Finanza Etica, edizione speciale del Finance Channel Journal
Il private equity tra crisi e nuova normalità
1. FinC
the
IL PRIVATE EQUITY TRA CRISI E NUOVA NORMALITÀ
MARCO GIORGINO
Ordinario di Finanza, Politecnico di Milano
Direttore, the FinC
www.thefinc.eu
Milano, 22 novembre 2010
2. FinC
AGENDA
the
Crisi
Le risposte
Il ruolo del Private Equity: nuova normalità ?
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3. FinC
DALLA FINANZA ALL’ECONOMIA REALE
the
L’impatto della profonda crisi sui mercati finanziari di tutto il mondo è stato
violento e ha pesantemente contagiato l’economia reale
The Economist, Ottobre 2008
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4. FinC
PRINCIPALI EFFETTI – BANCHE: LIQUIDITÀ
the
Default Lehman
Ted Spread
Vix
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5. FinC
PRINCIPALI EFFETTI – BANCHE: EROGAZIONE PRESTITI
the
Dal 2007 il volume di prestiti bancari
erogati alle imprese si è ridotto
significativamente e non è stato
adeguatamente compensato da altre
forme di finanziamento (es bonds)
Tale riduzione appare più marcata per laFonte: Banca d’Italia
banche più grandi, meno per le BCC
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6. FinC
LA TRASMISSIONE DALLE BANCHE ALLE IMPRESE
the
stretta correlazione tra impieghi e default aziendali con un ritardo di ≅ 12 mesi
Ridurre la leva finanziaria impatta l’economia reale: storicamente c’e’ una
Credit Crunch
Default
Fonte: Merrill Lynch
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7. FinC
CREDIT CRUNCH O INVESTMENT CRUNCH
the
Credit crunch o Investment Crunch?
Evoluzione
Offerta Domanda
L’evoluzione del credito
bancario alle imprese:
L’offerta è diminuita La domanda è diminuita,
In calo dal 2007… con andamento simile a
La crisi ha impattato sulle quello dell’offerta
…ma in misura diversa per Banche:
le diverse Banche La crisi ha impattato anche
Liquidità/patrimonio le Imprese:
Aumento avversione al
rischio Fabbisogno finanziario
Richiesta interessi e Calo della fiducia verso
garanzie più elevati Banche e altre Imprese
Diminuzione degli
investimenti
Peggioramento del merito
creditizio 8
8. FinC
INDICATORI OFFERTA (1/2)
the
“Impieghi Bancari/PIL” “Credito utilizzato e accordato”
(dati mensili)
Il rapporto fra i prestiti bancari al
In corrispondenza di un credit crunch,
settore privato e il Pil nominale
ci si aspetterebbe che le imprese
nella componente ciclica ha avuto
saturino le linee di finanziamento
una forte riduzione
accordate. La percentuale media di
utilizzo invece rimane bassa (52,4%)
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9. FinC
INDICATORI OFFERTA (2/2)
the
“Grado di liquidità dell’attivo bancario” “Severità dei criteri per la selezione dei
clienti cui concedere credito”
Severità nei criteri applicati per l’approvazione di prestiti e
l’apertura di linee di credito
Fonte: Elaborazioni su dati Banca d’Italia
Fonte: Lending Survey Banca d’Italia, Gennaio 2010
L’aumento del grado di liquidità e della severità dei criteri applicati per la concessione
del credito sono coerenti con l’ipotesi di una restrizione del credito
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10. FinC
FATTORI DI DOMANDA
the
Il credito ha rallentato in parallelo al calo Determinanti della domanda
di credito delle imprese (1)
delle esigenze di finanziamento delle
imprese
Minor fabbisogno finanziario
o Minori investimenti fissi
o Minore attività nel mercato dell’M&A
o Assenza di ricorso a fonti di finanziamento
alternative
Il calo degli investimenti nel triennio
2008-2010 si sarebbe verificato in parte
anche senza crisi (rif. Banca d’Italia, QEF n. 64)
Fonte: Banca d’Italia, Regional Bank Lending Survey, 2010
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11. FinC
INDICATORI DOMANDA
the
Tassi di interesse sui prestiti bancari Fabbisogno finanziario
(dati mensili; punti percentuali) (milioni di euro)
Fonte: SDC Platinum–Thomson Financial Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia e Istat.
La diminuzione dei tassi teoricamente Gli investimenti delle imprese, e quindi il
dovrebbe favorire l’incremento della loro fabbisogno finanziario, è in calo
domanda di prestiti
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12. FinC
AGENDA
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Crisi
Le risposte
Il ruolo del Private Equity: nuova normalità ?
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13. FinC
PRIORITÀ DEL POST-CRISI
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Le risposte sono state prevalentemente regolamentari
Obiettivo Azioni
Coordinamento efficace per realizzare A Basilea 3
dei sistemi di regolamentazione,
supervisione e controllo dei mercati
finanziari che possano funzionare
efficacemente a livello globale per B Financial Stability
assicurare un sistema finanziario Board
internazionale stabile e
regolamentato Nuove autorità di
C
vigilanza
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14. FinC
IL NUOVO ACCORDO DI BASILEA
the
Basilea 3 Aree di cambiamento
A Anti-prociclicità
B Stabilità (patrimon., liquidità, leverage)
C Copertura dei rischi (mkt e controparte)
D Too-big-to-fail
E Rating
ADEGUATEZZA DEL CAPITALE
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15. FinC
GLI EFFETTI SUL SISTEMA DELLE IMPRESE
the
Due scenari possibili per il futuro
Maggior assorbimento di capitale: attività di trading
o È lo scenario previsto dai primi documenti di Basilea 3
o Favorisce modello di business orientato all’attività bancaria tradizionale
(credito a famiglie ed imprese)
o Impatto sulle grandi banche, specialmente quelle straniere
o Non modifica il modello di business delle banche piccole/locali
Maggior assorbimento di capitale: attività di lending
o È lo scenario caldeggiato dalla lobby bancaria
o Rende più costoso prestare, più conveniente fare trading
o Può causare credit crunch, con minor disponibilità di credito e spread più
elevati
o Può spingere le banche ad aumentare le attività di trading
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16. FinC
LO SCENARIO ITALIANO (LA POSIZIONE DELL’ABI)
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Le banche italiane «sono in grado di fare fronte e sono pronte a rispettare» le
nuove norme di Basilea ma il «rigore degli incrementi richiesti»
«potrebbe avere conseguenze per la ripresa dell'economia».
Basilea 3 porterà «benefici di lungo periodo in termini di minori probabilità di crisi»
ma «nel medio periodo può condurre a inevitabili costi macroeconomici»
Le banche italiane rischiano delle «ingiuste penalizzazioni» dall'introduzione delle
regole di Basilea3, la quale «non tiene conto adeguatamente dei diversi modelli di
business e delle vere cause che hanno scatenato la crisi finanziaria».
E rileva come l'impianto delle nuove regole «con un approccio estremamente
rigoroso sul capitale e la scelta di far passare in secondo piano altre misure (come
il grado di leva) è penalizzante per le economie
che fanno perno sulle banche per il loro finanziamento».
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17. FinC
AGENDA
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Crisi
Le risposte
Il ruolo del Private Equity: nuova normalità ?
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18. FinC
EVOLUZIONE IN ATTO
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Visione Negativa Visione Positiva
Selettività
Speculativo
Legittimazione
Dannoso
ruolo PE
Fortemente
Industry necessaria
‘finanziarizzato’
per il Paese
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ASPETTATIVE
the
Sia le necessità del mercato, sia un ripensamento del PE, in una logica 2.0,
portano ad una serie di aspettative per il futuro
Orientamento industriale Maggiore flessibilità
Nuovo mix debt-to-equity IRR in ribasso
Selettività “Expertise Internazionale”
Deal più piccoli Leadership autorevole
Più lunghi ‘holding period’ “Italianità”
Active Onwership Reputazione
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PLAYERS
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Deal piccoli con poca leva
‘Local’
Approccio ‘industriale’
Relazione territoriale
Flessibilità
Minore internazionalizzazione
‘Pan-EU’ Deal più grandi con più leva
Approccio ‘industriale’
Relazione territoriale da verificare
Non sempre autonomi
Maggiore internazionalizzazione
‘Global’ → Deal grandi
→ Professionalità e competenza
→ Invasività
→ Strutturazione
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21. FinC
CONCLUSIONI
the
1. La profonda crisi ha segnato il sistema economico imprenditoriale,
portando alla ricerca di soluzioni finanziarie più strutturate e solide
2. L’evoluzione del mercato del credito, anche per le prospettive di tipo
regolamentare, non può essere l’unica soluzione
3. L’equity deve essere la strada da percorrere
4. Il PE può essere una possibile ed efficace soluzione, a condizione che
vi siano alcuni elementi di discontinuità rispetto al passato
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22. FinC
CONTATTI
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Prof. Marco Giorgino
Ordinario di Finanza, Politecnico di Milano e MIP
Direttore, the FinC – the Finance Centre (www.thefinc.eu)
marco.giorgino@polimi.it
m.giorgino@thefinc.eu
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