Non accetto l’insulto di essere definito come una persona in malafede o che capisce poco di politica o renziano-antirenziano perché non la penso come Scalfari.
LEGGE ELETTORALE E RIFORMA COSTITUZIONALE (lettera aperta a Eugenio Scalfari)
1. Estratto dal sito
www.ilfuturomigliore.org
LEGGE ELETTORALE E RIFORMA COSTITUZIONALE
(lettera aperta a Eugenio Scalfari)
sergio benassai
Ovviamente ognuna/o è libera/o di pensare e scrivere quello che vuole.
Ma ormai sembra divenuto ovvio anche l’insultare chi la pensa diversamente.
Certamente non è una novità: basta scorrere i post di un qualunque blog per veder volare insulti,
ingiurie, accuse infamanti, battute pesanti, ecc.
Stupisce però un poco che a questa “moda” cedano anche persone dalle quali tutto ci si aspetterebbe
tranne che il ricorrere alle ingiurie.
Scrive Eugenio Scalfari (la Repubblica del 9 ottobre 2016):
“Coloro che non vedono (o fanno finta di non vedere) la connessione che
esiste fra un Parlamento monocamerale e l’attuale legge elettorale sono in
malafede o capiscono ben poco di politica ed oppongono il renzismo
all’antirenzismo.”
Dopo di che cita Napoleone Bonaparte come esempio di chi cambia idea (una citazione che,
secondo me, c’entra come il cavolo a merenda).
Poiché io sono una di quelle persone che non vede la connessione fra Parlamento monocamerale e
l’attuale legge elettorale mi sento in dovere di rispondere.
Ma senza seguire la via degli insulti e quindi evitando di dire che quando una persona come Scalfari
si lascia andare agli insulti non si può non pensare che ormai il decadimento mentale dovuto all’età
ha il sopravvento sulla capacità di raziocinio.
Nel merito:
a) non mi piace la legge elettorale (la ritengo sbagliata) e, quanto alla riforma costituzionale, ne
apprezzo alcuni aspetti (la riduzione del potere delle regioni, il referendum consultivo, l’abolizione
del CNEL), mentre trovo pasticciata la riforma del Senato. Tuttavia faccio una profonda distinzione
fra la Costituzione e le leggi elettorali (che possono essere modificate, come si è visto, ogni volta
che si vuole). La legge elettorale riguarda solo la Camera e tutte le critiche che le si possono fare
restano valide sia che venga approvata sia che non venga approvata la riforma costituzionale. Per
questo non sono in malafede se rifiuto la connessione fra legge elettorale e riforma costituzionale.
2. b) mi occupo di politica da quando ero giovane e ovviamente ho le mie idee politiche: per questo,
pur accettando che si possano contestare le mie idee, non accetto di essere definito come una di
quelle persone che capiscono ben poco di politica
c) ho sempre cercato di giudicare il Presidente del Consiglio, e il suo Governo, sulla base del
confronto fra le sue scelte, le sue iniziative, e le mie convinzioni. Ho apprezzato alcune delle sue
scelte e sono stato in disaccordo con altre. Non posso quindi essere definito nei termini di un
“renziano” o di un “antirenziano”