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Crisi Economica
• Crisi dei mutui sub-prime, crisi del
debito pubblico europeo e
rallentamento della crescita
economica cinese
• Aumento dell’indebitamento totale
e delle immissioni di liquidità da
parte delle Banche Centrali nel
sistema monetario
• Aumenta l’interdipendenza e quindi
la fragilità dell’economia mondiale
Stiamo assistendo alla
finanziarizzazione dell’economia
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Economia
‘00-’10
+40,29%
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Finanziario
‘00-’10
+87,27%
Tasso
Percentuale
Crisi Energetica
• Siamo dipendenti dai combustibili
fossili, una fonte destinata a
esaurirsi entro qualche decennio e
fortemente inquinante
• Il nucleare non è la soluzione
• L’affacciarsi dei paesi emergenti ha
fatto esplodere la domanda di
energia mondiale
• Le rinnovabili sono la soluzione?
L’87% dell’energia consumata
proviene dai combustibili fossili
Grande incremento dei consumi di
energia negli ultimi anni
Come mai il prezzo del petrolio è passato
dagli oltre 140 US$ del 2008 agli attuali 30
US$?
9.000
10.000
11.000
12.000
13.000
14.000
15.000
16.000
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40.000
50.000
60.000
70.000
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Mondo (esclusi USA&Canada) USA&Canada (asse dx)
Produzione di petrolio in migliaia di barili al giorno
Cosa ci dice l’EIA sul petrolio?
0
20
40
60
80
100
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Miglioramenti di raffinazione
Altri petroli non convenzionali
Petrolio extra-pesante e bitume
Tight Oil
Liquidi del gas naturale
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reupero
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scoprire
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produzione
Previsioni produzione di petrolio (in milioni di barili al giorno)
Fonte: rielaborazione dati EIA WEO 2015
Però non tutto il petrolio ha lo stesso
costo di produzione
Fonte: Bank of Canada, Monetary Policy Report gennaio 2015
Abbiamo già superato il picco
dell’energia proveniente dal petrolio?
Investimenti: dai 700 miliardi del 2014 ai 570 miliardi
del 2015. E se il tasso di declino dei giacimenti in
produzione fosse del 5% anziché il 4%?
Crisi mineraria
• Le economie emergenti insieme alle
nuove tecnologie hanno fatto
esplodere la domanda mondiale di
materie prime minerarie
• La maggior parte della produzione si
concentra in paesi poco stabili
politicamente o comunque
oligopolisti (la Cina per le terre rare
e il tungsteno ad esempio)
• Anche le materie prime minerarie
non sono infinite (vedi il caso rame)
Crisi socio-demografica
• La popolazione continua a crescere,
saremo 8,5 miliardi entro il 2030,
9,7 miliardi entro il 2050 e 11,2
miliardi entro il 2100
• Il 70% della popolazione più povera
possiede solamente il 2,9% della
ricchezza totale
• Nel 2014, 805 milioni di persone
soffrivano ancora la fame, mentre
altre 2 miliardi soffrivano di «fame
nascosta»
Crisi agricola
• Declina la superficie agricola
• Cresce la domanda di carne, mais,
soia e oli vegetali (entro il 2030
avremo bisogno di ulteriori 109,1
milioni di ettari in più per soddisfare
la domanda di biocombustibili)
• Entro il 2050 bisognerà aumentare la
produzione di cibo del 70% cibo (ma
i cambiamenti climatici
dimezzeranno la produzione
dell’80% dei terreni agricoli)
Crisi delle risorse idriche
• L’umanità consuma il 54% di tutta
l’acqua dolce accessibile dei fiumi, dei
laghi e della falde acquifere
• Il 70% dei rifiuti industriali dei paesi in
via di sviluppo vengono liberamente
scaricati nella acque di fiumi e laghi
• Entro il 2025 quasi 2 miliardi di
persone vivranno in regioni dove
l’acqua sarà scarsa o assente, mentre i
2/3 dell’intera popolazione mondiale
subirà dei disagi
Fonte: USDA
Il deserto continua ad avanzare
Crisi ambientale
• Gli epocali cambiamenti climatici
che stiamo vivendo sono causati
dall’attività dell’uomo
• E’ dal 1970 che l’umanità consuma
più risorse di quanto il pianeta è in
grado di ripristinare ogni anno
• Stiamo assistendo alla repentina
perdita della biodiversità
• Gli inquinanti organici persistenti
sono un pericolo per la vita
Quel che rimane dell’Artico (-40%). Entro fine secolo probabile
scioglimento dei ghiacci della Groenlandia e dell’Antartide Occidentale.
Le ultime foreste primarie del 2008
Crisi della nostra civiltà
• L’aumento dell’indebitamento
significa che aumentano le pressioni
per un futuro più prospero
• Cresce la competizione per
l’accaparramento di energia, acqua,
materie prime minerarie e prodotti
agricoli, ma crescono anche le spese
militari e il numero di indigenti
• Un pianeta sempre più degradato
rischia di tradire le promesse di un
futuro più prospero
Il risultato è la lotta di tutti contro
tutti per l’accaparramento delle
ultime risorse naturali.
Un sistema economico
fondato sulla crescita e
sempre più indebitato è
obbligato a crescere, ma
questo è ormai diventato
incompatibile con i limiti
del pianeta e i
rendimenti decrescenti
SFERA
CULTURALE
SFERA
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Risposta che gli
individui e i gruppi
sociali danno al
problema della loro
esistenza e della loro
morte.
Quando le pratiche materiali
diventano indipendenti e
autonome si autoregolamentano.
Rimane solo il senso economico, legato
a concetti come efficienza, razionalità
e crescita.
• L’emancipazione dell’economia dalla
morale e dalla politica: ora le «leggi»
economiche di Adam Smith dominano
l’agire e il pensare umano
• Anche il socialismo di Marx si affida
alla crescita, al progresso economico e
alla produttività come fine, come meta
finale a cui la società deve tendere
Né liberismo né marxismo tengono in considerazione i limiti
del pianeta sperando sempre che sarà una qualche
tecnologia futura a risolvere i nostri problemi
Secondo l’antropologo Diamond:
Il collasso o meno delle società passate è dipeso da
come queste hanno gestito i problemi ambientali
legati alla gestione delle risorse naturali nel
momento in cui si sono trovate di fronte a un calo
della disponibilità delle stesse
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rispondiamo sempre con soluzioni
economiche
• Aumento della base monetaria
• Aumento dell’indebitamento
• Sgravi fiscali
• Deregolamentazione dell’economia
• Nuove infrastrutture
• Aumenti della produttività (vedi il
paradosso di Jevons)
• Incentivi alla crescita demografica
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Che cos’è la decrescita?
• Secondo Latouche, “decrescita non è il termine
simmetrico di crescita, ma uno slogan politico con
implicazioni teoriche”, “è una parola d’ordine che
significa abbandonare radicalmente l’obiettivo
della crescita per la crescita, un obiettivo il cui
motore non è altro che la ricerca del profitto da
parte dei detentori del capitale e le cui conseguenze
sono disastrose per l’ambiente”
• Secondo Pallante, “la decrescita è invece la
riduzione volontaria della produzione di alcuni tipi
di merci che si ritengono inutili o dannose, come chi
decide di dimagrire per stare meglio e riduce
volontariamente l’assunzione di alcuni cibi che
ritiene controproducenti o nocivi per la sua salute”
L’unico modo che abbiamo per evitare
la catastrofe, ovvero il collasso del
pianeta e della nostra società è di
riportare subito la nostra economia a
una dimensione che sia compatibile
con i delicati cicli ecologici della Terra
Solo un radicale rovesciamento dei
valori correnti ci permetterà di evitare il
peggio, perché il degrado del pianeta è
sempre più irreversibile
Cosa fare?
«Consumare meno, per lavorare
meno e lavorare tutti»
Alcuni consigli pratici
1. Diminuire il consumo di tutto ciò che inutile, superfluo,
evitabile
2. Ridurre gli sprechi di ogni genere, produrre meno rifiuti
3. Autoprodurre ciò che ci serve per ridurre la dipendenza
dal mercato e risparmiare denaro
4. Con i soldi risparmiati dal punto numero 1), 2), 3) si
deciderà di diminuire il numero di ore di lavoro
5. Puntare alla totale indipendenza dal punto di vista
energetico
6. Rafforzare i legami sociali con amici, parenti e vicini
7. Consumare meno carne e comprare più prodotti locali
8. Stare all’aria aperta, praticare sport all’aperto, quindi
andare a correre, in bicicletta, limitare il più possibile
l’uso della televisione (o del cellulare), preferendo la
lettura di un buon libro o una serata in compagnia con
amici
9. Utilizzare il più possibile materiali naturali e senza residui
chimici pericolosi per la salute e l’ecosistema
E la politica italiana cosa può fare?
1. Investire l’aumento della produttività nella riduzione
dell’orario di lavoro e nell’azzeramento della
disoccupazione
2. Contabilizzazione di tutte le esternalità negative
3. Ri-localizzare le attività produttive che devono
essere legate al territorio
4. Investire sull’efficienza energetica
5. Investire sul patrimonio artistico-culturale, su quello
ambientale e sul recupero dei centri storici cittadini
6. Un sistema di trasporto pubblico efficiente e semi-
gratuito
7. Uscita dalla Nato e ripensamento della spesa militare
8. Incentivare la piccola proprietà contadina e il
biologico
9. Favorire e incentivare l’autoproduzione di beni e
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Grazie per l’attenzione!
Per ulteriori informazioni:
http://economiafinita.com
manuel.castelletti@gmail.com

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Presentazione Situazione Mondiale

  • 1.
  • 2. Crisi Economica • Crisi dei mutui sub-prime, crisi del debito pubblico europeo e rallentamento della crescita economica cinese • Aumento dell’indebitamento totale e delle immissioni di liquidità da parte delle Banche Centrali nel sistema monetario • Aumenta l’interdipendenza e quindi la fragilità dell’economia mondiale
  • 3. Stiamo assistendo alla finanziarizzazione dell’economia Crescita Economia ‘00-’10 +40,29% Crescita Stock Finanziario ‘00-’10 +87,27% Tasso Percentuale
  • 4. Crisi Energetica • Siamo dipendenti dai combustibili fossili, una fonte destinata a esaurirsi entro qualche decennio e fortemente inquinante • Il nucleare non è la soluzione • L’affacciarsi dei paesi emergenti ha fatto esplodere la domanda di energia mondiale • Le rinnovabili sono la soluzione?
  • 5. L’87% dell’energia consumata proviene dai combustibili fossili
  • 6. Grande incremento dei consumi di energia negli ultimi anni
  • 7. Come mai il prezzo del petrolio è passato dagli oltre 140 US$ del 2008 agli attuali 30 US$? 9.000 10.000 11.000 12.000 13.000 14.000 15.000 16.000 17.000 20.000 30.000 40.000 50.000 60.000 70.000 80.000 Mondo (esclusi USA&Canada) USA&Canada (asse dx) Produzione di petrolio in migliaia di barili al giorno
  • 8. Cosa ci dice l’EIA sul petrolio? 0 20 40 60 80 100 120 Miglioramenti di raffinazione Altri petroli non convenzionali Petrolio extra-pesante e bitume Tight Oil Liquidi del gas naturale Miglioramenti nei processi di reupero Giacimenti di greggio ancora da scoprire Giacimenti di greggio ancora da sfruttare Giacimenti di greggio in produzione Previsioni produzione di petrolio (in milioni di barili al giorno) Fonte: rielaborazione dati EIA WEO 2015
  • 9. Però non tutto il petrolio ha lo stesso costo di produzione Fonte: Bank of Canada, Monetary Policy Report gennaio 2015
  • 10. Abbiamo già superato il picco dell’energia proveniente dal petrolio?
  • 11. Investimenti: dai 700 miliardi del 2014 ai 570 miliardi del 2015. E se il tasso di declino dei giacimenti in produzione fosse del 5% anziché il 4%?
  • 12. Crisi mineraria • Le economie emergenti insieme alle nuove tecnologie hanno fatto esplodere la domanda mondiale di materie prime minerarie • La maggior parte della produzione si concentra in paesi poco stabili politicamente o comunque oligopolisti (la Cina per le terre rare e il tungsteno ad esempio) • Anche le materie prime minerarie non sono infinite (vedi il caso rame)
  • 13. Crisi socio-demografica • La popolazione continua a crescere, saremo 8,5 miliardi entro il 2030, 9,7 miliardi entro il 2050 e 11,2 miliardi entro il 2100 • Il 70% della popolazione più povera possiede solamente il 2,9% della ricchezza totale • Nel 2014, 805 milioni di persone soffrivano ancora la fame, mentre altre 2 miliardi soffrivano di «fame nascosta»
  • 14. Crisi agricola • Declina la superficie agricola • Cresce la domanda di carne, mais, soia e oli vegetali (entro il 2030 avremo bisogno di ulteriori 109,1 milioni di ettari in più per soddisfare la domanda di biocombustibili) • Entro il 2050 bisognerà aumentare la produzione di cibo del 70% cibo (ma i cambiamenti climatici dimezzeranno la produzione dell’80% dei terreni agricoli)
  • 15.
  • 16. Crisi delle risorse idriche • L’umanità consuma il 54% di tutta l’acqua dolce accessibile dei fiumi, dei laghi e della falde acquifere • Il 70% dei rifiuti industriali dei paesi in via di sviluppo vengono liberamente scaricati nella acque di fiumi e laghi • Entro il 2025 quasi 2 miliardi di persone vivranno in regioni dove l’acqua sarà scarsa o assente, mentre i 2/3 dell’intera popolazione mondiale subirà dei disagi
  • 17. Fonte: USDA Il deserto continua ad avanzare
  • 18. Crisi ambientale • Gli epocali cambiamenti climatici che stiamo vivendo sono causati dall’attività dell’uomo • E’ dal 1970 che l’umanità consuma più risorse di quanto il pianeta è in grado di ripristinare ogni anno • Stiamo assistendo alla repentina perdita della biodiversità • Gli inquinanti organici persistenti sono un pericolo per la vita
  • 19.
  • 20.
  • 21. Quel che rimane dell’Artico (-40%). Entro fine secolo probabile scioglimento dei ghiacci della Groenlandia e dell’Antartide Occidentale.
  • 22.
  • 23. Le ultime foreste primarie del 2008
  • 24.
  • 25. Crisi della nostra civiltà • L’aumento dell’indebitamento significa che aumentano le pressioni per un futuro più prospero • Cresce la competizione per l’accaparramento di energia, acqua, materie prime minerarie e prodotti agricoli, ma crescono anche le spese militari e il numero di indigenti • Un pianeta sempre più degradato rischia di tradire le promesse di un futuro più prospero
  • 26. Il risultato è la lotta di tutti contro tutti per l’accaparramento delle ultime risorse naturali.
  • 27. Un sistema economico fondato sulla crescita e sempre più indebitato è obbligato a crescere, ma questo è ormai diventato incompatibile con i limiti del pianeta e i rendimenti decrescenti
  • 28. SFERA CULTURALE SFERA ECONOMICA VS Risposta che gli individui e i gruppi sociali danno al problema della loro esistenza e della loro morte. Quando le pratiche materiali diventano indipendenti e autonome si autoregolamentano. Rimane solo il senso economico, legato a concetti come efficienza, razionalità e crescita.
  • 29. • L’emancipazione dell’economia dalla morale e dalla politica: ora le «leggi» economiche di Adam Smith dominano l’agire e il pensare umano • Anche il socialismo di Marx si affida alla crescita, al progresso economico e alla produttività come fine, come meta finale a cui la società deve tendere Né liberismo né marxismo tengono in considerazione i limiti del pianeta sperando sempre che sarà una qualche tecnologia futura a risolvere i nostri problemi
  • 30. Secondo l’antropologo Diamond: Il collasso o meno delle società passate è dipeso da come queste hanno gestito i problemi ambientali legati alla gestione delle risorse naturali nel momento in cui si sono trovate di fronte a un calo della disponibilità delle stesse
  • 31. A una crisi ambientale rispondiamo sempre con soluzioni economiche • Aumento della base monetaria • Aumento dell’indebitamento • Sgravi fiscali • Deregolamentazione dell’economia • Nuove infrastrutture • Aumenti della produttività (vedi il paradosso di Jevons) • Incentivi alla crescita demografica • Industrializzazione dell’agricoltura
  • 32. Che cos’è la decrescita? • Secondo Latouche, “decrescita non è il termine simmetrico di crescita, ma uno slogan politico con implicazioni teoriche”, “è una parola d’ordine che significa abbandonare radicalmente l’obiettivo della crescita per la crescita, un obiettivo il cui motore non è altro che la ricerca del profitto da parte dei detentori del capitale e le cui conseguenze sono disastrose per l’ambiente” • Secondo Pallante, “la decrescita è invece la riduzione volontaria della produzione di alcuni tipi di merci che si ritengono inutili o dannose, come chi decide di dimagrire per stare meglio e riduce volontariamente l’assunzione di alcuni cibi che ritiene controproducenti o nocivi per la sua salute”
  • 33. L’unico modo che abbiamo per evitare la catastrofe, ovvero il collasso del pianeta e della nostra società è di riportare subito la nostra economia a una dimensione che sia compatibile con i delicati cicli ecologici della Terra Solo un radicale rovesciamento dei valori correnti ci permetterà di evitare il peggio, perché il degrado del pianeta è sempre più irreversibile Cosa fare?
  • 34. «Consumare meno, per lavorare meno e lavorare tutti»
  • 35. Alcuni consigli pratici 1. Diminuire il consumo di tutto ciò che inutile, superfluo, evitabile 2. Ridurre gli sprechi di ogni genere, produrre meno rifiuti 3. Autoprodurre ciò che ci serve per ridurre la dipendenza dal mercato e risparmiare denaro 4. Con i soldi risparmiati dal punto numero 1), 2), 3) si deciderà di diminuire il numero di ore di lavoro 5. Puntare alla totale indipendenza dal punto di vista energetico 6. Rafforzare i legami sociali con amici, parenti e vicini 7. Consumare meno carne e comprare più prodotti locali 8. Stare all’aria aperta, praticare sport all’aperto, quindi andare a correre, in bicicletta, limitare il più possibile l’uso della televisione (o del cellulare), preferendo la lettura di un buon libro o una serata in compagnia con amici 9. Utilizzare il più possibile materiali naturali e senza residui chimici pericolosi per la salute e l’ecosistema
  • 36. E la politica italiana cosa può fare? 1. Investire l’aumento della produttività nella riduzione dell’orario di lavoro e nell’azzeramento della disoccupazione 2. Contabilizzazione di tutte le esternalità negative 3. Ri-localizzare le attività produttive che devono essere legate al territorio 4. Investire sull’efficienza energetica 5. Investire sul patrimonio artistico-culturale, su quello ambientale e sul recupero dei centri storici cittadini 6. Un sistema di trasporto pubblico efficiente e semi- gratuito 7. Uscita dalla Nato e ripensamento della spesa militare 8. Incentivare la piccola proprietà contadina e il biologico 9. Favorire e incentivare l’autoproduzione di beni e servizi, il riutilizzo e la riparazione
  • 37. Grazie per l’attenzione! Per ulteriori informazioni: http://economiafinita.com manuel.castelletti@gmail.com