Restituzione degli output del laboratorio Y - Strumenti, edizione 2019 presso San Vito dei Normanni (BR) a cura de La Scuola Open Source in collaborazione con il laboratorio urbano Ex Fadda.
In queste tavole il gruppo X ha riassunto le corrispondenze tra i tasti della tastiera e i segni contenuti nel carattere "LUPUS" progettato per evocare nuovi mondi.
FABULA RASA | Output del laboratorio Y — Guida agli incantesimiLa Scuola Open Source
In queste tavole il gruppo Y ha riassunto i diversi strumenti utilizzabili, in base al proprio livello di esperienza, per rispondere a bisogni molto comuni nella vita dei centri culturali.
Questo Manuale è stato realizzato per la rete Fabula Rasa che si sta
costituendo. Ogni proposta è pensata per le organizzazioni che hanno dato il via al processo e che vorranno farne parte e per
il territorio marchigiano. Con questa eredità, vi invitiamo ad
utilizzare e testare gli strumenti proposti e a costruirne di nuovi insieme.
Il laboratorio X si è concentrato su: strategia, identità, racconto combinatorio. Il team comunicazione ha lavorato sul rapporto tra realtà e finzione, oltre che sulla capacità del racconto di generare mitopoiesi.
In queste tavole il gruppo X ha riassunto le corrispondenze tra i tasti della tastiera e i segni contenuti nel carattere "LUPUS" progettato per evocare nuovi mondi.
FABULA RASA | Output del laboratorio Y — Guida agli incantesimiLa Scuola Open Source
In queste tavole il gruppo Y ha riassunto i diversi strumenti utilizzabili, in base al proprio livello di esperienza, per rispondere a bisogni molto comuni nella vita dei centri culturali.
Questo Manuale è stato realizzato per la rete Fabula Rasa che si sta
costituendo. Ogni proposta è pensata per le organizzazioni che hanno dato il via al processo e che vorranno farne parte e per
il territorio marchigiano. Con questa eredità, vi invitiamo ad
utilizzare e testare gli strumenti proposti e a costruirne di nuovi insieme.
Il laboratorio X si è concentrato su: strategia, identità, racconto combinatorio. Il team comunicazione ha lavorato sul rapporto tra realtà e finzione, oltre che sulla capacità del racconto di generare mitopoiesi.
The document discusses the development of modular furniture systems and tools for an organization called XYZ. It describes prototypes for an open source, modular furniture system using magnetized wood structures and photoluminescent panels. Diagrams showcase potential configurations using low and high modules on a gridded layout. The system aims to explore modularity through a common grammar and be adaptable for seating, work surfaces, and exhibits. The team plans to further develop educational workshops and gamified installations for the space.
Il laboratorio Z si è concentrato su: governance, misurazione d'impatti, audience development. Il lavoro risultante prova a rispondere alla domanda "come evocare futuri (im)possibili attraverso la costituzione di una rete?".
Per il laboratorio X, la sfida si è tradotta nel formulare una identità visiva che potesse potenzialmente accogliere qualsiasi futura necessità comunicativa della Open Design School.
La soluzione individuata non è consistita dunque in un set di forme grafiche definite, quanto piuttosto in un insieme — espandibile — di effetti di senso (features) tra i quali scegliere il più appropriato per il proprio scopo.
Come punto di riferimento per la definizione degli effetti di senso abbiamo convenuto fosse opportuno partire dalle “mosse teoriche” più famose (nell’ambito delle generazione di senso): le figure retoriche.
L’esperienza maturata in millenni di utilizzo del linguaggio (in ogni sua forma) ha portato alla classificazione di una enormità di possibili modi di configurare un testo per ottenere l’effetto desiderato.
Il nostro lavoro, sulla scia di più celebri esercizi di basic design, è stato trovare un equivalente visivo delle figure retoriche e costruire delle analogie “generative”, in quanto aperte negli esiti e parametriche nel funzionamento.
Occuparsi di processi significa condividere conoscenza e modalità progettuali, creare nuovi servizi o strumenti mettendo al centro l’esperienza delle persone.
Siamo partiti da un modello esistente, quello sviluppato dalla Scuola Open Source, da capire, demolire, riassemblare ed espandere. Per farlo abbiamo applicato l’approccio consueto del format XYZ, basato sull’etica hacker.
L’obiettivo del nostro laboratorio è stato quello di occuparci della progettazione delle funzioni della piattaforma Join, attraverso le metodologie UX e le fasi progettuali del design thinking, concentrandoci sui bisogni e sulle esigenze dei futuri user, contemporaneamente consapevoli della non-neutralità del nostro ruolo di progettisti, ponendoci domande sui valori alla base del nostro operato.
Join è un applicativo per nuove istituzioni che serve a favorire e gestire la produzione culturale dal basso. È stato co-progettato durante l’edizione 2016 del format XYZ: successivamente, ne è stato commissionato lo sviluppo a una società esterna, che lo ha realizzato nei due anni successivi.
Immaginato in principio per essere uno strumento utile esclusivamente alla SOS, nel 2019 è stato rilasciato in open source con l’intento di dare il via a un processo iterativo e aperto al fine di renderlo sempre più accessibile, fruibile e replicabile per tutte le comunità.
XYZ HBFS è stato determinante per questo processo di apertura: grazie agli otto giorni di laboratori, da uno strumento cucito su misura per La Scuola Open Source, Join è di fatto diventato uno strumento adottabile da molti.
Linee guida per la compilazione del social business model canvas (il "Navigatore Interstellare") sviluppato dal laboratorio Z in materia di sostenibilità economica e misurazione d'impatto.
Canvas progettato dal laboratorio Z nell'ambito del disegno dei processi relativi al nuovo centro culturale Nòva, all'interno degli spazi dell'Ex Caserma Passalacqua di Novara.
Canvas progettato dal laboratorio Z nell'ambito del disegno dei processi relativi al nuovo centro culturale Nòva, all'interno degli spazi dell'Ex Caserma Passalacqua di Novara.
Canvas progettato dal laboratorio Z nell'ambito del disegno dei processi relativi al nuovo centro culturale Nòva, all'interno degli spazi dell'Ex Caserma Passalacqua di Novara.
La Scuola Open Source è finalmente una Cooperativa.
Oggi, 18 gennaio 2020 si svolge la prima assemblea pubblica.
18.15 qui: https://youtu.be/Go7bc-E7axw
Restituzione degli output del laboratorio Z - Processi, edizione 2019 presso San Vito dei Normanni (BR) a cura de La Scuola Open Source in collaborazione con il laboratorio urbano Ex Fadda.
Restituzione degli output del laboratorio X - Comunicazione, edizione 2019 presso San Vito dei Normanni (BR) a cura de La Scuola Open Source in collaborazione con il laboratorio urbano Ex Fadda.
The document discusses the development of modular furniture systems and tools for an organization called XYZ. It describes prototypes for an open source, modular furniture system using magnetized wood structures and photoluminescent panels. Diagrams showcase potential configurations using low and high modules on a gridded layout. The system aims to explore modularity through a common grammar and be adaptable for seating, work surfaces, and exhibits. The team plans to further develop educational workshops and gamified installations for the space.
Il laboratorio Z si è concentrato su: governance, misurazione d'impatti, audience development. Il lavoro risultante prova a rispondere alla domanda "come evocare futuri (im)possibili attraverso la costituzione di una rete?".
Per il laboratorio X, la sfida si è tradotta nel formulare una identità visiva che potesse potenzialmente accogliere qualsiasi futura necessità comunicativa della Open Design School.
La soluzione individuata non è consistita dunque in un set di forme grafiche definite, quanto piuttosto in un insieme — espandibile — di effetti di senso (features) tra i quali scegliere il più appropriato per il proprio scopo.
Come punto di riferimento per la definizione degli effetti di senso abbiamo convenuto fosse opportuno partire dalle “mosse teoriche” più famose (nell’ambito delle generazione di senso): le figure retoriche.
L’esperienza maturata in millenni di utilizzo del linguaggio (in ogni sua forma) ha portato alla classificazione di una enormità di possibili modi di configurare un testo per ottenere l’effetto desiderato.
Il nostro lavoro, sulla scia di più celebri esercizi di basic design, è stato trovare un equivalente visivo delle figure retoriche e costruire delle analogie “generative”, in quanto aperte negli esiti e parametriche nel funzionamento.
Occuparsi di processi significa condividere conoscenza e modalità progettuali, creare nuovi servizi o strumenti mettendo al centro l’esperienza delle persone.
Siamo partiti da un modello esistente, quello sviluppato dalla Scuola Open Source, da capire, demolire, riassemblare ed espandere. Per farlo abbiamo applicato l’approccio consueto del format XYZ, basato sull’etica hacker.
L’obiettivo del nostro laboratorio è stato quello di occuparci della progettazione delle funzioni della piattaforma Join, attraverso le metodologie UX e le fasi progettuali del design thinking, concentrandoci sui bisogni e sulle esigenze dei futuri user, contemporaneamente consapevoli della non-neutralità del nostro ruolo di progettisti, ponendoci domande sui valori alla base del nostro operato.
Join è un applicativo per nuove istituzioni che serve a favorire e gestire la produzione culturale dal basso. È stato co-progettato durante l’edizione 2016 del format XYZ: successivamente, ne è stato commissionato lo sviluppo a una società esterna, che lo ha realizzato nei due anni successivi.
Immaginato in principio per essere uno strumento utile esclusivamente alla SOS, nel 2019 è stato rilasciato in open source con l’intento di dare il via a un processo iterativo e aperto al fine di renderlo sempre più accessibile, fruibile e replicabile per tutte le comunità.
XYZ HBFS è stato determinante per questo processo di apertura: grazie agli otto giorni di laboratori, da uno strumento cucito su misura per La Scuola Open Source, Join è di fatto diventato uno strumento adottabile da molti.
Linee guida per la compilazione del social business model canvas (il "Navigatore Interstellare") sviluppato dal laboratorio Z in materia di sostenibilità economica e misurazione d'impatto.
Canvas progettato dal laboratorio Z nell'ambito del disegno dei processi relativi al nuovo centro culturale Nòva, all'interno degli spazi dell'Ex Caserma Passalacqua di Novara.
Canvas progettato dal laboratorio Z nell'ambito del disegno dei processi relativi al nuovo centro culturale Nòva, all'interno degli spazi dell'Ex Caserma Passalacqua di Novara.
Canvas progettato dal laboratorio Z nell'ambito del disegno dei processi relativi al nuovo centro culturale Nòva, all'interno degli spazi dell'Ex Caserma Passalacqua di Novara.
La Scuola Open Source è finalmente una Cooperativa.
Oggi, 18 gennaio 2020 si svolge la prima assemblea pubblica.
18.15 qui: https://youtu.be/Go7bc-E7axw
Restituzione degli output del laboratorio Z - Processi, edizione 2019 presso San Vito dei Normanni (BR) a cura de La Scuola Open Source in collaborazione con il laboratorio urbano Ex Fadda.
Restituzione degli output del laboratorio X - Comunicazione, edizione 2019 presso San Vito dei Normanni (BR) a cura de La Scuola Open Source in collaborazione con il laboratorio urbano Ex Fadda.
8. La caccia al tesoro che
abbiamo progettato nei
meandri di San Vito
vi coinvolgerà in una serie
di storie,marchingegni,
sfide e prospettive…
che cosa abbiamo fatto?
Caccia al
tesoro
9. che cosa abbiamo fatto?
...fino a un tesoro di cui
purtroppo non possiamo
parlarvi.
?Caccia al
tesoro
10.
11. Santu Vitu Mia the Game
è un videogioco educativo,
in cui sbagliando si impara
e si conosce San Vito.
Santu Vitu Mia
The Game
che cosa abbiamo fatto?
12. che cosa abbiamo fatto?
Ascoltando musiche arcade
in salsa di mandolino e
rispondendo alle domande è
possibile scoprire il progetto
Santu Vitu Mia Reloaded.
Santu Vitu Mia
The Game