La mietitura a mano era uno dei lavori più duri: sotto il sole
di luglio schiere di uomini e donne falciavano e riunivano il frumento in covoni e poi in biche, lasciandolo seccare in campo per qualche giorno prima di portarlo sull’aia per la trebbiatura. Non c’è quindi da stupirsi se, a metà dell’Ottocento,
uno degli obiettivi della nascente
meccanizzazione agricola fosse
proprio quello di realizzare macchine
per la mietitura. In queste pagine vi
raccontiamo la storia di una delle
innovazioni che hanno rivoluzionato
il lavoro dei campi
La mietitura a mano era uno dei lavori più duri: sotto il sole
di luglio schiere di uomini e donne falciavano e riunivano il frumento in covoni e poi in biche, lasciandolo seccare in campo per qualche giorno prima di portarlo sull’aia per la trebbiatura. Non c’è quindi da stupirsi se, a metà dell’Ottocento,
uno degli obiettivi della nascente
meccanizzazione agricola fosse
proprio quello di realizzare macchine
per la mietitura. In queste pagine vi
raccontiamo la storia di una delle
innovazioni che hanno rivoluzionato
il lavoro dei campi
2. Nella storia della risicoltura mediterranea, l’attrezzo prima e la
macchina poi hanno integrato il lavoro umano, con progressive
sostituzioni, raffigurabili in 4 fasi:
1. L’età del pane (alimento per il lavoro dell’uomo)
2. L’età del fieno per buoi e cavalli
3. L’età dell’acqua per l’azionamento delle prime
macchine (trebbiare e sbiancare il risone)
4. L’età del petrolio e dell’elettricità
3. Nelle risaie italiane, il bue è stato
sostituito dal cavallo da tiro
pesante. Erano cavalli di oltre 800
kg di peso, ma agili e scattanti
anche nel fango della risaia,
impiegati in tutte le operazioni della
coltivazione e anche come mezzo di
trasporto.
Alimentati con farina e granaglie
prodotti in azienda, essi fornivano
energia a basso costo.
BUOI, CAVALLI, BUFALI
Nelle risaie del sud-est asiatico
ancora oggi vengono impiegati i
bufali d’acqua.
4. Introduzione delle macchine
Dopo il 1960, l’utilizzo degli animali in agricoltura
diminuisce.
L’introduzione delle macchine ha mirato a sostituire il
lavoro umano e animale nelle operazioni più impegnative:
dapprima la trebbiatura (separazione del chicco dalla
paglia e la pula), poi l’aratura e l’essiccazione, poi la
monda, per terminare con la raccolta e il diserbo.
Le prime macchine
I primi esperimenti in risaia di aratura meccanica,
risalgono al 1910 a Vercelli. Servivano mezzi
meccanici che sostituissero le braccia di migliaia di
uomini che, di lì a poco, sarebbero finiti al fronte a
combattere.
La maggior velocità di avanzamento delle
macchine, rispetto agli animali, facilitò anche la
preparazione del terreno, perché la zolla veniva
frantumata dal mezzo meccanico in movimento.
I primi modelli avevano ruote larghe e di ferro.
5. Alla fine delle guerre, le macchine agricole a
diesel si diffondono rapidamente. Tutte sono
a trazione integrale, cioè hanno quattro ruote
che riescono a imprimere al suolo una
potenza crescente, dando al mezzo la
capacità di muoversi agilmente anche nei
terreni resi difficili dal fango, come quelli della
risaia.
Nascono diversi tipi di TRATTRICI, a seconda del
compito che devono svolgere in risaia.
Trattrice equipaggiata
con ruote dentate per la
lavorazione in acqua.
6. Oggi ci sono modelli di trattori con la guida satellitare (GPS), molto utili quando
si lavora in acqua e non si hanno riferimenti visibili, in particolare durante la
semina, la distribuzione di fitofarmaci e fertilizzanti con attrezzi che hanno una
larghezza di lavoro di 12-18 metri.
9. L’aratro è uno strumento che rivolta
il terreno
Oggi il terreno viene
mosso da trattori che
trainano aratri in
metallo, che
tracciano più solchi in
una volta sola.
ARATURA
11. L’erpice è un attrezzo frangizolle, cioè
che rende la terra più farinosa e
sottile.
ERPICATURA
Ora grandi erpici meccanici sono in
grado di preparare un ettaro (cioè un
quadrato di terra lungo 100 m) poco
più che in venti minuti.
13. MACCHINE PER IL LIVELLAMENTO E LO SPIANAMENTO
Attualmente il risicoltore è in grado di coltivare risaie di grandi dimensioni, con
contorni regolari e ben livellate grazie all’impiego di trattrici cingolate, munite di
lame frontali e attrezzi trainati per lo spostamento di terreno.
15. SPARGICONCIME E FERTILIZZANTE
Ecco una moderna
macchina spargiconcime
e spargiletame.
Una volta si usava solo il letame
come concime e veniva sparso
a mano con pale.
16. http://www.spezialiantenore.com/servizi/20/semina-e-diserbo#de
SEMINA E DISERBO
La semina oggi avviene con un
apparecchio che deposita seme
e concime
contemporaneamente. La
semina può essere assistita da
guida satellitare.
Prima e dopo la semina altre
trattrici si occupano di distribuire
il diserbante, che elimina le
piantine infestanti.
Un tempo la semina a spaglio veniva fatta da seminatori esperti. Quando il riso iniziava a
crescere, veniva praticata la monda, cioè la raccolta delle piantine infestanti, dalle
famose mondine.
17. MIETITURA
Il raccolto del riso, fino al 1950, veniva praticato
manualmente: ora è eseguito con le mietitrebbie.