La cooperativa Sociale C.S.I. TRE, impegnata da oltre un anno sulla Social Innovation a Bolzano, ha intrapreso una serie di contatti con la Fondazione GRAPHITECH di Trento (Direttore . Raffaele De Amicis) e con importanti operatori del mercato (centri di ricerca del Trentino, Veneto e Friuli Venezia Giulia…) nell’ambito delle nuove tecnologie ITC legate allo sviluppo dei cosiddetti Smart Territory, specificatamente nei settori dell’energia, pianificazione territoriale, trasporti e mobilità finalizzati ad uno sviluppo economico sostenibile
In questo contesto le attività in essere presso la Fondazione Graphitech hanno suscitato particolare interesse . La Graphitech è riuscita in pochi anni e tramite un modesto investimento della Provincia Autonoma di Trento a cogliere le necessità espresse dal territorio dove opera implementando un modello della ricerca analiticamente sostenibile non solo dal punto economico ma anche finanziario.
La professionalità acquisita da Graphitech nel “porre il mercato in presa diretta con la ricerca scientifica” e le positive sinergie instaurate dall’ ing. De Amicis con i centri di ricerca internazionali, potrebbe aprire importanti collaborazioni per l’Alto Adige.
.
Slide di presentazione del Documento di direttive del nuovo Piano regolatore generale di Pordenone, presentate dall'assessore all'urbanistica Martina Toffolo in Consiglio comunale nella seduta del 7 aprile 2014
Progetto NiCE: Networking intelligent Cities foreAmbiente
Città Sostenibile 2011: INTELLIGENZA NELLE CITTÀ. LEGGEREZZA E BIT. DA ITALO CALVINO A WILLIAM MITCHELL
A cura di VEGA-Parco Scientifico e Tecnologico di Venezia, in collaborazione con eAmbiente ed Ecomondo
Giulia Campodonico – EUROCITIES Project Officer, Progetto NiCE: Networking intelligent Cities for
Energy Efficiency
La cooperativa Sociale C.S.I. TRE, impegnata da oltre un anno sulla Social Innovation a Bolzano, ha intrapreso una serie di contatti con la Fondazione GRAPHITECH di Trento (Direttore . Raffaele De Amicis) e con importanti operatori del mercato (centri di ricerca del Trentino, Veneto e Friuli Venezia Giulia…) nell’ambito delle nuove tecnologie ITC legate allo sviluppo dei cosiddetti Smart Territory, specificatamente nei settori dell’energia, pianificazione territoriale, trasporti e mobilità finalizzati ad uno sviluppo economico sostenibile
In questo contesto le attività in essere presso la Fondazione Graphitech hanno suscitato particolare interesse . La Graphitech è riuscita in pochi anni e tramite un modesto investimento della Provincia Autonoma di Trento a cogliere le necessità espresse dal territorio dove opera implementando un modello della ricerca analiticamente sostenibile non solo dal punto economico ma anche finanziario.
La professionalità acquisita da Graphitech nel “porre il mercato in presa diretta con la ricerca scientifica” e le positive sinergie instaurate dall’ ing. De Amicis con i centri di ricerca internazionali, potrebbe aprire importanti collaborazioni per l’Alto Adige.
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Slide di presentazione del Documento di direttive del nuovo Piano regolatore generale di Pordenone, presentate dall'assessore all'urbanistica Martina Toffolo in Consiglio comunale nella seduta del 7 aprile 2014
Progetto NiCE: Networking intelligent Cities foreAmbiente
Città Sostenibile 2011: INTELLIGENZA NELLE CITTÀ. LEGGEREZZA E BIT. DA ITALO CALVINO A WILLIAM MITCHELL
A cura di VEGA-Parco Scientifico e Tecnologico di Venezia, in collaborazione con eAmbiente ed Ecomondo
Giulia Campodonico – EUROCITIES Project Officer, Progetto NiCE: Networking intelligent Cities for
Energy Efficiency
La soluzione proposta, sviluppata nell'ambito del Progetto PROSIT - PROgettare in SostenibilITà: qualificazione e digitalizzazione in edilizia, prevede la definizione di una strategia di gestione integrata BIM-BASED ed il relativo sviluppo di una piattaforma abilitante per la gestione da parte delle Pubblica Amministrazione (PA) dell’intero ciclo di un’opera pubblica, dalla fase di progettazione fino alla costruzione, gestione, manutenzione, demolizione.
Presentazione a supporto dell'intervento di Tundo al workshop "Sostenibilità in edilizia: stato dell'arte e prospettive future" del 12 maggio 2022 ore 14:30 Bari
MUOVERE PONTE LAMBRO
Il territorio di Ponte Lambro è stato pressoché totalmente agricolo fino agli inizi del XX secolo, ricco di acque. La sua originaria trasformazione, tra i secoli XII e XIII, da terre paludose in prossimità del Lambro a coltivazioni a marcite, avvenne ad opera dei monaci Umiliati e Cassinesi. I fondi con le
relative cascine del Zerbone (Gerbone) e della Canova, di proprietà di tre ordini monastici, erano attraversati da tre rogge: la Spazzòla, su cui sorgeva
dai tempi remoti un mulino, la Certosa e la roggia delle Quattro Ave Marie con la cascina del Bagutto.
Agli anni intorno al 1905 risale il primo insediamento di tipo urbano, dei lavandai; lungo l'argine del fiume giungono da quartieri centrali della città alcune famiglie che si insediano con le loro attività. Villette con laboratori al piano terra e ampi spazi per gli stenditoi sorsero lungo le attuali vie Camaldoli e Umiliati.
Nei decenni successivi si espande la popolazione operaia, richiamata dalle vicine attività industriali presso i nuclei storici di Morsenchio e Taliedo
(industrie Caproni, Montecatini e Redaelli). Intorno al 1920 vi abitavano circa 500 persone.
L'espansione edilizia fino al dopoguerra gravita intorno alla Paullese (vie Montecassino, Monteoliveto, Parea, Bonfadini, denominata poi Vittorini, e Camaldoli). La via degli Umiliati costituisce l'asse principale del quartiere, su
cui si affacciano le attività commerciali e artigianali. Dal 1925 Ponte Lambro viene a far parte del comune di Milano (in concomitanza con la progettazione del "Porto di Mare", nuovo porto fluviale nel sud-est della città). Tuttavia il suo
sviluppo resta al di fuori di qualsiasi disegno urbanistico; rimane soprattutto residenziale, in prevalenza secondo la tipologia delle villette.
6 Per stendere questa parte di relazione si è fatto riferimento in particolare ai seguenti testi:
Comune di Milano, Quartiere Ponte Lambro, Dossier, gennaio 2002; Comune di Milano,
Laboratorio di quartiere di Ponte Lambro, 1^ fase, novembre 2000; Comune di Milano,
Laboratorio di quartiere di Ponte Lambro, Relazione di progetto, marzo 2002. 24
Negli anni '60 la popolazione si connota per una notevole coesione sociale.
Circa 1000 persone, in prevalenza del ceto operaio, risiedono a Ponte Lambro. La coesione sociale è forte, legata alla diffusa attività associazionistica: nel borgo storico trovano sede sezioni di partito, Arci, Acli, numerose cooperative,
tra cui spicca la storica Cooperativa di Consumo attiva fin dal 1921. http://www.comune.milano.it/portale/wps/wcm/jsp/fibm-cdm/FDWL.jsp?cdm_cid=com.ibm.workplace.wcm.api.WCM_Content/PonteLambro-ProgettiDiQuartiere-StrategiaDiSviluppo/db0c730045434a63a8ceba20d96dd0a2/PUBLISHED&cdm_acid=com.ibm.workplace.wcm.api.WCM_Content/relazione%20programmatica%20Ponte%20Lambro%20-%200712d8804543532fa92fbb20d96dd0a2/0712d8804543532fa92fbb20d96dd0a2/false
Presentazione di Adriana Agrimi, Dirigente del Servizio Ricerca Industriale e Innovazione della Regione Puglia al workshop "SmartCities&Communities: I patti per le Città" organizzato dal progetto Capacity SUD a Bari il 20 settembre 2014.
Presentazione a supporto di Pietro Baratono, Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili al webinar "IL BIM: UN CONTRIBUTO DECISIVO ALLA SOSTENIBILITÀ DELLE INFRASTRUTTURE" del 4 novembre 2021
POR - Regione Emilia Romagna Priorità regionali CNA RavennaEcipar di Ravenna
La programmazione dei Fondi Strutturali
La Strategia di Specializzazione Intelligente
Le priorità tecnologiche regionali
Gli strumenti di supporto dalla Rete Alta tecnologia
Cosa succederà adesso
La soluzione proposta, sviluppata nell'ambito del Progetto PROSIT - PROgettare in SostenibilITà: qualificazione e digitalizzazione in edilizia, prevede la definizione di una strategia di gestione integrata BIM-BASED ed il relativo sviluppo di una piattaforma abilitante per la gestione da parte delle Pubblica Amministrazione (PA) dell’intero ciclo di un’opera pubblica, dalla fase di progettazione fino alla costruzione, gestione, manutenzione, demolizione.
Presentazione a supporto dell'intervento di Tundo al workshop "Sostenibilità in edilizia: stato dell'arte e prospettive future" del 12 maggio 2022 ore 14:30 Bari
MUOVERE PONTE LAMBRO
Il territorio di Ponte Lambro è stato pressoché totalmente agricolo fino agli inizi del XX secolo, ricco di acque. La sua originaria trasformazione, tra i secoli XII e XIII, da terre paludose in prossimità del Lambro a coltivazioni a marcite, avvenne ad opera dei monaci Umiliati e Cassinesi. I fondi con le
relative cascine del Zerbone (Gerbone) e della Canova, di proprietà di tre ordini monastici, erano attraversati da tre rogge: la Spazzòla, su cui sorgeva
dai tempi remoti un mulino, la Certosa e la roggia delle Quattro Ave Marie con la cascina del Bagutto.
Agli anni intorno al 1905 risale il primo insediamento di tipo urbano, dei lavandai; lungo l'argine del fiume giungono da quartieri centrali della città alcune famiglie che si insediano con le loro attività. Villette con laboratori al piano terra e ampi spazi per gli stenditoi sorsero lungo le attuali vie Camaldoli e Umiliati.
Nei decenni successivi si espande la popolazione operaia, richiamata dalle vicine attività industriali presso i nuclei storici di Morsenchio e Taliedo
(industrie Caproni, Montecatini e Redaelli). Intorno al 1920 vi abitavano circa 500 persone.
L'espansione edilizia fino al dopoguerra gravita intorno alla Paullese (vie Montecassino, Monteoliveto, Parea, Bonfadini, denominata poi Vittorini, e Camaldoli). La via degli Umiliati costituisce l'asse principale del quartiere, su
cui si affacciano le attività commerciali e artigianali. Dal 1925 Ponte Lambro viene a far parte del comune di Milano (in concomitanza con la progettazione del "Porto di Mare", nuovo porto fluviale nel sud-est della città). Tuttavia il suo
sviluppo resta al di fuori di qualsiasi disegno urbanistico; rimane soprattutto residenziale, in prevalenza secondo la tipologia delle villette.
6 Per stendere questa parte di relazione si è fatto riferimento in particolare ai seguenti testi:
Comune di Milano, Quartiere Ponte Lambro, Dossier, gennaio 2002; Comune di Milano,
Laboratorio di quartiere di Ponte Lambro, 1^ fase, novembre 2000; Comune di Milano,
Laboratorio di quartiere di Ponte Lambro, Relazione di progetto, marzo 2002. 24
Negli anni '60 la popolazione si connota per una notevole coesione sociale.
Circa 1000 persone, in prevalenza del ceto operaio, risiedono a Ponte Lambro. La coesione sociale è forte, legata alla diffusa attività associazionistica: nel borgo storico trovano sede sezioni di partito, Arci, Acli, numerose cooperative,
tra cui spicca la storica Cooperativa di Consumo attiva fin dal 1921. http://www.comune.milano.it/portale/wps/wcm/jsp/fibm-cdm/FDWL.jsp?cdm_cid=com.ibm.workplace.wcm.api.WCM_Content/PonteLambro-ProgettiDiQuartiere-StrategiaDiSviluppo/db0c730045434a63a8ceba20d96dd0a2/PUBLISHED&cdm_acid=com.ibm.workplace.wcm.api.WCM_Content/relazione%20programmatica%20Ponte%20Lambro%20-%200712d8804543532fa92fbb20d96dd0a2/0712d8804543532fa92fbb20d96dd0a2/false
Presentazione di Adriana Agrimi, Dirigente del Servizio Ricerca Industriale e Innovazione della Regione Puglia al workshop "SmartCities&Communities: I patti per le Città" organizzato dal progetto Capacity SUD a Bari il 20 settembre 2014.
Presentazione a supporto di Pietro Baratono, Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili al webinar "IL BIM: UN CONTRIBUTO DECISIVO ALLA SOSTENIBILITÀ DELLE INFRASTRUTTURE" del 4 novembre 2021
POR - Regione Emilia Romagna Priorità regionali CNA RavennaEcipar di Ravenna
La programmazione dei Fondi Strutturali
La Strategia di Specializzazione Intelligente
Le priorità tecnologiche regionali
Gli strumenti di supporto dalla Rete Alta tecnologia
Cosa succederà adesso
1. Urbanistica parametrica: casi di studio
Laureando: Sara Lepidi_3105895
Relatore: Prof. Arch. Paolo Fusero
Anno accademico 2012/2013
Università degli Studi
G. D’Annunzio Chieti Pescara
C.d.L. Pianificazione del Territorio e dell’Ambiente
2. Thesis Abstract
• Sentitize decision makers to look at the city as a complex entity;
• Understanding the basic urban morphogenetic rules;
• Suggest a manner to optimize urban morphology;
• Describe parametricism as the new urbanist’s tool;
Thesis purpose:
2
3. Esami sostenuti
Elementi di
Geologia
Storia dell’
Urbanistica
Istituzioni di
matematica
Fondamenti di
Urbanistica
Abilità
informatiche
e telematiche
Disegno del
territorio
Tecniche
controllo
ambientale ed
energie
rinnovabili
Qualità del suolo,
dell’aria e delle
acque
Progettazione
sostenibile degli
edifici
Tecniche
Urbanistiche
Geologia e
Geomorfologia
Progettazione
architettonica
Estimo e
fattibilità
economica dei
progetti
Pianificazione del
territorio e
valutazione
ambientale
Diritto
ambientale
Tecnologia ed
economia delle
fonti di energia
Produzione di
energia
rinnovabile
Diritto
amministrativo
Anno I
Anno II
Anno III
Ambiti disciplinari:
3
A) di base B) caratterizzanti C) affini D) a scelta
4. Storia dell’urbanistica_Prof.ssa Adelina Fiadino
Metodologia:
• Lettura critica della città
• Componenti edilizie della città
• Componenti strutturali della città Esame dei casi più significativi, dall’età
ellenica a quella contemporanea.
4
Capacità acquisite:
Obiettivi:
6. Fondamenti di urbanistica_Prof.ssa Ottavia Aristone
Metodologia:
• Interpretazione critica dei fenomeni urbani e territoriali
• Padronanza degli strumenti della disciplina
• Temi
• Metodi
• Strumenti
Approfondimenti teorici, esercitazioni in
aula e confronti con esperienze
pratiche.
6
Capacità acquisite:
Obiettivi:
8. ESIGENZE REQUISITI PRESTAZIONI
Progettazione sostenibile degli edifici_Prof. Michele Lepore
Metodologia:
• Approccio interdisciplinare al progetto
• Controllo efficienza dell’ organismo edilizio
• Valutazione alternative progettuali in base alle richieste
• Criticità ambientali
• Prestazioni bioclimatiche
• Strumenti di controllo
Progetto di un lotto a destinazione
commerciale/residenziale e verifica
della prestazioni ambientali perseguite
8
Capacità acquisite:
Obiettivi:
10. Pianificazione del territorio e dell’ambiente
Proff. Valter Fabietti, Mauro D’Incecco
Metodologia:
• Elaborazioni analitiche settoriali
• Collaborazione con altri gruppi di lavoro
• Definizione di obiettivi strategici
• Procedure tecnico-amministrative
• Processi di trasformazione urbana
Redazione di un piano strutturale
intercomunale e progetto di
trasformazione strategica
10
Capacità acquisite:
Obiettivi:
12. Tecniche urbanistiche_Prof. Beniamino Di Rico
Metodologia:
• Padronanza del lessico tecnico
• Valutazione alternative progettuali
• Previsione di strumenti di monitoraggio
• Tecniche del progetto urbanistico
• Strumenti di controllo coerenza
degli obiettivi di piano
Redazione della Valutazione Ambientale
Strategica per il PRG di Ortona.
12
Capacità acquisite:
Obiettivi:
14. • Complessità
• Emergenza
1) ...quali meccanismi regolano l’evoluzione delle città?
14
Olistico
Approccio
alla città
Riduzionista
Organicismo
Input:
• Energia
• Materia
• Informazioni
Output:
• Energia
• Materia
• Informazioni
Caratteristiche dell’organismo urbano:
• Co-evoluzione
• Auto-organizzazione
15. 2) ...quali strumenti sono più adatti a descrivere la complessità del territorio?
15
Tecniche
computazionali
Calcolatore
elettronico
Problemi
complessi
Progettazione parametrica
Software di modellazione parametrica:
Input:
• PARAMETRI
Algoritmi:
• REGOLE
Grasshopper Mel-Script CityCad
16. Parametri
Dati numerici:
-altezza/larghezza edifici
-S occupata
Dati non numerici:
-orientamento edifici
- edifici digitalizzati
Vincoli
-Urbanistici
-Ambientali
-Fattori bioclimatici
3) …come conciliare nel progetto tante esigenze diverse e spesso contrastanti?
Soluzione ottimale
Regole
-Rapporti tra spazi chiusi
ed aperti
Caso studio 1: Fluid Dynamic City_Scape, Shanghai, DRL Craft_Id Team
Masterplan :
• housing
• attrezzature culturali
• attrezzature sociali
Requisiti:
• connessione
• organicità
Modello parametrico
• generato con Maya Fluid
16
17. 3) …come conciliare nel progetto tante esigenze diverse e spesso contrastanti?
17
Caso studio 2: Ka-care, Riyadh, Carlo Ratti Associati
Masterplan nuova città:
• quartieri residenziali
• attrezzature urbane e sociali
• localizzazione industria
• infrastrutture economiche
Requisiti:
• possibilità d’espansione
• comfort termo-igrometrico
• efficienza energetica
Modello parametrico
risposta ai caratteri ambientali:
• morfologia
• radiazione solare
• pozzi d’acqua
• direzione vento
18. 4) ...come poter realizzare interventi urbanistici specifici ma al contempo integrati?
18
Caso studio 3: Masterplan Kartal-Pendik, Instanbul, Zaha Hadid & Patrik Schumacher
Masterplan nuovo polo urbano:
• riconversione sito industriale
• attrezzature urbane e sociali
• housing
Requisiti:
• decongestionamento centro
• riduzione percorsi viari
• connessione
• organicità
Modello parametrico
• rete viaria: generata con Hair
Dynamics di Maya
• edifici: in relazione alla posizione,
dimensione, orientamento dei lotti
Strategie locali
Trasformazione
complessiva
Sistema urbano organico ed
responsivo
-relazioni
dinamiche che
inducono processi
di adattamento
19. 5) ...come aiutare il progettista nel il processo decisionale?
19
Caso studio 1: Voronoicity, Seul, Urban Future Organization
Progetto di housing:
• 30000 appartamenti
• 30 torri
Requisiti:
• visibilità
• privacy
• connessioni dirette
• spazi aperti illuminati
Modello parametrico
• Griglia generata
dall’algoritmo di Voronoi
Variabilità
parametri
Definizione
regole
Alternative
progettuali
• Visualizzate
• Analizzate
• Comparate
20. 20
Alcune considerazioni conclusive
1) La forma della città dovrebbe risultare da un processo progettuale bottom-up;
2) L’urbanistica parametrica offre strumenti che possono essere calibrati dal
progettista a seconda delle necessità;
3) I modelli parametrici esplicitano i processi che avvengono nell’organismo urbano,
sui quali si dovrebbe agire con mirate strategie di sviluppo;
4) La pianificazione dovrebbe puntare alla definizione di semplici regole gerarchiche
morfogenetiche tra i diversi sub-sistemi che compongono il sistema urbano.