Triora , one of the most beautiful of Liguria , has become for some years the capital of the witches with dedicated events villages , gadgets , guided tours and a museum .
E. Raspi - Art Bonus i progetti del Comune di Volterra
Triora – la capitale delle streghe
1. TRIORA – LA CAPITALE DELLE STREGHE
Triora, uno dei borghi più belli della Liguria, è diventata da alcuni anni la
capitale delle streghe con manifestazioni dedicate, gadget, tour guidati e
un museo. Un ruolo importante lo gioca il fascino misterioso e noir del
paese, con i vicoli anneriti, i passaggi oscuri, le montagne intorno. A quasi
800 metri d'altitudine, il paese appare protetto dai monti, forte di un
passato prestigioso e tenacemente legato alle proprie tradizioni. La visita
comincia dal Museo Etnografico e della Stregoneria, che s'incontra subito:
un allestimento molto curato e suggestivo racconta la vita e la storia del
territorio. Suddiviso in sei sale, il museo rappresenta le diverse attività
della vita contadina: ci sono gli attrezzi da lavoro di contadini, mulattieri,
falegnami, una sala per il castagno e una per il vino, la cucina, la
lavorazione del latte.
Nei sotterranei, antica sede delle carceri, è invece allestito il museo della
stregoneria: qui si possono vedere ricostruite scene di interrogatori,
streghe intente nelle loro attività, oggetti e documenti del tragico periodo
dei processi cinquecenteschi. Uno dei punti più curiosi e suggestivi è il
rudere della Cabotina, dove, secondo la tradizione, si davano
appuntamento le streghe per i loro sabba e i loro intrugli, che si trova
poco fuori dalla porta soprana. Saliti a dare un'occhiata ai resti del
castello, piuttosto esigui ma sufficienti a rendere l'idea della maestosità
dell'edificio, si può entrare nella parte più suggestiva del centro storico,
ricca di opere e palazzi importanti. Il cuore del paese è la piazza Tommaso
Reggio, dove si trovano il palazzo Stella, centro del potere triorese per
2. secoli, in cui soggiornò l'inquisitore Giulio Scribani, e l'antichissima
Collegiata.
Della primitiva chiesa a tre navate restano pochi segni, come il portale
con blocchi di pietra nera e marmo bianco; l'aspetto attuale risale al
profondo intervento di ristrutturazione della seconda metà del
3. Settecento. La chiesa custodisce molte opere di grande pregio. Ricca
anche la collezione dell'oratorio di San Giovanni Battista, dove aveva sede
l'omonima confraternita. Nei pressi della piazza si trovano infine due vie
dal nome (e dalla storia) curiosa: Camurata, oscura e fumosa, deve il
proprio nome al fatto che per una terribile pestilenza vennero murate
porte e finestre; Sambughea fu così chiamata dopo che ,sempre per la
micidiale pestilenza , intere famiglie furono sterminate e sulle case
abbandonate nacquero i sambuchi.
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