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C
IL RESTAURO
dall’antichità ad oggi
A
Definizione
di restauro
CODICE DEI BENI CULTURALI E DEL PAESAGGIO
La sua
storia:
ANTICHITÀ
Utilizzato per decorare e
per motivi religiosi e
politici
Si basava su:
• rifacimento
• riedificazione
• ripristino
Inoltre, in epoca romana,
veniva
utilizzato lo stacco a
massello.
MEDIOEVO:
In questo periodo gli
edifici erano riutilizzati
come chiese dove,
all’interno, le opere
venivano aggiornate
mediante cambiamenti:
• liturgici •
politici
• estetici
Come nel caso
dei mosaici della
Chiesa di
Sant’Apollinare
Nuovo a
Ravenna
Convertiti in chiese cristiane
Pantheon Tempio di Antonio e Faustina
Chiesa di Sant’Apollinare Nuovo Corteo delle Sante Vergini
QUATTROCENTO
Si intraprendono
attività di pulitura
dei dipinti e, per gli
affreschi, i primi
interventi di
trasporto.
Prende avvio la
pratica di
intervenire sulle
sculture antiche per
reintegrale
Come nel caso
del Laocoonte
restaurato da
Giovanni Angelo
Prima Dopo
CINQUECENTO
In questo periodo continua la tradizione di
restaurare e completare sculture antiche per
esporle nelle ville e nei palazzi.
SEICENTO
In questo secolo aumentano i restauri e gli
adattamenti.
Questo diffonde le pratiche di restauro più
comuni:
pulitura chimica e pulitura anebulizzazione
Foderature
patinature artificiali
In entrambi i secoli alle pratiche di
sostituzione delle opere se ne
affiancano progressivamente altre
di salvaguardia
Esempio di «stacco»
Esempio di «strappo»
IL
SETTECENTO
In questo periodo si
affermano due pratiche di
distacco dei dipinti murali:
• Distacco
dell’intonaco
(stacco)
• distacco della sola
pellicola pittorica
(strappo)
Utilizzate
negli scavi
di Pompei
ed Ercolano
In questo secolo si afferma pienamente la distinzione tra restauratore e pittore.
IL NEOCLASSICISMO
Introduce lo scrupolo filologico.
Il Colosseo è l’esempio più famoso con i suoi due
restauri:
• parte orientale, ad opera di Raffaele Stern
• parte occidentale, ad opera di Giuseppe
Valadier
L’OTTOCENTO
In questo secolo le polemiche sui metodi e
sulle concezioni di restauro divengono
molto accese.
Vengono inoltre teorizzate tre nuove
tipologie di restauro:
• stilistico (Eugene Viollet -le-Duc )
• romantico (John Ruskin )
• scientifico (Camillo Boito )
Per gli edifici danneggiati/semidistrutti:
• riedificazione mimetica
• restauro critico
CESARE BRANDI- storico
dell’arte
G ran sostenitore del restauro critico. Fondatore nel 1939
dell’Istituto Centrale del Restauro.
Propone il concetto di restauro preventivo.
Per i monumenti allo stato di rudere ritiene che sia necessario
solamente il consolidamento.
L’opera d’arte presenta due istanze da
cui derivano due principi:
• quella estetica
• quella storica
1. Il restauro si
esegue solo
sulla materia
costitutiva
2. Il restauro
deve mirare
a ristabilire
l’unita
potenziale
dell’opera
C i sono anche principi pratici su cui deve
fondarsi ogni attività di integrazione:
1. deve essere riconoscibile
2. se la materia ha un ruolo fondamentale
all’interno dell’aspetto dell’immagine
non può essere sostituita;
3. deve essere reversibile
PROBLEMATICHE DI CUI SI OCCUPO’
• risarcimento delle lacune che risolse teorizzando e
adottando la nuova tecnica del rigatino
• per le lacune non reintegrabili brandi suggerisce un
abbassamento ottico tonale.
A questo problema si collega quello della patina
del manufatto che va salvaguardata e quindi
bisogna evitare l’eccessiva rimozione di
quest’ultima
Annunciazione di Antonello da Messina
Cappella degli Scrovegni, affreschi
UMBERTO BALDINI
storico dell’arte
Propone due nuove tecniche:
• SELEZIONE CROMATICA (piccole lacune):
consiste nel separare i colori in piccoli tratti
• ASTRAZIONE CROMATICA (lacune non
integrabili): consiste nel riempimento della lacuna
con colore neutro e con successive
stesure di diversi colori
GIOVANNI URBANI-
storico dell’arte e
restauratore
Ritiene necessari gli studi preliminari al restauro
e l’uso di metodi innovativi .
Dà importanza alla conservazione del
patrimonio sviluppando :
• SISTEMA DI TUTELA PROGRAMMATO per
conservare le opere nel loro territorio
• RESTAURO PREVENTIVO, che si basa sulla
conservazione programmata e sulla
manutenzione intesa come attività
ordinaria
CARTA DEL RISCHIO
• Scritta negli anni Novanta del Novecento
• Si basa sulle idee di Giovanni Urbani che
riguardano il restauro preventivo e la
manutenzione
• Misura i fattori di rischio sul territorio italiano
per sapere quali sono i siti dove le opere si
danneggiano maggiormente
Restauro Cappella Sistina
statua equestre di Marco Aurelio
IL RESTAUROOGGI
È un lavoro d’equipe fra pr ofessionalità
differenti:
• lo storico dell’arte
• lo scienziato
• il restauratore
In più:
• sono stati integrati nuovi materiali
• viene sempre utilizzata u n’adeguata
documentazione
RESTAURO BASILICA DI
SAN FRANCESCO
(ASSISI)
Intervento necessario dopo il terremoto del 1997.
• DANNI MAGGIORI : lesioni sula volta della
Basilica Superiore, due grandi squarci in
prossimità dell’altare e dell’ingresso,
frantumazione delle figure di 8 Santi e della
Volta di San Girolamo
Il cantiere fu soprannominato «CANTIERE
DELL’UTOPIA» a causa della difficoltà del restauro
che durò 8 anni sotto la guida di Giuseppe Basile .
METODI:
• Classificazione dei frantumi degli affreschi al
fini del riconoscimento grazie all’ausilio di
gigantografie delle opere
figure degli 8 Santi
• Abbassamento ottico (metodo di Brandi) che
consiste nello smorzamento dell’intonaco
bianco con gli acquerelli
Vela di San Girolamo
• Ancoraggio rimovibile che rispetta il concetto
di reversibilità del restauro
Vela di San Girolamo
GRAZIE PERL’ATTENZION
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  • 2.
  • 4. CODICE DEI BENI CULTURALI E DEL PAESAGGIO
  • 5.
  • 6. La sua storia: ANTICHITÀ Utilizzato per decorare e per motivi religiosi e politici Si basava su: • rifacimento • riedificazione • ripristino Inoltre, in epoca romana, veniva utilizzato lo stacco a massello.
  • 7.
  • 8.
  • 9.
  • 10. MEDIOEVO: In questo periodo gli edifici erano riutilizzati come chiese dove, all’interno, le opere venivano aggiornate mediante cambiamenti: • liturgici • politici • estetici
  • 11. Come nel caso dei mosaici della Chiesa di Sant’Apollinare Nuovo a Ravenna
  • 12. Convertiti in chiese cristiane Pantheon Tempio di Antonio e Faustina
  • 13. Chiesa di Sant’Apollinare Nuovo Corteo delle Sante Vergini
  • 14. QUATTROCENTO Si intraprendono attività di pulitura dei dipinti e, per gli affreschi, i primi interventi di trasporto. Prende avvio la pratica di intervenire sulle sculture antiche per reintegrale Come nel caso del Laocoonte restaurato da Giovanni Angelo Prima Dopo
  • 15. CINQUECENTO In questo periodo continua la tradizione di restaurare e completare sculture antiche per esporle nelle ville e nei palazzi. SEICENTO In questo secolo aumentano i restauri e gli adattamenti. Questo diffonde le pratiche di restauro più comuni: pulitura chimica e pulitura anebulizzazione Foderature patinature artificiali In entrambi i secoli alle pratiche di sostituzione delle opere se ne affiancano progressivamente altre di salvaguardia
  • 17.
  • 18. IL SETTECENTO In questo periodo si affermano due pratiche di distacco dei dipinti murali: • Distacco dell’intonaco (stacco) • distacco della sola pellicola pittorica (strappo) Utilizzate negli scavi
  • 20. In questo secolo si afferma pienamente la distinzione tra restauratore e pittore.
  • 21. IL NEOCLASSICISMO Introduce lo scrupolo filologico. Il Colosseo è l’esempio più famoso con i suoi due restauri: • parte orientale, ad opera di Raffaele Stern • parte occidentale, ad opera di Giuseppe Valadier L’OTTOCENTO In questo secolo le polemiche sui metodi e sulle concezioni di restauro divengono molto accese. Vengono inoltre teorizzate tre nuove tipologie di restauro: • stilistico (Eugene Viollet -le-Duc ) • romantico (John Ruskin ) • scientifico (Camillo Boito ) Per gli edifici danneggiati/semidistrutti: • riedificazione mimetica • restauro critico
  • 22. CESARE BRANDI- storico dell’arte G ran sostenitore del restauro critico. Fondatore nel 1939 dell’Istituto Centrale del Restauro. Propone il concetto di restauro preventivo. Per i monumenti allo stato di rudere ritiene che sia necessario solamente il consolidamento. L’opera d’arte presenta due istanze da cui derivano due principi: • quella estetica • quella storica 1. Il restauro si esegue solo sulla materia costitutiva 2. Il restauro deve mirare a ristabilire l’unita potenziale dell’opera C i sono anche principi pratici su cui deve fondarsi ogni attività di integrazione: 1. deve essere riconoscibile 2. se la materia ha un ruolo fondamentale all’interno dell’aspetto dell’immagine non può essere sostituita; 3. deve essere reversibile
  • 23. PROBLEMATICHE DI CUI SI OCCUPO’ • risarcimento delle lacune che risolse teorizzando e adottando la nuova tecnica del rigatino • per le lacune non reintegrabili brandi suggerisce un abbassamento ottico tonale. A questo problema si collega quello della patina del manufatto che va salvaguardata e quindi bisogna evitare l’eccessiva rimozione di quest’ultima Annunciazione di Antonello da Messina Cappella degli Scrovegni, affreschi
  • 24. UMBERTO BALDINI storico dell’arte Propone due nuove tecniche: • SELEZIONE CROMATICA (piccole lacune): consiste nel separare i colori in piccoli tratti • ASTRAZIONE CROMATICA (lacune non integrabili): consiste nel riempimento della lacuna con colore neutro e con successive stesure di diversi colori
  • 25. GIOVANNI URBANI- storico dell’arte e restauratore Ritiene necessari gli studi preliminari al restauro e l’uso di metodi innovativi . Dà importanza alla conservazione del patrimonio sviluppando : • SISTEMA DI TUTELA PROGRAMMATO per conservare le opere nel loro territorio • RESTAURO PREVENTIVO, che si basa sulla conservazione programmata e sulla manutenzione intesa come attività ordinaria
  • 26. CARTA DEL RISCHIO • Scritta negli anni Novanta del Novecento • Si basa sulle idee di Giovanni Urbani che riguardano il restauro preventivo e la manutenzione • Misura i fattori di rischio sul territorio italiano per sapere quali sono i siti dove le opere si danneggiano maggiormente
  • 28. statua equestre di Marco Aurelio IL RESTAUROOGGI È un lavoro d’equipe fra pr ofessionalità differenti: • lo storico dell’arte • lo scienziato • il restauratore In più: • sono stati integrati nuovi materiali • viene sempre utilizzata u n’adeguata documentazione
  • 29. RESTAURO BASILICA DI SAN FRANCESCO (ASSISI) Intervento necessario dopo il terremoto del 1997. • DANNI MAGGIORI : lesioni sula volta della Basilica Superiore, due grandi squarci in prossimità dell’altare e dell’ingresso, frantumazione delle figure di 8 Santi e della Volta di San Girolamo Il cantiere fu soprannominato «CANTIERE DELL’UTOPIA» a causa della difficoltà del restauro che durò 8 anni sotto la guida di Giuseppe Basile .
  • 30. METODI: • Classificazione dei frantumi degli affreschi al fini del riconoscimento grazie all’ausilio di gigantografie delle opere figure degli 8 Santi • Abbassamento ottico (metodo di Brandi) che consiste nello smorzamento dell’intonaco bianco con gli acquerelli Vela di San Girolamo • Ancoraggio rimovibile che rispetta il concetto di reversibilità del restauro Vela di San Girolamo