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  Andrea	
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SOMMARIO	
  
Introduzione	
  ......................................................................................................................................................................................	
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Finalità	
  ..................................................................................................................................................................................................	
  2	
  
Apparati	
  oggetto	
  del	
  rapporto	
  ...................................................................................................................................................	
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Descrizione	
  del	
  rischio	
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  4	
  
Metodiche	
  di	
  misura	
  	
  ......................................................................................................................................................................	
  4	
  
Risultati	
  e	
  discussione	
  ...................................................................................................................................................................	
  5	
  
Misure	
  di	
  Tutela	
  	
  ..............................................................................................................................................................................	
  8	
  
Conclusioni	
  -­‐Bibliografia	
  ............................................................................................................................................................	
  10	
  
	
  
	
  
	
  
RINGRAZIAMENTI	
  
Si	
  ringrazia	
  quanti	
  hanno	
  	
  collaborato	
  nello	
  svolgimento	
  del	
  lavoro	
  ed	
  in	
  particolare	
  Oriana	
  Nicoletta	
  
Penzillo	
  e	
  gli	
  operatori	
  del	
  Servizio	
  Prevenzione	
  e	
  Protezione	
  dai	
  Rischi	
  dell’Università	
  degli	
  Studi	
  di	
  
Siena.	
  
	
  
 
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Introduzione
Il	
   presente	
   rapporto	
   contiene	
   i	
   principali	
   risultati	
   inerenti	
   la	
   valutazione	
   del	
   rischio	
   da	
   radiazioni	
  
ottiche	
   artificiali	
   nell’impiego	
   di	
   lampade	
   germicida	
   installate	
   in	
   cappe	
   a	
   flusso	
   laminare	
   ovvero	
  
installate	
   a	
   parete	
   o	
   a	
   soffitto.	
   Tali	
   apparati	
   trovano	
   impiego	
   prettamente	
   in	
   ambito	
   sanitario,	
   di	
  
laboratorio	
  e	
  di	
  ricerca.	
  
I	
  risultati	
  analitici	
  delle	
  misurazioni	
  effettuate	
  presso	
  ciascun	
  apparato	
  valutato	
  sono	
  presenti	
  in	
  Banca	
  
Dati	
  PAF/ROA	
  al	
  link	
  	
  riportato	
  in	
  bibliografia	
  
Le	
   procedure	
   operative	
   per	
   la	
   prevenzione	
   del	
   rischio	
   ivi	
   contenute	
   possono	
   essere	
   applicate	
   a	
  
qualsiasi	
  apparato	
  che	
  presenti	
  caratteristiche	
  simili	
  agli	
  apparati	
  oggetto	
  del	
  presente	
  rapporto.	
  
Apparati e macchinari oggetto di valutazione
Cappe a flusso laminare con lampada UV germicida, Lampade germicida a parete/soffitto
Una	
  lampada	
  germicida	
  è	
  un	
  tipo	
  particolare	
  di	
  lampada	
  che	
  produce	
  radiazione	
  ultravioletta	
  con	
  
componente	
  spettrale	
  dominante	
  nella	
  regione	
  UV-­‐C.	
  
La	
  radiazione	
  ultravioletta	
  nella	
  regione	
  	
  UV-­‐C	
  modifica	
  il	
  DNA	
  o	
  l'RNA	
  dei	
  microorganismi	
  e	
  quindi	
  
impedisce	
   loro	
   di	
   riprodursi	
   o	
   di	
   essere	
   dannosi.	
   Per	
   tale	
   motivo	
   viene	
   utilizzata	
   in	
   diverse	
  
applicazioni,	
  quali	
  la	
  disinfezione	
  di	
  cibo,	
  acqua	
  e	
  aria.	
  	
  
Tipicamente	
   le	
   lampade	
   germicida	
  installate	
   in	
   cappe	
   sterili	
  di	
   laboratorio	
   o	
   installate	
   a	
   parete	
   per	
  
sterilizzare	
   ambienti	
   sono	
   costituite	
   da	
   lampade	
   al	
   mercurio,	
   con	
   emissione	
   dominante	
   nella	
   riga	
  
spettrale	
  a	
  253	
  nm	
  (UVC).
Descrizione del rischio
Il	
   Titolo	
   VIII	
   Capo	
   V	
   del	
   D.lgvo	
   81/2008	
   	
   intende	
   prevenire	
   i	
   rischi	
   che	
   possono	
   derivare	
  
dall’esposizione	
  alle	
  radiazioni	
  ottiche	
  artificiali	
  o	
  dal	
  loro	
  impiego	
  durante	
  il	
  lavoro,	
  con	
  particolare	
  
riguardo	
  ai	
  rischi	
  dovuti	
  agli	
  effetti	
  nocivi	
  sugli	
  occhi	
  e	
  sulla	
  cute.	
  	
  
Gli	
   effetti	
   dell’esposizione	
   dipendono	
   dalla	
   lunghezza	
   d’onda	
   della	
   radiazione	
   incidente,	
   mentre	
  
dall’intensità	
  dipendono	
  sia	
  la	
  possibilità	
  che	
  questi	
  effetti	
  si	
  verifichino	
  che	
  la	
  loro	
  gravità.	
  
Tab. 1 Effetti dell’esposizione a UVC su occhi e cute che l’applicazione del D.lgvo 81/08 intende
prevenire
Regione spettrale Occhio Pelle
Ultravioletto C
100 nm - 280 nm
Foto cheratite
Foto congiuntivite
Eritema
(scottatura della pelle)
Tumori cutanei
Processo accelerato
di invecchiamento
della pelle
	
  
 
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Va a tal proposito ricordato che i limiti di esposizione definiti dal D.lgvo 81/08 definiscono i livelli
di esposizione non superabili nell’arco della giornata lavorativa, al di sotto dei quali, di solito, non
si verificano effetti dannosi di tipo deterministico in soggetti adulti sani, cioè effetti per i quali è
nota la soglia di insorgenza e la cui gravità è funzione dell’entità dell’esposizione. E’ da tener
presente che i limiti di esposizione sono stati fissati per soggetti adulti sani.
Nei casi di soggetti “particolarmente sensibili” alla radiazione ottica, riportati nel seguito, il rispetto
dei	
   limiti di esposizione può non essere sufficiente a garantire la prevenzione di effetti avversi
indesiderati e si rende perciò necessario, in fase di scelta delle appropriate misure di tutela,
approfondire le valutazioni insieme al medico competente e, nel dubbio, adottare, anche in via
cautelativa, ulteriori precauzioni e misure di protezione.
Per tale motivo nell’ambito della valutazione sono prese in considerazione ai fini della prevenzione
anche quelle situazioni che presentano livelli di esposizione dell’ordine del 50%-90% del valore
limite, che possono essere comunque di interesse per la tutela di soggetti particolarmente suscettibili
al rischio.
Va ancora tenuto presente che i limiti di esposizione adottati dalla vigente normativa sono il
risultato dell’analisi approfondita e periodica della letteratura scientifica e della valutazione
comparata delle soglie sperimentali degli effetti indotti dalla ROA, determinate sia su modelli
animali sia sull’uomo. Il loro rispetto previene l’insorgenza di ben noti effetti deterministici quali
l’eritema, la fotocheratite, la fotocongiuntivite, la cui gravità è direttamente correlata all’entità
dell’esposizione. Il rispetto dei limiti fissati dalla vigente normativa per l’esposizione ad UV non
può annullare il rischio di effetti a lungo termine dipendenti dalle dosi accumulate in esposizioni
croniche nel corso della vita lavorativa (cancerogenesi cutanea). In particolare la radiazione UV è
classificata dallo IARC come agente cancerogeno in classe 1. Per questi ultimi effetti i limiti di
esposizione alla radiazione UV non possono e non devono essere considerati come una sorta di
linea di sicurezza al di sotto della quale gli stessi effetti non possono verificarsi. Limitare
l’esposizione al di sotto della soglia di induzione degli effetti acuti contribuisce comunque a
diminuire la dose che ogni lavoratore esposto accumula giorno dopo giorno e quindi implicitamente
riduce anche la probabilità o la gravità degli effetti a lungo termine, di cui al momento non è nota
una relazione dose/risposta.
Viene di seguito fornito un elenco, da ritenersi non esaustivo, di soggetti particolarmente sensibili
alla radiazione UV:
Soggetti particolarmente sensibili al rischio ROA
1 	
  donne in gravidanza: per quanto disposto agli artt.28 e 183 del DLgs.81/08 nonché all’art.11 del
DLgs.151/01, in assenza di sicure informazioni reperibili nella letteratura scientifica, sarà cura
del Medico Competente valutare l’eventuale adozione di cautele specifiche.
2 minorenni: in assenza di sicure informazioni reperibili nella letteratura scientifica, sarà cura del
Medico Competente valutare l’eventuale adozione di cautele specifiche.
3 albini e individui di fototipo 1 ;
4 i portatori di malattie del collagene (Sclerodermia e Lupus Eritematoso nelle sue varie forme,
dermatomiosite, poliartrite nodosa, sindrome di Wegener, sindrome antifosfolipidi, ecc.) ;
5 i soggetti in trattamento cronico o ciclico con farmaci fotosensibilizzanti (quali ad esempio:
antibiotici come le tetracicline ed i fluorochinolonici; antinfiammatori non steroidei come
 
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l’ibuprofene ed il naprossene; diuretici come la furosemide; ipoglicemizzanti come la
sulfonilurea; psoraleni; acido retinoico; acido aminolevulinico, neurolettici come le fenotiazine;
antiaritmici come l’amiodarone);
6 lavoratori che abbiano lesioni cutanee maligne o pre-maligne, per esposizioni a radiazioni UV;
7 lavoratori affetti da patologie cutanee fotoindotte o fotoaggravate, per esposizioni a radiazioni
UV;
8 lavoratori affetti da xeroderma pigmentosus
Metodiche di misura
Le emissioni di radiazioni ottiche sono state misurate o con uno strumento a banda larga, banda
passante da 220nn a 2800nm oppure con uno spettro radiometro. Nella misura con lo strumento a
banda larga l'emissione della sorgente viene acquisita contemporaneamente da più sonde ognuna
delle quali è sensibile ad una porzione dello spettro ed ha una sua risposta caratteristica. La
combinazione dei segnali delle sonde permette di stimare tutte le grandezze considerate importanti
per la valutazione dei rischi da esposizione a radiazioni ottiche, come descritto nel decreto 81/08.
Nelle misure con lo spettro radiometro, il segnale acquisito viene elaborato con un programma
appositamente scritto per calcolare le grandezze da confrontare con i limiti di legge.
Le metodiche di misura adottate sono conformi a quanto prescritto dalla vigente normativa, ed in
accordo con i criteri dettati dall’ICNIRP
Strumentazione Utilizzata:
Le misure a banda larga di radiazioni ottiche sono state eseguite con il radiometro prodotto dalla
DeltaOhm, Modello: HD2402, con il software proprietario per la lettura dei valori delle grandezze
considerate.
Le rilevazioni di spettro UV sono state effettuate utilizzando uno spettro radiometro prodotto dalla
Jeti mod. Specbos 1211 UV.
Condizioni Di Misura
Tutte le sorgenti di radiazioni ottiche oggetto dell'indagine sono state misurate nelle condizioni di
normale utilizzo e presso le abituali postazioni occupate dai lavoratori. Sono state altresì valutate
condizioni di impiego anomale ma comunque riscontrabili e significative ai fini dell’elaborazione di
specifiche misure di tutela.
 
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Risultati e Discussione
I risultati analitici delle misure presso ciascun apparato sono riportati nella banca dati ROA del
PAF. Di seguito si riporta il quadro di sintesi dei principali risultati ottenuti nel corso dell’indagine
1. Cappe Sterili da Laboratorio
Le emissioni sono limitate all'intervallo degli UV, essendo la componente spettrale
dominate nella regione UVC. Gli organi bersaglio sono la cornea e la cute.
Il rischio di esposizione degli operatori alle emissioni UV delle cappe germicida, risulta
dipendente dalla tipologia della cappa (presenza o meno dell’interblocco che impedisca
l’accensione della lampada in assenza di schermo di protezione ) e dal corretto utilizzo delle
stesse, qualora non sia presente un sistema di interblocco.
In particolare, le misurazioni effettuate all’esterno, con vetro della cappa completamente
chiuso, permettono di verificare l’irrilevanza del rischio per l’operatore. Infatti il tempo di
esposizione massimo consentito per prevenire il superamento del valore limite di
esposizione risulta essere maggiore di otto ore in tutte le misurazioni effettuate con cappa
perfettamente chiusa. Viceversa le misurazioni eseguite con vetro leggermente aperto, che
rappresenta una condizione operativa non escludibile a priori per sistemi non muniti di
interblocco, hanno mostrato che la riflessione attraverso il piano di lavoro può provocare, ad
un operatore che stazioni nei pressi della cappa, esposizioni superiori ai valori limite. I tempi
massimi di esposizione che comportano il superamento dei valori limite per occhi e cute
sono riportati in tabella 1 .
Tabella 1: Esempio di risultati delle misure di radiazioni UV , relative a cappe germicida con
possibilità di lavoro a cappa aperta ed emissione UV presente (cfr Banca Dati ROA del PAF)
MISURA
Condizioni di
Misura
Distanza
da
lampada
[cm]
Altezza
sensore
[cm]
Irradianza
Efficace S(λ)
[W/m2
]
Durata
Massima
Esposizione
[s]	
  
1
Trasmissione a
vetro chiuso
20 1,7E-6 >30000	
  
2
Vetro aperto
Distanza 20cm da
apertura –
operatore seduto
15 125 43E-3 700	
  
3
Vetro aperto
Distanza 20cm da
apertura –braccia
operatore
12 104 0,8 40	
  
4 Vetro aperto 20cm 100 104 1,7E-3 17000	
  
 
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Le cappe con interblocco impediscono l'esposizione nelle normali condizioni d'utilizzo. Si
noti che comunque i vetri di alcune cappe possono essere socchiusi senza far scattare
l'interblocco, a causa delle caratteristiche meccaniche del dispositivo di interblocco stesso:
in queste condizioni un operatore che si trovi molto vicino alla cappa può essere esposto ad
una lamina di radiazione ultravioletta che è comunque in grado di provocare esposizioni di
occhi e cute superiori ai limiti di esposizione in pochi secondi.
Da tali considerazioni emerge che l'informazione e la formazione sul rischio da ultravioletti
per gli operatori addetti alle cappe è indispensabile anche per le apparecchiature dotate di
interblocco.
Figura 1: Cappa germicida, Esempio Misura con vetro aperto: distanza 20cm
 
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Lampade Germicida a parete/soffitto
Come nel caso delle cappe, le emissioni delle lampade germicida a parete sono nella regione
spettrale degli UVC; gli organi bersaglio sono: cornea, congiuntiva, cristallino e cute. Le
misurazioni effettuate in condizione di esposizione diretta dell’operatore, (ad altezza
operatore), alla radiazione emessa dalla lampada installata a soffitto a 3 metri dal
pavimento, evidenziano esposizioni particolarmente elevate, che comportano il superamento
dei limiti di legge in pochi secondi di esposizione, per un soggetto non protetto. Sulla base
di tali evidenze appare indispensabile che tutti i lavoratori che a qualsiasi titolo accedono ai
locali ove sono installate tali lampade siano a conoscenza delle procedure di sicurezza e le
rispettino con consapevolezza.
E’ indispensabile prevenire l’accesso al locale a soggetti non protetti, nel caso in cui le
lampade siano in funzione.
Una misura di tutela particolarmente efficace a tale proposito è quella di predisporre che
l'accensione delle lampade avvenga solo grazie ad appositi interruttori a chiave, e che queste
siano affidate solo a personale adeguatamente formato.
Tabella 2: Esempio di risultati delle misure emissione UV da lampade germicida a parete.
MISURA
Condizioni
di Misura
Distanza
[cm]
Altezza
sensore
[cm]
Irradianza
Efficace S(λ)
[W/m2
]
Durata Massima
Esposizione
[s]	
  
1 Diretta 55 160 1,8 17	
  
	
  
Figura 2 - Esempio di lampada germicida a parete
 
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Misure di tutela
Di seguito si elencano le principali misure di tutela da adottare per le tipologie di apparati oggetto
dello studio al fine di ridurre il rischio di esposizione per operatori e personale che a qualsiasi titolo
si trovi a transitare nelle vicinanze dei suddetti macchinari.
a) Procedura per Cappe senza interblocco e con chiusura integrale
1. Avvertenze da apporre sui macchinari:
“Attenzione”:
Ø Presenza di raggi UV;
Ø Esposizione nociva anche per tempi molto brevi;
Ø Prima di aprire la cappa assicurarsi di aver spento gli UV;
Ø Esposizione assente a cappa chiusa;
Ø Assicurarsi che il pannello porta lampada a raggi ultravioletti sia inserito
nella cappa prima di accendere gli UV.”	
  
Pericolo Emissione Radiazioni Ottiche Artificiali
2. Informazione e formazione sui rischi da esposizione a raggi ultravioletti degli operatori,
e di tutti coloro che a qualsiasi titolo possono entrare nell’ambiente in cui è istallata la
cappa.
3. E’ indispensabile rendere facilmente identificabile il pulsante di accensione degli UV
rispetto agli altri interruttori presenti sulla cappa.
b) Procedura per Cappe senza interblocco e con chiusura parziale del vetro
1. Avvertenze da apporre sui macchinari :
“Attenzione”:
Ø Presenza di raggi UV;
Ø Esposizione nociva anche per tempi molto brevi;
Ø Chiusura del vetro di protezione non completa;
Ø Non sostare nei pressi del macchinario con lampada UV accesa.	
  
Pericolo Emissione Radiazioni Ottiche Artificiali
2. Informazione e formazione sui rischi da esposizione a raggi ultravioletti degli operatori, e di
tutti coloro che a qualsiasi titolo possono entrare nell’ambiente in cui è istallata la cappa.
3. E’ indispensabile rendere facilmente identificabile il pulsante di accensione degli UV
rispetto agli altri interruttori presenti sulla cappa.
 
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c) Procedura per Cappe con interblocco
1. Avvertenze da apporre sui macchinari
Attenzione:
Ø Presenza di raggi UV all’interno della cappa;
Ø L’esposizione alla radiazione UV emessa dalla lampada è pericolosa anche per
esposizioni molto brevi;
Ø Possibilità di esposizione ad UV con cappa non correttamente chiusa: accertarsi della
totale chiusura della cappa prima di attivare l’emissione UV.
Ø Esposizione assente a cappa chiusa;
1. Informazione e formazione sui rischi da esposizione a raggi ultravioletti degli operatori, e di
tutti coloro che a qualsiasi titolo possono entrare nell’ambiente in cui è istallata la cappa.
2. E’ indispensabile rendere facilmente identificabile il pulsante di accensione degli UV
rispetto agli altri interruttori presenti sulla cappa.
2) Procedura per ambienti con lampade germicida a parete/soffitto
1. Avvertenze da apporre sulla porta d’ingresso dell’ambiente interessato:
“Attenzione:
Ø Presenza di lampade UV all’interno del locale;
Ø Emissioni nocive per persone presenti all’interno del locale, con lampade UV accese,
anche per esposizioni di breve durata;
Ø Prima di aprire la porta assicurarsi di aver spento gli emettitori UV;
Ø Esposizione assente a porta completamente chiusa.
2. Informazione e formazione sui rischi da esposizione a raggi ultravioletti e sulle
appropriate misure di tutela da mettere in atto per gli operatori, e per tutti coloro che a
qualsiasi titolo possono entrare nell’ambiente in cui è istallata la cappa.
3. Segnaletica di rischio UV da esporre nei pressi dell’interruttore di accensione delle
lampade a raggi ultravioletti	
  
Pericolo Emissione Radiazioni Ottiche Artificiali
4. Si consiglia di munire i locali di sistemi di segnalazione luminosa che indichino
l’accensione delle lampade UV.
5. E’ raccomandabile che l’interruttore di accensione degli UV sia munito di comando a chiave
e che le chiavi siano a messe a disposizione solo al personale specificamente formato sul
rischio e sulle appropriate operazioni di accensione e spegnimento degli emettitori UV.
 
P.A.F. - PORTALE AGENTI FISICI
Regione Toscana – Azienda USL 7 di Siena
Laboratorio di Sanità Pubblica Area Vasta Toscana Sud Est –
Laboratorio Agenti Fisici
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  Strada	
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  Ruffolo	
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  53100	
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Report	
  	
  1/15:	
  Rischio	
  ROA	
  lampade	
  Germicida	
   	
   	
   pag.	
  10	
  di	
  10	
  
Conclusioni
Il rischio associato all’esposizione a radiazione UV emessa da lampade germicida, siano esse a
parete/soffitto o installate in cappe sterili può essere efficacemente controllato ed eliminato alla
fonte utilizzando appropriate misure di tutela, secondo quanto indicato nel presente rapporto.
BIBLIOGRAFIA
1. Coordinamento Tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro delle Regioni e delle Province
autonome: "Decreto Legislativo 81/2008, Titolo VIII, Capo I, II, III, IV e V sulla
prevenzione e protezione dai rischi dovuti all’esposizione ad agenti fisici nei luoghi di lavori
Indicazioni operative" http://www.portaleagentifisici.it/DOCUMENTI/
2. INTERNATIONAL NON-IONIZING RADIATION COMMITTEE ICNIRP
2004“Guidelines on limits of exposure to ultraviolet radiation of wavelengths between 180
nm and 400 nm (incoherent optical radiation)” Health Physics, August 2004, Vol. 87, N.2
3. WORLD HEALTH ORGANIZATION - INTERNATIONAL AGENCY FOR RESEARCH
ON CANCER Exposure To Artificial Uv Radiation And Skin Cancer [IARC Report 2006]
4. ICNIRP 14/2007 Protecting Workers from Ultraviolet Radiation International Commission
on Non-Ionizing Radiation Protection In Collaboration with: International Labour
Organization
5. IARC, (1992), Monographs on the Evaluation of Carcinogenetic Risks to Humans. Solar
and Ultraviolet Radiation, Vol. 55.
6. INTERNATIONAL NON-IONIZING RADIATION COMMITTEE ICNIRP (2013).
Guidelines On Limits of exposure to incoherent visible and infrared radiation Health
Physics 105(1), 74-91.
7. EN 62471: 2008, Photobiological safety of lamps and lamp systems CENELEC 2008
8. DIRECTIVE 2006/25/EC OF THE EUROPEAN PARLIAMENT AND OF THE
COUNCIL of 5 April 2006 on the minimum health and safety requirements regarding the
exposure of workers to risks arising from Physical Agents (artificial optical radiation) (19th
individual Directive within the meaning of Article 16(1) of Directive 89/391/EEC)
9. Health Protection Agency HPA Non-Binding Guide to the Artificial Optical Radiation
Directive 2006/25/EC Health Protection Agency Centre for Radiation, Chemical and
Environmental Hazards Radiation Protection Division Chilton, Didcot, Oxfordshire OX110
Siti web
La Banca dati ROA è consultabile su PAF all’indirizzo:
http://www.portaleagentifisici.it/fo_ro_artificiali_list_macchinari_avanzata.php?lg=IT&page=0

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110 2015 linee guida-paf_roa_2_04_2015_uvc

  • 1.   P.A.F.  -­‐  PORTALE  AGENTI  FISICI   RAPPORTO  1/15     Procedure  operative  per  la  prevenzione  del  rischio   da  esposizione  a  Radiazioni  Ottiche  Artificiali:      Cappe  sterili  e  Lampade  Germicide       A  cura  di:     Iole  Pinto,  Andrea  Bogi,  Nicola  Stacchini         Usl  7  Sena  –  Laboratorio  Sanità  Pubblica  –  Agenti  Fisici                                 02/04/2015    
  • 2.   P.A.F. - PORTALE AGENTI FISICI Regione Toscana – Azienda USL 7 di Siena Laboratorio di Sanità Pubblica Area Vasta Toscana Sud Est – Laboratorio Agenti Fisici *  Strada  del  Ruffolo  -­‐  53100  Siena  -­‐  (  Tel  0577  536097  -­‐  Fax  0577  536754       Report    1/15:  Rischio  ROA  lampade  Germicida       pag.  1  di  10       SOMMARIO   Introduzione  ......................................................................................................................................................................................  2   Finalità  ..................................................................................................................................................................................................  2   Apparati  oggetto  del  rapporto  ...................................................................................................................................................  3   Descrizione  del  rischio  ..................................................................................................................................................................  4   Metodiche  di  misura    ......................................................................................................................................................................  4   Risultati  e  discussione  ...................................................................................................................................................................  5   Misure  di  Tutela    ..............................................................................................................................................................................  8   Conclusioni  -­‐Bibliografia  ............................................................................................................................................................  10         RINGRAZIAMENTI   Si  ringrazia  quanti  hanno    collaborato  nello  svolgimento  del  lavoro  ed  in  particolare  Oriana  Nicoletta   Penzillo  e  gli  operatori  del  Servizio  Prevenzione  e  Protezione  dai  Rischi  dell’Università  degli  Studi  di   Siena.    
  • 3.   P.A.F. - PORTALE AGENTI FISICI Regione Toscana – Azienda USL 7 di Siena Laboratorio di Sanità Pubblica Area Vasta Toscana Sud Est – Laboratorio Agenti Fisici *  Strada  del  Ruffolo  -­‐  53100  Siena  -­‐  (  Tel  0577  536097  -­‐  Fax  0577  536754       Report    1/15:  Rischio  ROA  lampade  Germicida       pag.  2  di  10   Introduzione Il   presente   rapporto   contiene   i   principali   risultati   inerenti   la   valutazione   del   rischio   da   radiazioni   ottiche   artificiali   nell’impiego   di   lampade   germicida   installate   in   cappe   a   flusso   laminare   ovvero   installate   a   parete   o   a   soffitto.   Tali   apparati   trovano   impiego   prettamente   in   ambito   sanitario,   di   laboratorio  e  di  ricerca.   I  risultati  analitici  delle  misurazioni  effettuate  presso  ciascun  apparato  valutato  sono  presenti  in  Banca   Dati  PAF/ROA  al  link    riportato  in  bibliografia   Le   procedure   operative   per   la   prevenzione   del   rischio   ivi   contenute   possono   essere   applicate   a   qualsiasi  apparato  che  presenti  caratteristiche  simili  agli  apparati  oggetto  del  presente  rapporto.   Apparati e macchinari oggetto di valutazione Cappe a flusso laminare con lampada UV germicida, Lampade germicida a parete/soffitto Una  lampada  germicida  è  un  tipo  particolare  di  lampada  che  produce  radiazione  ultravioletta  con   componente  spettrale  dominante  nella  regione  UV-­‐C.   La  radiazione  ultravioletta  nella  regione    UV-­‐C  modifica  il  DNA  o  l'RNA  dei  microorganismi  e  quindi   impedisce   loro   di   riprodursi   o   di   essere   dannosi.   Per   tale   motivo   viene   utilizzata   in   diverse   applicazioni,  quali  la  disinfezione  di  cibo,  acqua  e  aria.     Tipicamente   le   lampade   germicida  installate   in   cappe   sterili  di   laboratorio   o   installate   a   parete   per   sterilizzare   ambienti   sono   costituite   da   lampade   al   mercurio,   con   emissione   dominante   nella   riga   spettrale  a  253  nm  (UVC). Descrizione del rischio Il   Titolo   VIII   Capo   V   del   D.lgvo   81/2008     intende   prevenire   i   rischi   che   possono   derivare   dall’esposizione  alle  radiazioni  ottiche  artificiali  o  dal  loro  impiego  durante  il  lavoro,  con  particolare   riguardo  ai  rischi  dovuti  agli  effetti  nocivi  sugli  occhi  e  sulla  cute.     Gli   effetti   dell’esposizione   dipendono   dalla   lunghezza   d’onda   della   radiazione   incidente,   mentre   dall’intensità  dipendono  sia  la  possibilità  che  questi  effetti  si  verifichino  che  la  loro  gravità.   Tab. 1 Effetti dell’esposizione a UVC su occhi e cute che l’applicazione del D.lgvo 81/08 intende prevenire Regione spettrale Occhio Pelle Ultravioletto C 100 nm - 280 nm Foto cheratite Foto congiuntivite Eritema (scottatura della pelle) Tumori cutanei Processo accelerato di invecchiamento della pelle  
  • 4.   P.A.F. - PORTALE AGENTI FISICI Regione Toscana – Azienda USL 7 di Siena Laboratorio di Sanità Pubblica Area Vasta Toscana Sud Est – Laboratorio Agenti Fisici *  Strada  del  Ruffolo  -­‐  53100  Siena  -­‐  (  Tel  0577  536097  -­‐  Fax  0577  536754       Report    1/15:  Rischio  ROA  lampade  Germicida       pag.  3  di  10   Va a tal proposito ricordato che i limiti di esposizione definiti dal D.lgvo 81/08 definiscono i livelli di esposizione non superabili nell’arco della giornata lavorativa, al di sotto dei quali, di solito, non si verificano effetti dannosi di tipo deterministico in soggetti adulti sani, cioè effetti per i quali è nota la soglia di insorgenza e la cui gravità è funzione dell’entità dell’esposizione. E’ da tener presente che i limiti di esposizione sono stati fissati per soggetti adulti sani. Nei casi di soggetti “particolarmente sensibili” alla radiazione ottica, riportati nel seguito, il rispetto dei   limiti di esposizione può non essere sufficiente a garantire la prevenzione di effetti avversi indesiderati e si rende perciò necessario, in fase di scelta delle appropriate misure di tutela, approfondire le valutazioni insieme al medico competente e, nel dubbio, adottare, anche in via cautelativa, ulteriori precauzioni e misure di protezione. Per tale motivo nell’ambito della valutazione sono prese in considerazione ai fini della prevenzione anche quelle situazioni che presentano livelli di esposizione dell’ordine del 50%-90% del valore limite, che possono essere comunque di interesse per la tutela di soggetti particolarmente suscettibili al rischio. Va ancora tenuto presente che i limiti di esposizione adottati dalla vigente normativa sono il risultato dell’analisi approfondita e periodica della letteratura scientifica e della valutazione comparata delle soglie sperimentali degli effetti indotti dalla ROA, determinate sia su modelli animali sia sull’uomo. Il loro rispetto previene l’insorgenza di ben noti effetti deterministici quali l’eritema, la fotocheratite, la fotocongiuntivite, la cui gravità è direttamente correlata all’entità dell’esposizione. Il rispetto dei limiti fissati dalla vigente normativa per l’esposizione ad UV non può annullare il rischio di effetti a lungo termine dipendenti dalle dosi accumulate in esposizioni croniche nel corso della vita lavorativa (cancerogenesi cutanea). In particolare la radiazione UV è classificata dallo IARC come agente cancerogeno in classe 1. Per questi ultimi effetti i limiti di esposizione alla radiazione UV non possono e non devono essere considerati come una sorta di linea di sicurezza al di sotto della quale gli stessi effetti non possono verificarsi. Limitare l’esposizione al di sotto della soglia di induzione degli effetti acuti contribuisce comunque a diminuire la dose che ogni lavoratore esposto accumula giorno dopo giorno e quindi implicitamente riduce anche la probabilità o la gravità degli effetti a lungo termine, di cui al momento non è nota una relazione dose/risposta. Viene di seguito fornito un elenco, da ritenersi non esaustivo, di soggetti particolarmente sensibili alla radiazione UV: Soggetti particolarmente sensibili al rischio ROA 1  donne in gravidanza: per quanto disposto agli artt.28 e 183 del DLgs.81/08 nonché all’art.11 del DLgs.151/01, in assenza di sicure informazioni reperibili nella letteratura scientifica, sarà cura del Medico Competente valutare l’eventuale adozione di cautele specifiche. 2 minorenni: in assenza di sicure informazioni reperibili nella letteratura scientifica, sarà cura del Medico Competente valutare l’eventuale adozione di cautele specifiche. 3 albini e individui di fototipo 1 ; 4 i portatori di malattie del collagene (Sclerodermia e Lupus Eritematoso nelle sue varie forme, dermatomiosite, poliartrite nodosa, sindrome di Wegener, sindrome antifosfolipidi, ecc.) ; 5 i soggetti in trattamento cronico o ciclico con farmaci fotosensibilizzanti (quali ad esempio: antibiotici come le tetracicline ed i fluorochinolonici; antinfiammatori non steroidei come
  • 5.   P.A.F. - PORTALE AGENTI FISICI Regione Toscana – Azienda USL 7 di Siena Laboratorio di Sanità Pubblica Area Vasta Toscana Sud Est – Laboratorio Agenti Fisici *  Strada  del  Ruffolo  -­‐  53100  Siena  -­‐  (  Tel  0577  536097  -­‐  Fax  0577  536754       Report    1/15:  Rischio  ROA  lampade  Germicida       pag.  4  di  10   l’ibuprofene ed il naprossene; diuretici come la furosemide; ipoglicemizzanti come la sulfonilurea; psoraleni; acido retinoico; acido aminolevulinico, neurolettici come le fenotiazine; antiaritmici come l’amiodarone); 6 lavoratori che abbiano lesioni cutanee maligne o pre-maligne, per esposizioni a radiazioni UV; 7 lavoratori affetti da patologie cutanee fotoindotte o fotoaggravate, per esposizioni a radiazioni UV; 8 lavoratori affetti da xeroderma pigmentosus Metodiche di misura Le emissioni di radiazioni ottiche sono state misurate o con uno strumento a banda larga, banda passante da 220nn a 2800nm oppure con uno spettro radiometro. Nella misura con lo strumento a banda larga l'emissione della sorgente viene acquisita contemporaneamente da più sonde ognuna delle quali è sensibile ad una porzione dello spettro ed ha una sua risposta caratteristica. La combinazione dei segnali delle sonde permette di stimare tutte le grandezze considerate importanti per la valutazione dei rischi da esposizione a radiazioni ottiche, come descritto nel decreto 81/08. Nelle misure con lo spettro radiometro, il segnale acquisito viene elaborato con un programma appositamente scritto per calcolare le grandezze da confrontare con i limiti di legge. Le metodiche di misura adottate sono conformi a quanto prescritto dalla vigente normativa, ed in accordo con i criteri dettati dall’ICNIRP Strumentazione Utilizzata: Le misure a banda larga di radiazioni ottiche sono state eseguite con il radiometro prodotto dalla DeltaOhm, Modello: HD2402, con il software proprietario per la lettura dei valori delle grandezze considerate. Le rilevazioni di spettro UV sono state effettuate utilizzando uno spettro radiometro prodotto dalla Jeti mod. Specbos 1211 UV. Condizioni Di Misura Tutte le sorgenti di radiazioni ottiche oggetto dell'indagine sono state misurate nelle condizioni di normale utilizzo e presso le abituali postazioni occupate dai lavoratori. Sono state altresì valutate condizioni di impiego anomale ma comunque riscontrabili e significative ai fini dell’elaborazione di specifiche misure di tutela.
  • 6.   P.A.F. - PORTALE AGENTI FISICI Regione Toscana – Azienda USL 7 di Siena Laboratorio di Sanità Pubblica Area Vasta Toscana Sud Est – Laboratorio Agenti Fisici *  Strada  del  Ruffolo  -­‐  53100  Siena  -­‐  (  Tel  0577  536097  -­‐  Fax  0577  536754       Report    1/15:  Rischio  ROA  lampade  Germicida       pag.  5  di  10   Risultati e Discussione I risultati analitici delle misure presso ciascun apparato sono riportati nella banca dati ROA del PAF. Di seguito si riporta il quadro di sintesi dei principali risultati ottenuti nel corso dell’indagine 1. Cappe Sterili da Laboratorio Le emissioni sono limitate all'intervallo degli UV, essendo la componente spettrale dominate nella regione UVC. Gli organi bersaglio sono la cornea e la cute. Il rischio di esposizione degli operatori alle emissioni UV delle cappe germicida, risulta dipendente dalla tipologia della cappa (presenza o meno dell’interblocco che impedisca l’accensione della lampada in assenza di schermo di protezione ) e dal corretto utilizzo delle stesse, qualora non sia presente un sistema di interblocco. In particolare, le misurazioni effettuate all’esterno, con vetro della cappa completamente chiuso, permettono di verificare l’irrilevanza del rischio per l’operatore. Infatti il tempo di esposizione massimo consentito per prevenire il superamento del valore limite di esposizione risulta essere maggiore di otto ore in tutte le misurazioni effettuate con cappa perfettamente chiusa. Viceversa le misurazioni eseguite con vetro leggermente aperto, che rappresenta una condizione operativa non escludibile a priori per sistemi non muniti di interblocco, hanno mostrato che la riflessione attraverso il piano di lavoro può provocare, ad un operatore che stazioni nei pressi della cappa, esposizioni superiori ai valori limite. I tempi massimi di esposizione che comportano il superamento dei valori limite per occhi e cute sono riportati in tabella 1 . Tabella 1: Esempio di risultati delle misure di radiazioni UV , relative a cappe germicida con possibilità di lavoro a cappa aperta ed emissione UV presente (cfr Banca Dati ROA del PAF) MISURA Condizioni di Misura Distanza da lampada [cm] Altezza sensore [cm] Irradianza Efficace S(λ) [W/m2 ] Durata Massima Esposizione [s]   1 Trasmissione a vetro chiuso 20 1,7E-6 >30000   2 Vetro aperto Distanza 20cm da apertura – operatore seduto 15 125 43E-3 700   3 Vetro aperto Distanza 20cm da apertura –braccia operatore 12 104 0,8 40   4 Vetro aperto 20cm 100 104 1,7E-3 17000  
  • 7.   P.A.F. - PORTALE AGENTI FISICI Regione Toscana – Azienda USL 7 di Siena Laboratorio di Sanità Pubblica Area Vasta Toscana Sud Est – Laboratorio Agenti Fisici *  Strada  del  Ruffolo  -­‐  53100  Siena  -­‐  (  Tel  0577  536097  -­‐  Fax  0577  536754       Report    1/15:  Rischio  ROA  lampade  Germicida       pag.  6  di  10   Le cappe con interblocco impediscono l'esposizione nelle normali condizioni d'utilizzo. Si noti che comunque i vetri di alcune cappe possono essere socchiusi senza far scattare l'interblocco, a causa delle caratteristiche meccaniche del dispositivo di interblocco stesso: in queste condizioni un operatore che si trovi molto vicino alla cappa può essere esposto ad una lamina di radiazione ultravioletta che è comunque in grado di provocare esposizioni di occhi e cute superiori ai limiti di esposizione in pochi secondi. Da tali considerazioni emerge che l'informazione e la formazione sul rischio da ultravioletti per gli operatori addetti alle cappe è indispensabile anche per le apparecchiature dotate di interblocco. Figura 1: Cappa germicida, Esempio Misura con vetro aperto: distanza 20cm
  • 8.   P.A.F. - PORTALE AGENTI FISICI Regione Toscana – Azienda USL 7 di Siena Laboratorio di Sanità Pubblica Area Vasta Toscana Sud Est – Laboratorio Agenti Fisici *  Strada  del  Ruffolo  -­‐  53100  Siena  -­‐  (  Tel  0577  536097  -­‐  Fax  0577  536754       Report    1/15:  Rischio  ROA  lampade  Germicida       pag.  7  di  10   Lampade Germicida a parete/soffitto Come nel caso delle cappe, le emissioni delle lampade germicida a parete sono nella regione spettrale degli UVC; gli organi bersaglio sono: cornea, congiuntiva, cristallino e cute. Le misurazioni effettuate in condizione di esposizione diretta dell’operatore, (ad altezza operatore), alla radiazione emessa dalla lampada installata a soffitto a 3 metri dal pavimento, evidenziano esposizioni particolarmente elevate, che comportano il superamento dei limiti di legge in pochi secondi di esposizione, per un soggetto non protetto. Sulla base di tali evidenze appare indispensabile che tutti i lavoratori che a qualsiasi titolo accedono ai locali ove sono installate tali lampade siano a conoscenza delle procedure di sicurezza e le rispettino con consapevolezza. E’ indispensabile prevenire l’accesso al locale a soggetti non protetti, nel caso in cui le lampade siano in funzione. Una misura di tutela particolarmente efficace a tale proposito è quella di predisporre che l'accensione delle lampade avvenga solo grazie ad appositi interruttori a chiave, e che queste siano affidate solo a personale adeguatamente formato. Tabella 2: Esempio di risultati delle misure emissione UV da lampade germicida a parete. MISURA Condizioni di Misura Distanza [cm] Altezza sensore [cm] Irradianza Efficace S(λ) [W/m2 ] Durata Massima Esposizione [s]   1 Diretta 55 160 1,8 17     Figura 2 - Esempio di lampada germicida a parete
  • 9.   P.A.F. - PORTALE AGENTI FISICI Regione Toscana – Azienda USL 7 di Siena Laboratorio di Sanità Pubblica Area Vasta Toscana Sud Est – Laboratorio Agenti Fisici *  Strada  del  Ruffolo  -­‐  53100  Siena  -­‐  (  Tel  0577  536097  -­‐  Fax  0577  536754       Report    1/15:  Rischio  ROA  lampade  Germicida       pag.  8  di  10   Misure di tutela Di seguito si elencano le principali misure di tutela da adottare per le tipologie di apparati oggetto dello studio al fine di ridurre il rischio di esposizione per operatori e personale che a qualsiasi titolo si trovi a transitare nelle vicinanze dei suddetti macchinari. a) Procedura per Cappe senza interblocco e con chiusura integrale 1. Avvertenze da apporre sui macchinari: “Attenzione”: Ø Presenza di raggi UV; Ø Esposizione nociva anche per tempi molto brevi; Ø Prima di aprire la cappa assicurarsi di aver spento gli UV; Ø Esposizione assente a cappa chiusa; Ø Assicurarsi che il pannello porta lampada a raggi ultravioletti sia inserito nella cappa prima di accendere gli UV.”   Pericolo Emissione Radiazioni Ottiche Artificiali 2. Informazione e formazione sui rischi da esposizione a raggi ultravioletti degli operatori, e di tutti coloro che a qualsiasi titolo possono entrare nell’ambiente in cui è istallata la cappa. 3. E’ indispensabile rendere facilmente identificabile il pulsante di accensione degli UV rispetto agli altri interruttori presenti sulla cappa. b) Procedura per Cappe senza interblocco e con chiusura parziale del vetro 1. Avvertenze da apporre sui macchinari : “Attenzione”: Ø Presenza di raggi UV; Ø Esposizione nociva anche per tempi molto brevi; Ø Chiusura del vetro di protezione non completa; Ø Non sostare nei pressi del macchinario con lampada UV accesa.   Pericolo Emissione Radiazioni Ottiche Artificiali 2. Informazione e formazione sui rischi da esposizione a raggi ultravioletti degli operatori, e di tutti coloro che a qualsiasi titolo possono entrare nell’ambiente in cui è istallata la cappa. 3. E’ indispensabile rendere facilmente identificabile il pulsante di accensione degli UV rispetto agli altri interruttori presenti sulla cappa.
  • 10.   P.A.F. - PORTALE AGENTI FISICI Regione Toscana – Azienda USL 7 di Siena Laboratorio di Sanità Pubblica Area Vasta Toscana Sud Est – Laboratorio Agenti Fisici *  Strada  del  Ruffolo  -­‐  53100  Siena  -­‐  (  Tel  0577  536097  -­‐  Fax  0577  536754       Report    1/15:  Rischio  ROA  lampade  Germicida       pag.  9  di  10   c) Procedura per Cappe con interblocco 1. Avvertenze da apporre sui macchinari Attenzione: Ø Presenza di raggi UV all’interno della cappa; Ø L’esposizione alla radiazione UV emessa dalla lampada è pericolosa anche per esposizioni molto brevi; Ø Possibilità di esposizione ad UV con cappa non correttamente chiusa: accertarsi della totale chiusura della cappa prima di attivare l’emissione UV. Ø Esposizione assente a cappa chiusa; 1. Informazione e formazione sui rischi da esposizione a raggi ultravioletti degli operatori, e di tutti coloro che a qualsiasi titolo possono entrare nell’ambiente in cui è istallata la cappa. 2. E’ indispensabile rendere facilmente identificabile il pulsante di accensione degli UV rispetto agli altri interruttori presenti sulla cappa. 2) Procedura per ambienti con lampade germicida a parete/soffitto 1. Avvertenze da apporre sulla porta d’ingresso dell’ambiente interessato: “Attenzione: Ø Presenza di lampade UV all’interno del locale; Ø Emissioni nocive per persone presenti all’interno del locale, con lampade UV accese, anche per esposizioni di breve durata; Ø Prima di aprire la porta assicurarsi di aver spento gli emettitori UV; Ø Esposizione assente a porta completamente chiusa. 2. Informazione e formazione sui rischi da esposizione a raggi ultravioletti e sulle appropriate misure di tutela da mettere in atto per gli operatori, e per tutti coloro che a qualsiasi titolo possono entrare nell’ambiente in cui è istallata la cappa. 3. Segnaletica di rischio UV da esporre nei pressi dell’interruttore di accensione delle lampade a raggi ultravioletti   Pericolo Emissione Radiazioni Ottiche Artificiali 4. Si consiglia di munire i locali di sistemi di segnalazione luminosa che indichino l’accensione delle lampade UV. 5. E’ raccomandabile che l’interruttore di accensione degli UV sia munito di comando a chiave e che le chiavi siano a messe a disposizione solo al personale specificamente formato sul rischio e sulle appropriate operazioni di accensione e spegnimento degli emettitori UV.
  • 11.   P.A.F. - PORTALE AGENTI FISICI Regione Toscana – Azienda USL 7 di Siena Laboratorio di Sanità Pubblica Area Vasta Toscana Sud Est – Laboratorio Agenti Fisici *  Strada  del  Ruffolo  -­‐  53100  Siena  -­‐  (  Tel  0577  536097  -­‐  Fax  0577  536754       Report    1/15:  Rischio  ROA  lampade  Germicida       pag.  10  di  10   Conclusioni Il rischio associato all’esposizione a radiazione UV emessa da lampade germicida, siano esse a parete/soffitto o installate in cappe sterili può essere efficacemente controllato ed eliminato alla fonte utilizzando appropriate misure di tutela, secondo quanto indicato nel presente rapporto. BIBLIOGRAFIA 1. Coordinamento Tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro delle Regioni e delle Province autonome: "Decreto Legislativo 81/2008, Titolo VIII, Capo I, II, III, IV e V sulla prevenzione e protezione dai rischi dovuti all’esposizione ad agenti fisici nei luoghi di lavori Indicazioni operative" http://www.portaleagentifisici.it/DOCUMENTI/ 2. INTERNATIONAL NON-IONIZING RADIATION COMMITTEE ICNIRP 2004“Guidelines on limits of exposure to ultraviolet radiation of wavelengths between 180 nm and 400 nm (incoherent optical radiation)” Health Physics, August 2004, Vol. 87, N.2 3. WORLD HEALTH ORGANIZATION - INTERNATIONAL AGENCY FOR RESEARCH ON CANCER Exposure To Artificial Uv Radiation And Skin Cancer [IARC Report 2006] 4. ICNIRP 14/2007 Protecting Workers from Ultraviolet Radiation International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection In Collaboration with: International Labour Organization 5. IARC, (1992), Monographs on the Evaluation of Carcinogenetic Risks to Humans. Solar and Ultraviolet Radiation, Vol. 55. 6. INTERNATIONAL NON-IONIZING RADIATION COMMITTEE ICNIRP (2013). Guidelines On Limits of exposure to incoherent visible and infrared radiation Health Physics 105(1), 74-91. 7. EN 62471: 2008, Photobiological safety of lamps and lamp systems CENELEC 2008 8. DIRECTIVE 2006/25/EC OF THE EUROPEAN PARLIAMENT AND OF THE COUNCIL of 5 April 2006 on the minimum health and safety requirements regarding the exposure of workers to risks arising from Physical Agents (artificial optical radiation) (19th individual Directive within the meaning of Article 16(1) of Directive 89/391/EEC) 9. Health Protection Agency HPA Non-Binding Guide to the Artificial Optical Radiation Directive 2006/25/EC Health Protection Agency Centre for Radiation, Chemical and Environmental Hazards Radiation Protection Division Chilton, Didcot, Oxfordshire OX110 Siti web La Banca dati ROA è consultabile su PAF all’indirizzo: http://www.portaleagentifisici.it/fo_ro_artificiali_list_macchinari_avanzata.php?lg=IT&page=0