le risposte domiciliari in termini quali - quantitativi capaci di rispondere non solo ai bisogni di cura, ma anche di supporto e sostegno alle famiglie • Potenziare la rete di riabilitazione, attivando unità d’offerta dedicate ai minori disabili gravi e gravissimi
  • 15. 15 DGR n° 116/2013 – Le aree di intervento per la costruzione del secondo pilastro del welfare lombardo • Ludopatie • Attivare interventi di prevenzione costituiti da azioni educative efficaci nei confronti della fascia di età adolescenziale e giovanile, secondo modelli validati scientificamente ed indicatori di risultato. • Realizzare attività dedicate alla presa in carico delle persone affette da ludopatie, basate sul sostegno ai famigliari del giocatore d’azzardo e che prevedano la consulenza legale e finanziaria • Formare in modo specifico gli operatori dei servizi ambulatoriali • Vittime di violenza • Minori: accreditare strutture di carattere sociosanitario che possono ed intendono accogliere i minori vittime di violenza / abuso / maltrattamento • Donne: definire e mettere a regime nuove unità d’offerta, quali case rifugio e strutture alloggiative di sostegno alle vittime di violenza. Formare gli operatori e promuovere il raccordo di questi con i centri antiviolenza • Gli interventi sopra descritti rivolti al sistema di offerta si inseriscono e si integrano in quadro più ampio di lotta contro la violenza di Regione Lombardia, che vede nella LR 3/2012 la sua cornice di riferimento e nella prevenzione, svolta attraverso i consultori ed i centri antiviolenza, la sua principale risorsa
  • 16. 16 DGR n° 116/2013 – Il percorso • Il percorso di attuazione della DGR 116/2013 verrà condiviso con i soggetti previsti all’art. 3 della L.R. 3/2008, in particolare: soggetti istituzionali, terzo settore, organizzazioni sindacali, etc • La fase di attuazione prevede la definizione dei seguenti aspetti: progettazione dei servizi, definizione dei criteri di accesso, modello operativo (valutazione multidimensionale, erogazione titoli, etc), sistema di remunerazione • L’accesso alle risorse, attraverso la valutazione multidimensionale del bisogno, sarà gestito dalle ASL, che dovranno attivare collaborazioni con i Comuni al fine di garantire una presa in carico integrata delle famiglie e dei suoi componenti fragili • Le risorse previste per il Fondo sono aggiuntive rispetto alla attuale disponibilità del bilancio dell’Assessorato (composto da quota sociosanitaria del Fondo Sanitario Regionale definita nella Delibera delle Regole 2013 e Fondo Sociale Regionale)
  • 17. 17 DGR n° 144/2013 – Attuazione di interventi e misure a favore dei genitori separati con figli minori • Le azioni che Regione Lombardia intende promuovere, riguardano sia interventi di sostegno sociale e psicologico alle famiglie con figli, in fase di separazione o già separate, sia misure di sostegno economico rivolte al genitore che, a seguito della separazione, si trova in situazione di grave e comprovato disagio economico • La DGR n° 144/2013 mette a disposizione della realizzazione degli interventi economici a sostegno dei genitori separati, risorse per euro 1.000.0000, che saranno destinate nella misura massima di euro 2.400 per ogni progetto personalizzato di aiuto, della durata massima di 6 mesi • Gli interventi alle famiglie in fase di separazione o già separate/divorziate con figli prevedono un ruolo centrale delle ASL per la realizzazione sia delle azioni di supporto che delle misure economiche: • I Consultori saranno chiamati in causa per il supporto all’orientamento, alla consulenza legale, psicologica, sociale, educativa, favorendo incontri di gruppo, reti di auto mutuo aiuto, etc • Le ASL dovranno definire ed attuare il progetto personalizzato in stretta collaborazione ed integrazione con il Comune di residenza e il soggetto beneficiario, che dovrà sottoscrivere con la stessa ASL, un patto di corresponsabilità per la realizzazione del progetto personalizzato • Le ASL dovranno inoltre rendicontare alla Direzione Generale Famiglia, trimestralmente, gli interventi realizzati e le risorse assegnate.