Sono stato a Nassirya (ci sono stato dal 25/5/2006 al 14/7/2006),lì dopo pochi giorni che ero arrivato mi sono trovato indirettamente partecipe di un grande dramma,poi vissuto da tutti in Patria "la morte per un attentato del ragazzo della Brigata Sassari Alessandro Pibiri".
Ma viverlo da lì non è la stessa cosa di viverlo da casa davanti ad un televisore.
L'ì le emozioni sono fortissime,indescrivibili...specialmente quando si ha una sensibilità particolare ed il mio compagno di stanza è stato tra i primi che trovandosi con lui ha cercato di soccorrerlo.
Io ho pianto quanto tutto ciò e accaduto,quando il mattino dopo è passato davanti a me il mezzo su cui c'era il ragazzo martoriato,quando sono stato tra quelli che gli ha reso omaggio nella chiesa di Camp Mittica,quando mi è passata davanti la bara per il rimpatrio.
Tutto ciò lo sentivo in modo particolare,perchè quel ragazzo di 25 anni,era uno di noi che stava fino a poco prima in mezzo a noi,in servizio,a mensa e a riposo,al bar,nelle postazioni internet e al telefono continuamente con i propri cari. Era uno di noi che stava con me.
Ed e stato in quei giorni che ho sentito e riportato per iscritto ciò che tutti in quel momento stavamo sentendo e vivendo.
Ed ho pianto mentre la scrivevo e tutt'oggi mi commuovo a leggerla.
Per finire,ho scritto questa mia composizione anche per rendere partecipe ancora di piu tutti, di ciò che i militari provano fuori dalla Patria e per tutti i soldati che tutt'ora sono impegnati nei vari teatri operativi di guerra e per tutti quelli che non ce l'hanno fatta,morendo per la Patria.
Ringrazio tutti coloro che sono passati in queste pagine per leggerla.
Serg.CRI Longo Pasquale
Poesia con foto:
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