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Diritto d’autore, licenze creative commons, pirateria, ugc, licenze
per self publisher e blogger

Dott. Marco Giacomello
Lecce, 21 ottobre 2013
Chi sono?
Marco Giacomello
Junior Associate ‘Studio Legale MPSLaw’, Bologna
Dottorando in ‘Diritto e Nuove Tecnologie’ – CIRSFID Alma Mater Studiorum. Bologna
Cultore della materia ‘Informatica Giuridica’, Università Statale di Milano
Antefatto
• Perché è così importante il rapporto tra leggi e
tecnologia?

Law and Technology
(video)
6 i punti che toccheremo oggi:
• 1- Il diritto digitale
• 2- Il controllo accentrato: cosa sono i drm?
• 3- Utilizzare i diritti degli autori per consentire e non
per vietare, nasce il Copyleft
6 i punti che toccheremo oggi (2):
• 4- Licenze Creative Commons;
• 5- Spunti digitali euro-americani. Qualche soluzione
pratica;
• 6- Pirateria: si ripeteranno gli errori già visti con
musica e film?
Da dove partire?
Un po’ di storia
1° punto: Il Diritto Digitale
- E’ in corso una guerra per il controllo delle
informazioni digitali.
- I valori in gioco sono:
a. Libertà di pensiero,
b. Privacy,
c. Progresso della scienza.
Di chi è la colpa?
- La colpa è della rivoluzione digitale che ha modificato:
- tecnica di riproduzione;
- strutture e forme del supporto con il quale il lettore fruisce delle
informazioni.

- Internet e l’informatica hanno mutato il ruolo che gli attori
tradizionali si erano conquistati nel mercato delle
informazioni.
- Chi oggi legge, guarda o ascolta entra in concorrenza con
l’autore, il produttore o lo scrittore.
- Effetto positivo: si crea così l’arte del remix.
Siamo nell’era del diritto digitale
- Il mondo del diritto è travolto, le categorie create per i diritti
e le tutele di oggetti analogici sono quasi inutilizzabili.
- Non si può adattare quello che c’è al mondo futuro, si deve
ripartire da zero utilizzando nuove basi.
Due le caratteristiche principali del diritto digitale:
a.
b.

Dematerializzazione,
Destatualizzazione.

- minor importanza dell’ordinamento statale:
• Leggi;
• Sentenze.

+ importanza degli ordinamenti privati:
• Contratti;
• Consuetudini (norme sociali);
• Tecnologia (standard e architetture digitali)
Mix di leggi ip, contratti, consuetudini e
standard tecnologici
Mixando queste componenti si ottengono
forme di controllo delle informazioni digitali
opposte tra loro.
Due i principali modelli di controllo dell’informazione:
a. Chiusura dell’informazione (controllo accentrato e rigido),
b. Apertura dell’informazione (controllo flessibile e
decentrato).
Cosa si cerca di fare?

• 7 brevi video di spot antipirateria in giro per il
mondo (Pirateria=furto=reato)
• 1 nuovo spot video antipirateria (Full HD)
Nuove tecnologie nate distruggendo il controllo, ora lo
rafforzano: lo scudo dei D.R.M.

c.d. processi di ‘reverse engineering’
D.R.M.
2° punto: Il controllo accentrato, i DRM
- I D.R.M. (Digital Rights Mangement) sono sistemi per la
gestione delle regole di accesso all’informazione e ai
contenuti.
- Chiave di volta di questi sistemi è rappresentata dai RELs
(Rights Expression Languages) il cui scopo è quello di:
“esprimere le regole contenute negli accordi di licenza
(EULAs) o nelle licenze d’uso, in un linguaggio comprensibile
alle macchine”.
2° punto: Il controllo accentrato, i DRM (2)
I D.R.M. fanno questo attraverso tecnologie basate sulla
crittografia digitale, sul watermarking (marchiatura) e sul
fingerprinting (rintracciamento) digitali.
DRM by Wikipedia
- Per DRM ”il cui significato letterale è “gestione dei diritti
digitali”, si intendono i sistemi tecnologici mediante i quali i
titolari di diritto d’autore (e dei cosiddetti diritti connessi)
possono
esercitare
ed
amministrare
tali
diritti
nell’ambiente digitale, grazie alla possibilità di rendere
protette, identificabili e tracciabili le opere di cui detengono i
diritti, quindi scongiurarne la copia e altri usi non autorizzati.
- Si tratta di misure di sicurezza incorporate nei computer, negli
apparecchi elettronici e nei file digitali“.
DRM by Adobe
- Le tecnologie DRM funzionano permettendo ai distributori di
prodotti elettronici di controllare l'accesso alle visualizzazioni
dei prodotti, siano essi pubblicati sotto forma di stampati,
musica o di immagini con una sorta di codifica personalizzata.
- Agli utenti finali che hanno acquistato i diritti vengono fornite
"chiavi" personali per la visualizzazione o l'ascolto dei
prodotti, generalmente con la limitazione della copia, stampa
e ridistribuzione.
DRM by Adobe (2)
- Quando un possibile proprietario di diritti digitali scarica un
file, il programma DRM controlla l'identità dell'utente,
contatta una finanziaria per concordare il pagamento,
decodifica il file, e gli assegna una chiave, una specie di
password, per un accesso futuro.
- Il proprietario del prodotto può configurare l'accesso in
diversi modi. Per esempio, un documento può essere visibile
ma non stampabile, oppure potrebbe essere utilizzato con
una limitazione di tempo.
Cos’è il diritto di esclusiva e come cambia?
- Il diritto di esclusiva che spetta all’autore per come lo
conosciamo è:
A. Limitato nel tempo,
B. Limitato nell’ampiezza,
c. Protegge la forma espressiva di un’opera originale.
Cambia il concetto di diritto di esclusiva (2)
- Grazie ai d.r.m. il controllo esclusivo diventa:
A.
B.
C.
D.

Totale,
Relativo alla singola parola (non dotata di originalità),
Senza scadenza,
Rivolto ad una serie non determinata di soggetti, creando una sorta
di proprietà dell’informazione.
Perché si utilizzano i drm?

C’è la consapevolezza che punire gli intermediari (es. provider,
produttori di software p2p) risolve solo parzialmente il
problema:
• v. caso Grokster dove i giudici americani hanno cercato di creare in capo
al produttore di tecnologie abilitanti alla copia, una sorta di responsabilità
sussidiaria secondo i tradizionali canoni americani della vicarious liability.
Caso Grokster: il p2p è colpevole
• Con una decisione all'unanimità la Corte Suprema ha stabilito
che Grokster è colpevole dell'uso che i propri utenti fanno
della rete P2P: ribaltata la decisione della Corte d'Appello,
gridano alla vittoria le major e per il P2P iniziano tempi duri;
• Il peer-to-peer è colpevole;
• Nuova era nei rapporti tra il mondo del file-sharing e la
giustizia;
Caso Grokster: il p2p è colpevole (2)
• La sentenza mette le case distributrici di strumenti per il file
sharing in una condizione di potenziale colpevolezza. Il
principio secondo il quale lo strumento non è colpevole degli
usi che ne vengono fatti decade sotto i colpi di una votazione
all’unanimità;
• L’aggravante riscontrata dal giudice David H. Souter è insita
nel mancato impegno da parte delle due case sotto accusa
(Grokster e StreamCast) di porre un freno allo scambio di
materiale proibito, il che è stato visto come un
incoraggiamento all’uso illecito degli strumenti messi a
disposizione;
Caso Grokster: il p2p è colpevole (3)

• Se nessun ordine di filtro o di interruzione delle attività è
stato imposto, rimane però la certezza di una decisione che
mette da oggi il manico del coltello nelle mani dei produttori.
Soluzioni alternative?

Leggendo la sentenza..
Come superare il dettato della sentenza?
Perseguire tutti gli utenti finali che piratano:
-quasi impossibile;
-costosissimo;
-danno immagine;
-violazione della privacy.

Anche se c’è sempre chi
ci prova… (es. Loi Hadopi)
Soluzioni alternative?
Soluzioni alternative?
ATTENZIONE!!!
Perché si utilizzano i drm?

- Perseguire tutti gli utenti finali che piratano rimane quasi
impossibile, troppo costoso o dannoso a livello di immagine.
- Si cerca quindi di risolvere il problema alla base creando
meccanismi che limitino molte operazioni.
Soluzione adottata:
Si cerca di risolvere il problema alla base .. creando meccanismi
che limitino (a discapito dell’utente finale) operazioni, fruibilità
e interoperabilità.
Quali le forme attuali di drm?
- Forme ‘leggere’ di drm come il social drm:
“consiste nell’includere all’interno del file che si acquista alcune
informazioni sul proprietario (es. nome e indirizzo mail), in modo da
poter risalire a lui nel caso in cui il documento venga immesso in reti di
p2p o ne venga fatto un uso illegale” .

- Il social drm non limita l’utilizzo del file in alcun modo, ma ne
permette una fruibilità completa.
Quali le forme attuali di drm? (2)

- Agisce al contempo come deterrente contro il file sharing.
- Anche questi sono chiaramente rimuovibili ma vengono
percepiti dagli utilizzatori come meno invasivi, limitando le
motivazioni che portano a rimuovere i D.R.M..
Social DRM
Esempio di Social DRM
Quali le forme attuali di drm? (3)
- Forme ‘pesanti’ di D.R.M. come quelli di Adobe utilizzati per
la distribuzione di eBook da molte case editrici, arrivano a
determinare se un contenuto legittimamente acquistato:
1. può essere copiato,
2. può essere stampato,
3. con quali device è utilizzabile,
4. in che luogo geografico è possibile utilizzarlo.

“È questa l’era dell’accesso. Acquisto ma non possiedo.”
I D.R.M. sono sempre il male?
Non demonizziamo i d.r.m.
- Nascono come strumenti neutri.
- Sono utilizzati anche nelle forme alternative al
modello puro e repressivo del copyright (es. le
licenze creative commons).
- Tutto dipende da come si decide di distribuire la
propria conoscenza.
- Vediamoli come un qualcosa che regoli e stabilizzi,
non che limiti.
3° punto: Utilizzare i diritti degli autori per
consentire e non per vietare, nasce il Copyleft
“Il copyleft è un modello alternativo di gestione dei diritti
d’autore, che opera – a differenza del modello tradizionale – in un’ottica
non esclusiva e standardizzata e che deriva originariamente dalla libera
scelta dell’autore.
Si realizza in concreto grazie all’applicazione di alcuni
contratti-licenza che disciplinano la diffusione dell’opera e chiariscono a
quali condizioni essa può essere condivisa, modificata e
commercializzata”.

- Esempi di licenze copyleft sono: la GNU GPL, la GNU FDL
(utilizzata da Wikipedia fino al 2009) e le licenze CC.
Esempio di licenza per la documentazione
libera GNU FDL
- L’ebook Codice Libero (Free as in Freedom) – Richard Stallman
e la crociata per il software libero di Sam Williams (edito da
Apogeo) è rilasciato gratuitamente sotto licenza GNU FDL
versione 1.2 (l’ultima versione è la 1.3 del 3 novembre 2008).
I punti fondamentali della licenza

- Scopo di questa licenza è di rendere un manuale, un testo o
altro documenti utili e funzionali, ‘liberi’ nel senso di
assicurare a tutti la libertà effettiva di copiarli e ridistribuirli,
con o senza modifiche;
I punti fondamentali della licenza (2)
- Questa licenza non è limitata alla documentazione del
software, può essere utilizzata per ogni testo che tratti un
qualsiasi argomento e l di là dell’avvenuta pubblicazione
cartacea. Si raccomanda questa licenza per opere che abbiano
fini didattici o per manuali di consultazione;
- La licenza garantisce l’utilizzo dell’opera, secondo e condizioni
indicate, libera da diritti, in tutto il mondo, per una durata
illimitata;
I punti fondamentali della licenza (3)
- Non si possono utilizzare misure tecniche per impedire o
controllare la lettura o la produzione di copie, ma si possono
ricavare compensi per le copie fornite;
- Le copie si possono prestare e possono essere utilizzate in
pubblico.
La proposta di Fisher
- William Fisher docente di IP all’Harvard Law School fu il primo
a sostenere che gli internauti dovrebbero pagare una sorta di
canone flat per l’accesso ai contenuti creativi presenti sulla
rete, un canone sui supporti tecnologici, sui contenuti
mediatici media e sui servizi, preventivando una quota al
mese da aggiungere al costo di abbonamento ai fornitori di
connettività internet.
La proposta di Fisher (2)
- Fisher sosteneva inoltre che ogni tipo di contenuto creativo
dovesse da subito essere immesso in rete in formato digitale
e che ogni file dovesse essere contrassegnato da una
matricola virtuale (i c.d. metadati) che lo renda così
riconoscibile con correttezza e che permetta di monitorare
realmente la diffusione dell’opera e permetta quindi di
distribuire gli utili derivanti dai canoni pagati in modo
preciso ed equo.
Le licenze Creative Commons
Le licenze Creative Commons
• Il progetto nasce dalle idee del prof. Lawrence Lessig, guru in
materia di diritti digitali.
• L’ obbiettivo primario del progetto è quello di sviluppare un
dibattito a livello globale sui nuovi paradigmi di gestione del
diritto d’autore e diffondere strumenti giuridici e tecnologici
(come le licenze e tutti i servizi ad esse connesse) che
permettano l’affermazione di un modello “alcuni diritti
riservati” nella distribuzione di prodotti culturali.
• Lo spirito del progetto è quello di volere risolvere quel
dibattito sul controllo della creatività che fino a quel
momento vedeva contrapposti i due estremi:
- Controllo totale dell’opera e “tutti i diritti riservati”
(copyright);
- Controllo aperto dove i creatori di opere scelgono un
ampio spettro di libertà ma sono lasciati in balia degli abusi
(dominio pubblico).
• Creative Commons vuole inserirsi a metà tra queste idee
prevedendo solo “alcuni diritti riservati”.
A cosa ha portato il progetto cc?

•
•

Il progetto ha portato negli anni alla creazione di un set di licenze che
garantiscano il libero riutilizzo pubblico di un’opera.
Attraverso il meccanismo contrattuale della licenza titolare dei diritti (il
licenziante) concede o meno alcuni diritti alla controparte (il licenziatario)
ovvero qualsiasi fruitore dell’opera.
A cosa ha portato il progetto cc? (2)

•

•

Si rende in questo modo semplice per il tirolare dei diritti d’autore
esprimere in modo chiara che la riproduzione, diffusione e circolazione
della propria opera è esplicitamente permessa.
Le licenze Creative Commons (definite dalla combinazione di quattro
elementi) stabiliscono in modo esplicito quali sono i diritti riservati,
modificando quindi la regola di default in cui tutti i diritti sono riservati.
Quali i vantaggi delle licenza cc?

•

•
•
•

Permettono di pubblicare su Internet, favorendo l’accesso e la circolazione di
quelle opere che non si vogliono blindare con il diritto d’autore tradizionale e non
si vogliono lasciare nel pubblico dominio.
Le licenze sono gratuite.
Non ci sono intermediari.
Sono applicabili a tutte le tipologie di opere tutelate dal diritto d'autore.
Quali i vantaggi delle licenza cc? (2)
•
•
•
•

Sono valide in tutto il mondo.
E’ un sistema flessibile che lascia all'autore la libertà di decidere come e quali
diritti tutelare.
Consentono ai fruitori di sapere esattamente cosa possono e cosa non possono
fare.
Danno la possibilità di dare vita in modo agevole e veloce a progetti aperti,
distribuiti e condivisi,
I 4 elementi della licenza CC
Attribuzione
Non-Commerciale
Non-Opere Derivate
Condividi allo stesso modo
Le 6 licenze disponibili

More free

More restrictive
Le 6 licenze disponibili

More free

More restrictive
Le 6 licenze disponibili

More free

More restrictive
Le 6 licenze disponibili

More free

More restrictive
Le 6 licenze disponibili

More free

More restrictive
Le 6 licenze disponibili

More free

More restrictive
Le 6 licenze disponibili

More free

More restrictive
Le 6 licenze disponibili

More free

More restrictive
FAQ Creative Commons
•
•
•
•
•

Audio
Musica, suoni, discorsi...
Immagini
Fotografie, immagini, illustrazioni...
Video
Film, animazioni...
Testi
Libri, blog, saggi...
Education
Lezioni, corsi, libri di testo...
FAQ Creative Commons
FAQ Creative Commons
Commons Deed (ovvero i riassunti delle licenze) e Legal Code delle licenze:
•
•
•
•
•

Attribuzione - Non opere derivate 3.0 [Commons Deed] [Legal Code];
Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 [Commons
Deed] [Legal Code];
Attribuzione - Non commerciale 3.0 [Commons Deed] [Legal Code];
Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo
3.0 [Commons Deed] [Legal Code];
Attribuzione - Condividi allo stesso modo 3.0 [Commons Deed] [Legal
Code].
Quali sono le clausole di una licenza Creative
Commons?
I termini chiave delle principali licenze Creative Commons sono: Attribuzione, Non
commerciale, Non opere derivate, e Condividi allo stesso modo. Gli elementi di queste
licenze possono essere brevemente definiti come segue:
•Attribuzione: devi specificare l'autore o il titolare dei diritti oggetto della licenza nel
modo da loro specificato
•Non commerciale: non puoi utilizzare l'opera con lo scopo primario di ottenere un
compenso o vantaggi commerciali
•Non opere derivate: puoi solo fare copie esatte dell'opera, non puoi adattarla né
cambiarla
•Condividi allo stesso modo: puoi creare opere derivate solo se le rilasci agli stessi
termini di licenza
Come faccio ad applicare le licenze Creative
Commons alle mie opere?
•Una volta che hai selezionato la tua licenza, se intendi applicarla a un'opera
distribuita online, segui le istruzioni per includere il codice HTML.
•Questo codice genera automaticamente il pulsante "Some rights reserved" e una
dichiarazione che l'opera è soggetta a una licenza Creative Commons.
•Il pulsante segnala ai fruitori dell’opera che l’opera è soggetta ad una licenza Creative
Commons.
•Il codice HTML include anche dei metadati grazie ai quali il tuo lavoro può essere
trovato dai motori di ricerca abilitati.
Posso applicare Creative Commons ad un'opera
offline?
- Per le opere offline, dopo aver scelto quale licenza Creative Commons applicare alla
tua opera, puoi usare una dichiarazione tipo "Quest'opera è soggetta alla licenza
Creative
Commons
[inserisci
la
descrizione,
es.
"AttribuzioneCondividiAlloStessoModo"] con il rinvio alla URL della licenza, specificando la versione
di licenza utilizzata.
- L'unica differenza tra l'applicazione di una licenza ad un'opera offline e ad un'opera
online è che nel caso di un'opera offline i metadati non sono presenti e, di
conseguenza, essa non sarà trovata dai motori di ricerca abilitati.
Come operano le licenze Creative Commons?
- Le licenze Creative Commons sono basate sul diritto d'autore;
- Il presupposto fondamentale per potere concedere un’ opera
tramite licenza Creative Commons è di essere certi di avere la
legittimazione giuridica per farlo;
-Questo può accadere in due casi:
- 1) essere titolari di tutti i diritti concessi con la licenza;
- 2) avere ottenuto una esplicita autorizzazione scritta dal
titolare dei diritti.
Le licenze Creative Commons sono “non
esclusive”
Ciò significa che puoi permettere a chiunque di usare le tue
opere con una licenza Creative Commons e stipulare un altro
accordo di licenza non esclusivo con qualcun altro.
Puoi anche concedere una licenza esclusiva avente ad oggetto i
diritti che non avevi concesso tramite la licenza Creative
Commons da te utilizzata (1- non commercial; 2- negoziazione
per lo sfruttamento commerciale dell’opera).
Posso cambiare idea?
• Le licenze Creative Commons non sono in linea di principio
revocabili nei confronti dei licenziatari, in quanto i diritti sono
concessi per tutta la durata del diritto d’autore applicabile.
• Ciò significa che non puoi impedire a chi ha ottenuto un'opera
soggetta ad una licenza Creative Commons di usarla secondo i
termini della licenza.
• Puoi smettere di distribuire l'opera con licenza Creative Commons
quando vuoi. Tutti i licenziatari, però, che fino a quel momento
hanno ricevuto l’opera in licenza, continueranno a godere dei diritti
da questa concessi, incluso quello di distribuire l’opera a terzi sulla
base della medesima licenza.
Come sono fatte le licenze CC?

Le licenze Creative Commons sono espresse in tre diversi
formati:
i Commons Deed (una sintesi del contratto comprensibile a chiunque);
il Legal Code (l’intero contratto espresso in linguaggio tecnico-giuridico);
i metadati (leggibili solo dai computer).
Come sono fatte le licenze CC?
Lawyer readable
Human readable

Licence symbol
Esempio di CC sul web?
Come ricercare CC in Flickr?
Posso guadagnare $ utilizzando le licenze CC?

Certo, basta sfruttare la clausola non-commercial!!
Per tutelarmi devo comunque registrare la mia
opera?
•Non è necessario adempiere ad alcuna formalità
costitutiva perché sorgano i diritti in capo all’autore
dell’opera;
•Ciononostante, può essere utile a fini probatori
registrare o comunque precostituire in qualche modo
una dimostrazione che dia atto della creazione
dell’opera ad una certa data (c.d. marcatura temporale
dei file).
Per tutelarmi devo comunque registrare la mia
opera? (2)
Prassi diffuse:
•apporre un timbro postale sulla busta sigillata che contiene un
esemplare dell’opera (cosiddetta “spedizione in corso
particolare”);
•apporre una firma digitale ed una marca temporale su una
versione digitale dell’opera (vi sono anche inziative di soggetti
privati come Copyzero che forniscono questo servizio a coloro
che non sono dotati di firma digitale);
Per tutelarmi devo comunque registrare la mia
opera? (3)
•depositare l’opera presso un Notaio, oppure utilizzare
l’apposito registro per le opere inedite tenuto dalla SIAE. Tale
registro, così come tutte le altre modalità di registrazione o
deposito, ha finalità probatorie e non costitutive del diritto
d’autore.
Registri più diffusi:

http://www.creativecommons.it/registri
ATTENZIONE!!!

Il deposito non è comunque richiesto dalla legge ai fini della
protezione dell’opera, che viene garantita anche in assenza di
qualsiasi deposito!!!
Applicare una licenza Creative Commons è la
stessa cosa o costituisce un'alternativa alla
registrazione del diritto d'autore sulla mia
opera?
•Applicare una licenza Creative Commons alla tua opera non ti
fornisce la stessa protezione, né una protezione simile, né
costituisce un'alternativa alla registrazione o comunque alla
tutela del diritto d'autore.
Applicare una licenza Creative Commons è la
stessa cosa o costituisce un'alternativa alla
registrazione del diritto d'autore sulla mia
opera? (2)
•Le licenze Creative Commons agiscono in aggiunta e sulla base
del diritto d'autore già esistente e non servono a tutelare
l’opera o a dimostrarne la paternità, ma a farla circolare e
renderla disponibile e utilizzabile dai terzi.
1. Le licenze Creative Commons sono efficaci in
giudizio?
2. Cosa succede se qualcuno abusa della mia opera
rilasciata con una licenza Creative Commons?
lo vedremo tra poco…
4° punto: Spunti digitali euro-americani.
Qualche soluzione pratica.
E nel mondo quali sono le soluzioni proposte per
risolvere il conflitto tra copyright e drm?

?
Il caso Spinger Verlag: in Germania le
biblioteche senza drm
•

•

L'editore tedesco Springer Verlag ha annunciato di non voler adottare sistemi
DRM per gli ebook che sono destinati alle biblioteche tedesche ed ha inoltre
rilasciato i numeri relativi a 4 anni di esperienza drm free.
Editore specializzato in volumi scientifici ha avviato da qualche anno un
programma che permette ai clienti istituzionali di prestare i titoli digitali da lei
acquistati (cfr con il prestito promosso da Amazon per il Kindle).
Il caso Spinger Verlag: in Germania le
biblioteche senza drm
•

•
•
•

Secondo l’editore questi grandi soggetti hanno bisogno di sapere che anche con il
passaggio dal cartaceo al digitale, possono continuare ad effettuare il prestito e la
messa a disposizione dei volumi per ogni tipo di ricerca e per garantire la
diffusione della conoscenza.
Per quanto riguarda la vendita ai privati invece si prosegue con la logica dei drm.
I dati per ora sono positivi infatti nel 2008 i download sono cresciuti del 33 per
cento rispetto al 2007 e nel 2009 sono ancora raddoppiati.
Inoltre per trarre ulteriore vantaggio dalla vendita alle biblioteche, Springer offre il
servizio MyCopy che permette di avere una copia stampata del PDF ceduto alle
biblioteche.
Belgio: Creative commons riconosciute dalla legge?
-

-

Il caso in esame è quello di una band locale che ha fatto causa ad una
società specializzata in eventi teatrali (l'ASBL Festival De Theatre De
SPA), in quanto un teatro aveva preso in prestito una canzone del
gruppo, modificandola in più parti per adattarla ad un messaggio
pubblicitario relativo alla prossima stagione.
I componenti del gruppo avevano richiesto al giudice una sanzione di
circa 10mila euro, in seguito alla violazione da parte della società dei
termini fissati dalla licenza in Creative Commons a protezione del brano.
Belgio: Creative commons riconosciute dalla legge? (2)

-

Un giudice belga ha riconosciuto che le licenze cc sono direttamente
riconducibili al diritto d'autore.
Il mancato rispetto dei possibili usi di un'opera rilasciata in Creative
Commons è quindi equivalente ad una violazione delle leggi sul
copyright.
Belgio: Creative commons riconosciute dalla legge? (3)

-

-

La licenza CC utilizzata per la distribuzione di quel brano prevedeva si
dovesse chiedere l'autorizzazione a procedere per chiunque volesse
sfruttare l'opera a fini commerciali, oltre che per effettuare modifiche.
Inoltre la licenza autorizzava il download e la condivisione delle opere
solamente in seguito all'attribuzione della loro paternità, attraverso
l’indicazione dell’autore di riferimento.
Belgio: Creative commons riconosciute dalla legge? (4)

- Nessuno di questi termini era stato rispettato nello spot del
teatro e quindi il giudice belga ha condannato la società a
versare 1500 euro per ogni termine di licenza non
rispettato.
CC, un marchio per il pubblico dominio
•

•
•

•

Una C grigia racchiusa in un cerchio e attraversata da una striscia obliqua
è il simbolo scelto dall’organizzazione Creative Commons per il lancio del
Public Domain Mark.
Questo è uno strumento che faciliterà l'individuazione di tutte quelle
opere liberate dalle restrizioni imposte dal copyright.
Sarà questo un simbolo che permetterà agli utenti di capire
immediatamente se sono abilitati al libero riutilizzo di un determinato
contenuto ormai diventato di pubblico dominio
Gli utenti quando vedranno questo simbolo potranno modificare,
copiare, sfruttare un'opera dell'ingegno anche per fini squisitamente
commerciali senza chiedere alcuna autorizzazione.
6° punto: Pirateria. Si ripeteranno gli errori di
musica e film?
• È di Attributor l’ultima ricerca sul mercato degli ebook
piratati. Risultato?
• Download illegale di ebook in forte crescita.
• La richiesta di ebook sui siti di condivisione on-line
riguarderebbe circa 3 milioni di utenti al giorno.
• I dati sottolineano come il book sharing si starebbe spostando
dai grandi siti di condivisione (come RapidShare) a
piattaforme più piccole e specializzate esclusivamente nella
condivisione di documenti.
• Dovrebbe questo essere un chiaro segnale per editori ed
autori: la fine degli ebook non deve essere quella occorsa al
mercato dei film e della musica.
• I tempi sono maturi per un diritto digitale reale.
• Dobbiamo leggere il contesto in prospettiva e anticipare il
cambiamento, la linea dura del chiudere a tutti i costi non
porterà da nessuna parte.
I fratelli Wright, l’aeroplano e i coniugi Lee
"Credo sarebbe giusto per il senso comune ribellarsi
contro le ragioni estreme sostenute oggi a favore della
"proprietà intellettuale".
Quel che le legge chiede oggi è sempre più stupido,
tanto quanto uno sceriffo che arresti un aeroplano per
violazione di proprietà. Ma le conseguenze di questa
stupidità saranno molto più profonde"
(L. Lessig, Cultura Libera)
Fonti bibliografiche:
-

-

L. LESSIG, Il futuro delle idee, Feltrinelli
P. MARZANO, Diritto d’autore e Digital Technologies, Giuffrè
U. IZZO, Alle origini del copyright e del diritto d’autore, Carocci
R. CASO, Forme di controllo delle informazioni digitali: il digital rights management" in Digital
rights management: problemi teorici e prospettive applicative: atti del convegno tenuto
presso la Facoltà di giurisprudenza di Trento il 21 ed il 22 marzo 2007, Trento: Università di
Trento. Dipartimento di scienze giuridiche
S. ALIPRANDI, Capire il copyright. Percorso guidato nel diritto d'autore, Edizioni PrimaOra
copyleft-italia.it
punto-informatico.it
wikipedia.com

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Marco Giacomello per LetsPublish (1)

  • 1. #letspublish Diritto d’autore, licenze creative commons, pirateria, ugc, licenze per self publisher e blogger Dott. Marco Giacomello Lecce, 21 ottobre 2013
  • 2. Chi sono? Marco Giacomello Junior Associate ‘Studio Legale MPSLaw’, Bologna Dottorando in ‘Diritto e Nuove Tecnologie’ – CIRSFID Alma Mater Studiorum. Bologna Cultore della materia ‘Informatica Giuridica’, Università Statale di Milano
  • 3. Antefatto • Perché è così importante il rapporto tra leggi e tecnologia? Law and Technology (video)
  • 4. 6 i punti che toccheremo oggi: • 1- Il diritto digitale • 2- Il controllo accentrato: cosa sono i drm? • 3- Utilizzare i diritti degli autori per consentire e non per vietare, nasce il Copyleft
  • 5. 6 i punti che toccheremo oggi (2): • 4- Licenze Creative Commons; • 5- Spunti digitali euro-americani. Qualche soluzione pratica; • 6- Pirateria: si ripeteranno gli errori già visti con musica e film?
  • 7. Un po’ di storia
  • 8. 1° punto: Il Diritto Digitale - E’ in corso una guerra per il controllo delle informazioni digitali. - I valori in gioco sono: a. Libertà di pensiero, b. Privacy, c. Progresso della scienza.
  • 9. Di chi è la colpa? - La colpa è della rivoluzione digitale che ha modificato: - tecnica di riproduzione; - strutture e forme del supporto con il quale il lettore fruisce delle informazioni. - Internet e l’informatica hanno mutato il ruolo che gli attori tradizionali si erano conquistati nel mercato delle informazioni. - Chi oggi legge, guarda o ascolta entra in concorrenza con l’autore, il produttore o lo scrittore. - Effetto positivo: si crea così l’arte del remix.
  • 10.
  • 11. Siamo nell’era del diritto digitale - Il mondo del diritto è travolto, le categorie create per i diritti e le tutele di oggetti analogici sono quasi inutilizzabili. - Non si può adattare quello che c’è al mondo futuro, si deve ripartire da zero utilizzando nuove basi.
  • 12. Due le caratteristiche principali del diritto digitale: a. b. Dematerializzazione, Destatualizzazione. - minor importanza dell’ordinamento statale: • Leggi; • Sentenze. + importanza degli ordinamenti privati: • Contratti; • Consuetudini (norme sociali); • Tecnologia (standard e architetture digitali)
  • 13. Mix di leggi ip, contratti, consuetudini e standard tecnologici Mixando queste componenti si ottengono forme di controllo delle informazioni digitali opposte tra loro.
  • 14. Due i principali modelli di controllo dell’informazione: a. Chiusura dell’informazione (controllo accentrato e rigido), b. Apertura dell’informazione (controllo flessibile e decentrato).
  • 15. Cosa si cerca di fare? • 7 brevi video di spot antipirateria in giro per il mondo (Pirateria=furto=reato) • 1 nuovo spot video antipirateria (Full HD)
  • 16. Nuove tecnologie nate distruggendo il controllo, ora lo rafforzano: lo scudo dei D.R.M. c.d. processi di ‘reverse engineering’
  • 18. 2° punto: Il controllo accentrato, i DRM - I D.R.M. (Digital Rights Mangement) sono sistemi per la gestione delle regole di accesso all’informazione e ai contenuti. - Chiave di volta di questi sistemi è rappresentata dai RELs (Rights Expression Languages) il cui scopo è quello di: “esprimere le regole contenute negli accordi di licenza (EULAs) o nelle licenze d’uso, in un linguaggio comprensibile alle macchine”.
  • 19. 2° punto: Il controllo accentrato, i DRM (2) I D.R.M. fanno questo attraverso tecnologie basate sulla crittografia digitale, sul watermarking (marchiatura) e sul fingerprinting (rintracciamento) digitali.
  • 20. DRM by Wikipedia - Per DRM ”il cui significato letterale è “gestione dei diritti digitali”, si intendono i sistemi tecnologici mediante i quali i titolari di diritto d’autore (e dei cosiddetti diritti connessi) possono esercitare ed amministrare tali diritti nell’ambiente digitale, grazie alla possibilità di rendere protette, identificabili e tracciabili le opere di cui detengono i diritti, quindi scongiurarne la copia e altri usi non autorizzati. - Si tratta di misure di sicurezza incorporate nei computer, negli apparecchi elettronici e nei file digitali“.
  • 21. DRM by Adobe - Le tecnologie DRM funzionano permettendo ai distributori di prodotti elettronici di controllare l'accesso alle visualizzazioni dei prodotti, siano essi pubblicati sotto forma di stampati, musica o di immagini con una sorta di codifica personalizzata. - Agli utenti finali che hanno acquistato i diritti vengono fornite "chiavi" personali per la visualizzazione o l'ascolto dei prodotti, generalmente con la limitazione della copia, stampa e ridistribuzione.
  • 22. DRM by Adobe (2) - Quando un possibile proprietario di diritti digitali scarica un file, il programma DRM controlla l'identità dell'utente, contatta una finanziaria per concordare il pagamento, decodifica il file, e gli assegna una chiave, una specie di password, per un accesso futuro. - Il proprietario del prodotto può configurare l'accesso in diversi modi. Per esempio, un documento può essere visibile ma non stampabile, oppure potrebbe essere utilizzato con una limitazione di tempo.
  • 23.
  • 24. Cos’è il diritto di esclusiva e come cambia? - Il diritto di esclusiva che spetta all’autore per come lo conosciamo è: A. Limitato nel tempo, B. Limitato nell’ampiezza, c. Protegge la forma espressiva di un’opera originale.
  • 25. Cambia il concetto di diritto di esclusiva (2) - Grazie ai d.r.m. il controllo esclusivo diventa: A. B. C. D. Totale, Relativo alla singola parola (non dotata di originalità), Senza scadenza, Rivolto ad una serie non determinata di soggetti, creando una sorta di proprietà dell’informazione.
  • 26. Perché si utilizzano i drm? C’è la consapevolezza che punire gli intermediari (es. provider, produttori di software p2p) risolve solo parzialmente il problema: • v. caso Grokster dove i giudici americani hanno cercato di creare in capo al produttore di tecnologie abilitanti alla copia, una sorta di responsabilità sussidiaria secondo i tradizionali canoni americani della vicarious liability.
  • 27.
  • 28.
  • 29. Caso Grokster: il p2p è colpevole • Con una decisione all'unanimità la Corte Suprema ha stabilito che Grokster è colpevole dell'uso che i propri utenti fanno della rete P2P: ribaltata la decisione della Corte d'Appello, gridano alla vittoria le major e per il P2P iniziano tempi duri; • Il peer-to-peer è colpevole; • Nuova era nei rapporti tra il mondo del file-sharing e la giustizia;
  • 30. Caso Grokster: il p2p è colpevole (2) • La sentenza mette le case distributrici di strumenti per il file sharing in una condizione di potenziale colpevolezza. Il principio secondo il quale lo strumento non è colpevole degli usi che ne vengono fatti decade sotto i colpi di una votazione all’unanimità; • L’aggravante riscontrata dal giudice David H. Souter è insita nel mancato impegno da parte delle due case sotto accusa (Grokster e StreamCast) di porre un freno allo scambio di materiale proibito, il che è stato visto come un incoraggiamento all’uso illecito degli strumenti messi a disposizione;
  • 31. Caso Grokster: il p2p è colpevole (3) • Se nessun ordine di filtro o di interruzione delle attività è stato imposto, rimane però la certezza di una decisione che mette da oggi il manico del coltello nelle mani dei produttori.
  • 33. Come superare il dettato della sentenza? Perseguire tutti gli utenti finali che piratano: -quasi impossibile; -costosissimo; -danno immagine; -violazione della privacy. Anche se c’è sempre chi ci prova… (es. Loi Hadopi)
  • 37. Perché si utilizzano i drm? - Perseguire tutti gli utenti finali che piratano rimane quasi impossibile, troppo costoso o dannoso a livello di immagine. - Si cerca quindi di risolvere il problema alla base creando meccanismi che limitino molte operazioni.
  • 38. Soluzione adottata: Si cerca di risolvere il problema alla base .. creando meccanismi che limitino (a discapito dell’utente finale) operazioni, fruibilità e interoperabilità.
  • 39. Quali le forme attuali di drm? - Forme ‘leggere’ di drm come il social drm: “consiste nell’includere all’interno del file che si acquista alcune informazioni sul proprietario (es. nome e indirizzo mail), in modo da poter risalire a lui nel caso in cui il documento venga immesso in reti di p2p o ne venga fatto un uso illegale” . - Il social drm non limita l’utilizzo del file in alcun modo, ma ne permette una fruibilità completa.
  • 40. Quali le forme attuali di drm? (2) - Agisce al contempo come deterrente contro il file sharing. - Anche questi sono chiaramente rimuovibili ma vengono percepiti dagli utilizzatori come meno invasivi, limitando le motivazioni che portano a rimuovere i D.R.M..
  • 43. Quali le forme attuali di drm? (3) - Forme ‘pesanti’ di D.R.M. come quelli di Adobe utilizzati per la distribuzione di eBook da molte case editrici, arrivano a determinare se un contenuto legittimamente acquistato: 1. può essere copiato, 2. può essere stampato, 3. con quali device è utilizzabile, 4. in che luogo geografico è possibile utilizzarlo. “È questa l’era dell’accesso. Acquisto ma non possiedo.”
  • 44. I D.R.M. sono sempre il male?
  • 45. Non demonizziamo i d.r.m. - Nascono come strumenti neutri. - Sono utilizzati anche nelle forme alternative al modello puro e repressivo del copyright (es. le licenze creative commons). - Tutto dipende da come si decide di distribuire la propria conoscenza. - Vediamoli come un qualcosa che regoli e stabilizzi, non che limiti.
  • 46. 3° punto: Utilizzare i diritti degli autori per consentire e non per vietare, nasce il Copyleft “Il copyleft è un modello alternativo di gestione dei diritti d’autore, che opera – a differenza del modello tradizionale – in un’ottica non esclusiva e standardizzata e che deriva originariamente dalla libera scelta dell’autore. Si realizza in concreto grazie all’applicazione di alcuni contratti-licenza che disciplinano la diffusione dell’opera e chiariscono a quali condizioni essa può essere condivisa, modificata e commercializzata”. - Esempi di licenze copyleft sono: la GNU GPL, la GNU FDL (utilizzata da Wikipedia fino al 2009) e le licenze CC.
  • 47. Esempio di licenza per la documentazione libera GNU FDL - L’ebook Codice Libero (Free as in Freedom) – Richard Stallman e la crociata per il software libero di Sam Williams (edito da Apogeo) è rilasciato gratuitamente sotto licenza GNU FDL versione 1.2 (l’ultima versione è la 1.3 del 3 novembre 2008).
  • 48. I punti fondamentali della licenza - Scopo di questa licenza è di rendere un manuale, un testo o altro documenti utili e funzionali, ‘liberi’ nel senso di assicurare a tutti la libertà effettiva di copiarli e ridistribuirli, con o senza modifiche;
  • 49. I punti fondamentali della licenza (2) - Questa licenza non è limitata alla documentazione del software, può essere utilizzata per ogni testo che tratti un qualsiasi argomento e l di là dell’avvenuta pubblicazione cartacea. Si raccomanda questa licenza per opere che abbiano fini didattici o per manuali di consultazione; - La licenza garantisce l’utilizzo dell’opera, secondo e condizioni indicate, libera da diritti, in tutto il mondo, per una durata illimitata;
  • 50. I punti fondamentali della licenza (3) - Non si possono utilizzare misure tecniche per impedire o controllare la lettura o la produzione di copie, ma si possono ricavare compensi per le copie fornite; - Le copie si possono prestare e possono essere utilizzate in pubblico.
  • 51. La proposta di Fisher - William Fisher docente di IP all’Harvard Law School fu il primo a sostenere che gli internauti dovrebbero pagare una sorta di canone flat per l’accesso ai contenuti creativi presenti sulla rete, un canone sui supporti tecnologici, sui contenuti mediatici media e sui servizi, preventivando una quota al mese da aggiungere al costo di abbonamento ai fornitori di connettività internet.
  • 52. La proposta di Fisher (2) - Fisher sosteneva inoltre che ogni tipo di contenuto creativo dovesse da subito essere immesso in rete in formato digitale e che ogni file dovesse essere contrassegnato da una matricola virtuale (i c.d. metadati) che lo renda così riconoscibile con correttezza e che permetta di monitorare realmente la diffusione dell’opera e permetta quindi di distribuire gli utili derivanti dai canoni pagati in modo preciso ed equo.
  • 54. Le licenze Creative Commons • Il progetto nasce dalle idee del prof. Lawrence Lessig, guru in materia di diritti digitali. • L’ obbiettivo primario del progetto è quello di sviluppare un dibattito a livello globale sui nuovi paradigmi di gestione del diritto d’autore e diffondere strumenti giuridici e tecnologici (come le licenze e tutti i servizi ad esse connesse) che permettano l’affermazione di un modello “alcuni diritti riservati” nella distribuzione di prodotti culturali.
  • 55. • Lo spirito del progetto è quello di volere risolvere quel dibattito sul controllo della creatività che fino a quel momento vedeva contrapposti i due estremi: - Controllo totale dell’opera e “tutti i diritti riservati” (copyright); - Controllo aperto dove i creatori di opere scelgono un ampio spettro di libertà ma sono lasciati in balia degli abusi (dominio pubblico). • Creative Commons vuole inserirsi a metà tra queste idee prevedendo solo “alcuni diritti riservati”.
  • 56.
  • 57. A cosa ha portato il progetto cc? • • Il progetto ha portato negli anni alla creazione di un set di licenze che garantiscano il libero riutilizzo pubblico di un’opera. Attraverso il meccanismo contrattuale della licenza titolare dei diritti (il licenziante) concede o meno alcuni diritti alla controparte (il licenziatario) ovvero qualsiasi fruitore dell’opera.
  • 58. A cosa ha portato il progetto cc? (2) • • Si rende in questo modo semplice per il tirolare dei diritti d’autore esprimere in modo chiara che la riproduzione, diffusione e circolazione della propria opera è esplicitamente permessa. Le licenze Creative Commons (definite dalla combinazione di quattro elementi) stabiliscono in modo esplicito quali sono i diritti riservati, modificando quindi la regola di default in cui tutti i diritti sono riservati.
  • 59. Quali i vantaggi delle licenza cc? • • • • Permettono di pubblicare su Internet, favorendo l’accesso e la circolazione di quelle opere che non si vogliono blindare con il diritto d’autore tradizionale e non si vogliono lasciare nel pubblico dominio. Le licenze sono gratuite. Non ci sono intermediari. Sono applicabili a tutte le tipologie di opere tutelate dal diritto d'autore.
  • 60. Quali i vantaggi delle licenza cc? (2) • • • • Sono valide in tutto il mondo. E’ un sistema flessibile che lascia all'autore la libertà di decidere come e quali diritti tutelare. Consentono ai fruitori di sapere esattamente cosa possono e cosa non possono fare. Danno la possibilità di dare vita in modo agevole e veloce a progetti aperti, distribuiti e condivisi,
  • 61. I 4 elementi della licenza CC
  • 66. Le 6 licenze disponibili More free More restrictive
  • 67. Le 6 licenze disponibili More free More restrictive
  • 68. Le 6 licenze disponibili More free More restrictive
  • 69. Le 6 licenze disponibili More free More restrictive
  • 70. Le 6 licenze disponibili More free More restrictive
  • 71. Le 6 licenze disponibili More free More restrictive
  • 72. Le 6 licenze disponibili More free More restrictive
  • 73. Le 6 licenze disponibili More free More restrictive
  • 74. FAQ Creative Commons • • • • • Audio Musica, suoni, discorsi... Immagini Fotografie, immagini, illustrazioni... Video Film, animazioni... Testi Libri, blog, saggi... Education Lezioni, corsi, libri di testo...
  • 76.
  • 77.
  • 78. FAQ Creative Commons Commons Deed (ovvero i riassunti delle licenze) e Legal Code delle licenze: • • • • • Attribuzione - Non opere derivate 3.0 [Commons Deed] [Legal Code]; Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 [Commons Deed] [Legal Code]; Attribuzione - Non commerciale 3.0 [Commons Deed] [Legal Code]; Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 [Commons Deed] [Legal Code]; Attribuzione - Condividi allo stesso modo 3.0 [Commons Deed] [Legal Code].
  • 79. Quali sono le clausole di una licenza Creative Commons? I termini chiave delle principali licenze Creative Commons sono: Attribuzione, Non commerciale, Non opere derivate, e Condividi allo stesso modo. Gli elementi di queste licenze possono essere brevemente definiti come segue: •Attribuzione: devi specificare l'autore o il titolare dei diritti oggetto della licenza nel modo da loro specificato •Non commerciale: non puoi utilizzare l'opera con lo scopo primario di ottenere un compenso o vantaggi commerciali •Non opere derivate: puoi solo fare copie esatte dell'opera, non puoi adattarla né cambiarla •Condividi allo stesso modo: puoi creare opere derivate solo se le rilasci agli stessi termini di licenza
  • 80. Come faccio ad applicare le licenze Creative Commons alle mie opere? •Una volta che hai selezionato la tua licenza, se intendi applicarla a un'opera distribuita online, segui le istruzioni per includere il codice HTML. •Questo codice genera automaticamente il pulsante "Some rights reserved" e una dichiarazione che l'opera è soggetta a una licenza Creative Commons. •Il pulsante segnala ai fruitori dell’opera che l’opera è soggetta ad una licenza Creative Commons. •Il codice HTML include anche dei metadati grazie ai quali il tuo lavoro può essere trovato dai motori di ricerca abilitati.
  • 81. Posso applicare Creative Commons ad un'opera offline? - Per le opere offline, dopo aver scelto quale licenza Creative Commons applicare alla tua opera, puoi usare una dichiarazione tipo "Quest'opera è soggetta alla licenza Creative Commons [inserisci la descrizione, es. "AttribuzioneCondividiAlloStessoModo"] con il rinvio alla URL della licenza, specificando la versione di licenza utilizzata. - L'unica differenza tra l'applicazione di una licenza ad un'opera offline e ad un'opera online è che nel caso di un'opera offline i metadati non sono presenti e, di conseguenza, essa non sarà trovata dai motori di ricerca abilitati.
  • 82. Come operano le licenze Creative Commons? - Le licenze Creative Commons sono basate sul diritto d'autore; - Il presupposto fondamentale per potere concedere un’ opera tramite licenza Creative Commons è di essere certi di avere la legittimazione giuridica per farlo; -Questo può accadere in due casi: - 1) essere titolari di tutti i diritti concessi con la licenza; - 2) avere ottenuto una esplicita autorizzazione scritta dal titolare dei diritti.
  • 83. Le licenze Creative Commons sono “non esclusive” Ciò significa che puoi permettere a chiunque di usare le tue opere con una licenza Creative Commons e stipulare un altro accordo di licenza non esclusivo con qualcun altro. Puoi anche concedere una licenza esclusiva avente ad oggetto i diritti che non avevi concesso tramite la licenza Creative Commons da te utilizzata (1- non commercial; 2- negoziazione per lo sfruttamento commerciale dell’opera).
  • 84. Posso cambiare idea? • Le licenze Creative Commons non sono in linea di principio revocabili nei confronti dei licenziatari, in quanto i diritti sono concessi per tutta la durata del diritto d’autore applicabile. • Ciò significa che non puoi impedire a chi ha ottenuto un'opera soggetta ad una licenza Creative Commons di usarla secondo i termini della licenza. • Puoi smettere di distribuire l'opera con licenza Creative Commons quando vuoi. Tutti i licenziatari, però, che fino a quel momento hanno ricevuto l’opera in licenza, continueranno a godere dei diritti da questa concessi, incluso quello di distribuire l’opera a terzi sulla base della medesima licenza.
  • 85. Come sono fatte le licenze CC? Le licenze Creative Commons sono espresse in tre diversi formati: i Commons Deed (una sintesi del contratto comprensibile a chiunque); il Legal Code (l’intero contratto espresso in linguaggio tecnico-giuridico); i metadati (leggibili solo dai computer).
  • 86. Come sono fatte le licenze CC? Lawyer readable Human readable Licence symbol
  • 87. Esempio di CC sul web?
  • 88. Come ricercare CC in Flickr?
  • 89. Posso guadagnare $ utilizzando le licenze CC? Certo, basta sfruttare la clausola non-commercial!!
  • 90. Per tutelarmi devo comunque registrare la mia opera? •Non è necessario adempiere ad alcuna formalità costitutiva perché sorgano i diritti in capo all’autore dell’opera; •Ciononostante, può essere utile a fini probatori registrare o comunque precostituire in qualche modo una dimostrazione che dia atto della creazione dell’opera ad una certa data (c.d. marcatura temporale dei file).
  • 91. Per tutelarmi devo comunque registrare la mia opera? (2) Prassi diffuse: •apporre un timbro postale sulla busta sigillata che contiene un esemplare dell’opera (cosiddetta “spedizione in corso particolare”); •apporre una firma digitale ed una marca temporale su una versione digitale dell’opera (vi sono anche inziative di soggetti privati come Copyzero che forniscono questo servizio a coloro che non sono dotati di firma digitale);
  • 92. Per tutelarmi devo comunque registrare la mia opera? (3) •depositare l’opera presso un Notaio, oppure utilizzare l’apposito registro per le opere inedite tenuto dalla SIAE. Tale registro, così come tutte le altre modalità di registrazione o deposito, ha finalità probatorie e non costitutive del diritto d’autore.
  • 94. ATTENZIONE!!! Il deposito non è comunque richiesto dalla legge ai fini della protezione dell’opera, che viene garantita anche in assenza di qualsiasi deposito!!!
  • 95. Applicare una licenza Creative Commons è la stessa cosa o costituisce un'alternativa alla registrazione del diritto d'autore sulla mia opera? •Applicare una licenza Creative Commons alla tua opera non ti fornisce la stessa protezione, né una protezione simile, né costituisce un'alternativa alla registrazione o comunque alla tutela del diritto d'autore.
  • 96. Applicare una licenza Creative Commons è la stessa cosa o costituisce un'alternativa alla registrazione del diritto d'autore sulla mia opera? (2) •Le licenze Creative Commons agiscono in aggiunta e sulla base del diritto d'autore già esistente e non servono a tutelare l’opera o a dimostrarne la paternità, ma a farla circolare e renderla disponibile e utilizzabile dai terzi.
  • 97. 1. Le licenze Creative Commons sono efficaci in giudizio? 2. Cosa succede se qualcuno abusa della mia opera rilasciata con una licenza Creative Commons? lo vedremo tra poco…
  • 98. 4° punto: Spunti digitali euro-americani. Qualche soluzione pratica. E nel mondo quali sono le soluzioni proposte per risolvere il conflitto tra copyright e drm? ?
  • 99. Il caso Spinger Verlag: in Germania le biblioteche senza drm • • L'editore tedesco Springer Verlag ha annunciato di non voler adottare sistemi DRM per gli ebook che sono destinati alle biblioteche tedesche ed ha inoltre rilasciato i numeri relativi a 4 anni di esperienza drm free. Editore specializzato in volumi scientifici ha avviato da qualche anno un programma che permette ai clienti istituzionali di prestare i titoli digitali da lei acquistati (cfr con il prestito promosso da Amazon per il Kindle).
  • 100. Il caso Spinger Verlag: in Germania le biblioteche senza drm • • • • Secondo l’editore questi grandi soggetti hanno bisogno di sapere che anche con il passaggio dal cartaceo al digitale, possono continuare ad effettuare il prestito e la messa a disposizione dei volumi per ogni tipo di ricerca e per garantire la diffusione della conoscenza. Per quanto riguarda la vendita ai privati invece si prosegue con la logica dei drm. I dati per ora sono positivi infatti nel 2008 i download sono cresciuti del 33 per cento rispetto al 2007 e nel 2009 sono ancora raddoppiati. Inoltre per trarre ulteriore vantaggio dalla vendita alle biblioteche, Springer offre il servizio MyCopy che permette di avere una copia stampata del PDF ceduto alle biblioteche.
  • 101. Belgio: Creative commons riconosciute dalla legge? - - Il caso in esame è quello di una band locale che ha fatto causa ad una società specializzata in eventi teatrali (l'ASBL Festival De Theatre De SPA), in quanto un teatro aveva preso in prestito una canzone del gruppo, modificandola in più parti per adattarla ad un messaggio pubblicitario relativo alla prossima stagione. I componenti del gruppo avevano richiesto al giudice una sanzione di circa 10mila euro, in seguito alla violazione da parte della società dei termini fissati dalla licenza in Creative Commons a protezione del brano.
  • 102. Belgio: Creative commons riconosciute dalla legge? (2) - Un giudice belga ha riconosciuto che le licenze cc sono direttamente riconducibili al diritto d'autore. Il mancato rispetto dei possibili usi di un'opera rilasciata in Creative Commons è quindi equivalente ad una violazione delle leggi sul copyright.
  • 103. Belgio: Creative commons riconosciute dalla legge? (3) - - La licenza CC utilizzata per la distribuzione di quel brano prevedeva si dovesse chiedere l'autorizzazione a procedere per chiunque volesse sfruttare l'opera a fini commerciali, oltre che per effettuare modifiche. Inoltre la licenza autorizzava il download e la condivisione delle opere solamente in seguito all'attribuzione della loro paternità, attraverso l’indicazione dell’autore di riferimento.
  • 104. Belgio: Creative commons riconosciute dalla legge? (4) - Nessuno di questi termini era stato rispettato nello spot del teatro e quindi il giudice belga ha condannato la società a versare 1500 euro per ogni termine di licenza non rispettato.
  • 105. CC, un marchio per il pubblico dominio • • • • Una C grigia racchiusa in un cerchio e attraversata da una striscia obliqua è il simbolo scelto dall’organizzazione Creative Commons per il lancio del Public Domain Mark. Questo è uno strumento che faciliterà l'individuazione di tutte quelle opere liberate dalle restrizioni imposte dal copyright. Sarà questo un simbolo che permetterà agli utenti di capire immediatamente se sono abilitati al libero riutilizzo di un determinato contenuto ormai diventato di pubblico dominio Gli utenti quando vedranno questo simbolo potranno modificare, copiare, sfruttare un'opera dell'ingegno anche per fini squisitamente commerciali senza chiedere alcuna autorizzazione.
  • 106. 6° punto: Pirateria. Si ripeteranno gli errori di musica e film? • È di Attributor l’ultima ricerca sul mercato degli ebook piratati. Risultato? • Download illegale di ebook in forte crescita. • La richiesta di ebook sui siti di condivisione on-line riguarderebbe circa 3 milioni di utenti al giorno. • I dati sottolineano come il book sharing si starebbe spostando dai grandi siti di condivisione (come RapidShare) a piattaforme più piccole e specializzate esclusivamente nella condivisione di documenti.
  • 107. • Dovrebbe questo essere un chiaro segnale per editori ed autori: la fine degli ebook non deve essere quella occorsa al mercato dei film e della musica. • I tempi sono maturi per un diritto digitale reale. • Dobbiamo leggere il contesto in prospettiva e anticipare il cambiamento, la linea dura del chiudere a tutti i costi non porterà da nessuna parte.
  • 108. I fratelli Wright, l’aeroplano e i coniugi Lee
  • 109. "Credo sarebbe giusto per il senso comune ribellarsi contro le ragioni estreme sostenute oggi a favore della "proprietà intellettuale". Quel che le legge chiede oggi è sempre più stupido, tanto quanto uno sceriffo che arresti un aeroplano per violazione di proprietà. Ma le conseguenze di questa stupidità saranno molto più profonde" (L. Lessig, Cultura Libera)
  • 110. Fonti bibliografiche: - - L. LESSIG, Il futuro delle idee, Feltrinelli P. MARZANO, Diritto d’autore e Digital Technologies, Giuffrè U. IZZO, Alle origini del copyright e del diritto d’autore, Carocci R. CASO, Forme di controllo delle informazioni digitali: il digital rights management" in Digital rights management: problemi teorici e prospettive applicative: atti del convegno tenuto presso la Facoltà di giurisprudenza di Trento il 21 ed il 22 marzo 2007, Trento: Università di Trento. Dipartimento di scienze giuridiche S. ALIPRANDI, Capire il copyright. Percorso guidato nel diritto d'autore, Edizioni PrimaOra copyleft-italia.it punto-informatico.it wikipedia.com