1. Estratto dal sito
www.ilfuturomigliore.org
I RIFIUTI DI ATENE AL TEMPO DI PERICLE
sergio benassai
Nota introduttiva
Quanto segue è la traduzione di un testo greco ( Αθήνα σκουπίδια: i rifiuti di Atene ) che non ha
titolo né autore né data. Tuttavia tenendo presente il riferimento a Pericle, il famoso politico
ateniese ( 95 a.C. – 429 a.C.), si possono far risalire le vicende narrate alla metà del V secolo a.C.
E’ interessante notare come i nomi dei due protagonisti, Scupidonio e Tesiraco, richiamino
espressamente il contenuto.
Infatti Scupidonio ha chiaramente la sua etimologia in σκουπίδια (skupìdia), ossia “rifiuti”; mentre
Tesiraco ha la sua etimologia in τσιράκι (tsiràki), ossia “allievo”.
Scupidonio e Tesiraco discesero barcollanti dalla nave che li aveva condotti dall’isola
di Egina al Pireo, il porto di Atene: la navigazione da Egina non era stata lunga e il
mare era solo leggermente mosso, ma era la prima volta che mettevano piede su una
nave.
2. Appena scesi Scupidonio non trovò di meglio che sedersi sul primo masso del molo
che permettesse di stare seduti, subito imitato da Tesiraco.
Il primo a riprendersi fu il giovane Tesiraco che, dopo essersi alzato, prese ad
osservare il luogo in cui si trovavano.
“Maestro” disse Tesiraco a Scupidonio “davvero il Pireo non è molto accogliente.
Guardate là, proprio vicino al magazzino delle granaglie … c’è una grande quantità
di oggetti abbandonati … e anche una grande quantità di sostanze andate a male, a
giudicare dall’odore che arriva fin qui”.
“Sì.” rispose Scupidonio “Una situazione davvero incresciosa. Molto diversa da
quella della nostra Egina”
“Eppure mi avevano detto che Pericle sta facendo molto per Atene, per rendere ancor
più bella la città: basta pensare alla costruzione del Partenone”
“Ogni medaglia ha il suo rovescio: grande crescita economica, grande attività
edilizia, grandi consumi e, di conseguenza, grandi quantità di rifiuti.”
“Quindi dovremmo puntare a non far crescere troppo anche la nostra Egina. Che
comunque già adesso non è certo piccola.”
“Non direi. La crescita porta ricchezza e quindi va perseguita. Si tratta solo di gestire
bene i problemi che pone.”
“Come quello dei rifiuti.”
“Esatto, come quello dei rifiuti”.
In quel momento comparve a lato del magazzino delle granaglie una piccola carovana
composta di asini che trasportavano grandi sacche accompagnata da alcuni schiavi.
Giunti a lato del mucchio di oggetti abbandonati e di sostanze andate a male,
scaricarono le sacche dagli asini e le vuotarono sul mucchio, per poi riprendere la via
del ritorno.
“Ha visto maestro ?” disse Tesiraco.
“Ho visto, ho visto. In questo Pericle non è certo un esempio da seguire. Mantiene
Atene pulita e splendida, ma rende invivibile il Pireo.”
“E cosa dovrebbe fare invece Pericle, con una città grande e ricca come Atene ?”
“Dovrebbe far trasportare i rifiuti in luoghi lontani dalla città e non nel porto del
Pireo. Dovrebbe utilizzare alcuni rifiuti come concime per i terreni, altri invece
(come mobili, vasi, calici, ancora integri) potrebbero essere riutilizzati, altri ancora
potrebbero essere bruciati.”
“Ma come si potrebbe fare poi per controllare che effettivamente si faccia così ?”
“Ci vorrebbe un sistema di controllo, un νοσιστρι (NOSISTRI).”
“ E cos’è un νοσιστρι ?”
“ NOΣIΣTPI è l’acronimo di Nαι O Σκουπίδια Iστωρ Σοφoσ Τεωρει Ρητός Iκανός
…”
“Cioè, mi faccia capire maestro … certamente i rifiuti esperto sapiente valuta stabilito
adatto … ah .. ho capito … è necessario che ci siano persone competenti per gestire i
rifiuti … vero ?”
3. “Sì Tesiraco, hai capito bene.”
“Ma come dovrebbe essere, in dettaglio, questo sistema NOSISTRI ?
Scupidonio si alzò e disse:
“Andiamo in un posto più comodo”.
Si diressero ad una taverna lì vicina, dove si fecero servire un po’ di feta, olive e vino
di Lesbo.
“Allora maestro ?”
“Dunque … per avere un buon sistema di controllo dei rifiuti si deve tener conto di
molte cose. In primo luogo che il sistema deve poter essere applicato a tutti i rifiuti,
perché, come sappiamo, se si fanno eccezioni, tutti cercheranno di rientrare nelle
eccezioni. “
“Mi sembra ragionevole” commentò Tesiraco
“Poi il sistema deve essere semplice, perché molti degli schiavi che incarichiamo di
portar via i rifiuti sono persone rozze e ignoranti. Quindi vanno evitati sistemi
complicati come quello di scrivere ogni volta un papiro che deve accompagnare i
rifiuti, che lo schiavo deve tenere in una borsa per eventuali controlli, che deve
consegnare al deposito dei rifiuti dove gli viene consegnato un altro papiro come
ricevuta.”
“Mmmm .. e come fare allora ?”
“Non lo, Tesiraco, ma basta chiedere come fare alle persone esperte. Che non sono
però i cinquecento membri della Boulé che governano Atene, ma quelli che già
adesso ogni giorno hanno a che fare con i rifiuti.”
Scupidonio si fermò un attimo, per assaggiare ancora qualche oliva, prendersi un
boccone di feta e un bel sorso di vino.
Poi continuò:
4. “E infine il sistema deve essere stabile, non deve essere modificato in continuazione.”
“Giusto, maestro, ma … allora ... perché non va a proporlo a Pericle e alla Boulé ?”
“Mio caro Tesiraco, come si usa dire alla mia età … abbiamo già dato. Tocca a voi
giovani definire il nuovo sistema con l’aiuto degli esperti, andare a convincere Pericle
e la Boulé e, se necessario, chiedere agli ateniesi di riunirsi nell’Agora e far pressione
sul governo.”