"L’economia oggi è in pieno fermento di nuove idee e alla vigilia di una rivoluzione intellettuale. È pronta per un cambiamento di paradigma, per tornare a essere una disciplina dedita allo studio induttivo della storia e del comportamento umano invece che un sistema deduttivo assiomatico; a concentrarsi di nuovo sulle istituzioni sociali, così come sono nel mondo reale, anziché baloccarsi con modelli matematici. Ma soprattutto, è pronta ad andare oltre lo sterile gioco a somma zero tra “liberi” mercati e interventi pubblici “distorsivi” innescato dall’ideologia liberista nel periodo pre-crisi. Smith, Keynes, Hayek, Schumpeter e tutti gli altri economisti veramente grandi hanno studiato il comportamento umano reale nei mercati effettivamente esistenti. Le loro teorie erano frutto di conoscenze storiche, di intuizioni psicologiche e della lettura dei processi politici. I loro strumenti analitici erano le parole, non la matematica. La loro capacità di persuasione era dovuta all’eloquenza, non solo alla logica formale"