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Un’Europa diversa con la 
partecipazione dei Comuni 
Un nuovo modello di cittadinanza 
Padova, HOTEL CROWNE PLAZA - 29 Marzo 2014 
DINO BERTOCCO - TIME TO NET 1
IL VALORE DELLA PARTECIPAZIONE 
• La definizione che meglio esprime il concetto di 
partecipazione è: “processo di assunzione di decisioni 
inerenti la vita di un individuo e quella della comunità 
nella quale egli vive” (Unicef,1992). 
La partecipazione si caratterizza per: 
• non essere un evento concluso, bensì un processo 
che si esplica nell’assumere su di sé la responsabilità 
della scelta, facendosene carico 
• essere un far parte di qualcosa, qualche luogo, qualche 
gruppo … essere un con– essere (Heidegger), consentire 
che la storia d’ognuno s’intrecci con quella degli altri 
• Avere una finalità intrinseca: con-essere è sempre in 
vista di qualcosa; è sempre un essere-con-gli-altri 
per…prendere parte per…, abitando i conflitti con 
responsabilità e giustizia (Raciti in ISFOL, 2008) 
• Partecipare è luogo della non-neutralità, è 
consapevolezza che il nostro essere-nel mondo è 
chiamato ad orientarsi eticamente secondo criteri di 
giustizia ed equità. 
DINO BERTOCCO - TIME TO NET 2
SOCIETA’ SCIAPA E SALE ALCHEMICO 
• Una società sciapa e infelice. Quale realtà sociale 
abbiamo di fronte dopo la sopravvivenza? Oggi 
siamo una società più «sciapa»: senza fermento, 
circola troppa accidia, furbizia generalizzata, 
disabitudine al lavoro, immoralismo diffuso, 
crescente evasione fiscale, disinteresse per le 
tematiche di governo del sistema, passiva 
accettazione della impressiva comunicazione di 
massa. E siamo «malcontenti», quasi infelici, perché 
viviamo un grande, inatteso ampliamento delle 
diseguaglianze sociali. Si è rotto il «grande lago 
della cetomedizzazione», storico perno della 
agiatezza e della coesione sociale. Troppa gente non 
cresce, ma declina nella scala sociale. Da ciò nasce 
uno scontento rancoroso, che non viene da motivi 
identitari, ma dalla crisi delle precedenti 
collocazioni sociali di individui e ceti. 
• Dov'è oggi il «sale alchemico»? Quel fervore che ha 
fatto da «sale alchemico» ai tanti mondi vitali che 
hanno operato come motori dello sviluppo degli 
ultimi decenni 
DINO BERTOCCO - TIME TO NET 3
CRISI DI FUT(E)URO? 
• Il disagio profondo nasce dalla consapevolezza 
della grave congiuntura etica e culturale 
• Assistiamo ad una crescente privatizzazione 
della dimensione pubblica ed alla contestuale 
rinuncia a concorrere alla costituzione sociale 
della persona 
• Il progetto di CIVIL LIFE, nell’ambito di «TERZO 
VENETO» per l’educazione alla cittadinanza 
attiva nelle scuole 
• La moneta di scambio in crisi, oggi, non è l’EURO 
bensì il CAPITALE SOCIALE che consente di 
credere nell’altro e quindi di investire sulla 
famiglia, la comunità locale, le istituzioni, 
l’Europa… 
DINO BERTOCCO - TIME TO NET 4
LE FORME DELLA PARTECIPAZIONE 
• Il tema della partecipazione presenta un «lungo 
passato»; qui si trae ispirazione dai saggi di Giuseppe 
Gangemi pubblicati nella Rivista FOEDUS –Culture 
Economi e Territori 
• La partecipazione è da intendersi come un processo 
intenzionale, libero, collettivo ed organizzato che 
coinvolge, in maniera differente, gli attori sociali 
coinvolti nel processo di ricerca-intervento. E’ una 
relazione che genera relazioni, tutte volte al 
raggiungimento di valori ed obiettivi costruiti e condivisi 
dai diversi attori coinvolti. È il motore del cambiamento 
e della trasformazione a livello sia individuale sia 
comunitario (Montero, 2006). 
• Come ben hanno sottolineato alcuni autori il tema della 
partecipazione porta con sé alcune complesse domande 
preliminari: “di quale comunità si sta parlando?” (Israel 
et al. 1998), devono “partecipare tutti i membri della 
comunità?” (Wallerstein et al. 1999), “e tutti allo stesso 
modo in tutte le parti del progetto” (Riger, 1999) “sono 
prevedibili anche cambiamenti di ruolo”? (Arcidiacono, 
Marta, 2008, p.14). 
• Mannarini (2010) in maniera critica ne evidenzia anche i 
limiti segnlando come talvolta i processi partecipativi 
paiono fini a se stessi ed improduttivi, incapaci di 
promuovere cambiamento e sviluppare nuove 
conoscenze adeguate, coerenti con le domande di 
ricerca ed efficaci. 
DINO BERTOCCO - TIME TO NET 5
FENOMENOLOGIA POLITICA RECENTE (1) 
• La campagna elettorale di B. Obama del 2008 
è diventata il paradigma dell’innovazione nei 
processi partecipativi, ma essa prende le 
mosse da una cultura politica specifica 
• Vi è sempre stata, negli U.S.A., la convinzione 
che il sistema politico vigente non fosse di 
tipo Europeo e che vi fosse una profonda e 
radicale differenza tra i due. Il perché appare 
con evidenza nella descrizione delle 
esperienze di crisi e riforma del sistema 
politico statunitense. La società civile si è 
battuta per avere dei partiti aperti alla 
società civile e non chiusi, soprattutto nella 
fase della selezione dei candidati alle 
elezioni. Per questa via si è giunti a quella 
riforma così “americana” delle direct 
primaries, una istituzione che non è mai 
esistita nei Paesi occidentali fino alle 
esperienze del PD italiano 
DINO BERTOCCO - TIME TO NET 6
FENOMENOLOGIA POLITICA RECENTE (1) 
• Ma la traiettoria personale del Presidente americano (e 
della stessa Hillary Clinton) non è comprensibile e 
correttamente valutabile senza conoscere l’opera di Saul 
D. Alinsky, ispiratore e punto di riferimento politico-culturale, 
intellettuale e militante sociale attivo negli 
anni ‘60 che afffrontò il grosso problema, teorico e 
pratico, della partecipazione 
• Come è possibile fare partecipazione in un contesto in 
cui l’organizzazione del popolo è osteggiata dalla 
presenza operativa di organizzazioni che formalmente 
lavorano per il popolo, ma non con il popolo, in quanto 
la semplificazione della complessità viene operata da un 
singolo, da un gruppo o da un partito non disponibile a 
condividere il sapere di cui dispone perché lo reputa in 
qualche modo “superiore” a quello degli altri? Come 
possono organizzarsi per conseguire il potere di 
semplificazione della complessità coloro che non hanno 
potere (perché individualmente o in gruppo non 
avrebbero la possibilità di ridurre la complessità per gli 
altri e la possono ridurre per sé stessi solo se possono 
agire con gli altri) 
• «Le organizzazioni che semplificano la 
complessità per gli altri sono quelle che non 
riescono a comunicare, perché non sanno o 
non vogliono comunicare. Non sa o non vuole 
comunicare quell'organizzazione che 
subordina la comunicazione al 
conseguimento di obiettivi assolutamente 
distanti dalla veicolazione di un messaggio 
che possa effettivamente ridurre la distanza 
con il suo destinatario. E tale distanza 
perdura, vanificando qualsiasi forma di 
organizzazione del popolo, laddove nessuno 
è disposto a rinegoziare alcuni dei propri 
interessi o valori per garantire la libertà di 
scelta del metodo di riduzione della 
complessità da parte degli altri: il Dogma è il 
nemico della libertà dell’uomo» (Alinsky 
1989, p. 4) 
• Trova fondamento in questa analisi il 
principio che “libertà è partecipazione” 
(riecheggiato anche nella famosa canzone di 
Giorgio Gaber…) 
DINO BERTOCCO - TIME TO NET 7
FENOMENOLOGIA RECENTE (2) 
• Meetup (o Meetup.com) è un servizio di social network che ha lo 
scopo di facilitare l'incontro di gruppi di persone in varie località del 
mondo. Meetup consente ai membri di trovare e unirsi a gruppi 
creati attorno a un comune interesse, come la politica, i libri, i 
giochi ecc. 
• L'utente può inserire la località del proprio domicilio/residenza e 
l'argomento di proprio interesse per visualizzare i gruppi legati a 
quella località e argomento 
• Fondamentale, per la formazione di questo social network, è stato 
l'attacco al World Trade Center di New York, l'11 settembre 2001. Il 
co-fondatore Scott Heiferman ha dichiarato pubblicamente che il 
modo in cui la gente di New York si è riunita a seguito di tale evento 
traumatico lo ha ispirato a utilizzare Internet per rendere più facile 
per le persone connettersi con gli sconosciuti della loro comunità 
• In Italia è diventato famoso dal 2005 quando è stato scelto dalle 
comunità simpatizzanti per Beppe Grillo presenti in tutte le città, 
molte delle quali sparse anche per il mondo 
• ROMA - Se qualcuno ancora si stesse chiedendo come mai 
Beppe Grillo ha vinto le elezioni politiche del 2013, potrebbe 
trovare le risposte che cerca facendosi un giro su Meetup. È il 
Facebook della politica, la trasformazione delle vecchie 
sezioni di partito al tempo delle rete. La differenza più 
evidente è che non esistono sedi fisiche: tramite Meetup ci si 
vede ogni volta dove capita, in un bar, in una sala in prestito 
oppure a casa di qualcuno. A costo zero o quasi. In questo 
momento ci sono 865 gruppi di "amici di Beppe Grillo" in 711 
città di tutto il mondo, comprese Londra, Parigi, Ginevra, San 
Francisco e Perth, in Australia, dove ci sono "tre cittadini in 
autoesilio volontario". 
Riccardo Luna – LA REPUBBLICA, 3 marzo 2013 
DINO BERTOCCO - TIME TO NET 8
FENOMENOLOGIA POLITICA RECENTE (3) 
DINO BERTOCCO - TIME TO NET 9
TEMI E DILEMMI DELLA COMUNICAZIONE 
Comunicazione superficiale come alibi dell’ignoranza ed anticamera del populismo 
9. Comunicazione e trasparenza (dal Manifesto per la candidatura 
di Renzi alle primarie del PD) 
Un partito che sappia comunicare bene. Perché la parola 
comunicazione non deve fare paura. Chi non comunica è perduto. 
Saper usare la comunicazione è una priorità per la madre che 
insegna a parlare al bambino, per l’innamorato che vuole esprimere 
il proprio sentimento alla persona che ama, per il lavoratore che 
deve confrontarsi con i colleghi, per i nonni che vogliono entrare in 
rapporto con i nipoti. Senza comunicazione non c’è vita. In questi 
anni abbiamo finto di pensare che la comunicazione fosse 
patrimonio della destra e che chi tra noi parlava di comunicazione in 
realtà fosse un potenziale traditore, un infiltrato del nemico. 
Recuperare una dimensione pulita e semplice di comunicazione 
partendo da un più accorto uso degli strumenti di proprietà del PD e 
dialogando con le realtà editoriali ad esso collegati sarà una nostra 
priorità. Inizieremo con l’obiettivo di spendere meno in 
comunicazione rispetto agli ultimi anni. Spendere meno, ma 
spendere meglio. E rendicontare tutto, ogni centesimo, attraverso la 
totale trasparenza delle spese. Se inizieremo noi, poi saranno 
costretti a farlo tutti. Inizieremo dai soldi raccolti con le primarie che 
a differenza del passato dovranno avere una destinazione e un 
utilizzo chiaro. Tutta la rendicontazione la metteremo su Internet, 
accessibile a tutti. Il PD non è l’obiettivo, è lo strumento. Noi non 
vogliamo chiudere le sedi del PD, anzi vogliamo spalancarle. 
Vogliamo cambiare l’Italia e il PD è lo strumento per questo. 
«La visione euforica delle conseguenze sociali della comunicazione si 
misura oggi con evidenze empiriche e fratture della coscienza che 
inducono a mettere in discussione il modo in cui la comunicazione 
ha costruito le parole e i sentimenti del clima culturale dominante. 
E’ singolare che un ripensamento critico rispetto a un elogio 
sistematico dei media prenda le mosse proprio da chi – io fra questi 
– non ha mancato di annotare il rilievo e la forza di socializzazione 
moderna della comunicazione in Italia; perché, anche questo 
approccio si è rivelato storicamente convincente, ciò non impedisce 
la presa d’atto che alcuni fenomeni – a partire dal cosiddetto 
«berlusconismo culturale» (che ovviamente non allude solo al 
perimetro delle forze politiche del centrodestra) – sono ormai 
percepiti come qualcosa che non ha nulla anche vedere con la sfera 
pubblica, dal momento che affollano la retorica e l’immaginario del 
dibattito pubblico» 
«Una conseguenza evidente di questo rinnovamento di prospettiva 
è l’obbligo di sottolineare sempre più attentamente la relazione che 
il tempo dei media instaura con l’antipolitica e più in generale con 
alcuni caratteri distintivi della postmodernità» 
«E’ rispetto a questa connessione nefasta fra populismo e 
comunicazione, quella che nei paesi democratici più avanzati si 
chiama e si fa chiamare media literacy e media education, da noi 
consiste in realtà marginali, se non fiori all’occhiello di limitate aree 
di autocoscienza intellettuale e scolastica» 
MarioMorcellini, Gli errori della comunicazione – ASPENIA n. 54 
DINO BERTOCCO - TIME TO NET 10
Rapporto CENSIS 2013 
• «E’ naturale, come si è detto, che in questo 
progressivo vuoto di classe politica, di società 
civile e di leadership collettiva, i soggetti 
della vita quotidiana rischiano di restare in 
una solitudine senza èlite, con il pericolo che 
si possa dare ragione a chi ha sempre 
sostenuto che «il popolo italiano è materia 
inerte, che si muove insieme e in avanti solo 
quando è illuminato dalla luce di una èlite 
intelligente». Se così fosse sarebbe davvero 
vicino il baratro, non solo dell’economia, ma 
anche del disfacimento della struttura stessa 
della società, magari accentuato dalla bassa 
qualità, anzi da una profonda crisi 
antropologica delle singole molecole sociali, 
divenute inerti elementi di moltitudine». 
• Rapporto CENSIS sulla situazione sociale del 
Paese – 2013, Considerazioni generali, p. 13 
DINO BERTOCCO - TIME TO NET 11
RIGENERAZIONE DELLA LEADERSHIP 
• Il rischio latente dell’euforizzazione delle aspettative 
• I valori della tradizione evocati e usati, ma svuotati 
(leggi il bluff del federalismo vs sussidiarietà e la lezione 
– dimenticata - di Silvio Trentin) 
• Elite incapaci, una farsa italiana. Oggi fallirebbe anche 
Cavour (Michele Salvati, LA LETTURA - CORRIERE DELLA 
SERA, i dicembre 2013) 
• Un dittatore è una sciagura, un vero leader è una fortuna 
(Eugenio Scalfari, LA REPUBBLICA, 22 dicembre 2013) 
• Perché servono le rappresentanze. L’egoismo sociale non 
è una risposta (Giuseppe de Rita, CORRIERE DELLA 
SERA, 27 dicembre 2013) 
• L’impegno della futura leadership: restituire ai cittadini il 
piacere di contare (Michele Ainis, CORRIERE DELLA 
SERA, 28 dicembre 2013) 
• Il peso dei leader nelle democrazie (Ernesto Galli Della 
Loggia, CORRIERE DELLA SERA, 29 dicembre 2013) 
DINO BERTOCCO - TIME TO NET 12
VERSO LA DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA? 
…Ciò che non possiamo avere, e che tuttavia non possiamo smettere di non volere (J. Dunn, La teoria politica di fronte al futuro) 
• «Quindi chi identifica la democrazia con le regole del 
gioco ha ottime ragioni di diffidare di una troppo 
meccanica identificazione di partecipazione e 
democrazia. Al contrario, chi ritiene che la democrazia 
debba essere vista come un processo politico 
complessivo, non solo come una procedura di decisione, 
include la partecipazione informale nella definizione di 
questa forma di governo e di politica» 
Nadia Urbinati, Democrazia in diretta 
• Democrazia partecipativa e processi di 
democratizzazione (Relazione generale al Convegno su: 
La democrazia partecipativa in Italia ed in Europa: 
esperienze e prospettive) 
Umberto Allegretti 
• «Il voto fa male alla democrazia. Sorteggiamo». 
Intervista a David Van Reybrouck – LA LETTURA, 
Corriere della Sera, 16 marzo 2014 
• «La democrazia formale si è diffusa nel mondo negli 
ultimi anni. Ma i cittadini sono frustrati perché non 
sentono di poter influire davvero sulle decisioni che 
contano. Solo l’efficacia delle istituzioni può dare slancio 
alla partecipazione» 
• Mary Kaldor - professoressa di Global governance alla 
Scuola di economia di Londra 
DINO BERTOCCO - TIME TO NET 13
L’ONDA DELLA «DEMOCRAZIA APERTA» 
• Citizinvestor: la piattaforma che consente 
alle autorità locali di lanciare un progetto 
e di chiedere ai cittadini di finanziarlo 
• CiviQ : la piattaforma che in Irlanda serve 
a rilevare l’opinione pubblica in modo più 
partecipato di quanto avviene basandosi 
sui sondaggi 
• Open ministry – Crowdsourcing 
legislation, ideata da Joonas Pekkonen 
• Openpolis - La piattaforma web italiana 
per monitorare, informarsi e partecipare 
alla vita politica 
DINO BERTOCCO - TIME TO NET 14
CITTADINANZA ATTIVA IN EUROPA 
• Negli ultimi anni il rapporto tra democrazia e partecipazione 
politica ha assunto un ruolo centrale nel contesto dell'Unione 
Europea. Avvenimenti recenti hanno infatti indotto a 
ripensare le forme della partecipazione politica e il rapporto 
con i modelli di democrazia. 
• Tale processo si inserisce all'interno di un più ampio dibattito 
sulla crisi della democrazia rappresentativa e della 
partecipazione elettorale che investe le democrazie 
contemporanee. Nel caso dell'Unione Europea la democrazia 
rappresentativa è caratterizzata da una debolezza di fondo, 
insita nella complessa architettura istituzionale che regola 
l'equilibrio di poteri tra Commissione-Consiglio-Parlamento e 
che attribuisce a quest'ultimo, unica istituzione ad essere 
legittimata dall'elezione popolare, un ruolo subalterno 
rispetto alle altre. A completare il quadro sullo stato di salute 
della democrazia rappresentativa in Europa, si aggiungono gli 
elevati livelli di astensionismo che caratterizzano le elezioni 
europee, riconfermati anche con le elezioni del 2009 e lo 
scarso contributo fornito dal sistema massmediale al processo 
di integrazione europea sia sul piano simbolico che 
informativo. 
• Negli anni tale deficit, politico e democratico al tempo stesso, 
è stato parzialmente colmato attraverso l'individuazione di un 
canale partecipativo alternativo, che indica nel ruolo svolto 
dalla società civile nei processi decisionali il principale 
strumento di attuazione della democrazia partecipativa a 
livello comunitario. 
• L'Unione Europea si conferma pertanto come un 
interessante laboratorio di sperimentazione istituzionale che 
guarda alla possibilità di individuare modelli di governance 
che siano maggiormente rispondenti alle mutate esigenze 
delle democrazie contemporanee. 
DINO BERTOCCO - TIME TO NET 15
CITTADINANZA (ALFABETTIZZAZIONE) DIGITALE 
Dall’agorà alla blogosfera- internet ha potenziato la partecipazione 
DINO BERTOCCO - TIME TO NET 16
I LIMITI E LE TRAPPOLE DELLA DEMOCRAZIA 2.0 
• La stagione dell’e-democracy 
• L’avvento dei socialnetwork 
• Tokenism e click-tivism 
• L’èlite della rete 
• il digital divide 
• Piattaforme partecipative, guru, 
influencer e rinnovamento dei partiti 
• L’imbroglio del plebiscito.eu 
• Il manifesto di DEMOCRAZIA 2.0 ed il 
punto 5 
«5. di impegnarsi perché la Rete sia davvero neutrale 
e sia vietato ai fornitori di servizi di comunicazione 
elettronica ogni genere di attività di network 
management suscettibile di incidere sulla libertà 
degli utenti di accedere a ogni tipo di contenuto a 
condizioni tecniche ed economiche non 
discriminatorie» 
DINO BERTOCCO - TIME TO NET 17
IL TERZO VENETO…MANCATO 
• Il Progetto per l’e-democracy tra 
progettazione, sperimentazioni e 
resistenze burocratico-amministrative 
• La sfida di DEMOTOPIA: spazi, 
strumenti, persone e pratiche di 
partecipazione 
• La stagione dei processi 
partecipativi a livello territoriale 
• L’analfabetsimo politico digitale 
ed il sorpasso del grillismo 
DINO BERTOCCO - TIME TO NET 18
VERSO IL VENETO EUROPEO 
• Un’ Agenda digitale popolare: strumenti, 
linguaggi, pratiche 
• Una rete professionale ed associativa per 
HORIZON 2020 
• Connessione, ovvero la riorganizzazione e 
digitalizzazione dei Comuni (prima delle 
fusioni) 
• Social innovation, ovvero la strategia per il 
weelfare locale 
• Efficientamento energetico, ovvero il 
programma per lo sviluppo sostenibile 
• Rigenerazione urbana e tutela ambientale 
con la partecipazione dei cittadini 
• Smart city & smart community 
• Crowdfunding e spending review 
- vedi caso restyling Ponte di Bassano/Renzo 
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DINO BERTOCCO - TIME TO NET 19

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  • 2. IL VALORE DELLA PARTECIPAZIONE • La definizione che meglio esprime il concetto di partecipazione è: “processo di assunzione di decisioni inerenti la vita di un individuo e quella della comunità nella quale egli vive” (Unicef,1992). La partecipazione si caratterizza per: • non essere un evento concluso, bensì un processo che si esplica nell’assumere su di sé la responsabilità della scelta, facendosene carico • essere un far parte di qualcosa, qualche luogo, qualche gruppo … essere un con– essere (Heidegger), consentire che la storia d’ognuno s’intrecci con quella degli altri • Avere una finalità intrinseca: con-essere è sempre in vista di qualcosa; è sempre un essere-con-gli-altri per…prendere parte per…, abitando i conflitti con responsabilità e giustizia (Raciti in ISFOL, 2008) • Partecipare è luogo della non-neutralità, è consapevolezza che il nostro essere-nel mondo è chiamato ad orientarsi eticamente secondo criteri di giustizia ed equità. DINO BERTOCCO - TIME TO NET 2
  • 3. SOCIETA’ SCIAPA E SALE ALCHEMICO • Una società sciapa e infelice. Quale realtà sociale abbiamo di fronte dopo la sopravvivenza? Oggi siamo una società più «sciapa»: senza fermento, circola troppa accidia, furbizia generalizzata, disabitudine al lavoro, immoralismo diffuso, crescente evasione fiscale, disinteresse per le tematiche di governo del sistema, passiva accettazione della impressiva comunicazione di massa. E siamo «malcontenti», quasi infelici, perché viviamo un grande, inatteso ampliamento delle diseguaglianze sociali. Si è rotto il «grande lago della cetomedizzazione», storico perno della agiatezza e della coesione sociale. Troppa gente non cresce, ma declina nella scala sociale. Da ciò nasce uno scontento rancoroso, che non viene da motivi identitari, ma dalla crisi delle precedenti collocazioni sociali di individui e ceti. • Dov'è oggi il «sale alchemico»? Quel fervore che ha fatto da «sale alchemico» ai tanti mondi vitali che hanno operato come motori dello sviluppo degli ultimi decenni DINO BERTOCCO - TIME TO NET 3
  • 4. CRISI DI FUT(E)URO? • Il disagio profondo nasce dalla consapevolezza della grave congiuntura etica e culturale • Assistiamo ad una crescente privatizzazione della dimensione pubblica ed alla contestuale rinuncia a concorrere alla costituzione sociale della persona • Il progetto di CIVIL LIFE, nell’ambito di «TERZO VENETO» per l’educazione alla cittadinanza attiva nelle scuole • La moneta di scambio in crisi, oggi, non è l’EURO bensì il CAPITALE SOCIALE che consente di credere nell’altro e quindi di investire sulla famiglia, la comunità locale, le istituzioni, l’Europa… DINO BERTOCCO - TIME TO NET 4
  • 5. LE FORME DELLA PARTECIPAZIONE • Il tema della partecipazione presenta un «lungo passato»; qui si trae ispirazione dai saggi di Giuseppe Gangemi pubblicati nella Rivista FOEDUS –Culture Economi e Territori • La partecipazione è da intendersi come un processo intenzionale, libero, collettivo ed organizzato che coinvolge, in maniera differente, gli attori sociali coinvolti nel processo di ricerca-intervento. E’ una relazione che genera relazioni, tutte volte al raggiungimento di valori ed obiettivi costruiti e condivisi dai diversi attori coinvolti. È il motore del cambiamento e della trasformazione a livello sia individuale sia comunitario (Montero, 2006). • Come ben hanno sottolineato alcuni autori il tema della partecipazione porta con sé alcune complesse domande preliminari: “di quale comunità si sta parlando?” (Israel et al. 1998), devono “partecipare tutti i membri della comunità?” (Wallerstein et al. 1999), “e tutti allo stesso modo in tutte le parti del progetto” (Riger, 1999) “sono prevedibili anche cambiamenti di ruolo”? (Arcidiacono, Marta, 2008, p.14). • Mannarini (2010) in maniera critica ne evidenzia anche i limiti segnlando come talvolta i processi partecipativi paiono fini a se stessi ed improduttivi, incapaci di promuovere cambiamento e sviluppare nuove conoscenze adeguate, coerenti con le domande di ricerca ed efficaci. DINO BERTOCCO - TIME TO NET 5
  • 6. FENOMENOLOGIA POLITICA RECENTE (1) • La campagna elettorale di B. Obama del 2008 è diventata il paradigma dell’innovazione nei processi partecipativi, ma essa prende le mosse da una cultura politica specifica • Vi è sempre stata, negli U.S.A., la convinzione che il sistema politico vigente non fosse di tipo Europeo e che vi fosse una profonda e radicale differenza tra i due. Il perché appare con evidenza nella descrizione delle esperienze di crisi e riforma del sistema politico statunitense. La società civile si è battuta per avere dei partiti aperti alla società civile e non chiusi, soprattutto nella fase della selezione dei candidati alle elezioni. Per questa via si è giunti a quella riforma così “americana” delle direct primaries, una istituzione che non è mai esistita nei Paesi occidentali fino alle esperienze del PD italiano DINO BERTOCCO - TIME TO NET 6
  • 7. FENOMENOLOGIA POLITICA RECENTE (1) • Ma la traiettoria personale del Presidente americano (e della stessa Hillary Clinton) non è comprensibile e correttamente valutabile senza conoscere l’opera di Saul D. Alinsky, ispiratore e punto di riferimento politico-culturale, intellettuale e militante sociale attivo negli anni ‘60 che afffrontò il grosso problema, teorico e pratico, della partecipazione • Come è possibile fare partecipazione in un contesto in cui l’organizzazione del popolo è osteggiata dalla presenza operativa di organizzazioni che formalmente lavorano per il popolo, ma non con il popolo, in quanto la semplificazione della complessità viene operata da un singolo, da un gruppo o da un partito non disponibile a condividere il sapere di cui dispone perché lo reputa in qualche modo “superiore” a quello degli altri? Come possono organizzarsi per conseguire il potere di semplificazione della complessità coloro che non hanno potere (perché individualmente o in gruppo non avrebbero la possibilità di ridurre la complessità per gli altri e la possono ridurre per sé stessi solo se possono agire con gli altri) • «Le organizzazioni che semplificano la complessità per gli altri sono quelle che non riescono a comunicare, perché non sanno o non vogliono comunicare. Non sa o non vuole comunicare quell'organizzazione che subordina la comunicazione al conseguimento di obiettivi assolutamente distanti dalla veicolazione di un messaggio che possa effettivamente ridurre la distanza con il suo destinatario. E tale distanza perdura, vanificando qualsiasi forma di organizzazione del popolo, laddove nessuno è disposto a rinegoziare alcuni dei propri interessi o valori per garantire la libertà di scelta del metodo di riduzione della complessità da parte degli altri: il Dogma è il nemico della libertà dell’uomo» (Alinsky 1989, p. 4) • Trova fondamento in questa analisi il principio che “libertà è partecipazione” (riecheggiato anche nella famosa canzone di Giorgio Gaber…) DINO BERTOCCO - TIME TO NET 7
  • 8. FENOMENOLOGIA RECENTE (2) • Meetup (o Meetup.com) è un servizio di social network che ha lo scopo di facilitare l'incontro di gruppi di persone in varie località del mondo. Meetup consente ai membri di trovare e unirsi a gruppi creati attorno a un comune interesse, come la politica, i libri, i giochi ecc. • L'utente può inserire la località del proprio domicilio/residenza e l'argomento di proprio interesse per visualizzare i gruppi legati a quella località e argomento • Fondamentale, per la formazione di questo social network, è stato l'attacco al World Trade Center di New York, l'11 settembre 2001. Il co-fondatore Scott Heiferman ha dichiarato pubblicamente che il modo in cui la gente di New York si è riunita a seguito di tale evento traumatico lo ha ispirato a utilizzare Internet per rendere più facile per le persone connettersi con gli sconosciuti della loro comunità • In Italia è diventato famoso dal 2005 quando è stato scelto dalle comunità simpatizzanti per Beppe Grillo presenti in tutte le città, molte delle quali sparse anche per il mondo • ROMA - Se qualcuno ancora si stesse chiedendo come mai Beppe Grillo ha vinto le elezioni politiche del 2013, potrebbe trovare le risposte che cerca facendosi un giro su Meetup. È il Facebook della politica, la trasformazione delle vecchie sezioni di partito al tempo delle rete. La differenza più evidente è che non esistono sedi fisiche: tramite Meetup ci si vede ogni volta dove capita, in un bar, in una sala in prestito oppure a casa di qualcuno. A costo zero o quasi. In questo momento ci sono 865 gruppi di "amici di Beppe Grillo" in 711 città di tutto il mondo, comprese Londra, Parigi, Ginevra, San Francisco e Perth, in Australia, dove ci sono "tre cittadini in autoesilio volontario". Riccardo Luna – LA REPUBBLICA, 3 marzo 2013 DINO BERTOCCO - TIME TO NET 8
  • 9. FENOMENOLOGIA POLITICA RECENTE (3) DINO BERTOCCO - TIME TO NET 9
  • 10. TEMI E DILEMMI DELLA COMUNICAZIONE Comunicazione superficiale come alibi dell’ignoranza ed anticamera del populismo 9. Comunicazione e trasparenza (dal Manifesto per la candidatura di Renzi alle primarie del PD) Un partito che sappia comunicare bene. Perché la parola comunicazione non deve fare paura. Chi non comunica è perduto. Saper usare la comunicazione è una priorità per la madre che insegna a parlare al bambino, per l’innamorato che vuole esprimere il proprio sentimento alla persona che ama, per il lavoratore che deve confrontarsi con i colleghi, per i nonni che vogliono entrare in rapporto con i nipoti. Senza comunicazione non c’è vita. In questi anni abbiamo finto di pensare che la comunicazione fosse patrimonio della destra e che chi tra noi parlava di comunicazione in realtà fosse un potenziale traditore, un infiltrato del nemico. Recuperare una dimensione pulita e semplice di comunicazione partendo da un più accorto uso degli strumenti di proprietà del PD e dialogando con le realtà editoriali ad esso collegati sarà una nostra priorità. Inizieremo con l’obiettivo di spendere meno in comunicazione rispetto agli ultimi anni. Spendere meno, ma spendere meglio. E rendicontare tutto, ogni centesimo, attraverso la totale trasparenza delle spese. Se inizieremo noi, poi saranno costretti a farlo tutti. Inizieremo dai soldi raccolti con le primarie che a differenza del passato dovranno avere una destinazione e un utilizzo chiaro. Tutta la rendicontazione la metteremo su Internet, accessibile a tutti. Il PD non è l’obiettivo, è lo strumento. Noi non vogliamo chiudere le sedi del PD, anzi vogliamo spalancarle. Vogliamo cambiare l’Italia e il PD è lo strumento per questo. «La visione euforica delle conseguenze sociali della comunicazione si misura oggi con evidenze empiriche e fratture della coscienza che inducono a mettere in discussione il modo in cui la comunicazione ha costruito le parole e i sentimenti del clima culturale dominante. E’ singolare che un ripensamento critico rispetto a un elogio sistematico dei media prenda le mosse proprio da chi – io fra questi – non ha mancato di annotare il rilievo e la forza di socializzazione moderna della comunicazione in Italia; perché, anche questo approccio si è rivelato storicamente convincente, ciò non impedisce la presa d’atto che alcuni fenomeni – a partire dal cosiddetto «berlusconismo culturale» (che ovviamente non allude solo al perimetro delle forze politiche del centrodestra) – sono ormai percepiti come qualcosa che non ha nulla anche vedere con la sfera pubblica, dal momento che affollano la retorica e l’immaginario del dibattito pubblico» «Una conseguenza evidente di questo rinnovamento di prospettiva è l’obbligo di sottolineare sempre più attentamente la relazione che il tempo dei media instaura con l’antipolitica e più in generale con alcuni caratteri distintivi della postmodernità» «E’ rispetto a questa connessione nefasta fra populismo e comunicazione, quella che nei paesi democratici più avanzati si chiama e si fa chiamare media literacy e media education, da noi consiste in realtà marginali, se non fiori all’occhiello di limitate aree di autocoscienza intellettuale e scolastica» MarioMorcellini, Gli errori della comunicazione – ASPENIA n. 54 DINO BERTOCCO - TIME TO NET 10
  • 11. Rapporto CENSIS 2013 • «E’ naturale, come si è detto, che in questo progressivo vuoto di classe politica, di società civile e di leadership collettiva, i soggetti della vita quotidiana rischiano di restare in una solitudine senza èlite, con il pericolo che si possa dare ragione a chi ha sempre sostenuto che «il popolo italiano è materia inerte, che si muove insieme e in avanti solo quando è illuminato dalla luce di una èlite intelligente». Se così fosse sarebbe davvero vicino il baratro, non solo dell’economia, ma anche del disfacimento della struttura stessa della società, magari accentuato dalla bassa qualità, anzi da una profonda crisi antropologica delle singole molecole sociali, divenute inerti elementi di moltitudine». • Rapporto CENSIS sulla situazione sociale del Paese – 2013, Considerazioni generali, p. 13 DINO BERTOCCO - TIME TO NET 11
  • 12. RIGENERAZIONE DELLA LEADERSHIP • Il rischio latente dell’euforizzazione delle aspettative • I valori della tradizione evocati e usati, ma svuotati (leggi il bluff del federalismo vs sussidiarietà e la lezione – dimenticata - di Silvio Trentin) • Elite incapaci, una farsa italiana. Oggi fallirebbe anche Cavour (Michele Salvati, LA LETTURA - CORRIERE DELLA SERA, i dicembre 2013) • Un dittatore è una sciagura, un vero leader è una fortuna (Eugenio Scalfari, LA REPUBBLICA, 22 dicembre 2013) • Perché servono le rappresentanze. L’egoismo sociale non è una risposta (Giuseppe de Rita, CORRIERE DELLA SERA, 27 dicembre 2013) • L’impegno della futura leadership: restituire ai cittadini il piacere di contare (Michele Ainis, CORRIERE DELLA SERA, 28 dicembre 2013) • Il peso dei leader nelle democrazie (Ernesto Galli Della Loggia, CORRIERE DELLA SERA, 29 dicembre 2013) DINO BERTOCCO - TIME TO NET 12
  • 13. VERSO LA DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA? …Ciò che non possiamo avere, e che tuttavia non possiamo smettere di non volere (J. Dunn, La teoria politica di fronte al futuro) • «Quindi chi identifica la democrazia con le regole del gioco ha ottime ragioni di diffidare di una troppo meccanica identificazione di partecipazione e democrazia. Al contrario, chi ritiene che la democrazia debba essere vista come un processo politico complessivo, non solo come una procedura di decisione, include la partecipazione informale nella definizione di questa forma di governo e di politica» Nadia Urbinati, Democrazia in diretta • Democrazia partecipativa e processi di democratizzazione (Relazione generale al Convegno su: La democrazia partecipativa in Italia ed in Europa: esperienze e prospettive) Umberto Allegretti • «Il voto fa male alla democrazia. Sorteggiamo». Intervista a David Van Reybrouck – LA LETTURA, Corriere della Sera, 16 marzo 2014 • «La democrazia formale si è diffusa nel mondo negli ultimi anni. Ma i cittadini sono frustrati perché non sentono di poter influire davvero sulle decisioni che contano. Solo l’efficacia delle istituzioni può dare slancio alla partecipazione» • Mary Kaldor - professoressa di Global governance alla Scuola di economia di Londra DINO BERTOCCO - TIME TO NET 13
  • 14. L’ONDA DELLA «DEMOCRAZIA APERTA» • Citizinvestor: la piattaforma che consente alle autorità locali di lanciare un progetto e di chiedere ai cittadini di finanziarlo • CiviQ : la piattaforma che in Irlanda serve a rilevare l’opinione pubblica in modo più partecipato di quanto avviene basandosi sui sondaggi • Open ministry – Crowdsourcing legislation, ideata da Joonas Pekkonen • Openpolis - La piattaforma web italiana per monitorare, informarsi e partecipare alla vita politica DINO BERTOCCO - TIME TO NET 14
  • 15. CITTADINANZA ATTIVA IN EUROPA • Negli ultimi anni il rapporto tra democrazia e partecipazione politica ha assunto un ruolo centrale nel contesto dell'Unione Europea. Avvenimenti recenti hanno infatti indotto a ripensare le forme della partecipazione politica e il rapporto con i modelli di democrazia. • Tale processo si inserisce all'interno di un più ampio dibattito sulla crisi della democrazia rappresentativa e della partecipazione elettorale che investe le democrazie contemporanee. Nel caso dell'Unione Europea la democrazia rappresentativa è caratterizzata da una debolezza di fondo, insita nella complessa architettura istituzionale che regola l'equilibrio di poteri tra Commissione-Consiglio-Parlamento e che attribuisce a quest'ultimo, unica istituzione ad essere legittimata dall'elezione popolare, un ruolo subalterno rispetto alle altre. A completare il quadro sullo stato di salute della democrazia rappresentativa in Europa, si aggiungono gli elevati livelli di astensionismo che caratterizzano le elezioni europee, riconfermati anche con le elezioni del 2009 e lo scarso contributo fornito dal sistema massmediale al processo di integrazione europea sia sul piano simbolico che informativo. • Negli anni tale deficit, politico e democratico al tempo stesso, è stato parzialmente colmato attraverso l'individuazione di un canale partecipativo alternativo, che indica nel ruolo svolto dalla società civile nei processi decisionali il principale strumento di attuazione della democrazia partecipativa a livello comunitario. • L'Unione Europea si conferma pertanto come un interessante laboratorio di sperimentazione istituzionale che guarda alla possibilità di individuare modelli di governance che siano maggiormente rispondenti alle mutate esigenze delle democrazie contemporanee. DINO BERTOCCO - TIME TO NET 15
  • 16. CITTADINANZA (ALFABETTIZZAZIONE) DIGITALE Dall’agorà alla blogosfera- internet ha potenziato la partecipazione DINO BERTOCCO - TIME TO NET 16
  • 17. I LIMITI E LE TRAPPOLE DELLA DEMOCRAZIA 2.0 • La stagione dell’e-democracy • L’avvento dei socialnetwork • Tokenism e click-tivism • L’èlite della rete • il digital divide • Piattaforme partecipative, guru, influencer e rinnovamento dei partiti • L’imbroglio del plebiscito.eu • Il manifesto di DEMOCRAZIA 2.0 ed il punto 5 «5. di impegnarsi perché la Rete sia davvero neutrale e sia vietato ai fornitori di servizi di comunicazione elettronica ogni genere di attività di network management suscettibile di incidere sulla libertà degli utenti di accedere a ogni tipo di contenuto a condizioni tecniche ed economiche non discriminatorie» DINO BERTOCCO - TIME TO NET 17
  • 18. IL TERZO VENETO…MANCATO • Il Progetto per l’e-democracy tra progettazione, sperimentazioni e resistenze burocratico-amministrative • La sfida di DEMOTOPIA: spazi, strumenti, persone e pratiche di partecipazione • La stagione dei processi partecipativi a livello territoriale • L’analfabetsimo politico digitale ed il sorpasso del grillismo DINO BERTOCCO - TIME TO NET 18
  • 19. VERSO IL VENETO EUROPEO • Un’ Agenda digitale popolare: strumenti, linguaggi, pratiche • Una rete professionale ed associativa per HORIZON 2020 • Connessione, ovvero la riorganizzazione e digitalizzazione dei Comuni (prima delle fusioni) • Social innovation, ovvero la strategia per il weelfare locale • Efficientamento energetico, ovvero il programma per lo sviluppo sostenibile • Rigenerazione urbana e tutela ambientale con la partecipazione dei cittadini • Smart city & smart community • Crowdfunding e spending review - vedi caso restyling Ponte di Bassano/Renzo Rosso DINO BERTOCCO - TIME TO NET 19