Presentazione in parte estratta dal libro (liberamente scaricabile sempre su SlideShare) Verso la fine dell'economia. Si parla delle crisi che l'umanità sta affrontando: economico-finanziaria, socio-demografica, ambientale, energetica, delle risorse minerarie, agricola.
2. Crisi Economica
• Crisi dei mutui sub-prime, crisi del
debito pubblico europeo e
rallentamento della crescita
economica cinese
• Aumento dell’indebitamento totale
e delle immissioni di liquidità da
parte delle Banche Centrali nel
sistema monetario
• Aumenta l’interdipendenza e quindi
la fragilità dell’economia mondiale
4. Crisi Energetica
• Siamo dipendenti dai combustibili
fossili, una fonte destinata a
esaurirsi entro qualche decennio e
fortemente inquinante
• Il nucleare non è la soluzione
• L’affacciarsi dei paesi emergenti ha
fatto esplodere la domanda di
energia mondiale
• Le rinnovabili sono la soluzione?
7. Come mai il prezzo del petrolio è passato
dagli oltre 140 US$ del 2008 agli attuali 30
US$?
9.000
10.000
11.000
12.000
13.000
14.000
15.000
16.000
17.000
20.000
30.000
40.000
50.000
60.000
70.000
80.000
Mondo (esclusi USA&Canada) USA&Canada (asse dx)
Produzione di petrolio in migliaia di barili al giorno
8. Cosa ci dice l’EIA sul petrolio?
0
20
40
60
80
100
120
Miglioramenti di raffinazione
Altri petroli non convenzionali
Petrolio extra-pesante e bitume
Tight Oil
Liquidi del gas naturale
Miglioramenti nei processi di
reupero
Giacimenti di greggio ancora da
scoprire
Giacimenti di greggio ancora da
sfruttare
Giacimenti di greggio in
produzione
Previsioni produzione di petrolio (in milioni di barili al giorno)
Fonte: rielaborazione dati EIA WEO 2015
9. Però non tutto il petrolio ha lo stesso
costo di produzione
Fonte: Bank of Canada, Monetary Policy Report gennaio 2015
11. Investimenti: dai 700 miliardi del 2014 ai 570 miliardi
del 2015. E se il tasso di declino dei giacimenti in
produzione fosse del 5% anziché il 4%?
12. Crisi mineraria
• Le economie emergenti insieme alle
nuove tecnologie hanno fatto
esplodere la domanda mondiale di
materie prime minerarie
• La maggior parte della produzione si
concentra in paesi poco stabili
politicamente o comunque
oligopolisti (la Cina per le terre rare
e il tungsteno ad esempio)
• Anche le materie prime minerarie
non sono infinite (vedi il caso rame)
13. Crisi socio-demografica
• La popolazione continua a crescere,
saremo 8,5 miliardi entro il 2030,
9,7 miliardi entro il 2050 e 11,2
miliardi entro il 2100
• Il 70% della popolazione più povera
possiede solamente il 2,9% della
ricchezza totale
• Nel 2014, 805 milioni di persone
soffrivano ancora la fame, mentre
altre 2 miliardi soffrivano di «fame
nascosta»
14. Crisi agricola
• Declina la superficie agricola
• Cresce la domanda di carne, mais,
soia e oli vegetali (entro il 2030
avremo bisogno di ulteriori 109,1
milioni di ettari in più per soddisfare
la domanda di biocombustibili)
• Entro il 2050 bisognerà aumentare la
produzione di cibo del 70% cibo (ma
i cambiamenti climatici
dimezzeranno la produzione
dell’80% dei terreni agricoli)
15.
16. Crisi delle risorse idriche
• L’umanità consuma il 54% di tutta
l’acqua dolce accessibile dei fiumi, dei
laghi e della falde acquifere
• Il 70% dei rifiuti industriali dei paesi in
via di sviluppo vengono liberamente
scaricati nella acque di fiumi e laghi
• Entro il 2025 quasi 2 miliardi di
persone vivranno in regioni dove
l’acqua sarà scarsa o assente, mentre i
2/3 dell’intera popolazione mondiale
subirà dei disagi
18. Crisi ambientale
• Gli epocali cambiamenti climatici
che stiamo vivendo sono causati
dall’attività dell’uomo
• E’ dal 1970 che l’umanità consuma
più risorse di quanto il pianeta è in
grado di ripristinare ogni anno
• Stiamo assistendo alla repentina
perdita della biodiversità
• Gli inquinanti organici persistenti
sono un pericolo per la vita
19.
20.
21. Quel che rimane dell’Artico (-40%). Entro fine secolo probabile
scioglimento dei ghiacci della Groenlandia e dell’Antartide Occidentale.
25. Crisi della nostra civiltà
• L’aumento dell’indebitamento
significa che aumentano le pressioni
per un futuro più prospero
• Cresce la competizione per
l’accaparramento di energia, acqua,
materie prime minerarie e prodotti
agricoli, ma crescono anche le spese
militari e il numero di indigenti
• Un pianeta sempre più degradato
rischia di tradire le promesse di un
futuro più prospero
26. Il risultato è la lotta di tutti contro
tutti per l’accaparramento delle
ultime risorse naturali.
27. Un sistema economico
fondato sulla crescita e
sempre più indebitato è
obbligato a crescere, ma
questo è ormai diventato
incompatibile con i limiti
del pianeta e i
rendimenti decrescenti
28. SFERA
CULTURALE
SFERA
ECONOMICA
VS
Risposta che gli
individui e i gruppi
sociali danno al
problema della loro
esistenza e della loro
morte.
Quando le pratiche materiali
diventano indipendenti e
autonome si autoregolamentano.
Rimane solo il senso economico, legato
a concetti come efficienza, razionalità
e crescita.
29. • L’emancipazione dell’economia dalla
morale e dalla politica: ora le «leggi»
economiche di Adam Smith dominano
l’agire e il pensare umano
• Anche il socialismo di Marx si affida
alla crescita, al progresso economico e
alla produttività come fine, come meta
finale a cui la società deve tendere
Né liberismo né marxismo tengono in considerazione i limiti
del pianeta sperando sempre che sarà una qualche
tecnologia futura a risolvere i nostri problemi
30. Secondo l’antropologo Diamond:
Il collasso o meno delle società passate è dipeso da
come queste hanno gestito i problemi ambientali
legati alla gestione delle risorse naturali nel
momento in cui si sono trovate di fronte a un calo
della disponibilità delle stesse
31. A una crisi ambientale
rispondiamo sempre con soluzioni
economiche
• Aumento della base monetaria
• Aumento dell’indebitamento
• Sgravi fiscali
• Deregolamentazione dell’economia
• Nuove infrastrutture
• Aumenti della produttività (vedi il
paradosso di Jevons)
• Incentivi alla crescita demografica
• Industrializzazione dell’agricoltura
32. Che cos’è la decrescita?
• Secondo Latouche, “decrescita non è il termine
simmetrico di crescita, ma uno slogan politico con
implicazioni teoriche”, “è una parola d’ordine che
significa abbandonare radicalmente l’obiettivo
della crescita per la crescita, un obiettivo il cui
motore non è altro che la ricerca del profitto da
parte dei detentori del capitale e le cui conseguenze
sono disastrose per l’ambiente”
• Secondo Pallante, “la decrescita è invece la
riduzione volontaria della produzione di alcuni tipi
di merci che si ritengono inutili o dannose, come chi
decide di dimagrire per stare meglio e riduce
volontariamente l’assunzione di alcuni cibi che
ritiene controproducenti o nocivi per la sua salute”
33. L’unico modo che abbiamo per evitare
la catastrofe, ovvero il collasso del
pianeta e della nostra società è di
riportare subito la nostra economia a
una dimensione che sia compatibile
con i delicati cicli ecologici della Terra
Solo un radicale rovesciamento dei
valori correnti ci permetterà di evitare il
peggio, perché il degrado del pianeta è
sempre più irreversibile
Cosa fare?
35. Alcuni consigli pratici
1. Diminuire il consumo di tutto ciò che inutile, superfluo,
evitabile
2. Ridurre gli sprechi di ogni genere, produrre meno rifiuti
3. Autoprodurre ciò che ci serve per ridurre la dipendenza
dal mercato e risparmiare denaro
4. Con i soldi risparmiati dal punto numero 1), 2), 3) si
deciderà di diminuire il numero di ore di lavoro
5. Puntare alla totale indipendenza dal punto di vista
energetico
6. Rafforzare i legami sociali con amici, parenti e vicini
7. Consumare meno carne e comprare più prodotti locali
8. Stare all’aria aperta, praticare sport all’aperto, quindi
andare a correre, in bicicletta, limitare il più possibile
l’uso della televisione (o del cellulare), preferendo la
lettura di un buon libro o una serata in compagnia con
amici
9. Utilizzare il più possibile materiali naturali e senza residui
chimici pericolosi per la salute e l’ecosistema
36. E la politica italiana cosa può fare?
1. Investire l’aumento della produttività nella riduzione
dell’orario di lavoro e nell’azzeramento della
disoccupazione
2. Contabilizzazione di tutte le esternalità negative
3. Ri-localizzare le attività produttive che devono
essere legate al territorio
4. Investire sull’efficienza energetica
5. Investire sul patrimonio artistico-culturale, su quello
ambientale e sul recupero dei centri storici cittadini
6. Un sistema di trasporto pubblico efficiente e semi-
gratuito
7. Uscita dalla Nato e ripensamento della spesa militare
8. Incentivare la piccola proprietà contadina e il
biologico
9. Favorire e incentivare l’autoproduzione di beni e
servizi, il riutilizzo e la riparazione