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medicina
Nevralgia
del trigemino:
l’Agopuntura è una terapia
da non trascurare
Dott. Annunzio Matrà
Docente Scuola Matteo Ricci di Agopuntura
Bologna
Membro Osservatorio Regionale
Medicine Non Convenzionali - Emilia Romagna
La nevralgia del trigemino, detta
anche “tic douloureux”, è caratterizzata da crisi dolorose parossistiche a tipo "scossa elettrica",
localizzate nel territorio di distribuzione di una o più branche del
nervo trigemino.
Il nervo trigemino, così denominato perché è composto di tre
rami o branche, rappresenta il
quinto paio di nervi cranici, vale a
dire, appartiene al gruppo dei
dodici nervi che, partendo direttamente dal cervello, innervano le
varie parti della testa e del volto.
Si tratta di un nervo misto con
fibre motorie, dirette ai muscoli
della masticazione, e fibre sensitive, che innervano i due lati del
volto, la congiuntiva oculare, i
denti, la mucosa delle cavità
nasali ed orale, i vasi intra ed
Spesso il dolore viene
scatenato o accentuato da
fattori climatici esterni quali
il freddo o il vento
extra-cranici e la dura madre, che
è una delle meningi che avvolgono il cervello. Le fibre del trigemino che portano la sensibilità
della faccia, e costituiscono le tre
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elisir di salute • il punto di vista di medici e ricercatori
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branche o nervi periferici, sono
denominate
• oftalmica: innerva parte della
fronte e la zona attorno all’occhio;
• mascellare: innerva la zona
corrispondente alla mascella
superiore ed il labbro superiore;
• la mandibolare: innerva la zona
cutanea corrispondente alla
mandibola, il labbro inferiore ed
il mento.
Il dolore
Nel corso della nevralgia trigeminale, il dolore si presenta con
scariche parossistiche, lancinanti,
molto fastidiose ed ha una durata
variabile che va da qualche
secondo a qualche minuto. Può
essere talmente intenso che il
paziente può sussultare, da ciò il
termine di tic doloroso. Le crisi
dolorose possono durare settimane, presentandosi sia di giorno
che di notte. Spesso il dolore
viene scatenato o accentuato da
fattori climatici esterni, quali il
freddo o il vento, oppure dalla
Non tutti i pazienti rispondono
positivamente alla terapia
medica e molti sviluppano, col
tempo, una tolleranza
farmacologica agli effetti
terapeutici del farmaco
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stimolazione tattile di particolari
aree della faccia, delle labbra o
delle gengive (dette anche
“trigger zones” o "zone grilletto"),
così come può conseguire ad atti
quotidiani quali radersi, lavarsi i
denti, parlare, masticare, sbadigliare, ecc. Le scariche dolorose
possono essere accompagnate
da lacrimazione o congestione
nasale. Gli accessi dolorosi sono,
nella maggior parte dei casi,
monolaterali, si calcola che solo il
3% delle nevralgie trigeminali
abbia un carattere bilaterale.
La diagnosi
Le caratteristiche del dolore, le
modalità di scarica, rendono
agevole l’identificazione della
nevralgia trigeminale. Può essere
opportuna l’esecuzione di una
Risonanza Magnetica Nucleare
(RMN) per escludere che si tratti
di un conflitto vascolo-nervoso o
di una delle rare forme secondarie
alla presenza di un tumore cerebrale o che sia la manifestazione
di una sclerosi multipla. Secondo
studi recenti, solo in circa il 15%
delle nevralgie trigeminali si riesce
ad identificare una causa.
L’incidenza
L'incidenza totale della nevralgia
trigeminale è stimata intorno ai 4,3
casi all'anno su 100.000 abitanti,
con un rapporto maschi/femmine
di circa 1 a 3. L'età media di insorgenza varia dai 50 ai 60 anni per
la forma idiopatica (non derivante
da altre patologie) e dai 30 ai 35
anni per quella secondaria
soprattutto a traumi, malattie
vascolari, tumori e malattie
demielinizzanti.
Le cause
Per molte nevralgie trigeminali
non si riesce a riconoscere una
causa che la origini, in tal caso si
definisce come “nevralgia trigeminale idiopatica”. In altri casi si
attribuisce l’insorgenza a problematiche di masticazione o malocclusione dentaria. In alcuni casi si
identifica, quale causa, il cosiddetto “conflitto vascolo-nervoso”,
vale a dire che il nervo trigemino,
nel suo percorso all’interno del
cranio, è “toccato” o compresso
da un vaso, in genere un’arteria.
Questo contatto tra nervo e
arteria, provoca una sorta di irritazione del nervo trigemino che si
manifesta sul volto con le caratteristiche della nevralgia trigeminale.
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La terapia
In prima istanza, dal momento
che le manifestazioni cliniche
della nevralgia trigeminale sono
da intendersi come delle scariche
nervose anomale, ci si avvale
dell'uso di farmaci anticonvulsivanti come la carbamazepina,
l'oxcarbazepina, la fenitoina,
l'acido valproico e la lamotrigina,
da soli o associati.
Non tutti i pazienti, comunque,
rispondono positivamente alla
terapia medica e la maggior parte
di essi sviluppa, col tempo, una
tolleranza farmacologica agli
effetti terapeutici dei farmaci;
inoltre, alcuni di questi possono
dare effetti collaterali. Molti
pazienti, infine, rifiutano l'idea di
continuare la terapia medica
molto a lungo.
I casi in cui si riconosca una
compressione del nervo trigemino
da parte di un vaso sono suscettibili di trattamento chirurgico in
ambito neurochirurgico.
L’Agopuntura
Dal momento che, nella maggior
parte dei casi, non si riesce ad
identificare una causa, e per i
problemi che taluni pazienti
incontrano ad utilizzare i farmaci, i
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quali possono essere gravati da
effetti collaterali anche per un
utilizzo prolungato, a diversi
pazienti, affetti da nevralgia trigeminale, può essere di utilità un
trattamento con Agopuntura.
L’Agopuntura è ormai da tempo
riconosciuta efficace in malattie
che si caratterizzano con dolore,
quali le cefalee ed il dolore conseguente ad artrosi o ad infiammazione tendino-muscolare.
Secondo la concezione della
Medicina Tradizionale Cinese il
dolore è dovuto ad un “blocco
dell’energia” che circola sui
percorsi denominati meridiani o
canali.
Si presuppone che accanto al
percorso dei vasi (che portano
sangue venoso o arterioso) e dei
nervi (che portano l’impulso
nervoso) vi siano dei “vasi energetici” denominati classicamente
meridiani o canali, su cui circola
l’energia.
Un disturbo della circolazione
energetica da cause esterne
(vento, freddo, umidità) o da
cause interne, può comportare
uno squilibrio in questo sistema,
con rallentamento o blocco dei
flussi energetici e conseguente
manifestazione dolorosa in quel
territorio.
Nel caso della nevralgia trigeminale, il blocco sarebbe molto
violento, e questo renderebbe
ragione delle particolari manifestazioni dolorose di questo tipo di
nevralgia.
E’ caratteristico il fatto che la
diffusione del dolore nelle varie
branche del trigemino, corrisponda al percorso del “canale o
meridiano dello Stomaco”, che
già dalle antiche tavole cinesi si
identificava percorrere la faccia
sovrapponendosi al percorso del
nervo trigemino.
Sui canali o meridiani sono situati
i punti di Agopuntura, cioè le zone
in cui vengono infissi gli aghi
filiformi, che hanno la funzione di
sbloccare l’energia e come
conseguenza l’attenuazione del
dolore.
Nel caso della nevralgia trigeminale, si usano punti a distanza
posti sulla mano e sul piede e
punti locali a seconda della localizzazione del dolore al volto. Si
utilizzano anche tecniche acces-
L’elettrostimolazione
viene utilizzata nelle forme
più dolorose, in quanto
rinforza l’azione
antidolorifica
degli aghi stessi
sorie, quali la moxibustione e
l’elettrostimolazione degli aghi.
La moxibustione consiste nel
riscaldare alcuni punti utilizzando,
ad una certa distanza dalla superficie cutanea (3-4 cm), dei sigari
di artemisia denominati “moxa”.
Tale tecnica viene impiegata in
quelle forme di nevralgia peggiorate dall’esposizione al freddo,
oppure nei casi in cui il paziente
senta il bisogno di calore locale.
L’elettrostimolazione
consiste
nell’utilizzo di piccoli apparecchi
che emettono leggere scariche
elettriche. Vengono collegati
tramite fili ad alcuni aghi infissi in
punti particolarmente dolorosi.
L’elettrostimolazione viene infatti
utilizzata nelle forme più dolorose,
in quanto rinforzerebbe l’azione
antidolorifica degli aghi stessi.
Il trattamento con Agopuntura si
effettua con sedute successive,
della durata di mezz’ora circa a
cadenza bisettimanale. Nelle
forme particolarmente violente si
possono effettuare, all’inizio,
anche sedute quotidiane, oppure
a giorni alterni. In genere un trattamento
comprende
10-12
sedute.
In forme particolarmente violente
e persistenti si può proseguire
con sedute settimanali o con
sedute più distanziate, anche per
prevenire le recidive, a cui un
certo numero di pazienti può
andare incontro.
Il caso delle nevralgie trigeminali,
che si caratterizza per l’importanza della sintomatologia dolorosa, per la difficoltà ad identificare le cause, per la parziale efficacia dei farmaci, è una tipica
affezione in cui è una risorsa
aggiuntiva avere la possibilità di
una terapia diversa quale è
l’Agopuntura, che possa integrare e
supportare le possibilità terapeutiche
●
che la nostra medicina offre.
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