1. 10 buoni motivi per votare SI
Al referendum del 17 aprile 2016
Marco Catellacci
Portavoce del Coordinamento Fiorentino «Vota SI per fermare le
trivelle»
Copyleft 2016 Marco Catellacci
2. Quante concessioni entro le 12 miglia?
• 35 concessioni, di cui 26 produttive nel 2015
• 9 scadute o in scadenza, 17 con scadenza tra 2017 e 2027
• 4 concessioni petrolio, 22 concessioni gas
• Picco del petrolio raggiunto nel 1988, oggi producono ¼
• Picco del gas raggiunto a metà anni ‘90, oggi producono 1/10
3. Quante piattaforme?
Delle 88 piattaforme attualmente presenti entro le 12 miglia:
• 35 non sono affatto in funzione 40%
• 29 producono così poco da non superare la franchigia 33%
• 24 sono in produzione a tutti gli effetti 27%
4. Quanto producono?
• Produzione petrolio 2015: 542.881 Tep
• Produzione gas 2015: 1,84 miliardi di Smc
• Consumo petrolio 2014: 57,3 milioni di Tep 0,95%
• Consumo gas 2014: 62 miliardi di Smc 2,97%
• Consumo petrolio 2005-2015: -33,0%
• Consumo gas 2005-2015: -21,6%
5. Cosa prevedeva la legislazione pre Renzi
• Nessuna nuova concessione entro le 12 miglia(decreto Prestigiacomo)
• Nessuna nuova concessione nell’Alto Adriatico
• Durata permessi di ricerca 6 anni, prorogabili per altri 3
• Durata permessi di coltivazione 30 anni, prorogabili per altri 15
• Tempi autorizzazione lunghi ed esito incerto
• Coinvolgimento delle Regioni per approvazione e monitoraggio
Poi sono arrivati lo Sblocca Italia e la Legge di Stabilità 2016
6. Le Regioni non ci stanno
Per la prima volta nella storia
d’Italia 10 Regioni impugnano
una legge nazionale
Di queste, 8 sono governate dal
PD
La Regione Abruzzo poi si ritira
7. Si va al referendum
Di 6 quesiti presentati, 5 vengono respinti per intervenute modifiche da
parte del Governo, come ad esempio il ripristino del limite delle 12
miglia. Rimane solo questo:
«Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del
decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia
ambientale”, come sostituito dal comma 239 dell'art. 1 della legge 28
dicembre 2015, n. 208 “Disposizioni per la formazione del bilancio
annuale e pluriennale dello Stato (Legge di Stabilità 2016)”,
limitatamente alle seguenti parole: “per la durata di vita utile del
giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia
ambientale”?»
8. Perché estendere la durata delle concessioni?
Per il combinato disposto di 5 elementi:
1. Basso prezzo del greggio e del gas sui mercati internazionali
2. Royalties bassissime: 7% petrolio, 10% gas
3. Franchigia a 50.000 Tep e 80 mln Smc (solo 5 concessioni pagano)
4. Elevato costo di smaltimento delle piattaforme
5. Produzione e data di esaurimento comunicate con
autocertificazione produttori
10. 1. Le piattaforme inquinano
Come ha dimostrato il rapporto Trivelle Fuorilegge redatto da Greenpeace su
dati ISPRA, su 135 piattaforme ENI il MATTM ha comunicato solo i dati di 34
piattaforme gas.
¾ di esse immettono Cadmio, Mercurio, Arsenico, Bario e IPA oltre i limiti di
legge. Queste sostanze si trovano sia nelle analisi delle acque che nei
sedimenti, ma soprattutto nei mitili
Delle altre 100 piattaforme il MATTM non ha comunicato dati, ENI ha
risposto che non hanno alcun tipo di emissione, ma diverse procure stanno
indagando dipendenti ENI per «modalità criminali di smaltimento dei rifiuti e
dei rifiuti pericolosi»
Chi paga le analisi e i
campionamenti fatti
da ISPRA?
11. 2. Procedura di infrazione
Come afferma Enzo di Salvatore, il costituzionalista che ha redatto i 6
quesiti referendari, il diritto comunitario non permette agli Stati mebri
dell’UE di rilasciare a privati concessioni di sfruttamento di un bene
pubblico che non abbiano una data di scadenza.
Senza una data di scadenza, non si tratterebbe più di concessione ma di
alienazione.
L’UE non potrà che aprire l’ennesima procedura di infrazione nei nostri
confronti e farci pagare multe fino a quando la norma oggetto di
referendum verrà abrogata
12. 3. Più passa il tempo, più aumentano i rischi
Sebbene l’industria petrolifera si ostini a negare e minimizzare ogni
incidente, ne capitano di continuo:
- 1965 Ravenna, piattaforma Paguro esplode. 3 morti e fiamme per
mesi
- 2004 Temsah, Egitto. Piattaforma Eni si incendia e brucia per 30 giorni
- 2013 Congo, affonda piattaforma Saipem
- 2013 Gela, sversamento di petrolio dal Petrolchimico
- 2016 Sversamenti di petrolio in Tunisia (Kerkennah) e Taiwan
Le piattaforme non sono obbligate ad avere piani di sicurezza da
seguire in caso di incidente rilevante
13. 4.Gli astensionisti di oggi sono i NO Triv di ieri
Il viceministro all’Industria Teresa Bellanova, il 5
settembre 2011 usciva con un comunicato stampa:
“Il nostro mare non si tocca. Proprio non ci sta la
parlamentare del PD, On. Teresa Bellanova, a
consegnare l’Adriatico nelle mani delle compagnie
petrolifere ed annuncia di voler portare in
Parlamento la contrarietà dei salentini»
4 anni fa Debora Serracchiani, vicesegretario PD era con noi a Monopoli
a manifestare
14. 5.Capital intensive Vs. Labour intensive
• Le fonti fossili sono ad alta intensità di capitale, sulle piattaforme in
questione lavorano direttamente solo 70 persone, facilissimi da
ricollocare per giganti come Eni con 80.000 dipendenti. Gli
astensionisti dicono che i posti a rischio sono 140.000. Leonardo
Maugeri li ha ridicolizzati
• A parità di investimento, le rinnovabili e l’efficienza energetica
portano da 3 a 15 volte più occupazione
• A parte il sindacato dei chimici (ovviamente legato a Eni) tutti i
sindacati e le associazioni di categoria del turismo e della pesca si
sono schierate per il SI
15. 6. Per fermare una politica fossile
Oltre allo Sblocca Italia e la Legge di Stabilità 2016 che favoriscono le
fonti fossili negli ultimi 2 anni abbiamo avuto:
• Spalma Incentivi
• Circolare 2/E Agenzia delle Entrate su Imu per FV o centrali elettriche
• Riforma tariffe elettriche
• Decreto sul biometano
• FMI stima 13,2 miliardi l’anno di incentivi alle fonti fossili
Il risultato è che nel giro di 5 anni le nuove installazioni di rinnovabili
sono crollate del 90%
16. 7. I cittadini contano più delle aziende
• Se chiedo dati al Ministero mi deve rispondere il Ministero, non ENI,
Edison, Total o qualsiasi altra azienda
• Tanti casi di corruzione internazionale legati alle fonti fossili, anche se
difficilissimi da dimostrare (Algeria, Russia, Niger…)
• Tangenti non solo all’estero ma anche in Italia, (val d’Agri, Centro oli di
Viggiano, Unaoil e da poco anche il caso Guidi)
• Eni è il principale sponsor pubblicitario italiano, in pratica possiede
oltre il 50% dei media nazionali
17. 8. Perché essere il meno sporco non significa
essere pulito
Rispetto a carbone e petrolio, il gas metano emette meno sostanze
inquinanti a parità di energia prodotta (soprattutto Nox e Sox)
Le emissioni di CO2 sono comunque elevate
Per contenere inquinamento e Global Warming non basta eliminare il
carbone, dobbiamo eliminare anche petrolio e metano e farlo il prima
possibile
Il metano è amato dalla politica e dalle aziende perché fa parte dello
stesso paradigma tecno-economico delle altre fonti fossili
18. 9.Perché nel mondo la direzione è chiara
• Obama dopo il veto sul progetto Keystone XL ha ripristinato il limite di
160 km dalla costa per nuove trivellazioni
• Lavoratori canadesi delle Tar Sands riuniti in un associazione chiamata
Iron & Earth chiedono di essere riqualificati per lavorare nelle
rinnovabili
• Il premier croato Oreskovic ha posto una moratoria sulle trivellazioni
in Adriatico per difendere il turismo
• In Francia Segolene Royal ha vietato ogni esplorazione petrolifera su
tutto il territorio nazionale, sia on shore che off shore
19. 10. Parigi non si dimentica
Alla COP 21 di Parigi di Novembre 2015 il Governo Italiano insieme ad
altri 190 stati si è impegnato a decarbonizzare l’economia entro il 2050
Tra 34 anni le società che oggi estraggono e vendono combustibili
fossili dovranno trovare un diverso core business oppure spariranno.
Enel sta operando una grossa trasformazione, Eon ha scorporato le
rinnovabili e le fossili in 2 società diverse, ENI cerca di rallentare il
cambiamento disseminando dubbi e paure.
20. Completiamo l’opera
2011: l’Italia dice No al Nucleare
2014: Enel annuncia la sospensione dei nuovi progetti di centrali
elettriche a carbone e lo smantellamento a fine vita delle centrali
esistenti
2016: chiudiamo i conti anche con il petrolio!