6. La sua
storia:
ANTICHITÀ
Utilizzato per decorare e
per motivi religiosi e
politici
Si basava su:
• rifacimento
• riedificazione
• ripristino
Inoltre, in epoca romana,
veniva
utilizzato lo stacco a
massello.
7.
8.
9.
10. MEDIOEVO:
In questo periodo gli
edifici erano riutilizzati
come chiese dove,
all’interno, le opere
venivano aggiornate
mediante cambiamenti:
• liturgici •
politici
• estetici
11. Come nel caso
dei mosaici della
Chiesa di
Sant’Apollinare
Nuovo a
Ravenna
14. QUATTROCENTO
Si intraprendono
attività di pulitura
dei dipinti e, per gli
affreschi, i primi
interventi di
trasporto.
Prende avvio la
pratica di
intervenire sulle
sculture antiche per
reintegrale
Come nel caso
del Laocoonte
restaurato da
Giovanni Angelo
Prima Dopo
15. CINQUECENTO
In questo periodo continua la tradizione di
restaurare e completare sculture antiche per
esporle nelle ville e nei palazzi.
SEICENTO
In questo secolo aumentano i restauri e gli
adattamenti.
Questo diffonde le pratiche di restauro più
comuni:
pulitura chimica e pulitura anebulizzazione
Foderature
patinature artificiali
In entrambi i secoli alle pratiche di
sostituzione delle opere se ne
affiancano progressivamente altre
di salvaguardia
18. IL
SETTECENTO
In questo periodo si
affermano due pratiche di
distacco dei dipinti murali:
• Distacco
dell’intonaco
(stacco)
• distacco della sola
pellicola pittorica
(strappo)
Utilizzate
negli scavi
20. In questo secolo si afferma pienamente la distinzione tra restauratore e pittore.
21. IL NEOCLASSICISMO
Introduce lo scrupolo filologico.
Il Colosseo è l’esempio più famoso con i suoi due
restauri:
• parte orientale, ad opera di Raffaele Stern
• parte occidentale, ad opera di Giuseppe
Valadier
L’OTTOCENTO
In questo secolo le polemiche sui metodi e
sulle concezioni di restauro divengono
molto accese.
Vengono inoltre teorizzate tre nuove
tipologie di restauro:
• stilistico (Eugene Viollet -le-Duc )
• romantico (John Ruskin )
• scientifico (Camillo Boito )
Per gli edifici danneggiati/semidistrutti:
• riedificazione mimetica
• restauro critico
22. CESARE BRANDI- storico
dell’arte
G ran sostenitore del restauro critico. Fondatore nel 1939
dell’Istituto Centrale del Restauro.
Propone il concetto di restauro preventivo.
Per i monumenti allo stato di rudere ritiene che sia necessario
solamente il consolidamento.
L’opera d’arte presenta due istanze da
cui derivano due principi:
• quella estetica
• quella storica
1. Il restauro si
esegue solo
sulla materia
costitutiva
2. Il restauro
deve mirare
a ristabilire
l’unita
potenziale
dell’opera
C i sono anche principi pratici su cui deve
fondarsi ogni attività di integrazione:
1. deve essere riconoscibile
2. se la materia ha un ruolo fondamentale
all’interno dell’aspetto dell’immagine
non può essere sostituita;
3. deve essere reversibile
23. PROBLEMATICHE DI CUI SI OCCUPO’
• risarcimento delle lacune che risolse teorizzando e
adottando la nuova tecnica del rigatino
• per le lacune non reintegrabili brandi suggerisce un
abbassamento ottico tonale.
A questo problema si collega quello della patina
del manufatto che va salvaguardata e quindi
bisogna evitare l’eccessiva rimozione di
quest’ultima
Annunciazione di Antonello da Messina
Cappella degli Scrovegni, affreschi
24. UMBERTO BALDINI
storico dell’arte
Propone due nuove tecniche:
• SELEZIONE CROMATICA (piccole lacune):
consiste nel separare i colori in piccoli tratti
• ASTRAZIONE CROMATICA (lacune non
integrabili): consiste nel riempimento della lacuna
con colore neutro e con successive
stesure di diversi colori
25. GIOVANNI URBANI-
storico dell’arte e
restauratore
Ritiene necessari gli studi preliminari al restauro
e l’uso di metodi innovativi .
Dà importanza alla conservazione del
patrimonio sviluppando :
• SISTEMA DI TUTELA PROGRAMMATO per
conservare le opere nel loro territorio
• RESTAURO PREVENTIVO, che si basa sulla
conservazione programmata e sulla
manutenzione intesa come attività
ordinaria
26. CARTA DEL RISCHIO
• Scritta negli anni Novanta del Novecento
• Si basa sulle idee di Giovanni Urbani che
riguardano il restauro preventivo e la
manutenzione
• Misura i fattori di rischio sul territorio italiano
per sapere quali sono i siti dove le opere si
danneggiano maggiormente
28. statua equestre di Marco Aurelio
IL RESTAUROOGGI
È un lavoro d’equipe fra pr ofessionalità
differenti:
• lo storico dell’arte
• lo scienziato
• il restauratore
In più:
• sono stati integrati nuovi materiali
• viene sempre utilizzata u n’adeguata
documentazione
29. RESTAURO BASILICA DI
SAN FRANCESCO
(ASSISI)
Intervento necessario dopo il terremoto del 1997.
• DANNI MAGGIORI : lesioni sula volta della
Basilica Superiore, due grandi squarci in
prossimità dell’altare e dell’ingresso,
frantumazione delle figure di 8 Santi e della
Volta di San Girolamo
Il cantiere fu soprannominato «CANTIERE
DELL’UTOPIA» a causa della difficoltà del restauro
che durò 8 anni sotto la guida di Giuseppe Basile .
30. METODI:
• Classificazione dei frantumi degli affreschi al
fini del riconoscimento grazie all’ausilio di
gigantografie delle opere
figure degli 8 Santi
• Abbassamento ottico (metodo di Brandi) che
consiste nello smorzamento dell’intonaco
bianco con gli acquerelli
Vela di San Girolamo
• Ancoraggio rimovibile che rispetta il concetto
di reversibilità del restauro
Vela di San Girolamo