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Università degli Studi di Teramo
Intervento di Marianna Colantoni Digital & Social Media Specialist mariannacolantoni@gmail.com
La comunicazione
ai tempi dei Social Network
Università degli Studi di Teramo
Intervento di Marianna Colantoni Digital & Social Media Specialist mariannacolantoni@gmail.com
Marianna Colantoni
IERI
Ho lavorato con importanti Web Agency come Zodiak Media Group e Dnsee Interactive Thinking dove
gestivo clienti e progetti di sviluppo in Digital e Social Strategy per grandi aziende italiane ed
internazionali.
OGGI
Mi occupo di Social Media Marketing per piccoli business con un cuore: aiuto freelance e piccoli
imprenditori a raccontarsi online – non perché ormai“lo fanno tutti”, ma per ottenere dei risultati
sensati. Del mio lavoro amo: approfondire, selezionare, appassionarmi.
Founder del progetto Taste Abruzzo, dove il sapore incontra la natura e food blogger di La Macchiarola.
Scrive per il magazine online“DotMug”per cui cura la rubrica“Food&Tech”.
Collabora con“Republic+Queen”, magazine specializzato in Comunicazione Digital, Mobile e Social
Media e Wannabe Agency e Quid Novi Consulting per corsi di formazione in Web Marketing Turistico.
Università degli Studi di Teramo
Intervento di Marianna Colantoni Digital & Social Media Specialist mariannacolantoni@gmail.com
Aprire la nostra attività ai social network è l'inizio di una nuova
avventura: un nuovo terreno di gioco, nuove regole, nuovi ostacoli,
nuove strategie e nuovi obiettivi.
Non è un dovere, ma un'opportunità per intercettare potenziali
clienti, consolidare la fedeltà di quelli acquisiti, misurare umori e
bisogni della utenza alla quale si rivolge il nostro business
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Intervento di Marianna Colantoni Digital & Social Media Specialist mariannacolantoni@gmail.com
Università degli Studi di Teramo
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I maialini all’Autogrill 

(è più complesso di come sembra)
Se ti occupi di comunicazione, di social media, di marketing, non puoi prescindere
dal fatto che il mondo è pieno di cestoni con dentro maialini gommosi e che, forse
non li capisci, ma altri li comprano. Forse quello che piace a te, che funziona per te,
altri non lo capiscono.
Non dico che devi iniziare a occuparti di maialini, ma quanto meno tenere presente
che esistono: il tuo approccio è uno su un milione, non puoi pretendere di parlare a
tutti quelli che viaggiano in autostrada.
Quello che invece esiste è: capire quale risultato vuoi ottenere e poi lavorare duro
per arrivarci.
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Perché non puoi parlare di ROI
se lavori con i social media
Il concetto di ROI - Return On Investiment, è nato nell’ambito della Finanza di Progetto: prendi
tutti i costi affrontati per produrre un bene e poi si calcola quanto ci si guadagna a venderlo in
tot tempo. L’unità di misura dell’investimento e del ritorno è la stessa: i soldi.
1. La classica definizione di ROI non si applica al mondo del
marketing in generale, e in particolare ai media, non solo a quelli
social
!
!
!
2. Prima di parlare di ROI e iniziare a misurare, fatti delle domande:
cosa sto cercando di fare? Generare una domanda o creare
consapevolezza del mio brand?
Se ti dicono“dammi una garanzia che se spendo X in una campagna di social media marketing
poi ci guadagno almeno la stessa cifra”, ti stanno facendo una richiesta sbagliata.
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Tre regole d’oro della
comunicazione online
Riassunto: impegnati per costruire delle relazioni, sii generoso, misura
ciò che fai. E non avere paura di cambiare direzione.
I numeri non contano, le relazioni si. 

Se nella tua vita fossi costretto a scegliere,
preferiresti avere rapporti amichevoli con
100 persone oppure avere 10 persone che
puoi davvero considerare tue amiche?
Scommetto che la risposta che ti sei dato è
la seconda.
La viralità non esiste. O se esiste, è in un mondo
parallelo. Tu non sei Coca Cola, non ti importa di
essere letto in tutto il mondo, anzi se ti
succedesse sarebbe un guaio. Avresti un server /
un’assistenza clienti in grado di sopportare tutto
quel traffico? No. Allora smetti di escogitare
trucchetti per diventare virale, e rifuggi dagli
stregoni dell’internet che ti offrono i“10 modi per
[inserire qui promessa altisonante]”. Pensa a come
diventare utile agli altri piuttosto, non è più
rilassante?
Misurare è fondamentale. Perché se i
numeri non contano, le dimensioni invece
sì (e qui non fraintendermi).
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Risultati che un social media manager
può promettere ai suoi clienti
• Le persone scoprono che lavoro fai – a patto che tu glielo faccia vedere (vale
specialmente per i lavori creativi e le startup)
• Le persone scoprono che cosa ti rende unico (vale specialmente per chi vende un
prodotto molto diffuso e comune, come i beni alimentari)
• Le persone scoprono di che cosa ti stai occupando proprio in quel momento (vale
specialmente per chi offre ciclicamente prodotti nuovi o stagionali – come le collezioni di
uno stilista o i corsi di formazione)
• Chi già ti conosceva non si dimentica che esisti (vale specialmente per gli ecommerce,
soprattutto se ospitati su altre piattaforme, come Etsy)
• Conosci delle persone che poi ti aiutano a fare meglio il tuo lavoro (vale per tutti: non
riesco a pensare a qualcuno che non abbia bisogno di allargare la propria rete di contatti
professionali)
• E più in generale: parli con i tuoi potenziali clienti. Se poi decideranno di diventare
clienti oppure no, dipende da altri fattori – la reperibilità del prodotto, l’usabilità del sito,
la bontà di ciò che offri, e così via.
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“Dove andiamo? Non lo so, ma dobbiamo andare”
tratto da “On The Road” di Jack Kerouc
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Dalla Beat Generation alla
Generazione NOW
Nell’era dei social network abbiamo imparato a comunicare attraverso molteplici canali, ma
abbiamo disimparato ad aspettare. Colpa (o merito, è da capire) del nostro nuovo modo di
percepire il tempo, radicalmente mutato rispetto al passato proprio con l’avvento della rete e,
in ultima istanza, delle connessioni mobili“always on”.
La natura paradossale del tempo vissuto sui social media e più in generale nella Rete: da un
lato c’è il tempo scandito dall’urgenza, dove tutto accade nello stesso istante,
contemporaneamente. Dall’altro abbiamo un tempo“fermo”, immobile, una fotografia del
passato costituita da ciò che viene archiviato e che resta immutato, ricercabile.
Per le aziende tutto questo può essere una cosa negativa, quando ad esempio i loro
“peccatucci”restano puntualmente documentati in rete e tornano a galla ogni volta che
qualcuno va a rivangare errori passati.
Ma se è vero questo è vero anche il contrario.
I CONTENUTI DI QUALITA’NON HANNO SCADENZA
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Era il marzo del 2013 quando Emma Coats,
story artist e autrice che ha lavorato con Pixar,
ha pubblicato su Twitter le 22 regole “segrete”
che il colosso dell’animazione segue per
scrivere storie indimenticabili.
Oggi, a distanza di 2 anni, il trend di ricerca di
chi si occupa di contenuto è ancora altissimo.
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“Non c'è ferro che possa trafiggere il cuore con più forza di un
punto messo al posto giusto.”!
tratto da Guy de Maupassant di Isaak Babel
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C’è stato un tempo in cui i pubblici erano target facilmente raggiungibili, i mercati
erano porti sicuri dove attraccare e il consumo era una sorta di mare in cui si
buttavano ami e si pescava con abbondanza. Quel tempo è finito per sempre.
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Se fino a qualche tempo fa i contenuti sono stati definiti, e a ragione, come
fondamentali per l’affermazione di un’azienda, un brand, un prodotto, sulla
rete, ora siamo all’esaltazione di questo concetto e, quindi, anche dell’aumento
esponenziale della produzione di contenuti da parte degli attori della rete.
Bisogna quindi avere la capacità di emergere in questo mare di contenuti.
A questo punto chi può avere successo?
Chi sa coniugare, in un progetto di utilizzo del web, la propria capacità di
analisi, le giuste conoscenze delle dinamiche della rete, dei suoi strumenti e dei
suoi attori, con una capacità strategica e di verifica periodica dei risultati
rivenienti dalla propria attività on line. Senza dimenticare la prontezza e la
capacità di correggere la rotta, ove necessario.
L’importanza dei contenuti
(e l’importanza di saper emergere)
14
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Lo storytelling come sfida
15
Molte sono le linee guida – hard e soft – che le organizzazioni stanno
attuando per rispondere a questa competizione narrativa, ma almeno tre nel
campo della comunicazione e narrazione d’impresa, sembrano
imprescindibili:
• L’accompagnamento dei pubblici in un viaggio
• La condivisione con le proprie audience di un destino
• Il ritorno alla comunità
Rispondere alla sfida della“narrability”significa quindi avere o imparare a
sviluppare competenze specifiche ma anche predisporsi ad assumere una
posizione esistenziale verso i pubblici.
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Lo
Storytelling
nel turismo
Noi impariamo dalle
storie, le storie ci
emozionano, ci
coinvolgono, ci aprono
la mente, ci cambiano.
Vediamo ora cosa
succede se proviamo a
sostituire la parola
“storie”con la parola
“viaggi”:
Noi impariamo dai
viaggi, i viaggi ci
emozionano, ci
coinvolgono, ci aprono
la mente, ci cambiano.
Funziona!
16
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I viaggi sono storie.
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Nel marketing, lo storytelling non è una metodologia comunicativa
nuova, anzi: nasce insieme alla pubblicità e si evolve con essa.
Tuttavia, nella sua declinazione digitale e soprattutto applicato
all’ambito turistico, lo storytelling acquista un’accezione diversa ed
identifica un nuovo modo di comunicare in cui:
!
• la trama della narrazione si allontana dalla fiction pubblicitaria e si
spoglia dalle patinature per diventare racconto autentico,
esperienziale, emozionale
• i protagonisti della narrazione non sono personaggi di fantasia né
testimonial ma testimoni, persone vere che hanno realmente
vissuto un’esperienza
• il racconto è liquido, diventa parte di una conversazione continua, si
arricchisce dei contributi di chi vi partecipa, diventa una narrazione
a più voci
• il racconto è costruito con elementi di linguaggi diversi (testi, foto,
video) e su diverse piattaforme
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I Poteri della Narrazione
spingere
ad un’azione
coinvolgere
creare
identificazione
+ +
Lo storytelling è un potente strumento di promozione turistica, sia
nelle sue manifestazioni spontanee sia quando è messo in campo da
destinazioni e operatori turistici nell’ambito di strategie di marketing.
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Può, quindi, una
struttura turistica
trarre vantaggio
dallo storytelling?
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Storytelling
I 6 comandamenti
1. Cominciare dall’offline!
Le storie da raccontare e far
raccontare online, si costruiscono
offline. !
!
Prima di concentrarsi sulla
comunicazione e sulla tecnologia,
l’ente che rappresenta la destinazione
(Ente Regionale del Turismo, APT,
Proloco, ecc.) o l’operatore turistico
privato deve concentrarsi sui contenuti
di valore dell’accoglienza turistica,
sull’esperienza vissuta onsite, sulle
relazioni face-to-face, sul contatto vero
e non mediato con il territorio. !
!
Nel far questo, è cruciale il
coinvolgimento di soggetti locali come
“cantastorie” della destinazione:
residenti, artigiani, produttori di prodotti
tipici, personaggi legati al territorio.
2. Raccontare quello che i
depliant non dicono!
Uscire dagli stereotipi e raccontare al
turista qualcosa che non sa, regalargli
il piacere della scoperta, lasciarlo
sbirciare dietro le quinte: dargli
suggestioni ed ispirazioni piuttosto che
informazioni e spiegazioni. In una
parola: dargli l’incipit per la sua storia.!
!
3. Creare un hub!
È necessario creare un hub per
raccogliere e convogliare le storie
condivise in rete: blog post, foto,
update sui social network, recensioni
online, commenti.
4. Usare varie piattaforme!
Se il destination blog è un hub, gli
spoke saranno le varie piattaforme
dove il racconto si snoda: Facebook,
Twitter, Instagram
5. Stimolare gli User
Generated Content!
I contenuti generati dal pubblico hanno
un valore altissimo: sono la parola di
chi ha fatto esperienza diretta del
territorio, è quindi percepita dagli altri
utenti come affidabile e credibile ed ha
per questo una grande efficacia
comunicativa.
6. Essere costanti!
Lo storytelling è un’attività quotidiana e
costante, che non ammette soluzioni di
continuità, pena perdere il lavoro fatto
e le relazioni costruite. Il racconto deve
essere nutrito ogni giorno, le
conversazioni non devono spegnersi
mai e mettersi in modalità always on.
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Inspired Iceland
https://vimeo.com/12236680
Era il 20 marzo del 2010 quando la notizia dell’eruzione del vulcano
Eyjafjallajokull [nome impronunciabile, ci rinuncio] fece tremare
mezzo mondo.
!
Ecco come rispose l’Islanda.
http://www.inspiredbyiceland.com/
IERI OGGI
23
Università degli Studi di Teramo
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Valdirose B&B
Quello che piace a Irene
http://www.valdirose.com/
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Fragole a Merenda
da Food Blogger a un libro non solo di cucina
Università degli Studi di Teramo
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https://vimeo.com/112911417
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https://www.youtube.com/watch?v=8hl8iHiGYLE
Hotels.com
prenotare in mobilità“estrema”
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Scatti Golosi
Alla scoperta delle biodiversità agricole
Scatti Golosi è un iniziativa che nasce
dalla collaborazione tra Paesaggi
d’Abruzzo, il GAL Majella Verde e la
Scuola del Gusto Abruzzo per la
valorizzazione delle biodiversità di
produzioni tipiche locali.
!
Si raccontano le piccole attività
agricole muniti di macchinetta
fotografica e tanta curiosità e
passione.
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Taste Abruzzo
http://www.tastefromabruzzo.com/
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Mi trovate nella redazione di
Taste Abruzzo, dove il sapore incontra la natura
!
sul blog
La Macchiarola
!
oppure potete scrivermi a

mariannacolantoni@gmail.com
Marianna Colantoni
Digital & Social Media Specialist
Università degli Studi di Teramo
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Grazie per l’attenzione e buon viaggio!

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  • 2. Università degli Studi di Teramo Intervento di Marianna Colantoni Digital & Social Media Specialist mariannacolantoni@gmail.com Marianna Colantoni IERI Ho lavorato con importanti Web Agency come Zodiak Media Group e Dnsee Interactive Thinking dove gestivo clienti e progetti di sviluppo in Digital e Social Strategy per grandi aziende italiane ed internazionali. OGGI Mi occupo di Social Media Marketing per piccoli business con un cuore: aiuto freelance e piccoli imprenditori a raccontarsi online – non perché ormai“lo fanno tutti”, ma per ottenere dei risultati sensati. Del mio lavoro amo: approfondire, selezionare, appassionarmi. Founder del progetto Taste Abruzzo, dove il sapore incontra la natura e food blogger di La Macchiarola. Scrive per il magazine online“DotMug”per cui cura la rubrica“Food&Tech”. Collabora con“Republic+Queen”, magazine specializzato in Comunicazione Digital, Mobile e Social Media e Wannabe Agency e Quid Novi Consulting per corsi di formazione in Web Marketing Turistico.
  • 3. Università degli Studi di Teramo Intervento di Marianna Colantoni Digital & Social Media Specialist mariannacolantoni@gmail.com Aprire la nostra attività ai social network è l'inizio di una nuova avventura: un nuovo terreno di gioco, nuove regole, nuovi ostacoli, nuove strategie e nuovi obiettivi. Non è un dovere, ma un'opportunità per intercettare potenziali clienti, consolidare la fedeltà di quelli acquisiti, misurare umori e bisogni della utenza alla quale si rivolge il nostro business
  • 4. Università degli Studi di Teramo Intervento di Marianna Colantoni Digital & Social Media Specialist mariannacolantoni@gmail.com
  • 5. Università degli Studi di Teramo Intervento di Marianna Colantoni Digital & Social Media Specialist mariannacolantoni@gmail.com I maialini all’Autogrill 
 (è più complesso di come sembra) Se ti occupi di comunicazione, di social media, di marketing, non puoi prescindere dal fatto che il mondo è pieno di cestoni con dentro maialini gommosi e che, forse non li capisci, ma altri li comprano. Forse quello che piace a te, che funziona per te, altri non lo capiscono. Non dico che devi iniziare a occuparti di maialini, ma quanto meno tenere presente che esistono: il tuo approccio è uno su un milione, non puoi pretendere di parlare a tutti quelli che viaggiano in autostrada. Quello che invece esiste è: capire quale risultato vuoi ottenere e poi lavorare duro per arrivarci.
  • 6. Università degli Studi di Teramo Intervento di Marianna Colantoni Digital & Social Media Specialist mariannacolantoni@gmail.com Perché non puoi parlare di ROI se lavori con i social media Il concetto di ROI - Return On Investiment, è nato nell’ambito della Finanza di Progetto: prendi tutti i costi affrontati per produrre un bene e poi si calcola quanto ci si guadagna a venderlo in tot tempo. L’unità di misura dell’investimento e del ritorno è la stessa: i soldi. 1. La classica definizione di ROI non si applica al mondo del marketing in generale, e in particolare ai media, non solo a quelli social ! ! ! 2. Prima di parlare di ROI e iniziare a misurare, fatti delle domande: cosa sto cercando di fare? Generare una domanda o creare consapevolezza del mio brand? Se ti dicono“dammi una garanzia che se spendo X in una campagna di social media marketing poi ci guadagno almeno la stessa cifra”, ti stanno facendo una richiesta sbagliata. 6
  • 7. Università degli Studi di Teramo Intervento di Marianna Colantoni Digital & Social Media Specialist mariannacolantoni@gmail.com Tre regole d’oro della comunicazione online Riassunto: impegnati per costruire delle relazioni, sii generoso, misura ciò che fai. E non avere paura di cambiare direzione. I numeri non contano, le relazioni si. 
 Se nella tua vita fossi costretto a scegliere, preferiresti avere rapporti amichevoli con 100 persone oppure avere 10 persone che puoi davvero considerare tue amiche? Scommetto che la risposta che ti sei dato è la seconda. La viralità non esiste. O se esiste, è in un mondo parallelo. Tu non sei Coca Cola, non ti importa di essere letto in tutto il mondo, anzi se ti succedesse sarebbe un guaio. Avresti un server / un’assistenza clienti in grado di sopportare tutto quel traffico? No. Allora smetti di escogitare trucchetti per diventare virale, e rifuggi dagli stregoni dell’internet che ti offrono i“10 modi per [inserire qui promessa altisonante]”. Pensa a come diventare utile agli altri piuttosto, non è più rilassante? Misurare è fondamentale. Perché se i numeri non contano, le dimensioni invece sì (e qui non fraintendermi). 1 2 3 7
  • 8. Università degli Studi di Teramo Intervento di Marianna Colantoni Digital & Social Media Specialist mariannacolantoni@gmail.com Risultati che un social media manager può promettere ai suoi clienti • Le persone scoprono che lavoro fai – a patto che tu glielo faccia vedere (vale specialmente per i lavori creativi e le startup) • Le persone scoprono che cosa ti rende unico (vale specialmente per chi vende un prodotto molto diffuso e comune, come i beni alimentari) • Le persone scoprono di che cosa ti stai occupando proprio in quel momento (vale specialmente per chi offre ciclicamente prodotti nuovi o stagionali – come le collezioni di uno stilista o i corsi di formazione) • Chi già ti conosceva non si dimentica che esisti (vale specialmente per gli ecommerce, soprattutto se ospitati su altre piattaforme, come Etsy) • Conosci delle persone che poi ti aiutano a fare meglio il tuo lavoro (vale per tutti: non riesco a pensare a qualcuno che non abbia bisogno di allargare la propria rete di contatti professionali) • E più in generale: parli con i tuoi potenziali clienti. Se poi decideranno di diventare clienti oppure no, dipende da altri fattori – la reperibilità del prodotto, l’usabilità del sito, la bontà di ciò che offri, e così via. 8
  • 9. Università degli Studi di Teramo Intervento di Marianna Colantoni Digital & Social Media Specialist mariannacolantoni@gmail.com “Dove andiamo? Non lo so, ma dobbiamo andare” tratto da “On The Road” di Jack Kerouc
  • 10. Università degli Studi di Teramo Intervento di Marianna Colantoni Digital & Social Media Specialist mariannacolantoni@gmail.com Dalla Beat Generation alla Generazione NOW Nell’era dei social network abbiamo imparato a comunicare attraverso molteplici canali, ma abbiamo disimparato ad aspettare. Colpa (o merito, è da capire) del nostro nuovo modo di percepire il tempo, radicalmente mutato rispetto al passato proprio con l’avvento della rete e, in ultima istanza, delle connessioni mobili“always on”. La natura paradossale del tempo vissuto sui social media e più in generale nella Rete: da un lato c’è il tempo scandito dall’urgenza, dove tutto accade nello stesso istante, contemporaneamente. Dall’altro abbiamo un tempo“fermo”, immobile, una fotografia del passato costituita da ciò che viene archiviato e che resta immutato, ricercabile. Per le aziende tutto questo può essere una cosa negativa, quando ad esempio i loro “peccatucci”restano puntualmente documentati in rete e tornano a galla ogni volta che qualcuno va a rivangare errori passati. Ma se è vero questo è vero anche il contrario. I CONTENUTI DI QUALITA’NON HANNO SCADENZA 10
  • 11. Università degli Studi di Teramo Intervento di Marianna Colantoni Digital & Social Media Specialist mariannacolantoni@gmail.com Era il marzo del 2013 quando Emma Coats, story artist e autrice che ha lavorato con Pixar, ha pubblicato su Twitter le 22 regole “segrete” che il colosso dell’animazione segue per scrivere storie indimenticabili. Oggi, a distanza di 2 anni, il trend di ricerca di chi si occupa di contenuto è ancora altissimo.
  • 12. Università degli Studi di Teramo Intervento di Marianna Colantoni Digital & Social Media Specialist mariannacolantoni@gmail.com “Non c'è ferro che possa trafiggere il cuore con più forza di un punto messo al posto giusto.”! tratto da Guy de Maupassant di Isaak Babel
  • 13. Università degli Studi di Teramo Intervento di Marianna Colantoni Digital & Social Media Specialist mariannacolantoni@gmail.com C’è stato un tempo in cui i pubblici erano target facilmente raggiungibili, i mercati erano porti sicuri dove attraccare e il consumo era una sorta di mare in cui si buttavano ami e si pescava con abbondanza. Quel tempo è finito per sempre.
  • 14. Università degli Studi di Teramo Intervento di Marianna Colantoni Digital & Social Media Specialist mariannacolantoni@gmail.com Se fino a qualche tempo fa i contenuti sono stati definiti, e a ragione, come fondamentali per l’affermazione di un’azienda, un brand, un prodotto, sulla rete, ora siamo all’esaltazione di questo concetto e, quindi, anche dell’aumento esponenziale della produzione di contenuti da parte degli attori della rete. Bisogna quindi avere la capacità di emergere in questo mare di contenuti. A questo punto chi può avere successo? Chi sa coniugare, in un progetto di utilizzo del web, la propria capacità di analisi, le giuste conoscenze delle dinamiche della rete, dei suoi strumenti e dei suoi attori, con una capacità strategica e di verifica periodica dei risultati rivenienti dalla propria attività on line. Senza dimenticare la prontezza e la capacità di correggere la rotta, ove necessario. L’importanza dei contenuti (e l’importanza di saper emergere) 14
  • 15. Università degli Studi di Teramo Intervento di Marianna Colantoni Digital & Social Media Specialist mariannacolantoni@gmail.com Lo storytelling come sfida 15 Molte sono le linee guida – hard e soft – che le organizzazioni stanno attuando per rispondere a questa competizione narrativa, ma almeno tre nel campo della comunicazione e narrazione d’impresa, sembrano imprescindibili: • L’accompagnamento dei pubblici in un viaggio • La condivisione con le proprie audience di un destino • Il ritorno alla comunità Rispondere alla sfida della“narrability”significa quindi avere o imparare a sviluppare competenze specifiche ma anche predisporsi ad assumere una posizione esistenziale verso i pubblici.
  • 16. Università degli Studi di Teramo Intervento di Marianna Colantoni Digital & Social Media Specialist mariannacolantoni@gmail.com Lo Storytelling nel turismo Noi impariamo dalle storie, le storie ci emozionano, ci coinvolgono, ci aprono la mente, ci cambiano. Vediamo ora cosa succede se proviamo a sostituire la parola “storie”con la parola “viaggi”: Noi impariamo dai viaggi, i viaggi ci emozionano, ci coinvolgono, ci aprono la mente, ci cambiano. Funziona! 16
  • 17. Università degli Studi di Teramo Intervento di Marianna Colantoni Digital & Social Media Specialist mariannacolantoni@gmail.com I viaggi sono storie.
  • 18. Università degli Studi di Teramo Intervento di Marianna Colantoni Digital & Social Media Specialist mariannacolantoni@gmail.com Nel marketing, lo storytelling non è una metodologia comunicativa nuova, anzi: nasce insieme alla pubblicità e si evolve con essa. Tuttavia, nella sua declinazione digitale e soprattutto applicato all’ambito turistico, lo storytelling acquista un’accezione diversa ed identifica un nuovo modo di comunicare in cui: ! • la trama della narrazione si allontana dalla fiction pubblicitaria e si spoglia dalle patinature per diventare racconto autentico, esperienziale, emozionale • i protagonisti della narrazione non sono personaggi di fantasia né testimonial ma testimoni, persone vere che hanno realmente vissuto un’esperienza • il racconto è liquido, diventa parte di una conversazione continua, si arricchisce dei contributi di chi vi partecipa, diventa una narrazione a più voci • il racconto è costruito con elementi di linguaggi diversi (testi, foto, video) e su diverse piattaforme 18
  • 19. Università degli Studi di Teramo Intervento di Marianna Colantoni Digital & Social Media Specialist mariannacolantoni@gmail.com19
  • 20. Università degli Studi di Teramo Intervento di Marianna Colantoni Digital & Social Media Specialist mariannacolantoni@gmail.com I Poteri della Narrazione spingere ad un’azione coinvolgere creare identificazione + + Lo storytelling è un potente strumento di promozione turistica, sia nelle sue manifestazioni spontanee sia quando è messo in campo da destinazioni e operatori turistici nell’ambito di strategie di marketing.
  • 21. Università degli Studi di Teramo Intervento di Marianna Colantoni Digital & Social Media Specialist mariannacolantoni@gmail.com Può, quindi, una struttura turistica trarre vantaggio dallo storytelling?
  • 22. Università degli Studi di Teramo Intervento di Marianna Colantoni Digital & Social Media Specialist mariannacolantoni@gmail.com Storytelling I 6 comandamenti 1. Cominciare dall’offline! Le storie da raccontare e far raccontare online, si costruiscono offline. ! ! Prima di concentrarsi sulla comunicazione e sulla tecnologia, l’ente che rappresenta la destinazione (Ente Regionale del Turismo, APT, Proloco, ecc.) o l’operatore turistico privato deve concentrarsi sui contenuti di valore dell’accoglienza turistica, sull’esperienza vissuta onsite, sulle relazioni face-to-face, sul contatto vero e non mediato con il territorio. ! ! Nel far questo, è cruciale il coinvolgimento di soggetti locali come “cantastorie” della destinazione: residenti, artigiani, produttori di prodotti tipici, personaggi legati al territorio. 2. Raccontare quello che i depliant non dicono! Uscire dagli stereotipi e raccontare al turista qualcosa che non sa, regalargli il piacere della scoperta, lasciarlo sbirciare dietro le quinte: dargli suggestioni ed ispirazioni piuttosto che informazioni e spiegazioni. In una parola: dargli l’incipit per la sua storia.! ! 3. Creare un hub! È necessario creare un hub per raccogliere e convogliare le storie condivise in rete: blog post, foto, update sui social network, recensioni online, commenti. 4. Usare varie piattaforme! Se il destination blog è un hub, gli spoke saranno le varie piattaforme dove il racconto si snoda: Facebook, Twitter, Instagram 5. Stimolare gli User Generated Content! I contenuti generati dal pubblico hanno un valore altissimo: sono la parola di chi ha fatto esperienza diretta del territorio, è quindi percepita dagli altri utenti come affidabile e credibile ed ha per questo una grande efficacia comunicativa. 6. Essere costanti! Lo storytelling è un’attività quotidiana e costante, che non ammette soluzioni di continuità, pena perdere il lavoro fatto e le relazioni costruite. Il racconto deve essere nutrito ogni giorno, le conversazioni non devono spegnersi mai e mettersi in modalità always on. 22
  • 23. Università degli Studi di Teramo Intervento di Marianna Colantoni Digital & Social Media Specialist mariannacolantoni@gmail.com Inspired Iceland https://vimeo.com/12236680 Era il 20 marzo del 2010 quando la notizia dell’eruzione del vulcano Eyjafjallajokull [nome impronunciabile, ci rinuncio] fece tremare mezzo mondo. ! Ecco come rispose l’Islanda. http://www.inspiredbyiceland.com/ IERI OGGI 23
  • 24. Università degli Studi di Teramo Intervento di Marianna Colantoni Digital & Social Media Specialist mariannacolantoni@gmail.com Valdirose B&B Quello che piace a Irene http://www.valdirose.com/
  • 25. Università degli Studi di Teramo Intervento di Marianna Colantoni Digital & Social Media Specialist mariannacolantoni@gmail.com Fragole a Merenda da Food Blogger a un libro non solo di cucina
  • 26. Università degli Studi di Teramo Intervento di Marianna Colantoni Digital & Social Media Specialist mariannacolantoni@gmail.com https://vimeo.com/112911417
  • 27. Università degli Studi di Teramo Intervento di Marianna Colantoni Digital & Social Media Specialist mariannacolantoni@gmail.com https://www.youtube.com/watch?v=8hl8iHiGYLE Hotels.com prenotare in mobilità“estrema”
  • 28. Università degli Studi di Teramo Intervento di Marianna Colantoni Digital & Social Media Specialist mariannacolantoni@gmail.com Scatti Golosi Alla scoperta delle biodiversità agricole Scatti Golosi è un iniziativa che nasce dalla collaborazione tra Paesaggi d’Abruzzo, il GAL Majella Verde e la Scuola del Gusto Abruzzo per la valorizzazione delle biodiversità di produzioni tipiche locali. ! Si raccontano le piccole attività agricole muniti di macchinetta fotografica e tanta curiosità e passione.
  • 29. Università degli Studi di Teramo Intervento di Marianna Colantoni Digital & Social Media Specialist mariannacolantoni@gmail.com Taste Abruzzo http://www.tastefromabruzzo.com/
  • 30. Università degli Studi di Teramo Intervento di Marianna Colantoni Digital & Social Media Specialist mariannacolantoni@gmail.com Mi trovate nella redazione di Taste Abruzzo, dove il sapore incontra la natura ! sul blog La Macchiarola ! oppure potete scrivermi a
 mariannacolantoni@gmail.com Marianna Colantoni Digital & Social Media Specialist
  • 31. Università degli Studi di Teramo Intervento di Marianna Colantoni Digital & Social Media Specialist mariannacolantoni@gmail.com Grazie per l’attenzione e buon viaggio!