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DIREZIONE GENERALE PER LA SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO E DELLE ACQUE
Audizione presso la Commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività connesse
al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati
26 gennaio 2016
1
Sommario
Stato di avanzamento delle bonifiche nei Siti di Interesse Nazionale:
SIN di "Laghi di Mantova e polo chimico" 3
S.I.N. di Cogoleto stopparli 23
SIN di "Pioltello e Rodano" 32
SIN di "Napoli Bagnoli Coroglio" 40
SIN di "Brindisi" 47
Sin di "Brescia Carfaro" 60
SIN di "Manfredonia" 72
SIN di "Bussi sul Tirino" 77
2
SIN di "Laghi di Mantova e polo chimico"
E' "sito di bonifica di interesse nazionale" con Legge 179/2002 ed è stato perimetrato con D.M. del
7 febbraio 2003, pubblicato sulla G.U. n. 86 del 12.04.2003.
Il perimetro include un territorio di circa 1030 ha di cui fanno parte aree pubbliche quali i Laghi di
Mezzo ed Inferiore, la riserva naturale della "Vallazza", alcuni tratti del fiume Mincio con le
relative sponde, ed aree private quali l'area del Polo Industriale. Si precisa che dell'area totale
circa il 60% è costituita da area a terra e circa il 40% è costituita dai laghi di Mezzo ed Inferiore e
dal Fiume Mincio. Parte dei citati territori sono ricompresi all'interno del Parco del Mincio. La città
è ubicata sulla sponda destra del fiume mentre su quella sinistra insiste il Polo Chimico distante dal
centro cittadino 2-5 Km.
Relativamente alla compromissione di natura socio/sanitario ed ambientale presente nel sito di interesse
nazionale si evidenzia che nei suoli, dai dati fino ad oggi disponibili, è presente in generale contaminazione
da metalli, BTEXS, Idrocarburi leggeri e pesanti, Diossine mentre le acque di falda presentano una
contaminazione da metalli, composti organici aromatici, composti alitatici clorurati cancerogeni, composti
alifatici clorurati non cancerogeni IPA, MTBE, ETBE e idrocarburi totali.
In merito alla titolarità/proprietà delle aree incluse nel perimetro del sito, di seguito si vanno a
dettagliare la titolarità privata o pubblica di ciascuna area.
Le aree occupate da aziende private, parte delle quali destinate ad attività economica, fino ad ora
censite coinvolgono i seguenti soggetti privati: Versalis S.p.A (prima Polimeri Europa - produzione di Stirolo,
polistirolo, idrogenati, alchifenoli, fenolo ed acetone), Syndial S.p.A (aree non attive), IES S.p.A (Raffineria),
ITAS S.p.A (trafilatura della vergella d'acciaio), Sogefi Filtration (produzione di filtri), Colori Freddi
(produzione di colori ad acqua per l'edilizia e smalti a pannello), Bellely Energy (progettazione e produzione
di componentistica di impianto per l'industria chimica, petrolchimica, termoelettrica), Enipower, Claipa
(punto vendita carburanti), Brescialat (ex Azienda Agricola le Betulle), Fratelli Posio (ferramenta), ex Punto
Vendita ENI R&M, Sol (area inclusa nel SIN di modesta estensione. L'intera area produttiva è fuori SIN).
Per quanto riguarda l'area pubblica si sottolinea che una porzione include aree a terra mentre
un'altra include aree lacustri. Di particolare interesse risultano le aree lacustri. In particolare si sottolinea
che numerosi rilievi a partire dagli anni '70 hanno evidenziato una contaminazione da metalli pesanti,
principalmente mercurio, per le aree lacustri e fluviali.
3
Interventi ad oggi attivati
Campagne coordinate di Monitoraggio acque di falda
Ad oggi sono state realizzate numerose campagne unitarie e coordinate di monitoraggio
delle acque di falda al fine di valutare lo stato di contaminazione delle acque di falda medesime in
tutta l'area del Sito di Interesse Nazionale.
In particolare la campagna di monitoraggio del 2013 come si evince dalla relazione di validazione
di ARPA Mantova ha consentito di evidenziare:
• la presenza di sostanze contaminanti (Idrocarburi totali, Benzene, Mtbe, Etbe, Solventi clorurati)
nelle acque sotterranee a valle della barriera idraulica IES, in aree di proprietà della stessa IES e di
Belleli Energy,
• la presenza di Mercurio in falda in prossimità dell'edificio sala celle dell'ex impianto cloro-soda in
area di proprietà Versalis;
• presenza di contaminazione da solventi clorurati in area Versalis, in particolare nella zona compresa
tra la zona impianto ST20 e zona CER, correlata alla presenza in loco di una possibile sorgente di
contaminazione,.
• contaminazione della falda da solventi clorurati in corrispondenza dell'Industria Colori Freddi San
Giorgio
Aree private
1. Messa in sicurezza d'emergenza e misure di prevenzione
Per quel che concerne le attività di messa in sicurezza d'emergenza delle acque di falda si
evidenzia che gli interventi presentano uno stato di attuazione differenziato in quanto:
• in alcune aree sono già attivi sistemi di emungimento delle acque di falda anche se non
sempre ritenuti sufficienti acontenere la diffusione della contaminazione [Versalis S.p.A.,
ITAS 1 S.p.a. (sede storica), ITAS 2 S.p.A. (ex Monfardini Remigio), IES S.p.A., Sogefi
Filtration S.p.a., Industria Colori Freddi S. Giorgio S.r.l.];
• in altre è stata richiesta l'adozione di immediati interventi di messa in sicurezza
d'emergenza. In area Collina di proprietà Syndial le attuali misure in atto di messa in
sicurezza d'emergenza consistono in una barriera idraulica ed in una cinturazione dell'area
tramite palancole infisse fino a 10 m dal p.c. (perimetro della palancolatura circa 1200 m),
che non intercettano la falda principale.
2. Caratterizzazione
In merito alle attività di caratterizzazione si evidenzia che la percentuale di aree interessate da
Piani di caratterizzazione presentati rispetto al totale dell'area perimetrata è pari a circa l'87%.
All'interno del sito assumono particolare rilevanza:
A. la Raffineria di proprietà della IES S.p.A.;
B. Area Belleli Energy CPE
C. l'Industria Colori Freddi S.r.l.
D. l'area dello stabilimento Versalis (prima Polimeri Europa) e l'area del "Canale
Sisma", di proprietà Versalis, nel quale vengono scaricate le acque reflue industriali
e le acque di raffreddamento dello stabilimento, i cui sedimenti sono risultati
contaminati prevalentemente da mercurio;
E. l'area di proprietà Syndial denominata "Area Collina", utilizzata fino al 1979 come
zona di accumulo di rifiuti di diverso tipo provenienti dalle attività svolte all'interno
4
dello stabilimento;
3. Problematiche principali
Di seguito si riporta un dettaglio relativo alle problematiche principali delle sopracitate aree.
L'estensione totale delle aree di proprietà della società IES, interne al sito di Interesse Nazionale, è pari a
105,39 ettari (ha) e comprende le seguenti aree:
1. Area dello stabilimento IES, che viene suddiviso in tre macroaree: Area di Raffineria (all'interno della
quale è ubicata l'area stralcio "aree 2 e 3"), Area Belleli (Parco Serbatoi) e Area esterna allo
stabilimento a valle dell'Area Belleli;
2. Deposito Nazionale;
3. Aree di nuova acquisizione (area adiacente al Deposito Nazionale ed area IES acquistata dall'ex curatore
fallimentare della Belleli S.p.A.),
Tutte le aree di proprietà sono state caratterizzate da parte della Società ad eccezione delle aree di nuova
acquisizione per le quali è in corso l'attività di caratterizzazione. La Società IES inoltre ha caratterizzato e
previsto interventi di prevenzione che consistono in emungimento di acque di falda contaminata e
successivo trattamento e monitoraggi del soil gas e/o monitoraggi indoor nell'area denominata Area
Villette che in parte risulta ricompresa nel Sito di Interesse Nazionale e in parte è esterna al Sito di Interesse
Nazionale.
INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA D'EMERGENZA e/o misure di prevenzione
Nell'area di Raffineria IES risultano in corso i seguenti interventi di mise:
A l . barriera idraulica ed trattamento delle acque di falda contaminate. Sono presenti n. 64 pozzi di
emungimento, ove necessario il sistema di emungimento delle acque di falda è accoppiato ad un sistema
Dual Pump per il recupero surnatante;
A2. recupero surnatante in n. 51 pozzi interni area di proprietà;
A3, recupero surnatante nell'adiacente area Belleli Energy CPE.
1. con l'Ordinanza emessa in data 15 ottobre 2012 (prot. 21/258) la Provincia di Mantova ha
individuato la IES quale responsabile del superamento delle CSC di cui alla tabella 2 allegato 5 Titolo
V Parte Quarta del D. Lgs. n. 152 del 2006 nonché della presenza in falda di prodotto in fase
separata nello stabilimento IES e in corrispondenza dello stabilimento Belleli Energy;
2. a seguito dell'Ordinanza IES ha presentato il documento Interventi finalizzati alla rimozione e
recupero del prodotto surnatante sulla falda in area Belleli Energy CPE;
3. la IES ha presentato anche il ricorso al Tar avverso l'Ordinanza sopra citata, dichiarando che il
documento presentato non costituiva acquiescenza da parte della Società medesima.
4. sempre in merito alla presenza di surnatante e alla contaminazione delle acque di falda in area IES
si ricorda che Sogesid nell'ambito degli interventi di cui all'Accordo di Programma del 31 maggio
5
A. AREA IES
ITER DEL PROCEDIMENTO DI BONIFICA
2007 del SIN "Laghi di Mantova e Polo Chimico" e del successivo atto sostitutivo del 27 marzo 2013
ha presentato il Progetto del primo stralcio funzionale degli interventi di messa in sicurezza e
bonifica della falda acquifera nelle sole aree di proprietà di IES S.p.A./Belleli Energy CPE S.r.l. che
include anche l'integrazione relativa all'impianto di trattamento acque di falda. Tale progetto
prevede: la cinturazione dell'area IES, lato lago inferiore e fiume Mincio, mediante diaframma
plastico, palancole e pozzi di emungimento nonché n. 3 pozzi di recupero surnatante in area Belleli
Energy CPE. Lo sviluppo dell'opera di barrieramento fisico è pari a circa 1200 metri lineari. Il costo
dell'intervento è pari a 16.184.220,84 euro.
5. Il progetto e il decreto definitivo n. 4598/TRI/DI/B del 21/10/2013 di approvazione del citato
progetto sono stati notificati alla società IES con nota prot. MATTM 3637 del 05/02/2014 con la
richiesta di eseguirlo entro 90 giorni dalla notifica;
6. l'Azienda ha proposto un ricorso al Tar Brescia avverso il decreto definitivo (n. 4598/TRI/DI/B del
21/02/2013) chiedendo la sospensione cautelare del prowedimento;
7. il Tar Brescia all'udienza del 09/05/2014 ha fissato la trattazione del ricorso nel merito all'udienza
del 29/10/2014; l'Avvocatura distrettuale dello Stato di Brescia con nota prot. 10838 del 14 maggio
2014 (prot. MATTM 0013290 del 14/05/2014) ha comunicato al MATTM che i provvedimenti
impugnati non sono stati sospesi e restano efficaci, suggerendo in questa fase di non adottare a
scopo precauzionale "atti e comportamenti che possano comportare irreversibili trasformazioni
delle aree oggetto del progetto".
8. la conferenza di servizi istruttoria del 28/05/2014 ha confermato che non sussiste dal punto di vista
tecnico alcuna interferenza con le attività di messa in sicurezza d'emergenza finalizzate alla
rimozione e recupero del prodotto surnatante sulla falda in area Belleli Energy CPE e che IES è
tenuta a realizzare gli interventi previsti dal progetto medesimo;
9. la IES ha presentato rispettivamente in data 15 settembre 2014 e 17 settembre 2014 una proposta
progettuale denominata Progetto ALTERNATIVO al "Progetto Definitivo degli interventi di messa in
sicurezza e bonifica della falda acquifera del SIN Laghi di Mantova e Polo Chimico - 1 ° Stralcio
funzionale" e l'errata corrige della relazione tecnica, all'esame della conferenza di servizi odierna.
10. il Tar Brescia all'udienza del 29/10/2014 ha rimandato rinviato la trattazione del ricorso nel merito
ad una udienza successiva (08/04/2015) e successivamente al febbraio 2016.
11. La IES con nota prot. 7434 del 09/06/2014 (prot. MATTM 15912 del 10/06/2014) ha comunicato di
aver avviato le attività di campo per il recupero surnatante in area Belleli Energy.
12. Nel settembre 2014 la IES ha trasmesso al MATTM la proposta progettuale alternativa al "Progetto
Definitivo degli interventi di messa in sicurezza e bonifica della falda acquifera del SIN Laghi di
Mantova e Polo Chimico - 1° Stralcio funzionale" e l'errata corrige della relazione tecnica. Il
documento, che è stato presentato solo a seguito della notifica del progetto redatto da Sogesid,
approvato nelle conferenze di servizi decisorie del 10/10/2011 e del 5/09/2013 ed i cui oneri
restano comunque a carico di IES, è finalizzato a dimostrare che la proposta progettuale
denominata "Progetto alternativo IES" raggiunge i medesimi obiettivi del "Progetto SOGESID", ossia
la protezione del recettore Lago Inferiore e della Riserva Naturale Vallazza lungo i confini IES,
tenendo in considerazione l'azione delle opere di emungimento falda già attivate da IES
integrandole.
13. La conferenza di servizi istruttoria del 09 dicembre 2014 ha esaminato la proposta progettuale
alternativa al "Progetto Definitivo degli interventi di messa in sicurezza e bonifica della falda
acquifera del SIN Laghi di Mantova e Polo Chimico - 1 " Stralcio funzionale" e l'errata corrige della
relazione tecnica presentata da IES nel settembre 2014. Sulla documentazione in esame sono stati
acquisiti i pareri espressi dalla Struttura di assistenza tecnica alla Direzione, da ARPA Lombardia e
da ISPRA. Dai citati pareri si evince che la proposta progettuale di IES doveva essere revisionata ed
6
integrata e che senza le integrazioni richieste la proposta progettuale così presentata non poteva
essere ritenuta approvabile.
14. La Conferenza di Servizi istruttoria del 09 dicembre 2014 ha chiesto pertanto alla IES di
trasmettere, entro 60 giorni dalla data di notifica del verbale della conferenza, una integrazione
progettuale ottemperando ad una serie di prescrizioni;
15. Con nota prot. 1285 del 10/02/2015 (prot. MATTM 1576 dell'11/02/2015) la IES ha trasmesso un
documento integrativo alla proposta progettuale alternativa al "Progetto Definitivo degli interventi
di messa in sicurezza e bonifica della falda acquifera del SIN Laghi di Mantova e Polo Chimico - 1 °
Stralcio funzionale" di risposta alle prescrizioni della Conferenza di Servizi istruttoria del
09/12/2014. In particolare la documentazione presentata contiene risposte puntuali alle
prescrizioni formulate dalla CdS istruttoria del 09/12/2014 e due allegati:
• una relazione sull'impianto TAF
• una nuova stima dei costi che include il costo per la gestione dell'impianto TAF per
5 anni.
Su detta documentazione è stato richiesto, con nota prot. 1843/STA del 13/02/2015, il parere di
ISPRA, ISS ed Arpa Mantova. E, inoltre, sarà oggetto di valutazione da parte della struttura di
assistenza tecnica del MATTM.
Detta documentazione unitamente alla proposta progettuale presentata da IES nel settembre 2014
è stata ritenuta approvabile con prescrizioni dalla Conferenza di Servizi decisoria del 14/07/2015.
16. Il progetto trasmesso dall'azienda, integrato secondo le indicazioni della Conferenza di Servizi
istruttoria del 9 dicembre 2014 è stato ritenuto approvabile dalla Conferenza di Servizi istruttoria
del 14 luglio 2015 e successivamente dalla conferenza di servizi decisoria tenutasi nella stessa data,
che ha richiesto di trasmettere, ai fini del perfezionamento del decreto, un documento unitario di
risposta alle prescrizioni tecniche formulate dalla conferenza sulla base dei pareri di Ispra, Istituto
Superiore di Sanità, Arpa, Parco del Mincio, Struttura di Assistenza Tecnica della Direzione Generale
e di acquisire tutte le autorizzazioni necessarie all'avvio del progetto".
17. Tale progetto di bonifica è stato approvato con decreto n.0000531/STA del 20/11/2015 e tale
decreto sostituisce il decreto di approvazione del Progetto Definitivo degli interventi di messa in
sicurezza e bonifica della falda acquifera del SIN Laghi di Mantova e Polo Chimico - 1° Stralcio
funzionale" di Sogesid approvato con decreto n.4598/TRI del 21/10/2013.
18. Con nota prot. MN20150010687 dell'11.03.2015, acquisito al prot. del MATTM con n. 6570 del
18.05.2015, il Comune di Mantova ha dichiarato che la IES S.p.a. nel documento "nota di
aggiornamento al progetto di trasformazione in deposito di Oli minerali della raffineria IES di
Mantova (prot. n. 1623 del 16.02.2015) non ha fornito risposte adeguate alle richieste/prescrizioni
formulate dal Comune di Mantova nell'ambito dell'iter amministrativo in corso per l'autorizzazione
della dismissione della raffineria. In tale nota il Comune ribadisce la necessità della partecipazione
del MATTM al procedimento in oggetto e la necessità di coordinamento tra l'iter amministrativo
relativo alla dismissione della raffineria IES ed il procedimento per la bonifica del SIN "Laghi di
Mantova e Polo chimico". Il comune evidenzia che non essendoci in atto sistemi di sicurezza
operativa nell'area non sembra applicabile l'art. 36, comma 1, legge n. 134/2012 in merito
all'esclusione della bonifica per la trasformazione di impianti di raffinazione in depositi.
19. In merito alla Revisione del Progetto di Messa in Sicurezza Operativa dei suoli della Raffineria
(Progetto di MISO), nonché alla rielaborazione dell'analisi di rischio relativa alle sole aree interne al
confine fiscale (area Raffineria, area Deposito Nazionale, area Serbatoi Belleli) richiesti dalla
conferenza di servizi istruttoria del 17 marzo 2014 si evidenzia che dicembre 2015 la IES ha
trasmesso il progetto di MISO e la revisione dell'analisi di rischio. Su tale Documento è in corso
l'istruttoria tecnica. Con nota prot. n. 20151 del 11.12.2015 è stato richiesto il parere tecnico agli
Enti scientifici sul documento sopracitato.
Ad oggi non è pervenuto alcun parere.
20. La Conferenza di servizi istruttoria del 14 luglio 2015 in merito alla trasformazione in deposito di oli
minerali della raffineria IES ha precisato che l'iter amministrativo relativo alla dismissione della
raffineria IES (in capo al Ministero dello Sviluppo Economico) ed il procedimento per la bonifica del
SIN "Laghi di Mantova e Polo chimico" devono essere coordinati, pertanto la IES è tenuta ad
ottemperare comunque alle prescrizioni formulate nell'ambito del procedimento di bonifica. A tal
proposito si precisa che ai sensi dell'art. 36, comma 1, legge n. 134/2012 il progetto di riutilizzo
delle aree interessate approvato nell'ambito del procedimento di riconversione dovrà, attestare la
non compromissione di eventuali successivi interventi di bonifica, ai sensi dell'articolo 242 del
Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni».
21. Si precisa, infine, che la Conferenza di Servizi istruttoria del 14/07/2015 ha chiesto tra l'altro alla IES
di:
• trasmettere, nei tempi tecnici strettamente necessari, un documento contenente i risultati delle
indagini integrative da effettuare nelle aree esterne alla Raffineria IES S.p.A. in ottemperanza alle
prescrizioni della Conferenza di Servizi decisoria del 10/10/2011;
• effettuare interventi di messa in sicurezza d'emergenza e/o bonifica ove necessari, anche
nell'"area rilevata", ubicata in area di proprietà IES ma esterna al confine fiscale della Raffineria
IES S.p.A.;
• trasmettere i risultati del Piano di Caratterizzazione dell'area ex Belleli, approvato dalla
Conferenza di Servizi decisoria del 27/07/2007.
• presentare una revisione dell'analisi di rischio per l'Area Villette.
22. L'azienda non ha trasmesso documentazione relativa alle indagini di caratterizzazione integrativa
delle aree esterne, dell'area rilevata anzi ha presentato ricorsi al TAR Brescia in merito alle citate
richieste (R.g. n. 34/14 CT. 1621/13).
23. da informazioni intercorse per le vie brevi si è a conoscenza che è stato eseguito il Piano di
Caratterizzazione dell'area ex Belleli ma ad oggi il MATTM non ha ancora acquisito i risultati di
detta caratterizzazione;
24. A dicembre 2015 la IES ha trasmesso la revisione dell'Analisi di Rischio sanitario ambientale
dell'Area Villette. Su tale Documento è in corso ^istruttoria tecnica; Con nota prot. n. 20151 del
11.12.2015 è stato richiesto il parere tecnico agli ^nti scientifici sul documento sopracitato.
Ad oggi non è pervenuto alcun parere.
8
B. AREA BELLELI ENERGY CPE
La società BELLELI ENERGY CPE occupa un'area di proprietà pari a circa 279.295 mq sulla quale sono
presenti fabbricati, capannoni industriali e piazzali. Attualmente l'azionista che detiene la proprietà
dell'azienda è la società statunitense Exterran Inc.
Lo stato delle acque sotterranee risulta compromesso sia dalla presenza di surnatante ai confini della
Raffineria IES che dalla contaminazione delle acque di falda da parte di solventi. Durante le campagne
coordinate di monitoraggio, infatti, si è riscontrata la presenza di surnatante in area Belleli Energy CPE nelle
adiacenze della Via Brennero e della Raffineria IES. Le indagini successive di ARPA e la perforazione di
numerosi piezometri lungo la Via Brennero e in crea IES hanno consentito la verifica della continuità di tale
chiazza con quella esistente nella Raffineria nonché caratteristiche che sembrano riconducibili alle
attività svolte nella contigua Raffineria IES (l'indagine effettuata da ARPA nell'ottobre 2007, finalizzata a
verificare la composizione e la provenienza del prodotto surnatante riscontrato lungo la via Brennero e
nelle aree poste immediatamente a monte e a valle ha portato a concludere che il prodotto organico che si
rinviene presso lo stabilimento Belleli è probabilmente quello fuoriuscito negli anni passati dalla Raffineria
INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA D'EMERGENZA e/o misure di prevenzione
a. FALDA
Non sono ancora avviate misure prevenzione per le acque contaminate da solventi. La conferenza c i del
17/03/2014 ha chiesto comunque a prescindere dalle responsabilità di assumere tutte le misure di
prevenzione finalizzate a circoscrivere, limitare, ed impedire che la contaminazione delle acque metta a
rischio la salute dei fruitori delle aree (ai sensi dell'articolo 245, comma 2, del D.lgs. 152/2006).
L'Azienda a seguito di questa richiesta ha trasmesso una relazione tecnica denominata " valutazione
dell'esposizione dei lavoratori agli inquinanti presenti negli ambienti di lavoro" il cui scopo è la valutazione,
attraverso il confronto delle concentrazioni rilevate sul sito Belleli nel corso di alcune campagne di
monitoraggio dell'aria con i limiti di riferimento per gli ambienti urbani e i luoghi di lavoro, della presenza di
eventuali rischi per la salute dei lavoratori. Nelle cui conclusioni della documentazione si precisa che le
concentrazioni delle sostanze presenti in atmosfera, sia nell'aria interna agli edifici che nei piazzali esterni,
non sono tali da costituire un rischio per i lavoratori. Per tale documento è stato richiesto il parere degli
Enti con nota prot. n. 21810 del 08.08.2014.
Si sottolinea che tale documento sarà esaminato nella conferenza di servizi istruttoria di prossima
convocazione.
In merito alla presenza di surnatante gli interventi sono stati avviati da IES in quanto con Ordinanza del 15
ottobre 2012 (prot. 21/258) la Provincia di Mantova ha ordinato alla IES, quale responsabile di detta
contaminazione delle acque di falda, di elaborare uno specifico progetto per la rimozione del prodotto
surnatante presente nell'area di proprietà Belleli Energy CPE lungo il confine di via Brennero.
Ad oggi avviato infatti la IES con nota prot. 7434 del 09/06/2014 (prot. MATTM 15912 del 10/06/2014) ha
comunicato di aver avviato le attività di campo per il recupero surnatante in area Belleli Energy.
IES).
9
ITER DEL PROCEDIMENTO DI BONIFICA
In relazione alla contaminazione riscontrata nei suoli l'Azienda sulla base della CdS c i del 17/03/2014
doveva presentare:
1. il modello concettuale di distribuzione della contaminazione, con l'individuazione delle aree più
critiche utilizzando i dati di contaminazione indicate da Arpa, nel caso in cui queste risultassero più
cautelative;
2. un'idonea analisi di rischio sanitaria ambientale basata sui predetti risultati delle indagini di
caratterizzazione.
Alla prescrizione di richiesta di analisi di rischio l'azienda ha presentato un ricorso al TAR e
successivamente ha trasmesso un documento contenete l'analisi di rischio basata sui risultati della
caratterizzazione esclusivamente per i contaminanti che l'azienda ritiene non imputabile a soggetti
esterni.
Si sottolinea che tale documento sarà esaminato nella conferenza di servizi istruttoria di prossima
convocazione.
AREA INDUSTRIA COLORI FREDDI
L'Azienda si occupa di produzione di colori con solventi a base di ragia minerale. L'area è stata
caratterizzata prima della perimetrazione del SIN a seguito della perimetrazione del SIN è stata richiesta
nella Conferenza di Servizi istruttoria del 10/11/2003 una integrazione della caratterizzazione con
infittimento della maglia dei sondaggi ad oggi non ancora presentata.
INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA D'EMERGENZA
Nell'area di dell'Industria Colori Freddi risulta in corso il seguente intervento di mise:
1. Emungimento acque da n.l pozzo;
In merito alla contaminazione delle acque di falda, l'ordinanza del 10 maggio 2012 (prot. 21/110), della
Provincia di Mantova ha individuato la società Industria Colori Freddi quale responsabile della
contaminazione da composti alifatici clorurati nelle acque di falda in corrispondenza delle aree poste a valle
idrogelogico. In tale ordinanza la Provincia di Mantova ordina all'Industria Colori Freddi di adempiere a
quanto previsto dagli art. 242 e 244 del D.Lgs. 152/2006 nonché a tutte le prescrizioni formulate dal
MATTM.
La Provincia di Mantova con atto dirigenziale 21/259 del 15/10/2012 ha emesso anche un'altra ordinanza ai
sensi dell'art.244 del D.Lgs 152/2006, con la quale si ordina all'Industria Colori Freddi di rimuovere e
smaltire i sedimenti/rifiuti rinvenuti nel cavo San Giorgio e il successivo riprìstino dei luoghi.
ITER DEL PROCEDIMENTO DI BONIFICA
L'Azienda nonostante i ripetuti solleciti non ha ancora provveduto ad eseguire le attività di
caratterizzazione dei suoli e delle acque di falda (richieste a partire dal 2006), le attività di rimozione dei
10
rifiuti rinvenuti nei pressi del cavo san Giorgio, l'integrazione degli interventi di messa in sicurezza delle
acque di falda.
Si ricorda poi che:
A) la Prefettura di Mantova (nota prot. n 7291 del 23.01.2013, prot. MATTM n. 0006620 del 24.01.2013)
ritiene che sia incontrovertibile che l'inquinamento delle acque di falda e la presenza di rifiuti nelle
immediate vicinanze dell'area della ditta, stando alle relazioni di ARPA appaiono riconducibili alla
responsabilità della ditta Colorificio Freddi;
B) il MATTM con nota prot. 0011646 dell'11/02/2013 ha chiesto alla Società alla Colori Freddi di:
1. rimuovere immediatamente tutti i rifiuti rilevati lungo il canale San Giorgio nel tratto adiacente
all'area di proprietà;
2. eseguire nei tempi tecnici strettamente necessari le indagini volte ad individuare la presenza di
rifiuti interrati nell'area di competenza, pianificate fin dal 27/02/2012 e già sollecitate;
3. trasmettere una dettagliata relazione tecnica, contenente i risultati delle indagini eseguite e
l'eventuale stato di contaminazione rilevato, specificando la tipologia ed i quantitativi di rifiuti
rimossi;
4. individuare ed attuare idonei interventi di messa in sicurezza di tutte le fonti attive di
contaminazione presenti nell'area di proprietà;
5. procedere con l'esecuzione del Piano di Caratterizzazione dell'area di proprietà, approvato nel
2006;
6. chiarire la tipologia delle opere edilizie in corso di esecuzione sull'area di proprietà; a tal proposito
si sottolinea che qualsiasi intervento edilizio in area SIN dovrà essere preventivamente segnalato
alla scrivente Direzione.
Tali prescrizioni sono state ribadite nella conferenza di servizi istruttoria del 17.03.2014.
Successivamente con D.D. n. 5241 del 05.09.2014 sono stati impegnati € 1.800.000,00 a favore della
Regione Lombardia a valere sulle risorse ministeriali (esercizio finanziario 2014) per la prosecuzione degli
interventi di bonifica sul SIN di "Laghi di Mantova e Polo Chimico".
Le risorse di cui al D.D. n. 5241 del 05.09.2014 verranno utilizzate per risolvere le problematiche più urgenti
del SIN Laghi di Mantova e Polo Chimico (tra le quali vi è la problematica relativa all'area Colori Freddi).
Pertanto sono in corso di attivazione le procedure di sostituzione in danno del soggetto inadempiente che
permetteranno all'amministrazione Pubblica di eseguire le sopracitate attività rivalendosi successivamente
su Colori Freddi.
A tal fine la Regione Lombardia in data 18/02/2015 ha convocato un tavolo tecnico con gli Enti locali con il
quale ha individuato il Comune di Mantova quale soggetto attuatore dei seguenti interventi, in sostituzione
della Ditta Colori Freddi:
I. caratterizzazione dell'area Colori Freddi;
II. integrazione degli interventi di messa in sicurezza dell'area Colori Freddi per quel che riguarda le
acque di falda;
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III. rimozione dei rifiuti nel cavo San Giorgio.
La Conferenza di servizi decisoria del 14/07/2015 ha approvato il "Piano di Intervento nell'area Industria
Colori Freddi" trasmesso dal Comune di Mantova con nota 8273 del 24/02/2015 acquisita dal MATTM al
prot. 2595 del 24/02/2015 così come integrato dalla nota ARPA Mantova nota prot. n. 90202 del
25.06.2015, acquisita al prot. del MATTM con prot. n. 9834 del 30.06.2015.
Successivamente il Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ad integrazione delle
iniziative in corso ai sensi della parte Quarta, Titolo V, del D.lgs. 152/2006, con nota prot. 15237/GAB del
04/08/2015 ha invitato e diffidato (ai sensi dell'art. 304 del D.lgs. 152/2006 in materia di riparazione del
danno ambientale) la Società Industria Colori Freddi a fornire informazioni in merito alle attività di
rimozione dei rifiuti e delle altre attività richieste dalla Provincia id Mantova dal comune di Mantova e dal
MATTM.
L'azienda, in relazione a tale diffida, ha presentato ricorso amministrativo ai TAR Brescia.
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VERSALIS
La Versalis S.p.A. (ex Polimeri Europa S.p.A.) è una società controllata del gruppo ENI, impegnata nei settori
della chimica di base, della petrolchimica e delle materie plastiche.
La società, è proprietaria di un'area inclusa nella perimetrazione del Sito di interesse nazionale pari a circa
di circa 156,6 ettari, situata nella pianura alluvionale del Fiume Mincio, a Sud-Est dell'abitato di Mantova, in
località Frassine. Lo Stabilimento è ubicato interamente nel territorio comunale di Mantova ed è incluso nel
sito d'interesse nazionale.
La ex Polimeri Europa S.p.A. acquistava, con decorrenza dall'I gennaio 2002 il ramo d'azienda "attività
chimiche e strategiche" di Enichem S.p.A. (ora Syndial S.p.A) dove, si procedeva alla lavorazione di cloro e
soda, mediante un processo nel quale si utilizzava mercurio.
L'assetto produttivo, attualmente, prevede la produzione di stirolo, polistirolo, idrogenati, alchifenoli,
fenolo ed acetone. Il processo di clorosoda è stato fermato nel 1991 e parzialmente demolito. Il Cracking è
stato fermato nel 1980 e completamente demolito.
Le acque di processo e le acque di raffreddamento sono scaricate in un corso d'acqua superficiale
(artificiale), denominato Sisma, lungo 1,5 Km, largo dai 10 metri ai 50 mi e profondo 1,50 mi., così come si
evince dalla determinazione della Provincia di Mantova n. 1259 del 11 giugno 2003, con la quale si
rilasciava "l'autorizzazione allo scarico nel corso d'acqua superficiale del Fiume Mincio, attraverso il canale
denominato ex Sisma, delle acque reflue industriali provenienti dagli insediamenti Polimeri Europa,
Enipower e Sol."
1.1 PROBLEMATICA GENERALE
Nella sorgente di contaminazione SP24, individuata nell'analisi di rischio presentata da Versalis nel 2011, è
stata individuata la presenza di Mercurio nei suoli a 7 m di profondità in concentrazioni pari a 717 mg/Kg
(sondaggio SD395) rispetto al limite previsto per le CSC dal D.lgs n. 152/06 pari a 5mg/kg. A seguito
dell'istruttoria tecnica condotta sulla citata analisi di rischio e sulla base della nota ISS prot. 28718 del
23/07/2013 nella quale ISS evidenziava che con la Direttiva Quadro Acque e con il decreto D.Lgs. 219/2010
vige l'obbligo di " ...eliminazione negli ambienti acquatici e nei bacini idrografici da tutte le emissioni,
scarichi, rilasci e perdite sotterranee di sostanze pericolose tra cui il mercurio entro il 2021...", e chiedeva
per l'area Versalis come obiettivi di bonifica per il Hg nei terreni sia fissata la Concentrazione Soglia di
Contaminazione (CSC) per la specifica destinazione d'uso (Commerciale e Industriale), la conferenza di
servizi del 25/07/2013 ha chiesto alla Versalis:
1. adottare, nella rielaborazione dell'analisi di rischio, come obiettivo di bonifica per il Hg nei terreni la
Concentrazione Soglia di Contaminazione (CSC) per la specifica destinazione d'uso (Commerciale e
Industriale);
2. rimuovere, come misura di prevenzione, il mercurio nella sorgente SP 24;
Tali prescrizioni sono state ribadite nelle successive conferenze di servizi del SIN.
13
1.2 EX SALA CELLE
L'area in esame è l'area dove è ubicato il fabbricato in cui si trovavano le celle elettrolitiche dell'impianto
cloro-soda. Attualmente il fabbricato è vuoto. A seguito della caratterizzazione più volte richiesta effettuata
anche al di sotto del fabbricato dell'ex sala celle sono state riscontrate nell'area palline di mercurio. Inoltre i
dati di caratterizzazione hanno evidenziato concentrazioni di mercurio superiori alle CSC in n. 24 campioni
di suolo (su n.76 prelevati) con un valore massimo di 13.341,7 mg/kg. I campioni sono stati analizzati
anche per la ricerca di PCDD/PCDF e i risultati hanno evidenziato un superamento. Le analisi condotte su n.
5 campioni di acqua sotterranea (due prelevati dai nuovi piezometri CS5bis e CS5ter e tre da ZI, Z2 e Z3; nel
documento mancano riferimenti a questi ultimi tre campioni) hanno evidenziato concentrazioni di mercurio
superiori alle CSC nel campione CS5bis.
/
1.3 CANALE SISMA /
Nei sedimenti del Canale è stata riscontrata la presenza di concentrazioni elevate di mercurio. Infatti,
dagli elaborati stessi trasmessi dalla Polimeri Europa in relazione al Canale Sisma emerge una rilevante
contaminazione dei sedimenti.
1.4 A L T R E A R E E CRITICHE
Nell'area Versalis sono presenti altre aree critiche tra le quali ricordiamo l'area B+l (area B+l è
ricompresa nella zona denominata M ed è caratterizzata dalla presenza di discariche esaurite di
ceneri prodotte dall'inceneritore, e dalla probabile presenza di una vasca che si ipotizza sia stata
riempita con materiale potenzialmente contaminato), l'area L (vasche interrate, realizzate, da
Montedison e dichiarate nel 1980 in area attualmente di proprietà Versalis ) l'area R2
(attualmente acquistata da Syndial)
INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA D'EMERGENZA
E' attiva una barriera idraulica per l'emungimento costituita da n.114 pozzi ed il successivo trattamento
delle acque di falda contaminate. Sono presenti inoltre n.158 piezometri finalizzati al monitoraggio delle
acque di falda. Viene inoltre effettuato il recupero di prodotto surnatante presente nell'area di stabilimento
in n. 39 pozzi interni.
ITER DEL PROCEDIMENTO DI BONIFICA
La Conferenza di Servizi istruttoria del 17 marzo 2014 ha ritenuto che Versalis dovesse:
1. rimuovere, come misura di prevenzione, il mercurio nella sorgente di contaminazione SP 24;
2. adottare, nella rielaborazione dell'analisi di rischio, come obiettivo di bonifica per il Hg nei terreni la
Concentrazione Soglia di Contaminazione (CSC) per la specifica destinazione d'uso (Commerciale e
Industriale), conformemente al parere dell'istituto Superiore di Sanità;
14
3. prima della presentazione dell'Analisi di rischio così come richiesta dalla Conferenza di Servizi decisoria
del 25/07/2013, vista la presenza di peci nell'area di stabilimento e della presenza di materiali di riporto
nell'area di stabilimento, Versalis dovesse in sintesi:
• trasmettere una relazione tecnica che contenga una valutazione, sulla base dei dati in possesso
dell'Azienda di tutti i rifiuti e i materiali di riporto presenti nell'area. In particolare poiché non si
può escludere che i fanghi di dragaggio possano essere stati depositati anche in altre zone dello
stabilimento, ad esempio sulla sponda destra del canale in corrispondenza della sorgente SP23,
si chiede di indicare in quali altre aree sia possibile individuare la presenza di tali materiali,
utilizzando a tale scopo anche le informazioni desumibili dalle indagini di caratterizzazione dei
terreni eseguite sull'intero stabilimento. A tale relazione devono essere allegate anche tutte le
stratigrafie dei sondaggi realizzati per la caratterizzazione;
• rimuovere i rifiuti presenti nell'area di stabilimento;
• in relazione ai materiali di riporto, ove presenti in area di stabilimento, prima dell'eventuale
applicazione dell'analisi di rischio agli stessi, applicare quanto disposto dall'art.41, comma 3
della Legge del 9 agosto 2013, n. 98 (di conversione del DL n.69/2013). Sottoponendo il
materiale classificato come materiale di riporto a test di cessione per verificare che non
determini cessione di contaminanti alle acque sotterranee. In caso di non conformità al test di
cessione il materiale di riporto dovrà essere rimosso o trattato ai sensi della Parte Quarta del
Dlgs 152/2006, o sottoposto a messa in sicurezza permanente ai sensi dell'articolo 3 del
Decreto Legge n.2/2012, convertito con modificazioni dalla Legge n.28/2012, come modificato
dall'art. 41, comma 3 del Decreto Legge n.69/2013 convertito dalla Legge del 9 agosto 2013, n.
98.
• Il test dell'eluato, deve essere esteso a tutti gli inquinanti inorganici presenti nel sito, secondo
le indicazioni di ARPA, e deve essere trasmessa una relazione di dettaglio dove sia evidenziata
la modalità di esecuzione del test di cessione e siano allegati anche i certificati di detti test e
non solo i risultati.
Nel corso della conferenza di servizi istruttoria del 17 marzo 2014 con riferimento alla contaminazione di
Mercurio,
• la Versalis si è dichiarata "proprietario incolpevole" ed ha ricordato, di aver chiesto alla Provincia di
Mantova l'avvio per la contaminazione da Mercurio le procedure previste dall'art. 244, commi 2 e
3, del D.Lgs. n. 152/06;
• si è confermata la presenza nell'area di stabilimento di rifiuti contenenti peci costituiti dal
disfacimento degli elettrodi di grafite dismessi.
2.1 EX SALA CELLE
In merito alla contaminazione da Mercurio nell'area ex sala celle, si rappresenta che, la Provincia di
Mantova con Ordinanza n 21/255 del 15.10.2012 ha individuato quali responsabili della contaminazione le
società Edison e Syndial, quest'ultima in proporzione del solo 0,43% della contaminazione totale.
Con Decreto n.21848/TRI/DI/B del 08/08/2014, notificato agli interessati (Edison e Syndial) con nota prot.
21883/TRI/VII del 11/08/2014 è stato autorizzato l'avvio dei lavori del progetto presentato da VERSALIS
denominato Intervento su terreni e acque difalda Area Fabbricato ex sala celle.
L'intervento prevede l'esecuzione di prove pilota di Air Sparging (AS)/Soil Vapour Extraction (SVE) nonché
interventi di risanamento dell'edificio ex sala celle, rimozione della pavimentazione, del sottofondo e delle
strutture in cls ancora presenti, intervento di scavo e smaltimento in corrispondenza dei terreni insaturi con
presenza di palline di Mercurio, Intervento di capping superficiale.
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2.2 CANALE SISMA
Le Conferenze di servizi istruttorie/decisorie del SIN in passato hanno richiesto più volte alla Versalis
(ex Polimeri Europa) di asportare i sedimenti contaminati da Mercurio come intervento di messa in
sicurezza d'emergenza e di presentare un Progetto di bonifica dei sedimenti contaminati.
Il Consiglio di Stato ha però ritenuto illegittima tale richiesta per mancanza della prova della
responsabilità dell'inquinamento in capo a Polimeri (sentenza n. 6455/09).
La Conferenza di Servizi decisoria del 10.10.2011 ha chiesto all'azienda di presentare un idoneo
progetto di bonifica dei sedimenti fortemente contaminati da mercurio del canale Sisma nonché, nelle
more della presentazione del suddetto progetto di bonifica, realizzare interventi di messa in sicurezza
d'emergenza dei sedimenti contaminati del Canale Sisma, con modalità concordata con gli Enti di controllo
(ARPA e Provincia di Mantova)
La Conferenza di Servizi decisoria del 25 luglio 2013 ha chiesto all'Azienda di trasmettere, con
riferimento ai sedimenti contaminati del Canale Sisma, la descrizione delle misure di prevenzione adottate
ai sensi dell'art. 242 del Titolo V - Parte Quarta del D. Lgs. 152/06.
La Società Versalis, in risposta a tale richiesta del 25/07/2013, ha trasmesso un documento
esaminato dalla Conferenza di servizi istruttoria del 17 marzo 2014.
In detto documento l'Azienda ritiene che il canale Sisma è un sistema dove è in corso un'operazione
di Monitored No-Action che non richiede alcuna misura di prevenzione ed ha proposto perciò il controllo
del Mercurio nei pesci del canale, con un monitoraggio quinquennale.
In ogni caso, la Conferenza di Servizi del 17 marzo 2014, ha ritenuto che Versalis dovesse:
1. aggiornare lo studio idrodinamico già effettuato, considerando sezioni trasversali più distribuite
nello spazio rispetto a quelle presentate e aggiornando le forzanti idrologiche con i dati degli ultimi
dieci anni;
2. trasmettere tutta la documentazione di supporto che chiarisca anche le informazioni riportate nella
relazione. In particolare si chiedono approfondimenti specifici su eventuali apporti solidi che a
qualsiasi titolo arrivano nel canale;
3. continuare l'azione di monitoraggio per i prossimi 5 anni, con cadenza annuale, sotto la
supervisione di ARPA. Le risultanze di detto monitoraggio dovranno essere trasmesse a tutti i
soggetti interessati.
4. incrementare le necessarie misure di prevenzione/messa in sicurezza, se, entro il dicembre 2015, il
parametro standard di qualità per il Hg nel "biota" del canale Sisma dovesse continuare a
mantenere concentrazioni superiori al limite comunitario fissato.
L'azienda ha trasmesso parte della documentazione di risposta alle determinazioni delle CdS (che sarà
esaminata nella prox cds del sito utile). Si è in attesa di acquisire i pareri degli enti.
L'Azienda ha comunque presentato ricorsi al TAR in merito alle determinazioni delle conferenze di servizi e
si ritiene non responsabile della contaminazione dovuta ai rifiuti (peci) presenti nell'area di stabilimento.
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Risarcimento del danno ambientale
Il Ministero dell'Ambiente ha promosso due azioni in sede civile per il danno ambientale connesso agli
scarichi illeciti accertati nel canale Sisma presso lo stabilimento chimico Montedipe di Mantova, anche
considerati gli esiti e gli atti istruttori del procedimento penale avviato dalla Pretura di Mantova a carico dei
responsabili della società.
A chiusura del contenzioso civile sono state sottoscritte due transazioni: una tra il Ministero dell'Ambiente
ed EDISON s.p.a. (già MONTECATINI s.p.a.); l'altra tra il Ministero dell'Ambiente e SYNDIAL s.p.a. Attività
Diversificate (in forma abbreviata "Syndial") (già ENICHEM POLIMERI s.r.l., quindi ENICHEM s.p.a.).
2.3 ALTRI INTERVENTI
Nella CdS decisoria del 25/07/2013 sono stati ritenuti approvabili con prescrizioni i seguenti progetti:
a) Intervento su terreni in area B+l, (il progetto prevede lo scavo e asportazione dei riporti misti a
scarti presenti nell'area).
b) Interventi di rimozione vasche interrate Montedison Area L, (rimozione delle vasche interrate,
realizzate da Montedison e dichiarate nel 1980 in area attualmente di proprietà Versalis).
c) Intervento sui terreni ed acque di falda con tecnologia MPE (il progetto prevede applicazione
di tecnologie di MPE (multi phase extraction) per la rimozione dei contaminanti organici dai
terreni insaturi e dalle acque della falda fino al limite tecnologico della tecnica.
d) Progetto di Bonifica Area R2 (prevede lo scavo e l'asportazione dei riporti misti a scarti presenti
nell'area). Si è in attesa, tuttavia, della presentazione della validazione delle indagini di
caratterizzazione. L'Area è stata successivamente acquistata da Syndial.
In relazione ai sopra citati progetti sono stati notificati i seguenti decreti direttoriali:
1. VERSALIS - Intervento sui terreni ed acque di falda con tecnologia MPE. Decreto Direttoriale
Prot. 4993/TRI/DI/B del 13/5/14 notificato agli interessati il 5/8/14 con nota Prot.
21248/TRI/VII del 1/8/14;
2. VERSALIS - Interventi di rimozione vasche interrate Montedison Area L. Decreto Direttoriale
Prot. 4995/TRI/DI/B del 13/05/14 notificato agli interessati il 5/8/14 con nota Prot.
21364/TRI/VII del 4/8/14;
3. VERSALIS - Intervento su terreni e acque di falda Area Fabbricato ex sala celle. Decreto
Direttoriale Prot. 5211/TRI/DI/B dell'11/8/14, notificato agli interessati (Edison e Syndial)
l'll/8/14 con nota prot. 21883/TRI/VII;
4. VERSALIS - Intervento su terreni in area B+l. Decreto Direttoriale Prot. 5256/TRI/DI/B del
23/9/14 notificato agli interessati il 29/9/14 con nota Prot. 25164/TRI/VII del 25/9/14.
Successivamente alla notifica sono state emesse ordinanze dalla Provincia di MN che individuano Edison
quale responsabile della contaminazione in area B+l e in area L e individua la EDISON S.p.A. e Syndial S.p.A
quale responsabili della contaminazione i cumuli in area N e pertanto Versalis ha precisato di non voler
eseguire le attività di Bonifica in dette aree in quanto non responsabile della contaminazione.
Versalis, poi, ha presentato ricorsi al TAR.
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SYNDIAL
Inquadramento dell'area
Le Aree di proprietà Syndial (ex-Enichem) sono:
• Area D: Adiacente biologico;
• Area R: Area Darsena-Collina;
• Area SI: Area Darsena;
• Area W: Vasca di Colmata fanghi mercuriosi;
• Area Y: Zona Valliva.
Da poco Syndial ha acquistato da Versalis l'area adiacente l'area collina denominata area R2. In dettaglio:
1. Area Collina
L'area comprende a Nord una porzione sub-pianeggiante degradante verso Sud-Est con quote comprese tra
19,5 m s.l.lm e 21,5 m s.l.m. ed ha un'estensione di circa 5,4 ettari.
Le stime effettuate da Syndial hanno consentito di individuare le seguenti volumetrie di rifiuti industriali e
materiali contaminati presenti nell'area Collina: 197.172 m3
complessivi di materiali contaminati, di cui
178.215 m3
di materiali da destinare a smaltimento/trattamento/recupero in impianti esterni;
2. AREA VALLIVA (aree omogenee Y, W, D) e DARSENA (area omogenea SI)
La suddetta area ricade nel perimetro di un S.I.C. (Sito di Interesse Comunitario) e comprende le
zone denominate D (estensione 7,5 ha), W (estensione 9,75 ha), Y (estensione 58 ha), e SI
(estensione 3,7 ha) sia nell'area omogenea SI che nell'area omogenea W è presente una vasca di
colmata dei fanghi mercuriali provenienti daJ dragaggio rispettivamente del Canale Sisma e del
Fiume Mincio.
3. AREA COLLINA R2
L'area di circa 2,33 ettari è costituita da n. 4 vasche in terra e sono presenti rifiuti misti a scarti.
INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA D'EMERGENZA
1. Area Collina
E' attiva una barriera idraulica per l'emungimento ed il successivo trattamento delle acque di falda
contaminate nonché sono infisse palancole spinte fino a 10 m di profondità.
2. AREA VALLIVA (aree omogenee Y, W, D) e DARSENA (area omogenea SI)
Nell'area sono presenti piezometri per il monitoraggio delle acque di falda che vengono monitorati nelle
campagne di monitoraggio che vengono effettuate per il Sito di Interesse Nazionale di Mantova.
Non sono attive interventi di messa in sicurezza d'emergenza.
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3. AREA COLLINA R2
Non sono attivi interventi di messa in sicurezza d'emergenza.
ITER DEL PROCEDIMENTO DI BONIFICA
1. AREA COLLINA RI
L'Azienda ha presentato il Progetto di rimozione dei rifiuti e dei terreni contaminati non trattabili in situ i
cui lavori sono stati autorizzati in via provvisoria per motivazioni d'urgenza con decreto del Ministro
dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 14 giugno 2011.
Per quel che riguarda lo stato di avanzamento delle attività si precisa che Arpa e Provincia di Mantova, in
risposta alle note del MATTM del 4/4/2013 e del 5/09/2013, hanno comunicato a fine settembre che in
data 14 marzo 2013 Syndial ha avviato il cantiere per l'esecuzione di attività propedeutiche alla rimozione
dei rifiuti.
La Conferenza di Servizi decisoria del 05/09/2013 ha ritenuto approvabile con prescrizioni il Progetto di
Bonifica integrativo per i suoli e la falda sottostanti l'Area Collina, a completamento della bonifica dell'Area
Collina e ad integrazione del Progetto di rimozione dei rifiuti e dei terreni contaminati non trattabili in situ
sopra citato.
Il decreto di approvazione di tale progetto di bonifica è in fase di istruttoria
A dicembre 2015 è stato emanato l'Atto Dirigenziale della Provincia di Mantova PD n. 2552 del 17/12/2015
recante pronuncia di compatibilità ambientale rilasciata alla Depuracque srl per il progetto dell'area Collina
presentato da Syndial.
2. AREA VALLIVA (aree omogenee Y, W, D) e DARSENA (area omogenea SI)
A seguito delle prescrizioni formulate dalla conferenza di servizi decisoria del 05/09/2013 e ribadite dal
MATTM con nota prot. 4514/TRI/DI dell'11/02/2014 l'Azienda ha trasmesso:
1. ordinanza prot. 6335 del 17.06.1974 del Comune di Mantova (che autorizza lo stoccaggio);
2. la licenza a costruire rilasciata dal Sindaco di Mantova in data 10.02.1975;
3. la Denuncia di discarica esaurita da parte della società Montedison in data 19.09.1980 ai sensi dell'art. 28
della legge regionale n. 94 del 07.06.198
L'Azienda precisa che l'area W:
• ha una estensione di circa 110.000 mq ed è una Ex vasca di colmata dei sedimenti dragati dall'alveo
del Mincio contenenti mercurio;
• stata denunciata come discarica esaurita da parte della società Montedison in data 19.09.1980 ai
sensi dell'art. 28 della legge regionale n. 94 del 07.06.1980
19
La Conferenza di Servizi istruttoria del 28/05/2014 ha preso atto dei documenti trasmessi relativi all'area
Valliva di proprietà Syndial formulando una serie di prescrizioni.
Syndial con nota dell'agosto 2014 nel trasmettere i risultati della caratterizzazione integrativa
dell'area Valliva ha risposto anche alle prescrizioni della Conferenza di Servizi istruttoria del
28/05/2014.
Tale documentazione è stata esaminata nella conferenza di servizi istruttoria del 14/07/2015. La
Conferenza di Servizi istruttoria, atteso che risultava essere ancora in corso l'esame tecnico su
parte della documentazione presentata, ha ritenuto di dover rinviare le valutazioni sulla
documentazione a seguito all'acquisizione dei pareri richiesti.
In data 02.10.2015 si è tenuta una riunione tecnica nell'ambito delle procedure di bonifica relative
al SIN di Laghi di Mantova e Polo Chimico, convocata dal MATTM con nota prot. 14586/STA del
23.09.2015 al fine di esaminare la problematica relativa all'area Valliva con particolare riferimento
all'area W.
Sulla base dell'esame tecnico effettuato sui documenti presentati da Syndial e in considerazione di quanto
dichiarato dal Parco del Mincio in relazione alla rinaturalizzazione dell'area W che risulta essere ricompresa
in area SIC e ZPS, le Amministrazioni e gli Enti presenti alla riunione tecnica del 02/10/2015 hanno
evidenziato la necessità di avviare quanto prima interventi di messa in sicurezza/bonifica dell'area Valliva
con un cronoprogramma di dettaglio che individui le priorità di intervento. L'azienda, pertanto, si è
impegnata tra l'altro:
• a trasmettere entro la fine del mese di ottobre 2015 un cronoprogramma di dettaglio sulle
attività da eseguire sull'area Valliva iniziando dall'area W;
• a trasmettere uno studio di fattibilità degli interventi da eseguire sull'area W entro 60 giorni
dalla data della riunione del 02/10/2015
In data 14 ottobre 2015, al fine di verificare lo stato dei luoghi, è stato effettuato un sopralluogo
sull'area W di proprietà Syndial così come concordato nel corso della riunione tecnica tenutasi
presso il MATTM in data 02 ottobre 2015. Al sopralluogo hanno i rappresentanti del MATTM, della
Regione Lombardia, del Corpo Forestale dello Stato di Mantova, della Provincia di Mantova, del
Comune di Mantova, del Parco del Mincio, dell'Arpa Mantova, dell'AsI Mantova, di Syndial ed un
consulente di Edison (invitato al sopralluogo da Syndial).
Nel corso della riunione tecnica del 14/10/2015 il rappresentante del Corpo Forestale dello Stato
ha comunicato che la segnalazione sulla presenza di rifiuti sul suolo in area Valdaro è stata già
oggetto di risposta da parte dello stesso corpo forestale nel censimento del 2008 con la
comunicazione che tutti i rifiuti sul suolo erano stati rimossi. In particolare è stato specificato che
l'area indicata nel 2002 occupava solo una minima parte (area stimata di circa 2.000 mq) della ben
più estesa area W, a suo tempo autorizzata dal Comune di Mantova con specifiche ordinanze e
attualmente inclusa nel perimetro del SIN. Il Corpo Forestale dello Stato ha precisato, infine, che
tale comunicazione era stata già fornita al MATTM - direzione Rifiuti ad aprile con specifiche note.
Nel dicembre 2015 la Syndial ha trasmesso un documento nel quale sono illustrate le attività che
Syndial intende intraprendere sull'area W. Su tale Documento è in corso l'istruttoria tecnica.
20
3. AREA COLLINA R2
La Syndial ha acquistato da Versalis l'area R2.
La conferenza di servizi decisoria del 25/07/2013 ha ritenuto approvabile con prescrizioni il Progetto di
Bonifica Area R2 {progetto che prevede lo scavo e l'asportazione dei riporti misti a scarti presenti nell'area).
La Conferenza di Servizi istruttoria del 14/07/2015 ai fini dell'emanazione del decreto ha chiesto a Syndial e
ad Arpa Mantova la verifica delle indagini di caratterizzazione e della relativa validazione condotta sull'area
r2 in fase di caratterizzazione dell'intera area ex-Polimeri Europa.
Il decreto di approvazione di tale progetto di bonifica è in fase di istruttoria avendo il MATTM acquisito la
validazione ARPA condotta sull'area R2 in fase di caratterizzazione dell'intera area ex-Polimeri Europa.
Il Piano di Caratterizzazione delle aree lacustri del Sito di Interesse Nazionale Laghi di Mantova e
Polo Chimico è stato approvato dalla Conferenza di Servizi decisoria del 27/07/2007. E' stata già
eseguita la caratterizzazione delle aree lacustri presenti nel SIN e sono stati presentati i risultati di
detta caratterizzazione. La presa d'atto di tali risultati è avvenuta nella Conferenza di Servizi
decisoria del 10/10/2011.
In data 31 maggio 2007 è stato sottoscritto a Mantova l'Accordo di Programma per la definizione degli
interventi di messa in sicurezza d'emergenza e successiva bonifica nel Sito di Interesse Nazionale "Laghi di
Mantova e Polo Chimico". Il citato Accordo di Programma prevedeva principalmente interventi di messa in
sicurezza della falda dell'intero SIN, interventi di caratterizzazione e bonifica delle aree lacustri e studi
epidemiologici.
In data 27 marzo 2013 è stato sottoscritto l'Atto sostitutivo dell'Accordo di Programma sul SIN "Laghi di
Mantova e Polo Chimico" del 31.05.2007 che sostituisce il precedente AdP.
! soggetti firmatari dell'Accordo di Programma sono il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e
del Mare, la Regione Lombardia, la Provincia di Mantova, i Comuni di Mantova, Virgilio e San Giorgio di
Mantova nonché il Parco del Mincio.
Tale accordo costituisce il riferimento programmatico-finanziario finalizzato all'attuazione degli interventi
indicati nel medesimo atto che richiedono, per la loro realizzazione, l'azione coordinata e integrata dei
diversi soggetti coinvolti. Di seguito si riporta una tabella comparativa degli interventi nell'accordo del
31.05.2007 e nell' accordo sostitutivo.
AREE PUBBLICHE
INTERVENTI PROGRAMMATI
21
ADP 31/05/2007 ADP 27/03/2013
S O G G E T T O
ATTUATORE
STATO DI
AVANZAMENTO
A)
Studio di fattibilità per la
realizzazione degli
interventi di messa in
sicurezza della falda
acquifera
Studio di fattibilità per la realizzazione degli interventi di
messa in sicurezza della falda acquifera
SOGESID
INTERVENTO ESEGUITO
Realizzazione del Plano delle indagini integrative e
propedeutiche alla progettazione preliminare della falda
dell'intero SIN
SOGESID
INTERVENTO ESEGUITO
B)
Progettazione e
realizzazione degli
interventi di Messa in
Sicurezza d'Emergenza
della falda acquifera
Progettazione preliminare degli interventi di messa in
sicurezza e bonifica della falda acquifera nell'intero SIN
(comprensiva di tutte le aree pubbliche e private)
SOGESID
INTERVENTO ESEGUITO
Progettazione e
realizzazione degli
interventi di Messa in
Sicurezza d'Emergenza
della falda acquifera Progettazione definitiva, esecutiva e successiva
realizzazione del primo stralcio funzionale degli interventi di
messa in sicurezza e bonifica della falda acquifera nelle
sole aree di proprietà di IES S.p.A./Belleli Energy CPE
S.r.l. e relativa gestione per un periodo non inferiore a due
anni
SOGESID
INTERVENTO SUPERATO
A SEGUITO DELLA
PRESENTAZIONE DA
PARTE DI I E S DI UN
PROGETTO ALTERNATIVO
C)
Realizzazione del Piano di
Caratterizzazione dell'area
lacustre e fluviale
B)
Realizzazione del Piano di Caratterizzazione dell'area
lacustre e fluviale
ISPRA-ARPA
LOMBARDIA E
SOGESID
INTERVENTO ESEGUITO
D)
Elaborazione del Progetto
Preliminare di bonifica
dell'area lacustre e fluviale
compresa nel perimetro del
SIN
Individuazione delle migliori tecnologie disponibili per la
bonifica dell'area lacustre e fluviale compresa nel perìmetro
del SIN
ISPRA
INTERVENTO ESEGUITO
E)
Progettazione e
realizzazione degli
interventi di bonifica e
rinaturalizzazione dell'area
lacustre e fluviale inclusa
nel sito
2
SOGESID
INTERVENTO RINVIATO
F)
Valutazioni
epidemiologiche Valutazioni epidemiologiche
ISS
INTERVENTO IN CORSO
G)
Attività di istruttoria,
verifica e controllo
Esecuzione di monitoraggi ambientali ai fine di valutare gli
effetti degli interventi previsti
ENTI LOCALI
INTERVENTO IN CORSO
Si fa presente, inoltre, che:
• è stata elaborata una bozza di nuovo Accordo di Programma volta a disciplinare le risorse
ministeriali (€ 1.800.000,00) stanziate con D.D. prot. 5241/TRI/D/G/SP del 05.09.2014 per la
prosecuzione degli interventi di bonifica sul SIN di "Laghi di Mantova e Polo Chimico". Attualmente
detta bozza è all'esame, per una propria revisione, degli Enti locali che dovrebbero sottoscrivere il
nuovo Accordo;
22
S.I.N. di Cogoleto stoppani
Superfìcie SIN: comprende circa 45 ha a terra e 167 ha a mare.
Inserimento dell'area tra i Siti di Interesse Nazionale (S.I.N)
A seguito della richiesta da parte della Regione Liguria, con il Decreto del Ministero Ambiente n.
468 del 18 settembre 2001, il sito venne inserito nel "Programma nazionale di bonifica e ripristino
ambientale" e furono stanziati per gli interventi di bonifica 6.920.522,45 Euro (pari a L.
13.400.000.000).
L'area fu successivamente perimetrata con decreto del Ministero Ambiente dell'8 luglio 2002.
Perimetrazione del S.I.N.
Il perimetro del S.I.N. Cogoleto Stoppani ricomprende l'area industriale dell'ex Stabilimento Luigi
Stoppani S.p.A. ubicata nel territorio del Comune di Cogoleto, porzioni di territorio dei Comuni di
Cogoleto e Arenzano esterne all'area industriale tra le quali l'area di Pian Masino nel Comune di
Arenzano, la foce del torrente Lerone, le aree litoranee a nord ed a sud della foce del torrente
medesimo ed una porzione consistente dell'area marina, antistante i territori dei due predetti
Comuni, estesa fino a circa 3 km dalla costa.
La Discarica di Molinetto nel Comune di Cogoleto non è ricompresa nella perimetrazione del S.I.N.
Cogoleto Stoppani ma è asservita in via esclusiva agli interventi di messa in sicurezza e bonifica
dell'area dell'ex Stabilimento Stoppani.
Produzioni effettuate storicamente nell'area
La produzione base dello stabilimento Luigi Stoppani S.p.A., che prese avvio negli anni '40, era
costituita dal bicromato di sodio, dal quale si ottenevano altri derivati del cromo, quali acido
cromico o anidride cromica per l'industria galvanotecnica e per l'impregnazione del legno nonché
salcromo o solfato basico di cromo per l'industria conciaria. Lo stabilimento cessò la sua
produzione nell'anno 2003.
Nomina del Commissario Delegato
Con Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 3554 del 5 dicembre 2006 recante:
"Disposizioni urgenti di protezione civile per fronteggiare la grave situazione di emergenza
determinatasi nello stabilimento Stoppani sito nel comune di Cogoleto in provincia di Genova",
integrata con successiva Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 3559 del 27
dicembre 2006, fu nominato il Commissario Delegato per il superamento dello stato di emergenza.
Pertanto gli interventi di MISE, Caratterizzazione e Bonifica del SIN sono attuati dal Commissario
Delegato ex O.P.C.M. 3554 del 5/12/2006 e ss.mm.ii..
La decretazione dello stato di emergenza di cui al d.P.C.M. 23/11/2006 è stata procrastinata al
31.12.15. Con successivo prowedimento n 496 del 30/12/15 della Presidenza del Consiglio dei
Ministri, a far data dal 1 gennaio 2016 il Commissario Delegato opererà in regime di prorogatici per
un periodo non superiore a 45 giorni, onde garantire, senza soluzione di continuità, gli interventi di
messa in sicurezza di emergenza del SIN.
23
Il Commissario Delegato di concerto con il MATTM ha avviato i procedimenti in danno al Soggetto
inadempiente. Il Tribunale di Milano con decreto 1638/15 in data 05.02.15 ha ammesso il MATTM
e il Commissario Delegato al passivo fallimentare per l'ammontare richiesto di euro
1.607.212.755,31 oltre interessi legali alla data del decreto.
Risorse finanziarie:
Le risorse pubbliche complessivamente stanziate per gli interventi di caratterizzazione/messa in
sicurezza e bonifica per il SIN di "Cogoleto - Stoppani" ammontano ad € 65.629.474,87.
In particolare, le risorse di competenza del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e
del Mare ammontano ad € 58.544.907,04, di cui:
- € 22.993.167,04 stanziate con il D.M. n. 468/01;
- € 35.551.740,00 a valere su risorse ordinarie del Bilancio ministeriale.
Alla data del 31.12.2014, a fronte delle risorse complessivamente assegnate a favore del sito,
risultano impegnati € 42.555.652,58 e spesi € 40.923.743,42 (fonte monitoraggio finanziario
trasmesso dal Commissario Delegato).
Le risorse di competenza di altri soggetti pubblici ammontano, invece, a € 7.274.567,83, di cui:
- € 6.190.000,00 stanziate dalla Regione Liguria;
- € 1.084.567,83 a valere su risorse della Provincia di Genova.
La Regione Liguria ha segnalato un ulteriore fabbisogno complessivo di €15.753.146,50. Il
Ministero dell'Ambiente, nell'ambito delle proposte normative da inserire nell'emananda Legge di
Stabilità, ha richiesto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri l'assegnazione di risorse per
interventi di bonifica nei SIN, a valere sul Fondo per lo Sviluppo e la Coesione relativi al ciclo di
programmazione 2014/2020, tra i quali sono ricompresi anche quelli concernenti il SIN di
Cogoleto.
Interventi autorità giudiziaria:
A ottobre u.s. è stata trasmessa una nota (MATTM prot. 15109) dal Commissario Delegato relativa
all'attività di indagine da parte della Procura della Repubblica presso il tribunale di
Genova secondo la quale il soggetto attuatore, nominato dal Commissario medesimo, è indagato
insieme ad altre 10 persone ( delle quali 5 della struttura commissariale) in merito ad una
procedura di gara per la concessione di lavori pubblici relativi alle attività sul SIN ex Stoppani e
sulla discarica di Molinetto.
Aggiornamento delle attività:
In ottemperanza alle disposizioni dell'O.P.C.M. n. 3554 del 5.12.2006 e ss.mm.ii. e dell'O.P.C.M.
n.110 del 6.08;2013, in particolare all'art. 1 comma 2, "/'/ Commissario delegato provvede ad
inviare al Dipartimento della protezione civile al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del
Territorio e del Mare e alla Regione Liguria una relazione trimestrale sullo stato di avanzamento
delle attività condotte per l'attuazione degli interventi di cui alla presente ordinanza, nonché una
relazione finale alla conclusione dello stato di emergenza".
Si riporta di seguito una descrizione effettuata attraverso i report trimestrali trasmessi dal
Commissario Delegato delle attività eseguite nel SIN. L'ultimo report del trimestre maggio-luglio
2015 è stato acquisito dal MATTM con nota prot 18360 del 17/11/15.
24
Report maggio-luglio 2015
Alla data del 30.07.15 sono stati avviati a smaltimento fuori sito (comprensivi dei rifiuti derivanti
dalle demolizioni) i seguenti quantitativi:
Rifiuti Pericolosi: T. 19.535;
Rifiuti non pericolosi: T. 9.447.
Sono state ultimate le opere in c.a. finalizzate ad ospitare la stazione di sollevamento per le opere
di collettamento al depuratore intercomunale a servizio di Arenzano, Cogoleto e Genova Vesima.
È stato effettuato il sopralluogo con il gestore del servizio pubblico di raccolta rifiuti per
provvedere alla rimozione e smaltimento dei rifiuti abbandonati lungo la strada Aurelia (dentro il
SIN);
Decommissioning area Nord:
È in corso la concessione dei lavori per le attività di decommissioning dell'ex Stabilimento
Stoppani.
Si sono concluse le attività di demolizione delle seguenti strutture: Silos S35- S36 - S37 di
stoccaggio Salcromo liquido; Silos SI di stoccaggio del bisolfito; Torre Spling per il raffreddamento
acque di produzione; decardenas per il raffreddamento acque di produzione. Il materiale
derivante dalla rimozione delle tubazione presso l'ex area Torre spig è stato incapsulato e
insaccato in big bag e trasferito nel deposito in attesa di caratterizzazione.
Il 26.05.15 sono iniziate le demolizioni dell'edificio G terminate il 10.06.15. Tutte le macerie sono
state separate dal ferro e ridotte volumetricamente e sistemate in cumulo nelle vicinanze dell'ex
edificio G. il ferro è stato accumulato in attesa di essere decontaminato. L'area dell'ex edificio è
stata recintata.
È stata realizzata la pesa nell'area Pian Masino per la gestione dei rifiuti derivanti dalla bonifica
degli arenili alla discarica di Molinetto previa caratterizzazione;
Al 30.04.15 sono state conferite alla ditta Vico S.r.l. T 1.730,520 di ferro decontaminato.
A giugno sono state avviate le attività di messa in sicurezza dell'area sottostante l'ex impianto di
macinazione (MICK - edificio U) ove sono presenti materiali costituiti da miscele dell'ex
macinazione contenenti elevate concentrazioni di Cr. Queste miscele sono stati privati delleparti
metallliche, caratterizzate e insaccate in big bag e trasportati al magazzino V.
La gestione e lo smaltimento degli ulteriori rifiuti pericolosi rinvenuti (non mappati), non
conferibili alla Discarica di Molinetto, allo stato comportano oneri presunti pari a 5.000.000 di
euro (oltre IVA).
Monitoraggi:
Anche nel trimestre maggio-luglio2015 sono proseguiti i monitoraggi su tutte le matrici ambientali:
acque superficiali, sotterranee e qualità dell'area. È in corso il programma di biomonitoraggio in
ottemperanza alla Conferenza di Servizi del 07.06.14.
$ $ $ $ % £ $
25
a) Indagini di caratterizzazione dell'area Pian Masino
Il Piano di caratterizzazione dell'area Pian Masino è stato approvato dal Commissario Delegato e
dalla Regione Liguria ex art.l comma 3 dell'o.P.CM. 3554 del 5.12.06 e ss.mm.ii in data 26
febbraio 2008 in esito a Conferenza dei servizi regolarmente convocata in data 11.12.07.
L'attività, avviata nel mese di agosto 2008 si è conclusa. I risultati delle indagini effettuate hanno
ottenuto la validazione da parte dell'ARPAL e l'approvazione dal Commissario Delegato, di intesa
con la Regione Liguria, in esito alla Conferenza dei Servizi regolarmente convocata e svoltasi in
data in data 27 ottobre 2009.
I risultati hanno mostrato, in linea generale, la presenza nel suolo profondo (fino a 3 - 10 metri)
criticità per la presenza di Cromo esavalente (CrVI) solubile e Cromo totale (Crtot) nonché per
idrocarburi pesanti (C>12) e nelle acque di falda compromissione da CrVI e da Crtot anche con
valori elevati.
b) Demolizioni in area Sud
Le demolizioni sono state avviate a far data dal giorno 1 dicembre 2008 ed hanno riguardato 5
edifici (Magazzino imballi, Ex Forno a Piatto, Officina meccanica, Magazzino vela, Nuove
esperienze), alcuni dei quali risalenti all'anno 1900.
L'intervento di demolizione è stato realizzato in piena aderenza alle Linee Guida approvate dal
Commissario Delegato di intesa con la Regione Liguria ed al PSC (Piano di Sicurezza e Controllo).
L'intero intervento é stato costantemente monitorato e controllato, le riduzioni volumetriche ed il
confezionamento dei rifiuti sono state eseguite in apposita tensostruttura dotata di sistema di
contenimento delle emissioni e le demolizioni sono tutte state eseguite con tecniche di
abbattimento delle polveri mediante getto nebulizzato.
A conclusione delle demolizioni l'area è stata completamente ricondizionata e posta in sicurezza in
attesa delle future demolizioni dell'area Nord.
Le attività di demolizione dell'area Sud hanno portato allo smaltimento di circa 4.838 tonnellate di
detriti contaminati da sostanze pericolose.
A conclusione degli interventi con determina del Commissario Delegato n. 505 del 28 settembre
2009 si è preso atto del collaudo tecnico amministrativo degli interventi regolarmente effettuati.
c) Smaltimento Solfato giallo
L'intervento, certamente il più significativo effettuato nell'ambito delle attività di decomissioning è
consistito nel confezionamento, preparazione al trasporto, carico, trasporto e smaltimento dei
rifiuti costituiti da solfato di sodio anidro (codice C.E.R. 060313*), più comunemente definito
"solfato giallo" e Cromite (codice C.E.R. 060313*). Tali rifiuti erano ubicati all'interno dell'Edificio
V, Magazzino minerale, e già sottoposti a sequestro dalla Magistratura.
Le alte concentrazioni di CrVI risultanti dalle analisi di caratterizzazione del rifiuto condotte dalla
Struttura Commissariale e dall'ARPAL avevano imposto di effettuare le operazioni in condizioni
controllate rispetto alla produzione di polveri. Per tale motivo gli interventi sono stati effettuati in
ambienti confinati, in depressione rispetto all'esterno.
Per il confinamento dell'Edificio V sono stati utilizzati teli in polietilene di adeguato spessore e
colore chiaro. Sono state così create due aree confinate ben distinte e non comunicanti fra loro,
entrambe in depressione attraverso batterie di estrattori in grado di garantire fino a quattro
ricambi d'aria/ora.
26
Successivamente all'allestimento del cantiere si è passati alle operazioni di rimozione vera e
propria del rifiuto. In data 22 luglio 2011 sono state ultimate le attività di conferimento e il
cantiere è stato completamente smobilizzato.
Globalmente dall'avvio del cantiere al luglio 2011 sono stati rimossi e smaltiti dal magazzino V
(magazzino solfato giallo): 7.936 tonnellate con codice CER 060313* e 364. tonnellate con codice
CER 060405*.
d) Sistema di messa in sicurezza d'emergenza delle acque di falda contaminate da cromo
nell'area di Stabilimento
Il Commissario Delegato, con proprio atto in data 9/04/2009 n. 183, ha diffidato e messo in mora il
Fallimento Immobiliare Val Lerone S.p.A. alla progettazione e, successivamente, alla realizzazione
del muro perimetrale in località Pian Masino che verteva in condizioni di elevato rischio di crollo
con conseguente pericolo per la salute pubblica e per l'ambiente.
L'intervento di cui trattasi - regolarmente approvato dalla Conferenza dei Servizi - è costituito
dalla realizzazione di un diaframma intestato a 10 metri di profondità finalizzato a confinare la
falda inquinata sottostante l'area di Pian Masino e ad impedire la sua diffusione verso le acque del
Torrente Lerone, e deve essere considerato un interventi di messa in sicurezza d'emergenza
(M.I.S.E.). Il sistema di messa in sicurezza d'emergenza delle acque di falda è stato realizzato e
mantenuto in attività attraverso l'emungimento ed il trattamento chimico delle acque medesime
nel nuovo impianto ECOl, che opera senza soluzione di continuità dal 5 agosto 2010. Si tratta di un
impianto chimico di moderna tecnologia in grado di garantire, secondo quanto dichiarato dal
Commissario delegato il trattamento delle acque contaminate da Cr fino a valori di concentrazione
ampiamente inferiori ai limiti fissati dalla vigente normativa in materia di bonifiche. L'impianto
tratta le acque emunte dai n. 12 pozzi barriera localizzati all'interno dell'ex Stabilimento Stoppani
nonché le acque emunte dai n. 13 pozzi realizzati nell'area Pian Masino Alta. L'opera realizzata può
essere considerata come un efficace inizio della bonifica dell'area di Pian Masino Alta in quanto
intercetta e tratta un cospicuo quantitativo di acque di falda contaminate, abbattendo in modo
drastico la concentrazione di Cromo esavalente. Nel corso dell'anno 2012 l'impianto ha trattato
circa 600.000 metri cubi di acque di falda, provenienti dal sistema di messa in sicurezza
d'emergenza, dal dilavamento dei piazzali, dai pozzi barriera di Pian Masino Alta nonché il
percolato della discarica Molinetto con un abbattimento di circa 400 Kg di Cromo esavalente.
Maggio - luglio 2015: mantenimento in funzione del sistema ECO 1, pulizia delle canalette e delle
vasche, prelievi delle diverse matrici, controlli allo scarico, trasferimento e trattamento percolato
della discarica di molinetto e gestione degli adempimenti in materia di rifiuti.
e) Attività di progettazione e realizzazione del muro perimetrale in località Pian Masino
A seguito della verifica della presenza del rischio di ribaltamento di un muro di contenimento,
finalizzato a conterminare le terre inquinate ammassate nell'area di Pian Masino, il Commissario
delegato ha provveduto a diffidare il fallimento ed a sostituirsi in danno. Il nuovo muro è stato
progettato e dopo l'approvazione del medesimo progetto da parte della Conferenza dei Servizi
tenutasi a livello locale, è stato completamente realizzato nel gennaio 2012 e collaudato Le opere
sopra indicate hanno trovato copertura nei finanziamenti di cui al D.M. 468/01.
27
f ) Bonifica amianto nell'area dello Stabilimento ex - Stoppani
L'intervento di bonifica amianto predisposto in aderenza alle Linee Guida approvate dal
Commissario Delegato di intesa con la Regione Liguria, è stato strutturato in differenti fasi:
Bonifica Area SUD (Forno a piatto) e bonifica Area Nord (Forno 70, Forno 58 e Redecam).
L'intervento, vista la presenza di cromo esavalente (CrVI) nella matrice di amianto friabile con
conseguenti criticità connesse sia all'esposizione dei lavoratori sia per evitare qualunque
dispersione nell'ambiente esterno nonché al successivo smaltimento dei rifiuti prodotti, è stato
eseguito in stretta collaborazione con la competente USL. In particolare, è stato disposto un Piano
di Monitoraggio e di Controllo aggiornato su sito internet entro le 12 ore successive all'esecuzione
del prelievo per la determinazione di CrVI e delle fibre aerodisperse. I dati dell'Azienda sono stati
costantemente validati dalla USL mediante acquisizione ed analisi a campione di mezzo filtro.
Tutta l'attività é stata altresì controllata attraverso una rete di monitoraggio della qualità dell'aria
realizzata in collaborazione con la Provincia di Genova .
L'intervento di bonifica amianto, avviato con notifica preliminare prot. 1432/08 del 11.06.2008,
previa presentazione ed approvazione del Piano di lavoro alla competente USL in data 5.08.2008, è
stato ultimato in data 30 aprile 2009.
L'intervento ha prodotto i rifiuti di seguito riportati: CER 170601* Materiali isolanti contenenti
amianto: Kg 110.168; CER 170605* Materiali da costruzione contenenti amianto: Kg 17.327; CER
170503* Terre contaminate da sostanze pericolose: Kg 190.180.
La competente USL ha rilasciato le certificazioni di avvenuto smaltimento e di idoneità al riutilizzo
delle Aree.
g) Bonifica degli arenili diArenzano e Cogoleto e loro deperimetrazione
La bonifica degli arenili in questione è consistita essenzialmente nell'asportazione del cosiddetto
"crostone" degli arenili e nella successiva ricopertura degli scavi con sabbia pulita di idonea
granulometria e caratteristiche. L'intervento è stato effettuato in n. 2 fasi, in relazione ai tempi
necessari per l'esecuzione delle stesse.
L'intervento effettuato può essere sinteticamente suddiviso nelle seguenti operazioni:
• asportazione di sabbia e ciottoli, per ciascun gruppo di celle di
scavo, accorpate in modo idoneo, che sono stati trasportati all'impianto di vagliatura ubicato
a Pian Masino, per il loro successivo reimpiego come materiale di ripascimento;
• frantumazione del crostone mediante martellone pneumatico
montato su escavatore fino alla sua completa asportazione, completando lo scavo con
ulteriori 50 centimetri rispetto al livello del crostone rimosso, a garanzia della completa
bonifica; ?
• su ciascuna cella individuata in fase di lavoro è stato
effettuato un campionamento sul fondo dello scavo in contraddittorio con la Provincia di
Genova;
• è stato effettuato il ripascimento dell'arenile con materiale
proveniente dalle operazioni di trattamento meccanico di vagliatura nell'area di Pian Masino
nonché con materiale di cava di provenienza esterna;
• sono state asportate le seguenti quantità di crostone:
o arenile di Arenzano: 5.303 metri cubi (11.859 tonnellate),
o arenile di Cogoleto: 24.606 metri cubi (54.125 tonnellate).
La Provincia di Genova ha certificato l'avvenuta bonifica degli arenili di Arenzano e Cogoleto
all'interno del S.I.N. Cogoleto - Stoppani con provvedimenti rispettivamente del 20 dicembre 2012
28
e del 17 maggio 2012. Il Commissario delegato, con decreto del 29 ottobre 2012 n. 376, sulla base
della certificazione di avvenuta bonifica della Provincia di Genova e dei pareri favorevoli della
Conferenza di Servizi, tenutasi a livello locale, e della Regione Liguria (deliberazione n. 1170 del 5
ottobre 2012) ha disposto la "restituzione agii usi legittimi" delle aree degli arenili di Arenzano e
Cogoleto. Copia del decreto è stata trasmessa al MATTM al fine di deperimetrare le aree oggetto
della certificazione di avvenuta bonifica.
Con nota acquisita dal MATTM al prot 12749 del 21.08.15, il Ministero delle infrastrutture e dei
trasporti ha trasmesso i piani operativi elaborati dalle Capitanerie di porto nell'ambito delle
convenzioni con il MATTM per il supporto tecnico logistico/operativo per il controllo e
monitoraggio del SIN Cogoleto Stoppani in ambito costiero. Allegata alla nota, nella pianificazione
preliminare delle azioni di controllo concordate con il soggetto attuatore, tra le attività viene
riportata la "Prospezione dei fondali marini interni al SIN", finalizzata alla mappatura dei crostoni
di cromo (per il confronto con la mappatura fatta a suo tempo, fermo restando che è stato già
definito il maggior rischio riguardo la rimozione degli stessi, qualora sommersi e/o semisommersi).
h) Biomonitoraggio dell'area marino - costiera prospiciente il S.I.N. Cogoleto Stoppani
E' stata biomonitorata l'area marino costiera ricompresa nella perimetrazione del S.I.N. di
Cogoleto Stoppani, con l'obiettivo di valutare l'accumulo dei composti del cromo rilasciati
nell'ambiente marino ed il conseguente impatto sugli ecosistemi durante le procedure di bonifica
del cosiddetto "crostone". In particolare sono stati condotti n. 2 campionamenti annuali, nel
periodo primaverile ed invernale, relativamente agli anni 2008, 2009 e 2010, in n. 2 stazioni
costiere (foce del torrente Lerone EST e foce del torrente Lerone OVEST), ubicate ad una distanza
reciproca di circa 500 metri, utilizzando come bioindicatori molluschi della specie Mytilus
galloprovincialis. Le analisi hanno mostrato un miglioramento delle condizioni ambientali in tutti i
campionamenti con la sola eccezione della campagna dell'inverno 2009, che ha mostrato un
incremento dei valori di alcuni biomarcatori rilevanti, quali soprattutto il danno al DNA. Gli effetti
osservati nei mitili sono attribuibili non solo all'inquinamento da cromo ma anche alle
concentrazioni elevate di Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA). Nel corso della riunione del Gruppo
di lavoro, costituito da Commissario delegato, Regione Liguria, Provincia di Genova, ISPRA, IRCCS,
DISAV ed ARPAL, tenutasi in data 20 settembre 2012, è stato deciso di continuare l'attività di
monitoraggio.
Secondo quanto riportato nel già citato report trimestrale (1 maggio- 31 luglio 2015), è in corso il
programma di biomonitoraggio in conformità a quanto stabilito dalla Conferenza di Servizi del
07.06.14.
i) Discarica di Molinetto nel Comune dì Cogoleto (Fuori SIN)
La gestione della discarica in oggetto, di tipo B per rifiuti speciali pericolosi, è stata autorizzata
dalla Provincia di Genova alla Immobiliare Val Lerone S.p.A,.
Tale discarica non è ricompresa nella perimetrazione del S.I.N. Cogoleto Stoppani ma è asservita in
via esclusiva agli interventi di messa in sicurezza e bonifica dell'area dell'ex Stabilimento Stoppani.
A seguito del fallimento della I.V.L. S.p.A., l'impianto è stato lasciato in uno stato di totale
abbandono, con conseguenti scarichi abusivi di rifiuti, anche contenenti amianto. Si è, inoltre,
determinata una situazione di grave emergenza ambientale conseguente al pericolo di
sversamento di percolato dalla discarica medesima, che ha costretto il Sindaco di Cogoleto ad
emanare una serie di Provvedimenti, finalizzati alla tutela della salute pubblica e dell'ambiente..
29
Vista l'inadempienza della I.V.L. S.pA, il Commissario delegato ha provveduto al trasporto ed al
successivo smaltimento di circa 1.227 tonnellate di percolato.
La Provincia di Genova ha avviato le necessarie procedure per l'escussione della polizza
fideiussoria, quale beneficiaria, per il pagamento delle spese sostenute dalla Struttura
Commissariale per gli interventi richiesti dal Comune di Cogoleto.
Gli Enti territoriali locali (Regione Liguria, Provincia di Genova, Comuni di Cogoleto ed Arenzano)
hanno sottoscritto, in data 28 novembre 2007, un Protocollo di Intesa con il Commissario
delegato, assumendo tra l'altro il formale impegno ad assumere, secondo le rispettive competenze
, gli atti necessari al fine di consentire una gestione più adeguata dell'impianto di discarica in
località Molinetto.
Il Commissario ha, inoltre, effettuato un periodico monitoraggio delle acque di falda dell'area della
discarica che ha confermato la necessità di effettuare interventi di messa in sicurezza d'emergenza
e di rimuovere e smaltire periodicamente il percolato, nelle more della realizzazione di un idoneo
progetto di messa in sicurezza ed adeguamento secondo i dettami del D.Lgs. 36/2003.
L'O.P.C.M. del 5 marzo 2008 n. 2660 ha autorizzato il Commissario delegato ad utilizzare le
volumetrie residue disponibili nella discarica Molinetto, per le attività di competenza.
Il Commissario delegato ha disposto l'affidamento delle attività di progettazione per la messa in
sicurezza ed adeguamento ai criteri del D.Lgs. 36/2003 della discarica Molinetto. La messa in
sicurezza della discarica prevedeva l'utilizzo delle volumetrie residue per il conferimento di circa
90.000 metri cubi di rifiuti pericolosi e non pericolosi provenienti dalle attività, di messa in
sicurezza e bonifica del S.I.N. Cogoleto-Stoppani.
Il progetto di messa in sicurezza ed adeguamento ai criteri del D.Lgs. 36/2003 della discarica
Molinetto è stato approvato dal Commissario delegato con proprio provvedimento n. 309 del 20
giugno 2011. Il Commissario delegato ha poi provveduto all'aggiudicazione dell'appalto integrato
ad un R.T.I. per la messa in sicurezza del fronte roccioso e la regimazione idraulica della discarica di
Molinetto. I lavori, avviati a fine novembre 2012, dovrebbero concludersi entro Febbraio 2017
(conferimento di rifiuti non derivanti dalla bonifica dell'ex Stoppani e contestualmente messa in
sicurezza e chiusura della discarica esterna al SIN).
Attività relative alla stessa Discarica di Molinetto (esterna alla perimetrazione del S.I.N.):
Trimestre Febbraio-Aprile 2015:
• sono proseguite le attività propedeutiche al conferimento in discarica dei rifiuti, mediante
devegetazione con accatastamento dei tronchi e degli arbusti in aree dedicate;
• realizzazione della messa in sicurezza delle strade di accesso interne alla discarica e
completamento delle recinzioni e messa in posa della cartellonistica di sicurezza;
• sono state eseguite le operazioni di prova della posa in opera di casseri in legno e rete
metallica come da progetto;
• sono state eseguite le perforazioni e la posa in opera dei nuovi piezometri PP3, PP4, PS4 e PP5;
• sono iniziate le lavorazioni di livellamento terreno zona nord - est per la posa di tubo drenante
e di sistemazione preliminare del versante Nord - Est;
• eseguita la posa in opera, sistemazione e calibratura della pesa a ponte;
• è stata realizzata la prima fase di formazione fori con l'inghisaggio dei chiodi Dywidag sulla
parete rocciosa.
30
Trimestre maggio - luglio 2015:
• Continuazione dei lavori per la sistemazione del versante Nord-Est, area Tasca, e dei versanti
lungo la strada di cantiere;
• decespugliatura e sfalcio delle scarpate
• posa in opera delle tubazioni da collegare alla tubazione drenante che verrà posta alla base
della parete rocciosa;
• a giugno sono iniziati i lavori di scavo per la messa a nudo del telo di impermeabilizzazione del
fondo della discarica; taglio dell'argine per la creazione della piazzola di servizio e realizzazione
di un nuovo argine;
• ripristino e riparazione dei teli in HDPE su tutta l'area oggetto di intervento e posa di telo
geocomposito di protezione; è stato posto uno strato di 50 cm di ghiaino;
• è stata sistemata la scarpata sottostante la piazzola ausiliaria e successiva posa del telo in LDPE
per il convogliamento dell'acqua piovana all'esterno della discarica.
• sono stati eseguiti interventi sul fondo della parete rocciosa: saldatura delle barre in ferro;
posa della rete metallica, ripristino dei teli esistenti lungo tutto il fondo della parete rocciosa e
loro prolungamento con geomembrana in HDPE; realizzazione del dosso di contenimento;
posa del pacchetto di teli (geotessile di protezione e geomembrana in HDPE); posa tubo
drenante microfessurato e successivo riempimento con ghiaino; saldatura in testa al tubo
cieco di drenaggio (lato ovest) di una cartella in HDPE; scavo e posa del tubo di drenaggio
fessurato a lato ovest dello sperone dell'area Tasca;
• messa in sicurezza delle scarpate nell'area Nord Est;
• predisposizione area Tasca: stesura di uno strato di argilla sul fondo dell'area (conclusa);
realizzazione del nuovo impianto di collettamento del percolato (conclusa); avvio della prima
fase di stesura pacchetto teli lato nord est che è proseguita sul versante opposto;
Altre criticità del SIN:
• Il termine di 45 giorni connesso al regime di prorogatici non è ulteriormente estendibile e,
salvo apposito provvedimento normativo, le funzioni del commissario cesseranno il 15.2.2016.
• Presenza nel litorale di Cogoleto di un arenile di circa 10.000 mq (ex Envireg) altamente
inquinato da metalli pesanti, in cui vige il divieto di balneazione che deve essere ancora
oggetto di caratterizzazione e bonifica e il cui costo è stimato in circa 20 milioni di euro;
• dai report trimestrali trasmessi dal Commissario emerge che durante le attività di
decommissioning sono stati rivenuti ulteriori rifiuti nel sito non mappati. Il Commissario riporta
che lo smaltimento di questi rifiuti pericolosi, non conferibili alla Discarica di Molinetto, allo
stato comportano oneri presunti pari a 5.000.000 di euro (oltre IVA).
31
SIN di "Pioltello e Rodano"
1. Inquadramento del sito
Il SIN di Pioltello e Rodano, in provincia di Milano, è stato incluso nell'elenco dei siti di bonifica di
interesse nazionale con la Legge 388/00, perimetrato con D.M. 31/08/2001 pubblicato sulla G.U.
n.252 del 29/10/2001, ha estensione pari a circa 830.000 m2
ed include interamente il Polo
chimico ubicato al confine tra i territori comunali di Pioltello e di Rodano.
L'attività produttiva presente sull'area è prevalentemente di tipo chimico/farmaceutico. Nel Sito di
Interesse Nazionale ricadono 7 aree di proprietà di soggetti privati (di seguito dettagliate). E'
inoltre presente una limitata porzione di area di competenza di RFI, che è stata interessata
dall'intervento di quadruplicamento della linea ferroviaria Pioltello-Treviglio.
Non sono presenti aree pubbliche.
2. Descrizione delle aree private incluse nel SIN
Area ex-SISAS (305.800 m2
): La Società SISAS, attiva dal 1947, operava nell'industria chimica di
base. E' stata oggetto di dichiarazione di fallimento da parte del Tribunale di Milano in data 18
aprile 2001.
Nell'ex stabilimento risultavano ubicate tre discariche non autorizzate (denominate A, B e C), utilizzate
durante l'attività dello stabilimento per il conferimento dei rifiuti derivanti dall'attività della stessa
industria.
Nel 2001 è stata avviata una procedura d'infrazione comunitaria ed in seguito il 09.09.2004 la
Commissione Europea ha pronunciato una sentenza di condanna nei confronti dello Stato italiano,
nella causa C-383/02, per inadempimento in ordine all'attuazione degli interventi di bonifica
sull'area ex Sisas (mancata rimozione rifiuti nelle discariche A, B, e C).
Nel 2006 la Curatela ha comunicato che era in corso una trattativa con soggetti privati interessati
(Gruppo Zunino e Walde Ambiente) per la cessione dell'area ex Sisas.
Preso atto di quanto sopra comunicato, la Regione Lombardia ha promosso la stipula di un Atto di
Intenti con i citati soggetti privati acquirenti nel quale è previsto che i soggetti privati interessati
all'acquisto dell'area procedessero alla messa in sicurezza di emergenza e successiva bonifica
dell'area ex-SISAS, "...senza alcun intervento di finanziamenti pubblici".
In data 21.12.2007 e in data 30.09.2009 è stato sottoscritto un Accordo di Programma, per il
perfezionamento del sopracitato Atto d'Intenti ed il successivo atto Integrativo, entrambi
promossi dalla Regione Lombardia e finalizzati alla realizzazione degli interventi di bonifica e alla
conseguente riqualificazione urbanistica dell'area ex-SISAS. I citati Accordi definiscono, in
particolare, un processo di riqualificazione funzionale dell'area ex SISAS, da attuare mediante
interventi di ristrutturazione urbanistica che comportano la necessità di introdurre varianti agli
strumenti urbanistici generali dei Comuni di Pioltello e Rodano.
La Società acquirente, in ottemperanza da quanto disciplinato nei sopracitati Atti, avviava, previa
approvazione del progetto di bonifica, le attività di bonifica finalizzate alla rimozione dei rifiuti
presenti nelle discariche e rispettare, il cronoprogramma trasmesso alla Comunità Europea allo
scopo di evitare la definitiva condanna e mantenere gli impegni assunti con la stessa.
Successivamente, a seguito della comunicazione della Regione Lombardia circa il mancato rispetto
delle attività di rimozione dei rifiuti e del cronoprogramma delle attività da parte dell'Azienda
32
Trestate, al fine di non incorrere nella definitiva condanna della comunità europea in data
16.04.2010, il Governo, su richiesta del Presidente della Regione Lombardia e d'intesa con il
Ministro dell'Ambiente e T.T.M., ha provveduto a dichiarare lo stato di emergenza ai sensi della
legge n. 255/1992 per la bonifica delle discariche A e B dell'ex Stabilimento Sisas.
In data 30 aprile 2010, a seguito della dichiarazione dello stato d'emergenza da parte del Governo, è stato
nominato il Commissario Delegato per l'esecuzione di ogni necessaria iniziativa finalizzata alla prosecuzione
e al completamento delie attività di bonifica delle discariche A, B e con successiva ordinanza il ed. lobo C.
La gestione Commissariale è cessata il 31.05.2012.
In data 29.09.2011 il Collegio dei Commissari dell'Unione Europea ha archiviato la procedura di infrazione
riguardante l'area ex Sisas.
Non risultano completate le attività di decommissioning dell'area impianti e pertanto anche la
caratterizzazione delle matrici sottostanti l'area. Pertanto la caratterizzazione è parziale.
Le indagini di caratterizzazione eseguite hanno comunque evidenziato:
• acque di falda: contaminazione da Metalli, Composti alifatici clorurati, Composti aromatici;
• terreni: contaminazione dei suoli da Metalli, Idrocarburi C>12, Composti alifatici clorurati e
PCB
• presenza di tre discariche abusive denominate A, B, C, costituite da rifiuti derivanti dalla
produzione industriale;
Contenzioso
La sentenza del TAR Lombardia del 31.10.2013 relativa al ricorso n. 02260/2011 della TR ESTATE
condanna in soldo il MATTM e la Regione Lombardia al rimborso delle spese sostenute dalla
ricorrente per la bonifica. La stima dei costi così come si evince dalla medesima sentenza deve
essere fatta sulla base della perizia prodotta dalla Regione Lombardia ed. "perizia Elefanti" e
bisogna compensare i costi sostenuti dairAzienda( circa 18.000.000 di euro) con la spesa del
Commissario per la rimozione dei rifiuti presenti nelle discariche in area ex Sisas e pari a circa
50.000.000 di euro. Secondo questa interpretazione della sentenza le parti non dovrebbero
corrispondere nessuna somma alla ricorrente. Nella sentenza il giudice prevede un abbattimento
dei costi sostenuti dalla ricorrente pari non inferiore del 50%.
Il Consiglio di Stato con sentenza n. 6164 del 2014 si è pronunciata in merito al contenzioso tra TR
ESTATE ed Enti Pubblici confermando la condanna per il MATTM e la Regione Lombardia al
rimborso delle spese sostenute dalla ricorrente per la bonifica.
Con nota del 23.09.2015 la Regione Lombardia ha trasmesso una proposta di riconoscimento dei
costi sostenuti da TR ESTATE per la bonifica del sito ex Sisa di Pioltello Rodano. L'importo
complessivo dal riconoscere alla Società corrisponde a circa 17.044.000.00 €. La titolarità dell'area
passerà alla Regione che dovrà poi indicare il soggetto à cui trasferire la proprietà.
Con nota prot. n. 15493/STA del 06.10.2015 il MATTM ha comunicato alla Regione Lombardia che
"non si hanno motivi ostativi alla definizione e formalizzazione della proposta nei termini indicati
da codesta Regione".
A seguito di tali sentenze l'area verrà ceduta al Pubblico e la bonifica dovrà essere completata
dalla stesso. Ad oggi la scrivente Direzione non è a conoscenza delle modalità di cessione dell'area
al pubblico.
Area OLON (369.000 m2
): Stabilimento farmaceutico dal 1959. La produzione attuale comprende
33
sia la produzione di principi attivi e intermedi per i medicinali che la produzione, il
confenzionamento, il deposito e la spedizione di reagenti e prodotti chimici.
La caratterizzazione del sito eseguita nei 2004 è stata integrata e si è in attesa della trasmissione dell'analisi
di rischio sito specifica.
Le indagini di caratterizzazione eseguite hanno evidenziato:
• Acque di falda: contaminazione da organo clorurati cancerogeni, Cromo VI, MMTD, Di(2-
etilesil)Ftalato
• Terreni: contaminati da Mercurio, Piombo, Rame, Cadmio ed Idrocarburi pesanti C>12.
• Presenza di rifiuti nella ed. "Area Verde".
In merito alla ed. "Area Verde" con nota prot. n. 1923 del 18.12.2015 la Olon ha dichiarato che
"non procederà con l'applicazione dell'analisi di rischio ex art. 242, comma 4 del D.lgs 152/06 della
ed. Area Verde" anche a seguito della sentenza del Consiglio di Stato n.4225/2015.
La Direzione con nota prot. n. 0021082/STA del 28.12.2015 ha richiesto alla Città Metropolitana
di Milano di attivare, per la cosiddetta "area verde", le procedure previste dall'art. 244, commi 2 e
3, del D.Lgs. n. 152/06 (avvio e conclusione del procedimento volto ad identificare l'eventuale
responsabile dell'inquinamento nonché diffida dell'eventuale responsabile a provvedere).
Gruppo Air Liquide: le aree di proprietà del Gruppo Air Liquide, per una superficie complessiva
pari a circa 105.500 m2
, comprendono l'unità produttiva, la centrale termoelettrica (Energheia) e
lo stabilimento Air liquide Italia Service destinato allo stoccaggio di gas tecnico-industriali e
farmaceutici.
La caratterizzazione è parziale in quanto non risultano completate le attività di decommissioning dell'area
impianti dell'Energheia.
Le indagini di caratterizzazione eseguite hanno evidenziato, in generale:
• acque di falda: contaminazione da Cromo VI, Ferro, Mercurio, organo clorurati cancerogeni;
• terreni: contaminazione da mercurio, piombo, idrocarburi C<12, idrocarburi C>12, benzene e
cloruro di vinile.
Nella Conferenza di Servizi istruttoria del 24.02.14 sono state formulate varie prescrizonoi.
In particolare per l'area Energheia ha evidenziato che l'attività della Airliquide Energheia ricade in
area compresa nel Sito di Interesse Nazionale di Pioltello. Pertanto, il titolare del relativo
procedimento, con specifico riferimento alla valutazione della compatibilità delle opere con gli
interventi di caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica è il MATTM. Tutte le attività che
ricadono all'interno del Sito d'interesse Nazionale devono essere comunicate e dettagliatamente
descritte in una relazione tecnica al MATTM.
la CdS:
A. In merito alle attività di decommissioning
> ha richiesto alla Airliquide Energheia, alla luce della comunicazione di Energheia in merito variante
del progetto di decommisioning avente ad oggetto le attività di demolizione della sottostazione
elettrica in area contigua alla centrale di cogenerazione e della comunicazione che "nell'esecuzione
dell'intervento si atterranno a tutte le indicazioni ricevute in atto nel cantiere di decommissioning
della centrale", un aggiornamento sulle attività di decommissioning in corso con relativo
cronoprogramma.
> ha ricordato che al completamento dei lavori di decomissioning la Società dovrà trasmettere il
piano di caratterizzazione integrativa dei suoli e delle acque di falda le cui modalità saranno
concordate con gli Enti preposti.
B. In merito alle acque di falda:
34
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Stato di avanzamento delle bonifiche nei Siti di Interesse Nazionale

  • 1. DIREZIONE GENERALE PER LA SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO E DELLE ACQUE Audizione presso la Commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati 26 gennaio 2016 1
  • 2. Sommario Stato di avanzamento delle bonifiche nei Siti di Interesse Nazionale: SIN di "Laghi di Mantova e polo chimico" 3 S.I.N. di Cogoleto stopparli 23 SIN di "Pioltello e Rodano" 32 SIN di "Napoli Bagnoli Coroglio" 40 SIN di "Brindisi" 47 Sin di "Brescia Carfaro" 60 SIN di "Manfredonia" 72 SIN di "Bussi sul Tirino" 77 2
  • 3. SIN di "Laghi di Mantova e polo chimico" E' "sito di bonifica di interesse nazionale" con Legge 179/2002 ed è stato perimetrato con D.M. del 7 febbraio 2003, pubblicato sulla G.U. n. 86 del 12.04.2003. Il perimetro include un territorio di circa 1030 ha di cui fanno parte aree pubbliche quali i Laghi di Mezzo ed Inferiore, la riserva naturale della "Vallazza", alcuni tratti del fiume Mincio con le relative sponde, ed aree private quali l'area del Polo Industriale. Si precisa che dell'area totale circa il 60% è costituita da area a terra e circa il 40% è costituita dai laghi di Mezzo ed Inferiore e dal Fiume Mincio. Parte dei citati territori sono ricompresi all'interno del Parco del Mincio. La città è ubicata sulla sponda destra del fiume mentre su quella sinistra insiste il Polo Chimico distante dal centro cittadino 2-5 Km. Relativamente alla compromissione di natura socio/sanitario ed ambientale presente nel sito di interesse nazionale si evidenzia che nei suoli, dai dati fino ad oggi disponibili, è presente in generale contaminazione da metalli, BTEXS, Idrocarburi leggeri e pesanti, Diossine mentre le acque di falda presentano una contaminazione da metalli, composti organici aromatici, composti alitatici clorurati cancerogeni, composti alifatici clorurati non cancerogeni IPA, MTBE, ETBE e idrocarburi totali. In merito alla titolarità/proprietà delle aree incluse nel perimetro del sito, di seguito si vanno a dettagliare la titolarità privata o pubblica di ciascuna area. Le aree occupate da aziende private, parte delle quali destinate ad attività economica, fino ad ora censite coinvolgono i seguenti soggetti privati: Versalis S.p.A (prima Polimeri Europa - produzione di Stirolo, polistirolo, idrogenati, alchifenoli, fenolo ed acetone), Syndial S.p.A (aree non attive), IES S.p.A (Raffineria), ITAS S.p.A (trafilatura della vergella d'acciaio), Sogefi Filtration (produzione di filtri), Colori Freddi (produzione di colori ad acqua per l'edilizia e smalti a pannello), Bellely Energy (progettazione e produzione di componentistica di impianto per l'industria chimica, petrolchimica, termoelettrica), Enipower, Claipa (punto vendita carburanti), Brescialat (ex Azienda Agricola le Betulle), Fratelli Posio (ferramenta), ex Punto Vendita ENI R&M, Sol (area inclusa nel SIN di modesta estensione. L'intera area produttiva è fuori SIN). Per quanto riguarda l'area pubblica si sottolinea che una porzione include aree a terra mentre un'altra include aree lacustri. Di particolare interesse risultano le aree lacustri. In particolare si sottolinea che numerosi rilievi a partire dagli anni '70 hanno evidenziato una contaminazione da metalli pesanti, principalmente mercurio, per le aree lacustri e fluviali. 3
  • 4. Interventi ad oggi attivati Campagne coordinate di Monitoraggio acque di falda Ad oggi sono state realizzate numerose campagne unitarie e coordinate di monitoraggio delle acque di falda al fine di valutare lo stato di contaminazione delle acque di falda medesime in tutta l'area del Sito di Interesse Nazionale. In particolare la campagna di monitoraggio del 2013 come si evince dalla relazione di validazione di ARPA Mantova ha consentito di evidenziare: • la presenza di sostanze contaminanti (Idrocarburi totali, Benzene, Mtbe, Etbe, Solventi clorurati) nelle acque sotterranee a valle della barriera idraulica IES, in aree di proprietà della stessa IES e di Belleli Energy, • la presenza di Mercurio in falda in prossimità dell'edificio sala celle dell'ex impianto cloro-soda in area di proprietà Versalis; • presenza di contaminazione da solventi clorurati in area Versalis, in particolare nella zona compresa tra la zona impianto ST20 e zona CER, correlata alla presenza in loco di una possibile sorgente di contaminazione,. • contaminazione della falda da solventi clorurati in corrispondenza dell'Industria Colori Freddi San Giorgio Aree private 1. Messa in sicurezza d'emergenza e misure di prevenzione Per quel che concerne le attività di messa in sicurezza d'emergenza delle acque di falda si evidenzia che gli interventi presentano uno stato di attuazione differenziato in quanto: • in alcune aree sono già attivi sistemi di emungimento delle acque di falda anche se non sempre ritenuti sufficienti acontenere la diffusione della contaminazione [Versalis S.p.A., ITAS 1 S.p.a. (sede storica), ITAS 2 S.p.A. (ex Monfardini Remigio), IES S.p.A., Sogefi Filtration S.p.a., Industria Colori Freddi S. Giorgio S.r.l.]; • in altre è stata richiesta l'adozione di immediati interventi di messa in sicurezza d'emergenza. In area Collina di proprietà Syndial le attuali misure in atto di messa in sicurezza d'emergenza consistono in una barriera idraulica ed in una cinturazione dell'area tramite palancole infisse fino a 10 m dal p.c. (perimetro della palancolatura circa 1200 m), che non intercettano la falda principale. 2. Caratterizzazione In merito alle attività di caratterizzazione si evidenzia che la percentuale di aree interessate da Piani di caratterizzazione presentati rispetto al totale dell'area perimetrata è pari a circa l'87%. All'interno del sito assumono particolare rilevanza: A. la Raffineria di proprietà della IES S.p.A.; B. Area Belleli Energy CPE C. l'Industria Colori Freddi S.r.l. D. l'area dello stabilimento Versalis (prima Polimeri Europa) e l'area del "Canale Sisma", di proprietà Versalis, nel quale vengono scaricate le acque reflue industriali e le acque di raffreddamento dello stabilimento, i cui sedimenti sono risultati contaminati prevalentemente da mercurio; E. l'area di proprietà Syndial denominata "Area Collina", utilizzata fino al 1979 come zona di accumulo di rifiuti di diverso tipo provenienti dalle attività svolte all'interno 4
  • 5. dello stabilimento; 3. Problematiche principali Di seguito si riporta un dettaglio relativo alle problematiche principali delle sopracitate aree. L'estensione totale delle aree di proprietà della società IES, interne al sito di Interesse Nazionale, è pari a 105,39 ettari (ha) e comprende le seguenti aree: 1. Area dello stabilimento IES, che viene suddiviso in tre macroaree: Area di Raffineria (all'interno della quale è ubicata l'area stralcio "aree 2 e 3"), Area Belleli (Parco Serbatoi) e Area esterna allo stabilimento a valle dell'Area Belleli; 2. Deposito Nazionale; 3. Aree di nuova acquisizione (area adiacente al Deposito Nazionale ed area IES acquistata dall'ex curatore fallimentare della Belleli S.p.A.), Tutte le aree di proprietà sono state caratterizzate da parte della Società ad eccezione delle aree di nuova acquisizione per le quali è in corso l'attività di caratterizzazione. La Società IES inoltre ha caratterizzato e previsto interventi di prevenzione che consistono in emungimento di acque di falda contaminata e successivo trattamento e monitoraggi del soil gas e/o monitoraggi indoor nell'area denominata Area Villette che in parte risulta ricompresa nel Sito di Interesse Nazionale e in parte è esterna al Sito di Interesse Nazionale. INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA D'EMERGENZA e/o misure di prevenzione Nell'area di Raffineria IES risultano in corso i seguenti interventi di mise: A l . barriera idraulica ed trattamento delle acque di falda contaminate. Sono presenti n. 64 pozzi di emungimento, ove necessario il sistema di emungimento delle acque di falda è accoppiato ad un sistema Dual Pump per il recupero surnatante; A2. recupero surnatante in n. 51 pozzi interni area di proprietà; A3, recupero surnatante nell'adiacente area Belleli Energy CPE. 1. con l'Ordinanza emessa in data 15 ottobre 2012 (prot. 21/258) la Provincia di Mantova ha individuato la IES quale responsabile del superamento delle CSC di cui alla tabella 2 allegato 5 Titolo V Parte Quarta del D. Lgs. n. 152 del 2006 nonché della presenza in falda di prodotto in fase separata nello stabilimento IES e in corrispondenza dello stabilimento Belleli Energy; 2. a seguito dell'Ordinanza IES ha presentato il documento Interventi finalizzati alla rimozione e recupero del prodotto surnatante sulla falda in area Belleli Energy CPE; 3. la IES ha presentato anche il ricorso al Tar avverso l'Ordinanza sopra citata, dichiarando che il documento presentato non costituiva acquiescenza da parte della Società medesima. 4. sempre in merito alla presenza di surnatante e alla contaminazione delle acque di falda in area IES si ricorda che Sogesid nell'ambito degli interventi di cui all'Accordo di Programma del 31 maggio 5 A. AREA IES ITER DEL PROCEDIMENTO DI BONIFICA
  • 6. 2007 del SIN "Laghi di Mantova e Polo Chimico" e del successivo atto sostitutivo del 27 marzo 2013 ha presentato il Progetto del primo stralcio funzionale degli interventi di messa in sicurezza e bonifica della falda acquifera nelle sole aree di proprietà di IES S.p.A./Belleli Energy CPE S.r.l. che include anche l'integrazione relativa all'impianto di trattamento acque di falda. Tale progetto prevede: la cinturazione dell'area IES, lato lago inferiore e fiume Mincio, mediante diaframma plastico, palancole e pozzi di emungimento nonché n. 3 pozzi di recupero surnatante in area Belleli Energy CPE. Lo sviluppo dell'opera di barrieramento fisico è pari a circa 1200 metri lineari. Il costo dell'intervento è pari a 16.184.220,84 euro. 5. Il progetto e il decreto definitivo n. 4598/TRI/DI/B del 21/10/2013 di approvazione del citato progetto sono stati notificati alla società IES con nota prot. MATTM 3637 del 05/02/2014 con la richiesta di eseguirlo entro 90 giorni dalla notifica; 6. l'Azienda ha proposto un ricorso al Tar Brescia avverso il decreto definitivo (n. 4598/TRI/DI/B del 21/02/2013) chiedendo la sospensione cautelare del prowedimento; 7. il Tar Brescia all'udienza del 09/05/2014 ha fissato la trattazione del ricorso nel merito all'udienza del 29/10/2014; l'Avvocatura distrettuale dello Stato di Brescia con nota prot. 10838 del 14 maggio 2014 (prot. MATTM 0013290 del 14/05/2014) ha comunicato al MATTM che i provvedimenti impugnati non sono stati sospesi e restano efficaci, suggerendo in questa fase di non adottare a scopo precauzionale "atti e comportamenti che possano comportare irreversibili trasformazioni delle aree oggetto del progetto". 8. la conferenza di servizi istruttoria del 28/05/2014 ha confermato che non sussiste dal punto di vista tecnico alcuna interferenza con le attività di messa in sicurezza d'emergenza finalizzate alla rimozione e recupero del prodotto surnatante sulla falda in area Belleli Energy CPE e che IES è tenuta a realizzare gli interventi previsti dal progetto medesimo; 9. la IES ha presentato rispettivamente in data 15 settembre 2014 e 17 settembre 2014 una proposta progettuale denominata Progetto ALTERNATIVO al "Progetto Definitivo degli interventi di messa in sicurezza e bonifica della falda acquifera del SIN Laghi di Mantova e Polo Chimico - 1 ° Stralcio funzionale" e l'errata corrige della relazione tecnica, all'esame della conferenza di servizi odierna. 10. il Tar Brescia all'udienza del 29/10/2014 ha rimandato rinviato la trattazione del ricorso nel merito ad una udienza successiva (08/04/2015) e successivamente al febbraio 2016. 11. La IES con nota prot. 7434 del 09/06/2014 (prot. MATTM 15912 del 10/06/2014) ha comunicato di aver avviato le attività di campo per il recupero surnatante in area Belleli Energy. 12. Nel settembre 2014 la IES ha trasmesso al MATTM la proposta progettuale alternativa al "Progetto Definitivo degli interventi di messa in sicurezza e bonifica della falda acquifera del SIN Laghi di Mantova e Polo Chimico - 1° Stralcio funzionale" e l'errata corrige della relazione tecnica. Il documento, che è stato presentato solo a seguito della notifica del progetto redatto da Sogesid, approvato nelle conferenze di servizi decisorie del 10/10/2011 e del 5/09/2013 ed i cui oneri restano comunque a carico di IES, è finalizzato a dimostrare che la proposta progettuale denominata "Progetto alternativo IES" raggiunge i medesimi obiettivi del "Progetto SOGESID", ossia la protezione del recettore Lago Inferiore e della Riserva Naturale Vallazza lungo i confini IES, tenendo in considerazione l'azione delle opere di emungimento falda già attivate da IES integrandole. 13. La conferenza di servizi istruttoria del 09 dicembre 2014 ha esaminato la proposta progettuale alternativa al "Progetto Definitivo degli interventi di messa in sicurezza e bonifica della falda acquifera del SIN Laghi di Mantova e Polo Chimico - 1 " Stralcio funzionale" e l'errata corrige della relazione tecnica presentata da IES nel settembre 2014. Sulla documentazione in esame sono stati acquisiti i pareri espressi dalla Struttura di assistenza tecnica alla Direzione, da ARPA Lombardia e da ISPRA. Dai citati pareri si evince che la proposta progettuale di IES doveva essere revisionata ed 6
  • 7. integrata e che senza le integrazioni richieste la proposta progettuale così presentata non poteva essere ritenuta approvabile. 14. La Conferenza di Servizi istruttoria del 09 dicembre 2014 ha chiesto pertanto alla IES di trasmettere, entro 60 giorni dalla data di notifica del verbale della conferenza, una integrazione progettuale ottemperando ad una serie di prescrizioni; 15. Con nota prot. 1285 del 10/02/2015 (prot. MATTM 1576 dell'11/02/2015) la IES ha trasmesso un documento integrativo alla proposta progettuale alternativa al "Progetto Definitivo degli interventi di messa in sicurezza e bonifica della falda acquifera del SIN Laghi di Mantova e Polo Chimico - 1 ° Stralcio funzionale" di risposta alle prescrizioni della Conferenza di Servizi istruttoria del 09/12/2014. In particolare la documentazione presentata contiene risposte puntuali alle prescrizioni formulate dalla CdS istruttoria del 09/12/2014 e due allegati: • una relazione sull'impianto TAF • una nuova stima dei costi che include il costo per la gestione dell'impianto TAF per 5 anni. Su detta documentazione è stato richiesto, con nota prot. 1843/STA del 13/02/2015, il parere di ISPRA, ISS ed Arpa Mantova. E, inoltre, sarà oggetto di valutazione da parte della struttura di assistenza tecnica del MATTM. Detta documentazione unitamente alla proposta progettuale presentata da IES nel settembre 2014 è stata ritenuta approvabile con prescrizioni dalla Conferenza di Servizi decisoria del 14/07/2015. 16. Il progetto trasmesso dall'azienda, integrato secondo le indicazioni della Conferenza di Servizi istruttoria del 9 dicembre 2014 è stato ritenuto approvabile dalla Conferenza di Servizi istruttoria del 14 luglio 2015 e successivamente dalla conferenza di servizi decisoria tenutasi nella stessa data, che ha richiesto di trasmettere, ai fini del perfezionamento del decreto, un documento unitario di risposta alle prescrizioni tecniche formulate dalla conferenza sulla base dei pareri di Ispra, Istituto Superiore di Sanità, Arpa, Parco del Mincio, Struttura di Assistenza Tecnica della Direzione Generale e di acquisire tutte le autorizzazioni necessarie all'avvio del progetto". 17. Tale progetto di bonifica è stato approvato con decreto n.0000531/STA del 20/11/2015 e tale decreto sostituisce il decreto di approvazione del Progetto Definitivo degli interventi di messa in sicurezza e bonifica della falda acquifera del SIN Laghi di Mantova e Polo Chimico - 1° Stralcio funzionale" di Sogesid approvato con decreto n.4598/TRI del 21/10/2013. 18. Con nota prot. MN20150010687 dell'11.03.2015, acquisito al prot. del MATTM con n. 6570 del 18.05.2015, il Comune di Mantova ha dichiarato che la IES S.p.a. nel documento "nota di aggiornamento al progetto di trasformazione in deposito di Oli minerali della raffineria IES di Mantova (prot. n. 1623 del 16.02.2015) non ha fornito risposte adeguate alle richieste/prescrizioni formulate dal Comune di Mantova nell'ambito dell'iter amministrativo in corso per l'autorizzazione della dismissione della raffineria. In tale nota il Comune ribadisce la necessità della partecipazione del MATTM al procedimento in oggetto e la necessità di coordinamento tra l'iter amministrativo relativo alla dismissione della raffineria IES ed il procedimento per la bonifica del SIN "Laghi di Mantova e Polo chimico". Il comune evidenzia che non essendoci in atto sistemi di sicurezza operativa nell'area non sembra applicabile l'art. 36, comma 1, legge n. 134/2012 in merito all'esclusione della bonifica per la trasformazione di impianti di raffinazione in depositi. 19. In merito alla Revisione del Progetto di Messa in Sicurezza Operativa dei suoli della Raffineria (Progetto di MISO), nonché alla rielaborazione dell'analisi di rischio relativa alle sole aree interne al confine fiscale (area Raffineria, area Deposito Nazionale, area Serbatoi Belleli) richiesti dalla conferenza di servizi istruttoria del 17 marzo 2014 si evidenzia che dicembre 2015 la IES ha trasmesso il progetto di MISO e la revisione dell'analisi di rischio. Su tale Documento è in corso l'istruttoria tecnica. Con nota prot. n. 20151 del 11.12.2015 è stato richiesto il parere tecnico agli Enti scientifici sul documento sopracitato.
  • 8. Ad oggi non è pervenuto alcun parere. 20. La Conferenza di servizi istruttoria del 14 luglio 2015 in merito alla trasformazione in deposito di oli minerali della raffineria IES ha precisato che l'iter amministrativo relativo alla dismissione della raffineria IES (in capo al Ministero dello Sviluppo Economico) ed il procedimento per la bonifica del SIN "Laghi di Mantova e Polo chimico" devono essere coordinati, pertanto la IES è tenuta ad ottemperare comunque alle prescrizioni formulate nell'ambito del procedimento di bonifica. A tal proposito si precisa che ai sensi dell'art. 36, comma 1, legge n. 134/2012 il progetto di riutilizzo delle aree interessate approvato nell'ambito del procedimento di riconversione dovrà, attestare la non compromissione di eventuali successivi interventi di bonifica, ai sensi dell'articolo 242 del Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni». 21. Si precisa, infine, che la Conferenza di Servizi istruttoria del 14/07/2015 ha chiesto tra l'altro alla IES di: • trasmettere, nei tempi tecnici strettamente necessari, un documento contenente i risultati delle indagini integrative da effettuare nelle aree esterne alla Raffineria IES S.p.A. in ottemperanza alle prescrizioni della Conferenza di Servizi decisoria del 10/10/2011; • effettuare interventi di messa in sicurezza d'emergenza e/o bonifica ove necessari, anche nell'"area rilevata", ubicata in area di proprietà IES ma esterna al confine fiscale della Raffineria IES S.p.A.; • trasmettere i risultati del Piano di Caratterizzazione dell'area ex Belleli, approvato dalla Conferenza di Servizi decisoria del 27/07/2007. • presentare una revisione dell'analisi di rischio per l'Area Villette. 22. L'azienda non ha trasmesso documentazione relativa alle indagini di caratterizzazione integrativa delle aree esterne, dell'area rilevata anzi ha presentato ricorsi al TAR Brescia in merito alle citate richieste (R.g. n. 34/14 CT. 1621/13). 23. da informazioni intercorse per le vie brevi si è a conoscenza che è stato eseguito il Piano di Caratterizzazione dell'area ex Belleli ma ad oggi il MATTM non ha ancora acquisito i risultati di detta caratterizzazione; 24. A dicembre 2015 la IES ha trasmesso la revisione dell'Analisi di Rischio sanitario ambientale dell'Area Villette. Su tale Documento è in corso ^istruttoria tecnica; Con nota prot. n. 20151 del 11.12.2015 è stato richiesto il parere tecnico agli ^nti scientifici sul documento sopracitato. Ad oggi non è pervenuto alcun parere. 8
  • 9. B. AREA BELLELI ENERGY CPE La società BELLELI ENERGY CPE occupa un'area di proprietà pari a circa 279.295 mq sulla quale sono presenti fabbricati, capannoni industriali e piazzali. Attualmente l'azionista che detiene la proprietà dell'azienda è la società statunitense Exterran Inc. Lo stato delle acque sotterranee risulta compromesso sia dalla presenza di surnatante ai confini della Raffineria IES che dalla contaminazione delle acque di falda da parte di solventi. Durante le campagne coordinate di monitoraggio, infatti, si è riscontrata la presenza di surnatante in area Belleli Energy CPE nelle adiacenze della Via Brennero e della Raffineria IES. Le indagini successive di ARPA e la perforazione di numerosi piezometri lungo la Via Brennero e in crea IES hanno consentito la verifica della continuità di tale chiazza con quella esistente nella Raffineria nonché caratteristiche che sembrano riconducibili alle attività svolte nella contigua Raffineria IES (l'indagine effettuata da ARPA nell'ottobre 2007, finalizzata a verificare la composizione e la provenienza del prodotto surnatante riscontrato lungo la via Brennero e nelle aree poste immediatamente a monte e a valle ha portato a concludere che il prodotto organico che si rinviene presso lo stabilimento Belleli è probabilmente quello fuoriuscito negli anni passati dalla Raffineria INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA D'EMERGENZA e/o misure di prevenzione a. FALDA Non sono ancora avviate misure prevenzione per le acque contaminate da solventi. La conferenza c i del 17/03/2014 ha chiesto comunque a prescindere dalle responsabilità di assumere tutte le misure di prevenzione finalizzate a circoscrivere, limitare, ed impedire che la contaminazione delle acque metta a rischio la salute dei fruitori delle aree (ai sensi dell'articolo 245, comma 2, del D.lgs. 152/2006). L'Azienda a seguito di questa richiesta ha trasmesso una relazione tecnica denominata " valutazione dell'esposizione dei lavoratori agli inquinanti presenti negli ambienti di lavoro" il cui scopo è la valutazione, attraverso il confronto delle concentrazioni rilevate sul sito Belleli nel corso di alcune campagne di monitoraggio dell'aria con i limiti di riferimento per gli ambienti urbani e i luoghi di lavoro, della presenza di eventuali rischi per la salute dei lavoratori. Nelle cui conclusioni della documentazione si precisa che le concentrazioni delle sostanze presenti in atmosfera, sia nell'aria interna agli edifici che nei piazzali esterni, non sono tali da costituire un rischio per i lavoratori. Per tale documento è stato richiesto il parere degli Enti con nota prot. n. 21810 del 08.08.2014. Si sottolinea che tale documento sarà esaminato nella conferenza di servizi istruttoria di prossima convocazione. In merito alla presenza di surnatante gli interventi sono stati avviati da IES in quanto con Ordinanza del 15 ottobre 2012 (prot. 21/258) la Provincia di Mantova ha ordinato alla IES, quale responsabile di detta contaminazione delle acque di falda, di elaborare uno specifico progetto per la rimozione del prodotto surnatante presente nell'area di proprietà Belleli Energy CPE lungo il confine di via Brennero. Ad oggi avviato infatti la IES con nota prot. 7434 del 09/06/2014 (prot. MATTM 15912 del 10/06/2014) ha comunicato di aver avviato le attività di campo per il recupero surnatante in area Belleli Energy. IES). 9
  • 10. ITER DEL PROCEDIMENTO DI BONIFICA In relazione alla contaminazione riscontrata nei suoli l'Azienda sulla base della CdS c i del 17/03/2014 doveva presentare: 1. il modello concettuale di distribuzione della contaminazione, con l'individuazione delle aree più critiche utilizzando i dati di contaminazione indicate da Arpa, nel caso in cui queste risultassero più cautelative; 2. un'idonea analisi di rischio sanitaria ambientale basata sui predetti risultati delle indagini di caratterizzazione. Alla prescrizione di richiesta di analisi di rischio l'azienda ha presentato un ricorso al TAR e successivamente ha trasmesso un documento contenete l'analisi di rischio basata sui risultati della caratterizzazione esclusivamente per i contaminanti che l'azienda ritiene non imputabile a soggetti esterni. Si sottolinea che tale documento sarà esaminato nella conferenza di servizi istruttoria di prossima convocazione. AREA INDUSTRIA COLORI FREDDI L'Azienda si occupa di produzione di colori con solventi a base di ragia minerale. L'area è stata caratterizzata prima della perimetrazione del SIN a seguito della perimetrazione del SIN è stata richiesta nella Conferenza di Servizi istruttoria del 10/11/2003 una integrazione della caratterizzazione con infittimento della maglia dei sondaggi ad oggi non ancora presentata. INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA D'EMERGENZA Nell'area di dell'Industria Colori Freddi risulta in corso il seguente intervento di mise: 1. Emungimento acque da n.l pozzo; In merito alla contaminazione delle acque di falda, l'ordinanza del 10 maggio 2012 (prot. 21/110), della Provincia di Mantova ha individuato la società Industria Colori Freddi quale responsabile della contaminazione da composti alifatici clorurati nelle acque di falda in corrispondenza delle aree poste a valle idrogelogico. In tale ordinanza la Provincia di Mantova ordina all'Industria Colori Freddi di adempiere a quanto previsto dagli art. 242 e 244 del D.Lgs. 152/2006 nonché a tutte le prescrizioni formulate dal MATTM. La Provincia di Mantova con atto dirigenziale 21/259 del 15/10/2012 ha emesso anche un'altra ordinanza ai sensi dell'art.244 del D.Lgs 152/2006, con la quale si ordina all'Industria Colori Freddi di rimuovere e smaltire i sedimenti/rifiuti rinvenuti nel cavo San Giorgio e il successivo riprìstino dei luoghi. ITER DEL PROCEDIMENTO DI BONIFICA L'Azienda nonostante i ripetuti solleciti non ha ancora provveduto ad eseguire le attività di caratterizzazione dei suoli e delle acque di falda (richieste a partire dal 2006), le attività di rimozione dei 10
  • 11. rifiuti rinvenuti nei pressi del cavo san Giorgio, l'integrazione degli interventi di messa in sicurezza delle acque di falda. Si ricorda poi che: A) la Prefettura di Mantova (nota prot. n 7291 del 23.01.2013, prot. MATTM n. 0006620 del 24.01.2013) ritiene che sia incontrovertibile che l'inquinamento delle acque di falda e la presenza di rifiuti nelle immediate vicinanze dell'area della ditta, stando alle relazioni di ARPA appaiono riconducibili alla responsabilità della ditta Colorificio Freddi; B) il MATTM con nota prot. 0011646 dell'11/02/2013 ha chiesto alla Società alla Colori Freddi di: 1. rimuovere immediatamente tutti i rifiuti rilevati lungo il canale San Giorgio nel tratto adiacente all'area di proprietà; 2. eseguire nei tempi tecnici strettamente necessari le indagini volte ad individuare la presenza di rifiuti interrati nell'area di competenza, pianificate fin dal 27/02/2012 e già sollecitate; 3. trasmettere una dettagliata relazione tecnica, contenente i risultati delle indagini eseguite e l'eventuale stato di contaminazione rilevato, specificando la tipologia ed i quantitativi di rifiuti rimossi; 4. individuare ed attuare idonei interventi di messa in sicurezza di tutte le fonti attive di contaminazione presenti nell'area di proprietà; 5. procedere con l'esecuzione del Piano di Caratterizzazione dell'area di proprietà, approvato nel 2006; 6. chiarire la tipologia delle opere edilizie in corso di esecuzione sull'area di proprietà; a tal proposito si sottolinea che qualsiasi intervento edilizio in area SIN dovrà essere preventivamente segnalato alla scrivente Direzione. Tali prescrizioni sono state ribadite nella conferenza di servizi istruttoria del 17.03.2014. Successivamente con D.D. n. 5241 del 05.09.2014 sono stati impegnati € 1.800.000,00 a favore della Regione Lombardia a valere sulle risorse ministeriali (esercizio finanziario 2014) per la prosecuzione degli interventi di bonifica sul SIN di "Laghi di Mantova e Polo Chimico". Le risorse di cui al D.D. n. 5241 del 05.09.2014 verranno utilizzate per risolvere le problematiche più urgenti del SIN Laghi di Mantova e Polo Chimico (tra le quali vi è la problematica relativa all'area Colori Freddi). Pertanto sono in corso di attivazione le procedure di sostituzione in danno del soggetto inadempiente che permetteranno all'amministrazione Pubblica di eseguire le sopracitate attività rivalendosi successivamente su Colori Freddi. A tal fine la Regione Lombardia in data 18/02/2015 ha convocato un tavolo tecnico con gli Enti locali con il quale ha individuato il Comune di Mantova quale soggetto attuatore dei seguenti interventi, in sostituzione della Ditta Colori Freddi: I. caratterizzazione dell'area Colori Freddi; II. integrazione degli interventi di messa in sicurezza dell'area Colori Freddi per quel che riguarda le acque di falda; 11
  • 12. III. rimozione dei rifiuti nel cavo San Giorgio. La Conferenza di servizi decisoria del 14/07/2015 ha approvato il "Piano di Intervento nell'area Industria Colori Freddi" trasmesso dal Comune di Mantova con nota 8273 del 24/02/2015 acquisita dal MATTM al prot. 2595 del 24/02/2015 così come integrato dalla nota ARPA Mantova nota prot. n. 90202 del 25.06.2015, acquisita al prot. del MATTM con prot. n. 9834 del 30.06.2015. Successivamente il Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ad integrazione delle iniziative in corso ai sensi della parte Quarta, Titolo V, del D.lgs. 152/2006, con nota prot. 15237/GAB del 04/08/2015 ha invitato e diffidato (ai sensi dell'art. 304 del D.lgs. 152/2006 in materia di riparazione del danno ambientale) la Società Industria Colori Freddi a fornire informazioni in merito alle attività di rimozione dei rifiuti e delle altre attività richieste dalla Provincia id Mantova dal comune di Mantova e dal MATTM. L'azienda, in relazione a tale diffida, ha presentato ricorso amministrativo ai TAR Brescia. 12
  • 13. VERSALIS La Versalis S.p.A. (ex Polimeri Europa S.p.A.) è una società controllata del gruppo ENI, impegnata nei settori della chimica di base, della petrolchimica e delle materie plastiche. La società, è proprietaria di un'area inclusa nella perimetrazione del Sito di interesse nazionale pari a circa di circa 156,6 ettari, situata nella pianura alluvionale del Fiume Mincio, a Sud-Est dell'abitato di Mantova, in località Frassine. Lo Stabilimento è ubicato interamente nel territorio comunale di Mantova ed è incluso nel sito d'interesse nazionale. La ex Polimeri Europa S.p.A. acquistava, con decorrenza dall'I gennaio 2002 il ramo d'azienda "attività chimiche e strategiche" di Enichem S.p.A. (ora Syndial S.p.A) dove, si procedeva alla lavorazione di cloro e soda, mediante un processo nel quale si utilizzava mercurio. L'assetto produttivo, attualmente, prevede la produzione di stirolo, polistirolo, idrogenati, alchifenoli, fenolo ed acetone. Il processo di clorosoda è stato fermato nel 1991 e parzialmente demolito. Il Cracking è stato fermato nel 1980 e completamente demolito. Le acque di processo e le acque di raffreddamento sono scaricate in un corso d'acqua superficiale (artificiale), denominato Sisma, lungo 1,5 Km, largo dai 10 metri ai 50 mi e profondo 1,50 mi., così come si evince dalla determinazione della Provincia di Mantova n. 1259 del 11 giugno 2003, con la quale si rilasciava "l'autorizzazione allo scarico nel corso d'acqua superficiale del Fiume Mincio, attraverso il canale denominato ex Sisma, delle acque reflue industriali provenienti dagli insediamenti Polimeri Europa, Enipower e Sol." 1.1 PROBLEMATICA GENERALE Nella sorgente di contaminazione SP24, individuata nell'analisi di rischio presentata da Versalis nel 2011, è stata individuata la presenza di Mercurio nei suoli a 7 m di profondità in concentrazioni pari a 717 mg/Kg (sondaggio SD395) rispetto al limite previsto per le CSC dal D.lgs n. 152/06 pari a 5mg/kg. A seguito dell'istruttoria tecnica condotta sulla citata analisi di rischio e sulla base della nota ISS prot. 28718 del 23/07/2013 nella quale ISS evidenziava che con la Direttiva Quadro Acque e con il decreto D.Lgs. 219/2010 vige l'obbligo di " ...eliminazione negli ambienti acquatici e nei bacini idrografici da tutte le emissioni, scarichi, rilasci e perdite sotterranee di sostanze pericolose tra cui il mercurio entro il 2021...", e chiedeva per l'area Versalis come obiettivi di bonifica per il Hg nei terreni sia fissata la Concentrazione Soglia di Contaminazione (CSC) per la specifica destinazione d'uso (Commerciale e Industriale), la conferenza di servizi del 25/07/2013 ha chiesto alla Versalis: 1. adottare, nella rielaborazione dell'analisi di rischio, come obiettivo di bonifica per il Hg nei terreni la Concentrazione Soglia di Contaminazione (CSC) per la specifica destinazione d'uso (Commerciale e Industriale); 2. rimuovere, come misura di prevenzione, il mercurio nella sorgente SP 24; Tali prescrizioni sono state ribadite nelle successive conferenze di servizi del SIN. 13
  • 14. 1.2 EX SALA CELLE L'area in esame è l'area dove è ubicato il fabbricato in cui si trovavano le celle elettrolitiche dell'impianto cloro-soda. Attualmente il fabbricato è vuoto. A seguito della caratterizzazione più volte richiesta effettuata anche al di sotto del fabbricato dell'ex sala celle sono state riscontrate nell'area palline di mercurio. Inoltre i dati di caratterizzazione hanno evidenziato concentrazioni di mercurio superiori alle CSC in n. 24 campioni di suolo (su n.76 prelevati) con un valore massimo di 13.341,7 mg/kg. I campioni sono stati analizzati anche per la ricerca di PCDD/PCDF e i risultati hanno evidenziato un superamento. Le analisi condotte su n. 5 campioni di acqua sotterranea (due prelevati dai nuovi piezometri CS5bis e CS5ter e tre da ZI, Z2 e Z3; nel documento mancano riferimenti a questi ultimi tre campioni) hanno evidenziato concentrazioni di mercurio superiori alle CSC nel campione CS5bis. / 1.3 CANALE SISMA / Nei sedimenti del Canale è stata riscontrata la presenza di concentrazioni elevate di mercurio. Infatti, dagli elaborati stessi trasmessi dalla Polimeri Europa in relazione al Canale Sisma emerge una rilevante contaminazione dei sedimenti. 1.4 A L T R E A R E E CRITICHE Nell'area Versalis sono presenti altre aree critiche tra le quali ricordiamo l'area B+l (area B+l è ricompresa nella zona denominata M ed è caratterizzata dalla presenza di discariche esaurite di ceneri prodotte dall'inceneritore, e dalla probabile presenza di una vasca che si ipotizza sia stata riempita con materiale potenzialmente contaminato), l'area L (vasche interrate, realizzate, da Montedison e dichiarate nel 1980 in area attualmente di proprietà Versalis ) l'area R2 (attualmente acquistata da Syndial) INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA D'EMERGENZA E' attiva una barriera idraulica per l'emungimento costituita da n.114 pozzi ed il successivo trattamento delle acque di falda contaminate. Sono presenti inoltre n.158 piezometri finalizzati al monitoraggio delle acque di falda. Viene inoltre effettuato il recupero di prodotto surnatante presente nell'area di stabilimento in n. 39 pozzi interni. ITER DEL PROCEDIMENTO DI BONIFICA La Conferenza di Servizi istruttoria del 17 marzo 2014 ha ritenuto che Versalis dovesse: 1. rimuovere, come misura di prevenzione, il mercurio nella sorgente di contaminazione SP 24; 2. adottare, nella rielaborazione dell'analisi di rischio, come obiettivo di bonifica per il Hg nei terreni la Concentrazione Soglia di Contaminazione (CSC) per la specifica destinazione d'uso (Commerciale e Industriale), conformemente al parere dell'istituto Superiore di Sanità; 14
  • 15. 3. prima della presentazione dell'Analisi di rischio così come richiesta dalla Conferenza di Servizi decisoria del 25/07/2013, vista la presenza di peci nell'area di stabilimento e della presenza di materiali di riporto nell'area di stabilimento, Versalis dovesse in sintesi: • trasmettere una relazione tecnica che contenga una valutazione, sulla base dei dati in possesso dell'Azienda di tutti i rifiuti e i materiali di riporto presenti nell'area. In particolare poiché non si può escludere che i fanghi di dragaggio possano essere stati depositati anche in altre zone dello stabilimento, ad esempio sulla sponda destra del canale in corrispondenza della sorgente SP23, si chiede di indicare in quali altre aree sia possibile individuare la presenza di tali materiali, utilizzando a tale scopo anche le informazioni desumibili dalle indagini di caratterizzazione dei terreni eseguite sull'intero stabilimento. A tale relazione devono essere allegate anche tutte le stratigrafie dei sondaggi realizzati per la caratterizzazione; • rimuovere i rifiuti presenti nell'area di stabilimento; • in relazione ai materiali di riporto, ove presenti in area di stabilimento, prima dell'eventuale applicazione dell'analisi di rischio agli stessi, applicare quanto disposto dall'art.41, comma 3 della Legge del 9 agosto 2013, n. 98 (di conversione del DL n.69/2013). Sottoponendo il materiale classificato come materiale di riporto a test di cessione per verificare che non determini cessione di contaminanti alle acque sotterranee. In caso di non conformità al test di cessione il materiale di riporto dovrà essere rimosso o trattato ai sensi della Parte Quarta del Dlgs 152/2006, o sottoposto a messa in sicurezza permanente ai sensi dell'articolo 3 del Decreto Legge n.2/2012, convertito con modificazioni dalla Legge n.28/2012, come modificato dall'art. 41, comma 3 del Decreto Legge n.69/2013 convertito dalla Legge del 9 agosto 2013, n. 98. • Il test dell'eluato, deve essere esteso a tutti gli inquinanti inorganici presenti nel sito, secondo le indicazioni di ARPA, e deve essere trasmessa una relazione di dettaglio dove sia evidenziata la modalità di esecuzione del test di cessione e siano allegati anche i certificati di detti test e non solo i risultati. Nel corso della conferenza di servizi istruttoria del 17 marzo 2014 con riferimento alla contaminazione di Mercurio, • la Versalis si è dichiarata "proprietario incolpevole" ed ha ricordato, di aver chiesto alla Provincia di Mantova l'avvio per la contaminazione da Mercurio le procedure previste dall'art. 244, commi 2 e 3, del D.Lgs. n. 152/06; • si è confermata la presenza nell'area di stabilimento di rifiuti contenenti peci costituiti dal disfacimento degli elettrodi di grafite dismessi. 2.1 EX SALA CELLE In merito alla contaminazione da Mercurio nell'area ex sala celle, si rappresenta che, la Provincia di Mantova con Ordinanza n 21/255 del 15.10.2012 ha individuato quali responsabili della contaminazione le società Edison e Syndial, quest'ultima in proporzione del solo 0,43% della contaminazione totale. Con Decreto n.21848/TRI/DI/B del 08/08/2014, notificato agli interessati (Edison e Syndial) con nota prot. 21883/TRI/VII del 11/08/2014 è stato autorizzato l'avvio dei lavori del progetto presentato da VERSALIS denominato Intervento su terreni e acque difalda Area Fabbricato ex sala celle. L'intervento prevede l'esecuzione di prove pilota di Air Sparging (AS)/Soil Vapour Extraction (SVE) nonché interventi di risanamento dell'edificio ex sala celle, rimozione della pavimentazione, del sottofondo e delle strutture in cls ancora presenti, intervento di scavo e smaltimento in corrispondenza dei terreni insaturi con presenza di palline di Mercurio, Intervento di capping superficiale. 15
  • 16. 2.2 CANALE SISMA Le Conferenze di servizi istruttorie/decisorie del SIN in passato hanno richiesto più volte alla Versalis (ex Polimeri Europa) di asportare i sedimenti contaminati da Mercurio come intervento di messa in sicurezza d'emergenza e di presentare un Progetto di bonifica dei sedimenti contaminati. Il Consiglio di Stato ha però ritenuto illegittima tale richiesta per mancanza della prova della responsabilità dell'inquinamento in capo a Polimeri (sentenza n. 6455/09). La Conferenza di Servizi decisoria del 10.10.2011 ha chiesto all'azienda di presentare un idoneo progetto di bonifica dei sedimenti fortemente contaminati da mercurio del canale Sisma nonché, nelle more della presentazione del suddetto progetto di bonifica, realizzare interventi di messa in sicurezza d'emergenza dei sedimenti contaminati del Canale Sisma, con modalità concordata con gli Enti di controllo (ARPA e Provincia di Mantova) La Conferenza di Servizi decisoria del 25 luglio 2013 ha chiesto all'Azienda di trasmettere, con riferimento ai sedimenti contaminati del Canale Sisma, la descrizione delle misure di prevenzione adottate ai sensi dell'art. 242 del Titolo V - Parte Quarta del D. Lgs. 152/06. La Società Versalis, in risposta a tale richiesta del 25/07/2013, ha trasmesso un documento esaminato dalla Conferenza di servizi istruttoria del 17 marzo 2014. In detto documento l'Azienda ritiene che il canale Sisma è un sistema dove è in corso un'operazione di Monitored No-Action che non richiede alcuna misura di prevenzione ed ha proposto perciò il controllo del Mercurio nei pesci del canale, con un monitoraggio quinquennale. In ogni caso, la Conferenza di Servizi del 17 marzo 2014, ha ritenuto che Versalis dovesse: 1. aggiornare lo studio idrodinamico già effettuato, considerando sezioni trasversali più distribuite nello spazio rispetto a quelle presentate e aggiornando le forzanti idrologiche con i dati degli ultimi dieci anni; 2. trasmettere tutta la documentazione di supporto che chiarisca anche le informazioni riportate nella relazione. In particolare si chiedono approfondimenti specifici su eventuali apporti solidi che a qualsiasi titolo arrivano nel canale; 3. continuare l'azione di monitoraggio per i prossimi 5 anni, con cadenza annuale, sotto la supervisione di ARPA. Le risultanze di detto monitoraggio dovranno essere trasmesse a tutti i soggetti interessati. 4. incrementare le necessarie misure di prevenzione/messa in sicurezza, se, entro il dicembre 2015, il parametro standard di qualità per il Hg nel "biota" del canale Sisma dovesse continuare a mantenere concentrazioni superiori al limite comunitario fissato. L'azienda ha trasmesso parte della documentazione di risposta alle determinazioni delle CdS (che sarà esaminata nella prox cds del sito utile). Si è in attesa di acquisire i pareri degli enti. L'Azienda ha comunque presentato ricorsi al TAR in merito alle determinazioni delle conferenze di servizi e si ritiene non responsabile della contaminazione dovuta ai rifiuti (peci) presenti nell'area di stabilimento. 16
  • 17. Risarcimento del danno ambientale Il Ministero dell'Ambiente ha promosso due azioni in sede civile per il danno ambientale connesso agli scarichi illeciti accertati nel canale Sisma presso lo stabilimento chimico Montedipe di Mantova, anche considerati gli esiti e gli atti istruttori del procedimento penale avviato dalla Pretura di Mantova a carico dei responsabili della società. A chiusura del contenzioso civile sono state sottoscritte due transazioni: una tra il Ministero dell'Ambiente ed EDISON s.p.a. (già MONTECATINI s.p.a.); l'altra tra il Ministero dell'Ambiente e SYNDIAL s.p.a. Attività Diversificate (in forma abbreviata "Syndial") (già ENICHEM POLIMERI s.r.l., quindi ENICHEM s.p.a.). 2.3 ALTRI INTERVENTI Nella CdS decisoria del 25/07/2013 sono stati ritenuti approvabili con prescrizioni i seguenti progetti: a) Intervento su terreni in area B+l, (il progetto prevede lo scavo e asportazione dei riporti misti a scarti presenti nell'area). b) Interventi di rimozione vasche interrate Montedison Area L, (rimozione delle vasche interrate, realizzate da Montedison e dichiarate nel 1980 in area attualmente di proprietà Versalis). c) Intervento sui terreni ed acque di falda con tecnologia MPE (il progetto prevede applicazione di tecnologie di MPE (multi phase extraction) per la rimozione dei contaminanti organici dai terreni insaturi e dalle acque della falda fino al limite tecnologico della tecnica. d) Progetto di Bonifica Area R2 (prevede lo scavo e l'asportazione dei riporti misti a scarti presenti nell'area). Si è in attesa, tuttavia, della presentazione della validazione delle indagini di caratterizzazione. L'Area è stata successivamente acquistata da Syndial. In relazione ai sopra citati progetti sono stati notificati i seguenti decreti direttoriali: 1. VERSALIS - Intervento sui terreni ed acque di falda con tecnologia MPE. Decreto Direttoriale Prot. 4993/TRI/DI/B del 13/5/14 notificato agli interessati il 5/8/14 con nota Prot. 21248/TRI/VII del 1/8/14; 2. VERSALIS - Interventi di rimozione vasche interrate Montedison Area L. Decreto Direttoriale Prot. 4995/TRI/DI/B del 13/05/14 notificato agli interessati il 5/8/14 con nota Prot. 21364/TRI/VII del 4/8/14; 3. VERSALIS - Intervento su terreni e acque di falda Area Fabbricato ex sala celle. Decreto Direttoriale Prot. 5211/TRI/DI/B dell'11/8/14, notificato agli interessati (Edison e Syndial) l'll/8/14 con nota prot. 21883/TRI/VII; 4. VERSALIS - Intervento su terreni in area B+l. Decreto Direttoriale Prot. 5256/TRI/DI/B del 23/9/14 notificato agli interessati il 29/9/14 con nota Prot. 25164/TRI/VII del 25/9/14. Successivamente alla notifica sono state emesse ordinanze dalla Provincia di MN che individuano Edison quale responsabile della contaminazione in area B+l e in area L e individua la EDISON S.p.A. e Syndial S.p.A quale responsabili della contaminazione i cumuli in area N e pertanto Versalis ha precisato di non voler eseguire le attività di Bonifica in dette aree in quanto non responsabile della contaminazione. Versalis, poi, ha presentato ricorsi al TAR. 17
  • 18. SYNDIAL Inquadramento dell'area Le Aree di proprietà Syndial (ex-Enichem) sono: • Area D: Adiacente biologico; • Area R: Area Darsena-Collina; • Area SI: Area Darsena; • Area W: Vasca di Colmata fanghi mercuriosi; • Area Y: Zona Valliva. Da poco Syndial ha acquistato da Versalis l'area adiacente l'area collina denominata area R2. In dettaglio: 1. Area Collina L'area comprende a Nord una porzione sub-pianeggiante degradante verso Sud-Est con quote comprese tra 19,5 m s.l.lm e 21,5 m s.l.m. ed ha un'estensione di circa 5,4 ettari. Le stime effettuate da Syndial hanno consentito di individuare le seguenti volumetrie di rifiuti industriali e materiali contaminati presenti nell'area Collina: 197.172 m3 complessivi di materiali contaminati, di cui 178.215 m3 di materiali da destinare a smaltimento/trattamento/recupero in impianti esterni; 2. AREA VALLIVA (aree omogenee Y, W, D) e DARSENA (area omogenea SI) La suddetta area ricade nel perimetro di un S.I.C. (Sito di Interesse Comunitario) e comprende le zone denominate D (estensione 7,5 ha), W (estensione 9,75 ha), Y (estensione 58 ha), e SI (estensione 3,7 ha) sia nell'area omogenea SI che nell'area omogenea W è presente una vasca di colmata dei fanghi mercuriali provenienti daJ dragaggio rispettivamente del Canale Sisma e del Fiume Mincio. 3. AREA COLLINA R2 L'area di circa 2,33 ettari è costituita da n. 4 vasche in terra e sono presenti rifiuti misti a scarti. INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA D'EMERGENZA 1. Area Collina E' attiva una barriera idraulica per l'emungimento ed il successivo trattamento delle acque di falda contaminate nonché sono infisse palancole spinte fino a 10 m di profondità. 2. AREA VALLIVA (aree omogenee Y, W, D) e DARSENA (area omogenea SI) Nell'area sono presenti piezometri per il monitoraggio delle acque di falda che vengono monitorati nelle campagne di monitoraggio che vengono effettuate per il Sito di Interesse Nazionale di Mantova. Non sono attive interventi di messa in sicurezza d'emergenza. 18
  • 19. 3. AREA COLLINA R2 Non sono attivi interventi di messa in sicurezza d'emergenza. ITER DEL PROCEDIMENTO DI BONIFICA 1. AREA COLLINA RI L'Azienda ha presentato il Progetto di rimozione dei rifiuti e dei terreni contaminati non trattabili in situ i cui lavori sono stati autorizzati in via provvisoria per motivazioni d'urgenza con decreto del Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 14 giugno 2011. Per quel che riguarda lo stato di avanzamento delle attività si precisa che Arpa e Provincia di Mantova, in risposta alle note del MATTM del 4/4/2013 e del 5/09/2013, hanno comunicato a fine settembre che in data 14 marzo 2013 Syndial ha avviato il cantiere per l'esecuzione di attività propedeutiche alla rimozione dei rifiuti. La Conferenza di Servizi decisoria del 05/09/2013 ha ritenuto approvabile con prescrizioni il Progetto di Bonifica integrativo per i suoli e la falda sottostanti l'Area Collina, a completamento della bonifica dell'Area Collina e ad integrazione del Progetto di rimozione dei rifiuti e dei terreni contaminati non trattabili in situ sopra citato. Il decreto di approvazione di tale progetto di bonifica è in fase di istruttoria A dicembre 2015 è stato emanato l'Atto Dirigenziale della Provincia di Mantova PD n. 2552 del 17/12/2015 recante pronuncia di compatibilità ambientale rilasciata alla Depuracque srl per il progetto dell'area Collina presentato da Syndial. 2. AREA VALLIVA (aree omogenee Y, W, D) e DARSENA (area omogenea SI) A seguito delle prescrizioni formulate dalla conferenza di servizi decisoria del 05/09/2013 e ribadite dal MATTM con nota prot. 4514/TRI/DI dell'11/02/2014 l'Azienda ha trasmesso: 1. ordinanza prot. 6335 del 17.06.1974 del Comune di Mantova (che autorizza lo stoccaggio); 2. la licenza a costruire rilasciata dal Sindaco di Mantova in data 10.02.1975; 3. la Denuncia di discarica esaurita da parte della società Montedison in data 19.09.1980 ai sensi dell'art. 28 della legge regionale n. 94 del 07.06.198 L'Azienda precisa che l'area W: • ha una estensione di circa 110.000 mq ed è una Ex vasca di colmata dei sedimenti dragati dall'alveo del Mincio contenenti mercurio; • stata denunciata come discarica esaurita da parte della società Montedison in data 19.09.1980 ai sensi dell'art. 28 della legge regionale n. 94 del 07.06.1980 19
  • 20. La Conferenza di Servizi istruttoria del 28/05/2014 ha preso atto dei documenti trasmessi relativi all'area Valliva di proprietà Syndial formulando una serie di prescrizioni. Syndial con nota dell'agosto 2014 nel trasmettere i risultati della caratterizzazione integrativa dell'area Valliva ha risposto anche alle prescrizioni della Conferenza di Servizi istruttoria del 28/05/2014. Tale documentazione è stata esaminata nella conferenza di servizi istruttoria del 14/07/2015. La Conferenza di Servizi istruttoria, atteso che risultava essere ancora in corso l'esame tecnico su parte della documentazione presentata, ha ritenuto di dover rinviare le valutazioni sulla documentazione a seguito all'acquisizione dei pareri richiesti. In data 02.10.2015 si è tenuta una riunione tecnica nell'ambito delle procedure di bonifica relative al SIN di Laghi di Mantova e Polo Chimico, convocata dal MATTM con nota prot. 14586/STA del 23.09.2015 al fine di esaminare la problematica relativa all'area Valliva con particolare riferimento all'area W. Sulla base dell'esame tecnico effettuato sui documenti presentati da Syndial e in considerazione di quanto dichiarato dal Parco del Mincio in relazione alla rinaturalizzazione dell'area W che risulta essere ricompresa in area SIC e ZPS, le Amministrazioni e gli Enti presenti alla riunione tecnica del 02/10/2015 hanno evidenziato la necessità di avviare quanto prima interventi di messa in sicurezza/bonifica dell'area Valliva con un cronoprogramma di dettaglio che individui le priorità di intervento. L'azienda, pertanto, si è impegnata tra l'altro: • a trasmettere entro la fine del mese di ottobre 2015 un cronoprogramma di dettaglio sulle attività da eseguire sull'area Valliva iniziando dall'area W; • a trasmettere uno studio di fattibilità degli interventi da eseguire sull'area W entro 60 giorni dalla data della riunione del 02/10/2015 In data 14 ottobre 2015, al fine di verificare lo stato dei luoghi, è stato effettuato un sopralluogo sull'area W di proprietà Syndial così come concordato nel corso della riunione tecnica tenutasi presso il MATTM in data 02 ottobre 2015. Al sopralluogo hanno i rappresentanti del MATTM, della Regione Lombardia, del Corpo Forestale dello Stato di Mantova, della Provincia di Mantova, del Comune di Mantova, del Parco del Mincio, dell'Arpa Mantova, dell'AsI Mantova, di Syndial ed un consulente di Edison (invitato al sopralluogo da Syndial). Nel corso della riunione tecnica del 14/10/2015 il rappresentante del Corpo Forestale dello Stato ha comunicato che la segnalazione sulla presenza di rifiuti sul suolo in area Valdaro è stata già oggetto di risposta da parte dello stesso corpo forestale nel censimento del 2008 con la comunicazione che tutti i rifiuti sul suolo erano stati rimossi. In particolare è stato specificato che l'area indicata nel 2002 occupava solo una minima parte (area stimata di circa 2.000 mq) della ben più estesa area W, a suo tempo autorizzata dal Comune di Mantova con specifiche ordinanze e attualmente inclusa nel perimetro del SIN. Il Corpo Forestale dello Stato ha precisato, infine, che tale comunicazione era stata già fornita al MATTM - direzione Rifiuti ad aprile con specifiche note. Nel dicembre 2015 la Syndial ha trasmesso un documento nel quale sono illustrate le attività che Syndial intende intraprendere sull'area W. Su tale Documento è in corso l'istruttoria tecnica. 20
  • 21. 3. AREA COLLINA R2 La Syndial ha acquistato da Versalis l'area R2. La conferenza di servizi decisoria del 25/07/2013 ha ritenuto approvabile con prescrizioni il Progetto di Bonifica Area R2 {progetto che prevede lo scavo e l'asportazione dei riporti misti a scarti presenti nell'area). La Conferenza di Servizi istruttoria del 14/07/2015 ai fini dell'emanazione del decreto ha chiesto a Syndial e ad Arpa Mantova la verifica delle indagini di caratterizzazione e della relativa validazione condotta sull'area r2 in fase di caratterizzazione dell'intera area ex-Polimeri Europa. Il decreto di approvazione di tale progetto di bonifica è in fase di istruttoria avendo il MATTM acquisito la validazione ARPA condotta sull'area R2 in fase di caratterizzazione dell'intera area ex-Polimeri Europa. Il Piano di Caratterizzazione delle aree lacustri del Sito di Interesse Nazionale Laghi di Mantova e Polo Chimico è stato approvato dalla Conferenza di Servizi decisoria del 27/07/2007. E' stata già eseguita la caratterizzazione delle aree lacustri presenti nel SIN e sono stati presentati i risultati di detta caratterizzazione. La presa d'atto di tali risultati è avvenuta nella Conferenza di Servizi decisoria del 10/10/2011. In data 31 maggio 2007 è stato sottoscritto a Mantova l'Accordo di Programma per la definizione degli interventi di messa in sicurezza d'emergenza e successiva bonifica nel Sito di Interesse Nazionale "Laghi di Mantova e Polo Chimico". Il citato Accordo di Programma prevedeva principalmente interventi di messa in sicurezza della falda dell'intero SIN, interventi di caratterizzazione e bonifica delle aree lacustri e studi epidemiologici. In data 27 marzo 2013 è stato sottoscritto l'Atto sostitutivo dell'Accordo di Programma sul SIN "Laghi di Mantova e Polo Chimico" del 31.05.2007 che sostituisce il precedente AdP. ! soggetti firmatari dell'Accordo di Programma sono il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, la Regione Lombardia, la Provincia di Mantova, i Comuni di Mantova, Virgilio e San Giorgio di Mantova nonché il Parco del Mincio. Tale accordo costituisce il riferimento programmatico-finanziario finalizzato all'attuazione degli interventi indicati nel medesimo atto che richiedono, per la loro realizzazione, l'azione coordinata e integrata dei diversi soggetti coinvolti. Di seguito si riporta una tabella comparativa degli interventi nell'accordo del 31.05.2007 e nell' accordo sostitutivo. AREE PUBBLICHE INTERVENTI PROGRAMMATI 21
  • 22. ADP 31/05/2007 ADP 27/03/2013 S O G G E T T O ATTUATORE STATO DI AVANZAMENTO A) Studio di fattibilità per la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza della falda acquifera Studio di fattibilità per la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza della falda acquifera SOGESID INTERVENTO ESEGUITO Realizzazione del Plano delle indagini integrative e propedeutiche alla progettazione preliminare della falda dell'intero SIN SOGESID INTERVENTO ESEGUITO B) Progettazione e realizzazione degli interventi di Messa in Sicurezza d'Emergenza della falda acquifera Progettazione preliminare degli interventi di messa in sicurezza e bonifica della falda acquifera nell'intero SIN (comprensiva di tutte le aree pubbliche e private) SOGESID INTERVENTO ESEGUITO Progettazione e realizzazione degli interventi di Messa in Sicurezza d'Emergenza della falda acquifera Progettazione definitiva, esecutiva e successiva realizzazione del primo stralcio funzionale degli interventi di messa in sicurezza e bonifica della falda acquifera nelle sole aree di proprietà di IES S.p.A./Belleli Energy CPE S.r.l. e relativa gestione per un periodo non inferiore a due anni SOGESID INTERVENTO SUPERATO A SEGUITO DELLA PRESENTAZIONE DA PARTE DI I E S DI UN PROGETTO ALTERNATIVO C) Realizzazione del Piano di Caratterizzazione dell'area lacustre e fluviale B) Realizzazione del Piano di Caratterizzazione dell'area lacustre e fluviale ISPRA-ARPA LOMBARDIA E SOGESID INTERVENTO ESEGUITO D) Elaborazione del Progetto Preliminare di bonifica dell'area lacustre e fluviale compresa nel perimetro del SIN Individuazione delle migliori tecnologie disponibili per la bonifica dell'area lacustre e fluviale compresa nel perìmetro del SIN ISPRA INTERVENTO ESEGUITO E) Progettazione e realizzazione degli interventi di bonifica e rinaturalizzazione dell'area lacustre e fluviale inclusa nel sito 2 SOGESID INTERVENTO RINVIATO F) Valutazioni epidemiologiche Valutazioni epidemiologiche ISS INTERVENTO IN CORSO G) Attività di istruttoria, verifica e controllo Esecuzione di monitoraggi ambientali ai fine di valutare gli effetti degli interventi previsti ENTI LOCALI INTERVENTO IN CORSO Si fa presente, inoltre, che: • è stata elaborata una bozza di nuovo Accordo di Programma volta a disciplinare le risorse ministeriali (€ 1.800.000,00) stanziate con D.D. prot. 5241/TRI/D/G/SP del 05.09.2014 per la prosecuzione degli interventi di bonifica sul SIN di "Laghi di Mantova e Polo Chimico". Attualmente detta bozza è all'esame, per una propria revisione, degli Enti locali che dovrebbero sottoscrivere il nuovo Accordo; 22
  • 23. S.I.N. di Cogoleto stoppani Superfìcie SIN: comprende circa 45 ha a terra e 167 ha a mare. Inserimento dell'area tra i Siti di Interesse Nazionale (S.I.N) A seguito della richiesta da parte della Regione Liguria, con il Decreto del Ministero Ambiente n. 468 del 18 settembre 2001, il sito venne inserito nel "Programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale" e furono stanziati per gli interventi di bonifica 6.920.522,45 Euro (pari a L. 13.400.000.000). L'area fu successivamente perimetrata con decreto del Ministero Ambiente dell'8 luglio 2002. Perimetrazione del S.I.N. Il perimetro del S.I.N. Cogoleto Stoppani ricomprende l'area industriale dell'ex Stabilimento Luigi Stoppani S.p.A. ubicata nel territorio del Comune di Cogoleto, porzioni di territorio dei Comuni di Cogoleto e Arenzano esterne all'area industriale tra le quali l'area di Pian Masino nel Comune di Arenzano, la foce del torrente Lerone, le aree litoranee a nord ed a sud della foce del torrente medesimo ed una porzione consistente dell'area marina, antistante i territori dei due predetti Comuni, estesa fino a circa 3 km dalla costa. La Discarica di Molinetto nel Comune di Cogoleto non è ricompresa nella perimetrazione del S.I.N. Cogoleto Stoppani ma è asservita in via esclusiva agli interventi di messa in sicurezza e bonifica dell'area dell'ex Stabilimento Stoppani. Produzioni effettuate storicamente nell'area La produzione base dello stabilimento Luigi Stoppani S.p.A., che prese avvio negli anni '40, era costituita dal bicromato di sodio, dal quale si ottenevano altri derivati del cromo, quali acido cromico o anidride cromica per l'industria galvanotecnica e per l'impregnazione del legno nonché salcromo o solfato basico di cromo per l'industria conciaria. Lo stabilimento cessò la sua produzione nell'anno 2003. Nomina del Commissario Delegato Con Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 3554 del 5 dicembre 2006 recante: "Disposizioni urgenti di protezione civile per fronteggiare la grave situazione di emergenza determinatasi nello stabilimento Stoppani sito nel comune di Cogoleto in provincia di Genova", integrata con successiva Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 3559 del 27 dicembre 2006, fu nominato il Commissario Delegato per il superamento dello stato di emergenza. Pertanto gli interventi di MISE, Caratterizzazione e Bonifica del SIN sono attuati dal Commissario Delegato ex O.P.C.M. 3554 del 5/12/2006 e ss.mm.ii.. La decretazione dello stato di emergenza di cui al d.P.C.M. 23/11/2006 è stata procrastinata al 31.12.15. Con successivo prowedimento n 496 del 30/12/15 della Presidenza del Consiglio dei Ministri, a far data dal 1 gennaio 2016 il Commissario Delegato opererà in regime di prorogatici per un periodo non superiore a 45 giorni, onde garantire, senza soluzione di continuità, gli interventi di messa in sicurezza di emergenza del SIN. 23
  • 24. Il Commissario Delegato di concerto con il MATTM ha avviato i procedimenti in danno al Soggetto inadempiente. Il Tribunale di Milano con decreto 1638/15 in data 05.02.15 ha ammesso il MATTM e il Commissario Delegato al passivo fallimentare per l'ammontare richiesto di euro 1.607.212.755,31 oltre interessi legali alla data del decreto. Risorse finanziarie: Le risorse pubbliche complessivamente stanziate per gli interventi di caratterizzazione/messa in sicurezza e bonifica per il SIN di "Cogoleto - Stoppani" ammontano ad € 65.629.474,87. In particolare, le risorse di competenza del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ammontano ad € 58.544.907,04, di cui: - € 22.993.167,04 stanziate con il D.M. n. 468/01; - € 35.551.740,00 a valere su risorse ordinarie del Bilancio ministeriale. Alla data del 31.12.2014, a fronte delle risorse complessivamente assegnate a favore del sito, risultano impegnati € 42.555.652,58 e spesi € 40.923.743,42 (fonte monitoraggio finanziario trasmesso dal Commissario Delegato). Le risorse di competenza di altri soggetti pubblici ammontano, invece, a € 7.274.567,83, di cui: - € 6.190.000,00 stanziate dalla Regione Liguria; - € 1.084.567,83 a valere su risorse della Provincia di Genova. La Regione Liguria ha segnalato un ulteriore fabbisogno complessivo di €15.753.146,50. Il Ministero dell'Ambiente, nell'ambito delle proposte normative da inserire nell'emananda Legge di Stabilità, ha richiesto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri l'assegnazione di risorse per interventi di bonifica nei SIN, a valere sul Fondo per lo Sviluppo e la Coesione relativi al ciclo di programmazione 2014/2020, tra i quali sono ricompresi anche quelli concernenti il SIN di Cogoleto. Interventi autorità giudiziaria: A ottobre u.s. è stata trasmessa una nota (MATTM prot. 15109) dal Commissario Delegato relativa all'attività di indagine da parte della Procura della Repubblica presso il tribunale di Genova secondo la quale il soggetto attuatore, nominato dal Commissario medesimo, è indagato insieme ad altre 10 persone ( delle quali 5 della struttura commissariale) in merito ad una procedura di gara per la concessione di lavori pubblici relativi alle attività sul SIN ex Stoppani e sulla discarica di Molinetto. Aggiornamento delle attività: In ottemperanza alle disposizioni dell'O.P.C.M. n. 3554 del 5.12.2006 e ss.mm.ii. e dell'O.P.C.M. n.110 del 6.08;2013, in particolare all'art. 1 comma 2, "/'/ Commissario delegato provvede ad inviare al Dipartimento della protezione civile al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e alla Regione Liguria una relazione trimestrale sullo stato di avanzamento delle attività condotte per l'attuazione degli interventi di cui alla presente ordinanza, nonché una relazione finale alla conclusione dello stato di emergenza". Si riporta di seguito una descrizione effettuata attraverso i report trimestrali trasmessi dal Commissario Delegato delle attività eseguite nel SIN. L'ultimo report del trimestre maggio-luglio 2015 è stato acquisito dal MATTM con nota prot 18360 del 17/11/15. 24
  • 25. Report maggio-luglio 2015 Alla data del 30.07.15 sono stati avviati a smaltimento fuori sito (comprensivi dei rifiuti derivanti dalle demolizioni) i seguenti quantitativi: Rifiuti Pericolosi: T. 19.535; Rifiuti non pericolosi: T. 9.447. Sono state ultimate le opere in c.a. finalizzate ad ospitare la stazione di sollevamento per le opere di collettamento al depuratore intercomunale a servizio di Arenzano, Cogoleto e Genova Vesima. È stato effettuato il sopralluogo con il gestore del servizio pubblico di raccolta rifiuti per provvedere alla rimozione e smaltimento dei rifiuti abbandonati lungo la strada Aurelia (dentro il SIN); Decommissioning area Nord: È in corso la concessione dei lavori per le attività di decommissioning dell'ex Stabilimento Stoppani. Si sono concluse le attività di demolizione delle seguenti strutture: Silos S35- S36 - S37 di stoccaggio Salcromo liquido; Silos SI di stoccaggio del bisolfito; Torre Spling per il raffreddamento acque di produzione; decardenas per il raffreddamento acque di produzione. Il materiale derivante dalla rimozione delle tubazione presso l'ex area Torre spig è stato incapsulato e insaccato in big bag e trasferito nel deposito in attesa di caratterizzazione. Il 26.05.15 sono iniziate le demolizioni dell'edificio G terminate il 10.06.15. Tutte le macerie sono state separate dal ferro e ridotte volumetricamente e sistemate in cumulo nelle vicinanze dell'ex edificio G. il ferro è stato accumulato in attesa di essere decontaminato. L'area dell'ex edificio è stata recintata. È stata realizzata la pesa nell'area Pian Masino per la gestione dei rifiuti derivanti dalla bonifica degli arenili alla discarica di Molinetto previa caratterizzazione; Al 30.04.15 sono state conferite alla ditta Vico S.r.l. T 1.730,520 di ferro decontaminato. A giugno sono state avviate le attività di messa in sicurezza dell'area sottostante l'ex impianto di macinazione (MICK - edificio U) ove sono presenti materiali costituiti da miscele dell'ex macinazione contenenti elevate concentrazioni di Cr. Queste miscele sono stati privati delleparti metallliche, caratterizzate e insaccate in big bag e trasportati al magazzino V. La gestione e lo smaltimento degli ulteriori rifiuti pericolosi rinvenuti (non mappati), non conferibili alla Discarica di Molinetto, allo stato comportano oneri presunti pari a 5.000.000 di euro (oltre IVA). Monitoraggi: Anche nel trimestre maggio-luglio2015 sono proseguiti i monitoraggi su tutte le matrici ambientali: acque superficiali, sotterranee e qualità dell'area. È in corso il programma di biomonitoraggio in ottemperanza alla Conferenza di Servizi del 07.06.14. $ $ $ $ % £ $ 25
  • 26. a) Indagini di caratterizzazione dell'area Pian Masino Il Piano di caratterizzazione dell'area Pian Masino è stato approvato dal Commissario Delegato e dalla Regione Liguria ex art.l comma 3 dell'o.P.CM. 3554 del 5.12.06 e ss.mm.ii in data 26 febbraio 2008 in esito a Conferenza dei servizi regolarmente convocata in data 11.12.07. L'attività, avviata nel mese di agosto 2008 si è conclusa. I risultati delle indagini effettuate hanno ottenuto la validazione da parte dell'ARPAL e l'approvazione dal Commissario Delegato, di intesa con la Regione Liguria, in esito alla Conferenza dei Servizi regolarmente convocata e svoltasi in data in data 27 ottobre 2009. I risultati hanno mostrato, in linea generale, la presenza nel suolo profondo (fino a 3 - 10 metri) criticità per la presenza di Cromo esavalente (CrVI) solubile e Cromo totale (Crtot) nonché per idrocarburi pesanti (C>12) e nelle acque di falda compromissione da CrVI e da Crtot anche con valori elevati. b) Demolizioni in area Sud Le demolizioni sono state avviate a far data dal giorno 1 dicembre 2008 ed hanno riguardato 5 edifici (Magazzino imballi, Ex Forno a Piatto, Officina meccanica, Magazzino vela, Nuove esperienze), alcuni dei quali risalenti all'anno 1900. L'intervento di demolizione è stato realizzato in piena aderenza alle Linee Guida approvate dal Commissario Delegato di intesa con la Regione Liguria ed al PSC (Piano di Sicurezza e Controllo). L'intero intervento é stato costantemente monitorato e controllato, le riduzioni volumetriche ed il confezionamento dei rifiuti sono state eseguite in apposita tensostruttura dotata di sistema di contenimento delle emissioni e le demolizioni sono tutte state eseguite con tecniche di abbattimento delle polveri mediante getto nebulizzato. A conclusione delle demolizioni l'area è stata completamente ricondizionata e posta in sicurezza in attesa delle future demolizioni dell'area Nord. Le attività di demolizione dell'area Sud hanno portato allo smaltimento di circa 4.838 tonnellate di detriti contaminati da sostanze pericolose. A conclusione degli interventi con determina del Commissario Delegato n. 505 del 28 settembre 2009 si è preso atto del collaudo tecnico amministrativo degli interventi regolarmente effettuati. c) Smaltimento Solfato giallo L'intervento, certamente il più significativo effettuato nell'ambito delle attività di decomissioning è consistito nel confezionamento, preparazione al trasporto, carico, trasporto e smaltimento dei rifiuti costituiti da solfato di sodio anidro (codice C.E.R. 060313*), più comunemente definito "solfato giallo" e Cromite (codice C.E.R. 060313*). Tali rifiuti erano ubicati all'interno dell'Edificio V, Magazzino minerale, e già sottoposti a sequestro dalla Magistratura. Le alte concentrazioni di CrVI risultanti dalle analisi di caratterizzazione del rifiuto condotte dalla Struttura Commissariale e dall'ARPAL avevano imposto di effettuare le operazioni in condizioni controllate rispetto alla produzione di polveri. Per tale motivo gli interventi sono stati effettuati in ambienti confinati, in depressione rispetto all'esterno. Per il confinamento dell'Edificio V sono stati utilizzati teli in polietilene di adeguato spessore e colore chiaro. Sono state così create due aree confinate ben distinte e non comunicanti fra loro, entrambe in depressione attraverso batterie di estrattori in grado di garantire fino a quattro ricambi d'aria/ora. 26
  • 27. Successivamente all'allestimento del cantiere si è passati alle operazioni di rimozione vera e propria del rifiuto. In data 22 luglio 2011 sono state ultimate le attività di conferimento e il cantiere è stato completamente smobilizzato. Globalmente dall'avvio del cantiere al luglio 2011 sono stati rimossi e smaltiti dal magazzino V (magazzino solfato giallo): 7.936 tonnellate con codice CER 060313* e 364. tonnellate con codice CER 060405*. d) Sistema di messa in sicurezza d'emergenza delle acque di falda contaminate da cromo nell'area di Stabilimento Il Commissario Delegato, con proprio atto in data 9/04/2009 n. 183, ha diffidato e messo in mora il Fallimento Immobiliare Val Lerone S.p.A. alla progettazione e, successivamente, alla realizzazione del muro perimetrale in località Pian Masino che verteva in condizioni di elevato rischio di crollo con conseguente pericolo per la salute pubblica e per l'ambiente. L'intervento di cui trattasi - regolarmente approvato dalla Conferenza dei Servizi - è costituito dalla realizzazione di un diaframma intestato a 10 metri di profondità finalizzato a confinare la falda inquinata sottostante l'area di Pian Masino e ad impedire la sua diffusione verso le acque del Torrente Lerone, e deve essere considerato un interventi di messa in sicurezza d'emergenza (M.I.S.E.). Il sistema di messa in sicurezza d'emergenza delle acque di falda è stato realizzato e mantenuto in attività attraverso l'emungimento ed il trattamento chimico delle acque medesime nel nuovo impianto ECOl, che opera senza soluzione di continuità dal 5 agosto 2010. Si tratta di un impianto chimico di moderna tecnologia in grado di garantire, secondo quanto dichiarato dal Commissario delegato il trattamento delle acque contaminate da Cr fino a valori di concentrazione ampiamente inferiori ai limiti fissati dalla vigente normativa in materia di bonifiche. L'impianto tratta le acque emunte dai n. 12 pozzi barriera localizzati all'interno dell'ex Stabilimento Stoppani nonché le acque emunte dai n. 13 pozzi realizzati nell'area Pian Masino Alta. L'opera realizzata può essere considerata come un efficace inizio della bonifica dell'area di Pian Masino Alta in quanto intercetta e tratta un cospicuo quantitativo di acque di falda contaminate, abbattendo in modo drastico la concentrazione di Cromo esavalente. Nel corso dell'anno 2012 l'impianto ha trattato circa 600.000 metri cubi di acque di falda, provenienti dal sistema di messa in sicurezza d'emergenza, dal dilavamento dei piazzali, dai pozzi barriera di Pian Masino Alta nonché il percolato della discarica Molinetto con un abbattimento di circa 400 Kg di Cromo esavalente. Maggio - luglio 2015: mantenimento in funzione del sistema ECO 1, pulizia delle canalette e delle vasche, prelievi delle diverse matrici, controlli allo scarico, trasferimento e trattamento percolato della discarica di molinetto e gestione degli adempimenti in materia di rifiuti. e) Attività di progettazione e realizzazione del muro perimetrale in località Pian Masino A seguito della verifica della presenza del rischio di ribaltamento di un muro di contenimento, finalizzato a conterminare le terre inquinate ammassate nell'area di Pian Masino, il Commissario delegato ha provveduto a diffidare il fallimento ed a sostituirsi in danno. Il nuovo muro è stato progettato e dopo l'approvazione del medesimo progetto da parte della Conferenza dei Servizi tenutasi a livello locale, è stato completamente realizzato nel gennaio 2012 e collaudato Le opere sopra indicate hanno trovato copertura nei finanziamenti di cui al D.M. 468/01. 27
  • 28. f ) Bonifica amianto nell'area dello Stabilimento ex - Stoppani L'intervento di bonifica amianto predisposto in aderenza alle Linee Guida approvate dal Commissario Delegato di intesa con la Regione Liguria, è stato strutturato in differenti fasi: Bonifica Area SUD (Forno a piatto) e bonifica Area Nord (Forno 70, Forno 58 e Redecam). L'intervento, vista la presenza di cromo esavalente (CrVI) nella matrice di amianto friabile con conseguenti criticità connesse sia all'esposizione dei lavoratori sia per evitare qualunque dispersione nell'ambiente esterno nonché al successivo smaltimento dei rifiuti prodotti, è stato eseguito in stretta collaborazione con la competente USL. In particolare, è stato disposto un Piano di Monitoraggio e di Controllo aggiornato su sito internet entro le 12 ore successive all'esecuzione del prelievo per la determinazione di CrVI e delle fibre aerodisperse. I dati dell'Azienda sono stati costantemente validati dalla USL mediante acquisizione ed analisi a campione di mezzo filtro. Tutta l'attività é stata altresì controllata attraverso una rete di monitoraggio della qualità dell'aria realizzata in collaborazione con la Provincia di Genova . L'intervento di bonifica amianto, avviato con notifica preliminare prot. 1432/08 del 11.06.2008, previa presentazione ed approvazione del Piano di lavoro alla competente USL in data 5.08.2008, è stato ultimato in data 30 aprile 2009. L'intervento ha prodotto i rifiuti di seguito riportati: CER 170601* Materiali isolanti contenenti amianto: Kg 110.168; CER 170605* Materiali da costruzione contenenti amianto: Kg 17.327; CER 170503* Terre contaminate da sostanze pericolose: Kg 190.180. La competente USL ha rilasciato le certificazioni di avvenuto smaltimento e di idoneità al riutilizzo delle Aree. g) Bonifica degli arenili diArenzano e Cogoleto e loro deperimetrazione La bonifica degli arenili in questione è consistita essenzialmente nell'asportazione del cosiddetto "crostone" degli arenili e nella successiva ricopertura degli scavi con sabbia pulita di idonea granulometria e caratteristiche. L'intervento è stato effettuato in n. 2 fasi, in relazione ai tempi necessari per l'esecuzione delle stesse. L'intervento effettuato può essere sinteticamente suddiviso nelle seguenti operazioni: • asportazione di sabbia e ciottoli, per ciascun gruppo di celle di scavo, accorpate in modo idoneo, che sono stati trasportati all'impianto di vagliatura ubicato a Pian Masino, per il loro successivo reimpiego come materiale di ripascimento; • frantumazione del crostone mediante martellone pneumatico montato su escavatore fino alla sua completa asportazione, completando lo scavo con ulteriori 50 centimetri rispetto al livello del crostone rimosso, a garanzia della completa bonifica; ? • su ciascuna cella individuata in fase di lavoro è stato effettuato un campionamento sul fondo dello scavo in contraddittorio con la Provincia di Genova; • è stato effettuato il ripascimento dell'arenile con materiale proveniente dalle operazioni di trattamento meccanico di vagliatura nell'area di Pian Masino nonché con materiale di cava di provenienza esterna; • sono state asportate le seguenti quantità di crostone: o arenile di Arenzano: 5.303 metri cubi (11.859 tonnellate), o arenile di Cogoleto: 24.606 metri cubi (54.125 tonnellate). La Provincia di Genova ha certificato l'avvenuta bonifica degli arenili di Arenzano e Cogoleto all'interno del S.I.N. Cogoleto - Stoppani con provvedimenti rispettivamente del 20 dicembre 2012 28
  • 29. e del 17 maggio 2012. Il Commissario delegato, con decreto del 29 ottobre 2012 n. 376, sulla base della certificazione di avvenuta bonifica della Provincia di Genova e dei pareri favorevoli della Conferenza di Servizi, tenutasi a livello locale, e della Regione Liguria (deliberazione n. 1170 del 5 ottobre 2012) ha disposto la "restituzione agii usi legittimi" delle aree degli arenili di Arenzano e Cogoleto. Copia del decreto è stata trasmessa al MATTM al fine di deperimetrare le aree oggetto della certificazione di avvenuta bonifica. Con nota acquisita dal MATTM al prot 12749 del 21.08.15, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso i piani operativi elaborati dalle Capitanerie di porto nell'ambito delle convenzioni con il MATTM per il supporto tecnico logistico/operativo per il controllo e monitoraggio del SIN Cogoleto Stoppani in ambito costiero. Allegata alla nota, nella pianificazione preliminare delle azioni di controllo concordate con il soggetto attuatore, tra le attività viene riportata la "Prospezione dei fondali marini interni al SIN", finalizzata alla mappatura dei crostoni di cromo (per il confronto con la mappatura fatta a suo tempo, fermo restando che è stato già definito il maggior rischio riguardo la rimozione degli stessi, qualora sommersi e/o semisommersi). h) Biomonitoraggio dell'area marino - costiera prospiciente il S.I.N. Cogoleto Stoppani E' stata biomonitorata l'area marino costiera ricompresa nella perimetrazione del S.I.N. di Cogoleto Stoppani, con l'obiettivo di valutare l'accumulo dei composti del cromo rilasciati nell'ambiente marino ed il conseguente impatto sugli ecosistemi durante le procedure di bonifica del cosiddetto "crostone". In particolare sono stati condotti n. 2 campionamenti annuali, nel periodo primaverile ed invernale, relativamente agli anni 2008, 2009 e 2010, in n. 2 stazioni costiere (foce del torrente Lerone EST e foce del torrente Lerone OVEST), ubicate ad una distanza reciproca di circa 500 metri, utilizzando come bioindicatori molluschi della specie Mytilus galloprovincialis. Le analisi hanno mostrato un miglioramento delle condizioni ambientali in tutti i campionamenti con la sola eccezione della campagna dell'inverno 2009, che ha mostrato un incremento dei valori di alcuni biomarcatori rilevanti, quali soprattutto il danno al DNA. Gli effetti osservati nei mitili sono attribuibili non solo all'inquinamento da cromo ma anche alle concentrazioni elevate di Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA). Nel corso della riunione del Gruppo di lavoro, costituito da Commissario delegato, Regione Liguria, Provincia di Genova, ISPRA, IRCCS, DISAV ed ARPAL, tenutasi in data 20 settembre 2012, è stato deciso di continuare l'attività di monitoraggio. Secondo quanto riportato nel già citato report trimestrale (1 maggio- 31 luglio 2015), è in corso il programma di biomonitoraggio in conformità a quanto stabilito dalla Conferenza di Servizi del 07.06.14. i) Discarica di Molinetto nel Comune dì Cogoleto (Fuori SIN) La gestione della discarica in oggetto, di tipo B per rifiuti speciali pericolosi, è stata autorizzata dalla Provincia di Genova alla Immobiliare Val Lerone S.p.A,. Tale discarica non è ricompresa nella perimetrazione del S.I.N. Cogoleto Stoppani ma è asservita in via esclusiva agli interventi di messa in sicurezza e bonifica dell'area dell'ex Stabilimento Stoppani. A seguito del fallimento della I.V.L. S.p.A., l'impianto è stato lasciato in uno stato di totale abbandono, con conseguenti scarichi abusivi di rifiuti, anche contenenti amianto. Si è, inoltre, determinata una situazione di grave emergenza ambientale conseguente al pericolo di sversamento di percolato dalla discarica medesima, che ha costretto il Sindaco di Cogoleto ad emanare una serie di Provvedimenti, finalizzati alla tutela della salute pubblica e dell'ambiente.. 29
  • 30. Vista l'inadempienza della I.V.L. S.pA, il Commissario delegato ha provveduto al trasporto ed al successivo smaltimento di circa 1.227 tonnellate di percolato. La Provincia di Genova ha avviato le necessarie procedure per l'escussione della polizza fideiussoria, quale beneficiaria, per il pagamento delle spese sostenute dalla Struttura Commissariale per gli interventi richiesti dal Comune di Cogoleto. Gli Enti territoriali locali (Regione Liguria, Provincia di Genova, Comuni di Cogoleto ed Arenzano) hanno sottoscritto, in data 28 novembre 2007, un Protocollo di Intesa con il Commissario delegato, assumendo tra l'altro il formale impegno ad assumere, secondo le rispettive competenze , gli atti necessari al fine di consentire una gestione più adeguata dell'impianto di discarica in località Molinetto. Il Commissario ha, inoltre, effettuato un periodico monitoraggio delle acque di falda dell'area della discarica che ha confermato la necessità di effettuare interventi di messa in sicurezza d'emergenza e di rimuovere e smaltire periodicamente il percolato, nelle more della realizzazione di un idoneo progetto di messa in sicurezza ed adeguamento secondo i dettami del D.Lgs. 36/2003. L'O.P.C.M. del 5 marzo 2008 n. 2660 ha autorizzato il Commissario delegato ad utilizzare le volumetrie residue disponibili nella discarica Molinetto, per le attività di competenza. Il Commissario delegato ha disposto l'affidamento delle attività di progettazione per la messa in sicurezza ed adeguamento ai criteri del D.Lgs. 36/2003 della discarica Molinetto. La messa in sicurezza della discarica prevedeva l'utilizzo delle volumetrie residue per il conferimento di circa 90.000 metri cubi di rifiuti pericolosi e non pericolosi provenienti dalle attività, di messa in sicurezza e bonifica del S.I.N. Cogoleto-Stoppani. Il progetto di messa in sicurezza ed adeguamento ai criteri del D.Lgs. 36/2003 della discarica Molinetto è stato approvato dal Commissario delegato con proprio provvedimento n. 309 del 20 giugno 2011. Il Commissario delegato ha poi provveduto all'aggiudicazione dell'appalto integrato ad un R.T.I. per la messa in sicurezza del fronte roccioso e la regimazione idraulica della discarica di Molinetto. I lavori, avviati a fine novembre 2012, dovrebbero concludersi entro Febbraio 2017 (conferimento di rifiuti non derivanti dalla bonifica dell'ex Stoppani e contestualmente messa in sicurezza e chiusura della discarica esterna al SIN). Attività relative alla stessa Discarica di Molinetto (esterna alla perimetrazione del S.I.N.): Trimestre Febbraio-Aprile 2015: • sono proseguite le attività propedeutiche al conferimento in discarica dei rifiuti, mediante devegetazione con accatastamento dei tronchi e degli arbusti in aree dedicate; • realizzazione della messa in sicurezza delle strade di accesso interne alla discarica e completamento delle recinzioni e messa in posa della cartellonistica di sicurezza; • sono state eseguite le operazioni di prova della posa in opera di casseri in legno e rete metallica come da progetto; • sono state eseguite le perforazioni e la posa in opera dei nuovi piezometri PP3, PP4, PS4 e PP5; • sono iniziate le lavorazioni di livellamento terreno zona nord - est per la posa di tubo drenante e di sistemazione preliminare del versante Nord - Est; • eseguita la posa in opera, sistemazione e calibratura della pesa a ponte; • è stata realizzata la prima fase di formazione fori con l'inghisaggio dei chiodi Dywidag sulla parete rocciosa. 30
  • 31. Trimestre maggio - luglio 2015: • Continuazione dei lavori per la sistemazione del versante Nord-Est, area Tasca, e dei versanti lungo la strada di cantiere; • decespugliatura e sfalcio delle scarpate • posa in opera delle tubazioni da collegare alla tubazione drenante che verrà posta alla base della parete rocciosa; • a giugno sono iniziati i lavori di scavo per la messa a nudo del telo di impermeabilizzazione del fondo della discarica; taglio dell'argine per la creazione della piazzola di servizio e realizzazione di un nuovo argine; • ripristino e riparazione dei teli in HDPE su tutta l'area oggetto di intervento e posa di telo geocomposito di protezione; è stato posto uno strato di 50 cm di ghiaino; • è stata sistemata la scarpata sottostante la piazzola ausiliaria e successiva posa del telo in LDPE per il convogliamento dell'acqua piovana all'esterno della discarica. • sono stati eseguiti interventi sul fondo della parete rocciosa: saldatura delle barre in ferro; posa della rete metallica, ripristino dei teli esistenti lungo tutto il fondo della parete rocciosa e loro prolungamento con geomembrana in HDPE; realizzazione del dosso di contenimento; posa del pacchetto di teli (geotessile di protezione e geomembrana in HDPE); posa tubo drenante microfessurato e successivo riempimento con ghiaino; saldatura in testa al tubo cieco di drenaggio (lato ovest) di una cartella in HDPE; scavo e posa del tubo di drenaggio fessurato a lato ovest dello sperone dell'area Tasca; • messa in sicurezza delle scarpate nell'area Nord Est; • predisposizione area Tasca: stesura di uno strato di argilla sul fondo dell'area (conclusa); realizzazione del nuovo impianto di collettamento del percolato (conclusa); avvio della prima fase di stesura pacchetto teli lato nord est che è proseguita sul versante opposto; Altre criticità del SIN: • Il termine di 45 giorni connesso al regime di prorogatici non è ulteriormente estendibile e, salvo apposito provvedimento normativo, le funzioni del commissario cesseranno il 15.2.2016. • Presenza nel litorale di Cogoleto di un arenile di circa 10.000 mq (ex Envireg) altamente inquinato da metalli pesanti, in cui vige il divieto di balneazione che deve essere ancora oggetto di caratterizzazione e bonifica e il cui costo è stimato in circa 20 milioni di euro; • dai report trimestrali trasmessi dal Commissario emerge che durante le attività di decommissioning sono stati rivenuti ulteriori rifiuti nel sito non mappati. Il Commissario riporta che lo smaltimento di questi rifiuti pericolosi, non conferibili alla Discarica di Molinetto, allo stato comportano oneri presunti pari a 5.000.000 di euro (oltre IVA). 31
  • 32. SIN di "Pioltello e Rodano" 1. Inquadramento del sito Il SIN di Pioltello e Rodano, in provincia di Milano, è stato incluso nell'elenco dei siti di bonifica di interesse nazionale con la Legge 388/00, perimetrato con D.M. 31/08/2001 pubblicato sulla G.U. n.252 del 29/10/2001, ha estensione pari a circa 830.000 m2 ed include interamente il Polo chimico ubicato al confine tra i territori comunali di Pioltello e di Rodano. L'attività produttiva presente sull'area è prevalentemente di tipo chimico/farmaceutico. Nel Sito di Interesse Nazionale ricadono 7 aree di proprietà di soggetti privati (di seguito dettagliate). E' inoltre presente una limitata porzione di area di competenza di RFI, che è stata interessata dall'intervento di quadruplicamento della linea ferroviaria Pioltello-Treviglio. Non sono presenti aree pubbliche. 2. Descrizione delle aree private incluse nel SIN Area ex-SISAS (305.800 m2 ): La Società SISAS, attiva dal 1947, operava nell'industria chimica di base. E' stata oggetto di dichiarazione di fallimento da parte del Tribunale di Milano in data 18 aprile 2001. Nell'ex stabilimento risultavano ubicate tre discariche non autorizzate (denominate A, B e C), utilizzate durante l'attività dello stabilimento per il conferimento dei rifiuti derivanti dall'attività della stessa industria. Nel 2001 è stata avviata una procedura d'infrazione comunitaria ed in seguito il 09.09.2004 la Commissione Europea ha pronunciato una sentenza di condanna nei confronti dello Stato italiano, nella causa C-383/02, per inadempimento in ordine all'attuazione degli interventi di bonifica sull'area ex Sisas (mancata rimozione rifiuti nelle discariche A, B, e C). Nel 2006 la Curatela ha comunicato che era in corso una trattativa con soggetti privati interessati (Gruppo Zunino e Walde Ambiente) per la cessione dell'area ex Sisas. Preso atto di quanto sopra comunicato, la Regione Lombardia ha promosso la stipula di un Atto di Intenti con i citati soggetti privati acquirenti nel quale è previsto che i soggetti privati interessati all'acquisto dell'area procedessero alla messa in sicurezza di emergenza e successiva bonifica dell'area ex-SISAS, "...senza alcun intervento di finanziamenti pubblici". In data 21.12.2007 e in data 30.09.2009 è stato sottoscritto un Accordo di Programma, per il perfezionamento del sopracitato Atto d'Intenti ed il successivo atto Integrativo, entrambi promossi dalla Regione Lombardia e finalizzati alla realizzazione degli interventi di bonifica e alla conseguente riqualificazione urbanistica dell'area ex-SISAS. I citati Accordi definiscono, in particolare, un processo di riqualificazione funzionale dell'area ex SISAS, da attuare mediante interventi di ristrutturazione urbanistica che comportano la necessità di introdurre varianti agli strumenti urbanistici generali dei Comuni di Pioltello e Rodano. La Società acquirente, in ottemperanza da quanto disciplinato nei sopracitati Atti, avviava, previa approvazione del progetto di bonifica, le attività di bonifica finalizzate alla rimozione dei rifiuti presenti nelle discariche e rispettare, il cronoprogramma trasmesso alla Comunità Europea allo scopo di evitare la definitiva condanna e mantenere gli impegni assunti con la stessa. Successivamente, a seguito della comunicazione della Regione Lombardia circa il mancato rispetto delle attività di rimozione dei rifiuti e del cronoprogramma delle attività da parte dell'Azienda 32
  • 33. Trestate, al fine di non incorrere nella definitiva condanna della comunità europea in data 16.04.2010, il Governo, su richiesta del Presidente della Regione Lombardia e d'intesa con il Ministro dell'Ambiente e T.T.M., ha provveduto a dichiarare lo stato di emergenza ai sensi della legge n. 255/1992 per la bonifica delle discariche A e B dell'ex Stabilimento Sisas. In data 30 aprile 2010, a seguito della dichiarazione dello stato d'emergenza da parte del Governo, è stato nominato il Commissario Delegato per l'esecuzione di ogni necessaria iniziativa finalizzata alla prosecuzione e al completamento delie attività di bonifica delle discariche A, B e con successiva ordinanza il ed. lobo C. La gestione Commissariale è cessata il 31.05.2012. In data 29.09.2011 il Collegio dei Commissari dell'Unione Europea ha archiviato la procedura di infrazione riguardante l'area ex Sisas. Non risultano completate le attività di decommissioning dell'area impianti e pertanto anche la caratterizzazione delle matrici sottostanti l'area. Pertanto la caratterizzazione è parziale. Le indagini di caratterizzazione eseguite hanno comunque evidenziato: • acque di falda: contaminazione da Metalli, Composti alifatici clorurati, Composti aromatici; • terreni: contaminazione dei suoli da Metalli, Idrocarburi C>12, Composti alifatici clorurati e PCB • presenza di tre discariche abusive denominate A, B, C, costituite da rifiuti derivanti dalla produzione industriale; Contenzioso La sentenza del TAR Lombardia del 31.10.2013 relativa al ricorso n. 02260/2011 della TR ESTATE condanna in soldo il MATTM e la Regione Lombardia al rimborso delle spese sostenute dalla ricorrente per la bonifica. La stima dei costi così come si evince dalla medesima sentenza deve essere fatta sulla base della perizia prodotta dalla Regione Lombardia ed. "perizia Elefanti" e bisogna compensare i costi sostenuti dairAzienda( circa 18.000.000 di euro) con la spesa del Commissario per la rimozione dei rifiuti presenti nelle discariche in area ex Sisas e pari a circa 50.000.000 di euro. Secondo questa interpretazione della sentenza le parti non dovrebbero corrispondere nessuna somma alla ricorrente. Nella sentenza il giudice prevede un abbattimento dei costi sostenuti dalla ricorrente pari non inferiore del 50%. Il Consiglio di Stato con sentenza n. 6164 del 2014 si è pronunciata in merito al contenzioso tra TR ESTATE ed Enti Pubblici confermando la condanna per il MATTM e la Regione Lombardia al rimborso delle spese sostenute dalla ricorrente per la bonifica. Con nota del 23.09.2015 la Regione Lombardia ha trasmesso una proposta di riconoscimento dei costi sostenuti da TR ESTATE per la bonifica del sito ex Sisa di Pioltello Rodano. L'importo complessivo dal riconoscere alla Società corrisponde a circa 17.044.000.00 €. La titolarità dell'area passerà alla Regione che dovrà poi indicare il soggetto à cui trasferire la proprietà. Con nota prot. n. 15493/STA del 06.10.2015 il MATTM ha comunicato alla Regione Lombardia che "non si hanno motivi ostativi alla definizione e formalizzazione della proposta nei termini indicati da codesta Regione". A seguito di tali sentenze l'area verrà ceduta al Pubblico e la bonifica dovrà essere completata dalla stesso. Ad oggi la scrivente Direzione non è a conoscenza delle modalità di cessione dell'area al pubblico. Area OLON (369.000 m2 ): Stabilimento farmaceutico dal 1959. La produzione attuale comprende 33
  • 34. sia la produzione di principi attivi e intermedi per i medicinali che la produzione, il confenzionamento, il deposito e la spedizione di reagenti e prodotti chimici. La caratterizzazione del sito eseguita nei 2004 è stata integrata e si è in attesa della trasmissione dell'analisi di rischio sito specifica. Le indagini di caratterizzazione eseguite hanno evidenziato: • Acque di falda: contaminazione da organo clorurati cancerogeni, Cromo VI, MMTD, Di(2- etilesil)Ftalato • Terreni: contaminati da Mercurio, Piombo, Rame, Cadmio ed Idrocarburi pesanti C>12. • Presenza di rifiuti nella ed. "Area Verde". In merito alla ed. "Area Verde" con nota prot. n. 1923 del 18.12.2015 la Olon ha dichiarato che "non procederà con l'applicazione dell'analisi di rischio ex art. 242, comma 4 del D.lgs 152/06 della ed. Area Verde" anche a seguito della sentenza del Consiglio di Stato n.4225/2015. La Direzione con nota prot. n. 0021082/STA del 28.12.2015 ha richiesto alla Città Metropolitana di Milano di attivare, per la cosiddetta "area verde", le procedure previste dall'art. 244, commi 2 e 3, del D.Lgs. n. 152/06 (avvio e conclusione del procedimento volto ad identificare l'eventuale responsabile dell'inquinamento nonché diffida dell'eventuale responsabile a provvedere). Gruppo Air Liquide: le aree di proprietà del Gruppo Air Liquide, per una superficie complessiva pari a circa 105.500 m2 , comprendono l'unità produttiva, la centrale termoelettrica (Energheia) e lo stabilimento Air liquide Italia Service destinato allo stoccaggio di gas tecnico-industriali e farmaceutici. La caratterizzazione è parziale in quanto non risultano completate le attività di decommissioning dell'area impianti dell'Energheia. Le indagini di caratterizzazione eseguite hanno evidenziato, in generale: • acque di falda: contaminazione da Cromo VI, Ferro, Mercurio, organo clorurati cancerogeni; • terreni: contaminazione da mercurio, piombo, idrocarburi C<12, idrocarburi C>12, benzene e cloruro di vinile. Nella Conferenza di Servizi istruttoria del 24.02.14 sono state formulate varie prescrizonoi. In particolare per l'area Energheia ha evidenziato che l'attività della Airliquide Energheia ricade in area compresa nel Sito di Interesse Nazionale di Pioltello. Pertanto, il titolare del relativo procedimento, con specifico riferimento alla valutazione della compatibilità delle opere con gli interventi di caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica è il MATTM. Tutte le attività che ricadono all'interno del Sito d'interesse Nazionale devono essere comunicate e dettagliatamente descritte in una relazione tecnica al MATTM. la CdS: A. In merito alle attività di decommissioning > ha richiesto alla Airliquide Energheia, alla luce della comunicazione di Energheia in merito variante del progetto di decommisioning avente ad oggetto le attività di demolizione della sottostazione elettrica in area contigua alla centrale di cogenerazione e della comunicazione che "nell'esecuzione dell'intervento si atterranno a tutte le indicazioni ricevute in atto nel cantiere di decommissioning della centrale", un aggiornamento sulle attività di decommissioning in corso con relativo cronoprogramma. > ha ricordato che al completamento dei lavori di decomissioning la Società dovrà trasmettere il piano di caratterizzazione integrativa dei suoli e delle acque di falda le cui modalità saranno concordate con gli Enti preposti. B. In merito alle acque di falda: 34