Ex SADAM di Jesi: il processo di innovazione come piattaforma abilitante della rigenerazione
1. EX SADAM DI JESI:
IL PROCESSO DI RIGENERAZIONE COME PIATTAFORMA
ABILITANTE DELL’INNOVAZIONE (TECNOLOGICA, SOCIALE,
ECONOMICA).
Saveria Teston –
Festival delle Comunità del Cambiamento . 14 giugno 2015
3. I NUMERI
LA STORIA
L’impianto di via della Barchetta occupava una superficie di circa 420.000 mq con una potenzialità di lavorazione
bietole di 12.000 t/giorno per un totale di 900.000/1.000.000 di t/anno.
Area ex-Sadam Jesi
I numeri mettono chiaramente in evidenza il fondamentale ruolo socio-economico che lo
stabilimento ricopriva nel contesto territoriale della Vallesina
Lo zuccherificio, prima della chiusura occupava 172 dipendenti fissi (impiegati e operai) e circa 300 avventizi
stagionali.
La coltivazione della bietola da zucchero dal 1947 in poi cresce di anno in anno tanto che dai 800-900 ettari iniziali
si è raggiunta la superficie di 18.000 ettari a fine anni novanta (pari al 15-16% della superficie a seminativo
dell’area interessata alla bieticoltura).
La ricaduta economica sul territorio fu di grande e positivo impatto perché coinvolgeva un largo indotto
(autotrasportatori, lavoratori conto terzi, ecc.) con una ricchezza distribuita sul territorio di vari miliardi di lire. Una
PLV per gli agricoltori di 60 miliardi di lire (compreso il valore dei sottoprodotti di competenza degli agricoltori), per
i trasportatori 6 miliardi di lire e circa 1,8 miliardi di lire per operazioni conto terzi e fornitura mezzi tecnici.
4. CHIUSURA
LA STORIA
Da metà degli anni ‘90 il WTO (organizzazione mondiale del commercio) inizia la critica al regolamento zucchero
europeo (distorsioni ed effetti negativi sulla concorrenza). Alcuni Stati membri europei con quote di produzione
superiore al proprio consumo nazionale, esportavano le eccedenze sul mercato mondiale (prezzo di circa 1/3
rispetto a quello europeo) con integrazione della differenza da parte del Comunità.
Area ex-Sadam Jesi
La storia degli accordi europei sullo zucchero è paradigmatica dell’involuzione subita dal
sistema agroindustriale italiano, da una parte gli accordi non hanno supportato l’innovazione
del settore, dall’altra (anche come conseguenza) ne hanno poi decretato la fine
La Comunità fu condannata ed obbligata a modificare il regolamento stesso.
La nuova regolamentazione del 2005 (per attenersi alle disposizioni del WTO, ridurre la produzione di zucchero
trasformando l’Europa da esportatore ad importatore) fissò regole ferree attuate con regolamenti comunitari
(01/2006). Agì sui prezzi delle bietole (-40%) e dello zucchero (-36%) mettendo fuori mercato il settore e
determinando pesanti chiusure di stabilimenti.
Dei 18 stabilimenti in funzione nel 2005 , nel 2008 ne rimasero attivi solo 4. Lo stabilimento di Jesi cessò
definitivamente la sua attività nel gennaio 2008.
5. I CONTENUTI
ACCORDO DI CONVERSIONE
Le norme europee e nazionali sulle riconversioni prevedevano, tra l’altro, che si procedesse
con: la demolizione degli impianti; la bonifica ambientale delle aree; la condivisione di progetti
di riconversione dei siti.
Area ex-Sadam Jesi
Nel luglio 2012 Regione Marche, Provincia di Ancona, Comune di Jesi, Gruppo Maccaferri e Organizzazioni Sindacali
sottoscrivono l’Accordo di riconversione, che ne definisce il progetto «imprenditoriale» e contiene impegni reciproci della parte
pubblica e privata per attuarne i contenuti:
Attivazione di una nuova azienda meccanica, denominata SADAM MECCANICA.
Attivazione di un progetto di ricerca e sviluppo (e industrializzazione) di tecnologie agroindustriali per valorizzare
sottoprodotti della filiera vitivinicola: PROGETTO MED.
Creazione –con Comune di Jesi e Università Politecnica delle Marche– di JCUBE, incubatore d’imprese per l’avvio di Spin Off
propedeutici alla nascita di nuove imprese.
Consolidamento e sviluppo di SADAM ENGINEERING e MARCHE BIOTECH, mantenimento attività corporate (Servizi
Generali di Gruppo) e di Ricerca & Sviluppo.
Presentazione di Piano Urbanistico Attuativo (PUA) con destinazioni: produttiva, commerciale, terziaria e per il tempo libero.
Il Piano, presentato nel gennaio 2012, prevede: superfici produttive, comprensive di un’area per un Parco Tecnologico per le
imprese; superfici commerciali, con la previsione di un Retail Park; superfici terziarie e a servizi come completamento
Le iniziative previste nell’Accordo sono state avviate. È in corso la procedura di Accordo di Programma per l’approvazione del PUA.
6. COLLOCAZIONE
L'AREA EX SADAM
L’area si trova:
a 5 km dal centro storico di Jesi
adiacente all’Interporto di Jesi
a circa 7 km dall’aeroporto di Ancona
a 8 km dal casello A14_Ancona Nord
a circa 25 km dal porto di Ancona
adiacente a centrale Turbogas (in stand- by) da 125 MW.
al margine dell’area industriale ZIPA
a circa 2,5 Km dalla Riserva Naturale Ripa Bianca (oasi WWF)
facilmente accessibile dalla SS 76, e accessibile attraverso
rotatoria dalla SP 76_Via Ancona
facilmente collegabile a percorsi ciclabili/cicloturistici Jesi-Ancona
Area ex-Sadam Jesi
Localizzazione
7. L’ ATTUALITA’
L'AREA EX SADAM
A seguito delle demolizioni, sull’area attualmente sono rimasti:
alcuni capannoni/magazzini
una palazzina uffici, servizi, laboratori
il Jcube,
il FabLab (apertura giugno 2015)
un raccordo ferroviario attivo
l’area delle ex vasche
piazzali
Area ex-Sadam Jesi
Pre-esistenze
8. IL PUA IN VARIANTE AL PRG
L'ACCORDO DI PROGRAMMA
Area ex-Sadam Jesi
Superficie Territoriale
(l’intero perimetro dell’area)
420.000 mq.
Dei quali circa mq. 108.000 destinati ad area
verde con valenza ambientale (ex vasche)
Superficie Utile
(la potenzialità edificatoria)
110.000 mq
Fino al 100% produttivo
Fino al 45% commerciale
L’Accordo di riconversione si attua con l’approvazione di un Piano Urbanistico Attuativo (PUA)
in variante al PRG attraverso procedura di Accordo di Programma.
Tale procedura coinvolge oltre 30 soggetti pubblici. Conclusione attesa entro 04/2016.
In collaborazione con Jcube è stato deciso di organizzare un Contest di Open Innovation per riflettere sul Parco Tecnologico,
uno dei temi centrali del PUA.
Il PUA prevede: