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COMUNICATO STAMPA
SINDACO, GIUNTA E MAGGIORANZA : ABBIAMO SCHERZATO, CON IL
PORTA A PORTA VI AUMENTIAMO LE TASSE.
A seguito del comunicato congiunto redatto dai gruppi politici di “Pro.di.Gio.”
e “Solidarietà e partecipazione”, riguardante la principale protagonista della
recente cronaca cittadina, la TARI, urge più che un confronto una serie di
chiarimenti.
Prima di essere nuovamente tacciati di produrre disinformazione, e
ricordando comunque di non aver mai ricevuto risposte adeguate ai nostri
numerosi interrogativi se non quelle derivanti dalla semplice constatazione
della realtà oggettiva a cui noi stessi ci siamo ispirati, andrebbero fatte alcune
considerazioni. Nella prima parte del comunicato in questione si parla,
letteralmente, di “fantomatici aumenti stellari pro capite”; la rassicurazione
viene immediatamente meno, ovviamente non prima di aver riversato le colpe
ai precedenti amministratori. Senza voler fare l’esegesi del documento,
espressioni quali “mediamente le utenze domestiche urbane non subiranno
incrementi” non significa che subiranno delle diminuzioni. Il malcelato
aumento trova conferma quando si parla delle utenze non domestiche e delle
case sparse oltre il perimetro urbano. Qui lo sconto passa da una percentuale
del 60% ad una “al massimo del 35%”. Ridurre lo sconto significa aumentare
la tassa in virtù di un servizio a nostro avviso ugualmente carente e per certi
versi inesistente. Fatta questa premessa, vogliamo focalizzarci su alcuni
punti.
Nel documento si parla di un incremento della quota fissa della TARI dovuto
all’aumento dei costi strutturali, tra cui vengono fatte ricadere le assunzioni
dei nuovi lavoratori così come l’aumento delle corse per effettuare la raccolta
differenziata. Vorremmo ricordare all’Amministrazione che ha sottoscritto un
contratto con la Navita, un’azienda privata che sta avendo degli utili dalla
raccolta differenziata qui a Gioia del Colle, ed è quantomeno ridicolo (o
preoccupante) addossare alla comunità l’aggravio di questi costi,
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specialmente delle nuove assunzioni (costo già previsto dal capitolato di
appalto e non costo sopraggiunto).
La quota variabile della TARI, in virtù della forte diminuzione del conferimento
in discarica dell’indifferenziato e dell’altresì diminuita ecotassa, ha generato
sicuramente un risparmio per i cittadini gioiesi, ma nel calcolo sembra come
se non se ne tiene conto (se si enfatizza il dato che nei primi mesi la raccolta
differenziata è passata dal 28% al 65%. Significa che un 37% di rifiuti non è
stato conferito in discarica e quindi si suppone, secondo logica, che i costi di
smaltimento si siano ridotti). Non essendoci dei dati storici di riferimento e
mancando, come si evince dallo stesso documento, qualsivoglia “numero
economico” inerente alle spese e ai risparmi, si capisce che queste stime
sono state fatte in virtù di ipotesi. L’ipotesi della Giunta e della maggioranza
seppoprodigina stima il costo del servizio pari a quello degli anni precedenti
(quindi a cosa è servito togliere il servizio di raccolta alla Spes, avviare il
porta il porta con l’aggravio di incombenze a carico dei cittadini? Solo ad
avere una città più sporca, vedasi vie di campagna e tasse più alte a carico
degli utenti?). Probabilmente, magari auspicando dei maggiori introiti da
destinare ad altri capitoli, questa amministrazione sta esigendo molto più del
dovuto, mascherando il tutto con il presunto “principio di equità”. Non ci
sembra equo, infatti, che i possessori di una casa oltre il perimetro urbano,
magari utilizzata solo due mesi l’anno o, ancor più significativamente, ricevuta
in eredità e non abitata, si trovino a pagare quello che in realtà non gli spetta
o che le attività produttive, che già pagano di tasca propria lo smaltimento di
rifiuti speciali, si vedano raddoppiati il costo della TARI.
Vorremmo ricordare, inoltre, che in tutte le assemblee cittadine per il lancio
del porta a porta, la compagnia di giro composta dal Sindaco Lucilla ed altri
amministratori e dal tecnico della Navita (ex Spes passato in corso d’opera
alla concorrenza) Ing. Gadaleta, così come nei consigli comunali dedicati,
assicurava che l’accordo con Navita apportava un notevole risparmio per
l’economia gioiese, specialmente per quanto riguardava la TARI che avrebbe
visto un calo delle tariffe a carico dei cittadini. Come definire la cosa: abuso
della credulità popolare? Gioco delle tre carte nell’accademia della
“zarafferia”? Nel giorno in cui si sancisce la liquidazione della Spes, e si
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accerta l’incapacità concettuale di rilanciarla, assistiamo anche all’ennesima
promessa mancata di questa amministrazione e allo scaricare il costo di
scelte affrettate e poco oculate sui cittadini.
Il principio che sta alla base della TARI è di rango comunitario e
sostanzialmente afferma: chi inquina paga. Tradotto significa che chi produce
più rifiuti dovrebbe pagare di più (centinaia di sentenze delle Commissioni
Tributarie ed anche della Cassazione e del Consiglio di Stato sono concordi
nell’affermare questo principio).. Nello schema di delibera approntato dalla
Giunta e sostenuto dalla maggioranza invece questo principio, oltre a basarsi
su una stima di costo del servizio non dimostrato e per certi versi illogico,
viene ribaltato: chi produce meno rifiuti viene tassato di più. Due esempi:
casa secondaria di campagna, utilizzata, bene che va, solo per i mesi estivi,
quindi con produzione di rifiuti ridottissima (nello stesso periodo la casa
principale di città non produce rifiuti in quanto se risiedo in campagna
contemporaneamente non posso risiedere in città) aumento del costo del
30% (le seconde case già pagano una imposta patrimoniale che è l’IMU che
nel nostro Comune è al massimo delle aliquote e quindi la TARI agirebbe
come una ulteriore tassa patrimoniale e non come copertura del costo per un
servizio ricevuto, peraltro, già pagato interamente sull’abitazione principale).
Attività produttive. Aumento del 30% del costo per i rifiuti solidi urbani, le
stesse aziende pagano già a carissimo prezzo lo smaltimento dei rifiuti
speciali, che costituiscono la gran parte dei rifiuti prodotti.
Alla città viene chiesta ancora una volta pazienza ma, contestualmente, il
Consiglio Comunale mostra fratture interne alla maggioranza ormai
impossibili da nascondere sotto il velo dell’arroganza autoritaria. Bene ha
fatto l’intera opposizione a proporre un emendamento, redatto materialmente
dal nostro consigliere Donato Paradiso, che conferma il mantenimento delle
tariffe attuali in attesa di dati puntuali che possono far modulare le nuove
tariffe su dati concreti e verificabili. Auspichiamo che una maggioranza
sbrindellata ritrovi un minimo di saggezza e accolga le nostre proposte
responsabili, al contrario sarà complice di un ulteriore atto sbagliato nei
confronti dei cittadini e della città. La primavera stenta a mostrarsi, lasciando
sempre più spazio ad un lugubre inverno.
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Gioia del Colle, 22 marzo 2018
Ufficio Comunicazione
“Città di tutti – La Bottega”