Parliamo dell'importanza del linguaggio nelle community tech (e non solo!), di come usare un linguaggio che sia ampio, accogliente, e rispettoso delle differenze. Vediamo insieme degli esempi che si possono subito mettere in pratica.
Intervento a TechJobsDay 2023.
I limiti del mio linguaggio sono i limiti della mia communityGiulia Tosato
Wittgenstein, filosofo del linguaggio, diceva: "I limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo" Possiamo spostare questi limiti, perché il linguaggio che usiamo ha un potere grandissimo: quello di contribuire a dare forma ad un mondo diverso - anzi, più diverso, più ricco, in cui le differenze possono convivere e in cui ogni individualità ha voce e può esprimersi. Impariamo a riconoscere i limiti del linguaggio che usiamo e ad andare oltre, per costruire community senza limiti.
Talk presentato a Italian Community Manager Summit - 5 Ottobre 2021
Luciano Mariani - Le diversità culturali negli stili cognitivi e comunicativiLuciano Mariani
Molte dimensioni culturali condizionano i modi in cui vengono elaborate le informazioni e i modi in cui si struttura la comunicazione all’interno di una cultura e negli scambi tra culture. L’incontro tra culture diverse può portare, in prima istanza, al conflitto o a sperimentare un vero e proprio dilemma tra valori percepiti come radicalmente opposti. Tramite l’osservazione, l’ascolto, l’interpretazione dei dati dell’esperienza è però possibile cambiare queste percezioni iniziali e cominciare un percorso di consapevolezza, prima condizione per lo sviluppo di una competenza interculturale. Abilità di mediazione e negoziazione possono portare a soluzioni di compromesso, in cui ognuno rinuncia a una parte di sé (del tipo, “questa volta lavoriamo in gruppo come piace a te, ma la prossima volta lavoreremo ognuno per conto suo, come piace a me”); ma una visione al contempo più ambiziosa e più ricca delle relazioni interculturali ci invita a considerare la possibilità di una sinergia, in cui modi diversi di pensare e di comunicare vengono “riconciliati” e integrati in una sintesi nuova al servizio di uno scopo comune (del tipo, “le decisioni verranno condivise nel gruppo ma verrà data visibilità ai contributi degli individui, perché siamo convinti che, usando insieme questi diversi modi di fare, il risultato del nostro lavoro sarà migliore”). Allora, forse, si chiarisce il senso delle parole di Ruth Spack che, parlando di chi deve o vuole studiare, lavorare, vivere in una cultura diversa, ci ricorda che “Gli studenti che attraversano dei confini non sono solo prodotti di una cultura; sono creatori di cultura ".
I limiti del mio linguaggio sono i limiti della mia communityGiulia Tosato
Wittgenstein, filosofo del linguaggio, diceva: "I limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo" Possiamo spostare questi limiti, perché il linguaggio che usiamo ha un potere grandissimo: quello di contribuire a dare forma ad un mondo diverso - anzi, più diverso, più ricco, in cui le differenze possono convivere e in cui ogni individualità ha voce e può esprimersi. Impariamo a riconoscere i limiti del linguaggio che usiamo e ad andare oltre, per costruire community senza limiti.
Talk presentato a Italian Community Manager Summit - 5 Ottobre 2021
Luciano Mariani - Le diversità culturali negli stili cognitivi e comunicativiLuciano Mariani
Molte dimensioni culturali condizionano i modi in cui vengono elaborate le informazioni e i modi in cui si struttura la comunicazione all’interno di una cultura e negli scambi tra culture. L’incontro tra culture diverse può portare, in prima istanza, al conflitto o a sperimentare un vero e proprio dilemma tra valori percepiti come radicalmente opposti. Tramite l’osservazione, l’ascolto, l’interpretazione dei dati dell’esperienza è però possibile cambiare queste percezioni iniziali e cominciare un percorso di consapevolezza, prima condizione per lo sviluppo di una competenza interculturale. Abilità di mediazione e negoziazione possono portare a soluzioni di compromesso, in cui ognuno rinuncia a una parte di sé (del tipo, “questa volta lavoriamo in gruppo come piace a te, ma la prossima volta lavoreremo ognuno per conto suo, come piace a me”); ma una visione al contempo più ambiziosa e più ricca delle relazioni interculturali ci invita a considerare la possibilità di una sinergia, in cui modi diversi di pensare e di comunicare vengono “riconciliati” e integrati in una sintesi nuova al servizio di uno scopo comune (del tipo, “le decisioni verranno condivise nel gruppo ma verrà data visibilità ai contributi degli individui, perché siamo convinti che, usando insieme questi diversi modi di fare, il risultato del nostro lavoro sarà migliore”). Allora, forse, si chiarisce il senso delle parole di Ruth Spack che, parlando di chi deve o vuole studiare, lavorare, vivere in una cultura diversa, ci ricorda che “Gli studenti che attraversano dei confini non sono solo prodotti di una cultura; sono creatori di cultura ".
"Io Sono Bellissima": chi siamo, cosa facciamo, cosa vogliamoLoredana De Vitis
Origine, principi e valori, attività e scopi dell'associazione "Io Sono Bellissima", nata nel 2013 per scardinare creativamente gli stereotipi di genere. Contatti: info@iosonobellissima.it
"Io Sono Bellissima": chi siamo, cosa facciamo, cosa vogliamoLoredana De Vitis
Origine, principi e valori, attività e scopi dell'associazione "Io Sono Bellissima", nata nel 2013 per scardinare creativamente gli stereotipi di genere. Contatti: info@iosonobellissima.it
6. In questa sessione
parliamo di linguaggio
e in particolare di
linguaggio ampio, e
vediamo:
● perché ci interessa e
ci riguarda
● come rispondere ad
alcune obiezioni comuni
● un focus sul tema
dell’accessibilità
● alcuni esempi per
mettere in pratica
● come approfondire
17. Infographic - Disability in the EU: facts and figures https://www.consilium.europa.eu/en/infographics/disability-eu-facts-figures/
Un dato
@giuliatosato
18. Il contesto che disabilita
Testo
Photo by Jukan Tateisi on Unsplash
il contesto disabilita
25. Linguaggio accessibile, in pratica
❌ evita i caratteri speciali
❌ evita il gergo tecnico se non
necessario
❗ limita le emoji
❗ attenzione al contrasto dei
colori
Valentina Di Michele, Andrea Fiacchi, Alice Orrù, Scrivi e lascia vivere, Flacowski, 2022
✅ inserisci testi alternativi alle
immagini (alt-text)
✅ usa correttamente titoli e
intestazioni
✅ scrivi testi significativi per i
link
✅ inserisci sottotitoli, trascrizioni
@giuliatosato
26. Le parole per la disabilità
✅ person-first - prima la persona, poi la sua caratteristica:
“persona con disabilità”
✅ identity-first - la caratteristica che identifica: “persona
disabile”, “persona sorda” “persona autistica”
❌ NO: costrettə in carrozzina, affettə da, vittima di, portatore di
❌ NO: non vedente, sordomuto (=> persona cieca, sorda)
❌ NO: ragazzə speciale
❌ NO: handicappatə - portatorə di handicap
❌ NO: invalidə
❌ NO: diversamente abile/normodotatə
❌ NO: ritardatə
❌ NO: “disabile” “autisticə” non vanno MAI usati come sostantivo (“il/la disabile”)
Iacopo Melio, È facile parlare di disabilità (se sai davvero come farlo), Erickson, 2022
Fabrizio Acanfora, In altre parole: dizionario minimo di diversità, Effequ, 2021
@giuliatosato
27. Le parole per le persone trans
✅ Persone trans o transgender.
❌ NO: “trans” come sostantivo (“il trans”)
❌ NO: “transessuale” (stigmatizzante, patologizzante)
❌ NO: “persona nata nel corpo sbagliato”, “biologicamente
donna/uomo”...
❌ Misgendering: uso di pronomi/declinazioni accordati al genere
assegnato alla nascita (vanno invece usati quelli accordati
all’identità di genere)
❌ Deadnaming: uso del “nome morto” di una persona trans o non binaria
che ha deciso di cambiare nome (va invece usato il nome d’elezione,
anche quando ci si riferisce al passato della persona)
Beatrice Cristalli, Parla bene pensa bene, Bompiani, 2022
@giuliatosato
28. Le parole per le persone razzializzate
✅ per riferirsi ad una singola persona: nerə. “Noghina è una ragazza
nera.” Alcune persone usano anche afroitaliano - afrodiscendente.
✅ per indicare in generale (in maniera collettiva) le persone non
bianche, appartenenti a minoranze etniche: di colore, che traduce
BIPOC (Black, Indigenous, People Of Color) e POC (People Of
Color).
❌ NO: “nerə” come sostantivo.
@leregoledeldirittoperfetto, https://www.instagram.com/p/CQ5r2lNBZrw/
@giuliatosato
29. Le parole per le professioni
In italiano non esiste il neutro, ogni sostantivo ha un genere
grammaticale.
● genere fisso (madre/padre);
● genere promiscuo (la femmina della tigre);
● genere comune o ambigenere (docente, psicanalista, astronauta,
pediatra, giornalista... non sempre -a=femminile -o=maschile!);
● genere mobile (gatto/gatta, attore/attrice, maestro/maestra…)
ministra, sindaca, ingegnera, assessora, magistrata (…) sono
regolari e registrate nei vocabolari.
Vera Gheno, Femminili singolari + Il femminismo è nelle parole, Effequ, 2021
@giuliatosato
30. Come evitare il maschile sovraesteso
parafrasi, cambi di soggetto, sinonimi…
● grazie di esserti iscritto => grazie della tua iscrizione
● ciao a tutti e benvenuti => vi diamo il benvenuto
usa parole come persone, chiunque…
https://www.tdm-magazine.it/linguaggio-inclusivo-in-italiano-guida-pratica/
@giuliatosato
31. Come evitare il maschile sovraesteso e il binarismo
● asterisco *, chiocciola @, u, x: nello scritto ok, ma nel parlato?
● lo schwa ə: vocale indistinta dell’alfabeto fonetico internazionale,
si può usare anche nel parlato
https://www.aliceorru.me/come-usare-lo-schwa/
@giuliatosato
32. Fai attenzione anche a
● le immagini che scegli: chi rappresentano?
● i giochi di parole, le battute, gli scherzi: contengono stereotipi,
riferimenti culturali, potrebbero ferire la sensibilità di qualche
persona?
https://www.aliceorru.me/come-usare-lo-schwa/
@giuliatosato
35. Utilizza consapevolmente il linguaggio
Il linguaggio descrive il mondo che vediamo, influenza il
mondo che vogliamo.
Se vuoi contribuire ad una realtà accogliente, rispettosa
delle differenze, in cui ogni persona si senta accolta,
vista, riconosciuta: usa un linguaggio che rispecchia
questa visione, un linguaggio che vede, accoglie,
rispetta le differenze.
@giuliatosato
37. Libri consigliati
● Valentina Di Michele, Andrea Fiacchi, Alice Orrù: “Scrivi e lascia vivere”
● Vera Gheno, “Femminili Singolari”, “Potere alle parole”, “Le ragioni del dubbio”
“Chiamami così”, “Galateo della comunicazione”
● Fabrizio Acanfora, “In altre parole: dizionario minimo di diversità”, “Di pari passo”
● Beatrice Cristalli, “Parla Bene Pensa Bene”
● AAVV, “Extra Bold. Una guida femminista, inclusiva, antirazzista, non binaria per
graphic designer”
● Manuela Manera, “La lingua che cambia”
● Kübra Gümüsay, “Lingua e essere”
● Federico Faloppa, “Brevi lezioni sul linguaggio”, “#odio. Manuale di resistenza alla
violenza delle parole”
● Lorenzo Gasparrini, “Non sono sessista ma…: il sessismo nel linguaggio contemporaneo”,
“Ci scalderemo al fuoco delle vostre code di paglia”
● Iacopo Melio, “È facile parlare di disabilità”
● Michela Murgia, “Stai zitta”
● Graziella Priulla, “Parole tossiche: cronache di ordinario sessismo”
● Claudia Bianchi, “Hate speech. Il lato oscuro del linguaggio”
● Paola Di Nicola, “La mia parola contro la sua: quando il pregiudizio è più importante
del giudizio
@giuliatosato