Se le vie di comunicazione sono come le arterie che trasportano gli elementi necessari ad ogni parte dell’organismo, dobbiamo allora prendere atto che anche noi, in Italia, in Europa, nell’occidente sviluppato, saremo sempre più dipendenti dalla Cina.
1. Estratto dal sito
www.ilfuturomigliore.org
LA CINA SEMPRE PIU’ (VI)CINA
sergio benassai
Se le vie di comunicazione sono come le arterie che trasportano gli elementi
necessari ad ogni parte dell’organismo, dobbiamo allora prendere atto che anche
noi, in Italia, in Europa, nell’occidente sviluppato, saremo sempre più dipendenti
dalla Cina.
Partiamo da lontano: dall’antica Via della Seta.
L’ANTICA VIA DELLA SETA
Circa cento anni a.C. iniziò la costruzione dell’antica Via della Seta terrestre che congiungeva
l’impero cinese con l’impero romano: un percorso carovaniero di oltre 8000 km che attraversava
Cina, Kazakistan, Uzbekistan, Afghanistan, Turkmenistan, Iran e Turchia.
Nel XV secolo si sviluppò invece la Via della Seta marittima che, partendo dalla Cina, toccava i
mari delle Filippine, di Brunei, Siam, Malacca, Ceylon, India, Somalia, Egitto.
2. Ed arriviamo all’oggi, iniziando dai regali di Natale trasportati da Yiwu a Madrid.
LA NUOVA VIA FERROVIARIA DELLA SETA
Il 9 dicembre 2014 alla stazione Abronigal di Madrid arriva il convoglio ferroviario Yixin’ou,
carico di 70 container contenenti prodotti natalizi. Il convoglio, partito il 18 novembre da Yiwu, la
città cinese considerata il maggior polo per le vendite all’ingrosso del mondo, ha percorso 13.000
km, attraversando Cina, Kazakhistan, Russia, Bielorussia, Polonia, Germania, Francia e Spagna.
Naturalmente Yixin’ou è un convoglio cinese, di proprietà della Yiwu CF International Logistics,
una casa di spedizione cinese, fondata nel 2008.
3. Se poi ci proiettiamo in un non lontano futuro, avremo a disposizione altre due
nuove vie della seta, una stradale e una marittima.
LE FUTURE VIE DELLA SETA, STRADALE E MARITTIMA
Nel 2013 il presidente cinese, Xi Jinping, ha lanciato un megaprogetto per promuovere il “Made in
China” in Asia e in Europa.
Il megaprogetto, chiamato OBOR (One Belt, One Road: una cintura, una strada) comprende la
realizzazione di una rete stradale, SREB (Silk Road Economic Belt: cintura economica della strada
della seta), e di una marittima, MSR (21st Century Maritime Silk Route Economic Belt: cintura
economica della via marittima della seta del XXI secolo), che collegheranno la Cina all’Europa
Per finanziare questo megaprogetto (si prevedono investimenti fino a 100 miliardi di euro), la Cina
ha fondato, nell’ottobre del 2014, la AIIB (Asian Infrastructure Investment Bank: Banca Asiatica
d'Investimento per le Infrastrutture).
Da notare che, nonostante le riserve degli USA, molti paesi occidentali hanno aderito alla AIIB:
anche l’Italia ne fa parte, dopo la ratifica del 25 giugno 2015, con una percentuale di circa il 2,5%
(la Cina detiene circa il 30%)..
Ma c’è ben altro.
Infatti la Cina, come gli USA nel secolo scorso, sta realizzando e programmando
canali in grado di accorciare notevolmente le rotte marittime, “affettando” il
continente americano e quello asiatico
4. L’AFFETTATRICE CINESE
Con il Canale di Panama il continente America era stato tagliato in due parti. Un taglio che viene
reso ancora più netto con il potenziamento in corso del Canale di Panama che si concluderà nel
2016, consentendo un raddoppio della capacità di navigazione (costo: 3,2 miliardi di dollari).
Ma nel frattempo sono iniziati i lavori per la costruzione del nuovo canale di collegamento fra
Atlantico e Pacifico che attraverserà il Nicaragua per 260 km, a cura della società cinese HKND
(costo: 30 miliardi di dollari), che lo gestirà per 100 anni
L’affettatrice cinese è indubbiamente più potente !
Con il Canale di Suez il continente Africa era stato separato dal continente Asia. Una separazione
che è stata resa ancora più netta con il parziale raddoppio del Canale di Suez, inaugurato il 5 agosto
2015.
5. E adesso tocca all’Asia.
E’ infatti stato proposto dalla Cina alla Tailandia di progettare e realizzare un canale (denominato
Thai Canal o Kra Canal) che tagli in due la penisola malese, consentendo così di accorciare di circa
1200 km il percorso seguito dalle petroliere dirette in Cina o in Giappone
Il canale avrebbe una lunghezza di circa 100 km e richiederebbe un investimento di 20-30 miliardi
di euro.
Tuttavia, al momento, il governo tailandese non ha ancora dato il suo assenso.
I cinesi comunque non si pongono limiti.
6. IL TAGLIO DELLA FORESTA
La Cina è infatti in prima fila nel sostenere il progetto di una ferrovia transoceanica che dovrebbe
collegare Porto do Acu, una città brasiliana sull'Oceano Atlantico, e Puerto Ilo, una città peruviana
sull'Oceano Pacifico. In particolare la Cina sarebbe disposta a partecipare con cospicui
finanziamenti alla spesa prevista (circa 30 miliardi di euro).
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Ma che ne sarebbe della foresta amazzonica ?
Questo (e molto altro) sta dunque realizzando o progettando la Cina.
Qualcuna/o ha ancora dei dubbi sul fatto che il futuro sarà cinese ?