A causa del loro elevato sviluppo lineare, le infrastrutture a rete (strade, autostrade, ferrovie, flow lines, ecc.) intercettano frequentemente aree caratterizzate da fenomeni di dissesto idrogeologico. Non si tratta solo di fenomeni di grandi dimensioni, che in genere sono cartografati e studiati, ma anche dissesti superficiali di piccolo volume, solitamente ignorati dalle cartografie ufficiali, che possono compromettere la sicurezza delle infrastrutture di trasporto.
Un’idea dell’entità del problema è fornita da una recente analisi da noi effettuata esaminando la letteratura scientifica disponibile sul territorio italiano, nell’ambito della quale sono stati catalogati più di 400 eventi di dissesto idrogeologico che hanno danneggiato le linee ferroviarie italiane negli ultimi 60 anni. Si tratta solo degli eventi di maggiore entità, che per varie ragioni hanno stimolato l’interesse del mondo scientifico, ai quali andrebbero aggiunti
tutti gli eventi minori, che in genere vengono riportati solo dai
Media.
INCLINE può mettere a disposizione dei suoi clienti la tecnologia del rilievo topografico e geomeccanico realizzato con sistema di acquisizione laser-scanner terrestre.Quando le pareti rocciose sono di dimensioni notevoli, la normale tecnologia di rilievo topografico diventa inefficace; la scansione topografica delle pareti rocciose diventa quindi possibile con l’utilizzo di un laser-scan georeferenziato che permette di rilevare l’intero fronte roccioso da distanza (fino a 1000m) e con una risoluzione massima pari a 20.400 punti/m2.Lo strumento topografico laser utilizza una tecnologia di scansione degli oggetti che sfrutta la riflessione luminosa degli oggetti per definirne le coordinate.Dalla definizione delle coordinate si passa poi all’esportazione della nuvola dei punti che ne definisce il modello solido 3D con una risoluzione massima di circa 20.400punti/mq.
Sicilia: spunta una tangente di 38 milioni per i termovalorizzatori (mai costruiti)
Per entrare nell'affare dei termovalorizzatori bisognava pagare: «Non possiamo escludere azioni di corruzione ed eventi penalmente rilevanti nell'ambito delle trattative connesse ai progetti siciliani». A lanciare l'allarme era stata la società di revisione Ernst & Young al termine di un audit che le era stato commissionato da Gea, il colosso tedesco quotato in Borsa che avrebbe dovuto fornire chiavi in mano, con l'italiana Pianimpianti, tre dei quattro maxi-inceneritori che avrebbero dovuto produrre elettricità bruciando rifiuti.
ECOMAFIE - Ha trovato invece riscontro la segnalazione di Roberto Scarpinato, oggi procuratore generale, che alla Commissione sulle ecomafie parlò di una cordata di politici, imprenditori, mafiosi e professionisti per gli appalti della discarica di Bellolampo. Il contesto è stato ricostruito attraverso indagini mirate. Più complesso il contenzioso scaturito dalla gara per Bellolampo prima annullata, poi di nuovo bandita e vinta da un consorzio di imprese che fanno capo alla Falck. La stessa Falck ha fatto ricorso contestando un onere improprio: il giudizio è in fase di appello dopo una sentenza negativa del Tar. Altri giudizi non ancora definiti riguardano altri aspetti del contenzioso amministrativo.
L'audizione di Scarpinato. Il 12 ottobre 2007 il magistrato che aveva collaborato con Falcone e Borsellino partecipò a un'audizione dinanzi alla Commissione parlamentare d'inchiesta sulle ecomafie, presieduta da Gaetano Pecorella. In quella sede lanciò l'allarme sull'impianto che Pea avrebbe dovuto realizzare a Bellolampo: osservò «come l'organizzazione mafiosa fosse incisivamente intervenuta per acquisire il controllo economico dell'intero ciclo dello smaltimento dei rifiuti urbani in tutta la Sicilia» e denunciò la «cooperazione di mafiosi, politici, professionisti e imprenditori anche non siciliani, finalizzata ad aggiudicarsi il monopolio degli appalti della discarica di Bellolampo per la progettazione e la realizzazione di un inceneritore».
Scarpinato continuò ad indagare finché non lasciò Palermo per assumere l'incarico di procuratore generale a Caltanissetta. Cosa accadde dopo la sua uscita?
CONTINUA SU……..
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/termovalorizzatori-in-sicilia-gli.html
Convenzione piano aria sicilia 2007 al capitolo 7 pag 229 riportate righe 18...Pino Ciampolillo
Decadenza, per inosservanza prescrizioni, decreto 693 18 luglio 2008
Il Sottoscritto Coordinatore del Comitato Cittadino Isola Pulita con la presente intende ribadire quanto dichiarato nel corso della riunione del Tavolo tecnico tenutosi presso il 1° Servizio VIA-VAS di questo Assessorato, avente ad oggetto “Procedura A.I.A. Impianto IPPC ditta Italcementi S.p.a.”:
Considerato che la procedura di autorizzazione integrata ambientale, in particolare per I cementifici, ha diverse funzioni, quelle di maggior interesse sono le seguenti:
a) verifica puntuale delle autorizzazioni ambientali esistenti per ricondurle ad una unica autorizzazione tenendo conto del principio della applicazione della prevenzione e riduzione dell’inquinamento, al fine di raggiungere l’obiettivo di un elevato livello di protezione ambientale e della popolazione.
b) Verifica della applicazione delle migliori tecnologie disponibili (sulla base di linee guida redatte per conto della Commissione della Unione Europea ed a livello nazionale) atte a ridurre gli impatti ambientali e, tenendo conto delle caratteristiche tecnologiche e la durata di vita tecnica dell’impianto, la previsione di prescrizioni atte a ricondurre l’impianto, ove necessario, a raggiungere prestazioni idonee entro tempi certi.
c) La fissazione di limiti emissivi per le diverse matrici ambientali di interesse (emissioni, scarichi, rumore, ecc) che tengano conto delle tecnologie disponibili e applicabili al caso in esame ma anche delle caratteristiche ambientali della area limitrofa all’impianto. In tal caso possono essere prescritti limiti inferiori a quelli stabiliti dalle norme nazionali applicabili all’impianto e anche limiti inferiori alle prestazioni ottenibili dall’applicazione delle migliori tecnologie ove le criticità locali siano tali da renderle necessarie.
d) La individuazione di dettaglio di un programma di monitoraggio a cura del gestore e di un programma di controllo da parte degli enti preposti che riguardi oltre al rispetto dei limiti emissivi disposti anche le specifiche modalità gestionali prescritte e il rispetto concreto delle migliori tecnologie disponibili individuate per l’impianto.
http://isoladellefemmineitalcementieambiente.blogspot.it/2013/11/siracusa-imprese-preoccupate-dellesame.html
Sicilia: spunta una tangente di 38 milioni per i termovalorizzatori (mai costruiti)
Per entrare nell'affare dei termovalorizzatori bisognava pagare: «Non possiamo escludere azioni di corruzione ed eventi penalmente rilevanti nell'ambito delle trattative connesse ai progetti siciliani». A lanciare l'allarme era stata la società di revisione Ernst & Young al termine di un audit che le era stato commissionato da Gea, il colosso tedesco quotato in Borsa che avrebbe dovuto fornire chiavi in mano, con l'italiana Pianimpianti, tre dei quattro maxi-inceneritori che avrebbero dovuto produrre elettricità bruciando rifiuti.
ECOMAFIE - Ha trovato invece riscontro la segnalazione di Roberto Scarpinato, oggi procuratore generale, che alla Commissione sulle ecomafie parlò di una cordata di politici, imprenditori, mafiosi e professionisti per gli appalti della discarica di Bellolampo. Il contesto è stato ricostruito attraverso indagini mirate. Più complesso il contenzioso scaturito dalla gara per Bellolampo prima annullata, poi di nuovo bandita e vinta da un consorzio di imprese che fanno capo alla Falck. La stessa Falck ha fatto ricorso contestando un onere improprio: il giudizio è in fase di appello dopo una sentenza negativa del Tar. Altri giudizi non ancora definiti riguardano altri aspetti del contenzioso amministrativo.
L'audizione di Scarpinato. Il 12 ottobre 2007 il magistrato che aveva collaborato con Falcone e Borsellino partecipò a un'audizione dinanzi alla Commissione parlamentare d'inchiesta sulle ecomafie, presieduta da Gaetano Pecorella. In quella sede lanciò l'allarme sull'impianto che Pea avrebbe dovuto realizzare a Bellolampo: osservò «come l'organizzazione mafiosa fosse incisivamente intervenuta per acquisire il controllo economico dell'intero ciclo dello smaltimento dei rifiuti urbani in tutta la Sicilia» e denunciò la «cooperazione di mafiosi, politici, professionisti e imprenditori anche non siciliani, finalizzata ad aggiudicarsi il monopolio degli appalti della discarica di Bellolampo per la progettazione e la realizzazione di un inceneritore».
Scarpinato continuò ad indagare finché non lasciò Palermo per assumere l'incarico di procuratore generale a Caltanissetta. Cosa accadde dopo la sua uscita?
CONTINUA SU……..
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INCLINE può mettere a disposizione dei suoi clienti la tecnologia del rilievo topografico e geomeccanico realizzato con sistema di acquisizione laser-scanner terrestre.Quando le pareti rocciose sono di dimensioni notevoli, la normale tecnologia di rilievo topografico diventa inefficace; la scansione topografica delle pareti rocciose diventa quindi possibile con l’utilizzo di un laser-scan georeferenziato che permette di rilevare l’intero fronte roccioso da distanza (fino a 1000m) e con una risoluzione massima pari a 20.400 punti/m2.Lo strumento topografico laser utilizza una tecnologia di scansione degli oggetti che sfrutta la riflessione luminosa degli oggetti per definirne le coordinate.Dalla definizione delle coordinate si passa poi all’esportazione della nuvola dei punti che ne definisce il modello solido 3D con una risoluzione massima di circa 20.400punti/mq.
Sicilia: spunta una tangente di 38 milioni per i termovalorizzatori (mai costruiti)
Per entrare nell'affare dei termovalorizzatori bisognava pagare: «Non possiamo escludere azioni di corruzione ed eventi penalmente rilevanti nell'ambito delle trattative connesse ai progetti siciliani». A lanciare l'allarme era stata la società di revisione Ernst & Young al termine di un audit che le era stato commissionato da Gea, il colosso tedesco quotato in Borsa che avrebbe dovuto fornire chiavi in mano, con l'italiana Pianimpianti, tre dei quattro maxi-inceneritori che avrebbero dovuto produrre elettricità bruciando rifiuti.
ECOMAFIE - Ha trovato invece riscontro la segnalazione di Roberto Scarpinato, oggi procuratore generale, che alla Commissione sulle ecomafie parlò di una cordata di politici, imprenditori, mafiosi e professionisti per gli appalti della discarica di Bellolampo. Il contesto è stato ricostruito attraverso indagini mirate. Più complesso il contenzioso scaturito dalla gara per Bellolampo prima annullata, poi di nuovo bandita e vinta da un consorzio di imprese che fanno capo alla Falck. La stessa Falck ha fatto ricorso contestando un onere improprio: il giudizio è in fase di appello dopo una sentenza negativa del Tar. Altri giudizi non ancora definiti riguardano altri aspetti del contenzioso amministrativo.
L'audizione di Scarpinato. Il 12 ottobre 2007 il magistrato che aveva collaborato con Falcone e Borsellino partecipò a un'audizione dinanzi alla Commissione parlamentare d'inchiesta sulle ecomafie, presieduta da Gaetano Pecorella. In quella sede lanciò l'allarme sull'impianto che Pea avrebbe dovuto realizzare a Bellolampo: osservò «come l'organizzazione mafiosa fosse incisivamente intervenuta per acquisire il controllo economico dell'intero ciclo dello smaltimento dei rifiuti urbani in tutta la Sicilia» e denunciò la «cooperazione di mafiosi, politici, professionisti e imprenditori anche non siciliani, finalizzata ad aggiudicarsi il monopolio degli appalti della discarica di Bellolampo per la progettazione e la realizzazione di un inceneritore».
Scarpinato continuò ad indagare finché non lasciò Palermo per assumere l'incarico di procuratore generale a Caltanissetta. Cosa accadde dopo la sua uscita?
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http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/termovalorizzatori-in-sicilia-gli.html
Convenzione piano aria sicilia 2007 al capitolo 7 pag 229 riportate righe 18...Pino Ciampolillo
Decadenza, per inosservanza prescrizioni, decreto 693 18 luglio 2008
Il Sottoscritto Coordinatore del Comitato Cittadino Isola Pulita con la presente intende ribadire quanto dichiarato nel corso della riunione del Tavolo tecnico tenutosi presso il 1° Servizio VIA-VAS di questo Assessorato, avente ad oggetto “Procedura A.I.A. Impianto IPPC ditta Italcementi S.p.a.”:
Considerato che la procedura di autorizzazione integrata ambientale, in particolare per I cementifici, ha diverse funzioni, quelle di maggior interesse sono le seguenti:
a) verifica puntuale delle autorizzazioni ambientali esistenti per ricondurle ad una unica autorizzazione tenendo conto del principio della applicazione della prevenzione e riduzione dell’inquinamento, al fine di raggiungere l’obiettivo di un elevato livello di protezione ambientale e della popolazione.
b) Verifica della applicazione delle migliori tecnologie disponibili (sulla base di linee guida redatte per conto della Commissione della Unione Europea ed a livello nazionale) atte a ridurre gli impatti ambientali e, tenendo conto delle caratteristiche tecnologiche e la durata di vita tecnica dell’impianto, la previsione di prescrizioni atte a ricondurre l’impianto, ove necessario, a raggiungere prestazioni idonee entro tempi certi.
c) La fissazione di limiti emissivi per le diverse matrici ambientali di interesse (emissioni, scarichi, rumore, ecc) che tengano conto delle tecnologie disponibili e applicabili al caso in esame ma anche delle caratteristiche ambientali della area limitrofa all’impianto. In tal caso possono essere prescritti limiti inferiori a quelli stabiliti dalle norme nazionali applicabili all’impianto e anche limiti inferiori alle prestazioni ottenibili dall’applicazione delle migliori tecnologie ove le criticità locali siano tali da renderle necessarie.
d) La individuazione di dettaglio di un programma di monitoraggio a cura del gestore e di un programma di controllo da parte degli enti preposti che riguardi oltre al rispetto dei limiti emissivi disposti anche le specifiche modalità gestionali prescritte e il rispetto concreto delle migliori tecnologie disponibili individuate per l’impianto.
http://isoladellefemmineitalcementieambiente.blogspot.it/2013/11/siracusa-imprese-preoccupate-dellesame.html
Sicilia: spunta una tangente di 38 milioni per i termovalorizzatori (mai costruiti)
Per entrare nell'affare dei termovalorizzatori bisognava pagare: «Non possiamo escludere azioni di corruzione ed eventi penalmente rilevanti nell'ambito delle trattative connesse ai progetti siciliani». A lanciare l'allarme era stata la società di revisione Ernst & Young al termine di un audit che le era stato commissionato da Gea, il colosso tedesco quotato in Borsa che avrebbe dovuto fornire chiavi in mano, con l'italiana Pianimpianti, tre dei quattro maxi-inceneritori che avrebbero dovuto produrre elettricità bruciando rifiuti.
ECOMAFIE - Ha trovato invece riscontro la segnalazione di Roberto Scarpinato, oggi procuratore generale, che alla Commissione sulle ecomafie parlò di una cordata di politici, imprenditori, mafiosi e professionisti per gli appalti della discarica di Bellolampo. Il contesto è stato ricostruito attraverso indagini mirate. Più complesso il contenzioso scaturito dalla gara per Bellolampo prima annullata, poi di nuovo bandita e vinta da un consorzio di imprese che fanno capo alla Falck. La stessa Falck ha fatto ricorso contestando un onere improprio: il giudizio è in fase di appello dopo una sentenza negativa del Tar. Altri giudizi non ancora definiti riguardano altri aspetti del contenzioso amministrativo.
L'audizione di Scarpinato. Il 12 ottobre 2007 il magistrato che aveva collaborato con Falcone e Borsellino partecipò a un'audizione dinanzi alla Commissione parlamentare d'inchiesta sulle ecomafie, presieduta da Gaetano Pecorella. In quella sede lanciò l'allarme sull'impianto che Pea avrebbe dovuto realizzare a Bellolampo: osservò «come l'organizzazione mafiosa fosse incisivamente intervenuta per acquisire il controllo economico dell'intero ciclo dello smaltimento dei rifiuti urbani in tutta la Sicilia» e denunciò la «cooperazione di mafiosi, politici, professionisti e imprenditori anche non siciliani, finalizzata ad aggiudicarsi il monopolio degli appalti della discarica di Bellolampo per la progettazione e la realizzazione di un inceneritore».
Scarpinato continuò ad indagare finché non lasciò Palermo per assumere l'incarico di procuratore generale a Caltanissetta. Cosa accadde dopo la sua uscita?
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AUTOSTRADE PER L’ITALIA TESTA IL GEORADAR 3D DI CODEVINTEC ITALIANA CHE RISCUOTE SEMPRE PIÙ INTERESSE. IL SUCCESSO È DOVUTO ALLA VASTA GAMMA DI APPLICAZIONI: RICERCA DI ORDIGNI BELLICI INESPLOSI, MAPPATURA DEI SOTTOSERVIZI, INDAGINI STRUTTURALI, PAVIMENTAZIONI STRADALI, GALLERIE E PONTI.
Osservazioni aerospaziali: Applicazioni territoriali ed ambientali Maurizio Pollino
A. Arolchi, D. Bersan, F. Borfecchia, A. Buonamassa, L. De Cecco, A.B. Della Rocca, L. La Porta, R. Marinozzi, S. Martini, M. Pollino, L. Rossi - UTMEA-TER
Primo workshop Unità Tecnica Modellistica Energetica e Ambientale (UTMEA)
Roma, 15 Giugno 2010
Il GIS nel monitoraggio delle attività di caveGeosolution Srl
Attraverso l'utilizzo di strumentazione laser scanner, integrata, per l’idonea georeferenziazione a strumentazione topografica tradizionale (stazione totale) e GNSS (Global Navigation Satellite System), è possibile acquisire, con altissimo dettaglio, nuvole di punti dalla quale ricostruire il modello tridimensionale del terreno (DTM - Digital Terrain Model), definito in modo tale da poter essere gestito in successive elaborazioni specialistiche CAD (Computer Aided Drafting) e GIS (Geographical Information System).
Saranno descritte le caratteristiche del modello SWAT, modello matematico idrologico public domain per lo studio del ciclo idrologico, per la previsione degli effetti delle pratiche di gestione del suolo sui corpi idrici e del trasporto dei sedimenti e inquinanti di origine agricola in bacini grandi ed eterogenei, in funzione dell'andamento climatico.
Sicilia: spunta una tangente di 38 milioni per i termovalorizzatori (mai costruiti)
Per entrare nell'affare dei termovalorizzatori bisognava pagare: «Non possiamo escludere azioni di corruzione ed eventi penalmente rilevanti nell'ambito delle trattative connesse ai progetti siciliani». A lanciare l'allarme era stata la società di revisione Ernst & Young al termine di un audit che le era stato commissionato da Gea, il colosso tedesco quotato in Borsa che avrebbe dovuto fornire chiavi in mano, con l'italiana Pianimpianti, tre dei quattro maxi-inceneritori che avrebbero dovuto produrre elettricità bruciando rifiuti.
ECOMAFIE - Ha trovato invece riscontro la segnalazione di Roberto Scarpinato, oggi procuratore generale, che alla Commissione sulle ecomafie parlò di una cordata di politici, imprenditori, mafiosi e professionisti per gli appalti della discarica di Bellolampo. Il contesto è stato ricostruito attraverso indagini mirate. Più complesso il contenzioso scaturito dalla gara per Bellolampo prima annullata, poi di nuovo bandita e vinta da un consorzio di imprese che fanno capo alla Falck. La stessa Falck ha fatto ricorso contestando un onere improprio: il giudizio è in fase di appello dopo una sentenza negativa del Tar. Altri giudizi non ancora definiti riguardano altri aspetti del contenzioso amministrativo.
L'audizione di Scarpinato. Il 12 ottobre 2007 il magistrato che aveva collaborato con Falcone e Borsellino partecipò a un'audizione dinanzi alla Commissione parlamentare d'inchiesta sulle ecomafie, presieduta da Gaetano Pecorella. In quella sede lanciò l'allarme sull'impianto che Pea avrebbe dovuto realizzare a Bellolampo: osservò «come l'organizzazione mafiosa fosse incisivamente intervenuta per acquisire il controllo economico dell'intero ciclo dello smaltimento dei rifiuti urbani in tutta la Sicilia» e denunciò la «cooperazione di mafiosi, politici, professionisti e imprenditori anche non siciliani, finalizzata ad aggiudicarsi il monopolio degli appalti della discarica di Bellolampo per la progettazione e la realizzazione di un inceneritore».
Scarpinato continuò ad indagare finché non lasciò Palermo per assumere l'incarico di procuratore generale a Caltanissetta. Cosa accadde dopo la sua uscita?
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http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/termovalorizzatori-in-sicilia-gli.html
Allegato piano aria sicilia 2007 al capitolo 7 pag 229 riportate righe 18 d...Pino Ciampolillo
ANZA DOTTORE SALVATORE EX DIRIGENTE ASSESSORATO AMBIENTE REGIONE SICILIA Coordinatore PIANO QUALITA 'DELL'ARIA SICILIA COPIATO DAL PIANO RISANAMENTO ARIA DEL VENETO E DA 27 ALTRE FONTI "puo ritenersi accertato il Che Il Piano (ARIA REGIONE SICILIA) conteneva in sé non ERRORI comunque vistose copiature di UN piano di Altra Regione. Appare Evidente Che Gli ERRORI del Piano Regionale per la Tutela della Qualità dell'Aria non potevano Essere Semplici refusi, Giacchè non potrebbe giustificarsi Logicamente la Creazione ad hoc di Una Commissione Composta da tre soggetti Che ha Lavorato a quattro MESI la correzione di Elaborato di APPENA 385 pages Compresi Gli Allegati. Nello Stesso decreto di correzione Relativo al piano SI Legge di Comunità Montane argini DI Fiumi e Canali Intero territorio pianeggiante della Regione, bacino archeologico padano. Puo pertanto ritenersi accertato il Che Il Piano conteneva in sé non ERRORI, comunque vistose copiature di un piano di Altra Regione .... Tribunale di Palermo Sentenza di condanna a SALVATORE ANZA? Alla pena di 1 anno e 8 Mesi di reclusione n. 5455/18 ottobre 2012 http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/04/anza-salvatore.html
Il Sistema Informativo Territoriale Ambientale transfrontaliero ECODONET: una...Marco Palazzo
Riassunto
Il progetto Eco.D.O.-net (Ecosystem Database Observatory-network), finanziato nel Programma
Interreg IIIA, nasce per la difesa, gestione e monitoraggio degli ecosistemi che si affacciano sul
mare tra Grecia e Italia (Acherontas, Kalamas e Torre Guaceto). Il cuore dell'osservatorio virtuale
(www.ecodonet.gr) è un Web-GIS, distribuito fra Italia e Grecia, in cui sono consultabili i risultati
dei campionamenti effettuati nella fase acquosa degli ecosistemi e circa 1000 kmq di immagini
satellitari QuickBird, oltre a numerosi layer di base. Tutti i dati campionati sono gestiti mediante un
RDBMS PostgreSQL/PostGIS. Il Web-GIS è stato realizzato utilizzando Cartoweb 3.4
(www.cartoweb.org), un framework basato su UMN MapServer e rilasciato con licenza GNU GPL.
Tra le caratteristiche che hanno determinato la scelta di Cartoweb si annoverano il supporto per la
definizione di una gerarchia di layer arbitrariamente complessa, il supporto per le query spaziali
persistenti, il supporto per l'editing mediante web browser, il controllo selettivo dell'accesso a dati e
funzioni basato su ruoli ed utenti, la capacità di generare mappe PDF completamente
personalizzabili, la possibilità di essere configurato come un SOAP web service per avere il frontend
server su una macchina e la generazione di mappe su un'altra. Risultato del progetto è stato un
Web-GIS basato su software Open Source caratterizzato da ricchezza funzionale, robustezza
architetturale, modularità e performance paragonabili ad analoghe soluzioni basate su software
proprietario. Il Web-GIS sarà fruibile a breve anche mediante chioschi installati presso il porto di
Igoumenitsa e presso i centri d'informazione ambientale di Sagiada e Ammoudia. Ulteriore sviluppo
atteso del progetto è la sua estensione ad altri ecosistemi dell'Epiro e della Puglia e la costituzione
di una rete virtuale di monitoraggio costituita da volontari e stakeholder pubblici e privati
(Community Based Ecosystem Monitoring Network).
13a Conferenza Nazionale ASITA, 1 – 4 dicembre 2009, Fiera del Levante Bari
Conoscenza della rete: punto di partenza per una corretta gestioneServizi a rete
Giornata tecnica di Servizi a Rete in collaborazione con SASI spa, Lanciano 21 febbraio 2020
“Progettare con le tecnologie no-dig i canali fognari ed acquedottistici”
Rilievo e georeferenziazione della rete di sottoservizi nell'area del Policli...Paolo Lavermicocca
Posizione plano-altimetrica dei sottoservizi esistenti al disotto della pavimentazione stradale, mappa georeferenziata dei sottoservizi visualizzabile su supporto cartaceo o in formato digitale.
Modellistica di qualità dell'aria - Arpa PiemonteArpa Piemonte
Modellistica di Qualità dell'aria a supporto del D.lgs 155/2010 - Mauro M. Grosa - Responsabile del coordinamento delle attività di qualità dell’aria di Arpa Piemonte
La mappatura del sottosuolo per il rilievo, il controllo e il catasto dei sottoservizi. I diversi georadar disponibili.
Presentazione tenuta ai CodevintecDays nel maggio 23 dall'ing. Maurizio Porcu.
Monitoraggio infrastrutture, strade e trasporti - CodevintecDays mag-23.pdfCodevintec Italiana srl
i migliori georadar per rilevare strade e pavimentazioni, ponti e cavalcavia, gallerie e infrastrutture, ballast, sottoservizi...
Presentazione tenuta a maggio 23 durante i Codevintec Days dall'ing. Maurizio Porcu.
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Osservazioni aerospaziali: Applicazioni territoriali ed ambientali Maurizio Pollino
A. Arolchi, D. Bersan, F. Borfecchia, A. Buonamassa, L. De Cecco, A.B. Della Rocca, L. La Porta, R. Marinozzi, S. Martini, M. Pollino, L. Rossi - UTMEA-TER
Primo workshop Unità Tecnica Modellistica Energetica e Ambientale (UTMEA)
Roma, 15 Giugno 2010
Il GIS nel monitoraggio delle attività di caveGeosolution Srl
Attraverso l'utilizzo di strumentazione laser scanner, integrata, per l’idonea georeferenziazione a strumentazione topografica tradizionale (stazione totale) e GNSS (Global Navigation Satellite System), è possibile acquisire, con altissimo dettaglio, nuvole di punti dalla quale ricostruire il modello tridimensionale del terreno (DTM - Digital Terrain Model), definito in modo tale da poter essere gestito in successive elaborazioni specialistiche CAD (Computer Aided Drafting) e GIS (Geographical Information System).
Saranno descritte le caratteristiche del modello SWAT, modello matematico idrologico public domain per lo studio del ciclo idrologico, per la previsione degli effetti delle pratiche di gestione del suolo sui corpi idrici e del trasporto dei sedimenti e inquinanti di origine agricola in bacini grandi ed eterogenei, in funzione dell'andamento climatico.
Sicilia: spunta una tangente di 38 milioni per i termovalorizzatori (mai costruiti)
Per entrare nell'affare dei termovalorizzatori bisognava pagare: «Non possiamo escludere azioni di corruzione ed eventi penalmente rilevanti nell'ambito delle trattative connesse ai progetti siciliani». A lanciare l'allarme era stata la società di revisione Ernst & Young al termine di un audit che le era stato commissionato da Gea, il colosso tedesco quotato in Borsa che avrebbe dovuto fornire chiavi in mano, con l'italiana Pianimpianti, tre dei quattro maxi-inceneritori che avrebbero dovuto produrre elettricità bruciando rifiuti.
ECOMAFIE - Ha trovato invece riscontro la segnalazione di Roberto Scarpinato, oggi procuratore generale, che alla Commissione sulle ecomafie parlò di una cordata di politici, imprenditori, mafiosi e professionisti per gli appalti della discarica di Bellolampo. Il contesto è stato ricostruito attraverso indagini mirate. Più complesso il contenzioso scaturito dalla gara per Bellolampo prima annullata, poi di nuovo bandita e vinta da un consorzio di imprese che fanno capo alla Falck. La stessa Falck ha fatto ricorso contestando un onere improprio: il giudizio è in fase di appello dopo una sentenza negativa del Tar. Altri giudizi non ancora definiti riguardano altri aspetti del contenzioso amministrativo.
L'audizione di Scarpinato. Il 12 ottobre 2007 il magistrato che aveva collaborato con Falcone e Borsellino partecipò a un'audizione dinanzi alla Commissione parlamentare d'inchiesta sulle ecomafie, presieduta da Gaetano Pecorella. In quella sede lanciò l'allarme sull'impianto che Pea avrebbe dovuto realizzare a Bellolampo: osservò «come l'organizzazione mafiosa fosse incisivamente intervenuta per acquisire il controllo economico dell'intero ciclo dello smaltimento dei rifiuti urbani in tutta la Sicilia» e denunciò la «cooperazione di mafiosi, politici, professionisti e imprenditori anche non siciliani, finalizzata ad aggiudicarsi il monopolio degli appalti della discarica di Bellolampo per la progettazione e la realizzazione di un inceneritore».
Scarpinato continuò ad indagare finché non lasciò Palermo per assumere l'incarico di procuratore generale a Caltanissetta. Cosa accadde dopo la sua uscita?
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http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/termovalorizzatori-in-sicilia-gli.html
Allegato piano aria sicilia 2007 al capitolo 7 pag 229 riportate righe 18 d...Pino Ciampolillo
ANZA DOTTORE SALVATORE EX DIRIGENTE ASSESSORATO AMBIENTE REGIONE SICILIA Coordinatore PIANO QUALITA 'DELL'ARIA SICILIA COPIATO DAL PIANO RISANAMENTO ARIA DEL VENETO E DA 27 ALTRE FONTI "puo ritenersi accertato il Che Il Piano (ARIA REGIONE SICILIA) conteneva in sé non ERRORI comunque vistose copiature di UN piano di Altra Regione. Appare Evidente Che Gli ERRORI del Piano Regionale per la Tutela della Qualità dell'Aria non potevano Essere Semplici refusi, Giacchè non potrebbe giustificarsi Logicamente la Creazione ad hoc di Una Commissione Composta da tre soggetti Che ha Lavorato a quattro MESI la correzione di Elaborato di APPENA 385 pages Compresi Gli Allegati. Nello Stesso decreto di correzione Relativo al piano SI Legge di Comunità Montane argini DI Fiumi e Canali Intero territorio pianeggiante della Regione, bacino archeologico padano. Puo pertanto ritenersi accertato il Che Il Piano conteneva in sé non ERRORI, comunque vistose copiature di un piano di Altra Regione .... Tribunale di Palermo Sentenza di condanna a SALVATORE ANZA? Alla pena di 1 anno e 8 Mesi di reclusione n. 5455/18 ottobre 2012 http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/04/anza-salvatore.html
Il Sistema Informativo Territoriale Ambientale transfrontaliero ECODONET: una...Marco Palazzo
Riassunto
Il progetto Eco.D.O.-net (Ecosystem Database Observatory-network), finanziato nel Programma
Interreg IIIA, nasce per la difesa, gestione e monitoraggio degli ecosistemi che si affacciano sul
mare tra Grecia e Italia (Acherontas, Kalamas e Torre Guaceto). Il cuore dell'osservatorio virtuale
(www.ecodonet.gr) è un Web-GIS, distribuito fra Italia e Grecia, in cui sono consultabili i risultati
dei campionamenti effettuati nella fase acquosa degli ecosistemi e circa 1000 kmq di immagini
satellitari QuickBird, oltre a numerosi layer di base. Tutti i dati campionati sono gestiti mediante un
RDBMS PostgreSQL/PostGIS. Il Web-GIS è stato realizzato utilizzando Cartoweb 3.4
(www.cartoweb.org), un framework basato su UMN MapServer e rilasciato con licenza GNU GPL.
Tra le caratteristiche che hanno determinato la scelta di Cartoweb si annoverano il supporto per la
definizione di una gerarchia di layer arbitrariamente complessa, il supporto per le query spaziali
persistenti, il supporto per l'editing mediante web browser, il controllo selettivo dell'accesso a dati e
funzioni basato su ruoli ed utenti, la capacità di generare mappe PDF completamente
personalizzabili, la possibilità di essere configurato come un SOAP web service per avere il frontend
server su una macchina e la generazione di mappe su un'altra. Risultato del progetto è stato un
Web-GIS basato su software Open Source caratterizzato da ricchezza funzionale, robustezza
architetturale, modularità e performance paragonabili ad analoghe soluzioni basate su software
proprietario. Il Web-GIS sarà fruibile a breve anche mediante chioschi installati presso il porto di
Igoumenitsa e presso i centri d'informazione ambientale di Sagiada e Ammoudia. Ulteriore sviluppo
atteso del progetto è la sua estensione ad altri ecosistemi dell'Epiro e della Puglia e la costituzione
di una rete virtuale di monitoraggio costituita da volontari e stakeholder pubblici e privati
(Community Based Ecosystem Monitoring Network).
13a Conferenza Nazionale ASITA, 1 – 4 dicembre 2009, Fiera del Levante Bari
Conoscenza della rete: punto di partenza per una corretta gestioneServizi a rete
Giornata tecnica di Servizi a Rete in collaborazione con SASI spa, Lanciano 21 febbraio 2020
“Progettare con le tecnologie no-dig i canali fognari ed acquedottistici”
Rilievo e georeferenziazione della rete di sottoservizi nell'area del Policli...Paolo Lavermicocca
Posizione plano-altimetrica dei sottoservizi esistenti al disotto della pavimentazione stradale, mappa georeferenziata dei sottoservizi visualizzabile su supporto cartaceo o in formato digitale.
Modellistica di qualità dell'aria - Arpa PiemonteArpa Piemonte
Modellistica di Qualità dell'aria a supporto del D.lgs 155/2010 - Mauro M. Grosa - Responsabile del coordinamento delle attività di qualità dell’aria di Arpa Piemonte
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E l'assistenza tecnica: in laboratorio, on site e in remoto.
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Si occuperà di proporre e vendere strumentazione di geofisica marina, oceanografia, idrografia. Supportato dal reparto tecnico e dai commerciali più esperti, aiuterà il Cliente ad individuare la migliore soluzione per la sua applicazione di survey.
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Sarà impegnato nelle attività tipiche di un laboratorio elettronico: manutenzione e riparazione di strumenti scientifici. Aiuterà il personale più esperto nei collaudi, nell’integrazione e allestimento degli strumenti, nell’assistenza tecnica, anche online.
Strade & Autostrade - Dissesto idrogeologico infrastrutture, pericolosità e rischio
1. 2 STRADE & AUTOSTRADE 5-2019 www.stradeeautostrade.it
ambiente&territorio
A
causa del loro elevato sviluppo lineare, le infrastrutture
a rete (strade, autostrade, ferrovie, flow lines, ecc.) in-
tercettano frequentemente aree caratterizzate da feno-
meni di dissesto idrogeologico. Non si tratta solo di fenomeni
di grandi dimensioni, che in genere sono cartografati e studiati,
ma anche dissesti superficiali di piccolo volume, solitamente
ignorati dalle cartografie ufficiali, che possono compromettere
la sicurezza delle infrastrutture di trasporto.
Un’idea dell’entità del problema è fornita da una recente ana-
lisi da noi effettuata esaminando la letteratura scientifica di-
sponibile sul territorio italiano, nell’ambito della quale sono
stati catalogati più di 400 eventi di dissesto idrogeologico che
hanno danneggiato le linee ferrovia-
rie italiane negli ultimi 60 anni. Si
tratta solo degli eventi di maggiore
entità, che per varie ragioni hanno
stimolato l’interesse del mondo
scientifico, ai quali andrebbero ag-
giunti tutti gli eventi minori, che in
genere vengono riportati solo dai
Media.
A questo proposito, una recente
ricerca effettuata dall’Università
di Losanna utilizzando il servizio
di Google Alert ha catalogato nel
solo intervallo 2012-2016 più di 800
eventi “minori” riportati solo nelle
cronache giornalistiche, che hanno
interessato le infrastrutture di tra-
sporto in territorio svizzero gene-
rando danni di varia entità.
Andrea Tamburini(1)
DISSESTO IDROGEOLOGICO
INFRASTRUTTURE
PERICOLOSITÀ E RISCHIO
FRANA SOTTO CONTROLLO
UNA METODOLOGIA INTEGRATA PER LA MAPPATURA DI PERICOLOSITÀ/RISCHIO IDROGEOLOGICO
LUNGO INFRASTRUTTURE A SVILUPPO LINEARE
1. Esempio di sovrapposizione di layer tematici
georeferenziati in ambiente GIS
2. DISSESTO
5-2019 STRADE & AUTOSTRADE 3www.stradeeautostrade.it
Per poter ottenere un quadro sinottico delle problematiche
idrogeologiche che intersecano un’infrastruttura lineare sono
necessari dati di dettaglio come la geometria del pendio, le
proprietà geotecniche e geomeccaniche dei materiali, le ca-
ratteristiche idrologico-idrauliche ed idrogeologiche del terri-
torio, ecc., ad una scala in genere inedita ed integrare tali dati
in un sistema di analisi che consenta di calcolare un indicatore
il più possibile oggettivo della propensione al dissesto lungo
l’infrastruttura considerata.
Imageo ha sviluppato una procedura originale (ScadaGeo)
basata su un approccio di tipo geomatico, che consente di
utilizzare dati tematici georeferenziati integrati in un Sistema
Informativo Territoriale (GIS) al fine di valutare la pericolosità
e/o il rischio da frana lungo infrastrutture a sviluppo lineare,
a supporto della pianificazione di interventi di protezione nel
breve e medio periodo.
Dall’elaborazione di dati sia telerilevati sia acquisiti a terra è
possibile ottenere una vasta gamma di parametri lungo il corri-
doio attraversato dall’infrastruttura, dalla geometria del pendio
alla classificazione dell’ammasso roccioso.
Un’analisi multicriteri spaziale (SMCA) viene quindi utilizzata
per creare un indice composto e spazialmente distribuito, ba-
sato su una procedura il più possibile oggettiva e riproducibi-
le, della pericolosità e/o del rischio da frana, basato su valori
normalizzati di quelli che vengono riconosciuti come i fattori
scatenanti.
Tale indice viene utilizzato per costruire un quadro sinottico
della propensione al dissesto dell’infrastruttura analizzata,
volto a supportare i Gestori di infrastrutture lineari nella de-
finizione delle misure di mitigazione più appropriate e nella
pianificazione della loro attuazione.
Inoltre, se integrato con dati generati da sistemi di monitorag-
gio e/o modelli previsionali, ScadaGeo può fornire il quadro
evolutivo, periodicamente aggiornato, dell’infrastruttura stu-
diata supportando attività di In-Line Inspection oltre alla pia-
nificazione di interventi di mitigazione di eventuali fenomeni
interferenti con l’infrastruttura stessa.
Tale metodo è stato finora applicato con successo a centinaia
di km di linee ferroviarie e autostrade in Italia ed all’estero.
Un approccio di questo tipo può generare, oltre a un signi-
ficativo risparmio economico, anche una prova indiscutibile
dell’impegno del gestore stesso nel critico settore della sal-
vaguardia e sicurezza delle proprie infrastrutture.
UN APPROCCIO MULTISCALA
Un approccio multiscala consente al Gestore dell’infrastrut-
tura di identificare le aree potenzialmente più critiche attra-
verso livelli di analisi progressivamente più dettagliati. Con
tale approccio, le indagini di maggior dettaglio più costose in
termini di tempo e risorse, vengono applicate solo alle tratte
che sono state evidenziate come critiche durante l’analisi ad
un livello di scala maggiore, generando un sensibile risparmio
economico.
L’approccio metodologico prevede tre scale di lavoro distinte:
• scala regionale (1:50.000-1:100.000);
• scala locale (1:5.000-1:10.000);
• scala di dettaglio o monografica (1:200-1:1.000).
LA SCALA REGIONALE (1:50.000-1:100.000)
A questa scala di lavoro vengono in genere elaborati dati per
lo più già disponibili sull’area di studio, quali inventari frane
(PAI, IFFI, altri), dati geologici e geomorfologici di letteratura,
risultati di analisi geomorfometriche effettuate sui DEM sca-
ricabili da portali cartografici regionali, dati di spostamento
superficiale forniti da analisi interferometriche satellitari su
immagini satellitari acquisite da satelliti operanti in banda C
(solitamente gratuiti come quelli dei satelliti Sentinel dell’ESA)
e l’integrazione di tutti i dati precedentemente raccolti lungo
l’infrastruttura, inclusi dati rilevati da strumenti di monitoraggio
operanti in tempo reale o post-elaborati (inclinometri, piezo-
metri, stazioni GNSS, ecc.) e risultati di modellazione dei fattori
scatenanti, quali ad esempio le precipitazioni.
Il risultato è una mappa delle priorità con scala colori semafo-
rica nella quale l’infrastruttura in esame è suddivisa in tratti di
lunghezza chilometrica, evidenziando le sezioni che richiedono
indagini più approfondite (Figura 2).
LA SCALA LOCALE (1:5.000-1:10.000)
Questo secondo livello di analisi sfrutta prodotti cartografici di
dettaglio rilevati ad hoc (DEM, ortoimmagini, nuvole di punti)
oltre ai risultati di rilievi a terra appositamente effettuati.
A questo scopo vengono effettuati voli LIDAR lungo tutto il
corridoio infrastrutturale, e rilievi eseguiti con tecniche ad alto
rendimento che impiegano sistemi di Mobile Mapping montati
su veicoli. Il sistema presentato in Figura 3 è un sistema compo-
nibile che integra una coppia di teste laser scanner, un sistema
inerziale (IMU + 2 GNSS + odometro) e due camere fotografiche
ad alta risoluzione.
Questo sistema può essere facilmente movimentato ed instal-
lato su qualunque veicolo e consente di ottenere una nuvola di
punti densa di precisione centimetrica dei tratti di infrastruttura
in trincea, integrando così i rilievi LIDAR da aereo o elicottero.
L’analisi dei modelli digitali tridimensionali ottenuti dai rilievi
2. Esempio di classificazione a scala regionale di un’importante via di
comunicazione stradale in Nepal: la strada è stata suddivisa in tratte
da 3 km di lunghezza ciascuna, utilizzando diversi criteri di analisi
(analisi geomorfologiche e geomorfometriche, modelli di runout,
database di fenomeni franosi, interferometria satellitare, ecc.) per
produrre una classificazione in quattro classi di rischio
3. 4 STRADE & AUTOSTRADE 5-2019 www.stradeeautostrade.it
sopra citati consente di ottenere innumerevoli informazioni di
dettaglio sul corridoio percorso dall’infrastruttura studiata, quali:
• carte geomorfologiche di dettaglio;
• parametri geomorfometrici dei versanti (naturali e antropici),
quali inclinazione, esposizione, connettività idrologica e del
sedimento, ecc.;
• aree di potenziale espansione di colate detritiche e frane su-
perficiali ed eventuali interferenze tra queste e l’infrastruttura
(Figura 4);
• aree di propagazione in caso di crolli di roccia ed eventuali
interferenze con l’infrastruttura.
Da un’analisi delle nuvole di
punti dense della superficie
dell’ammasso roccioso è inol-
tre possibile estrarre parametri
descrittivi delle caratteristiche
geomeccaniche dell’ammasso
roccioso, fino a ottenere una di-
stribuzione delle classi di qualità
dell’ammasso secondo le classi-
ficazioni più comuni (per esem-
pio, SMR).
I risultati delle analisi geomati-
che vengono integrati con quel-
li ottenuti dall’elaborazione dei
rilievi e delle indagini dirette
eseguite su aree campione rap-
presentative delle problemati-
che principali individuate lungo
l’infrastruttura ed estrapolabili
all’intero tracciato.
Il flusso di lavoro dipende sia
dalle caratteristiche geologico-
geomorfologiche dell’area di
studio che dal tipo di infrastrut-
tura e pertanto, pur partendo da
una base di lavoro standard, può
essere personalizzato in funzione del caso esaminato.
L’output a questa scala di lavoro è una mappa spesso deno-
minata delle “priorità di intervento”, nella quale le unità geo-
grafiche elementari hanno in genere un significato geomorfo-
logico. Un esempio è mostrato nella Figura 5.
LA SCALA DI DETTAGLIO O MONOGRAFICA
(1:200-1:1.000)
A questa scala di lavoro, lo studio monografico dell’area è
fortemente personalizzato, in funzione delle problematiche
da indagare e delle possibili interazione con l’infrastruttura
o le opere d’arte eventualmente presenti lungo il percorso di
questa.
Tra i dati di input dello studio a questa scala di lavoro vi sono
ad esempio:
• rilievi con laser terrestre e rilievi fotogrammetrici UAV/eli-
cottero, utilizzati per produrre nuvole di punti dense che
vengono elaborate con procedure automatiche e iterative
commerciali o appositamente sviluppate da Imageo, per
ottenere valori spazialmente distribuiti dei principali para-
metri geomeccanici dell’ammasso roccioso come VRU, JV,
P21, SMR, ecc.;
• risultati di perforazioni geognostiche, prove geotecniche in
sito, indagini geofisiche, prove di laboratorio su campioni,
ecc.;
• verifiche di stabilità all’equilibrio limite o analisi traiettogra-
fiche 2D e 3D (Figura 6);
• analisi e modellazioni dell’interazione tra infrastruttura e
fenomeni di instabilità di versante.
Il risultato di questa fase di studio è un rapporto monografico
corredato da carte tematiche di dettaglio.
3A, 3B, 3C e 3D. In senso orario: il sistema Mobile Mapping montato su carrello ferroviario (3A)
e su veicolo stradale (3B), lo schema della strumentazione (3C) e una nuvola di punti prodotta in
output dal sistema (3D)
4. La rappresentazione su una ortoimmagine del risultato della
modellizzazione di runout di fenomeni di colata detritica e frane
superficiali. I colori rappresentano il parametro H/L (differenza di
quota su distanza percorsa a terra) in base al quale viene definita la
distanza di arresto della colata. Le frecce sono state inserite per una
migliore comprensione del flusso del materiale
ambiente
&territorio
4. DISSESTO
5-2019 STRADE & AUTOSTRADE 5www.stradeeautostrade.it
ACCESSO AI RISULTATI
Per fornire all’utente finale uno strumento operativo che con-
senta di accedere ai risultati dello studio ed interagire con
essi, è stato implementato un servizio WebGIS che consente
la visualizzazione dei dati rilevati, dei risultati e della loro in-
terpretazione senza che sia necessario disporre di software
dedicati e competenze specialistiche.
Il servizio WebGIS può essere personalizzato in base alle ne-
cessità dell’utente, consentendo a quest’ultimo l’inserimento
diretto di immagini, annotazioni ed altre informazioni geore-
ferenziate direttamente da PC, tablet e smartphone, mante-
nendo così il sistema attivo e aggiornato. n
(1)
Presidente di Imageo Srl
6. Il risultato di analisi traiettografiche 3D e 2D su una parete a
monte di un tratto stradale
5. La carta delle priorità di intervento su un tratto di linea ferroviaria: i colori dal verde al rosso rappresentano le classi di pericolosità o di priorità
di intervento, secondo una classificazione semaforica di immediata lettura
Ringraziamenti
Imageo desidera ringraziare ETS Engineering, Studio Geologi-
co Epifani, ERRE.VI.A. e TRE-Altamira per la fiducia accordata e
il supporto fornito nello sviluppo di questo progetto.
Un ringraziamento particolare va a Codevintec Italiana Srl per
il supporto fornito nella scelta e nell’assemblaggio dei sensori
componenti il sistema di Mobile Mapping utilizzato nei rilievi da
veicolo stradale e ferroviario, inclusa l’assistenza in fase di assem-
blaggio, messa in funzione e calibrazione delle apparecchiature.