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La Sicurezza nel
Laboratorio di Chimica
IIS “Aldo Moro”
Ass. Tec. Vera M. Versino
è stata elaborata la
Nel rispetto di quanto
definite dal D.Lgs. n.81 del 9 aprile 2008
e successive integrazioni in materia di
Sicurezza sul Luogo di
Lavoro
seguente presentazione.
disposto dalle norme
Sicurezza sul luogo di
lavoro?
Vanno, quindi opportunamente
informati
Il laboratorio di chimica
è un luogo di lavoro e gli studenti che vi
accedono e usano strumenti, materiali e
LAVORATORI.
per essere tutelati in materia di salute
sostanze chimiche per eseguire delle esperienze
sono, per la legge,equiparati ai
Conoscere i rischi presenti nel
significa eliminare o
ridurre drasticamente
la possibilità che avvengano
incidenti e di conseguenza
danni a cose ma soprattutto
infortuni alle persone
nostro luogo di lavoro,
il laboratorio di Chimica,
> Norme comportamentali
> Etichettatura dei prodotti
> MSDS (Schede di Sicurezza)
> DPI, DPC e DE
Oggi, in questo momento
di formazione, si parlerà
quindi di :
Porgere sempre
ATTENZIONE
è il concetto chiave
di tutta la
PREVENZIONE.
Norme di
comportamento
nel laboratorio
di Chimica
Norme di comportamento
1. È vietato agli studenti accedere al laboratorio senza la presenza
dell’insegnante e/o dell’assistente tecnico.
2. Per motivi di spazio è vietato portare nel laboratorio borse, zaini,
cappotti che possono rappresentare un ostacolo al libero
movimento di studenti e docenti.
3. Nel laboratorio è vietato fumare e consumare cibi e/o bevande
4. Non restare mai da soli a lavorare in laboratorio: gli incidenti
accadono sempre senza preavviso e possono risultare fatali in
mancanza di un soccorso immediato
5. In laboratorio non si corre
Norme di comportamento
6. È obbligatorio informarsi, prima di maneggiare sostanze o
materiali pericolosi, sulle precauzioni da prendere.
7. È da evitare l’uso di vetreria con bordi scheggiati, e non
lasciare mai recipienti o bottiglie ai bordi del banco di lavoro.
8. Per alcune esperienze è necessario usare i DPI (Dispositivi
di Protezione Individuale): camice, guanti, occhiali, maschere,
ecc….
9. Lo studente deve utilizzare esclusivamente l’apparecchiatura
distribuita dall’insegnante e/o l’assistente che è stata
collaudata e verificata.
Norme di comportamento
10. Prima di utilizzare qualsiasi apparecchio leggere il manuale delle
istruzioni.
11. Tenere le apparecchiature elettriche il più lontano possibile da
fonti di umidità e/o vapori di solventi infiammabili.
12. Non usare mai gli strumenti sotto tensione con mani bagnate
e per staccare un apparecchio dalla corrente non tirare mai
dal cavo elettrico, agire in modo corretto.
11. Se si nota qualche anomalia nello strumento che si ha in
dotazione segnalare immediatamente al docente o al tecnico
eventuali rotture o mal funzionamento.
12. Gli studenti devono astenersi dall’effettuare manovre che
potrebbero compromettere la sicurezza e per le quali non
sono stati autorizzati e adeguatamente addestrati.
Come ci si deve comportare quando si è
in laboratorio
1. Indossa sempre il camice.
2. Rispetta le elementari norme igieniche, per es. lavati le mani a fine lavoro.
3. Prima di utilizzare qualsiasi prodotto chimico, acquisisci le informazioni
sulle sue caratteristiche attraverso l’etichetta e la scheda di sicurezza ed
attieniti alle indicazioni riportate per la manipolazione, stoccaggio e
smaltimento.
5. Indossa, ove previsto, i dispositivi di protezione individuali (DPI): guanti,
occhiali, maschere, ecc.
6. Non portare oggetti alla bocca;
è vietato l’uso di pipette con
la bocca
7. E’ proibito mangiare nei contenitori di laboratorio o bere nei becker.
8. Utilizza sempre la cappa aspirante per reazioni chimiche giudicate a rischio
e per il travaso di reagenti pericolosi specie se volatili.
9. Etichetta correttamente tutti i recipienti in modo che sia possibile
riconoscere il contenuto anche a distanza di tempo, (se non disponi di
etichette usa un pennarello)
10.Tutti i prodotti vanno riposti negli armadi appositi o nei frigoriferi (sala
colture cellulari) secondo la tabella del reagentario affissa agli armadi
stessi.
11. Non lasciare mai senza controllo reazioni in corso o apparecchi in
funzione se non muniti di opportuni sistemi di sicurezza.
12.Tieni legati i capelli lunghi e non indossare accessori come foulard,
cravatte, sciarpe, collane, bracciali dotati di ciondoli durante l’esecuzione
delle esperienze.
13. Fai attenzione quando accendi il Bunsen, stai diritto e non inchinarti
verso la fiamma. Non tenere sostanze infiammabili nei pressi e non
guardare mai all’interno di un contenitore posto a riscaldamento.
14. Quando sottoponi le provette a riscaldamento usa sempre le apposite
pinze in legno e non rivolgere mai l’imboccatura della provetta verso il tuo
viso o il viso di altri, ma sempre verso una parete.
15. Prima di toccare il vetro posto a riscaldamento accertati che si sia
raffreddato oppure usa gli appositi guanti di protezione dal calore.
16. Non fare esperimenti senza esserti consultato con l’insegnante o con
l’assistente.
17. Non toccare mai i prodotti chimici con le mani e non portare mai nulla al
naso per sentirne l’odore.
18. Non tenere mai in tasca forbici, strumenti appuntiti o materiale in vetro.
19. Preleva i reagenti con strumenti adeguati: pipette, contagocce, spatole e
in quantità misurata. Quando hai fatto un prelievo non rimettere nel
contenitore la quantità di sostanza avanzata.
Versa sempre nella provetta per prima la soluzione con il reagente meno
costoso e dopo quella più costosa!
RICORDA: LE SOSTANZE CHIMICHE
NON SI SPRECANO!!!
20. Se versi una sostanza sul banco di lavoro avverti subito il
docente o il tecnico in modo che possano subito intervenire
adeguatamente.
21. Usa acidi e basi diluiti in modo corretto e cioè:
versa sempre l’acido o la base nell’acqua e mai il contrario.
NON DAR MAI DA BERE AGLI ACIDI!!!
22. Non gettare nel lavandino prodotti o residui che richiedano lo
smaltimento, quindi raccogli, separa ed elimina in modo corretto i rifiuti
chimici, solidi e liquidi prodotti nel laboratorio.
23. Prima di lasciare il laboratorio accertarti che:
a. il proprio posto di lavoro sia pulito e in ordine;
b. tutta la vetreria utilizzata sia stata lavata;
c. i contenitori delle sostanze chimiche, ben chiusi, siano stati riposti;
d. tutti gli apparecchi, eccetto quelli necessari, siano stati spenti;
e. tutti i preparati biologici utilizzati siano riposti negli armadi o
riconsegnati all’insegnante o all’assistente.
f. che la manopola del gas sia stata chiusa.
g. che la corrente elettrica sia stata staccata.
E’ importante conoscere e applicare le norme
generali per un corretto utilizzo del
laboratorio di chimica ma …
… coloro che amano sperimentare non devono aver timore
di agire al suo interno perché comunque solo
“CHI NON FA NULLA NON SBAGLIA MAI”!!!!
Etichettatura dei prodotti chimici
 il nome del prodotto e la sua formula.
 le frasi di rischio Frasi R ora Frasi H indicazione di pericolo
H = Hazard statements
 le frasi di sicurezza Frasi S ora Frasi P consigli di prudenza
P= Precautionary statements
 L’Unione Europea ha inserito ulteriori frasi supplementari di pericolo
identificabili dalla sigla EUH
I pittogrammi di pericolo della sostanza
Informazioni sul produttore (nome, indirizzo, ecc..).
No. CAS e codice prodotto ditta.
 informazioni in lingue diverse
Tutti i prodotti chimici devono essere etichettati.
Sull’etichetta devono comparire:
Pittogramma = il pittogramma di pericolo apposto sulle sostanze
chimiche è un “immagine” che serve ad attirare l’attenzione e a
descrivere visivamente il tipo di pericolo associato a quel
determinato prodotto. In laboratorio li troviamo esposti nella
bacheca.
I pittogrammi
La nuova normativa entrata in vigore dalla fine del 2010 ha
modificato i pittogrammi in accordo con le norme internazionali sulla
etichettatura della sostanze chimiche (Global Hazard Sign).
Vecchi pittogrammi
Li trovavamo accanto alle frasi R e S
Nuovi pittogrammi
Li possiamo trovare accanto alle frasi H e P
Nuovi pittogrammi
Nuova etichetta
Cambia l’etichetta dei prodotti chimici
Vecchia etichetta
Cambia l’etichetta dei prodotti chimici
Informazioni
sul produttore
Pittogrammi
di pericolo
Frasi di rischio
o frasi R
Frasi di
Sicurezza o
frasi S
Vecchia etichetta
Cambia l’etichetta dei prodotti chimici
Cambia l’etichetta dei prodotti chimici
Nuova etichetta
Confronto tra nuovi e vecchi
pittogrammi
Confronto tra nuovi e vecchi
pittogrammi
La Scheda di Sicurezza
M.S.D.S.
Strumento per trasmettere agli
utilizzatori professionali di sostanze
pericolose informazioni più
dettagliate e complete di quelle
presenti sulle etichette dei prodotti.
M.S.D.S.= Material Safety Data Sheet
E’ redatta dal produttore della
sostanza chimica e la accompagna
dall’uscita dalla ditta di produzione
fino alla consegna al laboratorio di
utilizzo (la prima volta, in seguito su
richiesta).
Scheda di
Sicurezza
La Scheda di Sicurezza -
M.S.D.S.
La scheda di sicurezza fornisce all’operatore tutte:
• le informazioni sulla sostanza chimica, le indicazioni e le norme
comportamentali che si devono seguire quando la si deve maneggiare o la si
deve stoccare, cosa si deve fare in caso la sostanza venga a contatto con
l’operatore in modo accidentale (es.: occhi, pelle, inalazione ingestione,
ecc..); le informazioni sul produttore; i numeri utili; le indicazione di
interventi di primo soccorso, i DPI necessari, ecc…
Le informazioni riportate sulla scheda di sicurezza sono obbligatoriamente
racchiuse in 16 voci distinte.
La scheda di sicurezza deve essere letta e consultata prima dell'inizio di
una qualsiasi operazione o manipolazione di una sostanza che non si
conosca e qualora le informazioni rilevate dall’etichetta non siano
esaurienti alla corretta manipolazione della sostanza medesima .
Schede di Sicurezza
di sicurezza devono essere presentiNelle schede
1. Elementi identificativi della
sostanza e della società produttrice
2. Composizione della sostanza
3. Identificazione dei pericoli
4. Misure di pronto soccorso
5. Misure antincendio
6. Provvedimenti in caso di
dispersione accidentale
7. Manipolazione ed
immagazzinamento
8. Controllo dell'esposizione e
protezione individuale
9. Stabilità e reattività
10. Proprietà fisiche e
chimiche
11. Informazioni
tossicologiche
12. Informazioni ecologiche
13. Smaltimento
14. Informazioni sul
trasporto
15. Informazioni sulla
normativa
16. Altre informazioni
le seguenti 16 voci:
Scheda di sicurezza
Ad ogni sostanza chimica presente in laboratorio è
correlata una scheda di sicurezza che deve essere
facilmente e prontamente consultabile in caso di
necessità.
Le nostre sono raccolte
negli appositi
classificatori , in ordine
alfabetico dalla
A alla Z
sul ripiano centrale in
laboratorio
Esempio di Scheda di Sicurezza,
cosa si legge nella prima pagina:
Curiosità
IL “DIAMANTE DI FUOCO”
Nei laboratori inglesi ed americani
è molto diffuso il sistema
cosiddetto “a diamante” nel quale
un rombo regolare viene suddiviso in
quattro rombi a diversi colori.
Ad ogni colore è associato un
numero che indica il grado di
pericolosità.
Suddivisione del grado di pericolosità
“NFPA diamond”
L'NFPA 704 o Diamante di Fuoco
è uno standard introdotto dalla
National Fire Protection
Association per identificare in
modo rapido ed efficiente la
pericolosità delle sostanze
chimiche.
infiammabilità
salute instabilità
rischio
specifico
In ogni settore
vengono poi inseriti
numeri o lettere
per indicare il
grado di
pericolosità o le
caratteristiche
della sostanza.
Significato dei colori:
colore ROSSO= indica l’infiammabilità della sostanza
 colore GIALLO= indica la reattività della sostanza
colore BLU= indica i rischi sulla salute e quindi le precauzioni da prendere
colore BIANCO= indica particolari caratteristiche pericolose della sostanza
IL “DIAMANTE DI FUOCO”
Etichetta di sostanza
prodotta in Gran Bretagna
(Paese che non ha condiviso
pienamente la normativa
europea)
LE ETICHETTE
Etichetta di sostanza prodotta in
Italia e nei Paesi della Comunità
Europea
I DPI
I Dispositivi di Protezione Individuale
La funzione dei dispositivi è
quella di ridurre (non annullare
completamente!!) i rischi che si
possono correre nella normale
pratica di un laboratorio di
chimica.
I DPI fanno parte delle misure di
protezione individuale che un
lavoratore è obbligato ad adottare.
Il datore di lavoro (nella scuola è il
DS) è obbligato a mettere i DPI a
disposizione del lavoratore, secondo
la normativa.
I DPI che solitamente usiamo in
laboratorio sono:
•camice bianco
•guanti idonei
•mascherine
•occhiali di protezione
•scarpe con suola antiscivolo
Il camice
Il camice è la prima difesa contro
spruzzi di reazioni in corso o di
sostanze chimiche durante la loro
manipolazione.
E’ preferibile sia di tessuto
antiacido-antistatico-antifiamma e
di colore bianco per poter così
notare meglio eventuali schizzi
dovuti a sostanze chimiche.
Affinchè sia efficace esso:
deve essere SEMPRE
abbottonato completamente;
deve avere gli elastici alle maniche e
non deve avere la martingala;
deve arrivare fino al ginocchio.
Gli occhiali di sicurezza
La funzione primaria degli occhiali di
sicurezza è quella, ovviamente, di
prevenire il contatto tra prodotti
chimici e l’occhio. I modelli possono
essere diversi, in ogni caso devono
riportare la sigla EN 166 oppure EN
172 ed il marchio CE
Le maschere monouso e i respiratori
Per polveri
e vapori
organici
Esempi di maschere
Maschera
combinata con
filtro in grado
di trattenere
sia polveri
che gas
e/o vapori
I guanti
I guanti, quando necessari, servono a proteggere le mani dal contatto
con le sostanze chimiche.
La scelta dei guanti adatti da indossare deve essere fatta in base alla
sostanza chimica che si andrà ad maneggiare.
Coloro che sono allergici al lattice o al cucciù devono indossare dei
sottoguanti in cotone leggero o usare guanti in gomma nitrilica.
Sotto sono riportati alcuni tipi di guanti.
Altri dispositivi DPI
Ogni settore
lavorativo ha i
propri DPI
Per dispositivi di protezione collettiva si intendono, generalmente,
quei sistemi che possono intervenire, in maniera più o meno efficace,
direttamente sulla fonte inquinante prima, cioè, che sia coinvolto il
singolo lavoratore oppure che tende a ridurre l’impatto delle sostanze
pericolose sui lavoratori presenti in quell’ambiente.
I DPC
I Dispositivi di Protezione Collettiva
I principali sistemi in uso agiscono sulla ventilazione degli ambienti.
Si possono individuare due categorie di intervento:
 la ventilazione per aspirazione localizzata
 la ventilazione generale
I DPC
I Dispositivi di Protezione Collettiva
La ventilazione generale opera per
spostamento o diluizione di masse
inquinate attraverso l’immissione di aria
pulita all’interno degli ambienti di
lavoro.
La ventilazione per aspirazione
localizzata opera nell’aspirazione
diretta degli inquinanti nel punto
di emissione cioè prima che gli
stessi possano
essere inalati dagli addetti.
I DPC
I Dispositivi di Protezione Collettiva
Ventilazione per aspirazione localizzata utilizzata nel
nostro laboratorio:
• la cappa aspirante
• l’impianto di aspirazione dell’armadio dei reagenti
I DE
I Dispositivi d’Emergenza
I dispositivi di Emergenza.
• cartellonistica varia: quella riguardante gli estintori,
le vie di fuga, la cassetta di primo soccorso, ecc…
• la leva di intercettazione del gas, ecc..
Inoltre: presta particolare attenzione al Piano di Evacuazione
apposto nei locali della scuola e rispettane le indicazioni.
Il piano di evacuazione
Quando sei in laboratorio verifica:
• dove devi dirigerti in caso di allarme (uscita di
emergenza consultando il piano di evacuazione affisso
al muro)
• dove sono collocati gli estintori (CO2 e per polveri)
• dove sono la doccia lava-occhi e la coperta
antincendio
• dov’è il quadro generale della corrente elettrica
• dov’è la valvola di chiusura generale del gas.
Chi pratica il laboratorio deve
altresì conoscere
I numeri telefonici di emergenza, quali:
• Carabinieri (112),
• Polizia (113),
• Soccorso Emergenza Straordinaria (118),
• Vigili del fuoco (115),
• Centro antiveleni Pavia (0382 24444),
• Centro antiveleni Milano Osp. Niguarda (02 66101029)
Per i cittadini non cambia nulla: i numeri tradizionali (il 112 per i carabinieri, il
113 per la Polizia, il 115 per i Vigili del fuoco e il 118 per le emergenze sanitarie)
restano in funzione e tutte le telefonate vengono automaticamente indirizzate
al centralino unificato di risposta, ospitato presso la sede del 118 a Grugliasco.
(Piemonte Informa –Notizie dalla Regione del 22/09/2017)
E’ attivo a Torino e provincia il
numero unico per le emergenze
112.
L’IGNORANZA NON
RICORDA:
UNA SCUSA!!!
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IIS Aldo Moro - Sicurezza nel lab. di Chimica Sez. Scient.

  • 1. La Sicurezza nel Laboratorio di Chimica IIS “Aldo Moro” Ass. Tec. Vera M. Versino
  • 2. è stata elaborata la Nel rispetto di quanto definite dal D.Lgs. n.81 del 9 aprile 2008 e successive integrazioni in materia di Sicurezza sul Luogo di Lavoro seguente presentazione. disposto dalle norme
  • 3. Sicurezza sul luogo di lavoro? Vanno, quindi opportunamente informati Il laboratorio di chimica è un luogo di lavoro e gli studenti che vi accedono e usano strumenti, materiali e LAVORATORI. per essere tutelati in materia di salute sostanze chimiche per eseguire delle esperienze sono, per la legge,equiparati ai
  • 4. Conoscere i rischi presenti nel significa eliminare o ridurre drasticamente la possibilità che avvengano incidenti e di conseguenza danni a cose ma soprattutto infortuni alle persone nostro luogo di lavoro, il laboratorio di Chimica,
  • 5. > Norme comportamentali > Etichettatura dei prodotti > MSDS (Schede di Sicurezza) > DPI, DPC e DE Oggi, in questo momento di formazione, si parlerà quindi di :
  • 6. Porgere sempre ATTENZIONE è il concetto chiave di tutta la PREVENZIONE.
  • 8. Norme di comportamento 1. È vietato agli studenti accedere al laboratorio senza la presenza dell’insegnante e/o dell’assistente tecnico. 2. Per motivi di spazio è vietato portare nel laboratorio borse, zaini, cappotti che possono rappresentare un ostacolo al libero movimento di studenti e docenti. 3. Nel laboratorio è vietato fumare e consumare cibi e/o bevande 4. Non restare mai da soli a lavorare in laboratorio: gli incidenti accadono sempre senza preavviso e possono risultare fatali in mancanza di un soccorso immediato 5. In laboratorio non si corre
  • 9. Norme di comportamento 6. È obbligatorio informarsi, prima di maneggiare sostanze o materiali pericolosi, sulle precauzioni da prendere. 7. È da evitare l’uso di vetreria con bordi scheggiati, e non lasciare mai recipienti o bottiglie ai bordi del banco di lavoro. 8. Per alcune esperienze è necessario usare i DPI (Dispositivi di Protezione Individuale): camice, guanti, occhiali, maschere, ecc…. 9. Lo studente deve utilizzare esclusivamente l’apparecchiatura distribuita dall’insegnante e/o l’assistente che è stata collaudata e verificata.
  • 10. Norme di comportamento 10. Prima di utilizzare qualsiasi apparecchio leggere il manuale delle istruzioni. 11. Tenere le apparecchiature elettriche il più lontano possibile da fonti di umidità e/o vapori di solventi infiammabili. 12. Non usare mai gli strumenti sotto tensione con mani bagnate e per staccare un apparecchio dalla corrente non tirare mai dal cavo elettrico, agire in modo corretto. 11. Se si nota qualche anomalia nello strumento che si ha in dotazione segnalare immediatamente al docente o al tecnico eventuali rotture o mal funzionamento. 12. Gli studenti devono astenersi dall’effettuare manovre che potrebbero compromettere la sicurezza e per le quali non sono stati autorizzati e adeguatamente addestrati.
  • 11. Come ci si deve comportare quando si è in laboratorio 1. Indossa sempre il camice. 2. Rispetta le elementari norme igieniche, per es. lavati le mani a fine lavoro. 3. Prima di utilizzare qualsiasi prodotto chimico, acquisisci le informazioni sulle sue caratteristiche attraverso l’etichetta e la scheda di sicurezza ed attieniti alle indicazioni riportate per la manipolazione, stoccaggio e smaltimento. 5. Indossa, ove previsto, i dispositivi di protezione individuali (DPI): guanti, occhiali, maschere, ecc. 6. Non portare oggetti alla bocca; è vietato l’uso di pipette con la bocca
  • 12. 7. E’ proibito mangiare nei contenitori di laboratorio o bere nei becker. 8. Utilizza sempre la cappa aspirante per reazioni chimiche giudicate a rischio e per il travaso di reagenti pericolosi specie se volatili. 9. Etichetta correttamente tutti i recipienti in modo che sia possibile riconoscere il contenuto anche a distanza di tempo, (se non disponi di etichette usa un pennarello) 10.Tutti i prodotti vanno riposti negli armadi appositi o nei frigoriferi (sala colture cellulari) secondo la tabella del reagentario affissa agli armadi stessi.
  • 13. 11. Non lasciare mai senza controllo reazioni in corso o apparecchi in funzione se non muniti di opportuni sistemi di sicurezza. 12.Tieni legati i capelli lunghi e non indossare accessori come foulard, cravatte, sciarpe, collane, bracciali dotati di ciondoli durante l’esecuzione delle esperienze. 13. Fai attenzione quando accendi il Bunsen, stai diritto e non inchinarti verso la fiamma. Non tenere sostanze infiammabili nei pressi e non guardare mai all’interno di un contenitore posto a riscaldamento. 14. Quando sottoponi le provette a riscaldamento usa sempre le apposite pinze in legno e non rivolgere mai l’imboccatura della provetta verso il tuo viso o il viso di altri, ma sempre verso una parete.
  • 14. 15. Prima di toccare il vetro posto a riscaldamento accertati che si sia raffreddato oppure usa gli appositi guanti di protezione dal calore. 16. Non fare esperimenti senza esserti consultato con l’insegnante o con l’assistente. 17. Non toccare mai i prodotti chimici con le mani e non portare mai nulla al naso per sentirne l’odore. 18. Non tenere mai in tasca forbici, strumenti appuntiti o materiale in vetro. 19. Preleva i reagenti con strumenti adeguati: pipette, contagocce, spatole e in quantità misurata. Quando hai fatto un prelievo non rimettere nel contenitore la quantità di sostanza avanzata. Versa sempre nella provetta per prima la soluzione con il reagente meno costoso e dopo quella più costosa! RICORDA: LE SOSTANZE CHIMICHE NON SI SPRECANO!!!
  • 15. 20. Se versi una sostanza sul banco di lavoro avverti subito il docente o il tecnico in modo che possano subito intervenire adeguatamente. 21. Usa acidi e basi diluiti in modo corretto e cioè: versa sempre l’acido o la base nell’acqua e mai il contrario. NON DAR MAI DA BERE AGLI ACIDI!!!
  • 16. 22. Non gettare nel lavandino prodotti o residui che richiedano lo smaltimento, quindi raccogli, separa ed elimina in modo corretto i rifiuti chimici, solidi e liquidi prodotti nel laboratorio. 23. Prima di lasciare il laboratorio accertarti che: a. il proprio posto di lavoro sia pulito e in ordine; b. tutta la vetreria utilizzata sia stata lavata; c. i contenitori delle sostanze chimiche, ben chiusi, siano stati riposti; d. tutti gli apparecchi, eccetto quelli necessari, siano stati spenti; e. tutti i preparati biologici utilizzati siano riposti negli armadi o riconsegnati all’insegnante o all’assistente. f. che la manopola del gas sia stata chiusa. g. che la corrente elettrica sia stata staccata.
  • 17. E’ importante conoscere e applicare le norme generali per un corretto utilizzo del laboratorio di chimica ma … … coloro che amano sperimentare non devono aver timore di agire al suo interno perché comunque solo “CHI NON FA NULLA NON SBAGLIA MAI”!!!!
  • 18. Etichettatura dei prodotti chimici  il nome del prodotto e la sua formula.  le frasi di rischio Frasi R ora Frasi H indicazione di pericolo H = Hazard statements  le frasi di sicurezza Frasi S ora Frasi P consigli di prudenza P= Precautionary statements  L’Unione Europea ha inserito ulteriori frasi supplementari di pericolo identificabili dalla sigla EUH I pittogrammi di pericolo della sostanza Informazioni sul produttore (nome, indirizzo, ecc..). No. CAS e codice prodotto ditta.  informazioni in lingue diverse Tutti i prodotti chimici devono essere etichettati. Sull’etichetta devono comparire:
  • 19. Pittogramma = il pittogramma di pericolo apposto sulle sostanze chimiche è un “immagine” che serve ad attirare l’attenzione e a descrivere visivamente il tipo di pericolo associato a quel determinato prodotto. In laboratorio li troviamo esposti nella bacheca. I pittogrammi La nuova normativa entrata in vigore dalla fine del 2010 ha modificato i pittogrammi in accordo con le norme internazionali sulla etichettatura della sostanze chimiche (Global Hazard Sign).
  • 20. Vecchi pittogrammi Li trovavamo accanto alle frasi R e S
  • 21. Nuovi pittogrammi Li possiamo trovare accanto alle frasi H e P Nuovi pittogrammi
  • 22. Nuova etichetta Cambia l’etichetta dei prodotti chimici Vecchia etichetta
  • 23. Cambia l’etichetta dei prodotti chimici Informazioni sul produttore Pittogrammi di pericolo Frasi di rischio o frasi R Frasi di Sicurezza o frasi S Vecchia etichetta Cambia l’etichetta dei prodotti chimici
  • 24. Cambia l’etichetta dei prodotti chimici Nuova etichetta
  • 25. Confronto tra nuovi e vecchi pittogrammi
  • 26. Confronto tra nuovi e vecchi pittogrammi
  • 27. La Scheda di Sicurezza M.S.D.S. Strumento per trasmettere agli utilizzatori professionali di sostanze pericolose informazioni più dettagliate e complete di quelle presenti sulle etichette dei prodotti. M.S.D.S.= Material Safety Data Sheet E’ redatta dal produttore della sostanza chimica e la accompagna dall’uscita dalla ditta di produzione fino alla consegna al laboratorio di utilizzo (la prima volta, in seguito su richiesta). Scheda di Sicurezza
  • 28. La Scheda di Sicurezza - M.S.D.S. La scheda di sicurezza fornisce all’operatore tutte: • le informazioni sulla sostanza chimica, le indicazioni e le norme comportamentali che si devono seguire quando la si deve maneggiare o la si deve stoccare, cosa si deve fare in caso la sostanza venga a contatto con l’operatore in modo accidentale (es.: occhi, pelle, inalazione ingestione, ecc..); le informazioni sul produttore; i numeri utili; le indicazione di interventi di primo soccorso, i DPI necessari, ecc… Le informazioni riportate sulla scheda di sicurezza sono obbligatoriamente racchiuse in 16 voci distinte. La scheda di sicurezza deve essere letta e consultata prima dell'inizio di una qualsiasi operazione o manipolazione di una sostanza che non si conosca e qualora le informazioni rilevate dall’etichetta non siano esaurienti alla corretta manipolazione della sostanza medesima .
  • 29. Schede di Sicurezza di sicurezza devono essere presentiNelle schede 1. Elementi identificativi della sostanza e della società produttrice 2. Composizione della sostanza 3. Identificazione dei pericoli 4. Misure di pronto soccorso 5. Misure antincendio 6. Provvedimenti in caso di dispersione accidentale 7. Manipolazione ed immagazzinamento 8. Controllo dell'esposizione e protezione individuale 9. Stabilità e reattività 10. Proprietà fisiche e chimiche 11. Informazioni tossicologiche 12. Informazioni ecologiche 13. Smaltimento 14. Informazioni sul trasporto 15. Informazioni sulla normativa 16. Altre informazioni le seguenti 16 voci:
  • 30. Scheda di sicurezza Ad ogni sostanza chimica presente in laboratorio è correlata una scheda di sicurezza che deve essere facilmente e prontamente consultabile in caso di necessità. Le nostre sono raccolte negli appositi classificatori , in ordine alfabetico dalla A alla Z sul ripiano centrale in laboratorio
  • 31. Esempio di Scheda di Sicurezza, cosa si legge nella prima pagina:
  • 32. Curiosità IL “DIAMANTE DI FUOCO” Nei laboratori inglesi ed americani è molto diffuso il sistema cosiddetto “a diamante” nel quale un rombo regolare viene suddiviso in quattro rombi a diversi colori. Ad ogni colore è associato un numero che indica il grado di pericolosità. Suddivisione del grado di pericolosità “NFPA diamond” L'NFPA 704 o Diamante di Fuoco è uno standard introdotto dalla National Fire Protection Association per identificare in modo rapido ed efficiente la pericolosità delle sostanze chimiche. infiammabilità salute instabilità rischio specifico
  • 33. In ogni settore vengono poi inseriti numeri o lettere per indicare il grado di pericolosità o le caratteristiche della sostanza. Significato dei colori: colore ROSSO= indica l’infiammabilità della sostanza  colore GIALLO= indica la reattività della sostanza colore BLU= indica i rischi sulla salute e quindi le precauzioni da prendere colore BIANCO= indica particolari caratteristiche pericolose della sostanza IL “DIAMANTE DI FUOCO”
  • 34. Etichetta di sostanza prodotta in Gran Bretagna (Paese che non ha condiviso pienamente la normativa europea) LE ETICHETTE Etichetta di sostanza prodotta in Italia e nei Paesi della Comunità Europea
  • 35. I DPI I Dispositivi di Protezione Individuale La funzione dei dispositivi è quella di ridurre (non annullare completamente!!) i rischi che si possono correre nella normale pratica di un laboratorio di chimica. I DPI fanno parte delle misure di protezione individuale che un lavoratore è obbligato ad adottare. Il datore di lavoro (nella scuola è il DS) è obbligato a mettere i DPI a disposizione del lavoratore, secondo la normativa. I DPI che solitamente usiamo in laboratorio sono: •camice bianco •guanti idonei •mascherine •occhiali di protezione •scarpe con suola antiscivolo
  • 36. Il camice Il camice è la prima difesa contro spruzzi di reazioni in corso o di sostanze chimiche durante la loro manipolazione. E’ preferibile sia di tessuto antiacido-antistatico-antifiamma e di colore bianco per poter così notare meglio eventuali schizzi dovuti a sostanze chimiche. Affinchè sia efficace esso: deve essere SEMPRE abbottonato completamente; deve avere gli elastici alle maniche e non deve avere la martingala; deve arrivare fino al ginocchio.
  • 37. Gli occhiali di sicurezza La funzione primaria degli occhiali di sicurezza è quella, ovviamente, di prevenire il contatto tra prodotti chimici e l’occhio. I modelli possono essere diversi, in ogni caso devono riportare la sigla EN 166 oppure EN 172 ed il marchio CE Le maschere monouso e i respiratori Per polveri e vapori organici Esempi di maschere Maschera combinata con filtro in grado di trattenere sia polveri che gas e/o vapori
  • 38. I guanti I guanti, quando necessari, servono a proteggere le mani dal contatto con le sostanze chimiche. La scelta dei guanti adatti da indossare deve essere fatta in base alla sostanza chimica che si andrà ad maneggiare. Coloro che sono allergici al lattice o al cucciù devono indossare dei sottoguanti in cotone leggero o usare guanti in gomma nitrilica. Sotto sono riportati alcuni tipi di guanti.
  • 39. Altri dispositivi DPI Ogni settore lavorativo ha i propri DPI
  • 40. Per dispositivi di protezione collettiva si intendono, generalmente, quei sistemi che possono intervenire, in maniera più o meno efficace, direttamente sulla fonte inquinante prima, cioè, che sia coinvolto il singolo lavoratore oppure che tende a ridurre l’impatto delle sostanze pericolose sui lavoratori presenti in quell’ambiente. I DPC I Dispositivi di Protezione Collettiva I principali sistemi in uso agiscono sulla ventilazione degli ambienti. Si possono individuare due categorie di intervento:  la ventilazione per aspirazione localizzata  la ventilazione generale
  • 41. I DPC I Dispositivi di Protezione Collettiva La ventilazione generale opera per spostamento o diluizione di masse inquinate attraverso l’immissione di aria pulita all’interno degli ambienti di lavoro. La ventilazione per aspirazione localizzata opera nell’aspirazione diretta degli inquinanti nel punto di emissione cioè prima che gli stessi possano essere inalati dagli addetti.
  • 42. I DPC I Dispositivi di Protezione Collettiva Ventilazione per aspirazione localizzata utilizzata nel nostro laboratorio: • la cappa aspirante • l’impianto di aspirazione dell’armadio dei reagenti
  • 43. I DE I Dispositivi d’Emergenza I dispositivi di Emergenza. • cartellonistica varia: quella riguardante gli estintori, le vie di fuga, la cassetta di primo soccorso, ecc… • la leva di intercettazione del gas, ecc..
  • 44. Inoltre: presta particolare attenzione al Piano di Evacuazione apposto nei locali della scuola e rispettane le indicazioni. Il piano di evacuazione
  • 45. Quando sei in laboratorio verifica: • dove devi dirigerti in caso di allarme (uscita di emergenza consultando il piano di evacuazione affisso al muro) • dove sono collocati gli estintori (CO2 e per polveri) • dove sono la doccia lava-occhi e la coperta antincendio • dov’è il quadro generale della corrente elettrica • dov’è la valvola di chiusura generale del gas.
  • 46. Chi pratica il laboratorio deve altresì conoscere I numeri telefonici di emergenza, quali: • Carabinieri (112), • Polizia (113), • Soccorso Emergenza Straordinaria (118), • Vigili del fuoco (115), • Centro antiveleni Pavia (0382 24444), • Centro antiveleni Milano Osp. Niguarda (02 66101029) Per i cittadini non cambia nulla: i numeri tradizionali (il 112 per i carabinieri, il 113 per la Polizia, il 115 per i Vigili del fuoco e il 118 per le emergenze sanitarie) restano in funzione e tutte le telefonate vengono automaticamente indirizzate al centralino unificato di risposta, ospitato presso la sede del 118 a Grugliasco. (Piemonte Informa –Notizie dalla Regione del 22/09/2017) E’ attivo a Torino e provincia il numero unico per le emergenze 112.
  • 48. quanto detto dovresti Ora se hai compreso essere in grado di individuare gli errori presenti nelle immagini barrate in rosso